RAGGIUNTE LE 45.000 FIRME IN PIEMONTE SUL REFERENDUM E LA DEMOCRAZIA SINDACALE, SUPERATI GLI ISCRITTI DELLA FIOM, LA RACCOLTA CONTINUA SINO AL 26 SETTEMBRE

G. CREMASCHI: “IN PIEMONTE IL CONTRATTO FEDERMECCANICA E’ BOCCIATO DAI LAVORATORI”

 

Dopo la sospensione dovuta al dolore ed alla mobilitazione a seguito dei tragici eventi americani, riprende con grande vigore la raccolta delle firme contro l’accordo separato, realizzato tra FIM-UILM e Federmeccanica e per il referendum e la democrazia sindacale. Attualmente essa ha  raggiunto in Piemonte la quota di 45.000, di cui 34.000 nella provincia di Torino.

Gli iscritti complessivi alla FIOM nella regione sono circa 42.000. Se si tiene conto che oltre 4.000 metalmeccanici sono iscritti ad aziende Confapi, artigiane, cooperative, e quindi non sono stati coinvolti nella raccolta, il dato va rapportato a circa 38.000 iscritti FIOM nelle aziende Federmeccanica.

Sono dunque oltre 7.000 i lavoratori metalmeccanici non iscritti alla FIOM che hanno sottoscritto la raccolta.

La raccolta continuerà sino al 26 settembre. Il 25 settembre presso la Cgil in Via Pedrotti si svolgerà un’iniziativa pubblica di presentazione della raccolta e dei suoi significati.

Il segretario regionale della FIOM Giorgio Cremaschi ha così commentato:

“Con questo primo importante passo, l’ampio superamento del numero degli iscritti alla FIOM nelle aziende Federmeccanica si può dire che in Piemonte l’accordo separato è stato bocciato dai lavoratori. E bene ricordare che FIM e UILM dichiarano, senza peraltro alcuna certificazione dei dati, che circa 20.000 metalmeccanici hanno partecipato alla loro consultazione. Sulla base della pura logica dei numeri i 45.000 che hanno firmato in maniera registrata e certificata, mostrano il fallimento dell’accordo. Andremo avanti fino alla vigilia dell’assemblea dei delegati, prevista per il 28 a Verona, con la raccolta delle firme e, sulla base di quest’andamento, possiamo dire che, ove FIM e UILM e Federmeccanica rifiutassero la consultazione referendaria o la rimessa in discussione dell’accordo,  la raccolta fornisca il mandato per continuare la lotta”.

Torino, 17 settembre 2001

Ufficio Stampa FIOM Piemonte