Direzione Fiom Torino del 14 gennaio 2003

Ordine del giorno

 

La direzione della Fiom di Torino ritiene indispensabile proseguire con determinazione nelle iniziative messe in campo per la difesa dell’occupazione, del valore e della dignità del lavoro nei mesi scorsi.

L’acuirsi delle crisi della Fiat e dell’industria dell’auto insieme alle difficoltà con migliaia di esuberi  da un lato, e l’apertura di una stagione contrattuale difficilissima e segnata da un violentissimo attacco ai diritti che partendo dalla mutilazione dell’articolo 18 punta a distruggere l’istituto del contratto nazionale, minacciando i diritti fondamentali del mondo del lavoro e le prospettive di intere aree del paese. La Fiom di Torino ritiene indispensabile aprire una fase di mobilitazione nuova che punta ad allargare i diritti con la formazione dei comitati per il sì al referendum per l’estensione dell’articolo 18 a tutti i lavoratori, e con un battaglia a sostegno della piattaforma per il CCNL che vuole combattere la precarietà e difendere il salario.

La battaglia per difendere il lavoro ed i suoi diritti deve realizzare una pratica sindacale coerente a partire innanzitutto  dalla crisi della Fiat  e dell’industria dell’auto.

La Fiom riconferma gli impegni unitari assunti dalle organizzazioni sindacali insieme ai lavoratori, per la modifica del piano Fiat  e contro il ricorso a strumenti come la mobilità che cancellano posti di lavoro e distruggono diritti.

Anche per questo la Fiom giudica grave la scelta di Fim e Uilm che permette alla Fiat e ad  altre aziende, con la firma di diversi accordi separati sulla mobilità, di proseguire nell’applicazione del suo piano industriale con la progressiva distruzione del lavoro e dell’industria autoveicolistica italiana.

Accordi firmati anche dalla Fiom in questi giorni alla Fiat Avio conquistando la rotazione sulla CIG e quello sottoscritto con Fiat e Pininfarina per l’utilizzo in comando distacco di 150 lavoratori oggi in CIGS a zero ore testimoniamo che un’altra strada è possibile e che la logica della distruzione del lavoro può essere contrastata anche la con rotazione integrale e con i contratti di solidarietà. La decisione assunta dalla Cgil di proclamare lo sciopero generale dell’industria è una scelta importantissima  perché punta ad unificare le iniziative e a dare una prospettiva generale ad una battaglia che attraversa ormai molti settori industriali e dei servizi del Paese.

La Fiom di Torino impegna le proprie strutture ad estendere ed a generalizzare le iniziative di lotta, a  partire delle 8 ore di sciopero indette dal coordinamento Fiat in tutto il gruppo e nell’indotto, per costruire concretamente con i lavoratori una vertenza che ormai, per vincere, deve incidere sulla produzione e diventare generale.

Contemporaneamente puntiamo ad aprire vertenze nuove, sui piani industriali e sull’occupazione nelle aziende che investono la struttura industriale dell’area torinese ed in particolare della componentistica così come vogliamo aprire con forza  una battaglia per la conferma dei giovani assunti con contratti precari nelle aziende meno colpite dalla crisi.

Anche per queste ragioni la Fiom ritiene indispensabile l’apertura di una vera “vertenza sociale” per la città e chiede alla Cgil di Torino di costruire un itinerario di discussione con le assemblee e di lotta che trasformi il 21 febbraio in una giornata che a Torino sia di carattere generale coinvolgendo tutti i  lavoratori e tutte le categorie a sostegno di una piattaforma per il futuro del lavoro nella nostra città.

Infine la Direzione della Fiom impegna i propri militanti alla massima mobilitazione contro la guerra anche in preparazione della giornata di lotta europea con la manifestazione di Roma del 15 febbraio.

APPROVATO ALL’UNANIMITA’