La
direzione della Fiom di Torino
ritiene indispensabile
proseguire con determinazione
nelle iniziative messe in campo
per la difesa
dell’occupazione, del valore e
della dignità del lavoro nei
mesi scorsi.
L’acuirsi
delle crisi della Fiat e
dell’industria dell’auto
insieme alle difficoltà con
migliaia di esuberi
da un lato, e
l’apertura di una stagione
contrattuale difficilissima e
segnata da un violentissimo
attacco ai diritti che partendo
dalla mutilazione
dell’articolo 18 punta a
distruggere l’istituto del
contratto nazionale, minacciando
i diritti fondamentali del mondo
del lavoro e le prospettive di
intere aree del paese. La Fiom
di Torino ritiene indispensabile
aprire una fase di mobilitazione
nuova che punta ad allargare i
diritti con la formazione dei
comitati per il sì al
referendum per l’estensione
dell’articolo 18 a tutti i
lavoratori, e con un battaglia a
sostegno della piattaforma per
il CCNL che vuole combattere la
precarietà e difendere il
salario.
La
battaglia per difendere il
lavoro ed i suoi diritti deve
realizzare una pratica sindacale
coerente a partire innanzitutto
dalla crisi della Fiat
e dell’industria
dell’auto.
La
Fiom riconferma gli impegni
unitari assunti dalle
organizzazioni sindacali insieme
ai lavoratori, per la modifica
del piano Fiat
e contro il ricorso a
strumenti come la mobilità che
cancellano posti di lavoro e
distruggono diritti.
Anche
per questo la Fiom giudica grave
la scelta di Fim e Uilm che
permette alla Fiat e ad
altre aziende, con la
firma di diversi accordi
separati sulla mobilità, di
proseguire nell’applicazione
del suo piano industriale con la
progressiva distruzione del
lavoro e dell’industria
autoveicolistica italiana.
Accordi
firmati anche dalla Fiom in
questi giorni alla Fiat Avio
conquistando la rotazione sulla
CIG e quello sottoscritto con
Fiat e Pininfarina per
l’utilizzo in comando distacco
di 150 lavoratori oggi in CIGS a
zero ore testimoniamo che
un’altra strada è possibile e
che la logica della distruzione
del lavoro può essere
contrastata anche la con
rotazione integrale e con i
contratti di solidarietà. La
decisione assunta dalla Cgil di
proclamare lo sciopero generale
dell’industria è una scelta
importantissima
perché punta ad
unificare le iniziative e a dare
una prospettiva generale ad una
battaglia che attraversa ormai
molti settori industriali e dei
servizi del Paese.
La
Fiom di Torino impegna le
proprie strutture ad estendere
ed a generalizzare le iniziative
di lotta, a
partire delle 8 ore di
sciopero indette dal
coordinamento Fiat in tutto il
gruppo e nell’indotto, per
costruire concretamente con i
lavoratori una vertenza che
ormai, per vincere, deve
incidere sulla produzione e
diventare generale.
Contemporaneamente
puntiamo ad aprire vertenze
nuove, sui piani industriali e
sull’occupazione nelle aziende
che investono la struttura
industriale dell’area torinese
ed in particolare della
componentistica così come
vogliamo aprire con forza
una battaglia per la
conferma dei giovani assunti con
contratti precari nelle aziende
meno colpite dalla crisi.
Anche
per queste ragioni la Fiom
ritiene indispensabile
l’apertura di una vera
“vertenza sociale” per la
città e chiede alla Cgil di
Torino di costruire un
itinerario di discussione con le
assemblee e di lotta che
trasformi il 21 febbraio in una
giornata che a Torino sia di
carattere generale coinvolgendo
tutti i
lavoratori e tutte le
categorie a sostegno di una
piattaforma per il futuro del
lavoro nella nostra città.
Infine
la Direzione della Fiom impegna
i propri militanti alla massima
mobilitazione contro la guerra
anche in preparazione della
giornata di lotta europea con la
manifestazione di Roma del 15
febbraio.
APPROVATO
ALL’UNANIMITA’
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