CONFRONTO
CON IL GOVERNO E LA CONFINDUSTRIA: COSA C'È IN BALLO ?
La
Cgil ha detto di no ad una trattativa truffa che ha come scopo la
modifica dell'articolo 18 perché i diritti delle lavoratrici e
dei lavoratori non si toccano. Ma nelle scelte del Governo e della
Confindustria ci sono altre minacce, altrettanto gravi, per i
diritti del lavoro:
1.
Sul mercato del lavoro vanno avanti le deleghe che
comportano la liberalizzazione degli appalti, del lavoro a
chiamata (quello respinto dai lavoratori alla Zanussi),
l'estensione di tutte le forme di lavoro precario.
2.
Sul fisco va avanti la controriforma del Governo che toglie
ai poveri per dare ai ricchi, abbattendo le aliquote fiscali dei
contribuenti miliardari dal 45 al 33% e preparando così, oltre a
nuove ingiustizie, buchi profondi nel bilancio dello Stato, che
verranno fuori quando si dovranno le garantire le prestazioni
sociali.
3.
Sulle pensioni e sulla sanità il Governo dice che non c'è
niente da discutere, ma intanto conferma l'intenzione di ridurre i
contributi delle imprese per i più giovani, il che vuol dire
pensioni di fame per le nuove generazioni e buchi nei conti dell'Inps,
che si scaricheranno tra chi è già in pensione o ci va adesso.
Sulla sanità continuano ad estendersi tickets e riduzioni delle
prestazioni.
4.
Di fronte ai lavoratori che perdono il posto o rischiano di
perderlo per le ristrutturazioni, il Governo dichiara di voler
intervenire sugli "ammortizzatori sociali". Con quali
soldi, visto che riduce le tasse ai ricchi ? C'è il rischio che
si taglino risorse e
contributi agli istituti già esistenti, dichiarando che così si
vogliono aiutare i disoccupati: è la guerra tra i poveri.
5.
La Confindustria conferma poi l'intenzione di voler mettere
in discussione il sistema contrattuale e in particolare il ruolo
del contratto nazionale, che invece è, assieme all'articolo 18,
il principale strumento di difesa dei diritti e degli interessi
dei lavoratori.
Per
queste ragioni bisogna farsi sentire: la mobilitazione e la lotta
sono indispensabili per fermare l'attacco ai diritti delle
lavoratrici e dei lavoratori e per rivendicare giustizia e
uguaglianza per tutto il mondo del lavoro.
Giugno
2002
FIOM-CGIL
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