Epifani: sciopero delle tute blu il 21, «le sanzioni violano un diritto costituzionale»

«Sciopero del 21 febbraio? Per ora credo che l’adesione della Fiom a questo sciopero non sia in contrasto con le regole sulle trattative attuali». Lui è Luigi Angeletti, segretario generale della Uil. Lo sciopero del 21 è quello indetto dalla Cgil contro «il declino del paese» e per un riassetto della situazione industriale. La polemica, invece, su cui interviene Angeletti, è quella che da lunedì tiene con il fiato sospeso non solo la Cgil ma tutti i sindacati e cioè l’avvertimento di Federmeccanica a Fiom: «Niente scioperi fino ad aprile, altrimenti pioveranno sanzioni».

Pronta la risposta di Fiom e Cgil: «È un attacco senza precedenti al diritto di sciopero. Non ci faremo intimidire». «Siamo di fronte ad una violazione del costituzionale diritto di sciopero -scrive la segreteria nazionale- aggravata dalle successive dichiarazioni, che parlano di sanzioni individuali agli scioperanti, misure non ammesse dalla legislazione italiana e quindi, esse sì, sanzionabili a norma dello Statuto dei lavoratori come attività antisciopero e antisindacale».

Il prossimo 17 febbraio le parti si riuniranno per proseguire la trattativa per il rinnovo contrattuale in corso e la Fiom Cgil non solo è determinata in quella occasione a respingere ancora l’attacco al diritto allo sciopero, ma chiederà anche che la Federmeccanica dichiari esplicitamente la sua reale disponibilità al negoziato.

Intanto lo sciopero del 21 resta confermato e sulle motivazioni Epifani rilancia: «Resta una mobilitazione contro il declino industriale e produttivo del paese, così come era stato deciso e motivato, ma se la Federmeccanica persiste in questo suo atteggiamento intimidatorio potremmo anche ampliare le motivazioni dello sciopero».

La situazione è abbastanza semplice. Il 4 febbraio scorso si è aperta (con quasi due mesi di ritardo) la trattativa per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Gli accordi del 23 luglio, in base ai quali, sindacati e imprese conducono la concertazione, prevede una moratoria di quattro mesi dalla presentazione delle piattaforme contrattuali durante i quali è prevista una sanzione contro chi sciopera. «Ci sono dei comportamenti che le parti devono rispettare - spiega Angeletti - compreso il fatto che per i primi tre mesi della trattativa non si deve ricorrere allo sciopero sulle vicende del contratto. Non mi sembra che allo stato attuale ci sia qualcosa di configurabile come una violazione di questi accordi».

Lo sciopero del 21 non ha infatti nessun legame con la trattativa per il rinnovo del contratto. La Cgil ha proclamato questa giornata di lotta prima che si aprisse il tavolo di concertazione con le imprese e soprattutto lo ha fatto da sola, senza Cisl e Uil, concordi con le motivazioni ma non con i tempi e i modi della mobilitazione.

«Invece di polemizzare, la Federmeccanica dovrebbe dare subito una risposta sul contratto e chiudere questa vicenda», dice Angeletti. Ognuno rispetti la sua parte di regole, è in sostanza il messaggio lanciato dal segretario della Uil. «Se la Fiom dicesse che la mobilitazione del 21 febbraio è per il contratto, allora Federmeccanica avrebbe ragione, ma visto che così non è».

Durissimo il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, che ha definito la posizione degli industriali, di «estremismo immotivato», auspicando un intervento «correttivo» della Confindustria.«Che nessuno tocchi l’indennità degli operai», ha ribattuto Antonino Regazzi, segretario Uilm.

L'attacco di Federmeccanica per ora ha avuto un unico risultato: la ricompattazione dei tre sindacati.

Comunicato della segreteria nazionale

Fiom-Cgil

La Segreteria nazionale della Fiom respinge l’attacco della Federmeccanica al diritto di sciopero e chiede un vero negoziato.

 

Nell’incontro che aveva all’ordine del giorno i temi del mercato del lavoro e della lotta alla precarizzazione, la Federmeccanica ha inscenato una grave provocazione, con un pesante attacco al diritto di sciopero.

Prima ancora che cominciasse il confronto sul tema all’ordine del giorno, la Federmeccanica ha illustrato un documento del proprio consiglio direttivo nel quale si aggrediva verbalmente la Fiom per la decisione di portare ad otto ore lo sciopero dei metalmeccanici nel quadro della giornata di lotta dell’industria del 21 febbraio prossimo. Il documento si concludeva minacciando di sanzionare lo sciopero con il rinvio del pagamento della indennità di vacanza contrattuale. Successivamente agli organi di stampa esponenti della Federmeccanica addirittura accennavano alla possibilità di sanzioni rivolte personalmente agli scioperanti.

La Segreteria nazionale della Fiom sottolinea che questa presa di posizione e le successive dichiarazioni dimostrano l’assoluta non conoscenza e il totale disprezzo delle regole che ha l’Associazione degli industriali.

Il Protocollo del 23 luglio, recepito nel contratto nazionale dei metalmeccanici, recita esplicitamente che nel periodo di moratoria non sono ammesse azioni dirette tra le parti, pena l’anticipo o il ritardo del pagamento della indennità di vacanza contrattuale, che normalmente scatterebbe tre mesi dopo la scadenza del contratto.  E’ evidente e scontato che tutto questo si riferisce esclusivamente ad azioni di lotta, o ad iniziative delle imprese determinate da motivi relativi al negoziato. Altrimenti una decisione di una grande impresa di mettere in cassa integrazione i lavoratori o qualsiasi decisione di sciopero, dovuta a problemi sociali, occupazionali, civili, diversi da quelli trattati nel contratto, sarebbe inibita. L’assurdità della posizione di Federmeccanica finisce per tradursi in un divieto alle organizzazioni sindacali dei metalmeccanici di proclamare qualsiasi sciopero durante i quattro mesi della moratoria contrattuale. Siamo ad una violazione del costituzionale diritto di sciopero, aggravata dalle successive dichiarazioni, che parlano di sanzioni individuali agli scioperanti, misure non ammesse dalla legislazione italiana e quindi, esse sì, sanzionabili a norma dello Statuto dei lavoratori come attività antisciopero e antisindacale.

La Segreteria nazionale della Fiom vuole ancora credere che questa presa di posizione avventata e priva di fondamento della Federmeccanica sia dovuta esclusivamente alle difficoltà che ha l’organizzazione degli industriali a rispondere nel merito delle richieste presentate. Infatti nel successivo sviluppo dell’incontro, di fronte alle puntuali argomentazioni della Fiom a sostegno delle richieste di tutela dei lavoratori contro la precarietà, la flessibilità selvaggia, i licenziamenti per ristrutturazione, la Federmeccanica non ha fornito alcuna risposta o controproposta.

E’ evidente il rischio che la Federmeccanica interpreti il confronto solo come uno spazio temporale da occupare con attacchi alla Fiom, in attesa di decidere se e quando tentare un accordo separato.

La Segreteria nazionale della Fiom, nel respingere l’attacco al diritto di sciopero, intende chiedere già dal prossimo incontro, previsto per il 17 febbraio, alla Federmeccanica di mutare comportamento al tavolo di trattativa e di dichiarare la propria reale disponibilità al negoziato. E’ inaccettabile che il periodo della moratoria venga utilizzato unicamente per prendere tempo, senza entrare nel merito delle richieste e negoziare davvero.

La Fiom conferma lo sciopero di otto ore per il 21 febbraio e chiama tutti i lavoratori metalmeccanici alla massima partecipazione a quella giornata di lotta, per la difesa del lavoro, contro la crisi industriale e contro l’attacco ai diritti fondamentali delle lavoratrici e dei lavoratori che viene dalle deleghe chieste dal governo.

L’assemblea dei delegati prevista a Bologna per il 14 febbraio darà una ulteriore risposta all’arroganza della Federmeccanica e all’attacco che viene dal governo, indicando un percorso di mobilitazione dei metalmeccanici, che nel pieno rispetto delle regole, serva a fronteggiare la gravissima offensiva contro il lavoro e i suoi diritti.

Segreteria nazionale Fiom-Cgil