La
FIAT continua nel suo processo di ristrutturazione che la porta
a tagliare i posti di lavoro e a peggiorare le condizioni di
lavoro. Il 1° agosto ha aperto una nuova procedura di
mobilità denunciando altre 315 esuberi in COMAU a
Mirafiori e Rivalta. Questo mentre continua lo scandaloso
rifiuto dell’azienda di rinnovare il premio aziendale fermo già
da 20 mesi.
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Ora
Gianni ed Umberto Agnelli chiedono l’abolizione
dell’art. 18 per avere la libertà di licenziare
ingiustamente senza la reintegra nel posto di lavoro.
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E’
chiaro che tutte queste posizioni della FIAT derivano dalla
scelta di non voler in nessun modo discutere con i sindacati e
con i lavoratori dei contenuti reali dell’accordo con General
Motors e dalla volontà di recuperare guadagni e profitti
esclusivamente con il peggioramento delle condizioni di lavoro,
con il taglio dei salari, con la chiusura degli stabilimenti
(come nel caso di Rivalta).
Da
troppo tempo la FIAT va avanti per la sua strada senza trovare
quella risposta di tutti i lavoratori del gruppo che è
necessaria.
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Di
fronte al permanere della chiusura e dell’arroganza
dell’azienda, alla pratica dei fatti compiuti, alle
nuove minacce ai diritti fondamentali dei lavoratori è
necessaria una risposta di tutto il gruppo.
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LA
FIOM RITIENE NECESSARIO CHE RIPARTA LA VERTENZA DI
GRUPPO CON UNO SCIOPERO CHE COINVOLGA TUTTI I
LAVORATORI. BISOGNA DIRE BASTA ALLA POLITICA DEL
CARCIOFO, CON LA QUALE LA FIAT VOLTA PER VOLTA FA I
SUOI TAGLI DI PERSONALE. BISOGNA AUMENTARE IL PREMIO
AZIENDALE SCANDALOSAMENTE BLOCCATO. BISOGNA FERMARE LA
VOLONTA’ DELL’AZIENDA DI PROCEDERE AI
LICENZIAMENTI.
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Prepariamoci
allo sciopero del Gruppo, per il lavoro, i nostri diritti e per
la nostra vertenza
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