04.10.2001 Comunicato COMITATO CENTRALE FIOM |
Comunicato conclusivo del Comitato centrale della Fiom del 4 ottobre 2001 Il
Comitato centrale della Fiom, riunito oggi a Roma, riconferma in tutte le
sue parti il documento della Direzione letto nell'Assemblea dei delegati
di Verona il 28 settembre scorso. Le
ragioni della nostra mobilitazione sono tutte confermate dall'uscita del Libro
bianco del Governo che attacca i diritti del lavoro e le pensioni,
annulla la contrattazione collettiva, rende del tutto esplicito l'attacco
generale dello stesso Governo e della Confindustria. I
risultati certificati della straordinaria raccolta delle firme contro
l'accordo separato e per il referendum verranno illustrati in
un'iniziativa pubblica insieme a personalità che hanno partecipato ai
Comitati di garanzia e verranno portati, insieme alla Cgil, da una
delegazione di metalmeccanici al ministro del Lavoro per chiedere la
riapertura della trattativa per il biennio contrattuale. Al contempo, così
come scritto dalla Fiom alla Federmeccanica dopo l'uscita del Dpef il 16
luglio scorso, procediamo alla rivalutazione della piattaforma
rivendicativa da 135mila a 155mila lire. All'insieme
di queste rilevantissime iniziative e alle assemblee per la preparazione
dello sciopero, è necessario accompagnare una campagna di assemblee con
le lavoratrici e i lavoratori per discutere i contenuti del Libro
bianco e per acquisire fino in fondo consapevolezza del progetto in
corso; un progetto che il Governo non intende nemmeno affrontare in
Parlamento ma attuare attraverso leggi delega definite entro il 15
novembre. Per
tutte queste ragioni, il Comitato centrale della Fiom conferma lo sciopero
generale dei metalmeccanici e la manifestazione nazionale a Roma
spostandone la data dal 9 al 16 novembre. Il
Comitato centrale della Fiom parteciperà come sempre alla Marcia per la
pace Perugia-Assisi del 14 ottobre e per questo ribadisce la posizione già
espressa dalla Direzione Fiom: "Il terrorismo va perseguito e battuto
con i necessari strumenti diplomatici, politici, economico-finanziari,
repressivi. Va rifiutato il tentativo di contrapporre civiltà e popoli
che oltretutto alimenta intolleranza e xenofobia. La Direzione nazionale
Fiom respinge ogni tentazione e forma di guerra. La guerra sempre,
inevitabilmente, colpisce le popolazioni civili inermi e deprime i
principi democratici degli Stati che ne sono coinvolti". Roma, 4 ottobre 2001 |