La Fiom rompe gli indugi: già da lunedì i primi scioperi nelle fabbriche

1 giugno 2002

vignetta acquistiPartono gli scioperi dei metalmeccanici Fiom, dalle camere del lavoro vengono i primi input a forme di protesta con fermate già nella giornata di lunedì. E lunedì mattina la Cgil riunisce la segreteria e subito dopo i segretari generali di tutte le strutture, delle categorie, delle regioni e delle camere del lavoro metropolitane. Verrà messo a punto un primo programma di iniziative e di lotte, tutte quelle «utili», lo sciopero generale è tra queste.
Per la confederazione di Cofferati si apre ufficialmente la nuova stagione di conflitto contro la mossa truffaldina del governo che non ha affatto rinunciato ad introdurre nel nostro paese la libertà di licenziare senza giusta causa, l’ha solo «trasferita» da un provvedimento legislativo ad un altro dopo aver chiesto e ottenuto dalle imprese, da Cisl e Uil e dagli altri sindacati, di sedersi e trattare su diritti che fino all’altro ieri anche per Pezzotta e Angeletti erano «intoccabili». Lo stralcio non c’è, checché se ne dica, in compenso il sindacato è spaccato e le parole d’ordine che per lo sciopero del 16 aprile erano state una bandiera per tutti ora si perdono in interpretazioni e tatticismi.
La Cgil va alla campagna d’estate da sola con la stessa determinazione dimostrata dal congresso di Rimini - quando propose il primo sciopero generale - fino alla oceanica manifestazione del 23 marzo. Il direttivo convocato per l’11 e il 12 giugno discuterà le tappe ma fino ad allora ogni iniziativa già in calendario sarà «riconvertita», servirà ad informare, a battere sul tasto delle ragioni che hanno portato all’ultimo strappo perché come ha spiegato il leader «non può cadere il silenzio» sugli argomenti per cui milioni di lavoratori sono già scesi in piazza.
Fitta l’agenda di Cofferati che martedì in contemporanea con l’avvio del tavolo sul lavoro a cui la Cgil non parteciperà, parlerà a Mestre davanti a 4mila delegati del Veneto. La sera prima invece parteciperà, sempre a Mestre, alla riunione di «Aprile. Per la sinistra», cui prenderanno parte politici, docenti, lavoratori. Il 5 volerà a Bruxelles per un incontro con i lavoratori italiani, il 6 e il 7 sarà a Modena rispettivamente per un’iniziativa alla Festa dell’Unità e per il direttivo del suo sindacato.

 

La settimana si aprirà all’insegna degli scioperi e i metalmeccanici daranno il via. Ad annunciarlo è il segretario generale della Fiom, Gianni Rinaldini il quale si aspetta azioni di protesta spontanee. «I lavoratori si sentono truffati da quanto è accaduto - ha detto - abbiamo ricevuto dai territori segnali di grande rabbia per l'avvio di un tavolo in cui si parlerà anche di articolo 18. È prevedibile che già da lunedì ci siano reazioni e risposte, comprese prime iniziative di sciopero».

Per lunedì intanto i dirigenti della Fiom hanno sospeso le riunioni fissate a livello nazionale per essere presenti nei territori. «Non escludiamo - ha detto ancora Rinaldini - di decidere azioni di sciopero a livello nazionale già dalla prossima settimana». «I delegati e i lavoratori che abbiamo sentito - ha detto Rinaldini - sono furibondi, si sentono truffati rispetto alle lotte fatte in questi mesi. Quanto è successo ieri è più grave di quanto è accaduto mesi fa. Gli scioperi sono stati fatti su obiettivi precisi: lo stralcio dell'articolo 18 e dell'arbitrato». Rinaldini ha auspicato che le risposte che la Fiom deciderà di dare alla ripresa della trattativa sul mercato del lavoro e sull'articolo 18 «siano unitarie» e quindi vedano la partecipazione di Fim e Uilm. «Siamo di fronte a un trucco - ha detto ancora - il governo ha riproposto le ipotesi di mesi fa. È un'enormità che si punti a riscrivere i rapporti di lavoro e a riformare gli ammortizzatori sociali senza la Cgil. Ma la Cgil non può partecipare a un tavolo nel quale ci sono le modifiche all'articolo 18».

Tra le camere del lavoro è quella di Modena a rompere gli indugi e ad invitare lavoratori e lavoratrici «ad attivare prime forme di protesta» già all'inizio della settimana contro le proposte del governo «che lasciano inalterata la situazione dell’articolo 18 e, per certi aspetti, la peggiorano». La Cgil, che anche di domenica terrà aperta la propria sede per dare a tutti le informazione necessarie, spiega che nella discussione non sono inseriti né i temi della previdenza , nè la discussione su scuola e sanità; così come lo spostamento ad altro disegno di legge dell' articolo 18 non solo non rappresenta lo stralcio, ma condiziona pesantemente la trattativa e soddisfa le richieste di Confindustria».