Comunicato delle RSU Servizi ICT di Milano e di Roma/Pomezia

 

 

Giovedì 9 ottobre si è svolto un incontro tra le RSU Servizi ICT di Milano e di Roma/Pomezia e i responsabile dei rapporti industriali del Gruppo EDS in Italia, durante il quale l’azienda ha annunciato l’intenzione di lanciare nel gruppo EDS un piano di incentivazione all’esodo per 550 persone su base volontaria, da concludere entro la fine dell’anno in corso.

 

L’azienda ha motivato il piano di incentivazione all’esodo con le stime negative di crescita del settore Information Technology (-6.7% nel 2003), con la perdita e la riduzione dei contratti in essere, con la presenza di oltre 400 dipendenti EDS attualmente senza attività (in questo numero non sono inclusi coloro che seguono Miur), con la difficoltà per l’azienda di affrontare il mercato con i prezzi attuali e con la necessità di un non meglio precisato rilancio della società in Italia.

 

50 di questi incentivi sono riservati ai dipendenti Servizi ICT. L’azienda ha assicurato che in Servizi ICT non ci sono esuberi strutturali, ma non ha spiegato da dove saltano fuori i 50 incentivi ad essa riservati: li ha presentati come un’opportunità da cogliere!

 

Le RSU hanno sollecitato Servizi ICT a fornire gli elementi del piano industriale, ma si sono sentiti rispondere che il piano al momento è il rinnovo del contratto con ENI. Un po’ poco a nostro parere, dato che per ammissione stessa dell’azienda si andrà ad una riduzione dei prezzi che avrà senz’altro conseguenze sull’organizzazione del lavoro e sulle modalità con cui vengono forniti i servizi.

 

Anche per quanto riguarda il piano industriale del Gruppo EDS in Italia, l’azienda si è limitata ad elencare una serie di buoni propositi, peraltro già noti, affermando di non avere portato documentazione in merito e proponendo la presentazione del piano industriale del Gruppo EDS Italia in un successivo incontro. Considerando quanto poco in merito è stato presentato ai Sindacati Metalmeccanici il 7 ottobre, riteniamo che anche con il supporto di slide e documenti i contenuti del piano sarebbero stati altrettanto inconsistenti.

 

Le RSU hanno espresso viva preoccupazione per le decisioni aziendali attuate nel Gruppo EDS Italia, in quanto non supportate da un serio piano industriale: EDS ormai concentra la sua attenzione sul recupero finanziario, sul taglio dei costi e sulla riduzione del personale, ossequiente alle direttive ed aspettative della Corporate.

 

L’azienda non ha dichiarato quali strumenti intende utilizzare da gennaio in caso di fallimento del piano stesso, così massiccio da apparire difficilmente realizzabile, vista la situazione attuale del mercato del lavoro nel settore informatico.

 

Anche se la situazione di Servizi ICT non è preoccupante, in quanto non ci sono e non sono previsti esuberi - a patto che si realizzi il tanto sospirato rinnovo del contratto con ENI - rimane il fatto che la situazione generale del gruppo EDS non può lasciarci dormire sonni tranquilli, considerando anche che le difficoltà di EDS si inseriscono in uno scenario generale del mondo del lavoro in cui, in nome del liberismo e della libertà del mercato, risultano vincenti le aziende che abbassano i propri costi riducendo il personale e peggiorando le retribuzioni, i diritti e le condizioni di vita dei Lavoratori.

 

Invitiamo pertanto tutti i colleghi a partecipare alle iniziative che come RSU decideremo nei giorni a venire, e di segnalare immediatamente ai delegati qualunque pressione l’azienda metta in atto per convincere i dipendenti ad aderire al piano degli incentivi, che l’azienda ha ribadito essere su base volontaria.

 

Ai colleghi di EDS Italia che sono in stato di agitazione e lottano per la difesa del proprio posto di lavoro va tutta la nostra solidarietà, che cercheremo di manifestare anche con fatti concreti.

 

10 ottobre 2003