COMUNICATO STAMPA

 

Il gruppo E.D.S. Italia –filiale italiana della corporate statunitense Electronic Data Systems, numero 2 mondiale dell’InformationTecnology dopo IBM- occupa nel nostro paese circa 4000 dipendenti (3000 con contratto metalmeccanico e circa 1000 con contratti dell’energia e del credito), con sedi a Roma, Caserta, Torino, Milano, Siena, Bari, Potenza, e fornisce servizi a clienti come ENI, Capitalia, Generali, Wind, RUPA, Motorizzazione Civile, MontePaschi,  solo per citare i più noti.

 

   Oggi a fronte della crisi del settore informatico e dell’incapacità del management aziendale nel reperire nuove commesse (non ne entrano di significative da almeno 3 anni) EDS pensa di risolvere i “suoi” problemi scaricandoli sui lavoratori e sulle lavoratrici.

 

   Così -dopo che nel 2003 si è chiuso un piano di esodi incentivati che avrebbe dovuto coinvolgere secondo l’azienda 550 dipendenti (ma che ne ha coinvolti nella realtà “solo” 350)- adesso EDS ha aperto le procedure di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria a zero ore per 172 persone appartenenti alla commessa MIUR preparandosi ad aprire altre procedure (forse di mobilità) per altre 200 (quelle che mancano al raggiungimento dei 550).

    E va sottolineato che all’appello mancano ulteriori centinaia di lavoratori delle ditte fornitrici già espulsi dal ciclo produttivo.

 

   La commessa MIUR è un pasticciaccio brutto all’italiana dove le responsabilità vanno ripartite tra management EDS e il ministro Moratti che –senza aspettare le sentenze di TAR e Consiglio di Stato sui ricorsi in merito alla gara d’appalto- ha di fatto sostituito EDS con la cordata concorrente composta da IBM, Finsiel ed Engineering (risultata vincitrice della gara secondo il Ministero dell’Istruzione, decisione però non ratificata né dal TAR né dal Consiglio di Stato che ha dato torto sia al ministero che alla cordata IBM).  Di fatto oggi IBM-Finsiel-Engineering gestiscono un servizio pubblico senza averne titolo; e di fatto i primi a pagare le conseguenze di queste forzature politiche saranno i 172 dipendenti di EDS che andranno in cassa integrazione.

 

Per queste ragioni, per salvare l’occupazione e per costringere EDS –che sta sfoggiando tutta la cecità e sordità di cui sono capaci i suoi “manager”- a sedersi ad un tavolo delle trattative per trovare una soluzione solidale della crisi (leggi Contratti di solidarietà o in subordine Cassa Integrazione a rotazione)  il Coordinamento delle  RSU di EDS Italia indice una giornata di sciopero in tutte le sedi italiane VENERDI’ 13 FEBBRAIO 2004 con manifestazione/corteo alle 9,30 da Piazza della Repubblica fino al Ministero delle Attività Produttive.

 

Il Coordinamento Nazionale delle RSU.