GLI
UCCISI A DONGO
In realtà i 16 uomini uccisi dai partigiani nei pressi del porticciolo di Dongo il 28 aprile 1945 furono scelti fra i circa sessanta italiani che facevano parte della colonna con criteri non del tutto comprensibili.
Infatti se alcuni erano effettivamente dei personaggi di primo piano della R.S.I., altri non lo erano affatto.
Ecco, infatti, i nomi per esteso e le qualifiche dei sedici:
1 ) Francesco Barracu : grande mutilato, medaglia d’Oro, era
Sottosegretario alla Presidenza del
Consiglio
2 ) Nicola Bombacci : dopo essere stato fra i fondatori del
Partito Comunista Italiano e avere
vissuto a lungo in Russia, durante la
R.S.I. fu vicino a Mussolini come
consigliere e fu ispiratore dei 18 punti
di Verona nonché della legge sulla
socializzazione.
3 ) Pietro Calistri : era un ufficiale pilota dell’Aeronauti R.S.I.
che si era unito alla colonna di Mussolini.
4 ) Vito Casalinuovo : era l’Ufficiale addetto a Mussolini.
5 ) Goffredo Coppola : era Rettore dell’Università di Bologna.
6 ) Ernesto Daquanno : era un giornalista, dirigente dell’Agenzia
Stefani.
7 ) Luigi Gatti : era uno squadrista pressoché ignoto, che
fungeva da segretario di Mussolini.
8 ) Augusto Liverani : era Ministro delle Comunicazioni nella
R.S.I.
9 ) Ferruccio Mezzasoma: era Ministro della Cultura Popolare nella
R.S.I.
10)Mario Nudi : era Presidente degli Agricoltori.
11)Alessandro Pavolini : era la figura di maggior rilievo: Segretario
Nazionale del Partito Fascista
Repubblicano con dignità di Ministro.
12)Paolo Porta : era il federale di Como.
13)Ruggero Romano : era il Ministro dei Lavori Pubblici.
14)Idreno Utimpergher : era il federare di Lucca e comandante
della 36^ Brigata Nera di Lucca.
15)Paolo Zerbino : dal 21.2.45 era Ministro dell’Interno.
A questi va aggiunto il
16) Marcello Petacci : fratello di Claretta Petacci, figura di
profittatore che si era arricchito col
regime sfruttando il rapporto della
sorella col Duce e che fu ucciso a parte
perché gli altri fucilandi si ribellarono e
non lo vollero nel loro gruppo. Pare che
i partigiani lo avessero scambiato per
Vittorio Mussolini. Egli tentò invano di
chiarire l’equivoco, poi tentò la fuga e si
gettò nel lago dove fu ucciso sotto gli
occhi della moglie e dei figli che
guardavano da una finestra.