L’Ispettorato
Militare del Lavoro (I.M.L.)
Durante il periodo
della R.S.I. i giovani con obblighi militari ebbero la possibilità di evitare
l’arruolamento nell’esercito repubblicano optando per l’arruolamento come
lavoratori nell’organizzazione tedesca TODT ovvero optando per l’arruolamento
nei Battaglioni del Lavoro dell’I.M.L. (1)
L’I.M.L. , conosciuta anche come Organizzazione
Paladino (2) dal nome del Generale Francesco Paladino che ne era il
comandante, organizzava “Battaglioni Lavoratori” e “Battaglioni Lavoratori
Agricoltura” che agivano come forze ausiliarie dell’Organizzazione Todt in
Italia. Erano impiegati nello sgombero delle macerie causate dai bombardamenti
e nella riattivazione delle strade distrutte ma anche nella costruzione di
fortificazioni e di altre opere di interesse militare (strade, ponti, ecc.).
Oltre ai giovani di leva che optavano per
questo tipo di arruolamento, venivano arruolati nell’I.M.L. tutti gli uomini
atti al lavoro dai 16 ai 60 anni. Il Decreto Ministeriale n. 876 del 24
dicembre 1943 – XXII Avviamento al lavoro obbligatorio e censimento (G.U. 28 febbraio 1944), infatti, stabiliva
che “”…in tutto il territorio della Repubblica Sociale Italiana ogni uomo atto
al lavoro dai 16 al 60 anni ha l’obbligo della prestazione di una attività
lavorativa remunerata, sia essa intellettuale o manuale…”” (3)
A fine 1943 l’I.M.L. disponeva di 20805
lavoratori. Nel Giugno 1944 erano 44435. Si presume che in totale i lavoratori
arruolati possano essere giunti ad essere intorno ai 100000 o poco meno. L’organizzazione
prevedeva 5 Ispettorati Interregionali, 25 Ispettorati Provinciali e, si
presume, oltre una settantina di Battaglioni, ciascuno dei quali contava da 600/700 ad oltre 1000 uomini (4)
Gli operai dei Battaglioni Lavoratori erano
disarmati, salvo il Servizio di Guardia. I caduti dell’I.M.L. furono quasi 2000
(di cui 200 caduti sotto i bombardamenti), fra cui il Ten.Col. Giuseppe
Tirapazzi del Btg. N.61 di Macerata.
L’I.M.L. aveva anche un periodico mensile La
via dei lavoratori stampato a Roma fino
al marzo 1944 e, poi, a Milano.
Non deve assolutamente essere sottovalutato
il contributo dato dall’I.M.L. alle battaglie della R.S.I., dalla battaglia di
Cassino alla lunga difesa della Linea Gotica. Anche gli operai dell’I.M.L. ,
tutti militarizzati, hanno pieno titolo ad essere considerati “Soldati dell’Onore”.
NOTE
(1) Vedi ACTA Anno XXIV – N. 3 (73) SETTEMBRE - NOVEMBRE 2010 pagg. 2 e 3, da cui sono state ricavate le notizie e le foto.
(2) Il Generale Paladino (Scilla (RC) 5.11.1890 – San Remo (IM) 16.10.1974) dopo aver combattuto come volontario nella guerra di Libia del 1911, frequenta l’Accademia di Modena e ne esce Sottotenente del Genio. Combatte sul Carso nella prima Guerra Mondiale, e in Etiopia nel 1935-36 dove raggiunge il grado di Tenente Colonnello. Colonnello nel 1940 combatte in Grecia e Jugoslavia. Generale nel 1941 è assegnato al Ministero della Guerra per incarichi speciali. Il 1° ottobre 1943 è fra i presenti al Teatro Adriano al discorso di Graziani che già lo aveva incaricato di istituire l’Ispettorato del Lavoro. Con la sua organizzazione (l’I.M.I sarà militarizzata il 28 febbraio 1944 con l’entrata in vigore del D.M. 876) opererà molto produttivamente fino al termine del conflitto. Sopravvissuto alla sconfitta, sarà perseguitato dal livore dell’antifascismo.
(3) Questo provvedimento contribuì notevolmente a ridurre i trasferimenti coatti di lavoratori italiani in Germania.
(4) In una comunicazione inviata dal Generale Paladino allo Stato Maggiore Esercito (n. 108/S/P di prot. Del 1/2/1945 XXIII avente per oggetto “Contributo Reparti alla Battaglia di Cassino” si informa che la forza operai dell’Ispettorato Interprovinciale di Roma ammontava a 22624 uomini organizzati in 25 Battaglioni (dal 52° al 64° bis)
Un battaglione Lavoratori
Il Generale Paladino