Luigi Gatti nasce a Milano il 18 luglio 1913, Combatte con il Corpo
Truppe Volontarie - CTV in Spagna dove il 10 marzo 1939 sposa Moras Maria del
Pilar, nata l’8 giugno 1917. Il CTV ebbe i 2/3 della Truppa di provenienza
MVSN, ma Ufficiali in prevalenza dell’Esercito. Si aggiunsero Reparti regolari
di Aeronautica e di Marina. All’inizio, in abito civile, i Volontari furono
aviotrasportati in Marocco e sull’isola di Maiorca. Dal 22 dicembre 1936, con
Nave Lombardia, e il 15 gennaio 1937, con Nave Sardegna, ne sbarcarono a Cadice
oltre 10 mila a Reparti completi, con armi, in uniforme kaki ma non con insegne
dell’Esercito italiano e vinsero la prima battaglia, a Malaga. In 35 mila
furono impegnati dall’8 marzo 1937 nella sanguinosa battaglia di Guadalajara: dopo
venti giorni di mancate avanzate fu considerata una sconfitta. Comandanti del
CTV furono: Mario Roatta e dall’1 aprile 1937 Ettore Bastico, dal 27 agosto
Mario Berti e dall’1 ottobre 1938 Gastone Gambara. Quasi 14 mila le perdite,
compresi i feriti. La data ufficiale del rimpatrio fu l’1 giugno 1939.
Dal 1939 avvicenda Francesco Catto quale Segretario PNF di Nuoro. Nel 1941 è
comandato per incarichi speciali e dal 1942 è Segretario PNF a Treviso in
sostituzione di Umberto Bianchi.
Nominato Prefetto di 2ª Classe nel Consiglio dei Ministri del 28 ottobre
1943, dal 5 novembre è Capo Provincia di Treviso fino alla sostituzione del 22
giugno da parte di Francesco Bellini. Il Consiglio dei Ministri del 18 aprile
lo aveva collocato a disposizione del Ministero per l’Interno.
Dal successivo 20 luglio è alle dipendenze del Ministero per l’Estero, ma il
2 aprile 1945. cessa da questo comando per passare sotto la Presidenza del
Consiglio dei Ministri con l’incarico di Segretario Particolare del Duce,
incarico già svolto in modo interinale dal 23 giugno 1944. In uniforme di
Tenente della GNR accompagna Mussolini in ogni pubblica attività.
È uno degli organizzatori del possibile trasferimento, predisposto dal
Sottosegretario ANR Ruggero Bonomi, del Capo della RSI in territorio spagnolo,
mediante un volo in partenza dall’aeroporto bresciano di Ghedi. e con eventuale
rifugio presso i suoceri Moraes del Pilar. La moglie Maria con i tre figli
Alfredo di 5 anni e Umberto di 4 anni, nati a Roma, e Matilde di 2 anni, nata a
Treviso, sono in un Convento milanese. Un trimotore S.M. 81 con insegne croate
ed equipaggio dell’Aeroclub di Ghedi atterra a Barcellona il 22 aprile 1945 con
a bordo alcuni della famiglia Petacci e qualche Diplomatico. Ma fughe
all’estero non erano nei programmi di Mussolini.
Dopo Menaggio (CO), dall’alba del 27 aprile 1945, percorre con una Alfa
scoperta la strada Regina dietro l’autoblinda che ha a bordo Mussolini,
Bombacci, Barracu, Pavolini, Casalinuovo. Utimperghe, oltre Elena Curti . Si
dimostra uno dei protagonisti, anche moralmente meno disarmato, sia quando
l’incolonnamento con i tedeschi, lungo 1 Km., appare una sicurezza sia quando
si rivela una trappola. Tanto che, subito respinto, è pronto ad offrirsi per
accompagnare Mussolini travestito da tedesco e a sostenere al momento
dell’eccidio le estreme proteste di Calistri.
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