L’INDUSTRIA CINEMATOGRAFICA DURANTE LA R.S.I.
Che il Fascismo attribuisse grande importanza all’industria cinematografica è noto. Come è noto che, con la fondazione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, prima (1932) e con la creazione di Cinecittà poi (1937), esso dette a questa industria un impulso eccezionale, portandola al livello delle principali cinematografie mondiali.
Meno conosciute sono le vicende della cinematografia italiana dall’8 settembre 1943 all’aprile 1945, cioè durante la Repubblica Sociale Italiana.
Subito dopo la costituzione della R.S.I. il Ministro della Cultura e Propaganda Fernando Mezzasoma, preso atto della avvenuta distruzione pressochè totale di Cinecittà ad opera dei bombardieri anglo-americani e dei successivi saccheggi, decise di trasferire nel Nord Italia le strutture trasferibili e il personale interessato.
Il luogo prescelto fu Venezia ed esattamente una ex fabbrica di birra nell’isola della Giudecca.
Si parlò di Cineisola o, anche, di Cinevillaggio e l’attività fu subito ripresa. Furono iniziate molte pellicole e l’intenzione era di produrre almeno 20 films l’anno. L’andamento del conflitto non consentì di raggiungere tale obiettivo, tuttavia uscirono cinque films : Un fatto di cronaca di Piero Ballerini, Peccatori di Flavio Calzavara, Vivere ancora di Nico Giannini, La buona fortuna di Fernando Cerchio e Aeroporto di Piero Costa. Tali films, ad eccezione di Aeroporto che era la storia di un pilota che, dopo l’armistizio, tornava a combattere, non erano assolutamente di propaganda politica ma libero frutto della creatività di autori e registi.
Un certo numero di registi ( Piero Ballerini, Fernando Cerchio, Francesco De Robertis, Giorgio Ferroni…..) e molti attori sostennero questa attività e si spostarono al nord. Essi furono:
Silvio Bagolini, Luisella Beghi, Renato Bossi, Rossano Brazzi, Gino Cervi, Andrea Checchi, Valentina Cortese, Nino Crisman, Maurizio D’Ancona, Doris Duranti, Mino Doro, Luisa Ferida, Oretta Fiume, Antonio Gandusio, Lauro Gazzolo, Emma Gramatica, Giovanni Grasso, Liliana Laine, Roldano Lupi, Ondina Maris, Miretta Mauri, Neda Naldi, Germana Paolieri, Milena Penovich, Salvo Randone, Carlo Romano, Tito Schipa, Laura Solari, Elio Steiner, Osvaldo Valenti, Roberto Villa, Elena Zareschi.
I films prodotti vennero proiettati nelle sale cinematografiche che, come i teatri, rimasero aperte e continuarono a funzionare per tutto il tempo.
Così anche in questo settore, come in tutti gli altri della vita civile, la R.S.I. riuscì a mantenere, malgrado i gravi disagi provocati dalla guerra, uno stato di normale efficienza.