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This page's like
a world apart. Every sort of strange, weird, magic things...curious things
I've ever collected in mind...they can be found here. Some other things are
quite normal...but special, in their own way. Maybe you can find some good
vibration here...so have a look...
Questa pagina è come un mondo a
parte. Ogni sorta di cose strane, magiche, curiose...la mia collezione
mentale personale...potete scoprirle qui. Alcune cose sono
normalissime...ma, a loro modo, speciali. Forse troverete qualcosa che
potrà attivare in voi vibrazioni positive. Date un'occhiata... |
"The less room
you give me,
the more space
I've got"
"Today has
never happened
and it doesn't
frighten me"
Björk,
Alarm Call
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La spada del guerriero
della luce è nelle sue mani. E' lui che decide ciò che farà e ciò che
non farà mai, in nessuna circostanza.
Se sa vedere ciò che è
bello, è perché ha la bellezza dentro di sé, giacché il mondo è uno
specchio che rimanda a ogni uomo il riflesso del suo viso.
Una spada può durare
poco. Ma il guerriero della luce deve durare a lungo.
Il guerriero della luce
crede. Poiché crede nei miracoli, i miracoli cominciano ad accadere.
Paulo Coelho,
Manuale del guerriero della luce
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The Light Warrior's got
his sword in his hand. It's him who decides what he's doing or not doing,
in any circumstance.
If he can see what's
beautiful, it's because it's got beauty inside of him; as the world's a
mirror reflecting each man's own face.
A sword may last briefly.
But the Light Warrior must last for long.
The Light Warrior believes.
Because he believes in miracles, miracles begin to happen.
Paulo
Coelho, The Light Warrior's Handbook
(Translated
by me - from the Italian version)
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"L'unica vera legge
è quella che conduce alla libertà" disse Jonathan. "Altra
legge non c'è".
"Innanzi tutto...vi
dovete rendere conto che un gabbiano è fatto a immagine del Grande
Gabbiano, è un'infinita idea di libertà".
"The only law is the
one that leads to freedom" said Jonathan. "There's no other law".
"First of all...you've
got to realize that a seagull is an image of the Great Seagull, it's an
infinite idea of freedom".
Richard Bach, Jonathan Livingstone Seagull
(Il
gabbiano Jonathan Livingstone)
(Translated
into English by me - from the Italian version)
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René
Magritte, Sky Bird
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René
Magritte, Sunrise |
"Fa' che non si
spargano sciocche dicerie sul mio conto. E fa' anche che non mi
trasformino in un dio. ... Sono solo un gabbiano. E mi piace volare..."
"Non dar retta ai
tuoi occhi, e non credere a quello che vedi. Gli occhi vedono solo ciò
che è limitato. Guarda col tuo intelletto, e scopri quello che conosci
già, allora imparerai come si vola."
"Don't let them
divulgate silly rumours about me. And don't let them turn me into
something of a god. ... I'm just a seagull. And I love flying..."
"Don't trust your
eyes, and don't believe in what you see. Eyes can only see what's
narrow. See
with your mind's eye, and find out what you already know, then you'll
learn how to fly."
Richard
Bach, Jonathan Livingstone Seagull
(Il
gabbiano Jonathan Livingstone)
(Translated
into English by me - from the Italian version)
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Rhiannon
painted by Stevie Nicks |
La
leggenda di Rhiannon
(English translation: see
below)
Nel sud-ovest del Galles viveva un tempo
un principe che conosceva molto bene gli incantesimi. Il suo nome era
Pwyll. Egli governava un regno chiamato Dyfed.
Il destino gli aveva riservato un evento
meraviglioso. Su una collina magica avvolta da faggi, gli apparve un
giorno un bagliore dorato; poi quella luce dipinse i contorni di una donna
che cavalcava un cavallo bianco. Ella indossava un mantello ed un abito
dorati, luminosi come la luce più pura dell'universo. Il suo viso,
incorniciato da un'aureola di capelli biondi, era serio e tranquillo. Non
guardava il principe o i compagni di lui: cavalcò in mezzo a loro e
rapida svanì all'orizzonte. Un paggio, inviato da Pwyll affinchè
seguisse la donna, tornò indietro riferendo che ella non aveva mai
accelerato o rallentato l'andatura del cavallo, ma tuttavia egli non era
stato in grado di raggiungerla.
Il giorno dopo, Pwyll si recò da solo
sulla collina. Di nuovo gli apparve la donna tra gli alberi. Egli la
seguì a cavallo, ma invano. Si fermò dunque, e gridò:
"Madamigella, per la salvezza di chi amate, fermatevi e parlate con
me!" La donna tirò le briglie del cavallo e si fermò.
"Perchè cavalcate sola nella
foresta?", domandò Pwyll.
"Per trovare voi, principe".
"Chi siete, e perchè mi
cercate?", domandò egli, interdetto.
"Io sono Rhiannon e vi cerco per
amore".
Pwyll si sentì invaso dalla gioia.
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Rhiannon
significava "grande regina", e così si chiamavano le più
potenti fate del Galles. Il fatto che ella avesse lasciato il suo popolo
per Pwyll, un mortale, significava un evento straordinario.
"Vi do il benvenuto, Signora",
disse allora Pwyll con tono solenne. Fece per prendere le redini del
cavallo della donna, ma Rhiannon sorrise e scosse la testa.
"Tornate da me tra un anno"
rispose la fata "e vi darò il benvenuto. Se saprete aspettare,
allora sarò la vostra sposa".
Poi, spronando dolcemente il cavallo, si
inoltrò nella foresta e scomparve.
Pwyll attese un anno. Poi, quando giunse
il giorno convenuto, si recò alla collina dove aveva visto per l'ultima
volta Rhiannon. Ella era là, con indosso l'abito dorato, a cavallo del
suo destriero bianco.
Invitò Pwyll a seguirla nella foresta,
verso il suo mondo incantato. Dove ella dirigeva il cavallo, là si apriva
un sentiero; gli alberi sospiravano, si inchinavano e si aprivano davanti
a lei.
La cerimonia nuziale tra la fata e il
principe mortale si celebrò nel regno di lei, in un altro mondo, un mondo
incantato. Il palazzo di Rhiannon non aveva fortificazioni: il popolo
soprannaturale, a cui ella apparteneva, non aveva infatti bisogno di mura
e torri di guardia.
Rhiannon lasciò in seguito il suo mondo
e partì verso il Galles al fianco di Pwyll, divenuto suo sposo.
Nuovamente la foresta si aprì per permettere il passaggio a Rhiannon e al
suo consorte. Durante il tragitto a cavallo, Rhiannon rivolse un ultimo
sguardo alla foresta, e disse dolcemente al marito: "La foresta non
si aprirà più per me. Non farò più ritorno al mio paese." Ma non
sembrava triste.
Dall'unione di Pwyll e Rhiannon nacque un
bambino. Egli era biondo e dai lineamenti delicati come la madre, ma di
corporatura robusta come il padre. Questo bambino, però, fu la fonte
dell'infelicità di Rhiannon.
Dopo il parto, com'era consuetudine, la
fata occupò l'ala del palazzo riservata alle donne. Sei ancelle si
prendevano cura di lei e del piccolo. Sebbene esse avessero l'incarico di
vegliarla a turno durante la notte, vennero meno a tale impegno: una sera,
infatti, tutte si addormentarono. Al loro risveglio, in piena notte, la
culla era vuota. La finestra sbatteva per il vento. Rhiannon giaceva
inerte, come sotto l'effetto di un incantesimo.
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Le ancelle si
comportarono meschinamente. Anziché rivelare la propria colpevole
negligenza, accusarono Rhiannon di avere ucciso il proprio figlioletto.
La terribile menzogna sparse tra la gente
di corte il terrore verso la fata straniera.
Sebbene Rhiannon avesse proclamato la
propria innocenza davanti al marito e ai sudditi, Pwyll la sottopose ad
un'atroce, umiliante punizione. Venne infatti posta a guardia della
fortezza, indossando un collare di cavallo, e costretta a portare sulle
proprie spalle i passanti che si avvicinavano alla fortezza. Doveva
inoltre narrare loro la propria triste storia, la storia del suo presunto
crimine. Tale punizione sarebbe dovuta durare sette anni.
Un giorno d'autunno di quattro anni dopo,
alla porta della fortezza apparvero tre stranieri a cavallo. Erano un
uomo, una donna ed un ragazzo dai capelli d'oro.
Il ragazzo si avvicinò a Rhiannon e le
porse una piccola pezza di broccato. Ella la prese in mano, e disse:
"Questa stoffa la conosco, l'ho tessuta io stessa quattro anni fa!
Come è possibile che l'abbiate voi?"
Poi capì: il ragazzo le sorrise e i suoi
occhi brillavano come quelli di suo padre, il principe Pwyll.
L'uomo che aveva accompagnato il ragazzo
si presentò: "Mi chiamo Teirnyon, signore della provincia orientale
di Gwent, e vi prego di salire sul mio cavallo." Accomodò poi
Rhiannon in groppa al destriero e la condusse, insieme al figlio, nel
salone del re.
Pwyll e tutti i sudditi riconobbero nel
fanciullo il figlio legittimo di Pwyll e Rhiannon, scomparso quattro anni
prima. La principessa venne finalmente riabilitata al suo rango.
Quale creatura avesse rapito e condotto
il fanciullo nel lontano Gwent, il paese di Teirnyon, rimase per sempre un
mistero. Probabilmente, il rapitore apparteneva al popolo di Rhiannon, e
col suo atto aveva tentato di punire i mortali che avevano allontanato la
principessa dal suo mondo.
Poiché Teirnyon e sua moglie non
potevano avere figli, avevano adottato il piccolo; ma poi, venuti a
conoscenza della triste storia di Rhiannon, si erano immediatamente messi
in viaggio per ridonarle il figlio.
Teirnyon disse a Pwyll:
"Vostro figlio è qui, e finalmente voi e vostra moglie potete
tornare felici."
La storia di Rhiannon potrebbe
significare che...il mondo della magia e quello degli uomini, l'uno
incorporeo e spirituale, l'altro fisico e materiale, non possono
incontrarsi senza provocare tragiche conseguenze. Solo un atto di bontà
può essere più forte, ed in grado di cancellare i tristi eventi: come
forte e puro è stato il gesto di Teirnyon, che ha posto fine alla
peggiore delle pene, ristabilendo il giusto equilibrio alle vite
precedentemente distrutte.
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English
translation: coming soon...... |
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The following
pictures are focused on Jonathan Donahue of Mercury Rev - Jon is my
hero!!- and his period with The Flaming Lips. He played with
them for a few years, approximatively from 1989 up to 1991. Wayne
Coyne, the Flamings' frontman, said about Jonathan:
"Slowly we discovered
just how talented and musical Jonathan truly was (peraphs he was
discovering it even himself) and as the weeks rolled on it was apparent
that Jonathan was becoming part of the band and greatly improving it along
the way."
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Questa sezione di
foto è dedicata a Jonathan Donahue dei Mercury Rev -Jon è il mio
eroe!! - e al suo periodo con i Flaming Lips. Ha suonato con loro
per alcuni anni, approssimativamente dal 1989 al 1991. Wayne Coyne,
il leader dei Flaming, ha detto a proposito di Jonathan:
"Poco a poco abbiamo
scoperto quanto Jonathan fosse davvero dotato di grande talento e
musicalità (forse
lo stava scoprendo perfino lui stesso) e col trascorrere delle settimane
era sempre più evidente che Jonathan stava diventando parte della band,
fornendole un apporto sostanziale e prezioso, valorizzandola strada
facendo." |
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Flaming Lips:
the story continues... The following pics show the band as it looks
like today. Without Jon - now that he's the great, charismatic, unique
leader of Mercury Rev... - and with another friend, a fighter, sort of a
"presence" floating around and inspiring the band... Her name isYoshimi.
Enjoy these pictures!
Flaming Lips: la storia continua... Le
immagini che seguono mostrano la band nel suo assetto attuale. Senza Jon
-ora che è diventato il grande, carismatico, impareggiabile leader dei
Mercury Rev... - e con un'altra amica, una combattente, una sorta di
"presenza" che aleggia intorno e fornisce ispirazione alla
band... Si chiama Yoshimi. Gustatevi queste immagini! |
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Note:
The following pictures are drawnings of Yoshimi
and Robots which were
realized by Wayne Coyne.
Le immagini che seguono
sono disegni di Yoshimi e i Robot
realizzati da Wayne Coyne. |
...And now, on the
right...what can I say...This is one of my very favourite paintings ever.
Its name is Udnie. Francis Picabia realized it in 1913 . It's hard
to explain its full meaning...I feel like it means way too much. Below you
can read something about it. But - most important: look at the picture
itself, and let it speak...
...E ora, qui a destra...cosa posso
dire...Questo è uno dei miei quadri preferiti di sempre. Si chiama Udnie.
Francis Picabia l'ha dipinto nel 1913. E' difficile coglierne pienamente
il significato...la mia sensazione è che racchiuda un significato fin
troppo grande. Nelle righe che seguono, potete leggere qualcosa su quest'opera. Ma - ciò che
più conta: osservate il quadro, e lasciate che sia lui stesso a
parlare... |
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Udnie
is dominated by interlocking curved forms suggesting something organic,
as if the painting itself was in the process of growing: Udnie
expanding outward from the center, Edtaonisl stretching upward from
the bottom ("a rhythm of impulse," as he was to refer to it).
Picabia had described them in a letter to Stieglitz as "a purer
painting of a dimension having no title, each painting hav[ing] a name in
rapport with the pictorial expression, [an] appropriate name absolutely
created for it."
Throughout 1913 and into 1914, Picabia continued with his
practice of "pure painting" as Apollinaire referred to it.
But, sometime in mid-1914, Picabia
painted I see again in memory my dear Udnie (Je
revois en souvenir ma chère Udnie), a work that, in its
incorporation of vaguely machinal elements with an otherwise abstract
composition, prefigured a radical shift that was about to take place in
the painter's work.
Right: I see again
in memory my dear Udnie, Francis Picabia, 1914. |
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Traduzione
italiana presto disponibile... |
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René
Magritte, The Son Of Man |
Talking about
Art...
...how could I forget to mention one of
my very, very favourite painters ever? He's René Magritte. These
next pictures show some of his masterpieces...
A proposito di Arte...
...come
potrei non citare uno dei miei pittori preferiti di sempre? Si tratta di Reneé
Magritte. Le immagini che seguono mostrano alcuni dei suoi
capolavori...
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René
Magritte, Golconda
|
René
Magritte, Memory, 1948 |
René
Magritte, The False Mirror |
René
Magritte, The Happy Donor |
René
Magritte, La Grande Famille, 1963 |
La Grande
Famille. Quest'uccello, pura visione d'azzurro che si staglia contro
uno sfondo di nubi grigie, potrebbe essere proposto come uno dei più
begli esempi di ciò che Bachelard chiama "il moto psichico
ascensionale".
Si potrebbe citare, a mo' di commento,
questa poesia di Nietzsche, filosofo e scrittore molto apprezzato da
Magritte:
Getta nell'abisso quel
che hai di più pesante!
Uomo dimentica! Uomo
dimentica!
Divina è l'arte di
dimenticare!
Se vuoi innalzarti,
Se vuoi abitare le
sommità
Getta in mare quel che
hai di più pesante!
Ecco il mare, gettati
in mare,
Divina è l'arte di
dimenticare.
Nietzche |
La Grande Famille.
This bird, pure vison of blue against a grey, cloudy scenery, well
reflects what Bachelard called "psychical upward motion".
This poem written by
Nietzsche -philosopher and writer which Magritte really appreciated -
sounds as a suitable comment for this painting...
Throw your heaviest
stuff down the abyss!
Man forget! Man forget!
The art of forgetting
is divine!
If you want to lift
yourself up,
If you want to inhabit
heights
Throw your heaviest
stuff in the sea!
Here's the sea, dive
into the sea,
The art of forgetting
is divine.
Nietzsche
(translated by me - from
the Italian version)
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One more pic...
a magic one...
René
Magritte, The Kiss
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Back
to Music.........
A real beautiful
song............
|
E
ancora Musica.........
Una
canzone, bellissima... |
Bachelorette
I'm a fountain of blood (my love)
in the shape of a girl
you're bird on the brim (my love)
hypnotized by the whirl
drink me - make me real (my love)
wet your beak in the stream
the game we're playing is life (my love)
love is a two way dream
leave me now - return tonight
the tide will show you the way
forget my name go astray
killer whale trapped in a bay
(the ocean miles away) |
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I'm a path of
cinders (my love)
burning under your feet
you're the one who walks me (my love)
I'm your one way street
I'm a tree that grows hearts (my love)
one for each that you take
your the ground I feed on (my love)
we're circle no one can break
leave me now - return tonight
the tide will show you the way
forget my name go astray
killer whale trapped in a bay
(the ocean miles away)
I'm a whisper in water (my love)
a secret for you to hear
you are the one who grows distant (my
love)
when I beckon you near
life is a necklace of fears (my love)
your uncried tears on a string
our love will untie them - come here (my
love)
loving me is the easiest thing
Björk |
...And
another one... |
...E
un'altra... |
Today
Today is the greatest
Day I've ever known
Can't live for tomorrow,
Tomorrow's much too long
I'll burn my eyes out
Before I get out
I wanted more
Than life could ever grant me
Bored by the chore
Of saving face
Today is the greatest
Day I've ever known
Can't wait for tomorrow
I might not have that long
I'll tear my heart out
Before I get out
|
|
|
Pink ribbon scars
That never forget
I tried so hard
To cleanse these regrets
My angel wings
Were bruised and restrained
My belly stings
Today is
Today is
Today is
The greatest day
I want to turn you on
I want to turn you on
I want to turn you on
I want to turn you
Today is the greatest
Today is the greatest day
Today is the greatest day
That I have ever really known
Smashing
Pumpkins |
...And now...a little
story for those who don't fear oddities... |
...E ora...una piccola
storia per chi non teme nulla di ciò che può apparire strano...o
assurdo... |
Odradek
(da: Il
cruccio del padre di famiglia, Franz Kafka)
(English
translation: see below)
...Naturalmente nessuno si darebbe la
pena di studiare la questione, se non esistesse davvero un essere che si
chiama Odradek. (...) Si sarebbe tentati di credere che quest'oggetto
abbia avuto un tempo una qualche forma razionale e che ora si sia rotto.
Ma non sembra che sia così; almeno non se ne ha alcun indizio; in nessun
punto si vedono aggiunte o rotture, che dian appiglio a una simile
supposizione; l'insieme appare privo di senso ma, a suo modo, completo. E
non c'è del resto da aggiungere qualche notizia più precisa, poichè l'Odradek
è mobilissimo e non si lascia prendere.
Si trattiene a volte nei solai, per le
scale, nei corridoi o nell'atrio. A volte scompare per mesi interi;
probabilmente si è trasferito in altre case; ma ritorna poi
infallibilmente in casa nostra. A volte, uscendo di casa, a vederlo così
appoggiato alla ringhiera della scala, viene voglia di rivolgergli la
parola. Naturalmente non gli si possono rivolgere domande difficili, lo si
tratta piuttosto - e la sua minuscola consistenza ci spinge da sola a
farlo - come un bambino.
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René
Magritte, L'automate
( To me
this is Odradek, with no doubt...
Daphne)
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- Come ti chiami?-
gli si chiede.
- Odradek - risponde lui.
- E dove abiti?
- Non ho fissa dimora - dice allora
ridendo; ma è una risata come la può emetter solo un essere privo di
polmoni. E' un suono simile al frusciar di foglie cadute. E qui la
conversazione di solito è finita. Del resto anche queste risposte non
sempre si ottengono; spesso se ne sta a lungo silenzioso, come il legno di
cui sembra fatto.
E mi domando cosa avverrà di lui. Può
morire? Tutto quel che muore ha avuto una volta una specie di meta, di
attività e in conseguenza di ciò si è logorato; ma non è questo il
caso di Odradek. Potrebbe dunque darsi che un giorno ruzzolasse ancora per
le scale...fra i piedi dei miei figli e dei figli dei miei figli? Certo
non nuoce a nessuno; ma l'idea che possa sopravvivermi quasi mi addolora.
Franz Kafka
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René
Magritte, The Voice of the Air
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Odradek
- English translation
...Of course no-one would waste time on
this subject, if there wouldn't actually exist a creature named Odradek.
(...) You might think it once had some rational shape, and now it's broken.
But it doesn't seem to be this way...the whole thing looks senseless, but
complete, in its own way. And besides, you can't find out much more about
it, as Odradek is constantly moving and cannot be catched.
Sometimes it spends time in attics, on
stairs, in corridors, or in halls. Sometimes it disappears for months;
probably it's moved to some other house. But it always come back to our
home.
Sometimes, when you see it standing on
your stairs, you'd like to talk to it. Of course you can't use a
complicated language... You gotta use a baby talk - easiest thing to do,
small as it is. Just talk to it as if it was a child.
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- What's your name? - you ask.
- Odradek -it answers.
- And where do you live?
- I have no fixed abode - he says
laughing; but its laughter sounds like this creature hasn't got lungs. It
sounds like fallen leaves rustling. Usually, that's when the conversation's
over. And besides, you don't always get answers from Odradek. It's silent,
most of the times. Silent like the wood it seems to be made of.
And I wonder what will become of it. Can
it die? All what dies once had some kind of aim, some activity; and it's
got worn with that. But things don't work this way for Odradek. Maybe
someday it will come tumblin' down the stairs...under my children's' feet,
and then under my grandchildren 's feet?
Of course it doesn't harm anyone; but the
thaught that it could survive me almost drives me sad.
Franz Kafka
(Freely
translated by me - from the Italian version) |
One more song... |
Ancora una canzone...
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Galaxy
of Emptiness
The stars light the sky,
And a galaxy of emptiness tonight,
Though I happiest when there's no reason for me to be,
With no-ones expectation to weigh heavy on my heart,
And so much hope it sometimes tear me all apart,
Could you please knock me off my feet for awhile,
Could you please knock me off my feet for awhile.
The stars light a sky,
And a gutter full of broken dreams tonight,
Though I'm not content that's the way it seems to be,
Still I've been fighting all week,
Though I don't know who for,
Hoping someone else, somewhere near knows the score,
Could you please knock me off my feet for awhile,
Could you please knock me off my feet for awhile.
When there's a galaxy of emptiness tonight,
A whole wide galaxy of emptiness tonight,
A whole wide galaxy of emptiness tonight.
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Monkey see, monkey do,
I spent my whole life surrounded by people like you,
With all that expectation to weigh heavy on your heart, And
no ideas to later tear it all apart, Won't you please knock
me off my feet for awhile, Won't you please knock me off my
feet for awhile.
When there's a galaxy of emptiness tonight,
A whole wide galaxy of emptiness tonight,
A whole wide galaxy of emptiness tonight.
Burn burn burn your soul to find,
Burn burn burn your soul away,
Burn your soul to find,
Your soul to find.
Beth Orton |
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