I.T.A.S. “GIORDANO BRUNO”
attività di progetto aa.ss. 2005-2007

Liceo biologico

“Recupero e salvaguardia del territorio attraverso la storia, l’ambiente e lo sport”

INTRODUZIONE

Il presente lavoro, è stato realizzato dagli studenti del Corso Biologico dell’I.T.A.S. “Giordano Bruno” ed è il risultato di un percorso di ricerca biennale che gli studenti hanno effettuato negli a.s. 2005/2006 e 2006/2007.

L’attività di progetto è un vero e proprio strumento didattico del triennio, irrinunciabile per i corsi, come il nostro, che adotta programmi Brocca e si configura come un progetto condiviso dalle due classi all’interno della tematica di riferimento: l’Educazione Ambientale.

L’Educazione Ambientale, è una forma d’educazione che rende comprensibile le relazioni tra uomo-ambiente in tutti i loro aspetti.

Essa non riguarda solo la conoscenza di situazioni o problemi settoriali, ma li affronta collocandoli in un approccio unitario e complesso.

Il “cartiglio” dell’attività è stato il recupero, la tutela e lo sviluppo di un ambiente naturale, mettendo in risalto la complessità delle interdipendenze tra uomo e ambiente. Nella scelta degli ambiti di lavoro si è tenuto presente la “centralità” dello studente e la possibilità che il percorso formativo di ciascuno potesse avere ambiti di riferimento adeguati alle proprie attitudini e ai propri interessi. La metodologia adottata applica il “metodo della ricerca” in cui i ragazzi da veri protagonisti: osservano, ipotizzano, verificano, enunciano all’interno di gruppi di lavoro suddivisi per aree tematiche.

L’attività è il frutto di una fattiva collaborazione tra la scuola, assessorato alle politiche ambientali della Provincia di Perugia ,  Prom O. S. sport e si propone di perseguire le seguenti finalità educative:

· Promuovere una maggiore diffusione dei temi e delle problematiche ambientali, ciò al fine della formazione dell’individuo e del cittadino.

· Favorire il recupero di rapporti più solidali con la natura, i suoi tempi, i suoi fenomeni.

· Preparare il cittadino a saper gestire più consapevolmente lo sviluppo sociale ed economico, nella tutela del patrimonio e dei valori culturali attraverso:

1.      Sviluppo della capacità di lettura della realtà e presa di coscienza dello spazio attraverso l’osservazione diretta e guidata dell’ambiente; (fase dell’osservazione).

2.      Acquisizione di un maggior rispetto per la natura e per il patrimonio storico culturale, colto anche nelle sue espressioni più semplici e quotidiane: (fase della problematizzazione).

3.      Promozione di un maggior spirito critico attraverso l’analisi dell’interazione tra vari elementi biotici e abiotici che costituiscono l’ambiente e le varie attività che gli uomini svolgono sul territorio; (fase della raccolta dati).

4.      Acquisizione di una “coscienza” ambientale, attraverso un approfondimento e una valorizzazione del territorio, a fronte di un ragionato esame dei dati raccolti; (fase dell’interpretazione e della formulazione di proposte). 

Descrizione attivita’

L’attività di progetto ha avuto inizio nel mese di maggio del 2005, con i quattro giorni di campo scuola effettuato all’isola di Capraia, le  attività didattiche proposte sul luogo, sono state finalizzate alla ricognizione delle preconoscenze e delle rappresentazioni mentali degli studenti a proposito “dell’educazione ambientale”, in modo tale da dare voce ai pensieri ed alle concezioni  più spontanee che ogni studente possiede.

Al ritorno dal campo scuola sono stati definiti gli obiettivi proposti:

 ·Scopo dell’educazione ambientale è quello di rendere consapevoli i cittadini delle relazioni uomo-ambiente e dei loro riflessi nelle produzioni culturali e materiali.

· L’educazione ambientale mette in risalto la circolarità tra esperienze, conoscenze e apprendimenti scolastici .

· L’educazione ambientale ribadisce il concetto di complessità ecosistemica, determinandone la scoperta e l’applicabilità nel proprio ambiente di vita, non solo pensando a spazi lontani, o particolari, ma anche quelli quotidiani in cui si abita.

Fare educazione ambientale significa lavorare nell’ambiente, sull’ambiente, per l’ambiente; ma non basta uscire da scuola e fare esperienze di lavoro sul campo o conoscere gli elementi, le relazioni e i meccanismi che caratterizzano la complessità di un ambiente, occorre anche attuare interventi a favore dell’ambiente per trasformarlo e per attivare comportamenti consapevoli.

All’inizio dell’anno scolastico 2005-06, il Servizio protezione Ambiente e Parchi della Provincia di Perugia, ha coinvolto il Corso Biologico dell’ITAS “G.Bruno” nell’adozione di un tratto di fiume Tevere in località La Bruna, laddove l’Assessorato alle politiche ambientali nel 2001 aveva messo in opera una centralina di monitoraggio per il rilevamento dei parametri chimici, indicatori di qualità dell’acqua. Tutto ciò con il duplice scopo: determinare in primo luogo la salute delle acque e far riavvicinare al Tevere attraverso opportuni interventi educativi di sensibilizzazione, la cittadinanza che vive ed opera nel territorio circostante il Fiume stesso. Dopo aver effettuato una attenta lettura del territorio ed un’analisi delle relazioni esistenti, agli studenti è sembrato riduttivo occuparsi solo della raccolta, elaborazione, ed interpretazione dei dati rilevati dalla centralina.

La qualità dell’ambiente non è solo funzione di pochi parametri chimici!

L’esondazione del fiume Tevere nel novembre del 2006 ha costretto alunni e docenti ad affrontare il primo problema, la centralina ormai in disuso, non poteva rappresentare il polo d’attrazione attorno a cui impostare il progetto.

Gli insegnanti, a questo punto hanno aiutato i ragazzi a dare delle risposte motivate e coerenti ad una richiesta oggettiva da parte dell’ambiente di cambiare percorso. Fermo restando il filo conduttore del progetto, ci si è guardati intorno ampliando il bacino del nostro interesse.

Dalla consultazione di carte geografiche, botaniche, geologiche e da fonti storiche, la località oggetto di   studio risulta   inserita  in un importante corridoio migratorio per l’avifauna, legata ad una bassa antropizzazione, nonché alla presenza di numerose fitocenosi e di residenze storiche fortificate lungo la Via Amerina, importante via di collegamento tra lo Stato Pontificio e i Bizantini di Ravenna. Il Papa che aveva come sola difesa dai Longobardi i Bizantini di Ravenna, era in collegamento con la costa adriatica attraverso i territori del cosiddetto corridoio bizantino che congiungeva Roma a Perugia e da qui a Gubbio dove in località Scheggia, si ritornava a percorrere la Flaminia fino a Ravenna, con un itinerario che con tutta probabilità, dall’Arco Etrusco passava per S’Marco, S.Maria di Cenerente, Pieve Petraia, S.Giovanni del Pantano, Parlesca, Vicolo Rancolfo e Montanaldo. Nel mese di gennaio 2006, è iniziata la fase della ricerca e della raccolta dati, che ha visto il formarsi di cinque gruppi di lavoro uno per ogni area tematica scelta dagli stessi studenti in base ai loro interessi, conseguentemente l’attività di progetto si è arricchita di spunti di ricerca individuando:

·                Siti storici di notevole interesse,

·                Biocenosi arboree che attualmente contraddistinguono le rive del fiume e che rappresentano la testimonianza delle coperture vegetali ben più vaste di un tempo, che interessavano gli ambiti riparali,

·                Affioramenti geologici testimonianza dell’origine lacustre di tale zona,

·                Parametri chimico-microbiologici delle acque, analisi effettuate nei laboratori della nostra scuola.

Tutte le attività sono state sempre coadiuvate da escursioni al fine di riscontrarne la veridicità soprattutto attraverso il contributo degli abitanti di La Bruna.

L’anno scolastico 2006/2007 è stato fondamentale per affrontare il delicato momento della interpretazione e rielaborazione di tutto il materiale e delle esperienze raccolte. Alla luce dell’analisi effettuata l’idea iniziale di progettare un percorso fluviale lungo le sponde del fiume (normale proseguimento di quello che già esistente tra Ponte S.Giovanni e Ponte Pattoli) non è stata perseguibile. Lungo il percorso individuato esistono numerosi “fondi chiusi” e antiche proprietà che non consentono il libero passaggio lungo gli argini fluviali, inoltre le sponde non bonificate risultano costituite da rocce incoerenti pertanto franose (Lamaticci). La partecipazione degli studenti e della scuola alla festa paesana di La Bruna il 31/08/2006, ha rappresentato un importante momento di condivisione tra gli studenti ed i paesani, attraverso attività ludico-ricreative-sportive e culturali-ambientali, inoltre ha dato avvio alla fase conclusiva del progetto gettando le basi per quello che sarebbe diventato uno dei prodotti finali oltre il consueto “diario di bordo” ed un blog nel sito della scuola: la realizzazione cartografica di due diversi itinerari da poter effettuare liberamente a piedi, in bicicletta, a cavallo…, percorsi che offrono all’escursionista testimonianze storico-naturalistiche di notevole interesse e bellezza. In sintesi l’attività di progetto ha consentito di arricchire l’offerta di formazione per gli studenti e d’aggiornamento e di ricerca didattica per l’insegnante tutor.

Il tutor del Progetto
Prof. Alessandra Gallo

 

LE FASI DEL PROGETTO:

1 - DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI:

Il progetto in sintesi, propone la costituzione di un insieme d’iniziative idonee a rivalutare il patrimonio storico, culturale e ambientale con l’ausilio d’attività sportive e non in ambiente naturale al fine di:

a.     Rendere consapevoli gli allievi delle interdipendenze uomo-ambiente e dei loro riflessi nelle produzioni culturali e materiali.

b.     Mettere in risalto la circolarità tra esperienze (vissute reagendo alle informazioni derivanti dall’ambiente fisico, naturale e sociale), conoscenze (significato attribuito alle esperienze) e apprendimenti scolastici

c.     Ribadire il concetto di complessità ecosistemica, determinandone la scoperta e l’applicabilità nel proprio ambiente di vita, non solo pensando a spazi lontani, o particolari, ma agli spazi quotidiani in cui si abita.

d.     Fare educazione ambientale significa lavorare nell’ambiente, sull’ambiente, per l’ambiente; non basta uscire da scuola e fare esperienze di lavoro sul campo o conoscere gli elementi, le relazioni e i meccanismi che caratterizzano la complessità di un ambiente, ma occorre anche attuare interventi a favore dell’ambiente per trasformarlo e per attivare comportamenti consapevoli.

2- ACQUISIZIONE DEGLI ELEMENTI UTILI ALLA LETTURA DELL’AMBIENTE:

a.  L’orientamento nello spazio

b.  I punti cardinali

c.  Il reticolato geografico

d.  Le curve di livello

e.  Geomorfologia

f.   Fitosociologia

g.  Ecologia

3- LA CARTOGRAFIA  DI BASE:

a. La cartografia Regionale

b. Le IGM

c. Le carte tematiche

d. Le carte storiche (Archivio di Stato, catasto Gregoriano)

4- LA RICERCA:

a.  Il gruppo Storico-Culturale

b.  Il gruppo della Botanica

c.  Il gruppo della Ecologia

d.  Il gruppo della Geologia

e.  Il gruppo della Chimica- Microbiologia

f.   Il gruppo della organizzazione Sportiva

5- LA CONDIVISIONE DELLE ESPERIENZE

6– L’ELABORAZIONE DEL PRODOTTO

7- LA PRESENTAZIONE