Home ] Su ] Francesco Rossi ] Guestbook ] Aforismi ] Teatro ] Saggi sul pessimismo ] Forum di filosofia ] Documenti ] Ricerca ] Mappa del sito ]

Su ]


 

Home
Su
Francesco Rossi
Guestbook
Aforismi
Teatro
Saggi sul pessimismo
Forum di filosofia
Documenti
Ricerca
Mappa del sito

mosche2.jpg (24068 byte)Contrappunti alla tortura delle mosche

La scrittura di questo libro mi ha torturato - si fa per dire - per tutta l'estate del 1999; mentre gli altri facevano freschi bagni nel mare di Follonica, dove ero andato in vacanza, io me ne stavo in spiaggia a difendermi contro le mosche moleste che già avevano tormentato Canetti. Cercavo di infilarle con la penna che avevo in mano . Impresa ardua direte! Non lo nego, ma io mi ci sono provato lo stesso. Me ne sono venute addosso, una dietro l'altra, a centinaia; mi ronzavano intorno con i loro impercettibili brusii ed io imperterrito ho cercato di difendermi con questo unico mezzo che avevo: la mia penna.

A fatica compiuta, posso dire che nel modo in cui ho condotto la mia impresa ho misurato tutta l'evoluzione della mia specie.

Gli animali quadrupedi a noi più vicini (asino e bue) si difendono da questi molesti insetti estivi - come ognuno sa - con la loro coda; sono abilissimi nel colpire . Questa loro capacità è il frutto dell'evoluzione della loro specie, avvenuta in milioni di anni. Tanto sono bravi che anche l'uomo ha cercato di imitarli, inventando il famoso schiacciamosche.

Ma l'evoluzione dell'uomo - come tutti vediamo - ha seguito un'altra via. Il grande regista Kubrick, recentemente scomparso, l'ha rappresentata molto bene, nelle prime sequenze del suo film più famoso: "2001 odissea nello spazio", facendo vedere l'immagine dei nostri più antichi progenitori, gli australopitechi , che battevano gli ossi di animali uccisi con una clava: ad un certo punto, un osso si alzava sotto i colpi e diventava all'improvviso un'astronave che viaggiava calma nello spazio. Questo è il miracolo dell'evoluzione della razza umana, secondo Kubrick. Io, che sono per natura ostile all'uso di bastoni e manganelli, preferisco pensare di essere un individuo che si è evoluto dalla specie dell'asino (in politica da un po' di tempo va di moda!) o del bue, che dalle nostre parti sono gli animali più umili e che sanno meglio difendersi da mosche, zanzare e insetti di tutti i tipi , grazie proprio alla loro robusta coda. Purtroppo la mia coda si è accorciata fino alla lunghezza appunto di una penna. Io mi sono dunque difeso con questa, da quel particolare genere di mosche che ronzano ogni tanto nei cervelli della gente , che chiamano comunemente pensieri.

Con quali risultati direte voi lettori! Prima di giudicare tenete però conto di questo: l'estate 1999 è stata una delle più torride di tutto il secolo, ovunque ha fatto disastri, ed io mi sono trovato a combattere a colpi di penna, non solo contro le mosche di Canetti ma anche contro quelle, ancora più noiose, che hanno invaso questo secolo che sta per finire. Ho cercato di battere tutte quelle più moleste e pericolose che mi capitavano a tiro. Molte ne ho colpite, qualcuna, spero, di averla fatta secca.

prof@francescorossi.it

 


Home ] Su ]

[Nuovo!] prof. Francesco Rossi Nuova pubblicazione su Internet
Copyright © 2001 prof. Francesco Rossi