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GLI INVASATI: Ich habe gekampft (ho combattuto)

(Dramma sul terrorismo della banda Baader Meinhof )  

 

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Personaggi:

I terroristi:

Elisabeth Van Dyk

Adelheid Schulz

Werner Lotze

Josef

Christian Klar

Andreas Baader

Gudrum Ensslin

Karl Raspe

Ulriche Meinhof

 

             

 

 

 

 

ATTO I ATTO II
ATTO III ATTO IV
ATTO V  

ATTO I

Scena prima

Elisabeth (In sottoveste, discinta, appena alzata, sta preparandosi un caffè. E’ una piovosa mattina d’autunno. Di tanto in tanto guarda alla finestra, aspettando qualcuno. Suona il campanello. Va ad aprire.)

Ralf (Entrando un po’ sospettoso e guardandosi intorno) Elisabeth!

Elisabeth Entra Ralf, non aver timore: sono sola. Mi sono appena alzata e mi stavo preparando un caffè. Lo faccio anche per te. Come è andata?

Ralf (Visibilmente stanco) Sono appena riuscito a vederli. Dal punto in cui ero c’era una gradinata che scendeva ripida, fino al pavimento della sala. Era piena di gente e laggiù, in fondo, c'erano loro...

Elisabeth Immagino che erano ben protetti!

Ralf Figurati che salivano tutto intorno, fino al soffitto, delle sbarre cilindriche di ferro. Erano dentro a quest’enorme gabbia, piena di poliziotti in tuta blindata, e sotto, sopra, di fianco, vi erano i cani neri, ringhianti e nervosi... che impressione...

Elisabeth Come hanno reagito?

Ralf Bene! Da veri eroi proletari. Hanno sfilato in catene a testa alta, calmi, indifferenti ; poi i poliziotti , ad uno ad uno, hanno loro tolto le catene e i ceppi dai polsi... A questo punto sono arrivate loro in faccia le vampate di luce accecante dei flash dei fotografi...i cronisti, la stampa gli erano tutti addosso...

Elisabeth Cani, anche loro!...

Ralf Peggio, erano sciacalli che si contorcevano e si piegavano, per meglio riprenderli fra quelle sbarre ... come contorsionisti di circo, si protendevano verso le bestie che stavano dentro la gabbia e sparavano lampi abbaglianti... poi, in mezzo al ronzio delle telecamere, è iniziato il processo.

Elisabeth Andreas, Karl, Gudrum... coraggio! Gliela faremo vedere noi a questi servi la scena da registrare nei prossimi giorni! Dunque... i compagni... si, quelli dell’autonomia, erano presenti?

Ralf Nessun testimone, nessun amico, nessun compagno: nessuno! Tutti hanno paura perché visto da fuori il tribunale si presenta con una scenografia di guerra: transenne metalliche, fili spinati, cordoni di polizia, un susseguirsi di sbarramenti e mezzi blindati nei punti strategici... Impossibile avvicinarli; è facile invece dare nel sospetto, farsi riconoscere...

Elisabeth E Greta, Monika, Clara e le altre compagne le hai viste?

Ralf Si, ma sono scese dopo. Anche loro erano incatenate. Si erano messe tutte vestiti coloratissimi: gonne lunghe, camicie colorate, foulard, anelli alle dita, collane, orecchini bizzarri, tutto quello che si potevano mettere. Il loro apparire è stato forse il momento più bello, il più commovente. Le hanno tolto i ceppi e si sono subito avvicinate a loro e, in mezzo a quelle inferriate, si sono intrecciati e avviluppati in un mosaico di abbracci, di strette, di baci...i poliziotti hanno fatto fatica a separarli e a riportare un po’ d’ordine. Poi i nostri compagni si sono estraniati per tutto il tempo del processo. Sembrava che quello che avveniva nell’aula di tribunale fra gli avvocati, la giuria, i giudici, non li riguardasse. Parlavano fra di loro; si scambiavano regali, oggetti, amuleti, anche maglioni, camicie...

Elisabeth Quanto avrei voluto essere con loro! Come mi mancate, come mi manchi Andreas! Si, ti vedo ora come un eroe antico, audace e sfortunato. Tu e i compagni avete compiuto imprese memorabili. Ah, fossi stata anch’io al punto giusto, nel momento giusto, insieme a voi, a fare l’ultimo attentato, ora sarei stata fra quelle sbarre anch’io; invece sono qui sola... a soffrire... a tremare.

Ralf Non aver timore: non sei sola. Abbiamo ancora tante energie nell’organizzazione: forze giovani, che hanno voglia di agire, sono pronte a prendere il posto dei compagni , che si sono sacrificati per il bene di tutti.

Elisabeth E’ vero! Ma non facciamoci illusioni, Ralf, sarà dura. Non lo dici ma lo pensi anche tu: molti compagni dell’autonomia che lavorano nelle associazioni non ci seguono, criticano le nostre azioni e magari sono anche disposti a darci la responsabilità, quando siamo colpiti così duramente. Le migliori teste dell’organizzazione :Andreas, Karl e Gudrum sono stati catturati, insieme a tanti altri, e noi assistiamo impotenti al primo processo contro di loro, contro quelli che chiamano i "terroristi". Usano questo processo come un manifesto brutale e spietato. Hanno gettato il mostro sulle prime pagine dei giornali ed ora lo danno in pasto, pezzo a pezzo, al popolo antropofago...(Suonano) Vai, nasconditi... non uscire se non ti chiamo!... Chi è?

 

Scena seconda

Werner ( Da fuori ) Apri Elisabeth! Sono io...

Elisabeth Oh, Werner, entra... Ti ha seguito nessuno?

Werner No, nessuno: possiamo star tranquilli.

Elisabeth Esci Ralf! E’ Werner...

Ralf Gruss, Bomba! Come va?

Werner Gruss, Ralf! Gans gut. Potrebbe andare peggio. Il nuovo compagno è venuto?

Elisabeth Non ancora, sarà qui domani.

Werner Non vedo l’ora di conoscere che tipo è. (rivolto a Ralf) E tu? Sei andato al processo? Sei riuscito a vederli?

Ralf Si, ma non sono riuscito ad avvicinarmi. Temo che da ora in poi dovremo abituarci ad organizzare la lotta politica senza di loro. Sono in gabbia, con un elenco di capi d’imputazione che dopo il processo credo...

Werner Lo so! Il processo è una mascherata che serve allo Stato solo per legittimare la sua violenza. Attraverso una messa in scena farsesca, impone le sue regole, le sue leggi e le sue sentenze. Ti aspetti qualcosa?

Ralf (risentito) Purtroppo no! Sono accusati di alcuni omicidi, rapine...credo che troveranno il modo per non farli uscire....

Elisabeth Lo Stato non l’avrà vinta. Troveremo noi il modo di farli uscire! Non dovranno marcire là dentro. Non so come, ma qualcosa inventeremo. Intanto ci penserò io a mantenere i contatti fra l’organizzazione e i nostri compagni in carcere.

Ralf Si, tu sei assistente sociale là dentro e i loro aguzzini non sospettano niente: ma dovrai stare molto attenta. Lo sai: quello è un carcere di sicurezza speciale a prova di evasione e loro sono tenuti, separati dai comuni, nell’isolamento riservato ai condannati politici più pericolosi: non ti permetteranno di avvicinarli.

Elisabeth Prima parlerò con gli altri detenuti e mi farò dare tutte le informazioni necessarie...poi andrò da loro...

Ralf Parlaci pure ma non facciamoci illusioni: il trattamento loro riservato è disumano. Io per un po’ ci sono stato. Gli interrogatori e i pestaggi sono il pane quotidiano dei condannati politici. I secondini scaricano la loro rabbia repressa, le loro frustrazioni su di loro e, se qualcuno si ribella, rischia di essere ammazzato senza pietà e lo fanno passare per suicidio. In queste condizioni sarà tanto se riusciremo a far arrivare al momento opportuno un messaggio di condoglianze ai famigliari...

Werner Se continuate così, cazzo, finisce che organizziamo una manifestazione pacifica di solidarietà, insieme ai partiti riformisti e alle comunità cattoliche... Sentite! Cerchiamo di capirci bene e subito. Non so chi siete e da dove venite e non so quali storie personali vi hanno condotto all’associazione. Se prima avete fatto la bella vita borghese; se vi siete sputtanati la vita, non lo so! So solo che io, nella mia vita, ho fatto tutti i lavori: l’operaio, il facchino, il lavapiatti, il bracciante. Non avevo mai rubato prima che lo facessi per finanziare l’associazione; non avevo mai avuto una pistola. Se io mi sono armato, è stato per dare uno sbocco alla mia incazzatura , alla mia insoddisfazione e ai miei bisogni. So’ giovane e ‘sto sangue mi pulsa nelle vene. Io voglio muovermi, voglio agire, non voglio stare qui a piangere. Io sono disposto a fare qualsiasi cosa. Se c’è da mettere una bomba, la metto; se c’è da fare una rapina di finanziamento, sono pronto, anche da solo, se voi non ve la sentite; ma non mi va di fare un piagnisteo, né quella vita di merda che facevo (scheisse!). Prima piangevo sulle mie disgrazie e su quelle degli altri ; dicevo che era ingiusto che si dovesse pagare sempre noi. Poi ho scoperto che con questo sistema avrei pagato sempre: per qualsiasi tipo di vita che si fa, avrei sempre pagato un prezzo. C’è però una differenza: se sei inserito nel sistema il prezzo lo decidono loro. Io ho scelto questa vita perché il prezzo da pagare lo voglio decidere io. Quindi stabiliamo quello che c’è da fare, altrimenti ognuno se ne va per i cazzi suoi...

Elisabeth Mi dispiace, Werner, che tu la prenda così. Io e Ralf abbiamo avuto un momento di umana debolezza, chiamala come vuoi, "borghese", ma niente di più. Anche io sono disposta, come credo Ralf, a passare subito ad una nuova azione. Il mio fine è quello di arrivare a distruggere questo sistema, con qualsiasi mezzo, come te. L’odio che tu hai contro i padroni e i loro servi è anche il mio ma non sono disposta a buttarmi ciecamente in una azione , senza prima riflettere. Voglio avere un piano, sostenuto da un disegno politico preciso, diretto da compagni esperti, capaci, fidati. Domani arriverà il nuovo compagno, inviato dall’organizzazione per rimpiazzare Andreas Baader. E’ un uomo di provata esperienza e deciso, che ha diretto, con successo, importanti azioni di lotta armata in Francia, in Italia e in Germania. Si chiama Christian Klar. Verrà con un piano preciso per il sequestro di un grosso industriale, che dovremo attuare nei prossimi giorni in 4-5 persone. Altro non so dirti: lo sentirai da lui domani.

Werner Così mi sta bene! Sentendo i discorsi di prima fra voi due mi era già andata la mosca al naso. Verrà solo?

Elisabeth Credo con una compagna. Si chiama Adelheid Schulz; la conosci: è entrata già da un po’ di tempo nell’organizzazione e abbiamo già fatta qualche azione con lei...

Werner Si ricordo! Un’altra compagna che proviene da una famiglia borghese. Non mi fido molto di queste persone. Speriamo bene!

Elisabeth Il tuo odio di classe fa scintille, Werner. Vacci piano! E’ una compagna come te, come me, come lui... parliamo tutti allo stesso modo....

Werner Si, ma a volte , quando si parla, non ci si capisce; poi va a finire che non ci si mette d’accordo perché uno è abituato a parlare in un modo e uno in un altro. Chi è abituato a parlare da cristiano, chi da sottoproletario, chi da borghese, chi da intellettuale... Non è vero Ralf?

Ralf E’ vero! Forse sono un po’ troppo intellettuale per te Werner, però, nei fatti, possiamo parlare tutti allo stesso modo, possiamo scoprire che abbiamo tutti gli stessi bisogni, le stesse necessità: e possiamo fare insieme la stessa lotta.

Werner Quanto dici mi puzza un po’; è troppo ecumenico. Non so se vogliamo entrambi le stesse cose; ma non è il caso di litigare... ci ritroveremo domani. Con un piano d’azione , forse, ci si troverà d’accordo. Ape! (esce)

Elisabeth Tschus Werner, a domani...

Ralf A domani!

 

Scena terza

(Elisabeth, Ralf)

Elisabeth Non te la prendere, Ralf, lo sai com’è fatto! E’ un compagno che è portato ad esprimere tutto se stesso nell’azione. Non riesce a sentire tanti discorsi e odia il sentimentalismo: dice che è "marciume borghese". Cerca di capirlo, di sopportarlo. E’ un compagno capace, attivo, su cui si può sempre contare per qualsiasi impresa, la più rischiosa.

Ralf E’ colpa mia. Ha ragione lui. Vede bene lui le mie incertezze e miei scrupoli politici di intellettuale rivoluzionario. Quando mi metto a pensare , a volte mi viene il dubbio che la nostra azione sia errata proprio da un punto di vista politico. Mi domando se non possa danneggiare le masse ed essere di ostacolo alla loro creatività rivoluzionaria...

Elisabeth Il coinvolgimento delle masse nell’azione rivoluzionaria è il fine di noi tutti; ma la massa è paziente, spesso rassegnata, lenta a muoversi, tarda ad esplodere; le nostre iniziative armate servono per smuoverla dal torpore in cui si trova.

Ralf Si! Purtroppo è necessaria la lotta armata e inevitabile la guerra civile. Certamente è necessaria la violenza perché il sistema è fondato sulla violenza e perché solo dalla violenza si lascerà abbattere.... Ma il sangue... i morti...

Elisabeth L’odio per il dominio del sistema borghese, lo stesso odio che arma le mani nostre e di quanti lo trovano intollerabile, ci farà sopportare tutto questo... Su di loro ricadrà la colpa dei morti ... se ci saranno. Il sangue per noi non è un fine, ma forse è necessario , è il prezzo che dobbiamo pagare perché un giorno non ci siano più sacrifici di sangue. Chi non è dalla parte della violenza rivoluzionaria, accetta e mantiene quella del potere, che è molto più sanguinaria.

Ralf Ma le masse vanno coinvolte, altrimenti la violenza diventa fine a sé stessa. Forse bisognerebbe avere più fiducia nella loro azione violenta di contro potere, altrimenti rischiamo di muoverci nello stesso vuoto politico, con lo stesso cupo burocratismo, lo stesso disprezzo e la stessa provocazione verso le masse dei partiti riformisti.

Elisabeth Ora sei tu che devi avere più fiducia sulle possibilità di crescita del movimento. Ci hanno tolto delle buone teste, è vero, ma il nostro movimento, disgraziatamente per loro, è come l’idra : le teste tagliate rinasceranno. Lo hai detto anche tu : sono tanti oggi i giovani disposti ad entrare nelle organizzazioni rivoluzionarie, per prendere il posto dei compagni più sfortunati che soccombono. Tanti oggi sono disposti a farsi uccidere per cambiare la società e la vita. La parte migliore di una generazione è disposta a questo.

Scena quarta

(Elisabeth, Ralf, Werner, Adelheid, Christian)

Bussano.

Elisabeth (un po’ allarmata, si avvicina alla porta) Chi è?

Werner Siamo noi Elisabeth, apri! (Entrano Werner, Christian, Adelheid) Li ho trovati fuori mentre stavano venendo e sono tornato indietro.

Christian Tschus Elisabeth! (si abbracciano) Sei sorpresa? Pensavo di fermarmi al confine con l’Italia anche questa notte, ma alcuni compagni mi hanno informato che ci sarebbero stati dei movimenti sospetti della polizia italiana ed ho deciso all’ultimo momento di passare il confine. Adelheid è stata sempre con me. Sapete? E’ una compagna inserita nel movimento da poco tempo ma è molto decisa e coraggiosa ed anche spiritosa...

Elisabeth Tschus! Ci vuole anche un po’ di spirito di noi donne. Questi compagni a volte sono troppo seri.

Ralf Tschus! Benvenuta fra noi.

Adelheid Tschus! Hai ragione, anzi sono tetri (ride) e a volte anche male intenzionati, basta guardarli in faccia; sembra quasi che stiano per uccidere qualcuno (ride)...

Christian Non fateci caso, ve l’ho detto; ho dovuto subire le sue agre battute per tutto il viaggio. Ma torniamo a noi, siamo tutti ?

Werner Credo proprio di si! (scimmiottando Adelheid) Gli altri hanno dovuto intrattenersi per qualche giorno a Stoccarda, ospiti nel carcere di Stammheim... (tutti ridono)

Adelheid Ridete di me? Ma bravi! Avete subito cambiato umore. Avete visto che risultati? Sono certa ora che l’azione rivoluzionaria che vi accingete ad intraprendere sarà molto più efficace.

Elisabeth La tua presenza Adelheid è davvero miracolosa, complimenti! Abbiamo passati due giorni molto tesi, in un’attesa snervante; eravamo tutti un po’ preoccupati anche per te Christian, ma ora non più. Vi vedo molto stanchi: volete prendere qualcosa prima? Ho fatto un caffè; lo porto anche a voi...

Christian Abbiamo fatto qualche centinaio di chilometri da stamattina. Fuori è piovoso e in qualche tratto abbiamo trovato anche nebbia...

Adelheid Si, il viaggio era un po’ stancante, in compenso è stato molto romantico; non è vero Christian?

Elisabeth (porta il caffè) Ecco, è caldo, prendete, vi rimetterà un po’ in forze.

Christian (mettendosi a sedere) Bene! Ora possiamo cominciare

Scena quinta

(Elisabeth, Werner, Ralf, Adelheid, Christian)

Christian Allora cominciamo? A me non piacciono lunghi discorsi, vado quindi subito al quid. Il fine dell’azione del commando è quello di liberare i compagni che sono in carcere; il mezzo che useremo è il rapimento. L’uomo prescelto è l’industriale Hans Martin Schleyer, presidente della confindustria tedesca di questo sporco paese.

Ralf C’è una ragione per questa scelta?

Christian Si. E’ evidente a tutti voi l’importanza politica di questo obbiettivo. Schleyer è uno dei borghesi più potenti della Germania: le sue responsabilità, le sue colpe politiche sono immense...

Werner Chi non le conosce le responsabilità di questo grasso borghese? Meriterebbe di morire...

Christian Si, ma gli scopi che ci siamo dati per il momento non lo consentono...

Werner Perché non lo consentono? L’esecuzione di una condanna a morte, magari dopo un processo, simile a quello che hanno subito i nostri compagni, avrebbe un valore politico rilevante...

Christian Noi non siamo giustizieri; siamo un gruppo rivoluzionario che mira ad ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo...

Ralf Si posso conoscere meglio le ragioni politiche che ti hanno portato a proporre proprio un rapimento?

Christian Non ci sono altre ragioni politiche. Il rapimento di Schleyer è interno alla logica borghese, capitalistica. Schleyer è un uomo che vale molto : chiederemo in cambio per il suo rilascio la liberazione degli undici nostri compagni che sono detenuti nelle carceri di Stoccarda e quindici milioni di dollari , in banconote di taglio medio e piccolo, che serviranno a finanziare l’organizzazione. Solo se saranno disposti a pagare questo prezzo verremo a patti, altrimenti sarà presa la decisione politica di eliminare Schleyer.

Werner L’idea mi piace : se c’è da pagare, questa volta il prezzo lo stabiliamo noi, in caso contrario la nostra decisione politica sarà contro il sistema: sarà la morte di Schleyer. Sono d’accordo.

Elisabeth Ma in quanti dovremo partecipare al commando? Basteremo noi soli, ora che siamo così pochi? Potremo partecipare anche noi compagne?

Christian Dovremo partecipare tutti e cinque noi, non uno di più , né uno di meno. E’ un’impresa difficile, molto impegnativa, mai tentata prima ma è stata ben studiata, in ogni dettaglio. La presenza tua e di Adelheid non ci ostacolerà: entrambi avete esperienza nell’uso delle armi, sarete favorite con l’assegnazione di pistole leggere ed efficaci.

Adelheid Ti vedo già pensierosa, Elisabeth, ma , conoscendo Christian, ti assicuro che non hai alcun motivo di preoccuparti. Lui non è un tipo che mette a rischio inutilmente la vita delle compagne: se ha detto che possiamo partecipare anche noi, uniche rappresentanti, qui, del gentil sesso, puoi star certa che sa come difenderci...

Christian La vostra difesa sarà una pistola grosso calibro, caricata con pallottole dum - dum...

Elisabeth Cosa sono?

Adelheid (ridendo) Sono pallottole che si schiacciano sul bersaglio con l’effetto di una bomba... boom... Se colpiscono un uomo.... boom... lo riducono a brandelli, non più grandi di questo mignolo... se colpiscono un’auto... boom... la fanno esplodere! (ride).

Elisabeth E’ facile da usare?

Christian Potrebbe usarla anche un bambino! Altri due : io e un altro, saremo armati con un mitra...

Werner Mi candido io a farti da compare!

Christian Il quinto dovrà fare l’autista, con un’auto rubata...

Werner Credo che potrà andar bene a Ralf, sempre che ne abbia il coraggio...

Ralf Ti informo, se non lo sai, che non è la prima volta che partecipo ad un’azione di questo tipo: la tua ironia è inopportuna e forse nasconde la tua paura; altrimenti perché ostentare così il coraggio?

Werner Saresti pronto anche ad uccidere?

Ralf Se necessario, si!

Christian Sarà necessario uccidere, se vogliamo che l’azione abbia successo. Schleyer è accompagnato sempre da una scorta di poliziotti in borghese. Dovranno essere uccisi prima, se non vogliamo che loro uccidano noi.

Ralf Come dovrebbe avvenire il sequestro?

Christian (Prende una cartina dalla borsa e la stende sul tavolo)Schleyer si dirige ogni mattina alla sede del suo ufficio, che si trova nel centro storico della città, sulla Heuss Platz, con una mercedes grigia, guidata dal suo autista. Lo segue sempre una golf blu con i tre poliziotti in borghese, gli uomini della sua scorta. Quattro di noi, armati di mitra e di pistole dum - dum , percorreremo con un furgone il viale della Reichs Strasse e aspetteremo Schleyer e la sua scorta all’incrocio con Holderlin Strasse...

Ralf Perché hai detto quattro? Cosa dovrebbe fare nel frattempo il quinto compagno?

Christian Il quinto compagno dovrebbe già trovarsi alla guida dell’auto rubata in questo incrocio.(lo indica sulla carta) Egli avrà un ruolo molto importante, anche se probabilmente non dovrà uccidere: dovrà provocare un incidente, andando a sbattere contro la mercedes di Schleyer...a questo punto...

Werner Ho capito: scendiamo noi dal furgone e li facciamo fuori!

Christian I compagni, pronti sul furgone (intendo dire: armati e coperti), scendono. Due (uno con il mitra e l’altro con la pistola) vanno verso la mercedes, uccidono l’autista e portano Schleyer sul furgone, insieme al compagno che è alla guida dell’auto. Gli altri due uccidono i tre poliziotti. Devono morire tutti , salvo Schleyer.

Ralf Ma poi che si fa? Io... riprendo l’auto?

Christian Saliamo tutti e cinque sul furgone, insieme a Schleyer e continuiamo la fuga lungo il viale Reichs Strasse, diritti verso il rifugio. Ci sono altre domande?

Werner No, nessuna!

Ralf Quante probabilità ci sono di successo...

Christian Molte! Più dell’ottanta per cento, se siamo determinati e precisi. Il successo dell’iniziativa dipende dalle nostre azioni: devono essere coordinate e rapide. Non più di tre minuti dal momento dell’incidente. Dobbiamo sfruttare interamente l’effetto sorpresa. Gli uomini della scorta devono morire prima di rendersi conto di cosa sta succedendo.

Ralf Un’ultima domanda: Come dobbiamo comportarci se qualche compagno rimane ferito o ucciso?

Christian In questi casi dobbiamo sempre attenerci ad un principio di economia rivoluzionaria: se non è necessario morire, se non è messa a rischio la vita degli altri compagni allora possiamo salvare uno di noi che dovesse rimanere colpito.

Elisabeth Come sarà la fuga? Non c’è il rischio di essere inseguiti da altre pattuglie della polizia?

Christian La nostra fuga non deve dare nell’occhio. A quell’ora, quando passa Schleyer, la Holderlin Strasse è quasi deserta. Se la nostra azione sarà fulminea, avremo tutto il tempo di uscire dal viale e perderci nel dedalo di viuzze intorno e andare comodamente verso il rifugio.

Werner Quanto rimarrà Schleyer nel rifugio?

Christian Per tutto il tempo delle trattative, la cui durata dipenderà dalle nostre decisioni politiche, da nient’altro.

Werner Potrò fare io, da carceriere a quel maiale?

Christian Si, penso che tu sia la persona adatta.

(Sipario)

 

ATTO II

Scena prima

(Elisabeth)

Da fuori si sente il suono monotono e prolungato delle sirene della polizia. Entra Elisabeth, sconvolta e trafelata, va alla finestra... (luce intensa dei proiettori che si alterna con la luce violetta intermittente... sirene più forti). Elisabeth si abbassa. La scena si protrae per un paio di minuti, illuminata dai riflettori esterni e dalla luce violetta... poi , lentamente, i riflettori si spengono e le sirene si fanno più lontane. Un attimo di buio, di silenzio, poi Elisabeth accende la luce, si dà una rassettata... è visibilmente agitata e in attesa... Sente bussare alla porta, violentemente, soprassalto...poi la voce di Ralf...

Ralf Apri Elisabeth, sono io, Ralf! (Elisabeth apre e Ralf entra di corsa, ansante, sconvolto e ferito... va di corsa alla finestra)... Se ne sono andati...

Elisabeth Non ti sporgere! Forse sono ancora nei dintorni e fingono di essersi allontanati o forse ritorneranno...

Ralf Non credo che si siano fermati qui intorno... avevamo un distacco sufficiente dalle auto della polizia che ci hanno seguito... non ci hanno visto quando siamo scesi... sicuramente si sono dati all’inseguimento del furgone , dove forse si trovano ancora Schleyer, Christian e Adelheid...

Elisabeth Werner non ce l’ha fatto vero?

Ralf Credo di no, ma non sono certo. Mentre tu e Christian eravate impegnati nello scontro a fuoco con gli uomini della scorta, lui e Adelheid avevano già preso Schleyer e l’avevano costretto a salire sul furgone... ma non si erano accorti che l’autista era ancora vivo... ferito ma vivo... mentre voi scaricavate quei colpi sui tre poliziotti , è riuscito a prendere la pistola dalla fondina (forse era un poliziotto come gli altri e non avevamo pensato che poteva essere armato anche lui) ed ha sparato su Werner... L’ho visto cadere ferito davanti alla colonnina gialla della pompa di benzina... di fianco al suo corpo ho visto questa pistola... non so se era la sua o quella che lo aveva ucciso...sono stato preso dalla disperazione e da una sensazione di odio che non avevo mai provato così prima... mi è salito d’un colpo alla testa un desiderio violento di uccidere e non ci ho visto più...ho preso la pistola e ho sparato all’autista... poi sono salito sul furgone . Christian era già lì. Gli ho detto che Werner era ferito, che era necessario andare a prenderlo, ho chiesto aiuto... ma Christian ha gridato che dovevo salire, altrimenti sarebbe partito lasciando lì anche me, in quel momento siete giunte tu e Adelheid, allora sono salito anch’io e siamo partiti. Solo allora mi sono accorto che c’era lui alla guida.

Elisabeth Christian è un uomo dai nervi incredibilmente saldi: è incrollabile. Dopo aver scaricato tutti quei colpi sui tre uomini, ha preso il posto di Werner ed è partito con una prontezza, come se fosse stato sempre là ad aspettarci; con una calma e una sicurezza come se fosse stato alla guida di quel mezzo da sempre.

Ralf Sai dove si è diretto ora?

 

Elisabeth Si! In quel nostro rifugio segreto che si trova alla periferia della città: sai quell’appartamento nel seminterrato, dove andiamo a dormire a turno quando siamo ricercati dalla polizia?. Ha voluto andarlo a vedere ieri, subito dopo la riunione che aveva avuto con noi. Ha detto che era un posto ideale ed ha voluto una chiave , ma ha anche detto che non era sufficiente . Ha detto che bisogna sempre avere una possibilità alternativa di scelta e ha voluto il mio impegno a mettere a disposizione anche questo appartamento , per tenere prigioniero Schleyer nel caso che venisse scoperto quello, o nel caso che non fosse più sicuro. Ralf, ho visto Christian così risoluto che c’è stato un momento che ne ho avuto paura!...

Ralf Li ha uccisi tutti e tre lui gli uomini della scorta?

Elisabeth Oh, Dio! Credo di sì.

Ralf Come è successo?

Elisabeth La mia mente è ancora confusa : ho ricordi annebbiati...immagini frammentate... Ho visto Christian che sparava dal furgone prima ancora di scendere...I tre uomini erano usciti dalla golf per vedere cosa era successo alla mercedes, dopo l’incidente con la tua auto...non hanno avuto neanche il tempo di rendersi conto di cosa stava succedendo e sono caduti sotto i colpi della sua mitraglia...poi siamo scesi... mentre lui continuava a sparare sui corpi morti dei tre poliziotti sanguinanti... a terra c’era un mare di sangue... io, non so perché, ho sparato un colpo verso l’auto della scorta ed è subito presa a fuoco... Ho ancora davanti agli occhi quelle fiamme... quel sangue... poi una mano mi ha tirata, credo fosse di Adelheid, e sono salita sul furgone...

Ralf Oh, Elisabeth anche tu, come me, non sei capace di uccidere. Ma io ho sparato contro quel poliziotto ferito, forse moribondo... e sono diventato un assassino... non avrei avuto il coraggio di uccidere se non mi fosse salito il sangue alla testa, quando ho visto Werner cadere...Non avevo mai ucciso, Elisabeth, e non dovevo uccidere neanche questa volta. Lui l’aveva capito che non ne ero capace e mi aveva costretto ieri ad assumere un ruolo marginale, quasi di spettatore: dovevo solo provocare l’incidente e vigilare che tutto andasse per il suo verso... Aveva ragione Werner! Io non dovevo uccidere e lui non doveva cadere così... dovevo morire io al suo posto; forse sarei ancora vivo o forse sarei già morto; in ogni caso sarei stato meglio di come sto ora.

Elisabeth No, Ralf, tu non sei un assassino. Loro sono assassini, con tanti delitti sulla coscienza, ma noi no! Non so neanche io cosa ci succede, Ralf, forse ci lasciamo prendere dai dubbi perché siamo deboli e stanchi, non lo so, ma dobbiamo ricacciare indietro i dubbi che ci assalgono... Pensiamo ai compagni che sono nel carcere... pensiamo alla violenza che subiscono nel carcere, nelle fabbriche, pensiamo alla violenza che ha subito Werner, che ha conosciuto Werner... Te lo ha mai raccontato? Di quei due suoi compagni di lavoro morti giovani, quando lavorava in un cantiere edile, sotto il crollo di un soffitto? Uno morto subito, orrendamente maciullato, con lo sterno spappolato e le gambe disarticolate, l’altro che gridava orrendamente, morto appena estratto dalle macerie?... Te lo ha detto? Quando ha raccolto da terra i pezzi della tettoia che era caduta e gli si è sfaldata tra le mani, si è messo a piangere e ad imprecare: "Questo non è cemento!- ha gridato ai presenti - questa è sabbia! Per risparmiare qualche migliaio di lire questi assassini hanno ucciso due lavoratori!". Hai fatto bene a sparare Ralf, non solo Werner ma anche quei due suoi compagni assassinati ti avrebbero approvato.

Ralf Werner dimostrava un atteggiamento di competitività fisica contro tutto e tutti, anche con i compagni era aggressivo perché probabilmente sentiva di non poter competere su altri terreni, per cui aggrediva sempre... però credo anch’io, si, che era così perché aveva subita tanta violenza. Vedi! Parliamo al passato come fosse già morto, senza accorgercene, sperando entrambi di trovarlo ancora vivo, anche se in carcere.

Elisabeth Quello che è successo lo sapremo domani... Ma vivo o in carcere, ovunque sia, possiamo star certi , fin da ora, che non parlerà! E’ fedele alla causa ed è disposto a difenderla fino al sacrificio estremo. Se ora fosse stato presente, puoi star certo che si sarebbe nuovamente arrabbiato: non avrebbe sopportato che si parlasse ancora di lui, ci avrebbe incitati ad andare avanti per continuare a combattere , senza tanti scrupoli...

Ralf Eppure potevamo fare qualcosa per salvarlo! Perché Christian non ha voluto aspettare neanche mezzo minuto per prenderlo? Bastavano trenta secondi e avremmo caricato anche lui.

Elisabeth Nell’incontro di ieri è stato molto chiaro: ha lasciato capire subito che non avrebbe messo a rischio la vita di tutti noi per salvare un compagno che si fosse trovato in difficoltà. Ha detto che bisognava seguire un principio di economia rivoluzionaria che è forse crudele, come è crudele questa guerra che stiamo combattendo, forse risponde ad una logica borghese, utilitaristica, ma forse ha ragione lui: a lungo andare è più efficace.

Ralf Anche su questo ho dei dubbi, Elisabeth! In questo momento credo che a lungo andare è più efficace l’amore, sì, l’amore per un compagno o una compagna, l’amore per una persona che soffre vicino a te, l’amore e... la compassione; a volte credo che non ci siano armi al mondo che possano vincere queste due forze, quando sono unite assieme... (l’abbraccia).

Elisabeth Oh, Ralf! Stringimi forte... ho bisogno di calore... sento tanto freddo... dentro...Forse non è ancora il tempo per provare l’amore e la compassione... non ci è permesso lasciar passare ora questi sentimenti, o forse non siamo capaci noi di provarli veramente: nessuno della nostra generazione è capace... in ogni caso siamo però le prime vittime di questa violenza e spero fortemente che un giorno possiamo tutti essere di nuovo capaci di amare. Vorrei sperare allora che i nostri figli possano vivere una nuova innocenza...

Ralf Lo spero tanto anch’io. Intanto sento il bisogno di dirti che ti amo. Che mi sento profondamente colpevole per quello che sono, per ciò che ho fatto; eppure mi dà sollievo tremare con te, soffrire con te; credo che la felicità più grande che potrei avere, non riesco ad immaginarne una maggiore, sarebbe quella di morire con te, ora! (Suono di sirene... luce intensa dei proiettori alla finestra, luce violetta intermittente) Su, spegni la luce... abbassiamoci...

(si sentono colpi di pistola, spari... poi silenzio... di nuovo luci intermittenti alla finestra ...rumore di passi affrettati...poi colpi violenti alla porta)

 

 

 

 

 

Scena seconda

(Ralf, Christian, Elisabeth, Adelheid, Schleyer)

Christian (Concitato) Apri Elisabeth... Ti dico apri!

(Senza accendere la luce va ad aprire e si nasconde, con la pistola in mano, pronta a sparare. Entrano prima Schleyer imbavagliato, con benda agli occhi e legato ai polsi, poi Christian e Adelheid. Sono armati e visibilmente spossati. Christian accende la luce, richiude la porta dietro di sé e fa sedere subito Schleyer su di una sedia, poi estrae un fazzoletto con del narcotico e lo porta alle narici del prigioniero)

Elisabeth, Ralf!

Elisabeth (Armata di pistola a proiettili dum - dum) Vi ha seguito nessuno?

Christian Fin qui no, nessuno!

Elisabeth Dove sono?

Christian Abbiamo lasciato il furgone lontano alcuni isolati e siamo venuti a piedi , favoriti dall’oscurità. Le auto della polizia sono passate vicino, ma stanno cercando il furgone e non si fermeranno finché non lo trovano. Possiamo stare relativamente tranquilli.

Ralf (Uscendo anche lui con la pistola in pugno) Fate attenzione a non passare vicino alla finestra. Potrebbero scorgerci. Vi sono passati i riflettori appena un minuto fa.

Elisabeth Perché non siete andati al rifugio? Cosa è successo?

Christian (Mentre cerca di fissare Schleyer ad una sedia) Siamo arrivati fin là ma abbiamo visto dei movimenti sospetti della polizia intorno e abbiamo deciso di non andarci. Ho il dubbio, anzi la certezza, che quel rifugio è stato scoperto. Qualcuno ci ha traditi.... Trovatemi una corda!

Elisabeth Conoscevamo il rifugio solo noi e i compagni Andreas, Gudrum e Karl che sono in carcere.

Christian Uno di loro lo ha rivelato e ha tradito!

Elisabeth Non è possibile: non tradirebbero mai l’organizzazione, nemmeno per aver salva la vita...

Christian Avranno costretto uno di loro a parlare con la tortura...

Elisabeth Sono preparati anche a questa... non possono aver tradito!

Christian Qualcuno sarà stato ingannato...portate una corda!

Elisabeth Non sono così ingenui: sono dei capi!

Adelheid Ma Christian, credile! La città è piena di poliziotti; è possibile che abbiano visto dove eravamo diretti e che ci abbiano preceduti. D’altra parte abbiamo visto i poliziotti solo nel quartiere, non abbiamo avuto il tempo di entrare nel rifugio!

Ralf Ecco la corda!

Christian E’ possibile. (Dopo aver legato Schleyer) Dovremo essere comunque molto cauti. In questo momento (lo dico anche per rispondere ad Elisabeth) non avevamo altra alternativa che dirigerci qui. Schleyer starà qui qualche giorno. Lasceremo che si calmi un po’ la tensione di queste ore, poi lo porteremo in luoghi più sicuri. Vigileremo a turno su di lui. Non più di due. Gli altri Cercheranno ricovero altrove: presso qualche compagno, non so, ma lontano da qui. Dobbiamo dare nell’occhio il meno possibile. Tutto deve apparire normale. Evitiamo in questi giorno di incontrarci tutti insieme. Penserò io ad avviare le trattative per lo scambio dei prigionieri e per ottenere il riscatto. Stabiliremo insieme, ora, un piano di incontri che avrete con me, non più di uno per volta, nei quali vi terrò informati e vi darò istruzioni sul comportamento da tenere, fino ad operazione compiuta.

Adelheid Credi che ci vorranno molti giorni, caro Christian?

Christian Non è una domanda alla quale si può rispondere ora. I tempi della trattativa purtroppo non dipendono da noi.

Adelheid Che noia dover stare qui con questo... maiale, in questa città monotona e grigia! Ma se dobbiamo, è meglio starci in due, io e Christian oppure tu e Ralf; non va bene così anche a te, Elisabeth?

Elisabeth Per me va bene. (a Christian)Cosa può essere successo a Werner?

Christian Werner è caduto da eroe, senza di lui, senza il suo prezioso contributo, non avremmo potuto nemmeno avviare l’operazione.

Adelheid Oh, si! Purtroppo è stato sfortunato, non ci eravamo nemmeno accorti che quell’autista era armato...

Elisabeth Credi che possa essersi salvato? Si, insomma, credi che sia ancora vivo?

Christian Non lo so, ma sarebbe forse meglio che non fosse caduto nelle loro mani. Domani si scatenerà una campagna spietata di odio e di repressione in tutta la Germania contro di noi. Se Werner fosse ancora vivo... potrebbe essere utilizzato contro di noi e riuscirebbero, prima o poi, a catturarci...

Elisabeth Ma...

Christian Non dirmi che Werner è fedele e che sa reggere la tortura... Tutti noi siamo ideologicamente preparati e ci siamo anche esercitati, per sopportarla. Purtroppo non serve a molto. Sappiamo che non hanno scrupoli ad usare le tecniche psicologiche più raffinate per costringere un detenuto a cedere, a confessare. In caso di sospetto, sanno come indurre il padre a denunciare il figlio, il medico ad accusare il suo paziente, l’avvocato a incriminare il cliente; sanno come mettere il fratello contro la sorella, un compagno contro l’altro. Non facciamoci illusioni...

Elisabeth Potevamo allora tentare di portarlo con noi...

Christian (Teso) Come potevamo? Come riuscivamo a fuggire? Come Avremmo salvato l’operazione e tutti noi altri? Tu eri paralizzata davanti a quell’auto in fiamme e non riuscivi nemmeno a fare un passo, se non mandavo Adelheid a prenderti; lui (indica Ralf) è rimasto fermo con quella pistola in mano almeno quindici secondi prima di sparare... avrei dovuto lasciare anche voi...Vi siete accorti, che sono subito piombate addosso a noi le auto della polizia, a sirene spiegate? Potevamo attendere altri preziosissimi 20-30 secondi, tanti almeno erano necessari per caricare sul furgone il corpo, forse già senza vita, di Werner? Potevamo fare piuttosto una cosa sola, ma non abbiamo avuto il coraggio: appena abbiamo visto cadere Werner, avremmo dovuto sparargli; ciò ci avrebbe evitati i rischi ai quali ci esporrebbe la sua cattura . Ma ormai è andata così. Non recriminiamo; torniamo piuttosto a parlare di cosa faremo questa sera, domani e nei prossimi giorni. Questo rifugio non è sicuro; la città non è più sicura. La polizia potrebbe tornare. Metterà a soqquadro i quartieri della città per trovarci...

Ralf (Accennando al prigioniero addormentato) Dove potrà essere portato, al momento opportuno?

Christian Fuori dalla Germania. Non so... forse in Italia o meglio in Francia; dovrò mettermi in contatto con i compagni che operano in questi paesi e poi decidere. Nei prossimi giorni l’aria della Germania diventerà irrespirabile; tutta la Germania sarà una prigione...

Adelheid Per me è un’orribile prigione da sempre, non cambierà molto!

Ralf Dovremo spostarci anche noi?

Christian Non sarà necessario. Potete rimanere, se volete... per ora, forse, tu ed Elisabeth sarete più utili qui in Germania. Tu noi sei ancora conosciuto dalla polizia e... (guarda il prigioniero per accertarsi che è ancora sotto l’effetto del narcotico) Elisabeth può entrare, come assistente sociale, nel carcere di Stammheim, dove sono chiusi i nostri compagni. Anzi sarà bene che fin dai prossimi giorni tu cerchi di stabilire dei contatti con loro, per tenerli informati della situazione nuova che si è creata...ci riuscirai?

Elisabeth Sarà difficile parlare con loro, ma non impossibile: sono tutti chiusi nel carcere speciale, ma anche lì non mancano le occasioni per incontrarsi...

Christian Puoi spiegarti meglio?

Elisabeth Ai carcerati ad esempio è data la possibilità di avere oggetti, libri, macchine da scrivere, riviste, giornali...

Adelheid Ho capito: stanno meglio di noi! Lo chiamano carcere speciale, ma in realtà è una fiera e le celle sono dei bazar, dove praticamente si può tenere di tutto...

Elisabeth (Sorridendo) Praticamente, si.

Adelheid E tu puoi entrare nelle celle come vuoi?

Elisabeth Non proprio. I detenuti politici possono fare a domanda per andare in un’altra cella, per parlare fra di loro , per incontrarsi. Può sembrare strano che venga loro permesso, in realtà serve alle guardie per cercare di capire quali sono i legami politici fra i detenuti, i loro diversi orientamenti e i raggruppamenti.

Adelheid ( ironica)La galera! Ecco, quale migliore modello per capire la democrazia nella società borghese?

Elisabeth Naturalmente le guardie perquisiscono i detenuti tutte le volte che escono dalla cella: alla mattina, quando vanno a prendere un po’ d’aria, quando tornano, quando escono di nuovo per andare a mangiare o per andare in un’altra cella e così via...

Ralf Sono accurate le perquisizioni?

Elisabeth Si, abbastanza. Può passare qualche oggetto non consentito, ma piccola roba; se durante una perquisizione le guardie si accorgono che c’è una biro, che non ci doveva essere, a volte lasciano andare ma altre volte parte una perquisizione a tappeto in tutte le celle tanto che è preferibile, per evitare atti di repressione, dire subito chi è stato ad introdurla.

Christian Potrai parlare con loro nella cella?

Elisabeth Credo di si. Naturalmente non con tutti e tre insieme e probabilmente dovrò accettare la presenza di una guardia; ma a volte sono riuscita a farla allontanare e a rimanere sola con il detenuto.

Christian Bene. Appena puoi, nei prossimi giorni, cercherai di parlare con loro. Informali che sono in corso le trattative per ottenere la loro liberazione. Non dovranno farsi illusioni. La trattativa si prolungherà probabilmente per lungo tempo ed avrà un esito incerto. Se qualcosa dovesse andar male, loro dovranno prenderne atto e accettare le direttive che saranno emanate dall’organizzazione.

Ralf Posso accompagnarla a Stoccarda?

Christian Se vuoi! Io e Adelheid rimarremo qui qualche giorno a fare da guardia al detenuto. Sarà bene che tu ed Elisabeth cerchiate in questi giorni un nuovo rifugio. Potrete farvi ospitare da qualche compagno fidato delle organizzazioni di base... o meglio andrete in albergo. In questo caso evitate , per precauzione, di lasciare i documenti entrambi...

Adelheid Fate come facciamo sempre io e Christian: fingetevi amanti; gli albergatori in questo caso evitano di fare troppe domande e si contentano della carta d’identità dell’uomo... Sapete! Pur di guadagnare si prestano anche a dare tutte le coperture, anche quelle più inaspettate ... Ti ricordi Christian quella volta che eravamo inseguiti da quel poliziotto? Riuscimmo a far credere all’albergatore che avevo un marito geloso che si era insospettito e che ci avrebbe probabilmente cercati. Promise che ci avrebbe pensato lui e ci mandò in camera. Poco dopo telefonò il poliziotto, chiedendo all’albergatore se aveva ospitato un uomo e una donna e ci descrisse nei dettagli: l’uomo è fatto così, la donna così e così... si chiamano così... L’albergatore lo ascoltò per un po’, poi gli disse: - signore! E’ una settimana che non ospito coppie, ma se dovessero capitarmi, stia certo che l’avvertirò. Il poliziotto lasciò il numero telefonico della polizia e ringraziò. L’albergatore non ebbe neanche il sospetto che quello fosse davvero un poliziotto e venne ad avvisarci. (Ridendo) Ricordo ancora le sue parole : "Il nostro albergo - disse - è un’istituzione seria e difende i suoi clienti; non sia mai che sotto il nostro tetto venga compromesso l’onore di una signora!".

Elisabeth Ti ringrazio Adelheid per il suggerimento: se sarà necessario ne faremo uso. Spero solo che non ce ne sia bisogno. Non credo che troveremo un altro poliziotto disposto a farsi ingannare anche questa volta.

Ralf Credo che abbia ragione lui: dovremo fare molta attenzione. Dopo quello che è successo oggi, temo che in Germania non potremo più muoverci tanto liberamente...

Christian Nessuno di noi è stato riconosciuto durante il sequestro di Schleyer. Prendete comunque ogni precauzione: evitate di andare, nei prossimi giorni, da compagni già segnalati alla polizia; non fatevi vedere con nessuno di loro. Ora andate. Dovrete trovarvi a Stoccarda domani, al massimo dopo domani.

Elisabeth Andiamo Ralf! Pensate voi a...

Adelheid Non ti preoccupare Elisabeth, faremo come se fossimo a casa nostra! E’ questo che volevi dire, vero?

Elisabeth Si. Ci Sentiremo...

Adelheid Gruss Elisabeth, su col morale! Gruss Ralf! Pensa tu a starle vicino e a rassicurarla, mi sembra un po’ preoccupata...

Ralf Gruss!

Christian Allora intesi, mi farò sentire quanto prima per darvi eventuali istruzioni, se nel frattempo avrete notizie da comunicare, telefonate. (Ralf ed Elisabeth escono)

 

Scena terza

(Christian, Adelheid, Schleyer)

Christian va alla finestra; Adelheid lo abbraccia da dietro alle spalle.

Adelheid Caro il mio eroe proletario! Oggi hai fatto cose grandi: hai catturato, ecco qua la preda, uno dei peggiori rappresentanti della sporca borghesia tedesca, un essere ripugnante, odiato da tutti i proletari; hai ucciso gli uomini della sua scorta con una determinazione ed una rapidità sconvolgenti, da eroe del vecchio west; non hai dato loro neanche il tempo per capire cosa stava succedendo. Il merito di questa impresa è tutto tuo... Tutto è andato come avevi previsto, salvo quell’incidente che ha colpito Werner, che probabilmente non sarebbe avvenuto se loro fossero stati più pronti e accorti...

Christian Anche tu credi che avrei dovuto aspettare per dare a Ralf il tempo di caricare Werner?

Adelheid No, hai fatto bene a partire subito. Hai agito secondo il principio legittimo di economia rivoluzionaria: non potevamo mettere a rischio la vita di quattro militanti per tentare di salvarne uno...

Christian Dì tutta la verità: anche tu credi che sono spietato, che non riesco a vedere persone, uomini, ma solo militanti, o peggio ancora pedine, pezzi che uso come mezzi di un gioco strategico che considero più alto di loro...

Adelheid Siamo tutti delle pedine mosse da uno stratega che ci sovrasta, siamo tutti pezzi di un puzzle più grande di noi, che a volte non riusciamo a capire e neanche ad immaginare...non sei Dio, neanche tu... (ride sguaiatamente)

Christian (offeso) Parlavo sul serio e tu la metti sempre sullo scherzo!

Adelheid Anch’io parlo sul serio... (ride)... Ma basta con questi discorsi! Guarda che spettacolo insolito...è smesso di piovere, il cielo è limpido, senza una nuvola...e rovente, guarda come è grande la luna e che sfumature, che colore rossastro, sembra un sole al tramonto... non pare anche a te?

Christian (distrattamente, come seguendo il corso dei propri pensieri) Si è bello, ma ancora per poco: è quasi notte...

Adelheid Oh, Christian! Che momento magico è questo: non è più giorno e non è ancora notte, il sole è appena tramontato e la luna è comparsa là, pronta per prenderne il posto; vedi?

Christian Sei una romantica inguaribile...qualcuno direbbe una borghese inguaribile...

Adelheid Non m’interessa cosa potrebbero pensare di me i compagni... Tu non lo pensi è vero?

Christian No.

Adelheid Quando ero piccola, abitavo in una casa, che ricordo grandissima, in Renania. Dalle finestre della mia cameretta, avevo una vista meravigliosa sul Reno e stavo spesso a guardare per delle ore i battelli(si mette a declamare) "La vergine disse: un battello/ sul Reno vedo passare;/ chi sta in quel battello deve essere il mio amore./ La mia gioia è così viva,/ deve essere certo il mio bene!/ E sul vuoto si china,/ precipita nel Reno.../ Chi ha cantato questa canzone?/ Sul Reno un battelliere,/ e per sempre risuona/ dal sasso dei tre cavalieri:/ Love Lay/ Love Lay/ Love Lay...". A volte là contemplavo un tramonto come questo(ride e si mette a ballare per la stanza, intonando, con la musica di Wagner) "Madonna Sole/ manda raggi lucenti;/ notte è nel profondo:/ era chiaro un tempo, / quando integro e sacro/ l’oro del padre ancor vi risplendeva. / Oro del Reno!/ Oro chiaro!/ Come lucente un giorno tu raggiavi,/ stella augusta del profondo!" (Ride, mentre Christian la osserva divertito). Christian, quando tutto sarà finito, un giorno mi porterai su uno di quei battelli? Me lo prometti?

Christian Te lo prometto, ma ora torniamo alla realtà che è un po’ più prosaica. Ecco, Schleyer si sta svegliando, non ha avuto effetto per molto il narcotico...

Adelheid Che dispetto! Proprio sul più bello.

Christian Che facciamo?

Adelheid Io gli darei dell’altro narcotico , almeno ci lascerebbe in pace ancora per un po’.

Christian No! Dovrà essere alimentato; avrà qualche bisogno fisiologico...Non possiamo farlo dormire solamente. Anzi, dovremo trattarlo bene, se vogliamo conservarlo come materiale di scambio.

Adelheid Credi che abbia una famiglia?

Christian Si ha moglie e credo anche figli, ma non so quanti. La sua situazione famigliare non ci interessa: non sarà la famiglia a dover pagare il riscatto ma lo Stato.

Adelheid Glielo chiedo?

Christian Se vuoi...

Adelheid Ehi tu, senti! Hai moglie e figli?

Schleyer (Ancora in stato di sonnolenza) Si, moglie e due bambini: un maschio di otto e una bambina di 5 anni.

Adelheid Dove abitano?

Schleyer In città, qui a Colonia, in Banhof strasse.

Adelheid Ti aspettavano per cena? (ride)... Vuoi telefonare per dire loro che questa sera hai degli impegni, hai un incontro con un gruppo di compagni? (ride)

Christian Non credo che abbia voglia di rispondere, a questo tipo di domande. Vuoi andare al bagno? (Schleyer fa cenno di si con la testa e Christian lo accompagna. Gli libera le mani dalle manette e aspetta fuori a porta socchiusa.) Ti consiglio di non toglierti la benda. La tazza del water è qui, vicino a te. Siediti sopra e fai i tuoi bisogni. Poi riallacciati i pantaloni ed esci fuori.

Adelheid Ehi, Schleyer, non farti prendere da brutte tentazioni, eh!

(scroscio di acqua del water e Schleyer esce. Christian gli rimette le manette).

Christian Questo è il rituale che dovrai eseguire ogni volta che avrai bisogno di andare al bagno e durante i pasti . Per qualche giorno dovrai tenere anche la benda. Per evitare complicazioni e per renderti autonomo quanto basta, ti forniremo un pasto con panini, toast e hamburger, frutta, caffè e bevande a volontà. Dovrai dormire purtroppo ammanettato e legato al letto. Non fare tentativi avventati, se vuoi mantenere salva la vita: alla prima complicazione che dovessimo incontrare, tanto peggio per te se fosse per colpa tua, verrai soppresso. (viene riaccompagnato alla sedia) Puoi sedere.

Adelheid (avvicinandosi a Christian) Come sei brutale, potresti immaginare un trattamento più umano! Hai pensato quasi a tutto: mangiare, bere, dormire...defecare... ma la vita non è fatta solo di questo... cosa dovrà fare se, per esempio, sentirà il bisogno di... scopare (ride) saresti disposto a condividere con lui la donna? (rivolgendosi a Schleyer) Tu non credi i compagni così solidali, vero? Ma, se riuscirai a salvare la vita, potresti persino ricrederti su di noi, potresti andare a raccontare in giro che i compagni hanno tutto in comune, persino le donne e che le offrono volentieri ai loro ospiti; non è vero Christian?

Christian (apparso finora appena tollerante, comincia a stare al gioco) Perché no, se lo meritano...continua!

Adelheid (avvicinandosi a Schleyer) Ma tu sei un capitalista, per te la donna è madre dei tuoi figli o è merce... non è vero? E se è merce (Adelheid si alza la gonna e scopre la coscia, come una volgare prostituta) vorresti, prima di acquistarla, apprezzarla, dargli un prezzo, non è vero Schleyer? Ma come puoi dare un prezzo ad una merce (comincia a spogliarsi)... che non vedi?... vorresti toccarla, vero Schleyer? Ma non ti è ancora stato concesso di farlo... (avvicina la gamba al suo viso, mettendo il piede sul tavolo, fin quasi a fargliela sfiorare con le labbra); vorresti annusare anche la pelle di questa donna... come sarà? Bella? Brutta? Giovane? Vecchia? Seducente? (Schleyer e Christian appaiono visibilmente turbati e scossi) ; vorresti gustarla...leccarla... quella perla che ha fra le gambe... ma tu sei un maiale, un porco e... un uomo autorevole ha detto.... che non si danno le perle ai porci... perché non sarebbero apprezzate (ride e si allontana).

Christian Ora basta! Hai scherzato anche troppo. Bisognerà preparare qualcosa da mettere sotto i denti, poi sistemeremo l’ostaggio e andremo a riposare. Domani sarà un’altra giornata faticosa. Dovremo avviare le trattative per richiedere il pagamento del riscatto e la liberazione dei compagni prigionieri; dovremo stabilire alcuni contatti con i compagni d’oltre frontiera e soprattutto dovremo cercare di stare molto attenti per evitare di essere scoperti...

Adelheid Come sei preso dal dovere Christian! Non è vero Schleyer che è troppo ligio al dovere? Ha interrotto il gioco proprio sul più bello. Ma si! Andiamo a prepararci per il letto! (esce per andare al bagno)

Scena quarta

(Christian, Schleyer)

Christian Non starci troppo come al tuo solito! (rivolto poi a Schleyer) Devi andarci anche tu?

Schleyer No. Sono solo stanco: potete lasciarmi riposare un po’? Ho un letto dove poter dormire?

Christian Si. Andiamo di là...

Schleyer Ho sete!

Christian (va a prendere un bicchiere d’acqua) Ecco, bevi!... andiamo vieni... (escono)

(Sipario)

 

ATTO III

(Cella del carcere di Stammheim a Stoccarda)

Scena prima

(Secondino, Andreas)

Secondino (dopo aver spalancato la porta della cella chiusa a chiave, batte con lo sfollagente sull’inferriata con un fare un po’ strafottente) Detenuto Baader , abbiamo visite da parte dei compagni, eh! Mi raccomando a te: attenetevi alle nuove regole del carcere, non tentate di conquistare il tempo e lo spazio che non vi sono concessi, altrimenti lo sapete : l’incontro va all’aria e ... prima o poi ce la pagate...siamo intesi?

Andreas Quanto tempo abbiamo?

Secondino Non lo sai? Le nuove disposizioni del regolamento carcerario prevedono non più di 15 minuti.... vedete di far presto... anche se immagino che ne avrete di cose da dirvi... non è vero Baader?

Andreas Certo! Dovremmo discutere anche sul perché avete dimezzato il tempo e magari vi starebbe bene se organizzassimo qualche protesta!

Secondino Ci dovreste provare, poi vedete come andate a finire.

Andreas Le solite minacce! Avete ridotto i tempi d’incontro anche per i detenuti comuni?

Secondino No, quelli continuano come prima.

Andreas Eppure anche loro sono detenuti di un carcere speciale e per di più sono tutte persone della grande criminalità o di bande importanti e hanno tentato di scappare almeno una volta...

Secondino Ma ti dimentichi che loro non sono terroristi...

Andreas Dì piuttosto che noi non vi paghiamo come loro il balzello...

Secondino Insomma vuoi che entrino i tuoi compagni o devo rimandarli nelle loro celle?

Andreas Va bene! Falli entrare.

 

Scena seconda

(Andreas, Gudrum, Karl, Monika, Secondini)

I due secondini si dispongono all’ingresso, pronti per la perquisizione.

Secondino Vieni avanti Ensslin! Porti niente con te?

Gudrum Questa penna.

Secondino2 (dopo una minuziosa perquisizione) Puoi entrare, entri un altro.

Secondino Karl Raspe, vieni! Hai niente?

Karl No!

Secondino2 (altra perquisizione) Cos’è questa? (estrae dalle tasche la corda di una chitarra)

Karl Non vedi? La corda di una chitarra armonica...

Secondino2 Che ci fa questa nelle tue tasche?

Karl A volte suono la chitarra in cella (sono autorizzato a farlo dalla direzione del carcere) e questa è di ricambio...

Secondino2 Chi te l’ha data ? Perché te la porti dietro? Lo sai che non possono essere portati oggetti metallici o corde: queste sono armi!

Karl Armi? Mi sembra un po’ esagerato...oggi avevo fatto il cambio con una corda nuova... questa era un po’ logora, l’ho cambiata e mi è rimasta in tasca. Non mi sono più ricordato di toglierla, non ci avevo fatto più caso.

Secondino2 Sai bene che con un oggetto come questo si può uccidere, ci si può suicidare...

Secondino Basta così! La fai troppo lunga ( indicando Monika che è dietro di lui) non vedi che la signorina aspetta? Sequestriamo la corda e più tardi faremo rapporto alla direzione; così, se sarà necessario, gli faremo ritirare la chitarra. (rivolto a Monika) Vieni pure! ( rivolto al camerata) Questa lascia che la perquisisca io. (la tocca pesantemente anche vicino alle parti più intime)

Monika Fermo qui, non ti provare ad andare oltre altrimenti grido!

Secondino Che c’è, non vuoi farti perquisire?

Monika Toglimi le mani di dosso! Non voglio farmi pomiciare... non voglio farmi toccare da mani sporche come le tue!

Secondino (Interrompendo la perquisizione)Vai piano compagna, altrimenti ti buschi un mese intero nella cella di rigore.

Monika Tu non mi devi perquisire!

Secondino Cosa fai? Ti rifiuti? Vuoi che faccia perquisire la tua cella e che si trovi dentro qualche oggetto compromettente? Lo sai che siamo bravi a trovare quello che voi nascondete, se ci mettiamo d’impegno...

Monika Cos’è un ricatto?

Secondino Se rifiuti dovrò prendere qualche provvedimento.

Andreas Lo senti che cosa ha detto? Non vuole farsi perquisire da te, non ha detto che si rifiuta.

Secondino (all’altro) Che facciamo, la vuoi perquisire tu?

Secondino2 No, va bene, basta così. Entra...

Secondino Potete allora dare inizio alla vostra riunione. Voglio solo ricordarvi che voi siete osservati dalle telecamere. Tutti i vostri interventi sono registrati. Noi restiamo dietro alla porta. Avete un quarto d’ora di tempo dopo di che ognuno tornerà nella sua cella, non prima di aver passata una nuova perquisizione, tutti. (escono)

 

Scena terza

(Andreas, Gudrum, Karl, Monika)

Andreas Non vi chiedo come va, compagni, perché sarebbe una domanda troppo formale, alla quale intimamente abbiamo tutti data una risposta...Dall’ultima volta che ci siamo visti sono intervenuti dei cambiamenti che non ci lasciano sperare niente di buono.

Gudrum Si! E’ dal giorno del sequestro di quel banchiere, come si chiama? Schleyer che in carcere c’è un clima più pesante e teso, anche con i nostri carcerieri. Tutto questo non è casuale, credo proprio che è il risultato della situazione politica che si è determinata.

Monika Eravamo riusciti ad ottenere, dopo mesi di lotta e di trattativa, di non essere perquisiti tutte le volte che si usciva dalle celle per andare all’aria aperta o per andare a parlare in un’altra cella, per andare a mensa o anche solo per parlare con l’avvocato ed ora siamo ritornati ai controlli del carcere speciale, ancora più rigidi.

Karl Purtroppo non possiamo farci illusioni, compagni! Siamo in un carcere che è una struttura che elabora al massimo grado la politica di controllo del corpo che è fatta di sorveglianza, ispezione, dominio sul corpo; il fatto che si abusi di questo controllo è funzionale al regime carcerario, è per loro una valvola di sfogo e corrisponde ad una variazione del rapporto di forza che è intervenuto nel frattempo fra apparato carcerario, custodia e detenuti. Se ti rifiuti di farti perquisire, sai che il sorvegliante si indispettisce, la direzione reagisce e la tensione si alza, finché si arriva ad un ulteriore giro di vite, ad una repressione più forte.

Andreas E’ come dice Karl, ma non ci conviene avviare un’azione di protesta: non possiamo iniziare ora una lotta dagli esiti , tutto sommato, scontati. Sappiamo tutti che dopo il sequestro Schleyer si vuole colpire in modo definitivo un cervello politico collettivo: quello formato dai compagni che in questi anni hanno saputo fornire la lettura dello scontro di classe in atto e che hanno messo la loro intelligenza al servizio della causa rivoluzionaria. Loro hanno avviato un’azione repressiva in tutta la Germania e non si fermeranno di fronte a nessun avversario politico, figuriamoci se saranno disposti a fermarsi in carcere, dove il rapporto di forza a loro vantaggio è schiacciante.

Monika Avete visto ieri, durante la passeggiata all’aria? Sono avvenute continue fermate dei compagni. Alcune compagne si sono rifiutate di rientrare nelle celle, non volevano farsi perquisire...

Karl Ma dopo la battitura delle sbarre dei cancelli da parte delle guardie carcerarie anche loro hanno dovuto cedere...

Andreas Saremmo degli illusi a credere di poter conquistare maggiori spazi di socialità in questo momento.

Gudrum Prima del sequestro potevamo fare il colloquio con gli esterni anche oltre l’ora prevista dal regolamento e a vetri abbassati; ora possiamo parlare appena 15 minuti a vetri serrati. Di questo passo, ci toglieranno tutti i colloqui, anche quelli fra di noi.

Andreas Compagni! Quello che sta avvenendo risponde perfettamente alla situazione che si è determinata ed è nello stile dell’attuale regime... dobbiamo prepararci ad una repressione che sarà cieca, feroce, irrazionale... soprattutto fuori di qui, nel paese, fra la gente che si crede libera. Vedrete che lo stato di assedio sarà esteso a tutta la Germania...

Gudrum Per privare qualcuno della libertà avranno bisogno prima di mandati di perquisizione, di prove, di processi...

Andreas Le prove conteranno sempre meno: tutto potrà essere una prova se pensi contro di loro.

Gudrum Ma ci sono le regole, c’è un diritto...

Karl Arriveranno a smantellare anche il cosiddetto Stato di diritto...

Andreas La reazione che hanno avuta al sequestro Schleyer indica che per loro le regole sono pura parvenza: la situazione precedente non era più sostenibile, metteva in croce lo Stato di diritto; ma ora la sua contraddizione principale è venuta allo scoperto...

Monika Quale sarebbe questa contraddizione?

Andreas E’ una contraddizione che lo Stato debba trattare secondo diritto chi si muove contro il diritto, chi è andato contro la legge.

Monika Cosa significa? Spiegati!

Andreas Fino a ieri lo Stato ha potuto ha potuto legittimare la sua violenza attraverso le sue leggi, ciò era funzionale al suo sviluppo... oggi gli schemi sono stati infranti, la violenza capitalistica non può più essere mediata: colpisce come pura repressione, brutale, tecnocratica, indiscriminata, indifferente ad ogni regola e legge. Le regole democratiche sono diventate pura parvenza. Il sequestro di Schleyer ha dato loro l’occasione, che aspettavano da tempo, di scatenare una repressione contro il movimento rivoluzionario e anche contro l’opposizione riformista. Il governo e la stampa tedesca, così servili con il capitale, cercheranno di criminalizzare in blocco tutta l’opposizione e diffonderanno un penetrante veleno di odio contro qualsiasi forma di critica e di dissenso.

Monika Non capisco dove vuoi arrivare. Vuoi dire che il sequestro Schleyer è stato un errore politico?

Andreas Voglio dire che sapranno come utilizzarlo a loro vantaggio. Intanto subiamo tutti noi un restringimento del minimo vitale di libertà personale in carcere e non è finita qui: aspettiamoci un’azione più efficace degli apparati repressivi, una maggiore centralizzazione dentro e fuori del carcere, uno smantellamento dello Stato di diritto, insomma una svolta totalitaria. Credo proprio che siamo arrivati al punto in cui vedremo tutta quanta "la miseria tedesca", secondo un destino che Brecht aveva già predetto.

Gudrum Eppure con il sequestro è stata messa in atto una strategia rivoluzionaria che a me pare coerente, si è passati dalle armi della critica alla critica delle armi. Lo approvo anche se un nostro compagno, Werner, ci ha rimesso la vita; inoltre Schleyer è colui che, non solo per il suo presente, forse più di ogni altro può essere indicato come simbolo della violenza e del disprezzo per il popolo, del cinismo dei padroni e dei Konzern tedeschi...

Andreas Il sequestro si trasformerà nel rafforzamento sociale e politico della destra e dei nemici del movimento rivoluzionario.

Monika (Rivolta a Karl) Ma lo senti che dice? E tu non dici niente? Anche tu la pensi come lui?

Karl Temo che abbia ragione, anche se è solo un’intuizione politica o, se meglio preferisci, un presentimento...Purtroppo penetrano poche informazioni nel carcere; in questa situazione possiamo fare solo illazioni, ipotesi e nient’altro. Le poche notizie che abbiamo ci vengono dai giornali, dalla televisione e non sono rassicuranti. Il governo ha già approvato quei nuovi paragrafi contro la violenza: i Gewalt paragraphen, nei quali sono previsti nuovi reati politici e di opinione, come quello di favoreggiamento del terrorismo...

Andreas Si, vogliono "prosciugare la palude dei simpatizzanti del terrorismo", così hanno scritto... ed vi sarà anche la carcerazione preventiva per chi è sospettato di essere un terrorista... e già la stampa di regime accusa l’eccessiva liberalità, perché è ritenuta responsabile della diffusione della violenza...

Karl Non avete letto anche voi? Il partito governativo pubblica le "liste nere" del terrorismo , in cui vengono inseriti nomi di intellettuali ( incredibile!) della sinistra riformista, persone che non si sognerebbero mai di ricorrere alla violenza neanche se gli schiacciassero le noci in testa; in quelle liste si accusano di complicità con i terroristi persino i capi dei partiti della sinistra parlamentare. Mi sembra che ce n’è abbastanza per ritenere che il sequestro di Schleyer è stato voluto da loro per ottenere più rapidamente una vittoria schiacciante non solo contro di noi ma anche contro l’opposizione cosiddetta democratica. Noi staremo a guardare quali forze prevarranno: se quelle della destra e dei partiti governativi (che in questo momento non sembrano differenziarsi) o quelle della sinistra riformista che rischia di essere ridotta all’impotenza, di essere annientata. In questo momento l’esito di questa guerra comunque non ci deve interessare più di tanto...

Monika Ma il sequestro...

Karl Il sequestro di Schleyer è un complotto da parte di forze politiche e dell’apparato dello Stato messo in atto con l’obiettivo di annientarci e di spingere più a destra la situazione politica tedesca. Sono abili in queste trame...

Gudrum ...e i nostri compagni?

Karl I compagni politicamente più attenti non si lasceranno ingannare dalle apparenze. Essi sanno che il gruppo dirigente rivoluzionario è in carcere. Io, Andreas e tu Gudrum, siamo qui... non possiamo aver ideato un sequestro e nessun altro compagno potrebbe averlo fatto senza averci preavvertiti...

Gudrum Ma Werner è stato ucciso durante il sequestro...

Andreas Chi, quel compagno di base irruente, privo di cervello, sempre pronto ad entrare in azione, a mettere una bomba chiunque lo chiedesse? Evidentemente sono riusciti prima a ingaggiarlo, poi ad incastrarlo. Io credo che lo hanno fatto morire apposta e lo hanno lasciato là, vicino a quella pompa di benzina, per incolpare il nostro gruppo. Noi non avremmo mai lasciato a terra un compagno: non è nel nostro stile sia perché potrebbero arrivare agli altri sia perché è sempre possibile salvare la vita ad un compagno: non si sa mai se è morto o ferito, fino a quando non viene soccorso.

Gudrum E’ vero! Per un momento ho creduto, stupidamente, che quel sequestro potevano averlo ideato i nostri compagni. Ma ha ragione Karl: ci avrebbero avvertito prima di farlo. Mi sono lasciato prendere un po’ anche dal mio odio per un personaggio così squallido come Schleyer, ma è evidente che è come dite voi.

Monika Che lampo! Anch’io come Gudrum sono venuta a quest’incontro senza avere le idee molto chiare. Si, avevo molta rabbia che mi accecava, compagni! I restringimenti della libertà, i soprusi che ho dovuto subire in questi giorni mi hanno esasperata al punto tale da sperare che il sequestro di Schleyer fosse stato messo in atto da qualcuno dei nostri compagni per liberarci o per vendicarci, per vendetta di tutte le violenze che abbiamo subito in carcere. Quando ho sentito che era stato sequestrato quello Schleyer mi è salito al cervello un impeto di intima contentezza che mi ha fatto subito gioire, ma poi quanti dubbi nella solitudine della cella, quante incertezze! Chi lo avrebbe ideato? Perché? Vi chiedo scusa compagni se ho reagito d’impulso prima, senza riflettere. Mi sono comportata ingenuamente , in senso contrario ad ogni etica rivoluzionaria. Grazie Andreas, grazie Karl, per avermi aperto gli occhi , per avermi indotta a riflettere e a controllare gli impulsi ingannevoli del cuore, che mi avrebbero portata istintivamente su una valutazione errata.

Andreas Bene! Ora che condividiamo una posizione politica schiettamente rivoluzionaria, dobbiamo impostare un’unica strategia coerente, di fronte a questo attacco dello Stato borghese che rischia di distruggere ogni nostra azione futura. Il danno che vogliono infliggerci è evidente: con il sequestro Schleyer, è iniziata una caccia al terrorista con grandi mezzi. Avete visto tutti le immagini televisive di quei poliziotti caduti, sporchi di sangue, come erano frammezzate da altre immagini su azioni precedenti del nostro gruppo e poi le scene del nostro processo; avete sentito i toni minacciosi, i commenti erano quelli di un bollettino di guerra. Tutto indica in modo chiaro ed inequivocabile che si vuole dare a noi la responsabilità del sequestro di Schleyer e dell’uccisione degli uomini della sua scorta. E’ evidente che si vuole creare nell’opinione pubblica paura, avversione e odio contro di noi, per poi far passare facilmente una serie di leggi liberticide...

Gudrum Ma se il loro obiettivo è questo, come potremo difenderci, come si potrà salvaguardare l’azione del movimento rivoluzionario?

Andreas C’è un solo modo: non stare al loro gioco. Loro cercheranno prima di ingannarci e poi di coinvolgerci ; cercheranno di capire le nostre aspettative e di inserirle nel loro disegno strategico; cercheranno di dividerci, di insinuare sospetti fra di noi...

Monika Vuoi dire che cercheranno anche di corromperci?

Andreas Qualcosa di simile...

Monika Puoi essere più chiaro?

Andreas Loro hanno bisogno di dimostrare a tutti che la paternità di questo sequestro è inequivocabilmente nostra e, per farlo credere, sono disposti anche a sacrificare Schleyer. Perché lo hanno sequestrato invece di ucciderlo insieme alle sue guardie del corpo? Se lo avessero ucciso sarebbe stato un successo per tutto il movimento rivoluzionario, tanto è detestato quell’uomo; invece no! Hanno preferito farne un uso politico. Probabilmente con l’intenzione di chiedere un riscatto o, peggio ancora, per proporre uno scambio fra prigionieri politici. Ecco, questo potrebbe essere il tranello: se i rivoluzionari in carcere accettano lo scambio, (la liberazione di Schleyer contro la nostra liberazione), se noi lo accettassimo apparirebbe chiaro a tutti che sono stati i nostri compagni a ideare e a mettere in atto il sequestro. Lo Stato inizialmente lascerebbe credere di stare al gioco, di essere disponibile ad accettare lo scambio , poi , all’ultimo momento, qualcosa non tornerebbe: noi rimarremmo in carcere o peggio verremmo eliminati e il nostro movimento subirebbe una sconfitta.

Gudrum Come muoversi allora?

Andreas Con molta cautela e con una precisa determinazione a rimanere uniti e a non lasciarsi strumentalizzare; per questo sarà necessario stabilire subito la nostra strategia politica e dobbiamo impegnarci tutti a non modificarla nei prossimi giorni, qualsiasi cosa dovesse succedere a ognuno di noi...

Gudrum E’ una idea saggia, ma quale strategia adottare? Che fare? Hai una proposta?

Andreas Propongo semplicemente di non dare alcun riconoscimento, alcuna nostra paternità, al sequestro Schleyer e di essere conseguenti, fino in fondo, con questa decisione. Se è vera la nostra analisi, probabilmente nei prossimi giorni arriveranno avances di scambio fra prigionieri politici. Noi dovremmo rifiutarle, anche se la nostra decisione dovesse sottoporci a grandi pericoli, compreso il rischio della vita. Propongo inoltre, quale che sia decisione che prenderemo oggi, di non cambiarla fino al nuovo incontro. Ma sentiamo cosa ne pensate...

Karl Condivido l’analisi fatta da Andreas. Non dobbiamo dare alcuna copertura politica al sequestro per i motivi che sono stati esposti in modo chiaro da lui. Invito i compagni a riflettere bene prima di contestare questa proposta. Il riconoscimento del sequestro Schleyer aprirebbe una frattura politica grave nel nostro gruppo, probabilmente insanabile. Voglio ricordare che abbiamo poco tempo per discutere. Fra qualche minuto scade il tempo concessoci dai secondini. Non credo che siano disposti a darci proroghe di tempo.

Monika Credo anch’io che il nostro gruppo debba pensare prima di tutto a rimanere unito. Come vi ho detto, mi ero illusa che fosse avvenuto per iniziativa di qualche nostro compagno, ma dopo che ho sentito le vostre riflessioni mi sono anch’io convinta che i nostri compagni sono estranei.

Gudrum l’analisi politica di Andreas e le riflessioni di Karl hanno convinto anche me.

Andreas Compagni! Questa nostra intesa è molto importante. Essa ci permetterà di contrastare...

Secondino Mi dispiace! I quindici minuti di tempo concessi per il colloquio sono scaduti.

Andreas ...Ma...

Secondino Non potete continuare! Voi (indicando Karl, Gudrum e Monika) alzatevi e passate uno per volta... dovete essere di nuovo perquisiti...

Monika Vengo io per prima, ma chiedo che mi perquisisca l’altro.

Secondino Perquisiscila bene, non vorrei che fosse un espediente per nascondere qualcosa.

Secondino2 Vieni (inizia a perquisirla, con un certo imbarazzo)

Secondino Senti anche nel petto, è facile nascondere là qualcosa...

Monika (innervosita) Oh, insomma, io non voglio essere toccata, così...

Secondino Abbiamo l’ordine di farlo con tutti...

Monika Allora ho il diritto di essere perquisita da una donna!

Secondino Mettiti da parte! Provvederemo a portarti dopo in infermeria per sottoporti ad una perquisizione completa da parte delle colleghe. Venga un altro.

(Perquisisce in modo accurato e veloce Karl), venga l’altro (perquisisce Gudrum).

Richiudono pesantemente la porta. Si sentono le grida di Monika e quelle delle guardie, evidentemente viene portata via a forza mentre accorrono altre guardie. Per un po’ si sente poi silenzio, poi rumore di passi. Qualcuno si avvicina alla cella. Un secondino apre.

Scena quarta

(Andreas, Secondino, Direttore del carcere)

Secondino Baader! C’è il direttore del carcere, dott. Wolf, che vuole conferire con te. Entri dottore! Ecco, questi è Andreas Baader...

Wolf Ci siamo già conosciuti, non abbiamo bisogno di presentazione. Se non sbaglio, questa è la terza volta che ci incontriamo, vero Baader?

Andreas Si, quando sono entrato nel carcere abbiamo avuto un lungo colloquio e...mi sembra...

Wolf Prima del processo, ti ho fatto venire nel mio ufficio... ti ricordi? E ti ho promesso che ai tuoi compagni sarebbe stato riservato un trattamento umano durante tutta la durata del processo. Se non mi sbaglio l’impegno è stato mantenuto; vi sono state tolte anche le catene... ho visto che a voi imputati è stata data l’opportunità di abbracciarvi... sei stato contento del trattamento ricevuto?

Andreas Veramente non abbiamo avuto un gran vantaggio. Siamo stati costretti a rimanere sempre dentro a quei gabbioni, dove non potevamo neanche rigirarci... inoltre siamo stati letteralmente assaliti dai fotografi e quasi accecati dai flash...

Wolf Capisco! Quei paparazzi molestano persino le persone di successo , figuriamoci se possono dar noia agli accusati nell’aula di un tribunale... ma devi capire! Ogni vostra azione (voi dite rivoluzionaria, io più semplicemente terrorista) è molto seguita in Germania e purtroppo determina un sentimento di ripulsa , di orrore: è comprensibile; voi siete malvisti, siete detestati e odiati dalla gente...

Andreas Perché allora assillarci con le cineprese, le foto? Perché esporci?

Wolf Perché? ... perché siete solitamente invisibili; per compiere con successo le vostre azioni vi camuffate, vi nascondete, nessuno sa chi siete... fino a quando non venite scovati nelle vostre tane, nei vostri rifugi, fino a quando non venite catturati...perché fate paura alla gente...ecco perché vuole capire...imparare a riconoscervi...per difendersi... perché sanno che dietro l’immagine rassicurante del buon vicino di casa, dello studente volenteroso, dell’impiegato modello, della casalinga, potrebbe nascondersi uno di voi pronto a colpire, ad uccidere, come avete fatto con gli uomini della scorta di Schleyer...

Andreas Non siamo stati noi... Quella non è opera del nostro gruppo!

Wolf Oh, bella! Non è vostra? Vuoi scherzare? E chi sarebbe l’autore, si può sapere?

Andreas Non lo so! Forse è proprio opera vostra, dei vostri servizi segreti... anche loro sono ben nascosti, invisibili e...tramano nell’ombra; loro hanno grandi mezzi ma nessuno sa dire con quali coperture politiche, con quali fini...

Wolf Vorresti insinuare... ? Come puoi negare l’evidenza? Un tuo compagno... come si chiama? ...Werner ha partecipato al sequestro ed è stato colpito...il suo corpo rimasto lì è una chiara testimonianza...

Andreas Appunto! Se fosse stato trovato vivo , forse avrebbe potuto dire perché si trovava là, ma... è morto e i morti non parlano e...se non ci sono le parole... non c’è nemmeno testimonianza...

Wolf Mi sembra nel vostro stile: uccidere tutti , senza lasciare testimoni.

Andreas Non è nel nostro stile lasciare i compagni in mezzo alla strada, nemmeno se morti... Credo piuttosto che quello che è avvenuto risponde perfettamente allo stile dell’attuale regime: con il sequestro di Schleyer si vuole piuttosto colpire l’unica forza rilevante della sinistra rivoluzionaria, cioè la nostra organizzazione.

Wolf L’unica forza rilevante? La vostra organizzazione mi sembra piuttosto malridotta... Voi siete in carcere e con questa azione (riconoscilo) vorrebbe risollevarsi, riacquistare la forza di un tempo e magari, giocando di azzardo, riuscire a mettere in ginocchio lo Stato...

Andreas O non è piuttosto il governo che pensa di farne la grancassa per le prossime elezioni? Dopo il processo messo su contro di noi, avete fatto un po’ fiasco nelle indagini. Si, avete fatto tanto clamore, avete arrestato in blocco i responsabili dell’organizzazione, i cervelli e le manovalanze ma non avete fatti eclatanti di cui incolparci... ed ecco l’idea del sequestro di Schleyer! Così finalmente il terrorista verrà estirpato... e l’uomo di governo potrà dire: " Votate per me, che vi proteggo contro i mostri..."

Wolf Tu hai troppa fantasia e troppa poca fiducia nella democrazia, nella giustizia, nella magistratura che è un organo indipendente che giudica, dopo aver valutato i fatti con assoluta obiettività e nei giudici che sono uomini che svolgono il proprio lavoro ogni giorno con spirito di sacrificio e imparzialità...

Andreas Parole! La fiducia nelle regole della democrazia borghese può far sorridere, come un ritornello patetico. E’ vero, la mia fiducia nella giustizia di questo paese corrisponde a quella di molti altri cittadini: è cioè nulla. Credo che sarà, prima o poi, evidente a tutti che la magistratura non persegue la ricerca della verità, ma l’asservimento alle direttive del potere politico...

Wolf Non ti pare ragionevole che la magistratura persegua e condanni coloro che come voi commettono delitti? Cosa dovrebbe fare?

Andreas Non siamo criminali: siamo un gruppo politico che interpreta i comportamenti antagonisti di larghi strati del proletariato che propone forme elementari di rivolta che siano di guida all’azione delle masse...

Wolf Ma volete abbattere violentemente questo Stato...

Andreas Mi sembra ovvio che chi si considera comunista e rivoluzionario abbia come obiettivo quello di abbattere lo Stato borghese...

Wolf Voi vivete un delirio collettivo, siete tutti presi da un’epidemia di irrazionale amore per la violenza... per questo avete ucciso in modo spietato tutti gli uomini della scorta...

Andreas Non è così! Non siamo stati noi... le nostre azioni violente sono una rivolta contro la violenza ancora più intollerabile che opprime e contro chi la esercita...Ma perché è venuto qui a parlarmi? Cosa vuole? Che si riconosca la nostra paternità a questo sequestro? Vuole una confessione? Vuole sapere il nome degli altri compagni da mettere in carcere? Da processare? Da far uccidere?

Wolf Non voglio nient’altro da voi che la restituzione alla famiglia dell’ing. Schleyer. In cambio siamo disposti a venire a trattativa con voi per pagare il riscatto che avete richiesto di 15 milioni di dollari e la vostra liberazione. Se è questo che volevate, sono qui pronto a trattare a nome di quello Stato da voi tanto odiato; lo Stato è disposto a scendere ad una trattativa...

Andreas Non abbiamo nessuna trattativa da avviare con voi. Chi ha richiesto il riscatto? Da chi è venuta la proposta di uno scambio?

Wolf Dai vostri compagni, chi altro? E’ l’ora di finirla con questa finzione...

Andreas Quali compagni?

Wolf Non ci hanno certo comunicato nome, cognome, indirizzo e numero telefonico! Si sono qualificati come uomini della RAF, la vostra stessa organizzazione; hanno richiesto per liberare Schleyer, come ti ho detto, 15 milioni di marchi come riscatto e la liberazione di 11 compagni. Vuoi i nomi? Ci sei tu, Ensslin, Raspe, Monika e Greta Halbing e altri 6 detenuti politici di questo carcere, appartenenti al vostro gruppo. Chi ha fatto la richiesta, ci ha dato pochi giorni di tempo per riflettere sulla proposta, dopo di che procederanno per "eseguire la sentenza di morte - mi pare abbia detto così - che è già stata decisa e che è stata solo sospesa temporaneamente"...

Andreas No! Noi non siamo disposti allo scambio...

Wolf Vuoi scherzare? Vorresti rinunciare così alla tua liberazione e a quella dei tuoi compagni? Sarebbe un suicidio... Condanneresti cosi Schleyer a morte sicura, ma tu e il tuo gruppo sareste destinati a marcire nel carcere. I tuoi compagni che hanno ordinato il sequestro andrebbero incontro all’insuccesso politico e , prima o poi, verrebbero catturati... Bel risultato con un solo "no"!

Andreas Non sono io che posso rimettere in discussione una decisione politica collettiva già presa; né l’organizzazione tornerà a discuterla di nuovo, se non ci sono elementi di novità...

Wolf Quali novità....?

Andreas (Pensieroso)Non saprei... Esse non potranno comunque venire da voi...

Wolf Ti avverto subito! Non ti aspettare informazioni nuove dall’esterno del carcere, da parte dei tuoi compagni... non ti arriverebbero! Se vuoi saperlo, siamo riusciti ad individuare il canale, tramite il quale vi arrivavano le informazioni dall’esterno... Quell’assistente sociale che aveva accesso al carcere, con la quale avevate frequenti colloqui... come si chiama?... Si, Elisabeth Van Dick , sappiamo che fa parte del vostro gruppo terroristico... Vedi come sono efficienti i nostri servizi segreti? Proveniva da un ospedale dove assisteva gli ammalati... ha militato in un "collettivo" di pazienti , pensando che il riscatto dei malati passasse attraverso la coscienza e la lotta di classe. Una bella carriera davvero! Dalla difesa della vita, alla rapina e... all’omicidio politico in poco tempo.

Andreas L’avete catturata?

Wolf No! E’ riuscita evidentemente ad avere la soffiata da qualcuno. Da alcuni giorni non si è più fatta vedere... Non credo che tornerà e purtroppo non sappiamo né dove abiti, né dove sia nascosta ora...è scomparsa senza lasciare tracce. Rassicurati quindi se temi che possa essere scoperta e...parlare...almeno per ora , non sarà possibile. Dunque? Sei sempre dell’idea di lasciar cadere la trattativa? Pensaci prima di rispondere...

Andreas Non torno indietro...

Wolf Bene! Ti auguro che tu non abbia a pentirtene, insieme ai tuoi compagni. Ti assicuro che per noi è un guadagno immediato in denaro e in credibilità politica... La trattativa con voi non ci farebbe onore di fronte alla gente alla quale siete invisi... Ma, ascolta! Voi siete anche degli invasati, folli e ... suicidi. Voi bruciate così un’opportunità che non vi capiterà più; sputate sul piatto nel quale vi viene offerto il più ricco bottino e buttate alle ortiche la vostra vita. Liberi di farlo! Ora ti lascio perché non ho altro tempo da perdere. Se ci ripensi nel giro di due giorni, sei ancora in tempo: sai dove trovarmi. (sbatte la porta, seguono le mandate che la chiudono a chiave).

(Sipario)

 

 

ATTO IV

Scena prima

Schleyer si trova sempre legato, a volto scoperto, sofferente. Dietro di lui, Adelheid sta sistemando sulla parete una bandiera rossa, con impressa una stella a 5 punte e la scritta RAF. Christian sta facendo alcune inquadrature con una macchina fotografica.

Adelheid (dopo aver finito di sistemare la stella) Ecco, ora puoi scattare qualche foto... Cerca di inquadrate bene il volto e la scritta dietro di lui... Si legge bene la scritta RAF? O devo metterla più in alto?

Christian No, va bene così! (Scatta) Le faremo arrivare nelle redazioni dei maggiori giornali, insieme al volantino, al massimo dopodomani. Tutti vedranno che è ancora vivo... dopo di che voglio sperare che quelli del governo sapranno accogliere le proposte che abbiamo loro fatto. Lo spero per te Schleyer! La tua vita dipende solo da loro perché sanno bene che la sentenza di morte è già stata presa... solo se accettano la trattativa ti puoi ancora salvare.

Schleyer Come potranno accettare la proposta che voi fate? Come è possibile che acconsentano allo scambio di me contro undici di voi? Mi sembra troppo... non valgo tanto!

Adelheid Si sottovaluta Hans Martin! In Germania, il presidente della confindustria vale molto di più di undici terroristi invasati; loro si agitano tanto, è vero, ma sono tanti sassolini nello stagno; lei invece è ancora il padrone dello stagno...

Christian E’ una proposta che possono accettare... non c’è niente di rivoluzionario in essa: è uno scambio di merci che rimane tutto nella logica del capitalismo...

Schleyer Se volete fare dell’ironia, siete liberi di farlo; ma dovreste convenire con me che in questa società lo scambio delle merci è assolutamente libero...e francamente la mia vita non mi sembra una merce di cui possa disporre, in questo momento, liberamente.

Adelheid Lasciamo perdere, dott. Martin, il libero scambio... Lei sa meglio di me che il capitalismo europeo con il suo liberismo economico ha imposto a tutto il mondo i trattati più ingiusti. La diffusione del capitalismo è costata milioni di morti (in America, in Cina, in India)... non credo che la storia cambierebbe se, ai morti che ci sono stati in conseguenza di questi liberi scambi, ne aggiungessimo un altro per uno scambio obbligato andato a male.

Schleyer Posso sapere se ci sono stati contatti? C’è qualche spiraglio aperto per l’avvio di un negoziato?

Christian Te l’ho detto: una possibilità c’è! Abbiamo fatto loro una proposta che credo possano accettare... loro hanno chiesto alcuni giorni di tempo per prendere una decisione, per avere qualche garanzia...noi glieli abbiamo concessi e siamo comunque disposti a trattare...non possiamo fare di più! Vedi queste foto appena scattate con la polaroid? Hanno impressa la data automaticamente, qui, vedi? Questa darà loro una delle garanzie che richiedono : la certezza che tu sei ancora in vita. Le altre condizioni per andare allo scambio le discuteremo fra poco con tutti gli altri componenti del commando.

Schleyer Ho tanta paura che non riuscirò a rivedere i miei cari bambini , mia moglie... E’ già passata una settimana e non hanno più avuto notizie di me...

Christian Le avranno tue notizie quanto prima e si sentiranno rassicurati anche loro...Che età hanno i bambini?

Schleyer Il maschio ha sette anni e la femmina cinque...

Adelheid Dubito che si sentiranno rassicurati! Se avesse dato ascolto a me, se avesse sorriso un po’ quando gli facevamo le foto, i ragazzi avrebbero potuto dire "Mamma è vivo!" e la mamma, con prontezza di spirito, avrebbe potuto dire :"E tornerà a casa presto, state certi, non vedete come sorride? Non si vede che è sotto una buona stella?"; ma con quella faccia non potrà dirlo!

Christian Credo che Schleyer non si trovi nella situazione adatta per apprezzare le tue battute.

Adelheid Non dipende dalla situazione: ha solo paura di morire. Voi uomini che prendete la vita troppo sul serio siete come i bambini... la sola idea di morire vi fa star male e quando vedete un condannato a morte siete tutti pronti a compatirlo... Che ipocrisia! La vostra compassione è sospetta: vi serve solo a mantenervi nell’illusione che voi non morirete... Tutti siamo condannati a morire, fin dalla nascita; è solo il caso che decide a chi tocca. Prima a lui? A te? O a me? Non lo sappiamo...

Christian E’ ovvio che la morte non piace a nessuno!

Adelheid Le affermazioni ovvie sono quasi sempre sbagliate! Chi lo sa se la morte è proprio così brutta come molti la immaginano? Forse mettere a nudo così un’ipocrisia tanto diffusa può apparire una vera cattiveria ma mi capirete! Sono convinta che molti vorrebbero far passare la loro mediocrità e certe fandonie come fossero qualità umanitarie. A uomini del genere sarei tentata di gridare con Nietzsche che gli occhi degli uomini deboli scorgono sempre nella negazione il contrassegno della cattiveria.

Christian Io ti capisco e condivido quello che dici ma non aspettarti che Schleyer possa aver avuto come te Nietzsche come educatore.

Adelheid Ma non piace neanche a te! Tu preferisci gli economisti e i politici puri come Marx, Bakunin e Sorel ; a me invece la politica non piace, il capitale di Marx è un libro che mi è sempre sembrato terribilmente noioso e ho scelto la lotta armata d’istinto, per azzardo, non per calcolo politico come te. Ma basta con questi discorsi troppo seri! Non vorrei essere scambiata per un’intellettuale. Va bene se preparo qualcosa da bere? Offriamo un caffè al condannato? Spero così che mi perdonerà più facilmente tutte le cattiverie che lo costringo a subire dal giorno del sequestro... Non mi ha ancora perdonato il tentativo di seduzione messo in atto la prima sera. Vero Schleyer?

Schleyer (rasserenato)Se mi fa un buon caffè, la perdono...

Adelheid Ganz gut! Vado subito... (esce a destra per la cucina).

 

Scena seconda

(Schleyer, Christian)

Christian E’ una ragazza intelligente che mi piace perché usa l’ironia pungente come arma di difesa, ma non è aggressiva: è sostanzialmente una timida...

Schleyer Me ne sono accorto!

(Bussano alla porta).

Christian (Allarmato) Su forza, svelto! Entra là, da quella porta...(A voce alta) Un momento! (La scena rimane per alcuni secondi vuota. Bussano ancora. Una voce chiama "Christian!") Vengo subito! (Poco dopo rientra in scena da solo con un pistola in mano ) Chi è?

Elisabeth Siamo noi...

Christian (apre e si prepara a sparare) Ah, siete voi Elisabeth e Ralf? Entrate... Vi ha seguito nessuno?

Ralf No!

Elisabeth Nessuno.

Christian (A voce alta) Vieni Adelheid, sono tornati Elisabeth e Ralf!

Adelheid Mi avete fatto prendere un bello spavento. Per un po’ sono rimasta allibita, poi ero incerta se nascondermi nel frigo o...

Christian Perché così all’improvviso? Perché non avete telefonato prima?

Ralf Non abbiamo potuto.

Christian Che è successo?

Elisabeth Sono stata scoperta... Al carcere sanno che ero io a mantenere i contatti fra il commando e i compagni del carcere.

Christian Come hanno fatto a scoprirlo?

Ralf Non lo sappiamo.

Christian E voi da chi siete stati informati?

Elisabeth Da un compagno detenuto comune che è riuscito ad avere la soffiata da qualcuno.

Christian Sei riuscita a parlare con loro? Voglio dire con Andreas, Karl e Gudrum?

Elisabeth No, non ho potuto neanche vederli.

Christian Siedi, racconta con calma.

Elisabeth Sabato passato, appena usciti da qui, abbiamo percorso la superstrada, lungo il tracciato che costeggia il Reno. Volevamo pernottare a Stoccarda ma, arrivati a Karlsruhe, io e Ralf abbiamo pensato che era meglio cercare una camera d’albergo in questa città: si trova a circa mezz’ora d’auto da Stoccarda e avremmo potuto muoverci più liberamente.

Ralf Il metodo di farci credere amanti ha funzionato; l’albergatore è stato tollerante: non ha chiesto neanche i documenti a Elisabeth....

Adelheid Ecco, quando si dice un perfetto gestore di una casa di tolleranza!

Elisabeth Siamo rimasti là fino a ieri, giorno in cui sono stata avvertita e siamo venuti subito qui.

Christian Ma all’interno del carcere ci sei entrata?

Elisabeth Si, ci sono andata fin dal lunedì. Non so se sapete che l’organizzazione interna del penitenziario prevedeva la visita dell’assistente sociale per cinque giorni a settimana: dal lunedì al venerdì. Il mio lavoro mi impegnava per quattro giorni con i detenuti comuni (dal lunedì al giovedì appunto) e il giorno del venerdì lo dedicavo agli incontri con i detenuti politici. Il giorno prima, ieri, sono stata avvertita che ero stata scoperta: se oggi fossi andata al lavoro mi avrebbero arrestata.

Ralf Forse qualcuno ha tradito; ma non riusciamo a credere, né io né lei, che siano stati i compagni del carcere.

Christian Forse qualche sorvegliante era riuscito a sentire i vostri dialoghi... non dovete dimenticare che là dentro ci sono telecamere un po’ ovunque e le conversazioni vengono sempre registrate, sia quelle che avvengono fra i detenuti che quelle con i visitatori esterni.

Elisabeth Non credo! Avevo preso le mie precauzioni. Negli incontri che avevo con loro nelle celle, si parlava solo dei loro problemi sociali e di inserimento... tutti argomenti leciti... C’era solo un momento che riservavo alla corrispondenza segreta: quando incontravo alcuni di loro nel cortile, durante le brevi passeggiate che vengono loro concesse una volta al giorno. Nel cortile, all’aria aperta, potevamo parlare sottovoce , senza il rischio di essere ascoltati da qualcuno... avvenivano là gli incontri politici , gli scambi di informazioni... No, non posso credere ad un tradimento: probabilmente un compagno si è lasciata sfuggire una frase, qualcosa che ha permesso loro di capire, di indirizzare i loro sospetti.... Come faremo ora? Sarà tutto compromesso?

Christian Niente affatto! Tutto scorrerà per il verso giusto, come prima...

Elisabeth Ma che diranno i compagni? Ci seguiranno?

Christian Perché non dovrebbero?

Ralf In questi giorni sono stati sicuramente in grande attesa; l’incontro con Elisabeth avrebbe loro permesso di essere coinvolti nelle scelte strategiche del gruppo, di condividere l’azione che abbiamo condotto in questi giorni e di venire informati sugli sviluppi della trattativa. Forse non conoscono ancora le nostre richieste, non sanno che abbiamo chiesto uno scambio di prigionieri politici... Da qui nascono le nostre preoccupazioni...

Christian Non c’è motivo per essere preoccupati: potevamo avere qualche vantaggio in più, ma la situazione non è confusa e certo non è compromessa.

Ralf Il nostro timore è che i compagni del carcere non riescano a capire cosa sta succedendo e che potrebbero essere indotti ad assumere delle convinzioni politiche errate...Tutto è stato così rapido... noi non abbiamo avuto il tempo di informarli della decisione presa di mettere in atto il sequestro ... ed ora non possiamo neanche tenerli informati sullo sviluppo della trattativa...e questo ci preoccupa...

Christian Ma non potevamo chiedere il consenso preventivo ai compagni che si trovano nel carcere! Non potevamo mettere a rischio il nostro piano e noi stessi , diffondendolo prima! Non ci potevamo permettere un errore politico così grosso! I detenuti in carcere sono sottoposti a troppi controlli, a forti pressioni psicologiche, a ricatti che il più delle volte riescono a piegare , a spezzare la loro volontà. E’ una fortuna che non siano stati informati, altrimenti ora saremmo stati scoperti anche noi... No, non potevamo fidarci! un uomo in carcere non ha più una volontà, è soltanto l’ombra di sé stesso!

Adelheid Su, prendete il caffè è ancora caldo, vi darà un po’ di vigore... non vedete le vostre facce? Sembrate voi l’ombra di voi stessi!

Elisabeth Ma almeno per informarli sulla trattativa?

Christian Le trattative dovranno risultare necessariamente segrete (è questa una delle garanzie che hanno richiesto insieme alla sicurezza che Schleyer sia ancora in vita), non possiamo coinvolgerli! Basterà che vengano informati della nostra richiesta di scambio fra prigionieri al momento opportuno e a questo potrebbe pensarci anche la direzione del carcere.

Ralf La direzione del carcere dovrebbe prestarsi alle nostre esigenze? Che credibilità potrebbe avere una richiesta che passa per la direzione, di fronte ai nostri compagni?

Christian Se volete anche voi delle garanzie, chiederemo di poter parlare per telefono con qualcuno di loro...va bene così?

Ralf Non potremmo chiedere un incontro?

Christian E’ troppo rischioso...

Ralf Chiediamo almeno che siano loro, i compagni del carcere, a scegliere con chi vogliono parlare...

Christian (Quasi perdendo la pazienza) Ma insomma, perché non chiedi che siano loro a dirigere le operazioni? Perché non chiedi di spostare il comando del gruppo all’interno del carcere di Stoccarda?

Ralf Non volevo dire questo!

Elisabeth E’ una buona idea Christian, non lasciarla cadere... Ci permetterà di stabilire quel canale diretto di comunicazione che è stato interrotto...

Christian E sia! Chiederemo che facciano scegliere a loro con chi vogliono parlare. Ed ora veniamo al resto. Intanto questa casa non è più sicura, non possiamo rimanere qua!

Elisabeth Dove possiamo andare?

Christian In questi giorni ci abbiamo pensato. Anche noi eravamo in ansia per voi; temevamo che vi fosse successo qualcosa ma non ci siamo mossi perché aspettavamo il vostro rientro. Ma ora sappiamo che sei ricercata Elisabeth, forse sanno dove abiti...

Elisabeth No! Non avevo lasciato l’indirizzo di questa abitazione fra i dati della mia cartella personale. Fin dal tempo in cui fu approvato il decreto sul Berufsverbot avevo prese le mie precauzioni, dando sempre l’indicazione di un falso indirizzo. Quando qualcuno dell’ufficio mi chiamava, rispondeva sempre una segreteria telefonica e nessuno si è mai accorto di niente. Ma ora, che si metteranno a cercare sistematicamente, potrebbero riuscire a trovarla facilmente, nel giro di qualche giorno. Dobbiamo fuggire ugualmente... ma dove?

Christian Ho già preso contatti in questi giorni per spostare il prigioniero... andremo in Francia, a Mulhouse , una cittadina al confine con la Germania.

Adelheid Oui, camarades! Nous allons in France, vive la France! Vive la revoluction! Verrete anche voi spero!

Christian Si, dovrete venire anche voi. Vigileremo a turno sul prigioniero fino a quando non andremo ad incontrarci con qualche rappresentante del governo, per trattare..

Elisabeth Sarà un incontro non privo di grossi rischi...

Christian Dovremo stare molto attenti... anche per questo motivo ho pensato di spostare il rifugio del prigioniero in Francia... ma dobbiamo rimanere uniti ; ci renderà più facile la gestione della fase finale dell’operazione. Naturalmente se pensate che il luogo non sia sicuro, se credete che dobbiamo prendere anche altre precauzioni, ne possiamo ancora discutere... ma per poco: ogni minuto è prezioso, perdere del tempo potrebbe esserci fatale.

Elisabeth Condivido la scelta di Mulhouse; in Francia saremo più sicuri.. E’ bene che partiate subito, se ve la sentite: sarà un viaggio lungo e snervante, ma se viaggerete di notte sarete più sicuri . Quanto è distante?

Christian Sono circa cinquecento chilometri, passando per la superstrada che avete fatto anche voi. Fino a Karlsruhe è lo stesso vostro percorso, poi si dovrà continuare per Freiburg e poi dirigersi verso il confine con la Francia: dopo cinquanta chilometri si trova Mulhouse.

Elisabeth Lasciate l’indirizzo; noi vi raggiungeremo domani.

Christian (Scrive in un biglietto) Ecco, imparatelo a memoria, poi distruggetelo.

Ralf Anche a me Mulhouse va bene, ma dovremmo definire meglio il luogo e i modi in cui si svolgeranno le trattative. Ora è tardi per parlarne, ma dovremo pensarci bene...

Christian Sicuramente in Germania non è possibile trattare... Si è avviata una caccia al terrorista, con una forte mobilitazione della polizia, che non ha precedenti nella storia tedesca... andare ad una trattativa in questo paese, con quello schieramento di forze messo contro di noi, significherebbe condannare la nostra azione ad un fallimento sicuro...

Elisabeth Ma anche la Francia non è sicura! Questi stati confinanti (la Francia, l’Italia) temono il contagio del terrorismo tedesco e, a quanto si sente dalla stampa, hanno rafforzato la vigilanza, dislocando un maggior numero di forze di polizia ai confini...

Christian Si, è vero! Ci penseremo con calma. Io non escludo neanche che l’incontro possa avvenire anche in uno Stato non europeo... bisogna cercare luoghi sicuri, dove possa essere facile e rapido andare , da dove sia facile fuggire... magari in un aeroporto...si, la trattativa e lo scambio dei prigionieri potrebbe avvenire proprio in un aeroporto. Per noi sarebbe molto più facile dopo fuggire verso un luogo di destinazione lontano e sicuro. Ne riparleremo... Volete aiutarmi ora a condurre Schleyer in auto? (Vanno a prenderlo Christian e Ralf)

 

Scena terza

(Christian, Schleyer, Ralf, Elisabeth, Adelheid)

Christian Sei pronta Adelheid?

Adelheid Si, ma dove mi porti con questa fretta? In Francia?

Christian Si, a Mulhouse...

Adelheid (con una valigia) In viaggio di nozze? Sarà luna di miele?

Christian Non scherzare...c’è il prigioniero...

Adelheid Ah, vedo... sarà luna di fiele! (rivolta a Elisabeth) Che rabbia questi uomini! Quando l’ho conosciuto parlava con me ogni giorno di amore; i nostri interessi extra erano puramente intellettuali: Nietzsche, Wagner, Thomas Mann... Poi è stata una delusione crescente: mi ha fatto presto capire che la sua vera passione era per la politica... Chi l’avrebbe detto che mi avrebbe condotta a fare la carceriera... e c’è da stare contenti, Elisabeth... Ciao cara, tschus, a presto! (Escono armati Christian e Ralf insieme a Schleyer imbavagliato. Adelheid segue con la valigia in mano).

Scena quarta

(Elisabeth, Ralf)

Elisabeth riordina un po’ la stanza. Poco dopo rientra Ralf.

Elisabeth (si abbracciano)Oh, Ralf! Finalmente di nuovo in pace e soli...

Ralf Si, Elisabeth, ma fra poco dobbiamo andare anche noi...

Elisabeth Ecco, dovremo ricominciare la corsa! Quanto tempo ancora dovremo fuggire Ralf? Perché sentirsi costretti a farlo...? Perché dobbiamo essere coerenti? Non è anche questa una contraddizione? Quante contraddizioni! Nessuno sogna la libertà più di noi; nessuno più di noi aspira ad un mondo di persone uguali, libere e pacifiche; eppure continuiamo a vivere in un carcere, a volte sembra persino che il carcere ce lo tiriamo dietro; rifiutiamo il ruolo di prigionieri per diventare noi stessi carcerieri, aguzzini e forse carnefici... e intanto usiamo la violenza, convinti che questa sia l’unica via per far cessare ogni violenza ...A volte mi viene da pensare che stiamo sbagliando tutto, che non sia questa la nostra natura e che avremmo potuto essere...

Ralf Anche io ho provato le tue stesse incertezze Elisabeth, ma poi - pensandoci a mente fredda - credo che sbagliamo a farci prendere dal dubbio perché abbiamo tante fondate ragioni e poi perché il dubbio è un virus pericoloso che si insinua nel nostro corpo sano in modo naturale... inizialmente ci rende più sicuri e euforici, ci dà la falsa sensazione di essere più forti... poi si viene presi dalla debolezza , si spegne la volontà e ci si sente fiacchi, privi di energia, come quando veniamo colpiti da una brutta influenza...No, Elisabeth! Non lasciamoci prendere dai dubbi proprio ora che abbiamo un importante compito da portare a termine... O non vogliamo più liberare i nostri compagni dal carcere?

Elisabeth Forse dici bene tu, o forse mi stai dicendo proprio quello che volevo sentirmi dire da te, per riacquistare fiducia nella nostra azione politica... Si, Ralf, ci compensiamo bene noi due e forse per questo ci sentiamo attratti l’uno dall’altro... Ma voglio essere ancora rassicurata... andrà tutto bene?

Ralf Certo... deve andare tutto bene! Le premesse ora ci sono tutte: Schleyer è un prigioniero docile che non aspetta altro che tornare alla famiglia. il governo ha accettato la trattativa, noi stiamo prendendo tutte le precauzioni e sapremo evitare anche i tranelli... certo ci hanno impedito di metterci in contatto con i compagni del carcere, ma vedrai che ci faranno parlare con loro ...

Elisabeth Ci capiranno? Approveranno quello che abbiamo fatto? Saranno con noi?

Ralf Perché non dovrebbero essere dalla nostra parte? Stiamo facendo il possibile per liberarli... vedrai che ci accoglieranno a braccia aperte!

Elisabeth Ora va meglio! Mi fa star bene quello che mi dici... Prima, quando c’era Christian, mi ero innervosita... Hai visto anche tu! E’ così sicuro, che il suo modo di fare a volte indispone e mette addosso ancora più incertezze. A sentire lui, non avremmo neanche dovuto parlare con i compagni ; per lui i contatti sono perdite di tempo... anche discutere è inutile... prima ho avuta l’impressione che lui provenga da una formazione politica diversa dalla nostra... come dire...più proiettata all’azione...

Ralf Lo conosci da molto tempo?

Elisabeth Da circa due anni. Avevamo avuto qualche incontro con lui, quando il nostro gruppo era guidato da Andreas Baader. Christian ci era stato presentato da un compagno che era in contatto con alcuni gruppi italiani e le sue prime azioni sono state condotte proprio in Italia. Non ci eravamo più visti, né sentiti. E’ stato lui a cercare me e Werner alcuni mesi fa, dopo che erano stati catturati Andreas, Gudrum e Karl. Io Adelheid e Werner eravamo avviliti; non sapevamo che fare e la sua proposta ci è sembrata un’ancora di salvezza per i compagni del carcere. Tu non eri presente a quella riunione, nella quale propose un’azione comune, non avevi fatta ancora molta esperienza nel gruppo, provenivi dall’autonomia politica e non volevamo farti conoscere il piano in tutti i suoi dettagli.

Ralf E Adelheid? Conosci anche lei da molto tempo?

Elisabeth Chi potrebbe dire di conoscere Adelheid? Hai visto anche tu! Si, è sincera, trasparente ma è troppo incostante ed è impulsiva. E’ una persona intelligente, una buona testa, ma è ipercritica, ultrasensibile e si lascia guidare dal cuore. Si è messa con molti compagni, ma riesce a stare con loro per poco tempo...e poi è insofferente, prima di tutto con sé stessa. Ha scelto Christian fin da quel primo incontro con noi, rompendo il legame che aveva con Karl... Cosa l’ha attratta di Christian? Non saprei dirlo. Non certo le sue qualità fisiche e nemmeno quelle intellettuali, né si può dire il suo ruolo politico: hai sentito anche tu, a Adelheid non piacciono i politici in genere (e in questo rivela la sua origine borghese)... forse è stata attratta proprio dalla sua sicurezza, dal suo decisionismo... Ecco, due poli opposti che si attraggono! Lei ipercritica è attratta da lui che è decisionista e insofferente di ogni critica...

Ralf E non da cosa siamo attratti l’uno dall’altro?

Elisabeth Te l’ho detto: mi piaci come uomo, ma soprattutto mi piace il tuo carattere che si compensa bene con il mio. Mi dai sicurezza quando mi sento più incerta e indecisa e viceversa mi calmi, mi porti a riflettere quando mi lascerei trascinare... dalle emozioni...

Ralf Ti amo, Elisabeth, è solo amore quell’impulso che ci spinge a compensarci. Ogni mio pensiero, ogni mio desiderio sono rivolti a te e tutto il resto perde per me d’importanza...

Elisabeth Anche l’impegno politico, anche la rivoluzione perde d’importanza? Non sei in contraddizione?

Ralf Non vedo alcuna contraddizione in tutto questo, anche se il mio amore per te mi ha portato a cambiare alcune convinzioni che avevo prima e anche il mio comportamento. Appena una settimana fa, ad esempio, pensavo che non ero tagliato per partecipare al sequestro. Ho partecipato controvoglia, in mezzo a tanti rimorsi, e pensavo che sarei tornato subito dopo al movimento dell’autonomia politica. La sera del sequestro invece. Qui, in mezzo ai lampi dei flash e ai suoni delle sirene della polizia, ho capito che avrei condiviso con te lo stesso destino...Elisabeth, non ho cambiato idea da quella sera...

Elisabeth Oh, Ralf, ti amo anch’io! Non lasciarmi mai... abbracciami, stringimi... te lo chiedo con forza: facciamo subito l’amore... il tempo è prezioso... non lo perdiamo inutilmente...domani sarà un giorno faticoso...forse l’ultimo...

Ralf Non dire così!

Elisabeth promettimi che quando questa storia sarà finita andremo a fare un viaggio insieme, una vacanza lontano dalla Germania...

Ralf Te lo prometto: andremo al Sud.. in Italia, vuoi?

Elisabeth Si, portami in Sicilia...al caldo, sulla spiaggia, in riva al mare...con uno sfondo da favola...

Ralf Si, ti porterò a Segesta o a Selinunte e continueremo ad amarci, con un tramonto infuocato, sullo sfondo di un tempio greco...

(Sipario)

 

ATTO V

Scena prima

appartamento a Mulhouse

(Schleyer, Ralf)

Schleyer ...E così, finiti gli studi, continuai nella banca il mestiere di mio padre. Il figlio del direttore è un po’ privilegiato per la carriera: entrai subito nel consiglio di amministrazione e dopo alcuni anni ne divenni amministratore delegato e quindi entrai a far parte, di diritto, del direttivo della confederazione degli industriali. L’anno scorso si dimise il presidente per anzianità e fui scelto io. Tutto qui!

Ralf Una carriera rapida, quasi folgorante! E tua moglie? E’ una donna in carriera anche lei?

Schleyer No, poteva farla ma... diciamo che si è fatta da parte per favorire la carriera del marito. L’avevo conosciuta all’università e si era laureata in economia e commercio. All’inizio era entrata nella banca anche lei e, se avesse continuato a lavorare, ne avrebbe senz’altro avuta la possibilità, ma ci eravamo sposati tardi, vennero subito i figli e quindi decise, da sola, di lasciare la banca per curare la loro educazione. Non avevamo problemi economici e condivisi la scelta.

Ralf Immagino che i bambini si siano trovati bene con la madre...

Schleyer Molto. In Germania non è facile neanche oggi trovare, nelle famiglie borghesi, madri che preferiscano seguire l’educazione dei figli; la scelta ancora più diffusa è quella di lasciare i bambini con una baby sitter, poi con una istitutrice, oppure entrano in collegio. Io e mia moglie non condividevamo questo tipo di educazione e abbiamo scelto l’altra, più comune fra le famiglie operaie e piccolo borghesi.

Ralf Non mi hai detto come si chiamano...

Schleyer Il maschio Hermann e la femmina Clara. L’ho scelto io. Quello del maschio è un nome non molto attuale ma l’ho voluto io perché era il nome di mio nonno materno al quale ero molto affezionato. Clara invece l’ha scelto mia moglie, ma ora piace più a me che a lei.

Ralf Ti mancano molto, vero?

Schleyer Si, molto! Non stavo molto tempo con loro. Durante il giorno avevo poco tempo per la famiglia. Qualche volta neppure rientravo per la colazione. Andavo a mangiare in un ristorante vicino all’ufficio; questo avveniva soprattutto quando avevo ospiti o quando dovevo rientrare nel pomeriggio per qualche appuntamento importante o per le riunioni. La sera però non mi muovevo mai di casa... era riservata a loro. Spesso mangiavamo nella sala dei ricevimenti e loro chiedevano la tavola apparecchiata e illuminata con le candele, come se ci fossero gli ospiti. Volevano così perché dava loro il senso della festa. Poi giocavamo insieme: io, Clara e Hermann , mentre la mamma curava la casa e dava le istruzioni al personale. Ero il loro amico preferito: il giorno giocavano con il giardiniere perché li portava a conoscere le tane degli animali del giardino e la sera ero io il loro giardiniere (mi dicevano proprio così). "Papà - diceva Clara - sei ignorante, non sai le cose che sa il giardiniere! Uno di questi giorni devi venire in giardino con noi, ti facciamo conoscere gli animali che ci sono nel nostro giardino!" Avevano trovato la tana della talpa, del riccio, dello scoiattolo, persino la tartaruga ha preso residenza nel nostro giardino.

Ralf Ti ascolto volentieri... anche a me non dispiacerebbe l’idea di avere un figlio... Certo è ancora un desiderio vago... quasi un sogno...non ho neanche moglie, ma credo che lo accetterei anche ora, anche se dovesse cambiare la mia vita.

Schleyer Hai già la donna dalla quale vorresti averlo, vero?

Ralf (arrossisce) Beh, si...

Schleyer E’ la signorina Elisabeth?

Ralf Abbiamo simpatia reciproca...

Schleyer Solo simpatia?

Ralf No...non solo... ci vogliamo bene...ma in questa situazione, non so se possiamo parlare di amore...

Schleyer Sei preoccupato per lei?

Ralf Un po’... Sai, questa trattativa sta diventando davvero snervante... in questo momento temo che qualche pericolo...

Schleyer Ma avete preso le vostre precauzioni...

Ralf Si, abbiamo chiesto che l’incontro avvenga in un aeroporto di uno Stato neutrale. Dopo varie ipotesi, è stata accolta la nostra richiesta di incontrare la delegazione del governo nell’aeroporto di Mogadiscio.

Schleyer Ma Mogadiscio è in Somalia, nel Corno d’Africa!

Ralf Abbiamo indicato l’aeroporto di un paese africano , perché ci dava garanzie di maggiore neutralità, rispetto a qualsiasi altro di un paese europeo. Elisabeth e altri nostri compagni hanno preso ieri l’aereo diretto alla capitale somala. Le trattative dovrebbero essere già concluse; fra non molto sapremo se la richiesta sarà stata accolta e... se potrai tornare, come spero, alla tua famiglia. Sei preoccupato, vero?

Schleyer Chi non lo sarebbe?

Ralf Siamo in due ad esserlo. Anch’io temo che possano essere scoperti e che vengano catturati o che possano entrare in conflitto. La trattativa si svolge in forma molto riservata: nessuno sa niente. I miei compagni hanno chiesto che le trattative si svolgessero in gran segreto, senza la presenza della polizia. Ogni movimento sospetto, la stessa presenza di poliziotti potrebbe far saltare tutto.

Schleyer Potrebbe essere messa a rischio anche la vita di altre persone?

Ralf Mi riferivo a questo. La trattativa dovrebbe svolgersi all’interno di un aereo di linea; basterebbe che qualcosa andasse storto... potrebbe portare ad una tragedia...

Schleyer Posso farti una domanda personale?

Ralf Quale?

Schleyer Cosa ti ha spinto ad aderire ad un gruppo di azione terroristica? Ti faccio questa domanda perché mi sembri diverso dagli altri... non ti credo adatto per un’azione violenta, non ti credo capace di uccidere, neanche per un ideale superiore...

Ralf Cosa te lo fa pensare?

Schleyer Una persona innamorata, che sogna di avere un bambino ama anche la vita e non può volere la morte, neanche di un nemico...

Ralf (distratto) Amore e morte... che strano binomio! A volte si respingono, altre volte si attraggono...si può amare fino a morirne...a me invece è capitato di sentir nascere in me l’amore, dopo aver visto morire...

Schleyer Forse perché respingi la morte...

Ralf A volte non serve respingerla...è più utile prepararsi ad accoglierla e... chi ama è sempre ben preparato a riceverla. (Bussano alla porta violentemente) Svelto, alzati! Vieni con me... (lo porta fuori dalla scena e rientra) Si... vengo! Chi è?

Voce Siamo noi... Apri, Ralf!

 

 

Scena seconda

(Ralf, Christian, Adelheid)

Christian e Adelheid irrompono violentemente sulla scena. Respirano affannosamente, sono in disordine. Christian ha le vesti strappate con l’evidente intento di fasciare la ferita.

Christian Dov’è Schleyer?

Ralf E’ di là, al sicuro! Cos’è successo?

Adelheid La trattativa è fallita...

Christian Siamo stati ingannati: ci hanno attaccato... Abbiamo avuto un duro scontro , siamo appena riusciti a salvare la pelle...

Ralf Elisabeth, dov’è? L’è successo qualcosa? Perché non è con voi?

Adelheid Calmati! Stai tranquillo! E’ al sicuro anche lei... non è con noi perché all’ultimo momento abbiamo deciso di dividerci, per far perdere più facilmente le tracce. E’ andata a nascondersi nella casa di Norimberga, ti aspetta là...

Ralf Ma raccontate... cos’è successo?

Christian Siamo stati ingannati: all’appuntamento non sono venuti i rappresentanti del governo, come ci era stato promesso, ma un reparto armato di un corpo speciale del servizio di sicurezza tedesco. Noi eravamo ad attenderli in un aereo di linea (un Boeing 707 che aveva circa novanta passeggeri a bordo); loro ci hanno lasciato credere che erano pronti a trattare e li abbiamo lasciati avvicinare. Quando abbiamo visto che erano armati e che stavano accerchiandoci, abbiamo ordinato di chiudere gli sportelli dell’aereo. Abbiamo fatto appena in tempo a prendere in ostaggio i passeggeri e il personale di bordo che erano rimasti bloccati dentro.

Ralf Siete riusciti a non lasciarvi sorprendere?

Christian Si, ma è cominciata una guerra di logoramento che è durata tutto il giorno di ieri...

Adelheid Noi eravamo solo in cinque (io, Christian, Elisabeth e quei due compagni del gruppo francese che hai visto quando sei giunto qui) e dovevamo tenere a bada gli ostaggi dentro il Boeing e oltre venti poliziotti del servizio di sicurezza, armati e schierati....

Christian Per un po’ siamo riusciti a tenerli lontani, ma non potevamo durare a lungo. La trattativa ormai era fallita e noi dovevamo cercare di salvare la pelle; loro dicevano di voler solo liberi gli ostaggi ma era evidente, da come agivano, che puntavano alla nostra cattura... La situazione è stata tesa fino a notte inoltrata poi...

Ralf Siete arrivati allo scontro a fuoco...

Adelheid Si! Durante la notte, quelli del servizio segreto hanno tentato di avvicinarsi... un passeggero ha tentato di disarmare Elisabeth e... sono partiti alcuni colpi. Il passeggero è morto subito e a quel punto sono entrati in azione i poliziotti...

Christian Scheisse, merda! Si meritavano che noi avessimo cominciato a sparare sugli ostaggi...abbiamo invece dovuto affrontare uno scontro a fuoco che a loro però non è servito molto: ha fatto solo salire il numero delle vittime a cinque (un altro ostaggio, due poliziotti e uno dei nostri compagni). Questa mattina, hanno acconsentito di lasciarci andare con l’aereo e i piloti, lasciati come ostaggi e noi abbiamo fatto scendere tutti i passeggeri...

Adelheid Siamo giunti all’aeroporto sfiniti, ma salvi, e siamo giunti qui...

Ralf Allora Elisabeth non è riuscita a parlare con nessuno dei compagni del carcere di Stammheim?

Christian No, non è stato più possibile... Avevano promesso che avrebbero portato un detenuto per farlo parlare con noi (Ensslin o Raspe), ma non è stato così!

Ralf Che facciamo ora?

Christian Il governo ha rifiutato la nostra proposta... non ci sono alternative: Schleyer deve morire!

Ralf Perché? A cosa servirebbe la sua morte?

Christian La sua morte era già decisa... solo il governo poteva evitarla, non possiamo rimetterla in discussione...

Ralf Ma possiamo aspettare qualche giorno...forse...

Christian No, neanche un minuto di più...siamo ricercati dalla polizia di mezza Europa... dobbiamo eliminarlo e disperderci subito dopo... Dov’è Schleyer?

Ralf Aspetta...

(Christian apre la porta oltre la quale si trova Schleyer e lo conduce in scena)

 

Scena terza

(Christian, Schleyer, Ralf, Adelheid)

Christian (A Schleyer) Vieni! Andiamo a morire, così hanno voluto i tuoi amici e il governo...e di questo ciascuno di loro porterà la responsabilità, non potranno nascondersi dietro l’adempimento di un presunto dovere...

Schleyer Cosa è successo?

Christian Non hai sentito? La trattativa è saltata... hanno preferito un conflitto a fuoco che è costato la vita ad altre cinque persone. E’ stata questa la loro contromossa... Bene! Lo hanno voluto loro...

Ralf Non condivido questa decisione precipitosa... propongo di portare il prigioniero con noi, a Norimberga, perché si possa decidere là, tutti insieme, anche con Elisabeth, che cosa farne...

Christian Non possiamo! Vuoi capirlo, o no, che siamo ricercati dalla polizia? Lo sai che tutti i telegiornali dei vari canali televisivi, stanno diffondendo da un giorno le immagini dello scontro a fuoco di Mogadiscio? Vuoi capirlo, o no, che siamo braccati? Trascinarci dietro questo qui (scuote Schleyer) significherebbe andare verso una cattura sicura, vorrebbe dire consegnarci nelle loro mani...

Ralf (A Adelheid) Tu, sei d’accordo? Non dici niente?

Adelheid Non so...sono sconvolta...sono stanca... è due giorni che non facciamo che fuggire... è due notti che non dormo...a me non interessa quello che volete fare ora...le vostre ragioni non le capisco...voglio solo andare a dormire... (si prepara ad andare nella camera)

Christian Che fai? Non possiamo rimanere a dormire proprio ora! Fra poche ore, forse fra pochi minuti, questa casa sarà scovata dalla polizia...hanno perso le nostre tracce, ma sanno che non possiamo essere lontani...stanno battendo Mulhouse palmo a palmo ... dobbiamo andare subito!

Adelheid Allora andiamo! Io ti aspetto in macchina... (Esce).

 

Scena quarta

(Christian, Schleyer, Ralf)

Christian (A Ralf) Cosa aspetti ad andare da Elisabeth?

Ralf Non abbiamo ancora deciso...

Christian Tutto è già deciso... Vai! (Gli punta la pistola contro) altrimenti sarò costretto a sparare... Vai da Elisabeth, ti aspetta... trova conforto nell’amore e...se vuoi un consiglio...cambia strada...torna fra i compagni dell’autonomia...non sei tagliato per questo tipo di azioni...ora vai...o sparo...

(Ralf indietreggia, prende l’impermeabile ed esce..)

 

Scena quinta

(Christian, Schleyer)

Christian (Mentre tappa la bocca a Schleyer e lo sistema per portarlo via) Le orecchie te le lascio libere... così sei libero di ascoltare...tanto la tua ora è venuta. La tua morte è certa, è già decisa: l’ordine viene dall’alto , non si discute...I compagni della Baader - Meinhof che sono a Stammheim si sono rifiutati fino all’ultimo di accettare lo scambio... come vedi, è tutto contro di te... Pensa che invasati non hanno voluto modificare questa decisione... si sono ostinati fino all’ultimo ...la loro posizione tuttavia è rimasta isolata...non sono riusciti neanche a comunicarla all’esterno...nessuno sa niente...questo sequestro a loro non piaceva, non lo approvavano, non era nel loro stile...eh si, uso il tempo passato.. sai perché? Sai che è successo? Sono morti, già... sono morti prima di te...come? La versione ufficiale sarà fatta conoscere domani e sarà che si sono suicidati... Si, Baader, Ensslin e Raspe si sono suicidati questa mattina...non potranno più parlare...domani ci sarà la notizia del loro suicidio su tutta la stampa...e ci sarà anche la notizia della tua morte...e del ritrovamento del tuo cadavere...ora andiamo... (Escono. Il prigioniero ha la pistola puntata...poco dopo si sentono due spari, appena attutiti da un silenziatore, poi un altro sparo).

Scena sesta

Christian

Torna indietro. Va al telefono e compone un numero.

Pronto? Mi passi il caporedattore del giornale...è una notizia importante...non posso dire il mio nome... Pronto? E’ lei il caporedattore? ...Ascolti! Questa è una telefonata che viene dal commando della frazione armata rossa , Sigfried Hausner, Mi ascolti bene... troverete il corpo dell’ing. Schleyer nel bagagliaio di un’auto parcheggiata nelle vie del centro di Mulhouse, in una Renault 4 rossa, si.. il suo cadavere...non posso dire altro... (abbassa la cornetta e compone un altro numero) Pronto? Si, sono io capo... La missione è stata portata a termine con successo...si...si... potranno trovare gli altri due componenti del gruppo Ralf Heissler e Elisabeth Van Dick a Norimberga, nell’abitazione di lei, si...in Goethe Strasse al numero 27 ...lei è già rifugiata là, lui si appresta a raggiungerla. Dovranno stare attenti perché sono armati e...pericolosi... Cosa? Io? Andrò per un periodo in Italia...si...sono già ben inserito in quel gruppo... si...hanno un nome simile...brigate rosse...si...il piano non è ancora ben definito...si tratta del sequestro di quel grosso leader della Democrazia Cristiana... si capo, vedrò di fare del mio meglio! (abbassa la cornetta, prende l’impermeabile ed esce)

(sipario)


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