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1.
Constatava con fiduciosa rassegnazione l'idea di dover morire, era
animato anche da una certa capacità di sopportazione; aveva un solo rammarico:
di essere venuto al mondo in un secolo insulso e vano. Constatava
con indicibile angoscia che era venuto al mondo per una sola volta; riusciva a
malapena ad accettare l'idea di doversene andare, prima o poi, soprattutto perché
avrebbe dovuto lasciare il telefonino. 2.
Non vogliamo credere ai difetti delle persone che amiamo ma siamo
disposti a credere ad ogni maldicenza sulle persone che avversiamo . 3.
Il sentimento più nobile è la
compassione per chi
soffre. Penso a tutti quegli oppressi che vivono in India al margine della
società, che non per niente sono chiamati gli
intoccabili. Essi
meritano tutto il nostro rispetto. Chi li tratta come "pezze
da piedi",
fosse anche la persona più stimata, dimostra tutto il proprio malanimo, la
propria ignobiltà e vigliaccheria. 4.
Nella società bisogna guardarsi bene dal chiedere comportamenti
magnanimi a certe persone capaci solo di megalomania. Non bisogna confondere
queste due grandezze: fra di loro vi è una differenza di polarità. 5.
C'è da chiedersi se certi farabutti
sono tali perché si sentono protetti dal fatto che la gente crede in un Dio
"buono". 6.
Esigevano dagli altri cose sempre diverse, in continuazione, impartendo
ordini in una lingua straniera. 7.
Sappiamo per esperienza che la
"prudenza"
è un sentimento che accompagna sempre la difesa o l'attacco; in ambedue i casi
essa segnala uno stato di allerta di fronte a qualcuno che avvertiamo come
nemico. 8.
Quando diciamo che la terra ci detesta perché la calpestiamo, ci
illudiamo forse che il cielo ci prediliga perché danziamo; ma i nostri salti ci
rendono simili a certi grilli dalle lunghe zampe che per volare saltellano e
ricadono subito nell'erba, con una sola differenza, osservava Mefistofele:
noi spesso cadiamo nel fango. 9.
L'intelligenza,
la
stupidità umana, i
diversi comportamenti
morali li
riconosciamo così bene che si prestano ad essere definiti con la precisione
della geometria; per questo ci sono espressioni di senso comune come: ha
un'intelligenza 'acuta', è 'ottuso', ha una testa 'quadrata', è una testa
d'uovo, è una persona 'retta', ecc. 10.
E' difficilissimo avere una scrittura
tanto chiara da
riuscire a rivestire adeguatamente con essa una qualche verità. 11.
Se riuscissimo a vedere cosa sta dietro a certe parole incantevoli (amore,
felicità,
piacere
ecc.) capiremmo di più noi stessi, anche se avremmo per noi minore ammirazione. 12.
Così va il mondo! Si prodigano elogi nei confronti di coloro che in ogni
caso non combinano e non combineranno mai niente e si diventa
"prudenti", guardandoli con sospetto, di fronte a coloro che mostrano
di avere
del talento. I
mediocri, buoni arrampicatori
sociali, avanzano,
solidarizzano e fanno muro intorno per difendere le posizioni conquistate. 13.
Osservare lo splendore dei propri idoli
e poi lasciare che essi brucino a fuoco lento, da soli, alimentati dalla loro
stessa energia: niente è più naturale e istruttivo per un aspirante
filosofo. 14.
Gli
eccessi della ripetizione sono comuni a tutte le religioni; essi
producono il loro fascino: IL
RITO. 15.
Sperava di riuscire a farsi
vedere da Dio
all'ultimo momento per vivere
tutta un'eternità. 16.
Gli uomini amano il poeta perché è generoso di memorie e dispensatore
di sogni, perché
tratta il tempo con prodigalità, per il motivo contrario non ascolteranno mai
il filosofo perché toglie ogni illusione
sul tempo. Egli
dice che il presente non soddisfa mai, il futuro è incerto e il passato è
irrevocabile e che il tempo è la forma mediante la quale
la vanità delle cose si presenta come transitorietà.
Dice il vero ma le sue sono parole nel deserto: parla
al vento. 17.
Perché si ha
paura di tutto ciò che non viene dopo la morte?
Perché non si ha paura di ciò che non c'era prima della nascita? Perché
se la nostra non esistenza non era un problema prima
di nascere, lo deve
diventare dopo la morte? 18.
Io
sono conciliante e
spesso dimentico con chi ho avuto a ridire il giorno prima ma ho una sorella
talmente permalosa che per venti anni mi ha ricordato una frase offensiva che le
avrei detto un giorno che avevo avuto con lei una controversia. La cosa mi ha
turbato solo qualche giorno fa, quando sono venuto a sapere da mio fratello che
quella frase non gliel'avevo detta io, ma lui. 19.
Quando siamo innamorati ci spremiamo il cuore come un limone e riserviamo
all'altra parole di miele perché l'amore richiede questo 'atto
sacrificale';
eppure la conquista è indipendente da tutto ciò: essa è il risultato di una
battaglia che si combatte 'contro' la
persona amata con
altri mezzi e su altri terreni. 20.
Ci
sono alcuni che seguono
la propria ombra o quella di un altro,
altri che la portano come un peso, altri che si sentono offuscati da essa, altri
che non ce l'hanno proprio; quest'ultimi potrebbero essere scambiati per angeli. 21.
Non c'è virus che si diffonde così facilmente come il
pregiudizio; esso
è riprodotto dalla pigrizia ed è mosso dalla presunzione: infetta tutte le
menti, anche quelle più brillanti. 22.
Certe persone
particolarmente avide
cominciano a divorare sé stesse quando non hanno più niente da ghermire
intorno. 23.
Bisogna
essere un po' orientali per capire che l'avidità
ci può 'condannare' all'immortalità. 24.
Quando
andrai a fare la conta degli animali
uccisi ricorda che
in mezzo ai cadaveri non troverai gli
animali che sono stati divorati. 25.
Il
pensiero 'occidentale'
è il principale ostacolo che impedisce agli animali di tornare ad essere liberi
come all'epoca che ha preceduto la loro sottomissione. 26.
Essere
ancora più semplici.
Dare
obbedienza a
qualcuno, riconoscere una qualche autorità, non porsi il problema del tempo e
lasciare scorrere la vita che va, non entrare nell'epoca che è pronta a
riservarti un posto, non intraprendere alcun progetto, dimenticare
sé stesso, ma non la
morte che va tenuta vicina come sola compagna. 27.
Vane
le nostre speranze
che corrono sempre in anticipo sul tempo! 28.
Le
azioni malvagie
sono anche stupide e colpiscono più duramente perché inaspettate, quando
vengono fatte ai danni delle persone più intime o di noi stessi. 29.
Ci sono alcuni scrittori
di mestiere che ,
per falsità o malafede, smontano i pensieri altrui per poi rimontarli e
metterli in circolazione come propri. Sono autori
immorali ma bisogna
riconoscere che hanno qualche talento. 30.
Il suo sogno era quello di rinascere come stella; il suo incubo era
quello di morire
come una stella. 31.
Molte persone sono talmente meschine che
non riescono a dire quello che pensano neanche a sé stesse;
il che è molto peggio che non pensare affatto. Esse sono 'maschere', inidonee
perfino ad essere apostrofate come esseri umani. 32.
Anche
se usiamo in modo benevolo il termine "umanità" non dobbiamo farci
illusioni sul genere umano. Chi ha osservato gli uomini, chi
conosce 'bene' anche solo poche persone, può dire di conoscere un po' anche i
demoni. 33.
Parole
che mantengono il loro significato per millenni,
parole che prendono il loro vero significato solo dopo centomila anni. 34.
Tante facce
sorridenti, ognuna diversa dalle altre, gentili, promettenti, caute, sospettose,
formali, rivelatrici...
E' sorprendente pensare a tutti gli scopi che il movimento dei nostri muscoli
facciali nasconde. 35.
Lo scrive anche Canetti:
"In epoche di forti sospetti noi stessi trasformiamo le persone che
conosciamo bene...in figure
enigmatiche e
pericolose che, animate dalle peggiori intenzioni, ci dicono ogni sorta di cose
insidiose e malevoli...Ci azzanniamo con loro in dispute interminabili...forse
queste figure ci vogliono divorare, pensiamo, e ci sentiamo più che mai
minacciati...La figura nemica è (così) definita con nettezza solamente
nell'odio che ci manifesta e che noi le restituiamo." Ditemi se non siamo
gli ispiratori dei demoni! 36.
Un
Dio che non ha creato gli esseri umani e li trovasse per caso, e li conoscesse, potrebbe
mai ammettere che sono figli di un Dio? 37.
Un di più di esperienza intellettuale ci richiede la necessaria
distinzione fra ciò che si è imparato dai libri e ciò
che si è 'osservato' della realtà
e che può alimentare i nostri stessi pensieri. Solo le
esperienze hanno forza e valore
e fra queste, spesso, potrà nascere un solo pensiero che avrà la capacità e
la fortuna di diventare veramente prolifico. 38.
C'è
qualche pensatore che prima o poi non arrivi a ripetere quello che hanno
detto, in tanti modi diversi, già altri prima di lui? 39.
Dare 'nomi' alle cose è la grande e sola capacità che hanno molti
scrittori sprovvisti di pensieri propri. Essi si dilettano con le parole e le
usano per rendere più oscuro e incomprensibile ciò che dicono, sperando così
di nascondere questa loro mancanza. Essi, nonostante
non abbiano pensato niente mentre scrivevano,
si aspettano che i lettori, leggendo i loro libri, si formino comunque nuovi e
inauditi pensieri. 40.
Usa i rimproveri, si arrabbia, inveisce
per mancanza di immaginazione. 41.
Sono adirato con l'uomo contemporaneo : "la
bestia trionfante della tecnica"
gli ha tolto ogni dignità. 42.
Il
risultato è quella
minima parte della realtà che passa attraverso la
rete dell'esperienza:
è solo un pesce nell'oceano. 43.
La sua memoria annienta gli altri, tutti quelli che conosce. Si
dimentica sempre il
loro nome, a nulla gli servono gli sforzi che fa per ricordarlo. 46.
Un
tale fa schierare tutti quelli che sono morti, giustamente o ingiustamente, dopo
di lui e fa loro una gran predica sulla propria abilità, sicurezza, furbizia
ecc... Quel
tale è Dio. 47.
Le
cornacchie sul grano maturo: nulla ci dà il senso più impetuoso, eppure
veritiero, di come gli uomini vivono il loro rapporto
con la natura. 46.
E' talmente sfiduciato che non si aspetta che Dio possa regalargli
veramente qualcosa. 47.
Mantiene un profondo
rispetto per le persone anziane:
ammira in loro la pazienza che hanno avuto a sopportare tutti gli anni che lui
stesso dovrà ancora vivere; ama i bambini che si preparano con ingenuo
entusiasmo a vivere
gli anni che lui ha già passato. 48.
Solo vedendo rappresentata l'infelicità
umana in una
'scena' si può superarla; è questo il significato della catarsi
nella tragedia greca,
ma anche il modo come nasce in noi la compassione. 49.
Il
rispetto per un uomo si misura dal numero di anni che ha già passato. Esso
viene dalla considerazione di tutte le sofferenze che ha dovuto superare. Per
questo la vecchiaia si chiama anche "età
venerabile". 50.
Il futuro è falso, è proprio così, perché lo carichiamo di aspettative
che non si realizzeranno o ci deluderanno;
esso rivela però anche una verità su di noi: il nostro stato di
insoddisfazione presente, la nostra ansia. L'attesa di un evento futuro denuncia
sempre le nostre mancanze. 51.
Amore! Quale intreccio di stati d'animo si nasconde dietro questo 'Re'
dei sentimenti! Desiderio
di possesso, egoismo,
spirito
di sacrificio,
altruismo... L'amore è un punto di confine estremo: è un 'limite'. 52.
Metempsicosi.
Creature che vivono in un mondo parallelo al nostro, spiriti animati da una
cieca brama
di vivere, che
riescono a prendere forme animali o umane solo quando riescono a convincere due
esseri viventi a procreare. 53.
"Pronuncia la parola 'oro' come se l'avesse rubato". La lettura
di questo aforisma di Canetti
mi suggerisce un messaggio per Umberto Eco, dopo aver iniziato la lettura di "Kant
e l'ornitorinco":
Bisognerebbe imparare a riconoscere dietro ad ogni 'nome' una 'funzione' o
meglio un 'desiderio'. 54.
Certi sentimenti particolarmente odiosi come la
gelosia, l'invidia,
il rancore, la vendetta
ecc. richiedono per essere mantenuti una dedizione estrema: essi vanno curati
come un giardino. 55.
Sadismo.
Vorrebbe degli attimi che bruciano a lungo come un fiammifero per prolungare il
suo stato di piacere, mentre si gode lo spettacolo
delle torture che infligge alle sue vittime. 56.
Se tutti
i bambini, durante le guerre,
si mettessero intorno ai campi di battaglia per godersi lo spettacolo della
guerra e tifassero chi per l'uno dei contendenti, chi per l'altro, come succede
negli stadi durante una partita di calcio, verrebbe allora qualche sospetto a
chi combatte sulle conseguenze dannose di ogni guerra? 57.
Immaginare
i diavoli come persone
sempre indaffarate! 58.
E'
un essere spregevole:
ingozza piaceri e vomita volgarità. 59.
Essi pensano oggetti
di desiderio, non
riescono più ad avere concetti; al posto dei pensieri hanno solo merci. 60.
Quando una folla con cieco
fanatismo acclama
qualcuno, quasi sempre la storia si prepara a reclamare nuovi lutti. 61.
Si potrebbe vedere ogni presa
di possesso come
una nuova schiavitù da riscattare. 62.
I
popoli estinti
si vendicano ogni volta che popoli
nuovi manifestano il proprio 'orgoglio'. 63.
A volte viene da domandarsi se Dio al momento della creazione abbia
previsto tutto quello che succede. 64.
Di tanto in tanto fa a brandelli la propria vita (privata). 65.
Parlava
all'osteria per ore ed ore solo con un'esclamazione: "Eh!", ripetuta
con infinite variazioni
espressive e di tonalità. 66.
Apprendimento.
Imparare
a disimparare. 67.
Il flauto magico. Egli decanta le sue televisioni
- galere, dove
nuovi schiavi eletti siedono su morbidi cuscini e vogano con remi d'argento
verso i porti dell'illusione e della fiction per intrattenere folle di altri
schiavi. 68.
La lettura quotidiana del giornale gli dava l'inebriante sensazione
di vivere
pienamente la realtà; lo faceva sentire un 'contemporaneo'. 69.
Un inutile atto
viscido e servile:
leccare il culo ad un francobollo. 70.
Diceva che c'era un modo preciso per valutare il
contenuto di felicità
che avrebbe avuto ciascun individuo nel corso della propria vita; anzi sosteneva
che la
felicità di ognuno era stabilita fin dalla nascita
ed era indipendente dai fatti tristi o allegri che potevano capitare
casualmente, era indipendente dalla fortuna. Mi dette anche una strana
combinazione, una formula, per ottenere una vita felice, ma l'ho dimenticata. 71.
Quando
trasmettiamo o riceviamo delle conoscenze
le modifichiamo, quasi sempre influenzati dalle nostre speranze e dai nostri
desideri, non per
motivi intellettuali quindi ma perché riversiamo nel sapere aspettative
di felicità. 72.
Gli
uomini destinati alla grandezza, le rare persone che hanno veramente talento
e genio, dovrebbero
avere la possibilità di continuare a crescere (in senso non fisico
naturalmente) e dovrebbero essere una buona volta lasciati in pace, se abbiamo a
cuore l'interesse generale, senza che siano torturati all'infinito
dall'incomprensione e dall'invidia
dei moltissimi 'mediocri'. 73.
Il grande filosofo esibisce la verità quasi sempre così com'è, nuda e
poco scintillante, ma non viene creduto anche se la veste con un abito intessuto
di ragionevolezza. L'esagerazione crea il poeta, la fantasia entrambi. 74.
Auto
da fé. Lei vuole
dominarlo e controllarlo in continuazione e teme le sue evasioni letterarie, per
questo lo assilla sempre con le sue preoccupazioni concrete quotidiane. E'
attenta a riprenderlo appena lui dimentica una forcina. 75.
Ha un'ottima memoria. Fa collezione di persone, di nomi, di numeri
telefonici e di fatti quotidiani che racconta puntualmente alla sorella per
telefono, alla fine della giornata. 76.
E' un oratore scolastico ed arido, le cui frasi sono composte di parole,
tratte dal registro di un codice
burocratico
anacronistico, incomprensibili a lui e all'uditorio; al termine del suo eloquio,
ognuno avverte che egli ha puntualmente eretto un muro
di incomunicabilità.
Segue un lungo silenzio. 77.
Non c'è nulla per cui esista davvero la pena di lottare contro i propri
simili. Nella lotta le mete si impongono con la propria brutalità, gli ideali
sopraffanno gli individui e i loro ragionamenti sono viziati dalle faziosità
dello spirito
di gruppo, dagli 'stereotipi'.
Le pulsioni sono spietate e spazzano via le riflessioni, la tolleranza. 78.
Fra
sé e gli altri mette sempre la propria spocchia. 79.
Hanno in testa un notevole bagaglio di nomi privi di uso e di senso,
pescati per caso chissà dove e lasciati a formare una melma là, in qualche
regione del cervello; ogni tanto riaffiorano alla memoria ma vengono subito
abbandonati, non vogliono neppure cercarne il significato. 80.
L'odio
altera il battito cardiaco,
tanto che chi odia può essere definito un cardiopatico. 81.
Un
essere amorfo è
privo di temperamento e di carattere, non ha identità. Ergo: non può
tramutarsi. 82.
Quanti falsi
profeti sono stati
acclamati e presi per veri! Quanti 'veri' profeti crocifissi o mandati al rogo!
E' una regola così consolidata che si potrebbe prendere la crocifissione per un
certificato di autenticità. 83.
Era infelice se per un giorno non aveva niente da contare. Da ragazzo, a
scuola, scambiarono questa
sua mania per una
vera passione per la matematica; da adulto divenne un avaro. 84.
E'
difficile diventare filosofi e continuare a mantenere l'amor
proprio. 85.
Se fosse per lui , la finirebbe con questi continui scambi di doni con le
divinità rimaste; le implorerebbe a scendere ad un rapporto più sincero con
gli umani, poi chiederebbe , al
di là di tutti i misteri,
'almeno una verità' su questo mondo. 86.
L'euforia
di un giorno bello è costretta a ripagarla subito, alla sera, con un pianto
disperato. 87.
La
storia è di parte,
ma a che serve fare appello a Dio se qualche storico si affretta a raccontarla
con qualche anno di anticipo? Dio dovrebbe non amare tante cose della storia. Ad
esempio che non si parli affatto degli animali che hanno avuto tanta importanza
nel lavoro dell'uomo, almeno fino alla rivoluzione industriale.
Pochi libri di storia ricordano il lavoro animale;
e che dire del sacrificio di intere specie? Pochi libri di storia ricordano che
durante la conquista
del west in America,
centinaia di migliaia di
bisonti sopravvissuti
alla caccia degli indiani furono uccisi per alimentare gli operai che
costruivano le ferrovie che dovevano attraversare gli Stati Uniti da est a
ovest; quasi nessun libro di storia parla della distruzione
dei cetacei da
parte dei cacciatori
di balene nel
secolo passato. Che dovrebbero pensare gli animali? Quale idea si farebbero
degli uomini se potessero leggere la nostra storia? Certo saprebbero che gli
uomini si sono impegnati da sempre in guerre infinite per distruggersi fra di
loro. Ma poi si domanderebbero; "Perché raccontano sempre di guerre fra
uomini? Dove sono narrate le guerre contro gli animali?"; certo non
verrebbero a sapere delle "esecuzioni
in massa" degli animali,
delle macellazioni effettuate per provvedere all'alimentazione umana. Questa
storia deve ancora essere narrata. 88.
Ciò che incanta di quell'uomo è la naturalezza e la semplicità del
comportamento, che si può osservare frequentemente nei bambini quando giocano.
Egli si rapporta alle persone che incontra con assoluta spontaneità, non
coltiva relazioni sociali come fanno tutti, non soppesa chi ha di fronte con uno
sguardo, non discrimina. Sembra un tale sprovveduto che a volte si direbbe quasi
che non veda l'interlocutore e che potrebbero benissimo scambiargli la persona
con cui parla, senza che lui se ne accorga. E' un signore veramente amabile!
Faceva il giudice, è da poco in pensione. 89.
Alcuni
amici d'infanzia lo
portarono con loro in auto , di notte, per fare il solito bagno nelle acque
termali di Saturnia.
Lungo il viaggio alcuni cantavano inni sguaiati e facevano baccano; lui chiese
allora di scendere per tornare indietro. S'incamminò e gli altri lo seguirono
con l'auto, prendendolo in giro. Poi scese uno di loro e andò da lui a
dichiarargli tutta la propria solidarietà. "Erano amici inaffidabili -
disse - veramente "stronzi"; non sarebbero più saliti in auto
con loro: avrebbero insieme continuato a piedi la strada del ritorno, anche se
c'era da fare quasi 20 chilometri." Lui annuì soddisfatto. Sentì il
calore dell'amicizia. Non era più solo. Fiduciosi, ripresero un passo svelto,
sulla strada buia, illuminata da una mezza luna quasi del tutto coperta. I falsi
amici li seguivano, poi si fermarono e chiesero se volevano salire, sembravano
pentiti. Lui, inorgoglito, rispose "no!"; l'altro accettò e salì in
auto con loro. Era stato beffato. Rimase solo ma non si scoraggiò, aveva
davanti a sé tanti chilometri e continuò a camminare. Gli "amici" in
auto ridevano e continuarono a seguirlo. Arrivò stanchissimo dopo tre ore al
paese da cui erano partiti. Qui gli "amici" lo aspettavano, al margine
della strada, dove avevano allestito con uno striscione improvvisato un traguardo.
Al suo arrivo, fece appena in tempo a vedere che gli battevano le mani e
ridevano, poi cadde a terra svenuto. 90.
Giudizio
universale. Non si
occupa più della storia perché non riesce ad accettare tutti i drammatici
fatti, tutte le guerre, i morti che fanno la storia. Non lo lasciano più
dormire: per questo motivo, è tentato a volte di prendere un libro della storia
mondiale, completo di documenti, e di portarlo al tribunale dell'Aia per avviare
un grande processo su tutti i crimini
commessi dagli uomini contro l'umanità.
Se non lo fa, è perché è fiducioso che quel processo lo farà Dio al
momento del Giudizio. 91.
Da quando i tribunali
ecclesiastici hanno
smesso di processare
gli eretici, dal
momento che le streghe sono diventate innocue, la
magia e la stregoneria
sono divenute un business. 92.
La
'grandezza' dell'amore sessuale rimarrà intatta fino a quando esso pretenderà
il suo diritto: quello alla procreazione. 93.
La
più perfetta e terrorizzante opera
d'arte di Dio è quella del tempo. 94.
Tributo al Tractatus
logicus philosophicus.
Il mondo è un insieme di fatti; è questa la loro unità. 95.
La
sapienza appartiene solo a coloro che rendono onore alla
morte, con la sopportazione. 96.
La gente comune, poco abituata a pensare, difende con poco calore i
propri convincimenti e è disposta a cambiare frequentemente parere senza
ragionarci, salvo far credere di aver sempre pensato in quel modo. Le stesse
persone diventano invece accanite quando devono difendere le idee altrui e sono
pronte ad usare anche le minacce o peggio la forza. Seguono in questa difesa un
rigido principio
di "autorità":
o l'autorità di qualche leader o quella dei numeri. 97.
Questa gente vende
il proprio cervello
per niente. 98.
98
Un monaco buddista. Commisera l'umanità perché si piega di buon grado al dominio
delle passioni. 99.
Scrivere la storia significa raccontare fatti sempre diversi, che si sono
svolti in modo diverso dall'origine del mondo ad ora. A che serve allora parlare
di "scienza"
per la storia? 100.
Il loro pensiero è per le scarpe, anziché per i libri. Pensano più ai
propri piedi che alla propria testa. 101.
Si
è ormai abituata alla contesa. Ha
imparato dai pesci:
le persone più voraci sono quelle che gusta di più. Ha conquistato così
qualche gradino sociale più elevato, ma ha perso il buongusto. 102.
Tutto
va avanti nella storia "liscio come l'olio", verso una
nuova catastrofe. 103.
Suicidio.
Nella
civiltà cristiana,
da duemila anni, il suicidio continua ad essere visto come un evento
"inquietante"; di suicidio non si vuol sentir parlare. Eppure le
statistiche lo
danno in continua crescita. La civiltà romana lo considerava un fatto
"naturale", gli stoici ammettevano che il suicidio potesse essere una
via d'uscita, quando la vita stessa diventava un problema
"irrisolvibile". Di
suicidio parla liberamente Seneca
e ne fece uso. Se pensiamo bene, dobbiamo riconoscere che il "diritto alla
vita" , che è la cosa che ci appartiene di più, deve comprendere anche il
diritto a togliersela. Alle
soglie del terzo millennio, la nostra civiltà deve imparare dalle civiltà
passate a rispondere
al suicidio in un solo modo: con la compassione. 104.
Scilla
e Cariddi dello
spirito: Amare la vita , desiderare la morte. 105.
Invidia.
La ricchezza degli altri lo fa star male più della propria miseria. 106.
I filosofi, oggi come oggi, non esistono. Quelli passati vengono spesso
giudicati in base alla fama che hanno avuto al loro tempo. Potevano anche essere
pessimi filosofi che allora non venivano capiti ma erano osannati; oggi non
vengono letti e continuano ad essere creduti. I pochi veri filosofi che hanno
detto qualche verità fondamentale difficilmente vengono letti, spesso vengono
male interpretati, perché si preferisce conoscerli attraverso cattive storie
della filosofia piuttosto che direttamente, attraverso la lettura delle loro
opere. Qualche volta vengono dimenticati. Quest'ultimi continuano comune a
parlare anche sottovoce, senza clamore, ai loro spiriti affini. 107.
Quante
conoscenze perdiamo solo perché non siamo interessati, non ce ne importa nulla!
Quante cose di cui non ci importa nulla potrebbero migliorare la nostra
conoscenza! Quanti progressi potrebbero fare le scienze se esse fossero spinte,
anziché dai forti interessi, da una libera
ricerca! 108.
Chi può negare che il mondo offre una vista
meravigliosa! Ma
chi non sente che esso offre anche una vita
dolorosa! Quando si
chiede a Dio di farci vivere in eterno bisognerebbe tenerne conto. 109.
Nella
storia l'uomo ripete
sempre gli stessi errori;
proprio per questo la
storia è insensata. 110.
Chi vuole pensare
liberamente deve
rinunciare all'idea di guadagnare per mezzo del proprio pensiero. 111.
Capitalismo.
Da quando ha scoperto che il
'tempo' è denaro,
ha cominciato a investire
sul tempo (di
lavoro degli operai) ed ha creato capitali favolosi, città enormi, grattacieli,
strade, ponti ecc. Poi ha pensato che, per fare altro denaro da tutto ciò,
occorreva più tempo libero per l'operaio ed ha diminuito l'orario di lavoro e
l'età pensionabile. Ora vuole reinvestire
sul tempo della vecchiaia,
che sta diventando sempre più lungo per le aumentate aspettative di vita, e
torna a chiedere di ritardare l'età della pensione. A chi pensava Ende
quando scrisse "Momo"?
Chi erano i
ladri del tempo? 112.
Dio
ha commesso un lapsus
quando ha creato l'uomo; ha ripetuto il lapsus quando gli ha messo vicino la
donna per procreare. Il terzo lapsus è venuto di conseguenza con il peccato
originale e la cacciata dei due dal paradiso terrestre. A quanti lapsus bisogna
ancora ricorrere? Non sarebbe meglio ammettere la possibilità di un solo
errore: la creazione? 113.
Considerare gli occhi come una proiezione
della nostra volontà,
come braccia che servono per raggiungere prima l'oggetto desiderato. I
polpastrelli sono le palpebre; la vista è il tatto. 114.
Le
utopie hanno un che di visionario
che fa sì che gli uomini ne siano attratti. Esse rendono visibili e concreti i
nostri sogni, per questo sembrano momentaneamente appagare i nostri desideri. 115.
Un Dio che trasforma ogni nostro desiderio insoddisfatto in un uccello. 116.
Monumento al genere umano. Canetti
immagina "un gruppo di uomini pietrificati, ognuno con le unghie piantate
nelle carni dell'altro, facce che ridono, facce lascive e contraffatte dal
dolore." Un bravo artista dovrebbe far propria l'idea per plasmare il
gruppo marmoreo alla memoria dell'umanità 117.
Sarei d'accordo ad eliminare le introduzioni e le note
biografiche nei capolavori;
se fosse necessario farei anche appello alla legge sulla privacy contro coloro
che amano frugare tanto nella vita privata
di poeti, letterati
e filosofi.
Chiederei anche un controllo particolare da parte dei giudici nelle scuole, fra
certi professori di filosofia, aridi e ficcanaso, che indagano nella vita
privata dei grandi filosofi nel tentativo di trovare qualcosa che permetta a
quelli di distruggere parte della filosofia di questi. 118.
E' un viziato incallito, pericoloso perché ideologicamente in crisi,
stai sicuro che ce la metterà tutta per convincere gli altri a mantenere i suoi
stessi vizi. 119.
Il
pensiero diventa più limpido non appena abbandona
la volontà. 120.
Immaginare l'uomo
e la donna come oggetti artistici
diversi da combinare insieme, oppure immaginare la creazione artistica come un
amplesso fra l'artista
e l'oggetto dal
quale venga concepita l'opera d'arte. Naturalmente l'artista è l'elemento
femminile che si lascia fecondare soltanto in singoli momenti fortunati. 121.
E' pensabile un amore per la vita esente dall'angoscia
per la morte?
Seppure esistesse un amore per la vita così, varrebbe la pena di chiamarlo
amore? 122.
Anoressia.
Forse non mangia per rabbia, forse per delusione. No! Non mangia per amore, se
è in pena non mangia. Non mangia per modestia, per orgoglio; non mangia per
nostalgia. Forse è nata per non essere costretta a non mangiare il corpo di sua
madre. 123.
Al posto del cervello possiede un sacco di parole
vuote, le cose le
ha dimenticate non sa dove. 124.
Man mano che invecchiamo,
le speranze dell'infanzia
si allontanano sempre di più; non è cosa da poco 'correggere' le misure prese
nei primi anni della nostra vita. 125.
Vuole rifarsi la storia personale della sua infanzia propagandando l'idea
dell'Europa. (1999) 126.
Ogni volta che leggiamo un grande poeta sentiamo le
correnti della poesia
tornare a scorrere fresche, come sorgenti,
per dissetarci. 127.
Le
dichiarazioni 'spontanee e casuali' che non vengono ulteriormente sviluppate,
non le danno per buone non solo nella scienza ma neanche al ministero delle
finanze. Un
pensiero sistematico
spesso sviluppa per tutta
la vita 'una sola idea'. 128.
La
natura, la
vita non dicono
nessuna verità da sole, nascondono tutto. 129.
Uno
spirito libero
deve qualche volta staccarsi dalla volontà. Non può vivere solo dei suoi
comandi. Ha bisogno altresì di momenti delicati di contemplazione. 130.
Con la
ripetizione Il
MITO prende forza
ma perde in freschezza. 131.
I
cattivi filosofi
vanno a scuola di pittura. Sono convinti che basti dipingere la terra o il cielo
con tanti colori per rendere bella l'esistenza. 132.
La
nostra civiltà,
per conoscersi meglio di quella antica, dovrebbe tenere conto di tutti gli
esseri viventi (uomini ed animali) che nel frattempo sono stati massacrati. 133.
Involuzione
della specie.
L'uomo a sessanta anni è assalito da una voglia disperata di giustizia; a
quaranta è assalito da una voglia disperata di dettare legge; a vent'anni è
assalito da una voglia disperata, soltanto. 134.
L'uomo: il più fortunato degli esseri e anche il meno avveduto. Riesce a
realizzare tutti i suoi desideri, quello che vuole l'ottiene sempre ma, appena
l'ha avuto, lo assale una grande insoddisfazione, allora vuole qualcos'altro. 135.
Un artista che dimentica i nomi di tutti quelli che incontra nella sua
vita; ricorda solo i nomi degli oggetti e delle persone che entrano nella sua
arte. 136.
Il poeta vive di momenti
intimi che fa
conoscere solo metaforicamente , per astrazioni. 137.
Appena creati gli esseri viventi si pente del proprio orgoglio che vede
riflesso nei loro primi comportamenti e introduce la morte. 138.
Da quando la terra è diventata un villaggio
globale, anche un
ragazzo come Bill
Gates può tenerla
in pugno. 139.Certi
saperi suonano
falso, appena se ne
comincia a sapere qualcosa. 140.
I morti, uomini e donne uccisi, sono per tutti noi già troppo pesanti.
Come andrà a finire quando verremo sopraffatti dagli animali
massacrati? 141.
Disperazione dei boia per l'abolizione
della pena di morte. 142.
43200 respiri fra la nascita e il tramonto del sole; 43200 respiri prima
che sorga un nuovo giorno. 143.
Quante
conversioni va cercando all'unico scopo di sottostare
ad un Guru. 144.
Godimento,
eccitazione, orgasmo.
"Le rinascite gli sembrano troppo lineari - scrive Canetti
- ciò che vuole è vivere contemporaneamente in molte differenti
creature. 145
Inquietudine,
concitazione, avversione.
Spesso un'immagine, una qualsiasi immagine, può accrescere fino al delirio
l'odio per un altro essere umano che ci sta accanto.
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Copyright © 2001
prof. Francesco Rossi
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