Sono
farfalle di media taglia, tra 20 e 80 mm, robuste, con il primo paio di zampe
con epifisi ben sviluppate, le ali corte, la testa larga con inserzione delle
antenne e gli occhi largamente separati.
Il volo è velocissimo e imprevedibile. In riposo presentano le ali chiuse, tipico
dei Ropaloceri, ma a volte le pongono come gli Eteroceri.
Le uova sono emisferiche, con fini sculture; le larve hanno una grossa testa
e vivono al riparo delle foglie avvolte con fili di seta; l'impupamento avviene
in un bozzolo formato da fili di seta e da parti della foglia.
Le piante nutrici sono rappresentate da una vasta gamma di Angiosperme.
Si stimano almeno 5000 o 6000 specie appartenenti a questa famiglia. Sono
di solito di piccole dimensioni, coloratissime, blu, rosse, verdi e azzurre.
Gli occhi sono spesso pelosi, mancano i palpi mascellari; il dimorfismo sessuale,
quando presente, è a carico della colorazione delle ali e comporta la
riduzione delle zampe anteriore nei maschi. In molte specie sono presenti sulle
ali una o più code.
L'uovo è schiacciato e a forma di disco o di cupola. La larva è
schiacciata, con testa retrattile, talvolta molto pelosa. La pupa si presenta
attaccata all'estremità caudale, cinturata oppure libera nel suolo.
Le piante nutrici sono innumerevoli ed è molto difficile limitare l'elenco
a poche famiglie vegetali.
E'
certamente la famiglia più conosciuta e più popolare tra le farfalle diurne.
Comprende circa 500 specie cosmopolite e largamente distribuite nelle regioni
tropicali e subtropicali. Le loro dimensioni vanno da soli 30 mm a oltre 200
mm di apertura alare.
L'uovo è quasi sferico, liscio, e viene deposto in genere singolarmente. Le
larve presentano spesso tubercoli carnosi e sono caratterizzate dalla presenza
dell'osmeterium, una struttura ghiandolare capace di secernere acido butirrico.
La pupa è spesso attaccata al cremaster e ad una cintura di seta, in altri casi
rimane libera sul terreno.
Si pensa che i Papilionidi più primitivi siano quelli che si nutrono di Aristolochiacee
(vedi genere Zerynthia), gli altri si sono adattati via via a piante
con olii essenziali più o meno simili passando alle Rutacee e alle Ombrellifere.
Comprende
più di 1000 specie distribuite in tutto il mondo, di cui una ventina presenti
in Italia. Alcune specie sono molto abbondanti numericamente, come il genere
Pieris, altre sono migratrici e quindi largamente distribuite in molti paesi.
Molti generi e specie presentano uno spiccato dimorfismo sessuale (genere. Colias),
variabilità stagionale (Pieris napi) e alcune sono polimorfiche (Colias.
crocea).
In questa famiglia è prevalente la colorazione bianca o gialla, ma alcuni generi
sono vivacemente colorati.
Sono molto affini ai Papilionidae, ma ne differiscono per vari caratteri: le
ali anteriori presentano 3-5 nervature radiali, le zampe sono ben sviluppate
in entrambi i sessi, i tarsi sono di 5 articoli con unghie bifide.
Le uova, allungate a forma di fuso, spesso a colori brillanti giallo-arancio,
con solchi longitudinali, sono deposte singolarmente o a grappoli. Le larve
sono glabre, a colorazione criptica con fasce longitudinali o a colorazione
aposematica di avvertimento, come in Pieris brassicae. Le pupe, con prominenza
frontale a volte molto lunga, si trovano attaccate al supporto per mezzo del
cremaster e cinturate.
Le piante alimentari sono costituite essenzialmente da Leguminose e da Crucifere.
Con
più di 5000 specie, assieme alla famiglia dei Licenidi, i Ninfalidi sono
la famiglia più numerosa di farfalle diurne. Difficilmente si può
immaginare una diversità di colori e di forme confrontabile con gruppo
di insetti. Tra i caratteri in comune, sicuramente il più importante,
è la riduzione delle zampe anteriori, sostituite da un cuscinetto peloso,
specialmente nei maschi.
L'uovo alto che largo, oppure sferico, talvolta liscio. Le larve hanno lunghi
filamenti carnosi accoppiati e ricoperti da lanugine. Le pupe non sono cinturate
e si trovano sospese oppure libere sul terreno. L'apertura alare è varia:
da 25 mm agli oltre 200 mm del genere Morpho. Molte specie sono migratrici,
come la notissima Vanessa (Cynthia) cardui, che forse è
la farfalla a più ampia distribuzione mondiale.
Le piante nutrici sono tipicamente le Urticacee, Salicacee e Leguminose.
Famiglia che comprende circa 1500 specie in cui predominano i colori marrone e arancione nella porzione superiore di
entrambe le ali. Tipico di questo gruppo di farfalle sono le macchie circolari
("ocelli") presenti in numero variabile in prossimità del margine
delle ali anteriori e posteriori. Scarso il dimorfismo sessuale, e se presente
è a carico delle maggiori dimensioni delle femmine.
Le uova sono ovali e allungate e presentanti coste. La larva è tipicamente
di colorazione mimetici con toni che vanno dal bruno al verde; presenta una
pelosità diffusa su tutto il corpo. La pupa è appesa a testa in
giù come per i Nymphalidae o è libera nel terreno.
Le piante nutrici sono principalmente le Graminacee.
Non solo lepidotteri di pianura
Fino ad ora hai potuto ammirare alcune delle specie più comuni presenti nelle nostre campagne. All'interno di quest'altra Foto Gallery potrai vedere altre immagini di specie non tipicamente di pianura anzi, in molti casi, tipiche di montagna. Alcune di queste, però, si possono anche incontrare a quote molto basse (se si ha colpo d'occhio e si è molto fortunati!).