Let Me Stay With You Forever

di Monica Zuccaro

 

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Prologo
"Cosa vuol dire…" domandò Shane sentendo le lacrime crescere dentro di lui. "Mi spiace… il vostro amico non potrà mai più camminare…". I ragazzi dei Westlife si guardarono shockati, non poteva essere vero… meno di cinque ore fa il loro amico stava giocando e scherzando con loro, adesso invece era immobile in quel letto d'ospedale, e il dottore stava dicendo che non poteva mai più camminare. "Ma dottore… deve per forza esserci qualche possibilità… siamo nel duemila… fanno operazioni di tutti i generi…" intervenne Nicky "Ragazzo… è doloroso anche per me, non mi piace perdere le battaglie… ma la sua spina dorsale è fratturata in molti punti… lo abbiamo appena finito di operare, e lo specialista è sicuro che il ragazzo rimarrà paralizzato per sempre…". Nuovamente i loro sguardi erano su quel corpo solitamente pieno di vita, ed adesso così pallido… debole "Abbiamo telefonato ad i genitori… hanno detto che prenderanno il primo volo disponibile…". Mark cercò la sua voce, che improvvisamente era sparita "Quando si riprenderà…" "Per adesso è ancora sotto l'effetto dell'anestesia… ma in un paio d'ore sarà sveglio… anche se per i prossimi giorni si sentirà debole ed affaticato…". Bryan che finora era rimasto in silenzio, parlò: la sua voce insicura e triste "Quando glielo direte?" "Non appena si sarà stabilizzato… dovremo essere sicuri che il suo cuore possa resistere alla notizia…". Non vedendo una reazione da parte dei quattro giovani uomini davanti a lui, il medico abbassò la testa e li lasciò assorti nei loro pensieri. Non era facile neanche per lui dare notizie così tristi ad amici e famigliari, le loro espressioni in quei momenti erano massacranti… sperava solo che Kian Egan non avrebbe abbandonato tutta la sua vita per via delle sue gambe… 

UP

Capitolo 1
Era ormai arrivata l'estate, e Kathleen stava attraversando l'oceano Atlantico per poter arrivare in quella che per un anno sarebbe stata la sua casa: l'Irlanda. Kay aveva paura. Aveva solo sedici anni e tanta paura di dover affrontare quel periodo da sola. 'Rose Egan… Dublino'. La ragazza non sapeva nulla di quella donna con cui avrebbe vissuto, ma il suo sesto senso le diceva che si sarebbe trovata bene… molto bene.
Stavo guardando la televisione quando qualcuno suonò alla porta. Mi trovavo a casa di mia nonna, ma lei al momento non c'era, e così toccò a me aprire la porta. Non sapevo chi era la persona che avrei incontrato tra qualche momento, ma probabilmente non la conoscevo, e la cosa mi rendeva a disagio. Incontrare nuove persone era diventato per me un incubo. Avevo paura che mi ripudiassero, mi trattassero diversamente da loro o peggio ancora che avessero compassione di me. Ma io non avevo nulla di diverso da loro, semplicemente non potevo camminare… e non avrei mai più potuto farlo… Aprii la porta e davanti a me trovai una ragazzina di circa sedici anni. Restai a guardarla senza dire niente per qualche secondo, poi notai che lei diventò rossa dall'imbarazzo. "Posso esserti utile?" chiesi sorridente. La ragazza tirò fuori da tasca un biglietto e poi mi rispose "Sto cercando la signora Rose Egan…" "Mia nonna non è in casa al momento…". Vidi il suo sorriso scomparire e capii che iniziava ad andare nel panico. Per calmarla le porsi la mia mano e mi presentai "Io sono Kian… Kian Egan…". Dopo un attimo di titubanza sorrise e ricambiò la mia stretta "Io mi chiamo Kay… Kay Jarvis…". Kay… era la prima volta che sentivo questo nome, ma me ne innamorai all'istante. La invitai ad entrare. Per lo meno se era venuta da mia nonna con delle valigie un motivo doveva pur esserci. Tornammo in salotto dove era iniziato il mio programma preferito: Friends. Kay sembrava più rilassata rispetto a prima, ed il suo sorriso divenne raggiante quando vide la televisione. "Pensavo che non lo avrei rivisto per un anno…". "Un anno?" ripetei capendoci sempre meno. Mantenendo il suo splendido sorriso sulle labbra, mi raccontò che stava facendo un viaggio studio di un anno e mia nonna avrebbe dovuto ospitarla. Mi disse che veniva dal Canada, e già sentiva la sua mancanza "Stai tranquilla che non troverai differenza tra qui ed a casa tua… la temperatura è ugualmente gelida!" esclamai facendola ridere. "Kay… posso sapere da dove deriva il tuo nome?" "Kay è l'abbreviazione di Kathleen… ma siccome è un nome lungo… tutti hanno preso ha chiamarmi Kay… ed a me piace…". Ogni volta che i suoi occhi incontravano i miei, arrossiva ed abbassava lo sguardo. Da quel poco che sapevo di lei, potevo dire che era una ragazza dolce e piena di vitalità… "Invece il tuo nome cosa significa? In Canada non ci sono tante persone che si chiamano Kian…" "Kian significa antico e non ho mai capito perché i miei genitori mi hanno chiamato così…" le dissi. Restammo a parlare tutto il pomeriggio, e verso l'ora di cena, mia nonna entrò in casa. Nonna Rose era una simpatica vecchietta allegra ed alla mano. Aveva una mentalità aperta, ed era sempre pronta ad aiutarmi. Dal momento in cui avevo perso l'uso delle gambe, lei non aveva smesso di trattarmi diversamente, e per questo era speciale per me. Anche se io volevo essere indipendente, una compagnia come la sua poteva farmi dimenticare il mio problema. "Oh Kian… vedo che non hai perso tempo!" esclamò quando mi vide con Kay. Mi sentii arrossire. Erano mesi che non stavo in compagnia di una ragazza. Che mi vietavo di innamorarmi di una di loro. Nessuna avrebbe mai voluto un ragazzo su una sedia a rotelle, un ragazzo diverso dagli altri. "No nonna… lei è Kay… la ragazza che ospiterai per un anno!" risposi. "Sei contento vero figliolo? Avrai più scuse per venire a trovarmi!" guardai Kay e la vidi rossa per l'imbarazzo. Contando anche il fatto che non volevo essere illuso, anche se io mi fossi innamorato di lei, di sicuro Kathleen non avrebbe mai provato nulla per me. "Nonna smettila per favore… sai che non è così e non lo sarà mai più!" le dissi freddamente prima di tornare in camera mia. Una volta richiusa la porta, iniziai a piangere come un bambino. Volevo solo avere una vita normale, continuare a realizzare il mio sogno. Cantare con i Westlife, trovare l'amore… fare l'amore. Ma ormai tutto questo era svanito in un attimo… Mi spostai lentamente sul letto e pochi attimi dopo mi addormentai con le lacrime che scendevano ancora liberamente dai miei occhi. La verità era che io non riuscivo ad accettare la mia malattia, non era come facevo credere a tutti; il mio cuore si stava rompendo ogni giorno di più, ogni giorno volevo dire addio alla mia esistenza… 
"Kian… Kian svegliati…" sussurrò una dolce voce. Aprii lentamente gli occhi e vidi Kay seduta sul letto vicino a me. Guardai fuori dalla finestra e vidi che era diventato buio. "Per quanto tempo ho dormito?" chiesi tentando di sorridere. "Per quasi tre ore…" poi mi guardò in silenzio per qualche secondo ed alla fine mi domandò "Stai bene Kian? Mentre sistemavo le mie cose ti ho sentito piangere…". Non sapevo cosa risponderle. Non avevo mai parlato con nessuno dei miei problemi, non volevo di certo farlo con lei, anche se sentivo che di lei potevo fidarmi. Intuendo che non volevo rispondere, Kay sorrise "Tua nonna ha detto di venire a svegliarti perché la cena è pronta…". Mi sedetti e così riuscii a vedere i suoi occhi. Anche lei aveva pianto "Anche tu hai pianto…" sussurrai toccandole una guancia. Era ancora umida. "Io… io…" e non riuscendo più a continuare la frase iniziò a piangere nuovamente. Vederla in quello stato mi fece star male e l'unica cosa che riuscii a fare fu quella di stringerla fra le mie braccia. Kay appoggiò la testa sulla mia spalla e continuò a singhiozzare. Non avrei mai sperato di poter ancora abbracciare qualcuno ed ancora di più di poter essere stretto. "Che succede?" le chiesi delicatamente per non sembrare invadente. Si sfogò per qualche momento e poi nascondendo il viso nel mio collo bisbigliò "Voglio tornare a casa…". Povera Kay… era appena arrivata in Irlanda e già voleva partire. Non era bello soffrire di nostalgia. Ogni tanto capitava anche a me quando ero in tour, o semplicemente quando avevo voglia di farmi coccolare da mia mamma e farmi dire che tutto si sarebbe risolto, che io avrei camminato ancora. "Forza Kathleen… vedrai che tra qualche giorno ti abituerai… mia nonna non ti farà mancare nulla, e vedrai che entro domani sera sarai una nuova nipote. E sono contento, perché quando tornerò nel mio appartamento so che sarà in buone mani…". Senza alzare la testa domandò "Tu non abiti qua?". Eravamo ancora abbracciati l'uno all'altra e la sensazione era stupenda "No… abito poco lontano da qua, ma si sono rotte le tubature e quindi mi sto facendo ospitare da lei…" le spiegai iniziando a ridere ricordando lo stato della mia casa quando avevo aperto la porta. Poi entrambi restammo in silenzio quasi a confortarci a vicenda e quando mia nonna venne a chiamarci per dirci che la cena era pronta, ci trovò teneramente addormentati. 
La mattina successiva mi svegliai e tentai di ricordare quello che era successo. Kay… mi girai aspettando di trovarla al mio fianco, ma lei non c'era più. Mi spostai sulla sedia a rotelle ed andai in cucina dove trovai mia nonna seduta a fare colazione. "Buongiorno Kian…" "Ciao nonna…" poi non riuscendo a trattenere la curiosità domandai "Dov'è Kathleen?". Sul viso di nonna Rose si dipinse un sorriso "E' andata a scuola…" rispose. "E' molto carina… vero Kian?" chiese casualmente guardandomi dritto negli occhi. "Sì nonna… è carina…" "…e libera…" concluse non togliendomi gli occhi di dosso. Odiavo questo lato di mia nonna. Riusciva sempre a leggere nel mio cuore. "Anche se fosse, non ho intenzione di affezionarmi troppo a lei… se dovessi innamorarmi di lei e lei dovesse rifiutarmi io non lo sopporterei…". La nonna si avvicinò "Perché dovrebbe rifiutarti? Tu sei un bel ragazzo… simpatico… in gamba… intelligente…" "…e paralizzato…" conclusi distogliendo lo sguardo dalla nonna "Oh Kian… ma non conta nulla…" "Non conta nulla per te! Io so bene che non potrò mai innamorarmi… sarei solo una palla al piede per la ragazza… le impedirei di fare quello che vuole…" e sentendo nuovamente le lacrime agli occhi continuai "…non potrò avere figli… e non potrò mai più fare l'amore con nessuno…". E nuovamente mi allontanai da lei, cercando di controllare le mie emozioni il più possibile. Anche se tutto fu inutile… 

UP

Capitolo 2
"Per favore Kian… vieni con me…" mi chiese Kay con gli occhi imploranti. "No Kay… cerca qualcun altro… ci saranno decine di ragazzi pronti a venire con te…" "Non è vero… nessuno mi ha invitato, e tutte le mie amiche porteranno il loro rispettivo ragazzo…" concluse piagnucolando. Tutto era iniziato quasi un'ora fa, quando arrivò a casa mia quasi sull'orlo delle lacrime. Preoccupato le chiesi "Che cosa c'è che non va?" e lei mi rispose "Domenica le mie amiche mi hanno invitato allo zoo…" "Questa mi sembra una richiesta che dovrebbe farti felice!" esclamai meravigliato e confuso. "Generalmente sì… ma non quando dovrò portare il mio boyfriend!" concluse iniziando a piangere. Delicatamente la feci sedere sulle mie gambe, ed iniziai a coccolarla "Shhh… basta Kay… non piangere…". In un primo momento non reagì ma poco dopo sussurrò "Accompagnami tu…". In quel momento fu come se un macigno di una tonnellata mi fosse arrivato in testa. "Prego? Credo di non aver sentito bene…" domandai stupefatto "Accompagnami tu…" ripeté guardandomi. 'Oh Dio…' pensai quando incontrai i suoi grandi occhi nocciola. Stavo già per cedere, ma riuscii a trattenermi "Mi spiace Kathleen… non posso…" risposi sottovoce. "Per favore…" e nuovamente iniziò a piangere. La strinsi forte tra le mie braccia. Odiavo vederla piangere, ed in quel momento ancora di più perché ero stato io… Avrei voluto dirle di sì con tutto il cuore, renderla felice era tutto quello che il mio cuore voleva fare. "Kay…" sussurrai baciandole la testa. 
Erano già passati tre mesi dal suo arrivo, ed eravamo diventati ottimi amici. Io andavo a trovarla tutti i giorni da mia nonna e quando non potevo io, veniva lei. Lei mi apriva il suo cuore ed io facevo lo stesso, non le avevo ancora parlato di tutti i miei problemi e non so se mai sarei riuscito a farlo. Ma cosa più importante e dolorosa di tutte era che io mi stavo innamorando lentamente ed inesorabilmente di lei. Quando me ne resi conto, provai in tutti i modi a ribellarmi ai miei sentimenti, ma tutto fu inutile. Ogni notte pensavo a lei, avrei tanto desiderato averla vicino a me per poterla stringere, sentire le sue braccia intorno al mio corpo, posare le mie labbra sulle sue e amarla come nessuno l'avrebbe mai amata. Quando non ero con Kay piangevo disperatamente, per non potere star con lei, per la mia vita… per tutto. Parlarne con lei era fuori discussione, non mi sarei mai dichiarato. Di sicuro ne sarei uscito distrutto. Per lei ero solo un amico ed io mi accontentavo di starle vicino come tale. Anche se ad essere sincero, una piccola possibilità di essere amato da lei viveva dentro di me. Per poterle piacere avevo iniziato nuovamente a frequentare la palestra, spesso uscivo a fare shopping e non andavo da lei se prima non ero perfetto. Una sera arrossendo mi confidò "Sai Kian… adoro i tuoi capelli… sono sempre ben curati ed hanno un colore fantastico…". 'Ecco! I miei capelli vincono ancora!' pensai trionfante. Poi timidamente sussurrò "Posso accarezzarli?". Il mio cuore aumentò in modo impressionante i battiti ed in quel momento capii che lei non era una ragazza qualunque, era la ragazza del mio cuore. "Certo…" risposi. Si sedette dolcemente sulle mie gambe, appoggiò la testa sulla mia spalla e lentamente mise le braccia intorno al mio collo incominciando ad accarezzare i miei capelli delicatamente. Mettendo le mie braccia intorno alla sua vita, appoggiai il mio viso contro la sua fronte e chiusi gli occhi godendo di quell'attimo di tenerezze. Restammo a coccolarci gran parte della serata e solo più tardi mi accorsi che la nonna non si era fatta vedere da noi neanche una volta. Mia nonna… purtroppo si era resa conto di quello che provavo e di sicuro non mi rendeva le cose più facili. Anzi quello che per lei significava aiuto, per me significava imbarazzo e tristezza. La prima volta che mia nonna mise il suo zampino successe una sera in cui restai a cena da loro. Avevo appena comprato a Kathleen il nuovo disco dei Backstreet Boys 'Black & Blue' e stavo cercando il momento opportuno per darglielo, un attimo in cui io e lei eravamo soli. E proprio quell'attimo arrivò quando lei era in cucina a preparare la cena. Nonna Rose era in camera a riordinare il suo armadio, e così andai da Kay. Ma quando entrai in cucina mi paralizzai non appena i miei occhi si posarono sul suo corpo. La maglietta aderente seguiva perfettamente tutte le sue forme ed i pantaloni che stava indossando, valorizzavano le sue gambe ed il suo sedere. Proprio su quest'ultimo mi soffermai più a lungo, incapace di distogliere lo sguardo o di fare qualsiasi movimento. Lei non si accorse della mia presenza, sembrava in un mondo tutto suo, e quella sua immagine così innocente aumentava solo le mie fantasie erotiche nei suoi confronti. "Kathleen cara… qualche volta dovresti indossare anche delle gonne… credo che renderesti le cose da immaginare più facili a mio nipote…". Nonostante sentii le parole della nonna, non riuscii a reagire, e solo quando mi accorsi dello sguardo gelido della ragazza su di me, tentai di dire qualche parola. "Kay io…" ma non riuscii a proseguire, perché lei era corsa in camera sua. "Nonna… per favore stai fuori da questa storia… fallo per me…" e mi girai per seguire Kathleen. Bussando alla porta ed aprendola lentamente, trovai Kay seduta sul letto rossa per l'imbarazzo. Mi avvicinai e lei sussurrò "Vattene…". Anche se sapevo che stavo per andare contro l'inferno, appoggiai la mia mano sulla sua "Kay… perché sei così spaventata…" domandai. "No… non chiedermelo Kian… vai via e lasciami sola…" "Non posso… sei sconvolta… noi siamo amici… e lo sai che io sarò sempre presente per te…". Sollevò i suoi occhi su di me e venendomi in braccio mi strinse forte a lei. Poi sottovoce bisbigliò "Tu non mi farai mai male… vero Kian…". La sua domanda mi prese alla sprovvista, come poteva avere dei dubbi su questa cosa… di sicuro non le avrei fatto nulla "Oh Kathleen… ma certo… io non avrei mai il coraggio di farti soffrire…". Vidi le lacrime riempire i suoi occhi e abbassando lo sguardo continuò "No… intendo fisicamente…". "Ma che domande mi fai… chiaramente… non potrei e non VORREI mai toccarti con un dito…" ridendo mi chiese "Non vuoi toccarmi?". Lottando contro il mio imbarazzo risposi "Certo… se devo toccarti per farti piacere… lo vorrei fare… ma se dovessi toccarti in altra maniera sarebbe contro la mia morale…". E parlando gentilmente per non forzarla, continuai "Perché hai così tanta paura?". Nuovamente mi abbracciò e sentii le sue lacrime bagnare il mio collo, e scivolare lungo il mio petto. "Promettimi…" "Che cosa…" "Promettimi che resterai mio amico…". La strinsi fortissimo… e quella fu la mia risposta. Continuando a singhiozzare, iniziò a raccontarmi quello che non si era mai permessa di dire a nessuno. "Quando ero piccola… mio padre morì in un incidente e un paio di anni dopo… la mamma decise di riposarsi… all'inizio quell'uomo sembrava volermi bene… ma dopo qualche mese… iniziò a picchiarmi ed a molestarmi ripetutamente. Provai a parlarne con mia madre, me sembrava stregata da quel tizio e mi diceva che era tutto frutto della mia fantasia… e lui continuava… e continuava… anche se io pregavo di smettere, lui non mi ascoltava…" e a quel punto iniziò a piangere disperatamente. Ero stato ad ascoltarla senza dire una parola fino a quel momento, ma c'era una cosa che dovevo assolutamente sapere… "Kay… quell'uomo… ti ha violentato?". Mi tranquillizzai quando lei scosse la testa "No… non ci riuscì… perché mio zio entrò in casa appena in tempo per fermarlo…". Povera piccola… come aveva fatto quell'uomo a fare una cosa tanto orrenda ad una creatura così dolce ed indifesa? Sollevai gentilmente il suo viso e le asciugai le lacrime, poi depositai un bacio sulla sua fronte "Kathleen… non preoccuparti… adesso ci sono io, e ti proteggerò da tutti…". Sorridendo tra le lacrime sussurrò "Grazie…". Solo allora mi ricordai del CD. "Ho un regalo per te…" e le mostrai il pacchettino. Restando seduta sulle mie ginocchia e appoggiando la testa vicino al mio viso, prese il regalo. Lo aprì lentamente e quando lo vide iniziò a riempirmi il viso di baci. Come avrei voluto risponderle, farle sentire quello che veramente provavo per lei, e farle capire che io avevo tanto da offrirle pur essendo paralizzato… Quella sera sì addormentò ed io le restai vicino accarezzando i suoi capelli e sperando che anche lei un giorno mi avrebbe ricambiato. Lentamente mi chinai verso di lei e sfiorai le sue labbra assaporando il sapore delle sue lacrime.
Il ricordo di quella confessione era ancora vivo in me, ed anche se le avevo detto che non l'avrei mai ferita, sapevo bene che in quel momento non stavo mantenendo la mia promessa. Ma non sapevo cosa fare, come avrebbero reagito i suoi amici quando l'avrebbero vista arrivare con me? E soprattutto come si sarebbero comportati con un ragazzo che diversamente da loro non poteva camminare? 'Al diavolo Kian!!!' pensai esasperato 'La tua dolce Kay ti sta chiedendo di uscire con lei… e tu…'. "Va bene!" risposi alla fine. I suoi occhi si riempirono di speranza "Cosa? Come hai detto?" domandò esaltandosi tutta. "Va bene… vengo con te…" "Oh grazie Kian… ti sono debitrice!". Si sedette sulle mie gambe e mi abbracciò "Se dovremmo far finta di essere una coppia… dovremo iniziare a far pratica…". Sorrisi e risposi "Concordo pienamente…". Restammo tutto il pomeriggio seduti sul divano a guardare la televisione ed accoccolati l'uno all'altra. Prima che lei uscisse di casa, si girò imbarazzata verso di me. "Non dovremmo baciarci… nel senso che se gli altri lo fanno… noi non dobbiamo… io…". La interruppi capendo i suoi sentimenti "Non preoccuparti… una coppia innamorata non si vede solo se i due ragazzi si baciano…". Mi guardò un momento "Io non ho mai baciato nessuno…" e poi corse fuori dalla porta. Un lieve sorriso si dipinse sul mio volto… a dir la verità qualcuno l'aveva baciata, solo che lei non lo sapeva.
E così arrivò la tanto sospirata domenica mattina. Quando mi svegliai, mi venne di istinto guardare fuori dalla finestra per vedere il tempo che mi avrebbe accompagnato durante quella giornata. Sole. Tanto sole. In quel momento iniziai a fare il conto alla rovescia per l'arrivo di Kathleen. Dopo due ore, finalmente suonò il campanello e quando mi vide, sorridendo esclamò "Ma come è carino quest'oggi il mio ragazzo!". Ricambiando il suo entusiasmo replicai "Ma la mia ragazza è ancora più bella!" e pensavo veramente quello che stavo dicendo. Kay indossava una maglietta nera ed una salopette con i pantaloni larghi dello stesso colore. Per l'occasione si era arricciata i capelli ed era ancora più dolce del solito. 'BACIAMI!' le avrei urlato, ma per fortuna riuscii a controllarmi. Presi la sua mano e la baciai. Le sue guance si arrossirono leggermente ed abbassando lo sguardo sussurrò "Kian… non sto scherzando… oggi sei molto più carino del solito…". Arrossii a mia volta e prima di uscire di casa indossai il cappellino nero della Nike che avevo comprato qualche giorno prima, e che si abbinava perfettamente con la maglietta. Per i pantaloni, avevo invece scelto un colore chiaro, in modo che non fossi vestito di un solo colore. Mentre ci avviammo verso lo zoo, Kathleen si mise dietro la sedia a rotelle ed iniziò a spingermi. La guardai imbarazzato e le chiesi "Cosa diavolo ti sei messa in testa?". Dal suo sguardo capii che ero stato troppo brusco e sottovoce rispose "Io volevo rendermi utile…" "Non ho bisogno del tuo aiuto… non ho bisogno dell'aiuto di nessuno… io sono in grado di badare a me stesso!". Prontamente ribatté "Kian… non ti sto dando compassione se è quello che credi!!! Voglio solo che tu ti diverta!" "Ma mi stai umiliando…" mi tolse il cappellino dalla testa e mi spettinò i capelli "Adesso smettila! Non devi continuare ad esercitare i tuoi muscoli!!! Sono già belli così… quindi lasciami fare quello che voglio e riposati!!!" "Kay…" "Basta!!! Sono felice di fare quello che sto facendo! Adesso stai zitto… amore mio…". Alzai la testa e la vidi rossa come un peperone. Il cuore stava scoppiandomi nel petto… sollevai una mano e le toccai la punta del naso sussurrando "Come vuoi piccola…". E per tutto il resto del tragitto restammo in un confortante silenzio. "Eccoli Kian! Li vedi?" "Chi?" domandai guardandomi attorno. Mi diede una leggera sberla sulla testa "Come chi? I miei amici!!!" scrutai più attentamente e vidi un gruppo di ragazzi e ragazze che stavano aspettando… 'Eccoci…' pensai terrorizzato, e la mia paura aumentò quando le ragazze spalancarono gli occhi quando mi videro. Per la prima volta non riuscivo a leggere le espressioni di alcune persone "Kay… le tue amiche non stanno reagendo bene…". Prima che Kathleen potesse rispondere, quelle strane tipe iniziarono ad urlare e correrci incontro. Poi contemporaneamente iniziarono a parlare "Kay… non mi dire che tu esci con… con lui!" "Non prenderci in giro… non può essere vero!" "Stai scherzando? Tu e lui non potete…" "OH MIO DIO!". Certo, avevo aspettato una brutta reazione, ma questa era eccessiva. Ma… l'attimo seguente… me le ritrovai tutte addosso. Non avevano reagito in quella maniera perché io ero paralizzato, ma per un altro motivo… i Westlife. I ragazzi si avvicinarono "Per favore, non comportatevi così…" disse uno. Ma fu prontamente azzittito "Prego? Abbiamo davanti a noi Kian dei Westlife… e quello che potete dire è 'non comportatevi così?'" "Rendetevene conto: fino a poco fa facevamo dei sogni erotici con lui come protagonista, ed adesso sappiamo che è il ragazzo di Kay!" "…e quindi non siamo noi le protagoniste con le quali lui fa il sogno erotico!" nel sentire quelle parole, io e Kathleen iniziammo ad andare nel panico, e tutti si azzittirono per poter sentire la nostra risposta, che fortunatamente non riuscimmo a dare, perché una di quelle ragazze mi domandò "Posso avere il tuo autografo?". Seguì una pausa di silenzio. Cosa avrei potuto fare… ormai non facevo più parte dei Westlife… ero tornato a condurre una vita normale. Ma non avevo mai negato un autografo ad una fan. Sorridente presi la penna ed il foglio e lei ottenne quello che desiderava. Dopo il suo ne seguirono altri ed alla fine la mia giornata era cambiata in meglio. "Tesoro… posso sapere che sta succedendo?" chiese Kay venendo vicino a me ed allontanando le sue amiche. La guardai e vidi che non stava sorridendo. "Io…" ma feci fatica a trovare le parole. Non le avevo mai detto dei Westlife, era difficile per me parlare, o solamente ricordare, quel magnifico sogno che avevo vissuto per un breve ma intenso periodo. "Kathleen… fino a dieci mesi fa… io lavoravo… non era un lavoro comune… anzi, spesso era stancate, non ero mai a casa ed era persino difficile trovare un momento per potersi innamorare…". A quel punto ci fu un coro di 'ohhh' che fu prontamente azzittito dallo sguardo assassino di Kay. Leggermente spaventato dalla sua reazione, tentai di andare avanti. "Ma… io adoravo farlo… era il mio sogno diventato realtà… ma poi sai cosa è successo… Dal momento in cui quella macchina non riuscì a frenare, tutto è finito…" "Qual era il tuo lavoro?". Chiudendo gli occhi risposi "Facevo parte di un gruppo musicale…" "I Westlife…" concluse lei. Annuii. "Perché non me lo hai detto? Lo sai che tu puoi dirmi tutto… ma nonostante questo… continui ad escludermi dalla tua vita…". In quel momento sentii una connessione con il suo cuore… e sapevo che lei stava provando lo stesso. "Kay… piccola mia perdonami…" sussurrai tirandola verso di me e facendola sedere sulle mie ginocchia. Mi abbracciò forte e bisbigliò "Tesoro mio… promettimi che aprirai il tuo cuore con me…" pensai attentamente alla richiesta che mi stava facendo, ma alla fine presi una decisione "Te lo prometto…" risposi nascondendo il mio viso nei suoi capelli. Dopo un attimo si sentì "Allora? Non avete intenzione di rappacificavi con un bacio?". Kathleen si allontanò da me e sorridendo rispose "Non con così tanti spettatori!" ma uno dei ragazzi risposi "Andiamo! Kian è abituato a stare davanti ad un pubblico numeroso… qui siamo solo in otto…". Titubante mi avvicinai alla mia dolce Kay e le diedi un bacio sulla guancia "Io sono d'accordo con te… meglio fare queste cose quando siamo soli…". Ed il solito coro intonò "E perché?". Con il mio solito e sfacciatissimo sorriso risposi "Perché almeno non devo contenermi…". L'attimo successivo tutti stavamo ridendo ed eravamo pronti a divertirci ed a passare quello che sarebbe stato uno dei momenti più felici dopo tanto tempo…
Kathleen non mi lasciò solo neanche un secondo e quando i suoi amici si scambiavano quello che poteva essere più di un semplice bacio, lei si sedeva su di me ed arrossendo cercava di tirarsi fuori dall'imbarazzo che in quel momento stava provando. Anche se non me lo diceva esplicitamente potevo intuire che anche lei voleva ricevere il suo primo e vero bacio… le sussurrai all'orecchio "Vuoi che sia io a darti il tuo primo bacio?". A dire il vero avevo dovuto far appello a tutto il mio coraggio per farle quella domanda ed avevo già iniziato a perdere le speranze, ma quando diventando ancora più rossa rispose "Sì…" il mio cuore stava per esplodere. Lentamente iniziai a baciarla per tutto il viso e successivamente mi posai sulle sue morbide labbra. Mi venne da sorridere quando mi accorsi che lei non sapeva cosa fare. Allontanandomi da lei, sussurrai "Ti sto solo baciando… non ti farò male…" e la baciai ancora delicatamente come prima. Dopo un attimo decisi di approfondire il bacio ed aprii lentamente la mia bocca, lasciando che la mia lingua inumidisse le sue labbra. Poco dopo stavo incontrando la sua lingua. Mi parve di toccare il cielo con un dito… ma non appena successe, Kathleen si scostò immediatamente e si coprì la bocca con la mano. "Che c'è?" domandai spaventato dalla sua reazione "Niente… ma… è stato così strano… quando le nostre lingue…". La abbracciai "Ti è piaciuto?" "Oh Kian… sì… mi è piaciuto tanto…" rispose arrossendo ancora di più. A quella sua confessione, impazzii letteralmente di gioia, e quasi incredulo, ripensavo alla splendida sensazione provata pochi attimi prima mentre stavamo baciandoci. Assorto nei miei pensieri, sollevai lo sguardo e vidi il gruppo di amici guardarci sorridenti. "Ci sembrava strano che non vi foste ancora baciati…" sogghignò uno dei ragazzi. Kay si alzò imbarazzata ed esclamò "Andiamo al cinema!!!! Allo zoo non abbiamo più niente da fare! Abbiamo visto leoni, scimmie, rinoceronti e tutti gli altri animali…". Tutti pensarono alla sua proposta ed alla fine fu accettata con entusiasmo. A dire la verità non morivo dalla voglia di andare al cinema. Il motivo era semplice: essendo sulla sedia a rotelle dovevo rimanere in uno dei corridoi laterali, e la cosa mi metteva in imbarazzo. Durante il percorso verso il cinema, Kathleen non si avvicinò mai a me ed ogni volta che mi giravo verso di lei, distoglieva immediatamente lo sguardo ed arrossiva. Nel vederla così, non potevo far a meno di sorridere. Solo un bacio l'aveva sconvolta completamente ed adesso aveva vergogna ad avvicinarsi a me. Arrivammo al cinema e mentre tutti prendevano posto, Kay si scusò ed andò in bagno. Prima che il film incominciasse, Trevor mi chiese "Kian… perché hai lasciato i Westlife?". Tutti gli altri mi guardarono incuriositi. Ma che razza di domanda era? Non poteva vederlo con i suoi occhi il motivo? I Westlife viaggiavano, cantavano, ballavano discretamente e si esibivano sempre davanti a numerose folle. Una persona disabile sarebbe stata solo una palla al piede… ed io non volevo che il gruppo fosse svantaggiato con me presente. "Non sei obbligato a rispondere Kian…". Mi girai e vidi che Kay era tornata dalla toilette. La sua presenza mi infondeva sicurezza e così iniziai a parlare "Qualche mese fa, io e gli altri ragazzi eravamo in giro per Londra… avevamo un pomeriggio libero, ed il nostro stilista decise di portarci in Piccadilly Circus per poter comprare nuovi vestiti. All'inizio l'idea era allettante, ma c'era come un voce che continuava a ripetermi di non andare… pensavo di essermi sognato, ma man mano che entravo ed uscivo dai negozi, mi sentivo a disagio e così decisi di tornare in albergo. Ma non appena mi allontanai dagli altri, un automobilista perse il controllo della sua vettura e finì sul marciapiede. Lungo la sua traiettoria c'era una bambina che stava guardando una vetrina di giocattoli. Fu più forte di me… spinsi la bambina, facendola cadere in modo che fosse salva, ma la macchina mi prese in pieno… Shane sentì il rumore di vetri infranti… e si aspettava di tutto fuorché io coinvolto… mi portarono immediatamente all'ospedale… però non riuscirono a far nulla per la mia colonna vertebrale… e così… persi l'uso delle gambe…". Riuscivo a sentire le lacrime crescere nei miei occhi ma dovevo far di tutto pur di trattenermi. Nancy mi guardò "Kian… ma tu avresti potuto continuare a fare il lavoro che tanto ti piaceva…". Cercando di sorridere, risposi "Lo so… è la stessa cosa che mi dicono tutti… ma per me è diverso…". Le luci in sala iniziarono ad abbassarsi. Kay sorridendo sussurrò "Posso farti compagnia?" e si sedette vicino a me. "Che fai? Ti verrà il torcicollo…" ribattei iniziando a ridere. Il film incominciò ed io mi voltai verso di lei. Anche se la luce era poca, io potevo vedere tutta la sua bellezza. Per me Kathleen era splendida. Adoravo tutto di lei… non ero mai stato così tanto innamorato pazzamente di nessuna. Probabilmente Kay si accorse che la stavo osservando, perché sorrise dolcemente e prese la mia mano. Le sue dita si intrecciarono con le mie. Come era piccola la sua mano. Avrei desiderato ardentemente che lei mi accarezzasse tutte le notti… sentire il suo tocco sulla mia pelle… Ma c'era una cosa che non riuscivo a capire… ovvero quali erano i suoi veri sentimenti. Alcune volte si comportava come se io fossi più di un semplice amico, ma altre volte mi sembrava una persona completamente diversa da quella che conoscevo. Fredda, distaccata ed impaurita. 'Oh piccola Kay… lo sai che io non ti farò mai nulla di male…' sospirai riportando la mia attenzione verso il film…

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Capitolo 3
"Ragazzi… finita la cena mi piacerebbe farvi qualche foto per l'album di famiglia…" esclamò una sera la nonna. "Ma… io non faccio parte della famiglia…" disse Kay, ma fu prontamente azzittita "Non preoccuparti di questo cara…" esclamò la nonna guardandomi. Mentre andava in camera sua a prendere la macchina fotografica, Kathleen si girò verso di me "Cosa significava quello sguardo?" domandò alzando un sopracciglio. Innocentemente risposi "Non lo so Kay… ormai conosci anche te la mente contorta della nonna…". "Bene Kathleen… avvicinati a Kian…" ordinò nonna Rose. Kay si alzò dal tappeto e si sedette vicino a me sul divano. Sorridemmo pronti per il flash, ma non arrivò "Bhe? Non crederete che vi scatti la foto così?" "Perché?" domandammo contemporaneamente io e la ragazza. "Come perché? Mi sembrate due mummie… dovete mettervi vicino… abbracciatevi… non so… Kian stringila a te… Kay… prendi la sua mano…". Arrossendo lei si avvicinò a me. Lentamente le misi un braccio intorno alle spalle e la tirai vicino al mio petto. La mia mano cercò la sua e la strinse forte. "Bene… adesso…" e suonò il campanello, così la nonna oltre a lasciare la sua frase a metà dovette lasciarci per andare ad aprire la porta. Kathleen era talmente vicino a me che potevo sentire il battito del suo cuore… era accelerato… il suo respiro era caldo. La mia unica speranza era quella di non eccitarmi in quel momento… io me ne sarei accorto una volta diventato visibile, ma lei lo avrebbe notato anche prima. "Kian…" bisbigliò liberando la sua mano. Le sue dita risalirono i miei muscoli, arrivarono sino alle spalle e discesero per il mio torace, causandomi un brivido di piacere. Dal nostro primo bacio allo zoo erano passati più di due mesi, e da quel giorno eravamo tornati ad essere solo amici, anche se le mie speranze di stare con lei non erano scomparse, anzi erano diventate più forti e salde. "Che bel corpo che hai…" sussurrò prima di arrossire. "Io… io vado in palestra…". Rise lievemente e pochi secondi dopo, tutta la stanza era nel silenzio più totale. Kay guardò la porta del salotto e quando sentì la nonna parlare e ridere con la vicina, si rigirò verso di me. Lentamente si avvicinò al mio collo ed iniziò a baciarlo "Oh mio Dio…" furono le uniche e spontanee parole che uscirono dalla mia bocca. Continuando con la sua azione, si sedette dolcemente a cavalcioni sopra di me. "Oh mamma mia…" furono le uniche e spontanee parole che uscirono dalla mia bocca (ancora). "Kathleen… la nonna… è fuori… no… lei… lei è in casa…" cercai di balbettare tra la forte emozione che lei stava causando in me. "Kian… mi vuoi?" chiese guardandomi. Sbalordito incontrai i suoi occhi "Prego?". Dopo un attimo di esitazione ripeté la domanda "Tu mi vuoi… vuoi fare l'amore con me?". Il mondo intorno a me si fermò ed alla fine respirando a fondo risposi "Sì… ma io voglio fare l'amore con la vera Kay…". "Cosa significa?" replicò stupefatta. "Voglio dire che in questo momento non sei la mia dolce e piccola Kay…" "Quello che stai dicendo non ha alcun senso… oramai io non sono più una bambina…" esclamò alzando la voce e scendendo dalle mie gambe. "Lo so… so che non sei più una bambina… Oh Dio… lo vedo tutti i giorni…" tentai di giustificarmi. "Se lo sai perché mi stai respingendo?" "Kathleen… tu non sei il tipo di sedurre un ragazzo per portarselo a letto… ci deve essere un motivo per spiegare il tuo comportamento…". Freddamente mi guardò e senza dire una parola tornò in camera sua. 'Cosa ho combinato…' pensai spostandomi sulla sedia a rotelle per poterla seguire. "Kian… caro… cosa è successo? Kathleen sembrava arrabbiata…" domandò la nonna preoccupata "Niente nonna… adesso vado a parlare con Kay…". Aprii la porta della sua stanza, e la vidi sdraiata sul letto che abbracciando il cuscino piangeva… Nel vederla così il mio cuore mancò un battito… piccola e innocente creatura, perché io dovevo far di tutto per farla soffrire? Mi avvicinai al letto e lentamente iniziai ad accarezzarle i capelli. "Vattene…" sussurrò, ma gentilmente risposi "No…". E per un lungo periodo tutto quello che potevo fare era ascoltare i suoi singhiozzi. "Io sono diventata grande… ma nessuno lo vuole vedere… tutti mi vedono come una bambina da accontentare, sgridare, viziare… Anche tu… il tuo è lo stesso comportamento delle altre persone che conosco… Sì è vero, ho solo sedici anni, ma sono capace di prendere delle decisioni da sola…". La sua confessione mi aveva lasciato perplesso… io non l'avevo mai trattata come una bambina, anzi succedeva spesso il contrario… lei era la mia migliore amica, la persona a cui apparteneva il mio cuore, la donna che mi avrebbe fatto felice… "Kay… questo non è vero… tu sei una splendida ragazza… Santo Dio… io sono un maschio e lo so per certo… tu non sei per niente una bambina… sia nel tuo splendido carattere che nel tuo corpo… Kathleen ascoltami ti prego…" dissi spostandole alcune ciocche di capelli dal viso "Se le persone tendono a trattarti come una bambina… lo fanno per proteggerti… perché ti vogliono bene e ti conoscono… forza non devo dirtelo io… lo sai anche tu che il tuo carattere è debole… non hai la forza di ribellarti… ma lo fai solo perché hai paura di ferire il prossimo…". Continuando a piangere, sottovoce disse "Allora perché nessuno mi vuole?". Le sue parole furono pesanti per il mio cuore. Era così difficile vedere il mio amore per lei? Glielo dimostravo in tutto quello che facevo e dicevo, ma lei si ostinava a vedere solo me… kian… e non il Kian che io le mostravo… se solo avesse capito quello che realmente il mio cuore provava per lei… tutto sarebbe stato diverso… abbassando la testa uscii dalla stanza e la lasciai libera di esprimere le sue emozioni.

Le lacrime scorrevano liberamente sul volto di Kathleen e la ragazza non aveva nessuna intenzione di fermarle… la stanza era illuminata solamente dalla luce del lampione appena fuori la finestra… ma perché piangeva? Non ne capiva il motivo… non riusciva a leggere il suo cuore… e tutto per colpa di una persona… Kian. Il suo caro e dolce amico, la persona che non l'abbandonava mai. E' vero… lui era sempre al suo fianco, faceva di tutto per farla sorridere e renderla felice… ma adesso? Nel momento in cui lui l'aveva respinta, Kay aveva sentito qualcosa di diverso nel suo cuore… non era la solita sensazione. Certo lei gli voleva bene, ma sentiva che non tutto era rimasto uguale. Dall'attimo in cui Kian l'aveva baciata… così dolcemente… e teneramente… per la prima volta si era sentita amata e desiderata. Ma non era lo stesso amore che le dimostravano i suoi amici oppure la nonna… era un nuovo amore, che lei non aveva mai sperimentato prima. E ogni volta che lei era fra le sue braccia, sapeva di essere al sicuro, era consapevole del fatto che Kian non le avrebbe mai fatto accadere nulla. Anche in quegli istanti in cui lui non era al suo fianco, riusciva a sentire il suo profumo… la sua risata… vedeva il profondo blu dei suoi occhi… E il cuore della piccola Kay batteva per lui… già… finalmente si stava accorgendo che per la prima volta nella sua vita era innamorata… ed era innamorata di Kian… "Oh Dio…" sussurrò arrossendo; come avrebbe fatto adesso? Lei non era di certo il tipo di ragazza coraggiosa di quelle che hanno la forza di dichiararsi… ma non poteva neanche ignorare i suoi sentimenti… le voci di Kian e di nonna Rose, la riportarono alla realtà, e silenziosamente socchiuse la porta e rimase ad osservare il ragazzo. "Ciao caro…" sussurrò nonna Rose toccando una spalla al nipote e tenendogli la porta aperta per permettergli di uscire. Poco prima che Kian oltrepassasse la soglia, si girò istintivamente verso la camera della ragazza e quando la vide intenta a spiare cosa stava succedendo, le sorrise dolcemente. Kathleen sentì il suo cuore aumentare i battiti, e poteva benissimo sentire che stava arrossendo. Senza rispondergli, richiuse la porta e tornò nel suo piccolo mondo. Non sapendo che in quel momento aveva appena spezzato il cuore di Kian…

Richiusi la porta di casa alle mie spalle, e restai in silenzio ad osservare il mio appartamento. Tutto quello che appariva ai miei occhi era la stessa sensazione che provavo nel mio cuore… vuoto. Sì, il mio cuore in quel momento era vuoto… anzi il mio cuore si era infranto alcuni minuti prima quando Kathleen mi aveva praticamente ignorato. Se solo quella sera non avessi trovato il coraggio di respingerla, a quest'ora io e lei saremmo insieme… probabilmente a fare l'amore… Cancellai immediatamente quel pensiero dalla mia testa, quello che avevo fatto era la cosa giusta, mentre mi stava baciando riuscivo a capire chiaramente che non era più la mia Kathleen. Solo quando lei aveva iniziato a piangere e a sfogarsi nuovamente con me, avevo riconosciuto la ragazza con la quale avrei voluto veramente fare l'amore. Nel frattempo la pioggia aveva iniziato a cadere sulle ormai deserte strade di Dublino. Mi avvicinai al telefono e lentamente composi il suo numero… Squillò e squillò e squillò nuovamente e solo quando stavo per appendere sentii la sua dolce voce, era attutita, sembrava che la mia piccola avesse continuato a piangere ininterrottamente fino a quel momento. "Pronto?". Dopo una breve pausa di silenzio, riuscii a trovare il coraggio di parlare "Non odiarmi…" e senza aspettare una sua risposta riattaccai il ricevitore. Andai in camera e mi sdraiai sul letto. Nascosi il viso nel cuscino e lasciai libero sfogo alle lacrime. "Ti amo… ti amo Kathleen… " erano le uniche parole che ripetevo ininterrottamente. Continuando a piangere, riuscii ad addormentarmi e pregai il Signore di non punirmi più…

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Capitolo 4

"Oh Kian… finalmente…" sussurrò la mamma abbracciandomi. Mi guardai attentamente intorno… Sligo… alla fine ero riuscito a ritornare nella mia adorata città per poter passare il Natale con la mia famiglia. Non era cambiato nulla, tutto era rimasto esattamente nelle stesse condizioni in cui l'avevo lasciato quasi un anno prima. "Kian! Kian!" urlarono Colm e Marielle correndomi in braccio. Mi strinsero forte a loro, e solo quando chiesi aiuto perché stavo soffocando, mi lasciarono andare. Poi la vittima seguente fu nonna Rose… ma a lei non sembrava importare, l'unica cosa a cui rendeva conto era poter passare le feste in famiglia. I miei occhi poi, si posarono su Kathleen che era rimasta immobile sulla porta, spaventata di poter interrompere quell'attimo famigliare, a cui lei si sentiva estranea. Mi avvicinai a lei e le sorrisi. In un primo momento non reagì, ma pochi secondi dopo, titubante ricambiò il sorriso. Il mio cuore tirò un sospiro si sollievo. Da quella sera in cui lei aveva tentato di sedurmi ed io avevo resistito, si era come creato un muro tra di noi, e la cosa mi spaventava. Sì certo, parlavamo ancora, ma mancava quella tenerezza che riusciva sempre ad instaurarsi nel nostro rapporto. E come se la nostra amicizia si fosse distrutta. "Tu devi essere Kathleen…" disse la mamma avvicinandosi a lei. Arrossendo Kay rispose "Sì… spero di non disturbare troppo…" e timidamente offrì la sua mano. Mia madre sorridendo ricambiò la stretta "Non preoccuparti di questo… chiunque renda felice mio figlio è benvenuto in casa nostra…". La ragazza sentendo quelle parole si girò verso di me e quando i nostri occhi si incontrarono, entrambi arrossimmo e guardammo in direzioni opposte. "Kay… posso chiamarti così vero?" "Certo!" esclamò lei in risposta, un raggiante sorriso si dipinse sul suo volto. "Sono molto lieta che tu abbia acconsentito a passare il Natale con noi… Kian mi ha detto che ha dovuto faticare parecchio per farti accettare l'invito!" "A dire la verità non volevo rovinare i vostri festeggiamenti… voglio dire, io non sono di famiglia e…". La mamma la prese sotto braccio "Kathleen… se tu non fossi qui, Kian sarebbe depresso… musone… lunatico… e infelice…". Non riuscendo più a sopportare la maniera in cui la mamma tentava di aiutarmi, presi la valigia di Kay e la portai in camera mia. (Emm…… bisogna tener conto che il ragazzo non cammina, e quindi la valigia se la carica sulle gambe… insomma… bisogna usare un po' di immaginazione…) "Dormirai in camera mia…" sussurrai allontanandomi da loro imbarazzato. "Ma Kian…" replicò Kay. "Niente ma… ho detto che dormirai in camera mia…" ribattei impassibile "E tu… dove dormirai?" chiese sottovoce. Mi voltai verso Kathleen, il modo in cui aveva pronunciato la sua ultima domanda, aveva letteralmente sciolto il mio cuore. Restai a fissarla rapito, le sue guance divennero ancora più rosse e imbarazzata dopo qualche attimo rispose "Io… sono preoccupata… sono preoccupata per te…". Le sorrisi e sussurrai gentilmente "Non ci sono problemi…" e con l'aiuto di Colm andai in camera per renderla il più possibile accogliente solo per lei. E già… era stata una vera impresa convincerla a passare il Natale con me e la mia famiglia…
"Cosa?" aveva domandato con i suoi grandi occhioni spalancati. "Se ti andrebbe di passare il Natale a casa mia… a Sligo!" avevo ripetuto mantenendo la calma e cercando il più possibile di non ridere davanti a lei a causa della sua reazione. "Ma Kian… non posso… io non…" e le parole le morirono sulle labbra. Abbassò la testa e arrossendo iniziò a giocare con la matita che giaceva sul tavolo. I miei occhi si incollarono su di lei. Negli attimi in cui mostrava le sue debolezze e appariva così impacciata ed indifesa, il mio cuore impazziva completamente. Lentamente la mia mano cercò la sua e dolcemente la strinse. In un primo momento non reagì, anzi sembrava a proprio agio, ma alcuni secondi dopo, agitandosi si alzò di scatto e si allontanò da me. Io non riuscivo a capirla, sapeva bene che poteva fidarsi di me, ma oramai era tutto diverso. La osservai e lei continuò a parlare "No Kian… io non sono di famiglia… non posso venire…". Mi avvicinai a Kathleen "Ma Kay… questo non importa… sai come ti vogliamo bene io e la nonna, e nella stessa maniera ti adoreranno i miei genitori ed i miei fratelli…" "Io non voglio essere vista come un'intrusa…" "Tu non sarai mai un'intrusa… come puoi solo pensare una cosa simile…" risposi prendendo le sue mani. Tentai di farla sedere sulle mie ginocchia, ma la ragazza resistette. "No Kian…" "Ti prego Kathleen… torna ad essere la mia Kathleen…" sussurrai quasi sull'orlo delle lacrime. Il suo sguardo studiò il mio e successivamente bisbigliò "Passerò con te il Natale…" e corse via senza neanche attendere una mia risposta…
"Kian! Vieni a fare una partita alla Playstation con me?" domandò Colm interrompendo i miei pensieri. "Come?" "Ho detto se vuoi giocare con me!". Guardai il mio fratellino "Oh Colm… adesso non posso, devo mostrare la casa a Kathleen!". Ma il bambino sorridendo rispose "La mamma si sta occupando di Kay, le sta facendo vedere l'album di famiglia". In un primo momento mi sembrò una cosa normale, ma quando mi resi veramente conto di quello che stava facendo, urlai "LE STA FACENDO VEDERE L'ALBUM DI FAMIGLIA?". E questo significava, che la mamma le stava mostrando tutte le mie foto di quando ero piccolo e raccontando tutte le mie avventure giovanili. Probabilmente Kathleen stava anche ridendo di me! Mi precipitai in salotto, ma quando entrai mi fermai a guardare la ragazza incantato. Ormai era una cosa che facevo spesso. Kay per me era la creatura più bella del mondo, ed ogni volta che la vedevo non capivo più nulla, e la sua figura mi rapiva completamente. "Dunque… qui… aveva appena iniziato a camminare… poco dopo scattata la foto, è caduto come un sacco di patate…". Kathleen sorrise dolcemente. "Qua suo fratello Tom gli stava insegnando a pescare…". "Kian deve ammirare tanto Tom… mi parla sempre di lui come se fosse il suo mito!" "Sì… a dire la verità è molto legato a lui… anche se adesso è in America, io credo che Kian lo chiami tutti i giorni!" concluse la mamma. "Mmm… dunque… in queste due foto eravamo in sala giochi…". La piccola Kay alzò gli occhi e mi vide sulla soglia della porta. Sorridendo commentò le foto "Kian… ERI molto carino da piccolo…". "ERI?" domandai ritornando sulla terra. "ERO molto carino? Kathleen se ti prendo sei morta!" esclamai avvicinandomi a lei con aria minacciosa. Capendo le mie intenzioni, Kay si alzò ed iniziò a correre per la sala, andando poi in corridoio e scappando poi in camera mia. Ed entrare in quella stanza fu la sua rovina. "Sei in trappola Kathleen…" sogghignai avvicinandomi a lei. "Ohhh che paura… e cosa vorresti farmi?" chiese lei ridendo. "Adesso vedrai…" risposi prendendola e 'lanciandola' sul letto. Quando fu in mio potere, iniziai a… farle il solletico. "Ahhhhh… Kian… lasciami!!!!!!" iniziò a gridare, ma tutto era inutile, oramai doveva pagare per quello che aveva detto. Nel frattempo io mi ero spostato dalla sedia a rotelle, e mi ero messo vicino a lei. Il mio corpo a contatto con il suo, infondendole calore… le mie mani la stavano toccando… e lei mi stava facendo il solletico! "Kay… non infierire… o peggiori la situazione!" ribattei iniziando a ridere a mia volta. "Kian… Kian… smettila per favore…" continuava a ripetere e solo quando non riuscì più a sopportare la mia vendetta sussurrò "Sei molto carino anche adesso…". Nel sentire le sue parole mi fermai immediatamente. La guardai negli occhi e le sistemai una ciocca di capelli. "Grazie…" bisbigliai baciandole la fronte. Lentamente sentii le sue braccia stringersi intorno al mio collo. Mi tirò verso di lei e abbracciandola a mia volta, nascosi il viso nei suoi capelli. "Ti voglio bene Kian…" disse dolcemente depositando un bacio sulla mia guancia. 'Eccola… la mia Kathleen…' pensai chiudendo gli occhi ed addormentandomi tra le braccia del mio piccolo angelo.

Aprii gli occhi a sera inoltrata. Con la mano cercai Kay. Non c'era, ma il letto era ancora caldo e quindi doveva essersi svegliata da poco anche lei. "Ben svegliato tesoro…" disse la mamma entrando in camera. "Ciao… che ore sono?" domandai ancora assonnato "Sono le undici passate… il papà è appena andato a letto…" sussurrò iniziando ad accarezzarmi i capelli. "Oh figlio mio… sono così contenta di averti ancora a casa con noi…" "Anche io sono felice di essere qui…". La mamma mi prese tra le sue braccia e teneramente iniziò a coccolarmi. Oh come mi era mancata quella dolce sensazione… "Kian… Kathleen ti vuole bene…" iniziò dopo una breve pausa di silenzio. "Mamma… ti prego… non…" "Non devo illuderti?" domandò senza darmi il tempo di finire la frase. "Ma io non ti sto illudendo… è la verità…" la guardai con aria interrogativa, e sorridendo spiegò "Kay è legata a te profondamente… sia come rapporto di amicizia che come qualcosa che va oltre… è sorridente quando tu sei nei paraggi e arrossisce quando posi i tuoi occhi su di lei… sono tutte cose facili da notare…". Sorpreso da queste sue osservazioni e spirito di intuizione, pensai alle sue parole e mi strinsi forse a lei. "Quando hai capito tutto questo?" le domandai. La mamma mi baciò la fronte e rispose "Ho passato con lei la maggior parte del pomeriggio, come posso non 'esaminare' la ragazza della quale mio figlio è così tanto innamorato?". Sorrisi… mia madre non si dimenticava nemmeno una parola di quello che le dicevo. Le avevo telefonato la sera precedente e le avevo raccontato tutto di Kathleen e di quello che realmente provavo per lei. Senza problemi le ammisi che non ero mai stato così tanto innamorato di una ragazza e sapevo anche che a lei sarebbe piaciuta tantissimo Kay… d'altronde tutti erano rapiti dalla sua vitalità e generosità. "Kian… tu devi parlare con lei… falle sapere quello che realmente provi…" sussurrò prima di baciarmi la fronte e lasciarmi solo con i miei pensieri. Quando fui immerso nel silenzio e nel buio più totale, iniziai a riflettere su quello che realmente dovevo fare. Sapevo bene che avrei dovuto dichiararmi… ma l'unica cosa che mi mancava era il coraggio… inoltre avevo bisogno di parlare con qualcuno che poteva capire fino in fondo il mio amore. Certo… il mio cuore batteva per lei, adoravo ogni piccolo particolare del suo carattere, ma amavo tantissimo anche le forme del suo corpo… insomma, quello che voglio dire è che non era un amore propriamente puro… spesso fantasticavo su come sarebbe meraviglioso poter far l'amore con lei… avevo bisogno di parlare con un ragazzo della mia età… avevo bisogno di Shane. Senza riflettere su l'ora, alzai la cornetta e digitai il suo numero. Dopo pochi secondi, una voce maschile rispose "Sì… casa Filan… posso esserle utile?". "Spero proprio di sì…" risposi. Shane capì immediatamente chi era in linea "KIAN!!! Che meraviglia risentirti! Pensavo che ce l'avessi con me…". "E per cosa?" domandai stupito "Non lo so… sono due settimane che non ti fai sentire…". Iniziai a ridere "Oh Shane… anche se sono due settimane che non ti chiamo, non vuol dire che sono arrabbiato con te… ma scusa una cosa… perché non puoi essere tu a chiamare…" domandai tentando di apparire offeso ed arrabbiato. "Ok ok… colpito ed affondato! Cambiamo discorso… non penso che tu mi abbia telefonato per augurarmi la buona notte!" esclamò "Forza Kian… sono anni che ti conosco… e solo dal tono di voce capisco che c'è qualche cosa che ti turba…". Sospirando ammisi la verità "Già… Shane, non hai idea di quanto il mio problema mi distrugga…". "E' un problema così tanto grande?" chiese quasi spaventato. "No… vedi è un problema dolcissimo… un problema del quale sono pazzamente innamorato!" sussurrai iniziando a sorridere. "Kian… io l'ho sempre detto che tu sei completamente pazzo! Non puoi parlare in quella maniera di un problema! Ma che dico? Non puoi innamorarti di un problema!!!". Con tono sognante ribattei "Lo faresti anche te se il problema si chiamasse Kathleen…". Pausa di silenzio. "AH! ADESSO HO CAPITO TUTTO!" urlò Shane dopo qualche momento passato a riflettere. "Ma amico… dov'è il problema? E' Kay… mi hai parlato veramente tanto di lei… e a quanto pare sembrate in ottimi rapporti e…" "Ma Shane… io non ho la forza di aprirle il mio cuore… lei è giovane e bella…" intervenni iniziando a motivare il mio problema. "Oh sveglia ragazzo! Anche tu sei giovane e bello!". Silenzioso riflettei su queste parole… Shane che mi diceva che ero giovane e bello… MAH! "Ehi Kian!!! So bene a cosa stai pensando! Non lo dico mica io che sei bello… ci sono milioni di ragazze che te lo dicono… scrivono e fanno sapere tutti i giorni!" si giustificò il mio amico. Iniziammo a ridere, ma dopo qualche momento, Shane continuò "Tu non hai mai avuto problemi con le ragazze… Santo Dio… ogni giorno te ne baciavi una diversa!!! E non oso immaginare cosa facevi con quelle che venivano in camera tua… tu sei un ragazzo veramente in gamba… ti fai voler bene da tutti…". Sospirando, riuscii a dirgli quello che veramente mi impediva di fare il primo passo "Ma io non posso camminare…". Shane rimase in silenzio per qualche minuto "Non ci credo… mi rifiuto di credere che è questo il motivo… Kian… io so che tu adori quella ragazza più di ogni altra cosa al mondo… sono pronto a credere che…" e si fermò di botto. "Shane…" "CI SONO!" fu la frase che sentii successivamente "La festa che darò per l'ultimo dell'anno… tu verrai e porterai con te anche Kathleen…". Lo ascoltai allibito "Stai scherzando vero?" domandai dopo un attimo. "No, per niente! Voglio vedere anche io questa ragazza che non ti fa più ragionare! Mi sembra strano che tu non abbia fatto nemmeno una mossa con lei!". "Mmm… vedi Shane… qualche cosa è successo…" e gli raccontai quegli avvenimenti che si era perso. Andai avanti a parlarle di lei e solo di lei, e alla fine Shane era sempre più deciso a volerla incontrare. "Senti! Tu non hai il coraggio di confessarle il tuo amore, ma a quanto pare riesci ad allungare le mani su di lei senza problemi!" "Shane!!!!" lo interruppi immediatamente "Avanti! Dimmi che non è vero! Kian… abbracci… baci…". "Ok Ok… hai vinto tu…". Pochi secondi dopo potei sentire la voce trionfante di Shane "Sapevo che avrei vinto senza problemi… vedrai che sarà una serata indimenticabile per te!!!!!!" esclamò prima di riattaccare il telefono senza neanche salutarmi. Ascoltai il monotono segnale tentando di capire cosa stava passando per la mente contorta del mio amico…
Silenziosamente uscii dalla mia camera e mi avviai verso quella di Kathleen e Marielle (essendomi addormentato sul letto, lei era andata ad alloggiare da mia sorella). Avevo bisogno di vederla nuovamente… senza fare rumore, aprii la porta e la vidi dormire dolcemente. Mi avvicinai a lei e mi sedetti vicino alla mia adorata Kay… iniziai ad accarezzarle i capelli e quasi inconsciamente mi avvicinai alle sue labbra… le baciai dolcemente e la strinsi forte a me. Mi sdraiai accanto al suo caldo corpo, e continuando a posare dei leggeri baci sulla sua fronte pochi istanti dopo, mi riaddormentai facendo appena in tempo a sentire la mia piccola avvicinarsi a me ed abbracciarmi teneramente…
Quando la mattina aprii gli occhi, di Kathleen non c'era nemmeno l'ombra, sentii la porta della camera aprirsi e quando mi girai trovai mia sorella Marielle sorridente… "Se cerchi la tua Kay… faresti meglio a guardare in cucina…". Immediatamente mi svegliai e cercai di sistemarmi per potermi rendere presentabile. Nel frattempo la sorellina non perdeva occasione per stuzzicarmi "Kian… non sapevo ti piacesse così tanto infilarti nel letto di altre ragazze…". Mi girai verso di lei imbarazzato "Marielle… non è assolutamente come pensi… io… io ero venuto a vedere come stava Kathleen…" "Si si… e come mai allora quando stamattina mi sono destata, eravate tutti stretti stretti?". Le mie guance divennero coloro fuoco e non riuscii a trovare nemmeno una scusa per giustificarmi, ma per fortuna la mia piccola sorella, capì tutto al volo "Non preoccuparti… stavo scherzando…" e mi aiutò ad arrivare fino in cucina. Quando entrai nella stanza, Kathleen era seduta al tavolo a fare colazione. Mi sistemai davanti a lei e sorridendo le sussurrai "Ciao…". Kay mi guardò arrossendo e rispose "Buon giorno…". I miei occhi si incollarono su di lei… ero completamente rapito da tutto quello che faceva, niente o nessuno riusciva a farmi distogliere lo sguardo da lei. Kathleen dal canto suo diventava sempre più rossa, evidentemente in imbarazzo per il mio comportamento… "Kian… KIAN!!! La vuoi smettere? Stai mettendo in imbarazzo Kay!" mi rimproverò mio padre… fu solo a quel punto che riuscii a reagire… volendo scappare il più lontano possibile da lei iniziai ad arrossire a mia volta…

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Capitolo 5
"KATHLEEN!!!" urlò Shane piombando addosso alla ragazza e stringendola in un abbraccio fatale. "Sono così felice di incontrarti dopo aver sentito così tanto parlare di te…". Kay iniziò a ridere, ma dopo un attimo, notando che Shane non mollava la presa, la sua reazione fu quella di arrossire criminosamente. Adesso era il mio turno di ridere… Kathleen, ormai lo sapete, era timida di natura, ma quando si trattava di avere a che fare con l'altro sesso, si bloccava completamente. "Kay, lui è Shane, uno dei miei migliori amici…… Shay… come avrai capito, lei è Kathleen…". Shane lasciò la ragazza libera ed iniziò a ridere come un pazzo. Lo guardai attentamente e capii "Shane… a mezzanotte mancano due ore… e tu sei già completamente ubriaco…". "KIAN!!!!" urlò un altro ragazzo avvicinandosi. "Ehi! Daniel… quanto tempo!" risposi al mio migliore amico da sempre. Ero felice di vederlo, da quando avevo avuto l'incidente, avevo perso i contatti anche con lui, ma speravo che da quella serata, tutto sarebbe tornato alla normalità tra di noi. Notai immediatamente come i suoi occhi si posarono su Kay… all'istante diventai geloso… So bene che è sbagliato, ma non riuscii a provare nessun sentimento diverso da quello della gelosia… Graham non perse occasione e si avvicinò a Kathleen. Proprio mentre lui stava per presentarsi, sentii che la mia sedia a rotelle veniva tirata via da qualcuno "Ma che bella sorpresa!!!!" urlò Bryan sedendosi in braccio a me. "Amico… farsi sentire nemmeno per sogno…" continuò Mark "…per non contare il fatto che quando ti telefonavamo tu non eri mai in casa…" concluse Nicky. Tutti poi si azzittirono in attesa di una mia risposta… che non arrivò mai… Ero troppo preso a guardare Kathleen e Graham che si divertivano per poter badare ai miei amici. Lei stava ridendo di cuore, e lui non riusciva a toglierle gli occhi di dosso. Riuscii a ritrovare la mia voce "Lo uccido…" sussurrai. Bryan, Mark e Nicky guardarono tutti nella mia stessa direzione e capirono il motivo del mio turbamento… Si scambiarono uno sguardo complice e da quel momento grazie a loro, sarebbe iniziata una serata indimenticabile… Nicky prese la carrozzella e la spinse in un angolo dell'immenso salone, ignorando ogni mia richiesta di riportarmi dove mi avevano trovato… Bryan si diresse verso Kathleen, e presentandosi la portò via da Graham… mentre Mark sparì alla ricerca di Shane… pochi attimi dopo Kay veniva fatta sedere da Bryan sulle mie ginocchia e Shane spuntava come dal nulla da dietro di me… "Ma tu guarda… due persone sotto ad un ramo di vischio…". Io e Kathleen capendoci poco alzammo lo sguardo e notammo che Shane stava reggendo un piccolo rametto di vischio e che io e la ragazza eravamo proprio sotto di esso… guardai Kathleen che divenne tutta rossa. In un primo momento mi fu impossibile reagire… ero imbarazzato a mia volta, ma pochi istanti dopo sentii che le labbra della piccola Kay si posarono sulle mie. Non riuscii a muovermi per qualche secondo… Kay timidamente cercò di approfondire il bacio, e con qualche esitazione iniziò a giocare con la mia lingua… ero in estasi… i miei sogni si stavano avverando… le sue mani si muovevano lentamente nei miei capelli… tutto intorno a me era cambiato… le persone erano sparite… io e lei… 

Il cuore di Kathleen batteva forte… non sapeva neanche lei dove aveva trovato il coraggio di baciare Kian… di baciarlo nella maniera in cui il ragazzo aveva baciato lei mesi prima… le sembrava di vivere in una favola… per tante notti aveva sognato di poterlo baciare così… incontrare la sua lingua dolcemente… A dire la verità quando in un primo momento Kian non aveva risposto a quel bacio, la ragazza aveva avuto paura che lui non la volesse, ma pochi istanti prima tutti i suoi dubbi erano svaniti. Poteva sentire il dolce sapore del ragazzo, tremare sotto le sue carezze… 

Ormai senza fiato, Kay si allontanò lentamente da me. No… non volevo che tutto finisse così… presi il suo viso tra le mani ed i nostri occhi si incontrarono… i suoi occhioni marroni risplendevano di una luce che non avevo mai visto… il rossore era diverso dal solito… Gentilmente la tirai verso di me, ed iniziai a baciarla… toccarla… accarezzarla… Le mie braccia la strinsero forte e lei mi abbracciò dolcemente… 
"Aehm… scusate… non vorremmo interrompervi ma…" si intromise Mark. Io e Kay ci allontanammo l'uno dall'altra e arrossendo rimettemmo le nostre mani al proprio posto. Con lo sguardo innocente guardammo i restanti membri dei Westlife. Kathleen sorrise come se non fosse successo niente e ingenuamente domandò "Che succede?". Mark, Nicky, Bryan e quello che rimaneva di Shane, iniziarono a ridere. Kay si girò verso di me in cerca di una spiegazione, ma tutto quello che potei fare fu quella di scrollare le spalle. Mentre i ragazzi continuavano a ridere, cercai la mano della ragazza e la strinsi nella mia. Kathleen abbassando lo sguardo sorrise dolcemente. Bryan fu il primo a tornare in se e cerando di contenersi, disse "Volevamo solo augurarvi Buon Anno…". Meravigliato lo guardai e risposi "Si può sapere che diavolo stai dicendo? Manca ancora un'infinità di…" in quel momento notai quanto la stanza era calma. Mi guardai attorno e la vidi completamente vuota. "Sono le quattro del mattino…" informò Nicky e poi con uno strano ghigno continuò "Ma scommetto che voi non ve ne siete neanche accorti… abbiamo notato quando vi stavate tenendo occupati…". Le quattro del mattino? Quindi voleva dire che eravamo entrati nel nuovo anno… sorrisi al pensiero di come avevo passato le ultime ore di San Silvestro e le prime di questa nuova svolta… Abbracciai Kathleen ed ignorai completamente i commenti stupidi dei miei amici… baciandole dolcemente la fronte e facendole appoggiare la testa sulla mia spalla le sussurrai "Buon Anno… piccola Kathleen…". Restammo in quella posizione confortante per qualche minuto e poco dopo mi accorsi che la ragazza si era addormentata. A quel punto mi rivolsi ai ragazzi "Grazie…" sussurrai sorridendo e stringendola forte a me per paura che potesse accaderle qualunque cosa…

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Capitolo 6
Quella mattina del quattordici febbraio aprii gli occhi e desiderai richiuderli all'istante. Un anno. Era già passato un anno da quel maledetto giorno. Avevo già pensato a come poter passare la mia giornata, quando una telefonata mi scombussolò completamente tutti i piani. Piani… a dire la verità l'unica cosa che volevo fare era quella di stare a letto tutto giorno a dormire, e non pensare a nulla, ma nemmeno questo mi era possibile… La sera precedente, nonna Rose mi aveva telefonato per comunicarmi che lei sarebbe partita per il weekend per andare a Cork (Io ci vado quest'estate…. YUPPI!!!!!!!! Scusate…), e mi aveva chiesto di occuparmi di Kathleen. Se fosse stata una giornata qualunque sarei stato al settimo cielo, ma per quella ricorrenza… semplicemente non sapevo dove riuscire a trovare le forze… Verso mezzogiorno suonò il campanello e quando aprii la porta, a momenti il cuore mi si fermò. Kathleen era pallidissima ed aveva tutti gli occhi rossi e lucidi. Capii all'istante che il mio piccolo angelo non stava bene… la feci entrare e dopo un attimo di silenzio, timidamente domandò "Kian… potrei sdraiarmi per un po'? Non mi sento tanto bene…". Immediatamente riacquistai l'uso della parola "Certamente…" sussurrai. La portai verso la camera degli ospiti dove avrebbe passato la notte, e mentre le preparavo il letto, la ragazza iniziò a frugare nella sua borsa in cerca di qualche cosa. Dopo pochi istanti sull'orlo delle lacrime si rivolse a me "Ki… io… io non riesco a trovare il mio pigiama…". Immediatamente la presi sulle mie gambe "Kay… non c'è bisogno di piangere… ti presterò io una maglia…" sussurrai sorridendo. Kathleen appoggiò la sua fronte vicino alla mia guancia e subito capii che la piccola doveva avere la temperatura molto alta. "Ma tu hai la febbre…" dissi facendola sdraiare sotto le coperte. "Sono stanca… mi sono affaticata troppo in questi giorni…" bisbigliò chiudendo gli occhi. Restai ad osservarla per qualche minuto e mentre stavo per uscire dalla stanza sentii la sua voce "Buon San Valentino Kian…". In altre circostanze questa frase da parte sua mi avrebbe mandato al settimo cielo, ma San Valentino per me era una festa da dimenticare… con la mente sgombra da ogni pensiero andai in salotto e mi sedetti sul divano. Pochi istanti dopo, ricordi, paure, domande e problemi mi sommersero… era tanto tempo che non provavo più quelle sensazioni dentro di me, ma riemersero dal nulla pronte per rapirmi, portarmi via con loro, e distruggere in pochi attimi quella piccola dose di sicurezza che ero riuscito a creare dopo mesi di disperazione…
L'immagine di Kathleen si contrappose a quei tristi pensieri… immediatamente mi ridestai dai miei ricordi e di scatto mi voltai verso la porta della camera della ragazza… Contrariamente alle mie aspettative, non c'era nessuno con me… anche se potevo chiaramente sentire la presenza di Kay… un brivido mi percorse la schiena… la stanza era semi buia e una sensazione di ansia ed angoscia si formò nel mio cuore. Non ero tranquillo. Era come se qualcuno sussurrasse nel mio orecchio di andare da lei… stare al suo fianco… Immediatamente mi spostai sulla sedia a rotelle e mi precipitai in camera sua. La scena che si presentò davanti ai miei occhi mi gelò il sangue. Tutta la stanza era buia, a parte il suo letto che era illuminato dai raggi della luna. Per alcuni momenti non trovai il coraggio di muovermi. Gocce di sudore le coprivano la fronte, i suoi capelli erano tutti bagnati. Mi avvicinai e notai che anche il suo corpo era freddo… All'improvviso Kathleen aprì gli occhi e iniziò a piangere ed urlare "Ti prego... non farmi del male… non toccarmi… lasciami… per favore…". Spaventato da questa sua reazione, allungai una mano per poterla toccare e darle conforto, ma quando lei si rese conto di quello che stavo facendo, si scostò da me impaurita. "No…" sussurrò implorante. Non ascoltai le sue parole, le misi le mani sulle spalle e la obbligai a guardarmi negli occhi "Kay… piccola mia… sono io… sono Kian…". Kathleen a quelle parole sembrò calmarsi e dopo qualche attimo si potevano sentire per la stanza solo i suoi singhiozzi. "Ti prego angelo… dammi la possibilità di aiutarti… vederti così mi distrugge… Lo sai che io non ti farò del male… come potrei fare del male alla ragazza che amo così tanto?". Le parole furono spontanee. Non occorreva essere particolarmente coraggiosi, tutto sarebbe stato naturale al momento opportuno. Finalmente avevo avuto il coraggio di confessarle i miei sentimenti… Titubante la tirai vicino a me e strinsi il suo corpo tremante tentando di darle conforto. "Tu… tu sei veramente Kian… il mio Kian…" bisbigliò prima di lasciarsi andare tra le mie braccia. Io non sapevo più cosa fare; lei era priva di sensi ed io non avevo la più pallida idea di come aiutarla… Velocemente tentai di riacquistare un po' di calma. Per prima cosa la rimisi a letto e la svestii dolcemente, mettendole addosso qualche cosa di caldo ed asciutto. Successivamente le tamponai la fronte e rimasi vicino a lei sussurrandole quello che veramente il mio cuore provava per lei…
Aprii gli occhi e cercai di fare mente locale su quello che realmente era accaduto. Kathleen… dalla stanza accanto non provenivano rumori, evidentemente aveva riacquistato la calma e adesso stava dormendo serenamente. Ero rimasto con lei fino a poche ore prima e quando l'avevo lasciata, la febbre era diminuita. Mi girai su me stesso e tentai di riaddormentarmi. Non passarono neanche dieci minuti, che un rumore attutito mi risvegliò immediatamente. In silenzio restai ad ascoltare con più attenzione. La porta di camera mia lentamente si aprì e vidi Kathleen entrare. Mi sedetti sul letto e la guardai sorridendo "Ehi…" sussurrai. "Ehi…" rispose lei, poi imbarazzata iniziò a giocare con la maglia che stava indossando. "Ho freddo…" bisbigliò dopo un attimo. Le sue parole mi presero alla sprovvista e così riuscii solo a balbettare "Posso… se vuoi posso prenderti un'altra coperta…". Arrossendo scosse la testa. "Io… io vorrei che fossi tu a riscaldarmi…". Silenzio. Le porte del paradiso evidentemente si erano aperte per me. Senza dire una parola, alzai le coperte e Kay si distese vicino a me… Sentii le sue mani sul mio petto e dolcemente posò la sua testa sulla mia spalla. In pochi secondi tutto intorno a me cambiò, e lentamente iniziai a sprofondare sempre di più in un sonno profondo… 

Kay guardava la figura del ragazzo che riposava vicino a lei. Un suo braccio la teneva stretta a lui, vicino al suo cuore… pur volendo, Kathleen non riusciva ad addormentarsi, l'unica cosa che riusciva a fare era quella di ascoltare il regolare e profondo respiro di Kian. All'improvviso, il ragazzo si girò su se stesso, e la piccola Kay si ritrovò tra le braccia del suo adorato, al sicuro da tutto, protetta da tutte le avversità… "Kian…" sussurrò prima di abbracciarlo forte a sua volta…

Sentii Kay stringermi a sé e per un attimo pensai di sciogliermi tra le sue braccia… Ormai mi era diventato impossibile distinguere sogno da realtà… sentii le sue mani passare dal collo al torace, e lentamente proseguire verso i miei boxer… le sue labbra si posarono vicino al mio orecchio e dolcemente sussurrò "Ti amo Kian…". Incredulo, mi allontanai gentilmente da lei ed i nostri occhi si persero in quelli dell'altro. "Piccola Kathleen… ti amo anche io…" bisbigliai prima di incontrare la sua bocca in un bacio che avrebbe sigillato il nostro amore. Senza dubbi mi spostai su di lei… Kay sospirò di piacere non appena sentì il peso del mio corpo sul suo… la mia lingua esplorava la sua bocca gentilmente ed il suo corpo contro il mio serviva solo ad aumentare la mia eccitazione. Lentamente le sfilai la maglietta ed iniziai a baciare tutta la sua morbida pelle… Kathleen dopo un attimo di titubanza mi aiutò a sfilare i boxer e l'attimo successivo eravamo nudi uno nelle braccia dell'altro… La tenevo stretta a me… poi sentii la sua voce "Kian… sei sicuro?" disse tra i suoi gemiti di piacere mentre sentiva le mie labbra su ogni parte del suo corpo. "Più di ogni altra cosa…" risposi sorridendole. Poi assecondando il volere dei nostri corpi, entrai dentro di lei e passammo lunghi attimi insieme, facendo l'amore gentilmente e dolcemente l'uno con l'altra… Adoravo le sue urla di piacere… mi riempivano il cuore di gioia… lei mi rendeva felice… Più felice di quanto io possa ricordare… "Oh Kian… Kian!!!".
"Kian… ehi Kian svegliati!!!!!!" disse Kathleen scuotendomi delicatamente. Aprii gli occhi e vidi Kay sorridente, felicemente accoccolata tra le mie braccia. "Buon giorno…" sussurrai sorridendole e i miei occhi istintivamente si spostarono sul suo corpo. Indossava la maglietta… alzai le coperte e mi guardai… avevo indosso i boxer ed una notevole sporgenza mi fece capire che avevo fatto solo un sogno… un magnifico sogno… la ragazza incuriosita, guardò cosa stavo osservando e non appena capì, si sedette vicino a me e sorridendo maliziosamente domandò "Kian, Kian, Kian… sei un maialino… si può sapere cosa stavi sognando?". Mi avvicinai a lei e bisbigliai "…di far l'amore con te…" e le baciai il naso dolcemente. Kathleen arrossì immediatamente e mentre io mi spostavo sulla sedia a rotelle per poter andare in bagno e farmi passare tutta l'eccitazione del momento, sussurrò "Può darsi che non sia stato un sogno…". Incredulo la guardai, io e lei… insieme… Tutto ad un tratto iniziò a ridere "Ci sei cascato!!!!!!" e corse in cucina evitando così il cuscino che volava verso di lei. 

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Capitolo 7
"Oh Kian, che meraviglia…" bisbigliò Kathleen al colmo dell'eccitazione. Tentando di non cadere, mi avvicinai a lei e guardai il meraviglioso panorama. L'immenso oceano si stagliava davanti a noi e niente o nessuno sembrava ostacolare la sua sovranità su tutte le cose. Era oramai giunta primavera, ed io, la nonna Rose e Kay, che ormai faceva parte della famiglia, eravamo tornati a Sligo per poter passare una settimana lontani dalla monotona città. Una domenica, i miei genitori avevano deciso di andare tutti insieme a fare un pic-nic e l'idea era stata accettata con entusiasmo da tutti i presunti partecipanti. Non sapendo che luogo scegliere, avevamo optato per un prato poco distante dalla costa. La costa… mi ricordo ancora il giorno in cui girammo il video 'My love', non poteva definirsi propriamente una 'bella giornata', poiché aveva appena smesso di piovere, ma per noi era una giornata speciale perché, attraverso il video, le nostre fans potevano vedere con i loro occhi i posti che i Westlife amavano smisuratamente. Comunque… io e Kathleen da poco avevamo deciso di allontanarci dal gruppo per poter fare una passeggiata ed avere un momento solo per noi due. Ebbene, finalmente mi ero deciso a parlarle dei miei sentimenti ed aprirle il mio cuore. Anche se lei non avesse ricambiato i miei sentimenti, di sicuro non avrebbe infranto il mio cuore. Ormai conoscevo quella piccola donna troppo bene e sapevo che era la persona più dolce che esistesse su questa terra. Kay mi aiutava con la sedia a rotelle lungo la costa rocciosa; a dire la verità non mi era stato facile convincerla a venire con me, era preoccupata per la mia situazione ma solo quando io avevo iniziato ad avviarmi da solo, lei mi era immediatamente corsa dietro… Camminammo senza sosta per un lungo tratto, nessuno dei due aveva detto una parola, eravamo insieme in un confortante silenzio. Ad un certo punto ci accorgemmo che la mia famiglia era lontanissima e riuscivamo a malapena a distinguere le loro sagome… "Sarà meglio tornare indietro!" esclamò la ragazza tutt'a un tratto. La frase mi colse alla sprovvista, anche perché potevo capire che era diventata nervosa da un momento all'altro. Ecco… una delle poche cose che mi risultava difficile da capire erano i suoi improvvisi cambi di umore. C'erano attimi in cui era pronta a ridere e scherzare con me, ed altri in cui diventava tutta seria e pensierosa ed era titubante di me. "No Kathleen… ti prego, restiamo qui ancora un po'… solo noi due…" sussurrai prendendo la sua mano e portandola inconsciamente verso le mie labbra. Kay si scostò immediatamente da me, e si avvicinò al precipizio sul mare per poter osservare il movimento delle acque. "Kian… se io me ne andassi… tu cosa faresti?". La sua domanda mi lasciò perplesso "Cosa vuol dire Kay?". La ragazzina prima di rispondere iniziò a ridere di cuore "Come… cosa vuol dire? Tra poco più di tre mesi dovrò ritornare in Canada… e forse non ti vedrò mai più…". In quel momento il vento si alzò dolcemente e lasciò che i capelli di Kathleen si muovessero gentilmente con il suo ritmo. "Io ti amo Kathleen…" sussurrai incantato dalla sua meravigliosa figura. Kay nel sentire le mie parole arrossì immediatamente e si sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio. "Oh Dio… ti amo da così tanto tempo che neanche riesco a ricordare…" "Ma Kian… come può essere… io sono una bambina e tu… tu sei una superstar…". Tentai di avvicinarmi a lei, ma la carrozzella non riuscì a muoversi e così la piccola Kay fu immediatamente al mio fianco, inginocchiata davanti a me, tenendo le mie mani nelle sue e guardandomi speranzosa negli occhi… quegli occhi che nello stesso tempo erano pieni di lacrime. "No tesoro mio … tu non sei più una bambina, non ti ho mai visto come tale… tu sei una splendida ragazza… io amo ogni piccolo particolare di te… partendo dal tuo meraviglioso carattere, arrivando sino al tuo fantastico corpo…" in quel momento arrossì ulteriormente ed abbassò lo sguardo. Da parte mia invece, non mi rendevo conto di quello che le stavo dicendo, non riuscivo a capire se era tutto frutto della mia immaginazione oppure stava accadendo veramente… Ma l'attimo successivo tutte le mie domande furono esaurite. Kathleen spinse la sua bocca contro la mia e lasciò entrare la sua lingua dentro di me, giocando e lottando delicatamente con la mia. La aiutai ad alzarsi e la feci sedere dolcemente sulle mie gambe. Mi strinse forte a lei, come impaurita che io potessi andarmene e lasciarla da sola. Quando ci allontanammo da quel meraviglioso bacio, i nostri occhi si incontrarono nuovamente. Decisi che era giunto il momento di dirle tutta la verità, e se non ero più che veloce non avrei resistito a stare lontano dalle sue labbra. "Kay… io credo di non aver mai amato nessuno con la stessa intensità con cui sto facendo con te… E non so neanche come descrivere perfettamente questo sentimento…" dissi prendendo la sua mano ed appoggiandola sul mio cuore. "Hai radicalmente cambiato la mia vita… Quando tu hai bussato alla porta della casa di mia nonna quel pomeriggio di luglio, ho capito che tutto sarebbe mutato in meglio… fino a quel momento, la mia vita non aveva più significato… dall'attimo in cui persi l'uso delle mie gambe, persi completamente ogni ragione di vivere… quel maledetto incidente, mi ha costato praticamente tutto… a partire dalla mia carriera. Avevo ancora così tanto da mostrare al mondo, nessuno aveva ancora visto cosa Kian Egan era capace di fare… in quel periodo, il mio sogno era realizzato, ma io volevo continuare a vivere in esso… è così brutto rendersi conto di quello che avevi ed accorgerti che tutto è svanito… Non mi mancava nulla… avevo soldi, fama, e persino donne… oh… avevo donne a palate, ogni notte facevo l'amore con una diversa… tutte disposte a venire a letto con me pur di avere a che fare con Kian dei Westlife…". Guardai Kathleen e vidi che offesa voltò il suo viso verso la distesa d'acqua. Gentilmente ma fermamente, rivoltai la sua faccia verso di me, le nostre labbra a pochi millimetri di distanza "Ma non era amore… era solo divertimento, puro e semplice divertimento! Nessuna di loro mi ha mai visto come persona reale, e neanche io le consideravo… In un certo senso benedico questa mia situazione perché ho potuto conoscerti ed innamorarmi di te, ma… dall'altra… dall'altra parte non so cosa darei per tornare indietro e non intervenire in quella maledetta giornata…" A quel punto lei mi interruppe "Kian… non dire così… se tu non avessi fatto nulla quel giorno, una bambina avrebbe perso la vita…" sussurrò appoggiando la testa sulla mia spalla. "Tu sei il mio eroe… dal momento in cui mi hai raccontato la storia dell'incidente, tu hai avuto un ruolo importantissimo nella mia vita… non tutti avrebbero fatto la tua stessa cosa… e questo ti rende diverso dagli altri… tu hai un buon cuore… ho capito immediatamente, dalla prima volta che ti ho visto che per te, prima vengono gli altri e poi pensi a te stesso… ed è anche questo il motivo per cui sei diventato così fondamentalmente importante nella mia vita…" sussurrò prima di baciarmi nuovamente… Passammo un lungo tempo a coccolarci e poco alla volta il sole iniziò a tramontare. Kay si appoggiò a me, ed insieme restammo ad osservare i meravigliosi colori che la natura era in grado di creare. Appoggiai il mio viso vicino al suo e le bisbigliai "Ti prego… non partire…". La ragazza si girò meravigliata per questa richiesta "Ma Kian… la mia casa non è qui…". Le misi un dito sulla bocca e continuai a parlare "Lo sai anche te che questa cosa non c'entra niente… rifletti piccola mia… che cosa avresti una volta tornata in Canada?". Kathleen restò in silenzio per qualche secondo riflettendo sulla risposta. Poi… "Nessuno…" sussurrò nascondendo il viso nella mia maglietta ed iniziando a piangere disperatamente. "Rimani con me… con la nonna… con tutta la mia famiglia…" le domandai dolcemente evitando di essere troppo ossessionante. Tra le lacrime lentamente fece cenno affermativo con la testa e quando si fu calmata, mi disse "Kian… per adesso non posso prometterti nulla… prolungherò di un anno la mia permanenza in Irlanda, continuerò a studiare qui…". Alzai una mano e delicatamente le accarezzai una guancia ancora bagnata dalle sue lacrime… Restammo per qualche momento ad osservarci negli occhi, prima di sorriderci reciprocamente e lasciare che le nostre labbra si incontrassero nuovamente. 

Ma mentre una coppia si formava, ce ne era una che si stava distruggendo…

"Come sarebbe a dire che non mi vuoi più?" urlò Nicky sbalordito. "Hai capito bene Nicky… non sei mai presente… non riesco a capire quali sono i tuoi veri sentimenti verso di me… Dici pubblicamente che andremo a vivere insieme, ma non vuoi sposarmi… ho bisogno di un impegno più concreto da parte tua… non posso sempre aver paura che tu mi tradisca con altre ragazze!" affermò la ragazza allontanandosi da lui. "Ma Georgina… come puoi anche pensare una cosa simile??? Anche se non ti ho ancora chiesto di sposarmi, non vuol dire che non sono innamorato di te! Lo sai che il mio cuore è stato tuo sin dal primo momento che ti ho visto! E…". Georgina lo interruppe "Smettila ora!!! Oramai ho preso una decisione… e poi non sei stato tu ad incontrare un'altra persona…". Nicky nel sentire quelle parole, dette così freddamente dalla ragazza che amava con tutto il cuore, il ragazzo si bloccò di colpo. "Cosa?" domandò sottovoce "Sì Nicky… ho incontrato un altro ragazzo, e credo di essermi innamorata di lui… Vedi… era ormai tanto tempo che avevo smesso di provare per te quell'amore che si dovrebbe sentire per il proprio fidanzato… sei diventato come un fratello, sei…" "A parte che i fratelli non ti pugnalano così apertamente alle spalle… Come hai potuto… mentre io passavo intere nottate da solo, pensando a te… tu… tu eri con un altro uomo…" alzando gli occhi su di lei continuò "Sei… sei già andata a letto con lui?". Georgina lo guardò quasi meravigliata della domanda ed indignata rispose "Certo che no!!! Come puoi anche credere una cosa simile??? Mi conosci da una vita… sai che non sarei capace di farti questo…" tentò di giustificarsi la giovane donna "Non mi faresti questo, ma hai preferito sostituirmi con un altro non appena ti si è presentato il minimo problema…" incominciò Nicky, ma venne interrotto da lei, che offesa gli diede una sberla. "Ora basta… comportati da uomo… Non cadere così in basso da offendere una persona… se mi ami dovresti essere in grado di lasciarmi andare… volere la mia felicità…". In quell'attimo Nicky esplose "Volere la tua felicità??? Ma tu non hai esitato un momento ad infrangere la mia…". Georgina, quasi ridendo replicò "Nicky, ma tu hai Westlife…" "I Westlife… credi che i WESTLIFE dureranno per sempre? Credi che loro siano tutta la mia vita??? E' vero, occupano la maggior parte del mio tempo… non mi permettono mai di avere un momento libero… ma questo non mi impedisce di amarti con tutte le mie forze…" urlò Nicky, poi gli bastò un solo sguardo alla ragazza per fargli crescere dentro tutta la disperazione che provava. In un attimo stava piangendo disperatamente, tenendosi la testa tra le mani; ma non aveva nessuna intenzione di fermarla, se questo era il volere di Georgina, lui non si sarebbe opposto, sebbene questo equivaleva a distruggere la sua felicità. "Addio Nicky… oramai siamo entrambi diventati adulti…" sussurrò la ragazza guardandolo dolcemente in un primo momento e poi si girò su se stessa ed uscì per sempre dalla sua vita… Il giovane rimase a piangere per un lungo periodo… ripensava a tutti quei momenti felici vissuti con Georgina, a quegli interminabili attimi di gioia passati con quella che credeva la donna della sua vita… Quando ormai iniziava a farsi buio, Nicky si decise a reagire… non sarebbe stato facile, questo lo sapeva, ma non poteva disperarsi per sempre… Prendendo la sua giacca dalla sedia, uscì di casa, entrò in macchina e si avviò verso Sligo… aveva bisogno un amico con cui sfogarsi, e Shane l'avrebbe di sicuro aiutato…
Era ormai passata l'ora di cena, quando Shane sentì il campanello di casa sua, chiedendosi chi poteva essere, andò ad aprire. "Nicky! Cosa diavolo ci fai qui??? Non dovevi essere con Georgina???" domandò il ragazzo sorpreso nel vedere l'amico. Nel sentire il nome di Georgina, Nicky, che aveva cercato in tutti i modi di controllarsi e non pensare a lei, iniziò a piangere, buttandosi tra le braccia di Shane. "Oh… lei… lei… mi ha lasciato… ha detto che ha trovato un altro… un altro ragazzo… che è sempre presente… ma… io… sono sicuro che non potrà mai amarla come l'amo io…" sussurrò tutto d'un fiato tra i singhiozzi, non lasciando il tempo a Shane di chiedersi cosa stesse succedendo. Nel sentire tutto quel trambusto, Mae uscì dalla cucina e vide un Nicky disperato stretto al figlio. Vedendo la madre preoccupata, il ragazzo dai capelli castani, le fece cenno che era tutto (o quasi), sotto controllo. "Forza… andiamo in camera mia, così puoi raccontarmi tutto con calma…" Il suo amico annuì e strofinandosi gli occhi seguì Shane in camera. Una volta arrivati, raccontò tutto all'amico… dalla freddezza con cui Georgina lo aveva trattato, all'ultimo amorevole sguardo che gli aveva lanciato. "Oh Shay… non ho la minima idea di cosa fare… so bene che devo dimenticarla… andare avanti… ma è impossibile…" bisbigliò sentendo le lacrime crescere nuovamente dentro i suoi occhi. "Forza Nick… lo sappiamo entrambi che non è una cosa così facile da fare… occorrerà del tempo… spesso ripenserai a lei ed a tutto quello che avete passato insieme… E poi… tu non devi dimenticarla… ma devi conservarla come un meraviglioso ricordo della tua vita… se non sbaglio uno dei primi…" sorrise Shane, poi vedendo che l'amico iniziava a calmarsi continuò "E stai tranquillo… altre ragazze arriveranno dopo di lei… e tra di loro ci sarà quella giusta per te… ne sono sicurissimo…". Nicky lo guardò con gli occhi rossi e per la prima volta, un lieve sorriso si dipinse sul suo volto. "Grazie… sapevo che venire qui era la cosa migliore…" "Non preoccuparti… ora… ho capito che dovrò trovarmi un altro posto dove dormire…" ed avvicinandosi alla porta concluse "Vado ad avvertire mamma che stanotte abbiamo un ospite…" ed uscì dalla stanza, lasciando un Nicky più speranzoso verso il futuro…

Continua...

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