Prologo
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"JOYCE!!!!!!!!!" urlò Kian non appena mi vide all'aeroporto. Mi corse incontro e mi strinse forte
tra le sue braccia. Poi mi baciò delicatamente e mi disse "Andiamo a prendere le valige e
raggiungiamo gli altri allo studio!". Non mi sembrava ancora vero, lui Kian Egan, uno dei ragazzi
più desiderati sul pianeta, aveva scelto proprio me come sua dolce metà. Mi ricordo ancora il giorno
in cui ci incontrammo, lui era venuto nel mio paese per fare un giro promozionale con i Westlife, e
in pratica ci scontrammo all'uscita di un negozio. Rimasi seduta sul mio didietro a guardarlo con la
bocca spalancata, ancora incapace di credere che il ragazzo dei miei sogni era proprio davanti a me
(non tutte le diciassettenni si scontrano con il proprio idolo!) . "Ma guarda… ti sarai sporcata tutti i
pantaloni…" disse mentre mi aiutava a rialzarmi. Il tocco della sua mano mi fece venire i brividi, e
quando mi sorrise credetti di morire. Entrambi poi ci scusammo contemporaneamente, e dopo
esserci guardati negli occhi, incominciammo a ridere. Ci scusammo ancora una volta, poi tornammo
ognuno sulla nostra strada. E poi… quella stessa sera le mie amiche mi portarono in quel nuovo
locale che avevano appena aperto. Entrammo ci sedemmo ed ordinammo da bere… Un paio d'ore
dopo, qualcuno toccò la mia spalla, mi voltai e lo rividi "Ciao…" "C-Ciao…" balbettai imbarazzata
"Ti va di ballare?" chiese porgendomi la mano. Mentre le mie amiche avevano uno sguardo del tipo
'ti-sta-rimorchiando!', sorrisi e misi la mia mano nella sua. Mentre andavamo verso la pista, mi
guardò "Mi sa che non ci siamo ancora presentati… Io sono Kian!" esclamò felicemente. Iniziai a
ridere alla sua reazione, e quando mi fui calmata, mi decisi nuovamente a parlare "Io mi chiamo
Joyce!" "Joyce… bellissimo nome!" [=0)] e un attimo dopo, stavo ballando e divertendomi come
non mi era mai accaduto. Trascorremmo quasi tutta la sera a parlare, avevamo tantissime cose in
comune: gli stessi gusti musicali, gli stessi stilisti e cose così. Scoprii anche che era un ragazzo
dolcissimo, divertente ed anche intelligente. I suoi occhi erano sempre fissi su di me, e seguivano
ogni movimento che facevo. Prima che me andassi via, mi porse un bigliettino. Lo guardai e capii
che era il suo numero del telefonino. Alzai lo sguardo su di Kian e lo vidi rosso come un peperone
"Posso… posso avere il tuo?" domandò alla fine. Presi un tovagliolo di carta e gli scrissi il mio
numero anche se sapevo bene che non l'avrebbe mai usato; ed invece… la sera seguente iniziò a
squillare il cellulare, e quando vidi il suo nome, sentii il panico impadronirsi di me. "Pronto?"
"Ciao… perché non mi hai chiamato?" "Perché non sapevo cosa stavi facendo…". Da quel
momento, iniziammo a telefonarci ogni giorno. La mattina per dirci "Buongiorno…" e la sera
"Buonanotte…". Non avevo mai avuto il conto telefonico così alto. Quando parlava con me, non
sembrava stancarsi mai… ed io ero felice, ma c'era una cosa di cui avevo tanta paura. Pian piano
stavo innamorandomi di lui, e questo non doveva succedermi… tutti mi dicevano di non
innamorarmi di una super star, ma io non lo vedevo così! Per me lui era semplicemente Kian… un
ragazzo normale. Passati tre mesi, mi telefonò e praticamente mi urlò nell'orecchio che sarebbe
arrivato due giorni dopo. "Vieni a prendermi all'aeroporto?" "Io vengo, ma con tutte le fans che ci
saranno, tu non mi vedrai neanche…" restò in silenzio un attimo, poi saltò fuori con
"Scommettiamo che sarai la prima che vedrò?" "Cosa dovremmo scommettere…" "Adesso non lo
so! Pensiamoci e poi il vincitore deciderà…" "Ok!" "Affare fatto!!!!". Non appena messo piede
nell'aeroporto, urlò a squarciagola "JOYCE!!!" ed iniziò a sbracciare come un pazzo. Le fans si
girarono verso di me e mi fulminarono con lo sguardo, poi tentarono di fermare Kian per qualche
autografo, ma prima lui voleva salutarmi a tutti i costi. Si avvicinò e mi fece un sorriso a trentadue
denti. "Io ti ho detto che ti avrei visto per prima…" "Ok! Ti chiedo scusa!!! Ammetto che hai
vinto…" non riuscii più a continuare, poiché sentii le sue braccia intorno a me, lo guardai negli
occhi e sorrise. Iniziò ad abbassarsi verso le mie labbra e quando incominciò a baciarmi, gli misi le
braccia intorno al collo e sentii che Kian mi sollevò da terra ed iniziò a farmi girare in aria. Le fans
avevano incominciato ad urlare, mentre gli altri Westlife a commentare ed a ridacchiare. "WOW…
erano mesi che volevo farlo…". Gli sorrisi e aspettai che ebbe fatto il suo dovere di star con le fans.
Da quella volta diventammo inseparabili, ma non era più semplice amicizia…
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Capitolo
1
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Adesso ero a Londra con lui ed avrei girato con i Westlife per tutta l'estate, per via della mia pausa
estiva scolastica. Eravamo sul taxi e stavamo andando all'albergo. Kian teneva stretta la mia mano e
non voleva lasciarla andare "Piccola… domani sono quattro mesi che siamo insieme…"
"Esattamente mancano… Ventisette ore, e quindici minuti!!!". Il mio ragazzo mi guardò, e poi
iniziò a ridere "Dovevo pur far qualcosa sull'aereo!!!!!" risposi facendo l'offesa. "Scusa… non
volevo offenderti…" disse incominciando a baciarmi. Il tassista ci interruppe "Che bella coppia!!!!
Si vede che siete veramente innamorati!!!". Io e Kian arrossimmo, infatti non ci eravamo ancora
detti 'Ti amo…' e la ragione era che non ce ne eravamo accorti, o meglio IO non mi ero mai resa
conto che i miei sentimenti fossero così profondi per Kian…
Una volta sistemata la mia roba Kian iniziò a coccolarmi. "Vieni alle prove con me?" lo guardai, ed
iniziò a farmi gli occhi dolci per convincermi "Ci sarà anche Shane?" chiesi speranzosa. I suoi occhi
divennero tristi "No… lo sai che lui non è più in grado di lavorare…" "Dov'è adesso?" "Nella
camera in fondo al corridoio. Louis ha detto che questa era l'ultima volta che possiamo portarlo con
noi…" "E poi come farà? I suoi fratelli hanno già detto che non possono prendersi cura di lui…" mi
interruppe "Lo metteranno in una clinica…" "Non possono… ha solo ventun anni… deve vivere la
sua vita…" Kian mi strinse a lui "Lo so… non riesco più a vederlo in quelle condizioni, lui… lui è
il mio migliore amico…" si appoggiò alla mia spalla ed iniziò a piangere.
Shane Filan… fino a due mesi fa leader dei Westlife… oggi, abbandonato quasi da tutti. Era una
sera di maggio e lui ed i suoi genitori decisero di andare in città per cenare. Si diedero
appuntamento al ristorante e si incontrarono lì. La serata fu perfetta. Shane adorava i suoi genitori,
erano il suo mondo… poi ci fu il ritorno a casa. I genitori di Shane lo precedevano e la strada non
era tanto illuminata. Tutto ad un tratto il camion che arrivava contro mano a luci spente. Il padre di
Shane si accorse troppo tardi di quello che stava succedendo, e anche se fece l'impossibile, lo
schianto fu inevitabile. Shane riuscì a schivare l'incidente, e sterzò nel prato che costeggiava la
strada. Uscì dalla macchina e iniziò a correre verso i suoi genitori. Poco prima che li raggiungesse
ci fu l'esplosione. Anche se tentava di tutto pur di avvicinarsi alla macchina, le fiamme lo
bruciavano, ma in quel momento sembrava non sentisse il dolore. "MAMMA!!!! PAPA'!!!!!"
urlava, purtroppo non ottenne neanche una risposta. Presto arrivarono l'ambulanza, i pompieri e la
polizia, che qualche passante aveva chiamato. Occorsero tre infermieri per portare via Shane, ma
dal momento in cui l'ambulanza lasciava quel maledetto luogo, abbandonava anche il vecchio
Shane, quello che tutti amavano e rispettavano, lasciando al suo posto un adulto con le emozioni
distrutte, una vita da ricostruire e tutto da imparare dal mondo… Shane fu sostituito da un
bambino… un bambino di cui occuparsi, ma nessuno era disposto a farlo. Nessuno fino a quel
momento.
Baciai Kian e gli chiesi di accompagnarmi da Shane. "Non verrò alle prove… starò con Shane… nel
suo stato non deve essere solo…". Aprimmo la porta e trovammo Shane sdraiato sul letto che
guardava i cartoni animati. I suoi occhi si illuminarono di felicità quando ci vide entrare. "Ciao
Shane…" "Ciao!" rispose sorridente "Chi sei? Un angelo?" continuò ridendo "No Shane, cosa ti fa
pensare questo?" gli chiesi mentre mi accomodavo vicino a lui "Perché sei tutta vestita di bianco…
e gli angeli sono vestiti di bianco…" gli sorrisi e mi girai a guardare la televisione con lui "Che
cartoni sono?" "Pokémon!!!" (non me ne venivano in mente altri =0P) urlò saltando in piedi "E'
vero! Mi ricordo che ogni tanto li guardavo!". Kian rimase per un po' a farci compagnia, e poi
dovette andare con gli altri per le prove "Ciao piccola… ci vediamo dopo!" disse baciandomi
dolcemente. Shane ci guardò incuriosito dal gesto del suo amico. Non lo aveva mai visto
comportarsi in quella maniera con una ragazza. Quando Kian si staccò da me, si girò verso Shane e
gli sorrise "Ci vediamo dopo Shane!!!!! Mi raccomando tratta bene la mia ragazza!!!" e poi uscì.
Shane mi osservò con gli occhi spalancati e la bocca aperta "Devi essere molto speciale per lui se
appoggia la sua bocca sulla la tua e la toglie dopo tanto tempo…" gli sorrisi ed alzandomi risposi
"Lo spero…". Mi avvicinai al televisore e lo spensi "Perché?" "Perché adesso usciamo…" "Ma
Louis e gli altri mi hanno detto di non muovermi da qui…". Lo feci alzare ed insieme a lui andai
verso l'armadio "Cosa vuoi indossare di bello?"… Quel pomeriggio io e Shane ci divertimmo
tantissimo. La cosa che mi fece più tenerezza di tutte è stato quando lui non appena fuori
dall'entrata dell'albergo, mise la sua mano nella mia "Che fai?" gli chiesi arrossendo "Così mi hanno
insegnato… mi hanno detto di dare sempre la mano a chi è grande, così non corro pericoli…" gli
accarezzai una guancia "Oh Shane… ma tu sei grande… sei…" "No… vorrei essere grande, ma non
lo sono…". Iniziammo a camminare per le strade, ci fermavamo a guardare ogni vetrina di
giocattoli, ero felice nel vedere che i suoi occhi si illuminavano di gioia, ma continuavo a pensare
'Deve tornare il vecchio Shane…'. Nell'andare verso lo studio, incontrammo anche qualche fans,
che si fermava volentieri a parlare con noi. Shane non capiva perché tutti gli chiedevano come
stava, così lui rispondeva semplicemente "Bene grazie, e tu?". Anche la domanda "Sei la sua
ragazza?" si poteva spesso sentire, ma il ragazzo mi anticipava ogni volta dicendo "No!!! Lei è la
fidanzata di Kian…". Dovevo tentare di tutto pur di non arrossire quando sguardi del tipo 'Allora
perché tieni per mano Shane?' mi venivano lanciati. Stavo per rispondere, quando "Io sono piccolo,
lei è grande!" sentii le parole che uscivano dalla sua bocca. Finalmente arrivammo allo studio. Kian
iniziò a sorridere non appena mi vide, ma smise subito quando vide che tenevo per mano Shane.
Dal canto suo Shane, iniziò a correre verso Kian e praticamente gli si buttò tra le braccia
"CIAO!!!!" urlò. Il mio boy-friend in un primo momento apparve shockato, ma tentò di rispondere
come se nulla fosse successo "Ciao Shane… tutto bene?". Shane gli fece un sorriso a trentadue
denti "Sì!!! Joyce mi ha portato a fare un passeggiata, ed abbiamo incontrato tante persone…"
"Bene!!! Gli altri sono in quella stanza…". Shane si meravigliò "Posso andare a vederli?" "Certo
che puoi!". Fece appena in tempo a finire la risposta, poiché il suo amico aveva iniziato a correre
verso Nicky che aveva messo la testa fuori dalla porta. Mi avvicinai a Kian "Visto? Sono venuta
alla fine!!!" "Sì…". I suoi occhi erano fissi su di me "Che c'è?" "Niente…". Mi alzai in punta di
piedi e gli diedi un bacio sulla guancia "Non è vero…". Mi sorrise e finalmente mi abbracciò "Sai
Kian… le fans che abbiamo incontrato mi lanciavano sguardi assassini…". Sentii che iniziò a ridere
"E perché?" "Perché Shane diceva che io ero la tua ragazza, ma loro mi vedevano mano nella mano
con lui…". Kian mi baciò sulla fronte "Ma tu sei mia…" sussurrò prima di baciarmi nuovamente
sulle labbra.
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Capitolo
2
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Era in corso il secondo mese di 'vagabondaggio' con i Westlife, ed io e Shane passavamo insieme
tantissimo tempo. Mi stavo affezionando a lui come non avevo mai fatto con nessuno. Anche
Bryan, Mark, Nicky e Kian avevano iniziato a prendersi cura di lui, e potevo capire che Shane era
felicissimo di questa cosa. Una sera eravamo io, Shane e Kian sdraiati sul letto a guardare un film
(Bhe… Kian si era addormentato…) quando Shane disse "Sono contento che tu venga con noi…
adesso ci sei tu a farmi compagnia, e non devo più stare solo…". Mi abbracciò forte "Ti voglio
bene…". Sentii il mio cuore aumentare i battiti: Shane che mi voleva bene… Dopo un attimo,
guardai l'orologio "Forza Shane, è quasi mezzanotte! Vieni che ti accompagno in camera…" dissi
prendendolo per mano. Quando fui 'da lui', aspettai che si cambiasse, e si mettesse a letto (per
assicurarmi che tutto era ok) prima di lasciarlo dormire. Gli diedi un bacio sulla fronte e gli spensi
la luce. Mentre uscivo dalla porta, lo sentii sussurrare "Lo sai che sei bellissima?". Sorrisi a me
stessa e tornai da Kian. Lo trovai seduto sul letto tutto intento a pensare. "Kian?" "Sì?" "Da quanto
tempo sei sveglio?" mi sedetti vicino a lui, e mi abbracciò "Da abbastanza per sentire che il mio
migliore amico ti fa la corte!". Appoggiai la testa sulla sua spalla e chiusi gli occhi, sentendomi al
sicuro tra le sue forti braccia. Amavo Kian. Probabilmente più della mia stessa vita… Era sempre
vicino a me quando avevo bisogno. Iniziai ad avere paura di perderlo. Tutto era successo così in
fretta, ci eravamo affezionati troppo velocemente l'uno all'altra. Che cosa avrei fatto se tutto sarebbe
finito? Le lacrime lentamente iniziarono a riempire i miei occhi. Il cuore di Kian batteva forte e in
ogni momento ne approfittava per baciarmi la fronte e sussurrarmi dolci parole all'orecchio.
"Piccola mia… a cosa pensi?" chiese dopo un attimo "A noi due Kian…" risposi guardandolo nei
suoi bellissimi occhi azzurri "A noi due?" "Sì! Voglio dire… ci siamo innamorati così velocemente
e impazzirei se tu dovessi lasciarmi…" "Io non ti lascerò!" lo strinsi forte e per un attimo nessuno
dei due disse niente "Piccola… io non ti lascerò mai perché sei la cosa più importante per me… e ti
amo più della mia stessa vita…". Un lieve sorriso apparve sulle mie labbra "Sei veramente
innamorato di me?" "Sì tesoro… non sai da quanto tempo volevo dirtelo, però non sapevo come tu
l'avresti presa… cioè… tu hai solo diciassette anni, ed io ventuno, magari la tua famiglia…" gli misi
un dito sulle labbra "Shhh… non continuare per favore… lo sai bene che l'unica famiglia che ho è
mia nonna… e lei vuole solo la mia felicità…" "Vuol dire che sei felice con me?" "Sì…" "Anche se
io non ci sono quasi mai?" "Non è vero… tu sei sempre vicino a me… anche se non fisicamente…
mi riempi di telefonate e di parole dolci, sei tutto quello che una ragazza potrebbe chiedere…".
Iniziai a baciarlo dolcemente e delicatamente. Le sue labbra erano morbide, ed averle a contatto con
le mie, era la sensazione più piacevole della terra. Quando ci staccammo, eravamo entrambi senza
fiato. "Ti amo…" "Ti amo anche io Kian…" e poi nuovamente iniziammo a baciarci. I suoi baci che
normalmente erano gentili, iniziavano a farsi pieni di passione. Sapevo cosa stava per succedere, ma
non avevo per niente paura. L'ultima volta che avevo avuto paura, era stato quando ero una
bambina. I miei genitori mi salutarono prima di uscire di casa. Non avevo mai avuto un abbraccio
da loro. Sempre in giro per il mondo a causa del loro fottuto lavoro. Da dieci lunghi anni provavo a
non sentire nulla per loro, ma mi era impossibile… riuscivo solo a fare l'indifferente, ogni volta che
telefonavano a casa, ed era veramente una cosa rara, non lasciavo trasparire nessun sentimento. La
mia voce era fredda e distaccata, esattamente come la loro. Ero cresciuta vivendo in una casa da
sola. La mia nonna, che abitava sotto di noi, passava il più tempo possibile per me, ma era tutto
inutile, non appena se ne andava, iniziavo ad odiare quella solitudine con cui ero abituata a vivere.
Kian era l'unico che mi aiutava a non sentirla. Mentre ero seduta sopra di lui, ed i suoi baci mi
riscaldavano il cuore, le lacrime iniziarono a scendere. Quando Kian mi accarezzò una guancia, capì
che stavo piangendo, così si fermò di colpo "Angioletto… perché piangi?" sussurrò baciando una
lacrima che stava scendendo. Dopo quella, ne baciò un'altra, ed un'altra ed un'altra ancora. "Kian…
ho paura… non voglio più stare sola…" "Joyce, guardami!" disse alzandomi gentilmente il viso, in
maniera che i miei occhi potessero incontrare i suoi "Ci sono io con te! E poi c'è tua nonna… le tue
amiche… e anche gli altri Westlife ti adorano… prendi Nicky… ti vuole tantissimo bene, quando tu
sei vicino a lui, non sente neanche la mancanza di Georgina! Dice che con te riesce a sfogarsi come
non è mai riuscito con noi… Poi c'è Bryan! Ti riempie di attenzioni, ti fa sempre ridere, ogni volta ti
dice che ti vuole bene… Mark…" "No Kian… Mark mi odia…" "No amore… Mark è timido, ma
non appena gli capita, viene a dirmi che sono fortunato ad avere una ragazza dolce, sincera e carina
come te…" fece una breve pausa, e iniziò a farmi delle buffe espressioni per farmi ridere. Dopo
poco riprese "Nessuno può odiarti… non hai neanche un attributo che attira l'odio delle persone…".
Baciò ancora qualche lacrima, ed andò avanti "E poi c'è un'altra persona che ti adora quanto ti adoro
io, e lo sai chi è?". Scossi la testa "Shane… io credo che in questo momento tu sia la persona più
importante per lui… Prova a studiare le sue espressioni: quando entri in una camera i suoi occhi si
illuminano… fa l'impossibile pur di starti vicino… quando guardiamo la televisione viene sempre a
farsi coccolare da te… Se non la smette più che in fretta, giuro che lo prendo a calci nel suo
didietro!" iniziai a ridere, e quando mi calmai un attimo, lo guardai seriamente "Non puoi farlo!" "E
perché no?" "Perché rovineresti il suo bel sedere!" "AH BRAVA!!!!! COMPL…" "Il tuo però è più
bello…" sussurrai prima di sdraiarmi sopra di lui. Non temevo più niente. Kian mi aveva aperto il
suo cuore, e aveva mostrato che la mia vita era piena d'amore. Nuovamente la passione ci travolse e
sentivo che le mani di Kian avevano iniziato a muoversi lentamente sul mio corpo. Mentre lui
lentamente mi sfilava la maglietta, io avevo iniziato a sbottonargli la camicia, e prima di
togliergliela, mi ero soffermata ad accarezzare i suoi pettorali. Seguendo la forma dei suoi muscoli,
ero arrivata a stingere forte la sua mano nella mia. Con una mano cercò l'interruttore della luce ed
un attimo dopo eravamo in un buio, infranto solamente dalla luce della luna che penetrava nella
stanza. Mi allontanai dalle sue labbra e mi soffermai a guardarlo. Aveva dei lineamenti forti, che
però lo rendevano di una bellezza delicata… Dopo qualche secondo passato a contemplarci, mi
sorrise dolcemente ed non appena iniziammo nuovamente a baciarci, invertì le nostre posizioni, e
mi tenne stretta tra le sue braccia assaporando la meravigliosa sensazione che le nostre pelli davano,
quando erano a contatto. Nel momento in cui i nostri corpi iniziarono a perdersi l'uno dentro l'altro,
capimmo che eravamo completi solamente se eravamo insieme. Il suo caldo respiro vicino al mio
collo, mi faceva venire i brividi e quando lo baciavo, percepii che anche lui provava le stesse
emozioni… mi addormentai tra le sue braccia, e il mio cuore andava avanti a battere, solo perché
riempito dall'amore che lui provava per me. L'ultima cosa che ricordo fu il suo dolce sussurro
"Buonanotte piccola mia…" e le sue morbide labbra sulla mia fronte.…
Kian si svegliò nel cuore della notte. Ascoltò il silenzio che regnava nella camera per un attimo, e
poi si rigirò nel letto 'Devo avere sognato tutto…' ma nuovamente sentì che qualcuno stava
bussando alla porta della camera. Velocemente si coprì con un lenzuolo ed andò ad aprire,
impedendo così a chi stava bussando di fare ancora rumore, e rischiare di svegliarmi. "Shane… che
ci fai qui a quest'ora della notte?!" "Ho fatto un brutto sogno… ed ho paura… non c'è nessuno con
me…" bisbigliò Shane piangendo. Kian lo guardò per qualche minuto "Cosa posso fare io?" "Non
lasciarmi solo…". Shane mi guardò un attimo e poi sorrise a Kian "Come dorme serenamente…"
"Già…" in quell'attimo, capì cosa voleva Shane. Mi fissò ancora un attimo, poi si voltò verso di lui
"Kian… posso dormire qua con voi?" "COSA????? Avevo pensato che volessi chiedermi una cosa
simile ma…" vide l'espressione del suo amico diventare triste, così non ebbe il coraggio di andare
avanti "E va bene!!". Shane sorrise ed iniziò a correre verso il letto. Si mise sotto le coperte e si
accoccolò a me. "Cosa ti sei messo in testa? IO dormo in mezzo!!!!!!" disse Kian mettendosi tra lui
ed il mio corpo. 'Mio Dio… siamo completamente nudi… come facciamo?' pensò mentre mi
stringeva fra le sue braccia. Mi avvicinai a lui ed a mia volta lo abbracciai. Passò un po' di tempo
prima che Shane parlasse ancora "Kian? Stai dormendo?" "Adesso non più!!!" "Mi stavo chiedendo
tu vuoi bene a Joyce?" "Che domande fai? Certo che sì… è l'unica ragione che mi da' un motivo
per vivere…" e si avvicinò per potermi baciare. Sentì che Shane si era calmato, così si girò per
vedere cosa era successo, e lo trovò profondamente addormentato "Ti voglio bene amico mio…"
disse prima di farci compagnia nel mondo dei sogni.
Quando la mattina seguente aprii gli occhi, vidi che io e Kian eravamo abbracciati, e lui mi stava
guardando sorridendo. Dopo un attimo di smarrimento, misi a fuoco chiaramente tutto e feci un
rapido calcolo "Kian… se con un braccio ti stai tenendo su la testa… e con l'altro mi stai
abbracciando… di chi è questo che ti penzola sopra la spalla?" domandai sedendomi. I miei occhi
incontrarono Shane che dormiva addosso alla schiena di Kian e con una gamba lo teneva
avvinghiato a lui "Non sapevo fossi un peluche!" sussurrai baciandogli il naso. Mentre mi stavo
allontanando, mi fermò e diresse la mia testa verso la sua in modo da potermi dare il bacio del
buongiorno. Dopo un attimo, Shane lasciò la presa, così Kian si alzò di scatto, portandosi dietro me
ed il lenzuolo. "Che fai?" gli chiesi "Ti porto in bagno con me…" "In bagno insieme?" "Certo!!!
Non voglio che Shane veda le tue dolci curve…" mi prese in braccio, andò verso l'armadio e prese
degli indumenti puliti, ed una volta in bagno, chiuse a chiave la porta. Il lenzuolo ci teneva ancora
insieme, e così mentre ci coccolavamo, Kian mi spiegò perché Shane era nel nostro letto. Dopo un
po' di tempo, decisi che dovevo fare la doccia. "Ed io cosa faccio mentre tu ti fai la doccia?"
domandò facendo l'imitazione di un bimbo. Ci pensai un attimo "Ti fai la barba!" esclamai mentre
richiudevo la porta di vetro dietro di me. Aprii l'acqua calda, e restai a 'gustare' l'effetto che aveva
su di me, mi rilassava e non mi faceva assolutamente pensare a niente. Ero talmente nel mio mondo
che a momenti non iniziai ad urlare quando sentii due forti braccia intorno a me. Era Kian. Insieme,
restammo sotto l'acqua che scendeva ininterrottamente, lui stava dietro di me e teneva le sue braccia
intorno alla mia vita. Le mie mani appoggiate sulle sue. Non mi sono mai sentita così vicino a lui
prima di quel momento. Baciò dolcemente il mio collo ed appoggiò il suo mento sulla mia spalla.
Mi girai un po' e spettinai i suoi capelli bagnati. "Ti amo!" sussurrò "Ti anche io!" risposi
bisbigliando.
La colazione era stranamente calma, o meglio Bryan si divertiva solamente a prendere in giro Kian,
perché non riusciva a togliermi gli occhi di dosso. Aveva un'espressione sognante, ed ogni volta che
lo guardavo, iniziavo a ridere. "Scusa Joyce?" incominciò Shane. "Sì? Dimmi pure…" "Ma tu e
Kian dormite sempre nudi?". Non appena ebbe finito di pronunciare questa frase, sputai in faccia a
Nicky il succo di frutta che stavo bevendo, e a Kian andò per traverso quello che stava mangiando.
Georgina iniziò a ridere e Nicky si girò verso di lei con una faccia che non prometteva nulla di
buono. La ragazza si calmò immediatamente, ma quando Nicky iniziò ad asciugarsi il viso, non
riuscì più a trattenere le risate. "Ma senti, senti!!!! Kian, cosa fai con la tua ragazza la notte?
PERVERTITO!" chiese Bryan, ma non ottenne una risposta, poiché Kian era intento a soffocare.
Mark si avvicinò a lui e gli passò da bere. Una volta che Kian si fu calmato, ed anche io ebbi
ritrovato il giusto portamento, ci girammo verso Shane tutti rossi "SHANE!!!!!!!! Come diavolo fai
a sapere che dormiamo senza vestiti?!" domandò Kian cercando di mantenere la calma il più
possibile. "Stanotte mi sono svegliato ed ho visto che tu eri scoperto e non avevi addosso le
mutande… e Joyce… mentre si girava ho visto che non indossava nulla…" rispose imbarazzato, poi
non avendo più il coraggio di guardarci negli occhi, continuò "… e questa mattina vi ho sentito
quando stavate facendo la doccia…". In quel momento si sentì un coro di "Ohhhhhh… anche la
doccia!" e gli sguardi di tutti furono nuovamente puntati su me ed il mio adorato Kian. "Bhe che c'è
di male… non posso fare sesso con il mio ragazzo?" dissi alla fine. Nicky iniziò a ridere "E noi che
pensavamo di avere a che fare con una bambina…" "Già!!! Che fortunato che sei Kian!". In un
primo momento Shane restò calmo, poi si avvicinò a me e prese la mia mano "E' bello fare sesso?"
domandò. La calma regnò nuovamente nel tavolo. "Sì Shane… è molto bello!" "Posso farlo anche
io?" "Non con lei!!!!!!!!!!!!!!!!" intervenne Kian. Shane abbassò lo sguardo, ma poi guardò Bryan
"Bryan! Perché non facciamo sesso noi due?". Tutti noi scoppiammo in una fragorosa risata, che
fece voltare tutto il ristorante verso di noi. "Oh Dio… Shane… noi due non possiamo fare sesso!"
"Perché?" "Perché per fare sesso bisogna essere un maschio ed una femmina!" "Capisco!" esclamò
Shane iniziando a pensare. Dopo un attimo si rivolse sorridente a Georgina, aprì la bocca per fare la
domanda, ma Nicky lo fermò "Non sprecare neanche il fiato per fare la domanda!". Allora il
'piccolo' Shane si girò verso di me, mi abbracciò ed iniziò a piangere "Nessuno mi vuole… io
voglio solo fare sesso…". Stringendolo forte gli sussurrai "Vedi Shane… fare sesso è una cosa
personale… che non puoi fare con chiunque…" "Tu con chi lo fai?" domandò tra i singhiozzi "Io…
con Kian…" risposi guardando Kian che sorrise dolcemente. Diventai tutta rossa, e continuai a
consolare Shane.
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Capitolo
3
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"Kian… io devo parlarti!" incominciai non appena entrai in camera. Mi guardò sorridendo, mi baciò
la fronte e poi si sedette vicino a me, dandomi così il modo di esprimermi. "Domani è l'ultimo
giorno che noi due siamo insieme… e in tutto questo periodo ho notato che…" "Credo che quello
che stai per dirmi non mi piacerà…". Mi girai verso di lui, ed incontrai i suoi meravigliosi occhi
"Non riguarda noi due…" "Ahhh meno male! Ok puoi pure andare avanti!" concluse. Iniziai a
pensare a cosa potergli dire, ma non mi veniva in mente assolutamente nulla. Rimasi in un silenzio
massacrante per qualche minuto, ma alla fine decisi che era meglio fargli sapere la mia decisione
immediatamente… "Kian, io porto Shane con me…". Mi fissò senza dire nulla. Capii che in quel
momento mille pensieri gli stavano passando per la mente. Ogni tanto apriva la bocca per parlare,
ma non usciva nessun suono. Si allontanò da me, si sedette su una sedia e mise la testa tra le sue
mani. "Kian… dimmi qualcosa per favore…" "Cosa vuoi che ti dica… da come me lo hai detto,
sono sicuro che qualsiasi parola io pronunciassi, non cambierebbe nulla… giusto?". Annuii. Per la
prima volta, sentivo Kian allontanarsi da me, prendere una via completamente diversa dalla mia…
"Perché?" chiese dopo un attimo. "Perché non voglio che sia messo in una clinica… si ritroverebbe
da solo… e lo sai bene anche te che Shane ha paura della solitudine… E non è bello venire
dimenticati da tutti…" "Così arrivi tu? E cosa speri di fare? Credi che con il tuo aiuto, possa
ritornare quello che era? Quello che tutti amavano?" "E proprio qui che sbagli! Che tutti sbagliate!
Adesso che Shane ha più bisogno di voi… di te, che sei il suo migliore amico… voi smettete di
volergli bene…" "Shane ha bisogno di specialisti, non di te…" "SHANE HA BISOGNO DI
QUALCUNO CHE GLI VOGLIA BENE!!! MA NON HAI GLI OCCHI PER VEDERE?
QUANDO E' CON VOI E' LA PERSONA PIU' FELICE SU QUESTO MONDO SCHIFOSO!"
"Tipico di voi donne… iniziare ad urlare quando non sapete più dove sbattere la testa!". Non
appena sentii quelle parole, iniziai VERAMENTE ad urlare "CHI CAZZO CREDI DI ESSERE
KIAN? TU PENSI CHE TUTTI SIANO PRONTI AD ESEGUIRE QUELLO CHE DICI, MA
NON E' COSI'! DEVI IMPARARE A RISPETTARE LE PERSONE! TUTTE! NON SOLO
QUELLE CHE FANNO COMODO A TE!" "SENTI CHI PARLA DI RISPETTO! QUELLA CHE
QUANDO NON CI SONO, VA A FLIRTARE CON IL MIO MIGLIORE AMICO!" mi avvicinai e
gli mollai una sberla. Non potevo credere che proprio un ragazzo sensibile come lui, in quel
momento poteva comportarsi in una maniera così glaciale. Non riuscivo a credere che lui non
voleva che Shane tornasse il vecchio ragazzo, sempre pronto a ridere e scherzare. "Bastardo… tu
hai solo paura… hai paura che io possa tradirti con Shane… che io possa andare a letto con lui…
che io possa preferire lui a te…" i nostri occhi restarono incollati per qualche minuto "Nessuno mi
ha mai detto cosa fare… e tu non sarai il primo… Matura Kian… e poi chiamami!" conclusi
sbattendo la porta dietro di me. Kian restò ad osservare la stanza vuota. Le mie parole,
riecheggiavano ancora nella sua testa. Cosa gli era successo? Perché mi aveva trattato così? Quelle
cose che aveva detto non erano vere. Non le aveva mai pensate. Si sdraiò sul letto e nascose la testa
nel cuscino. L'attimo seguente, aveva iniziato a piangere 'Stupido… sei uno stupido!' continuava a
pensare 'Se solo le avessi lasciato spiegare tutto, adesso saresti con lei. Passando ancora del tempo
insieme… Non la rivedrai per settimane… forse per mesi!' Kian si girò su se stesso, ed iniziò ad
osservare il soffitto "Gelosia… pura e semplice GELOSIA!" aveva esclamato asciugandosi gli
occhi ed incominciando a ridere. Andò verso la finestra e restò immobile ad osservare il panorama.
Si rese conto che non aveva nulla di cui temere. Sapeva che io ero innamorata di lui. Era
consapevole del fatto che lui era tutto il mio mondo "Anche lei è il mio mondo…" si guardò allo
specchio "Dio mio Kian… Sei proprio innamorato cotto!!!" 'Perché non riesco ad avere fiducia in
lei… Lo so bene che lei non mi tradirebbe mai… So che noi due passeremo insieme il resto delle
nostre vite… So che…' "Che l'amo da impazzire!". Prese le chiavi ed uscì correndo dalla porta.
L'unico pensiero che aveva in mente, era quello di ritrovarmi. 'Dunque… Siamo a Belfast. Dove
potrebbe andare una ragazza…' pensò più attentamente 'No! Non UNA ragazza, ma LA MIA
ragazza… Dunque… Siamo a Belfast. Dove potrebbe andare la mia ragazza quando non sa neanche
una via di questa città?'. Si ricordò che la sera precedente, eravamo andati in un ristorante cinese
'No! Il ristorante adesso è chiuso!'. In una discoteca 'Ecco… proverò la discoteca…'. In meno di
cinque minuti raggiunse il locale. Per entrare prima di tutta l'altra gente pagò un'entrata doppia, e
finalmente aveva raggiunto il suo scopo. L'unico problema, era il riuscire a trovarmi. Andò dal
barista. Lo guardò negli occhi, e tirò fuori da tasca una nostra foto "Senti… hai per caso visto
questa ragazza?" "No amico… perché la cerchi? Sei della polizia?" "Nooo… sono il suo boyfriend,
e devo chiederle scusa…" piagnucolò Kian per difendersi. Il ragazzo del bar lo guardò più
attentamente "Scusa AMICO… ma tu non sei Kian Egan?" "L'unico e l'inimitabile… perché?" "Oh
Kian!!! Dovevi dirlo subito. Firmami un autografo per mia sorella, fatti scattare una foto e ti metto a
disposizione tutta la sicurezza per trovare la tua girlfriend!". Prese il primo pezzo di carta che trovò
e scrisse 'Alla sorella del barista, grazie per il tuo supporto. Lots of love From KIAN!', poi alzò gli
occhi e sorrise mentre lo immortalava su di una foto. Due minuti dopo, dieci ragazzi della sicurezza
erano vicino a lui "Dica pure Mr. Egan!". Mostrò loro la foto, ed immediatamente si diffusero per il
locale per potermi trovare. Kian intanto doveva fare qualcosa. Osservò attentamente il palco, ed
un'idea gli passò per la testa. Si avvicinò al cantante, e gli chiese il permesso di cantare. Si ritrovò
puntati addosso gli occhi di tutti gli ospiti, ed iniziò così "Joyce… scusami amore… so
perfettamente che ho sbagliato… ero geloso, perché io ti amo ed ho paura di perderti…" "Ahhhh"
fece il pubblico. "So che sembrerà stupido, e megalomane, ma è l'unica canzone che riesco a trovare
in questo momento. Ok… ascolta…" e la sua voce, calda e sexy, riempì tutto il locale
"I can't sleep, everything I ever knew
Is a lie without you
I can't breath, when my heart is
Broke in two
There's no beat without you
You're not gone but you're not here
At least that's the way it seems tonight
If we could try to end these wars
I know that we can make ita right
'Cause Baby
I don't wanna fight no more
I forgot what we were fighting for
And this loneliness that's in my heart
Won't let me be apart from you
I don't wanna have to try
Girl to live without you in my life
So I'm hoping we can start tonight
'Cause I don't wanna fight no more
How can i live, when everything
Taht I adore
And everything I'm living for
Girl it's in you
I can't dream, sleepless nights
Have got me bad
The only dream i ever had is
Being with you
I know that we can make it right
It's gonna take a little time
Let's not leave ourselves with no
way out
Let's not cross that line
I don't wanna fight no more
I forgot what we were fighting for
And this loneliness that's in my heart
Won't let me be apart from you
I don't wanna have to try
Girl to live without you in my life
So I'm hoping we can start tonight
'Cause I don't wanna fight no more
Remember that I made a vow that I would
Never let you go
I meant it then I mean it now and I
Want to tell you so
I don't wanna fight no more
I forgot what we were fighting for
And this loneliness that's in my heart
Won't let me be apart from you
I don't wanna have to try
Girl to live without you in my life
So I'm hoping we can start tonight
'Cause I don't wanna fight no more"
Una volta che Kian ebbe finito la sua esibizione, la gente era impazzita. Tutti urlavano e le ragazze
lo avevano riconosciuto. Una guardia si avvicinò "Mi spiace Mr. Egan, ma non l'abbiamo
trovata…". Il sorriso di Kian scomparve, e mentre stava uscendo dal locale, notò che una ragazza
aveva in mano una videocamera. Senza neanche pensarci, si avvicinò a lei "Hai ripreso tutto?". La
poverina, riuscì solo a far cenno di sì con la testa. Kian tirò fuori il portafoglio e le diede dei soldi
"Bene, ti compro la cassetta!" "Non ce bisogno che me la compri. Se la vuoi te la regalo…". Kian
prese la cassetta, ringraziò la ragazza e corse fuori dalla discoteca. 'Prossima fermata il parco!'.
Arrivò al parco, e lo trovò VERAMENTE vuoto. Non c'era in giro neanche una persona.
Demoralizzato iniziò a girare tutta la città, quando… "Che cretino!!!!!!!!! Non ho guardato in
albergo!!!!!!!!!!!!!!!!" e corse verso il nostro hotel. Entrò e chiese al guardiano notturno "Sa se la
ragazza che è con me ha lasciato l'albergo?" "No Mr. Egan, non mi sembra che sia uscita!". 'Un
punto a mio favore!' ed iniziò a correre su per le scale verso la camera di Mark. Iniziò a bussare e
quando il suo amico aprì la porta, Kian guardò dentro la stanza e scappò verso 'l'alloggio' di Bryan.
Stessa storia anche con lui. Tentò poi con Nicky e Georgina, interrompendo anche la romantica
coppietta, ma non mi trovò. Guardò l'ultima camera rimasta… quella di Shane… alzò la mano per
bussare, ma notò che la porta era semi aperta.
Ero seduta sul balcone e guardavo la città, intanto piangevo e non c'era verso di far smettere le
lacrime. Dopo essere andata via dalla mia camera, non sapevo più dove andare, ma ero sicura che
una persona mi avrebbe accolto. Bussai alla porta di Shane ed il ragazzo un po' assonnato aprì. Non
appena vidi i suoi meravigliosi occhi nocciola, l'unica cosa che riuscii a fare, fu quella di
abbracciarlo e lasciare libero sfogo alle mie emozioni. Shane rimase immobile senza sapere cosa
fare, ma non appena si accorse che stavo piangendo, mi strinse forte ed iniziò a sussurrarmi
"Calmati… non piangere per favore, fai diventare triste anche me…". Non riuscivo a parlare e dopo
un'ora circa, mi accorsi che Shane si era addormentato. Così, per non disturbarlo, ero andata a
sedermi sul balcone. Kian era l'unica cosa importante per me, ed il fatto che lui non riponesse la sua
fiducia in me, riusciva ad uccidermi. Restai per buona parte della notte a pensare al mio Kian ed alla
nostra storia. Il vento aveva iniziato a salire, ed io incominciavo ad avere freddo. Per riscaldarmi mi
rannicchiai sulla sedia, ma qualcuno mi mise una coperta sulle spalle "Perdonami amore…"
sussurrò Kian nel mio orecchio "Oh Kian… io ti ho già perdonato… solo che…" "Solo che?"
bisbigliò nel mio orecchio mentre mi faceva alzare, prendeva il mio posto sulla sedia, e mi
posizionava sul suo grembo, iniziando a coccolarmi ed a baciarmi la guancia. In un primo momento
sorrisi, ma poi continuai "Solo che tu non hai fiducia in me…" "Sweetheart… io ho fiducia in te,
ma… sono geloso…" "Geloso?" "Sì… ti amo e l'amarti porta conseguenze… come la gelosia!"
"Geloso di chi?" gli domandai mentre aveva iniziato a baciarmi il collo. "Di Shane… io lo conosco,
se lui si innamorasse di te, sono sicuro che farebbe di tutto per averti…" "Ma io non lo amo…"
risposi mettendogli le braccia al collo ed appoggiando la mia fronte contro la sua. "Io amo te…"
bisbigliai strofinando il mio naso contro il suo. Ci coccolammo un attimo, nessuno dei due disse
niente, eravamo felici solamente stando vicini. Decisi di dover tornare all'attacco, sperando che
questa volta, lui avrebbe capito. "Kian… domani Shane verrà via con me…" lo sentii sospirare "Hai
vinto… ad un patto però!" disse con uno sfacciato sorriso "Ogni volta che avrò dei giorni di riposo,
io verrò da te… starò a casa tua… e ci comporteremo come marito e moglie…" "Cosa dovremmo
fare per comportarci come tali?" domandai sorridendo "Chiaro… faremo l'amore tutte le notti, per
tutta la notte…" sussurrò nel mio orecchio. Gli diedi una spinta, poi continuò "E poi… quando
tornerò a casa, mi piacerebbe che tu venissi con me… così posso presentarti alla mia famiglia…
Anche se credo che mia madre ti conosca già…" "Perché?" prima di rispondere mi baciò "Perché le
ho parlato tantissimo di te… fin da quando ci siamo scontrati quella volta, non appena sei sparita
dalla mia vista, le ho telefonato dicendo che avevo incontrato la ragazza dei miei sogni…". Subito
dopo mi raccontò la sua avventura alla discoteca, e mentre lui arrossiva, ero impegnata a ridergli
dietro ed a guardare la cassetta che aveva portato a casa. Povero amore mio…
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Capitolo
4
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"Non voglio farti andare via…" piagnucolava Kian mentre mi teneva stretta tra le sue braccia
"Rimani ancora con me…" "Kian, non posso! Lo sai anche tu che devo andare a scuola…" "Non mi
interessa… assumerò un insegnante privato, che ti faccia seguire attentamente il programma
scolastico… ma tu, resta con me…" continuava mentre mi abbracciava sempre più forte. La voce
dell'altoparlante ci interruppe, e Shane si avvicinò "Joyce… dobbiamo andare, ho sentito che è
l'ultima chiamata…". Kian mi lasciò andare, e Shane lo abbracciò piangendo "Oh Kian… mi
mancherai tanto…" "Dai Shane… vedrai che la mia piccola ti tratterà bene…" replicò sorridendo
all'amico. Kian nuovamente si avvicinò a me ed iniziò a baciarmi, dapprima dolcemente e
delicatamente, poi aggiungendosi sempre più passione. "L'AEREO!!!!!!!!!!!" urlarono gli altri. Mi
staccai da Kian, lo abbracciai l'ultima volta, presi per mano Shane, ed iniziammo a correre verso
l'aereo. Nel frattempo Kian continuava ad urlare "TI AMO!!!!!! CHIAMAMI NON APPENA
ARRIVI!!!!" e cose così. Sapevo già che mi sarebbe mancato tantissimo…
Ero impegnata a leggere un libro, quando notai che Shane mi stava fissando "Che c'è Shane?". Il
ragazzo sorrise e si accoccolò a me. "Sono così felice di venire via con te…" sussurrò mentre
chiudeva gli occhi. Misi le mie braccia intorno a lui, e iniziai a baciargli la fronte. Era un gesto
comune per lui.
Ero l'unica persona che lo coccolasse, e gli desse quelle tenerezze di cui tutte le persone hanno
bisogno. Tante volte quando si addormentava, lo sentivo bisbigliare "Mamma… papà…" e dai suoi
meravigliosi occhi iniziavano a scendere grossi lacrimoni di tristezza. Shane era una delle persone
più importanti per me. Non volevo che lui soffrisse, ma quando lui mi chiedeva "Dov'è la mia
mamma?" io non sapevo se dirgli la verità. Ero a conoscenza del fatto che se volevo che lui
guarisse, dovevo parlargli sinceramente e fargli affrontare la realtà, ma semplicemente non ci
riuscivo. Capitava che mi sedessi ed iniziavo ad osservarlo. Il suo viso, che già era dolce come
quello di un bambino, si confondeva veramente con l'immagine di un bimbo, e non capivo più quale
era il vero Shane e quale quello a cui badare ed insegnare. Per pranzo, la maggior parte delle volte
Kian non c'era, e così dovevo pranzare sola con Shane. La cosa mi faceva piacere, ma sentivo il
cuore stringersi. Allora rimanevo in silenzio ad osservarlo, fino a quando la sua voce mi riportava
sulla terra "Non hai fame?" chiedeva. Cosa dovevo fare, dirgli 'No Shane, sto solo osservando il
modo in cui mangi. Mi sembra di avere a che fare con un bambino di cinque anni!'. Non è che
mangiasse in una maniera così schifosa precisiamo, solo che quando doveva pulirsi la bocca usava
la mano e non riusciva a usare il coltello. Se eravamo in albergo, mi avvicinavo a lui, prendevo il
mano il tovagliolo, e gli pulivo gentilmente le labbra. Quando succedeva così, mi guardava
meravigliato e dopo un attimo iniziava a ridere, dicendo che gli facevo il solletico.
"Joyce… svegliati…" sentii Shane sussurrare mentre mi scuoteva dolcemente. Aprii gli occhi e vidi
Shane che sorrideva "Cosa c'è?" "Siamo arrivati all'aeroporto…" "Di già?" "Sì… anzi siamo
atterrati da cinque minuti…" "Oh… perché non mi hai svegliato prima?" "Perché l'hostess è venuta
a svegliarmi adesso…" rispose sogghignando. Comunque… scendemmo dall'aereo, ed andammo
alla ricerca dei bagagli. Mentre uscivamo in cerca di un taxi, Shane continuò a parlare "La tua
mamma ed il tuo papà sono felici che io venga con te?" "Shane… la mia mamma ed il mio papà
sono in giro per lavoro…" "Oh… non ti mancano?" lo guardai negli occhi e trovai il coraggio di
rispondergli "No…". Temevo che iniziasse a dirmi 'Come puoi dire no! Almeno tu ce li hai ancora!
Cosa devo dire io, che praticamente li ho visti morire davanti hai miei occhi? Sei una persona
insensibile…', ma invece rimase in silenzio; anzi, si avvicinò e mi prese per mano "Perché?". Mi
avvicinai e gli baciai la punta del naso (impazziva quando lo facevo, ma non potevo farlo tanto,
visto che era un gesto che potevo usare solo con Kian…) "Ai miei genitori non importa nulla di
me… non sanno niente… non mi hanno telefonato per chiedermi se ero stata promossa; non sanno
che ho il ragazzo e che sono stata in giro con lui per tutti questi mesi…" "E se dovessero telefonare
mentre ci sono io?" "Non preoccuparti Shane… io non vivo da sola. Abito in una casa di due piani
ed al piano terra abita mia nonna!" "Oh che bello!" rimase un attimo in silenzio "E' brava a
cucinare?" iniziai a ridergli in faccia. Mentre mi faceva la domanda, aveva gli occhi spalancati
quanto due palle da tennis. "E' bravissima. Anzi! Quando le ho detto che mi sarei portata un amico,
mi ha assicurato che avrebbe preparato tutti i suoi piatti migliori… ed i biscotti al cacao con scaglie
di cioccolato…" bisbigliai le ultime parole nel suo orecchio, e mi allontanai giusto in tempo per
poter vedere Shane leccarsi le labbra "Buoni…". Proprio in quel momento, suonò il cellulare
"Pronto?" "Mi manchi…" "Oh Kian… anche tu mi manchi… vorrei tanto averti con me…" "Non
c'è problema… la mia offerta di istitutori privati è ancora valida…" "Oh luv, ti prego… così mi
rendi tutto più difficile…" dissi sentendo gli occhi riempirsi di lacrime. Mi mancava già tantissimo
e sapevo bene che non l'avrei rivisto per tanto tempo. "Senti… a novembre mi piacerebbe che tu
venissi con me agli MTV Europe Music Awards…" "Veramente?" "Sì… Nicky porta Georgina, e
così vorrei che averti con me. Così quando ci consegneranno i premi, avrò qualcuno da poter
baciare davanti a tutto il mondo…" "Davanti a tutto il mondo?" ripetei spaventata. Kian sentendo la
mia paura, sussurrò "Io ti sarò vicino piccolina…". Guardai Shane e mi sorrise. "Mmhh Kian…". Il
vero senso della frase era 'Può venire anche Shane, VERO?' "Ah! Shane è invitato. Chiaro che lo è,
facendo parte dei Westlife…". Bene, se mi diceva di no, ero pronta a lanciare il telefono fuori dal
finestrino. Kian sussurrò ancora qualche parola nel mio orecchio e poi ci salutammo.
"NONNA!!!! SONO A CASA!" urlai non appena aperta la porta. Mi girai verso Shane "Devi sapere
che la nonna è un po' sorda!" "Non è vero cara… io ci sento benissimo!" rispose nonna Sylvia
arrivando a braccia aperte, pronta ad accoglierci. Mi abbracciò e poi si rivolse a Shane "Ohhh caro
ragazzo… tu devi essere Kian!" disse abbracciando anche lui. Shane aveva un'espressione divertita,
ma subito rispose al suo abbraccio "No! Io sono Shane, sono il suo amante!" "Cosa? Tu sei Shane il
cantante?" ripeté mia nonna. Solo allora mi resi conto di quello che Shane aveva detto, così cercai
spiegazioni "Shane! Da quando saresti il mio amante?" "Ieri sera stavo guardando la televisione ed
un ragazzo che stava insieme ad una ragazza lo ha detto…" "Quindi tu lo hai ripetuto…" "Sì!"
"Bene, non farlo più!" conclusi iniziando a portare le valige in casa mia. Prima che aprissi la porta
di casa mia, la nonna mi interruppe "Dov'è Kian?" "Sta lavorando… non so quando lo rivedrò…"
"Oh cara, mi spiace… promettimi però di farmelo conoscere… quelle volte che ho parlato al
telefono sembrava un ragazzo veramente simpatico…" "Lo è nonna…" Shane arrivò sorridente "Lei
e Kian fanno anche tanto sesso…". Non appena sentii la frase, diventai rossa come un peperone
"Cosa? Lo ha fatto fesso?" ripeté mia nonna. Mentre Shane spariva in casa mia, mi girai verso la
nonna "Nonna… dovresti fare una visita dal dottore ci senti veramente poco…". Con mia sorpresa
iniziò a ridere "Joyce… non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire…". Mi sentii arrossire ancora
di più, ma la mia cara nonna, si avvicinò e prese la mia faccia tra le sue mani "Cara… fai pure tutto
il sesso che vuoi con Kian se è questo che desideri…". La abbracciai. Anche se aveva ormai
ottant'anni, era una persona, energica e attiva, ed anche di pensiero molto aperto. "Divertitevi prima
di avere dei figli…" "Va bene nonna…". Prima che entrassi in casa domandò "Allora? E' bravo a
letto?" "Scusa?" "Voglio dire… sa usare bene il suo aggeggio?" "NONNA!!!!!!!" urlai. "Non fare la
timida! Rispondi!" "Ma…" "Niente ma… ti ho tirato grande, so tutto di te…" "E' veramente molto
bravo…" "Quante volte lo fate in una notte?" "NONNA!!!!!!!" gridai, ma dal suo sguardo capii che
voleva una risposta. "L'ultima notte… sei volte!" e richiusi la porta dietro di me. Devo
ammetterlo… a volte era troppo aperta di pensiero… "Da oggi per me incomincia una nuova vita!"
dissi osservando Shane che giocava con Coccola, il mio adorabile gattino.
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Capitolo
5
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Devo ammettere che non era facile occuparsi di Shane. Tante volte non faceva altro che fare domande e non riusciva a tenere la bocca chiusa. In quelle circostanze arrivava in aiuto la nonna che prendeva Shane con lei e mi lasciava il tempo di studiare. Erano già passati tre mesi, ed era arrivato novembre. Kian mi aveva detto che dopo gli MTV EMAs, il gruppo si sarebbe preso una lunga pausa, per permettere così a Shane di riprendersi e tornare a lavorare con loro. Stavo impazzendo su un compito di chimica, quando suonò il campanello "Avanti!!!" urlai. Sapevo benissimo che chiunque era, era una persona per bene, altrimenti la nonna non l'avrebbe fatto entrare. Stavo per scaraventare tutto giù dal tavolino, quando mi ricordai della persona, senza neanche alzare gli occhi, domandai "Chi è?" "Indovina…". Non appena sentii quella voce calda e sexy, sentii le lacrime iniziare a riempirmi gli occhi. Mi girai e vidi Kian appoggiato allo stipite della porta che sorridendo mi osservava "KIAN!!!!!!" gridai saltandogli tra le braccia. Ci stringemmo fortissimo l'uno all'altra, e quando mi lasciò andare, lo guardai negli occhi ed iniziai ad aprire la bocca per parlare. Non riuscii a dire niente, perché Kian aveva iniziato a baciarmi dolcemente. All'inizio mi sfiorava con baci corti e veloci. Dopo qualche secondo passato così, sentii che la sua lingua leccò leggermente le mie labbra. Aprii un po' la bocca, e l'attimo successivo le nostre lingue si incontravano e giocavano teneramente tra di loro. I nostri baci si riempivano sempre più di passione, ed alla fine lui aveva le mani sotto il maglione che tentava di sganciare il reggiseno, ed io avevo sbottonato la sua camicia e la stavo facendo scivolare giù dalle sue forti spalle. Mentre io stavo per passare ad i suoi pantaloni, lui stava ancora facendo la guerra con i ganci del reggiseno. Mi aveva allontanato da lui decisamente scocciato, mi aveva osservato e iniziò a sfilarmi il maglione borbottando "Mi spiace, lo so che avrei dovuto essere più delicato mentre ti spogliavo, ma…". Lo vidi girarmi attorno e capii che stava studiando il suo nemico "A noi due… vedremo chi la vincerà…" esclamò mentre finalmente era riuscito a slacciarlo. Tornò davanti a me, mi abbracciò ed iniziò a baciarmi nuovamente, ed intanto mi sfilava il reggiseno. Lo presi per mano e lo tirai dietro di me accompagnandolo in camera mia. Chiusi la porta e lui nel frattempo abbassò le luci. Nessuno dei due riusciva a dire niente, restavamo solo a guardarci nella penombra. Alla fine si avvicinò e mi mise una ciocca di capelli dietro l'orecchio, causando un arrossamento delle mie guance. Appoggiai la testa sulla sua spalla, ed iniziò a baciarmi il collo in maniera così delicata che mi sembrava di essere bagnata da una goccia di rugiada. Le mie mani, che finora erano state sulle sue spalle, scendevano per tutto il torace, sfiorandolo lievemente. Arrivai ad i suoi pantaloni. Notai che aveva smesso di baciarmi, così alzai gli occhi e vidi che mi stava fissando sorridendo; i suoi meravigliosi occhi erano dolci e risplendevano dalla felicità. Tornai ad i suoi jeans, glieli sbottonai e li lasciai scivolare giù dalle sue gambe. Diventai rossa e lui mi strinse tra le sue braccia per togliermi dall'imbarazzo. Gli misi le braccia al collo e gli morsicai il lobo dell'orecchio mentre lui finiva di spogliarmi. Mentre ci sdraiavamo sul letto, io e lui diventammo una cosa sola. Mi guardò negli occhi e poi nuovamente mi baciò, iniziando a farmi fare l'amore lentamente e in maniera dolce e protettiva. Le sensazioni che provai quella notte mentre lui era dentro di me, furono stupende riuscivo a sentire tutte le sue emozioni… Respirando affannosamente e lasciandomi baciare un'ultima volta, appoggiai la testa sul suo petto, ed ascoltai in silenzio il battito del suo cuore. Mi baciò la testa e mi fece addormentare tenendomi stretta a lui.
La mattina aprii gli occhi e mi ritrovai nella stessa posizione della notte precedente. "Buongiorno amore…" sussurrò baciandomi la fronte. "Buongiorno tesoro…" risposi iniziando a baciargli il collo. Qualche minuto dopo, mi staccai di scatto, ci guardammo e contemporaneamente urlammo "SHANE!". Presi l'accappatoio e Kian si mise intorno alla vita un asciugamano, ci precipitammo giù dalle scale e piombammo in casa di mia nonna solo per trovare Shane seduto al tavolo che faceva un'abbondante colazione. "Ben alzati ragazzi!" sorrise mia nonna "Fatto tanto sesso stanotte?". Abbassai lo sguardo tutta rossa e risposi "No nonna… stanotte abbiamo fatto l'amore…". Mia nonna si avvicinò e abbracciò Kian "Bravo ragazzo!!! Rendi felice mia nipote!" "E' un piacere ed un onore rendere felice sua nipote…" ribatté
Kian. "Sai cara… ieri l'ho visto di sfuggita, perché quando ha suonato, Shane ha aperto ed ha urlato 'KIAN!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!' buttandogli le braccia al collo. Poi, si è presentato e mi ha chiesto il permesso di salire…" ci lanciò un'occhiata comprensiva e continuò "Ma adesso che lo guardo bene, devo ammettere che è proprio bello come mi dicevi…". Kian mi guardò sbalordito, così gli spiegai "Mia nonna ha la mentalità molto aperta…". Feci colazione e poi mi alzai "Vado a prepararmi per andare a scuola…" Kian mi guardò sorridendo, ma non osò fare altro, finché mia nonna non gli diede una pacca sulla spalla "Forza cosa aspetti!!! Vai a darle un bacio!!! Altrimenti non avrai la possibilità di farlo fino a stasera…". Kian si alzò tenendo stretto il suo asciugamano e corse verso di me, iniziando a baciarmi. Dopo un attimo mi staccai da lui, lo spettinai e corsi a vestirmi. Kian rimase a guardare la porta, e mia nonna interruppe "Se non dovesse andare a scuola, ti farei andare ancora da lei, ma se iniziate a baciarvi… si sa, una cosa tira l'altra… e lei farebbe tardi…". Kian iniziò a ridere e tornò a mangiare. "Lo sai nonna?" iniziò Shane "Alcune volte quando Kian bacia Joyce, la abbraccia forte e le tocca il sedere…". Kian guardò immobile il suo amico "Cosa? Vuoi ancora da bere?" ripeté mia nonna, e gli versò ancora succo d'arancia. Nel passare vicino a Kian gli toccò una spalla "Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire… (credo fosse il suo motto!) Continua pure a farlo se alla mia cara nipote fa piacere… E' bello vedere due ragazzi tanto innamorati…" e finì anche lei di mangiare.
Entrai in casa solo per trovare la nonna, Kian e Shane che mi sorridevano. Mmhh la cosa non mi convinceva, c'era qualcosa dalla quale mi tenevano all'oscuro. Notai che indossavano il grembiule, e Shane era tutto sporco di pomodoro "Cos'è successo qui?" "Niente cara… abbiamo solo fatto da mangiare…" rispose mia nonna "Allora perché Shane è ricoperto di pomodoro dalla testa ai piedi?". Shane arrivò correndo verso di me "Stavo trasportando una cassetta di pomodori, e sono caduto…" "Oh povero Shane…" risposi baciandolo sulla fronte. "EHI!!!! Ed io?" piagnucolò Kian avvicinandosi e abbracciandomi forte "Tutto bene a scuola?" domandò "Sì, noioso come sempre… ma sapevo che una volta arrivata a casa, ci saresti stato tu…" replicai sorridendo. Kian mi tirò verso di lui, ed iniziò a baciarmi dolcemente. Qualche minuto dopo, ci ricordammo degli altri e quando ci girammo verso di loro, non trovammo nessuno. Kian però non mi fece entrare in cucina "Non puoi! Rovineresti la sorpresa…" sussurrò abbracciandomi nuovamente. "Kian, adesso devo andare a fare i compiti… per favore, entra e mandami Shane, così può farsi una doccia…" "Agli ordini!". Prima di andare in cucina, mi fece il saluto militare. Aspettai che Shane uscisse e poi salii con lui in casa. "Adesso fatti una doccia, e ripulisciti da tutto questo pomodoro…" "Va bene!" rispose baciandomi la guancia e correndo in camera sua a prendere la biancheria pulita. Io mi sedetti al tavolino del soggiorno ed iniziai a scervellarmi su un problema di matematica. Un quarto d'ora dopo, mi accorsi di non aver ancora sentito nulla da parte di Shane, così mi alzai ed andai verso il bagno. Mi avvicinai, e prima di bussare, sentii dei singhiozzi provenire dal suo interno. Bussai leggermente e chiesi "Shane tutto bene?". Non ottenni nessuna risposta, e così provai ad aprire la porta del bagno. Era aperta. Entrai lentamente e trovai Shane seduto per terra con le ginocchia tra le braccia, che piangeva disperatamente e tremava come una foglia. Mi accorsi che era completamente nudo, e mi paralizzai dall'imbarazzo. Restai a guardarlo immobile, e notai che era sconvolto. Mi avvicinai e lo abbracciai, lasciando che le sue lacrime scendessero liberamente. Mi strinse forte ed appoggiò la testa sulla mia spalla. Non so esattamente quanto tempo restammo in quella posizione, ma ricordo che la testa di Kian si affacciò alla porta del bagno e quando mi vide che abbracciavo Shane, con tutte le sue grazie esposte all'aria, vidi la sua espressione cambiare in una non tanto felice, anzi piuttosto scocciata… Restò a guardarmi immobile, pensando a cosa poter fare, ma alla fine notò che Shane stava piangendo ed era in uno stato che lui non aveva mai visto prima. Prese l'accappatoio e coprì il suo amico. Poi si sedette con noi "Shane… vieni…" bisbigliò tentando di allontanarlo da me. "NO!" urlò il ragazzo in risposta "Voglio stare con lei…". Kian non ribatté, ma continuò ad accarezzargli la schiena, tentando di riscaldarlo. Alzai gli occhi per incontrare quelli del mio amore. Non sapevo cosa fare, cosa era successo a Shane per ridurlo in questa condizione? "Shane… cosa è successo?" sussurrai continuando a tenerlo stretto. Dopo qualche singhiozzo, iniziò a rispondere "L'acqua calda… bruciava…". Kian, non appena sentì la spiegazione, si alzò in piedi ed iniziò a gridare "E TU PER UN PO' DI ACQUA CALDA, FAI TUTTE QUESTE SCENE? TI SEMBRA IL CASO?". Lo guardai impressionata, sapevo che Kian perdeva facilmente la pazienza, ma non era mai successo che lui iniziasse a urlare in quella maniera. "Il fuoco… mamma… papà… fa' caldo… tanto caldo…". Kian si paralizzò e in quel momento, entrambi realizzammo che Shane aveva collegato l'acqua calda con il calore emanato dal fuoco che aveva ucciso i suoi genitori. Si poteva chiaramente capire che Shane non aveva ancora superato lo shock dell'incidente; in quell'attimo alzò i suoi occhi ed incontrò i miei "E' stata colpa mia… tutta colpa mia…". Kian sembrò riprendersi e si inginocchio vicino a noi "No Shane… non puoi neanche pensare una cosa così…" "CAZZO KIAN!!! TU NON ERI CON ME! NON HAI VISTO L'INCIDENTE! NON HAI VISTO I TUOI GENITORI MORIRE… non sai come ci si sente quando tu non puoi fare niente per farli sopravvivere…" "Shhh… calmati Shane… calmati… non è stata colpa tua…" dissi mentre iniziai a piangere "Sì…" rispose abbracciandomi ancora e nascondendo la testa nei miei capelli. "No Shane… tu hai fatto tutto il possibile… non puoi e non DEVI biasimarti… la colpa non è stata tua, non mi sembra che tu guidassi il camion…". Guardai Kian e mi sorrise per darmi supporto. "Allora… perché mi odiano tutti… i miei fratelli non mi vogliono più… sono solo…" "Oh Shane…". Lo allontanai da me e gli asciugai le lacrime. Poi lo obbligai a guardarmi negli occhi "Non sei solo… non lo sei e non lo sarai mai… mi hai capito?". Non mi ripose, così persi la pazienza "MI HAI CAPITO? NON SEI SOLO!!!! NON SAI COSA VUOL DIRE ESSERE SOLI!!!". Dopo avergli urlato dietro, mi alzai e corsi in camera mia. Shane e Kian restarono in silenzio per qualche minuto, poi Kian gli si avvicinò
"Shane… non dire che sei solo davanti a lei…" "Perché?" "Perché da quando è venuta al mondo è sempre stata da sola… Devi sapere che i suoi genitori non l'hanno mai voluta, non le hanno mai mostrato il minimo affetto. Di amiche ne ha avute poche. E di persone che l'amavano, c'era solo la sua nonna… Adesso la sua vita è cambiata… ha incontrato me, Bryan, Mark, Nicky, e ci sei anche tu… sei una delle persone più importanti per lei. Vuoi sapere una cosa?" disse sedendosi vicino a lui ed iniziando a ridere "Io sono geloso…" "Geloso di lei?" "Sì… ho paura che tu possa prendere il mio posto nel suo cuore… Non hai idea di come mi sento quando mi ricordo che tu sei con lei… la puoi vedere e toccare quando vuoi…". Shane guardò il ragazzo vicino a lui e incontrando i suoi occhi, capì che Kian era sincero. Percepiva le sue paure ed i suoi timori. Lo conosceva da tanto tempo, ma non gli era mai accaduto di trovarsi così vicino all'anima del suo amico. In quel momento era come un libro aperto. Tutti i sentimenti di Kian erano passati dentro il suo corpo tramite quello sguardo. Ammirava il suo amico; pur essendo un rivale per lui, Kian non l'aveva mai abbandonato, gli era stato vicino e gli aveva mostrato come andare avanti ed affrontare quel mondo che sembrava rifiutarlo. "Grazie…" sussurrò prima di alzarsi. "Kian… resteresti qui mentre faccio la doccia?" domandò speranzoso. "Sicuro…" ribatté il mio adorato boyfriend.
Ero sdraiata sul letto e stavo ancora piangendo, quando sentii una leggera carezza sulla spalla. "Joyce…" "Vattene Shane…" "Non mandarmi via… ti prego…" sussurrò. Alzai la testa e lo guardai. Capii che era tornato il bambino di cui mi ero presa cura fino a quel momento 'Perché? Fino a poco fa sembrava tornato in sé…' pensai. Shane si sedette ai piedi del letto.
"Kian è andato dalla nonna… doveva finire di preparare la cena…" spiegò sorridendo. Mi sedetti ed iniziammo a chiacchierare. "Lo sai? Quando sono vicino a te, la pancia mi fa male…" disse ad un certo punto "Ah grazie!" replicai sorpresa "Mi fa male, è come se qualcuno stringesse il mio stomaco… ma è una bella sensazione…" mentre parlava si mise vicino a me "E poi quando la tua mano mi sfiora, il cuore mi batte fortissimo…" lo guardai negli occhi. Capii cos'era quella sensazione che provava. Era la stessa che sentivo quando ero con Kian. 'Possibile che lui sia…' ma subito scacciai quel pensiero dalla testa. "Non sai come sono emozionato adesso che ti sto parlando di questo…". Nessuno dei due poteva sapere che fuori dalla porta c'era Kian… "E poi, vorrei tanto baciarti… vorrei baciarti nella maniera in cui ti bacia Kian…". Le sue mani stringevano le mie spalle, e non mi davano possibilità di movimento. Lo vedevo avvicinarsi alle mia bocca, sentivo il suo respiro su di me e poco dopo le sue labbra erano sulle mie e si muovevano in movimenti lenti. Tutto quello che io riuscivo a fare era quella di stare immobile. Poco dopo, sentii la sua lingua cercare la mia, ed allora riuscii a reagire; lo respinsi con tutte le forze che avevo, lo guardai negli occhi e gli tirai una sberla "ESCI FUORI DI QUA!!! NON VUOGLIO PIU' VEDERTI!" gli urlai dietro. Shane iniziò a piangere, e corse fuori dalla porta iniziando a correre verso la casa della nonna. Kian entrò in camera e non fece neanche una domanda. Si sedette vicino a me e mi strinse tra le sue braccia. Cercai le sue labbra ed iniziammo a baciarci, dolcemente e leggermente, in quella maniera in cui noi riuscivamo a completarci. Mi coccolò e mi fece calmare, poi parlò "E così il nostro Shane è innamorato di te…" "E' uno stupido… lo odio…" "Non dirmi bugie… che non sei capace di mentirmi…" baciò la mia testa e continuò "Ti ha baciato vero?". Mi sedetti di scatto e lo guardai "Sì
Kian… ma credimi! Non ho risposto al suo bacio! Lui è mio amico! Tu sei l'unico che amo… Credimi, per favore… fallo…". Kian alzò il mio viso e lo 'accompagnò' verso il suo, ed iniziò a baciarmi. "Ti credo piccola… Ti amo troppo per non farlo…" e continuò a baciarmi, facendomi sentire al sicuro tra le sue braccia.
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Capitolo
6
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"Sei pronta sweetheart?" domandò Kian bussando alla porta del bagno. Non gli risposi, 'Sì amore!' ma uscii senza dire nulla. Non avevo il coraggio di guardarlo negli occhi, anche perché di sicuro sarei arrossita di più. "…wow…" sussurrò dopo qualche interminabile minuto di silenzio. "Oh mio Dio… sei bellissima…" e si avvicinò per prendermi tra le braccia. "Non sapevo che potevi diventare così sexy…". Mi obbligò a guardarlo negli occhi "Stasera non sei la solita ragazzina… Sei la donna più bella che abbia mai visto…". Lo abbracciai forte, mi allontanò nuovamente e iniziò ad osservarmi "Sei magnifica… ti sta molto bene il vestito…" "Tutto merito tuo…" bisbigliai baciandolo sulla guancia. Era un vestito semplice. Kian se ne era innamorato non appena lo aveva visto. Era di seta nera, non aveva nessun disegno, nessuna sfumatura. Era lungo, e dietro aveva un corto strascico. "Mi hai lasciato l'impronta del rossetto?" domandò esaltato "Kian, mi spiace, ma è uno di quelli che non macchia…" "Ohhh…" rispose guardandomi tristemente. Lo abbracciai ancora, e lasciai che il tempo scorresse attorno a noi due. Anche se non potemmo restare in quella posizione per tanto tempo… "Forza Kian… rimandiamo tutto ad un altro momento…" sussurrai nel suo orecchio e poi iniziai a tirarlo dietro di me, andando verso gli altri per poi poterci avviare verso la limousine. Durante il tragitto verso il forum, dove si sarebbe tenuta la premiazione, iniziai a tremare. Era la prima volta che Kian mi portava con lui, e non mi aveva mai presentato alle fans oppure alla stampa. Adesso stavo per apparire su una diretta mondiale "Amore… tutto ok?" domandò Kian stringendomi la mano "A dire la verità… NO!!! Oh Kian, ti prego, fammi tornare in albergo…". Il ragazzo mi sorrise e mi baciò la fronte "Scordatelo… tu starai con me tutto il resto della serata…" e mi strinse a lui per potermi infondere tutto il coraggio di cui in quel momento avevo bisogno. Una volta arrivati a destinazione, Kian scese dalla macchina, e poi mi porse la sua mano da prendere. Non appena fui al suo fianco, i flash di tutte le macchine fotografiche impazzirono, ed iniziarono ad immortalarmi al suo fianco. Kian teneva il suo braccio intorno alla mia vita e i nostri corpi erano sempre a contatto. I vjs di Mtv che conducevano il countdown show, accolsero tutti i ragazzi calorosamente, e diedero il benvenuto anche a me e Georgina, che per lo meno sembra essere un po' più a suo agio di me. Poco prima che iniziasse la breve intervista, Kian mi diede un bacio sulla guancia e sussurrò nel mio orecchio "Sei perfetta dolcezza…". Stavo per rispondergli 'Non chiamarmi dolcezza…' ma non feci in tempo, perché Eden e Marco Maccarini, si erano avvicinati "Ben arrivati ragazzi… vedo che stasera siete in dolce compagnia…". Nicky rispose prontamente "Non volevamo certo venire da soli per questa serata speciale…" e Kian seguì il suo esempio "Certo, dovevamo aver qualcuno che ci completava…" "E si sa… se per caso dovessimo vincere qualche premio, un bacio da delle belle ragazze ci rende ancora più felici…" concluse Bryan. "McFadden tu non riceverai nessun bacio!!!" "Già non ti lascerò toccare Georgina neanche con un dito, e penso che Kian sia dello stesso parere…" "Nicky ha ragione, dovrai stare lontano da Joyce, diciamo… dieci metri?". Tutti iniziarono a ridere e le fans ad urlare per attirare l'attenzione dei loro beniamini. "Allora? Nessun matrimonio in vista?" domandò Marco; Kian mi guardò e poi, senza togliermi gli occhi di dosso, rispose "Chi lo sa…". Sentii il mio cuore aumentare i battiti in una maniera impressionante. Io e Kian non avevamo mai parlato di matrimonio, poiché eravamo insieme da meno di un anno ed io avevo compiuto diciotto anni da due settimane; senza contare che dovevo prima finire la scuola, ma fortunatamente entro luglio sarei riuscita a completare gli studi. "Pare che la tua ragazza non si aspettasse una risposta così…" intervenne Eden, notando le guance che si erano rosate. Kian mi baciò la testa "Non è adorabile quando arrossisce?" chiese sorridendo allegramente. Marco iniziò a ridere "Sì hai ragione! Ma credo che se andiamo avanti ancora un po', la tua accompagnatrice gira i tacchi e ti lascia da solo alla cerimonia!". Di nuovo ci fu una risata di gruppo. "Merita tantissimi complimenti!!!! Lei è la ragazza più speciale che esista!" ci interruppe Shane. Tutti si azzittirono ed iniziarono ad osservare il ragazzo. Erano tutti meravigliati. Nessuno si sarebbe mai aspettato che Shane prendesse parte alla manifestazione, e tanto meno che intervenisse lodando la ragazza del suo migliore amico. Io non ebbi neanche il coraggio di guardarlo in faccia, mentre Kian sorrise "Certo amico, credo che tu abbia perfettamente ragione!". Di nuovo ci furono le urla delle fans, e Kian aprì la bocca per iniziare l'elenco di complimenti. Mi girai, ancora più rossa verso di lui e gli misi un dito sulle labbra "No… per favore…" sussurrai guardandolo negli occhi. Vedendo che ero imbarazzata, sorrise dolcemente e bisbigliò "Come vuoi piccola…" e poi avvicinò le sue labbra alle mie per poterle sfiorare delicatamente, e darmi quel brivido di piacere che mi faceva impazzire… in torno a noi si senti un coro di 'ahhhh' seguito poi da uno di 'ohhhhh'. Io e Kian ci allontanammo lentamente l'uno dall'altra, e dopo che i nostri sguardi si furono incontrati, iniziammo a ridere per la reazione che tutti avevano avuto. Poi Kian prese la mia mano nella sua, e lasciò che le mie dita si intrecciassero alle sue.
"Caro? Puoi venire un attimo?" "Si tesoro?" "Guarda qui… quella non è
Joyce?" mio padre si voltò verso il televisore. Rimase in silenzio per un attimo e cercò di trovare qualche parola, ma venne interrotto da mia madre "Mio Dio… è stupenda… non l'ho mai vista così felice…". Papà si accomodò sul divano "Cosa ci fa su Mtv, in diretta mondiale?" "Non lo so… però sembra che abbia accompagnato quel ragazzo biondo…" "Amore… inquadrati ci sono quattro ragazzi biondi…". La mamma si voltò scocciata verso di lui "Ma non vedi? Quel ragazzo che la sta tenendo abbracciata!!!" "Ah già…". I miei genitori restarono in silenzio ad osservare l'intervista e solo quando tutto fu finito, riuscirono ancora a parlare "Oh… che bella coppia che sono…" sussurrò mia madre estasiata. Dalla parte di suo marito invece "Voglio nome e cognome di quel ragazzo… età… data e luogo di nascita… mi piacerebbe anche sapere come fa a conoscere nostra figlia…" rimase in silenzio qualche minuto e poi continuò "Per favore, prenota un volo per domani… io intanto cancellerò tutti i miei impegni di lavoro…". "Caro? Come fai a sapere che domani lei e Kian saranno a casa?" "Lei e chi?" "Lei e
Kian… è questo il nome del suo ragazzo…" "Ok… adesso chiamerò
Joyce…" "Avrà il telefonino spento…" "Allora la mamma… se quel ragazzo ha intenzione di sposarla, dovrà chiedermi la sua mano…". Prese in mano il ricevitore, iniziò a comporre il numero, ma la mamma fece cadere la linea "Mi dispiace contraddirti… si vede lontano un miglio che lei e quel ragazzo sono innamorati… non hai gli occhi? Guarda in che modo si scambiavano occhiate… la maniera in cui lui la teneva vicino, come se avesse paura che qualcuno potesse portargliela via…" "Ma…" "E poi adesso lei può prendere le decisioni che vuole…" "Non credo…" "Devi credere… anzi io credo che lei prenda tutte le decisioni da tanto tempo…" si sedettero nuovamente davanti alla televisione "Pensa… non sappiamo nulla di lei…". Mio padre annuì con la testa e continuò a fissare lo schermo, nella speranza di vedere ancora la sua figliola…
Kian non lasciò neanche un attimo la mia mano e anche quando dovette andare a ritirare il premio come Best Group, mi prese tra le sue braccia ed iniziò a baciarmi passionalmente. Era bellissimo e anche quando stava facendo i ringraziamenti, potevo notare che qualche volta, i suoi meravigliosi occhi azzurri erano su di me. Quando fu il momento della conferenza stampa, Shane decise di stare con me, e così io, lui e Georgina aspettammo nel loro camerino. Quella sera i ragazzi avrebbero risposto a tutte le domande che i giornalisti avrebbero chiesto…
D: Tutti pensavamo che Shane avesse lasciato i Westlife, ma con nostra grande sorpresa, stasera è venuto. Come mai questo ripensamento?
Nicky: Noi non abbiamo mai confermato la voce che Shane aveva lasciato la band… anzi se non sbaglio l'abbiamo smentita parecchie volte.
D: Qual è il motivo per cui Shane non è rimasto con voi negli ultimi sei mesi?
Bryan: Shane non è emotivamente in grado di mantenere il nostro ritmo di lavoro. Abbiamo provato a portarlo con noi per un po' di mesi, ma è stato tutto inutile…
D: Tutti sappiamo dell'incidente che ha tolto la vita ai genitori di Shane, ma è ancora segreto il motivo per cui lui si sia assentato dalle scene:
Nicky: Dopo l'incidente che lei stesso ha appena nominato, Shane ha avuto uno shock, dal quale non si è ancora ripreso… Adesso speriamo che con questa pausa, lui riesca a fare dei miglioramenti, e possibilmente tornare ad esibirsi con noi per il prossimo anno.
D: Perché questa pausa così lunga?
Kian: Sono ormai due anni che lavoriamo senza fermarci. Siamo tutti fisicamente stanchi ed abbiamo bisogno di tanto riposo, da poter passare con le persone che amiamo…
Mark: Prendiamo anche un periodo di pausa per poter dedicarci a scrivere le nostre canzoni… in modo che il nostro terzo album mandi in delirio tutte le nostre fans…
Bryan: E siamo sicuri che per il nostro ritorno, ci sarà anche Shane…
D: Kian… poco prima che iniziasse lo show, abbiamo sentito Shane che faceva i complimenti alla tua ragazza. Non sei geloso?
Kian: Io ho fiducia in lei al 100% e anche ne lei ripone in me la stessa quantità. Siamo molto innamorati, e credo che questo sia l'importante. Non devo preoccuparmi. Lei è la persona che si occupa di Shane, e per Joyce lui è come un fratello…
D: Non hai paura che Joyce si innamori di lui? A quanto hai detto, Shane passa con lei tutte le giornate, mentre tu sei sempre lontano per lavoro…
Kian interruppe il giornalista, impedendogli così di finire la domanda, non gli andava a genio il modo in cui parlava e tentava di mettergli per la testa dei dubbi
Kian: Io credo che lei sia qui per fare delle domande, non per tentare di mandare in crisi un rapporto! La mia storia d'amore con Joyce è forte e salda… e adesso lo è diventata ancora di più, specialmente da quando abbiamo iniziato a vivere insieme…
D: E come hanno preso i genitori di Joyce il fatto che lei vive con due ragazzi?
Kian: Mi dispiace, ma a questa domanda non risponderò… Non si tratta più della mia vita, ma adesso si parla della sua vita privata, e non ho intenzione di far sapere a tutto il mondo i suoi segreti. Come tutti sapete Joyce è una ragazza normalissima, che frequenta l'ultimo anno del liceo e non c'è bisogno che la sua vita privata venga stampata su tutti i giornali…
D: Adesso che vivete insieme, hai intenzione di sposarla?
Kian: Sicuramente… ho intenzione di chiederle di diventare mia moglie, ma non so ancora quando…dovrebbe essere Nicky a domandare a Georgina di sposarlo… lo aspetta da sette anni!
Tutta la sala, si lasciò scappare una risata
Nicky: Dico io Kian! Non suggerirmi quello che devo fare! Dovresti benedire Joyce che è insieme ad una furia come te!!!
D: E per Bryan e Mark? Niente novità sulla vita amorosa?
Bryan: Attualmente ho appena iniziato a frequentare una ragazza di Dublino… spero solamente che le cose funzionino! Gente!!! Pregate per me… Mi piace veramente tanto, e mi piacerebbe che il sentimento fosse reciproco.
Mark: Durante l'ultimo viaggio in America, ho conosciuto una ragazza e per adesso sono ancora in contatto con lei.
D: Dove passerete le vacanze?
Nicky: Penso a Dublino, con la famiglia e Georgina…
Bryan: Credo che sarà la stessa cosa per me… (fece una pausa di silenzio)… naturalmente io non starò con Georgina…
Mark: Credo a Sligo… e credo farò anche qualche viaggio in America…
Kian: Dividerò le vacanze tra Sligo e Joyce… e non appena le sarà possibile, lei verrà con me, dalla mia famiglia…
D: Grazie ragazzi, noi abbiamo finito.
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Capitolo
7
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"Oh mio Dio… mi sento male…" dissi una mattina mentre scendevo a fare colazione. La nonna mi guardò e domandò "Cara… cosa c'è che non va?". Incontrai i suoi occhi e corsi in bagno. Mi inginocchiai davanti al cesso e iniziai a vomitare l'anima. Non ero mai stata così male in vita mia, ma mi resi conto che la stessa storia si ripeteva da alcuni giorni, e la cosa mi preoccupava. "Joyce… stai bene?". Sentii la voce di Shane che era dall'altro lato della porta. "No… per niente…" risposi tentando di alzarmi dal pavimento; fu un tentativo inutile, poiché la sensazione di nausea era ritornata. Dopo alcuni attimi, sentii le mani di Shane sulle mie spalle "Devo chiamare Kian?". Alzai gli occhi e gli feci cenno di no con la testa. Mancava una settimana a Natale, e Kian era tornato in Irlanda da tre settimane. Avevo dovuto impegnarmi parecchio per convincerlo, poiché non voleva allontanarsi da me, ma alla fine era partito e quando ogni ora mi telefonava, mi sembrava felice di essere finalmente solo con la sua famiglia. Non sapevo che, quanto lui era al settimo cielo per essere a casa sua, tanto era demoralizzato per non essere con me. "Mi manchi piccola…" sussurrava puntualmente dopo tre minuti che eravamo al telefono. Anche se anche io ero triste per non averlo vicino a me, ogni tanto iniziavo a ridere quando accendevo il computer e controllavo la posta elettronica. Puntualmente trovavo circa dieci e-mail che avevano come oggetto 'Io e te per sempre!' e il contenuto del messaggio poteva essere: 'Ti amo!' oppure 'Mi manchi talmente tanto che sto per impazzire…' od ancora 'Quanto tempo manca al tuo arrivo?'. L'ultima era diversa dalle altre 'Ho una sorpresa che adorerai…'. Iniziai a chiedermi che sorpresa poteva essere, ma non trovai neanche una risposta soddisfacente. Quando i giorni precedenti mi telefonò, notò immediatamente che c'era qualcosa che non andava. Siccome non sapevo neanche io quello che stava succedendo, gli risposi che probabilmente avevo preso l'influenza che era nell'aria. Sorrido ancora al pensiero di come il mio amore si era preoccupato. Continuava a farmi raccomandazioni "Mi raccomando piccola… se continui a stare male, vai dal dottore…". Già il dottore… avevo già preso in considerazione l'idea, ma avrei aspettato ancora qualche giorno.
"Joyce… sei sicura di poter andare a scuola? Sei pallida tesoro…" disse la nonna toccandomi la fronte per vedere se per caso avevo la febbre. "Non preoccuparti…" le avevo risposto prima di uscire di casa. Mentre andavo a scuola, non facevo altro che pensare a quale fosse la malattia che mi aveva colpito. "Ehi Joyce!". Mi girai per vedere chi mi aveva chiamato e sorrisi quando vidi Annie arrivare di corsa. "Ho continuato a urlare da circa dieci minuti, ma tu sei sul tuo pianeta, così non mi hai sentito fino ad adesso!" "Scusa Annie…" "Niente ma… c'è qualcosa che non va?". Guardai negli occhi la mia amica e sentii le lacrime iniziare a riempirmi gli occhi "Perché deve succedermi tutto adesso… adesso che sono felice…" "Joy… che succede?" domandò lei prima di stringermi tra le braccia.
"Ciao Kian… sono Shane…" "Ciao!!! Come stai?" "Io bene… ma Joyce no…". Non sentì nessuna reazione dall'altra parte del telefono "Kian…" "Sono qui…" "Perché non parli?" Kian si lasciò scappare una risata "Anche se parlassi, non succederebbe nulla per far stare il mio angioletto meglio…". La nonna si avvicinò a Shane, e capì immediatamente chi era al telefono "Shane figliolo, passami Kian qualche minuto per favore…". Una volta che gli ebbe passato la cornetta, si sentì dire di lasciare la stanza. Andò in cucina e si sedette vicino al tavolo. Teneva lo sguardo basso, capiva che aveva paura.
'Joyce è importante per me…' ripensò al film che aveva visto la sera precedente, mentre era accoccolato sul divano vicino a me. 'Io sono innamorato di lei…'. Già, adesso finalmente riusciva a stabilire cosa era quel sentimento che provava per me. 'Stanotte le starò vicino… si occupa di me da tanto tempo, adesso è arrivato il mio momento! Per quel poco che sono in grado di fare…'. Nel frattempo la nonna era tornata da lui e gli aveva comunicato che Kian voleva parlargli ancora. "Sì…" "Shane! Per favore, per questi giorni occupati di lei, ed assicurati che non gli manchi nulla…". Poteva notare che la voce del suo amico era più felice rispetto a prima, e la cosa lo mandò in bestia 'Come può essere felice quando Joyce sta male? Non è questo il comportamento che dovrebbe avere…' "Va bene… adesso devo andare…" e appese il telefono, senza lasciare a Kian il tempo di replicare.
"Joyce? Puoi venire un momento?" disse il dottore uscendo dal suo studio. Lo guardai terrorizzata, e poi spostai gli occhi su Annie, che sorrise tentandomi di darmi coraggio. Mi alzai e seguii il medico. Una volta che ebbe richiuso la porta dietro di lui, si avviò verso la sua scrivania, e si sedette "Accomodati per favore…". Lo osservai in silenzio per quello che poteva essere un'eternità e lentamente mi avviai verso di lui… pronta per sentire il peggio…
Uscii dal suo ufficio piangendo… Annie si avvicinò di corsa e mi fece sfogare. Continuava a farmi domande per poter sapere quello che stava succedendo, ma l'unica cosa che riuscivo a fare era quella di singhiozzare.
Entrai in casa con gli occhi ancora bagnati di lacrime, e salii direttamente verso il mio appartamento, ignorando completamente le urla della nonna. In quel momento avevo bisogno di stare da sola e pensare a quello che avrei dovuto fare. Diciotto anni… avevo solamente diciotto anni. A quell'età, tutta la vita ti era praticamente davanti. Ero ancora una bambina che aspettava di poter esplorare il mondo… presi in mano il telefono e dopo pochi istanti, finalmente Kian rispose "Pronto?" "Kian… prenderò un aereo domani nel primo pomeriggio…" "Magnifico!" rispose estasiato. Mi disse che sarebbe stato lui a venire a prendere me e Shane, così prima di portarmi a Sligo, mi avrebbe fatto fare un piccolo giro turistico della sua adorata Irlanda. Anche se non ero dell'umore adatto, accettai. Poi lasciai che lui mi parlasse, per far si che la sua meravigliosa voce, riuscisse a sollevarmi il morale anche dopo una giornata così. Quando finii di parlare con lui, mi distesi sul letto ed ascoltai il silenzio della casa. Credo di essermi addormentata, perché mi ricordo di essermi svegliata sotto le coperte… ed un corpo caldo era accanto a me. La camera era illuminata solamente da luci esterne. La mia testa era appoggiata sul petto di quella persona, e un forte braccio era intorno a me e mi stringeva. "Shane…" sussurrai lasciandomi andare tra le sue braccia. Alzai lo sguardo e vidi gli occhi di Shane fissi su di me. "Lo sai? Anche quando è buio, posso vedere che sei bellissima…". Mi sedetti e Shane mi fece compagnia "Cosa succede… stai ancora male?" "No… è solo che sono felice di averti qua con me…". Il ragazzo mi prese le mani e si avvicinò a me, poi depose un dolce bacio sulla mia fronte. In quel momento ai miei occhi era un vero uomo, lasciando da parte tutti i problemi mentali a cui era sottoposto. "Oh Shane…" sussurrai abbracciandolo. "Io ti amo…" sussurrò dopo qualche istante. Mi allontanai lentamente da lui e lo guardai nei suoi occhi hazel-green. Poi alzai una mano e sfiorai le sue labbra… erano morbide. Il suo sguardo si era fatto venerante verso di me, e in quel momento mi resi conto che lui era appoggiato allo schienale del letto, ed io ero seduta sopra di lui. Accarezzai lentamente e leggermente la sua pelle vicino al bordo degli slip e lo guardai mentre chiudeva gli occhi e gemeva di piacere. Sorrisi e poi le mie dita risalirono il suo torace; arrivai alla sua spalla e con un dito tracciai la forma dei suoi muscoli. Mentre lui guardava le mie mani, io mi avvicinai alla sua bocca. Mi fermai a qualche millimetro di distanza ed assaporai il suo respiro profumato. Poi bisbigliai "Grazie Shane… non sai quanto significhi per me…". E gli baciai una guancia. Vi chiederete perché mai mi avvicinai così tanto a fare l'amore per lui… ed era giunto il momento che dessi una risposta anche a me. Io provavo un sentimento forte per Shane… molto più forte dell'amicizia. Con quello che feci quella sera, capii che quel sentimento non era amore. O meglio non era l'amore che provavo per Kian; quello era l'Amore, con la a maiuscola. Non c'era un sentimento più forte nel mio cuore. Non c'era nessun'altra persona al mondo che riuscisse a farmi battere il cuore nella maniera in cui batteva quando vedevo Kian, quando sentivo la sua voce, il suo respiro sulla mia pelle, le sue mani su di me, i suoi occhi incollati al mio corpo… seguendo ogni movimento che facevo. Shane invece, era il fratello che desideravo da sempre. Mentre accarezzavo il suo corpo, non provai la minima emozione. E quando le mie labbra furono vicine alle sue, realizzai che non c'era bisogno di baciarlo per capire i miei sentimenti. Il mio era un amore fraterno. Shane mi piaceva, ma come amico… nulla di più. Era Kian l'uomo con cui avrei passato il resto della mia vita. Era solo lui la persona che completava la mia anima. Era il mio amico, il mio amore, il mio amante. Mi alzai dal letto, spettinando i capelli di Shane ed andai verso il telefono. Guardai l'orologio erano le quattro di mattina. Di sicuro Kian stava dormendo, ma io avevo bisogno si ascoltare la sua voce. Provai il numero del suo cellulare e per fortuna lo trovai acceso. Quando dopo parecchi minuti, stavo per appendere, sentii una voce addormentata rispondere "Pronto… zzzz". Sorrisi nel sentire che si era addormentato al telefono "Kian…" sussurrai. All'improvviso si svegliò "Amore mio… che succede? Stai bene vero? Ti è successo qualcosa?". Faticai nel fermarlo, ma alla fine riuscii nel mio intento "No… tesoro mio, è tutto ok… volevo solo dirti che ti amo…" "Piccola… ti amo anche io…" ed entrambi rimanemmo in silenzio. "Anzi io ti amo tantissimo!!!" "No Kian… io di più…" "E no… io di più…". Poi iniziammo a ridere. Una volta che ci fummo calmati, domandò "E' la priva volta che mi telefoni nel cuore della notte per dirmelo…" "Scusami… è solo che quando ti ho telefonato prima, non te l'ho detto…" "Oh non ci sono problemi!" rispose. Risi lievemente "Bugiardo… guarda che ho sentito il tono demoralizzato con cui mi hai detto 'ciao…' quando ti sei accorto che non ti avevo detto le tre parole magiche…" "Hai ragione piccola… quella piccola frase, mi da la forza di andare avanti…" "Allora sarò felice di dirtela per sempre…" "Tesoro… anche io voglio dirtela sempre…" "Allora andiamo d'accordo!". Lo salutai subito dopo, e poi tornai in camera solo per notare che Shane se ne era andato… mi riaddormentai subito, con un solo pensiero per la testa: il giorno dopo, finalmente sarei stata ancora con
Kian…
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Capitolo
8
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Non appena appoggiai piede per terra, notai che Kian mi stava aspettando con un meraviglioso sorriso stampato in faccia. Ero al settimo cielo, e non vedevo l'ora di essere ancora tra le sue braccia. Iniziai a corrergli in contro e Kian mi offriva un meraviglioso abbraccio. Gli tirai le braccia al collo, ed iniziai a baciarlo. In un primo attimo, sembrava stupito, evidentemente non si aspettava una reazione così aperta, ma immediatamente si riprese ed iniziò a rispondere ai miei baci. Ci dimenticammo di tutto e di tutti e quando sentimmo che Shane si schiarì la voce, ci girammo imbarazzati verso di lui. Non appena mi allontanai da Kian, Shane si buttò tra le sue braccia ed iniziò ad urlare "Oh Kian!!!! Sono felice di rivederti!!!!!!! Tanto… tanto felice…". Tutte le persone iniziarono a guardare con aria meravigliata i due ragazzi. Shane non se ne accorse neanche, e Kian, che poteva immaginare quello che le persone stavano pensando, se ne fregò e rispose al caloroso saluto dell'amico. Quando Shane lo lasciò andare, Kian ci accompagnò a ritirare i bagagli. Mentre aspettavamo le nostre valige, un gruppo di fans si avvicinò a Kian, chiedendogli l'autografo. Senza esitare firmò tutti i fogli e diari che le ragazze gli stavano tendendo. Quando ebbe finito, rispose senza indugio alle domande gli venivano poste. Restammo in quelle condizioni per circa un quarto d'ora. Mentre le ragazze stavano per andarsene, Shane le fermò "Scusate… posso firmarvi anche io un autografo?". Tutti lo guardammo allibiti, e dopo qualche istante, una bambina di circa sei anni, si avvicinò sorridendo "Certo!!!!". Sul viso di Shane si dipinse un meraviglioso sorriso pieno di felicità "Lo sai Shane? Tu sei sempre stato il mio preferito!!!!!!!!!!!". Il ragazzo le sorrise e si inginocchiò per poterle dare un bacio sulla guancia. Dopo che la bimba iniziò ad urlare dalla gioia, anche le altre ragazze si misero intorno a Shane, mentre lui, tutto rosso in faccia accontentava le richieste delle sue fans. Kian mi abbracciò e sussurrò nel mio orecchio "Che succede? Sembra tornato quello di una volta…". Non sapendo la risposta lo guardai ed alzai le spalle. Quando pensavamo che tutto fosse finito, le ragazze si avvicinarono a me ed iniziarono a farmi domande su Kian, e sul nostro futuro insieme. Erano tutte molto gentili e continuavano ad augurarci tutta la felicità possibile ed immaginabile. Alcune di loro vollero scattarmi una foto, altre ancora volevano una foto mia e di Kian insieme. Cercammo di esaudire tutte e quante, e prima che Kian iniziasse a portarmi via di peso da loro, mi riempirono le braccia di lettere, regalini e dolciumi.
Mi sedetti in macchina ancora shockata per l'accoglienza e fissai tutte le cose che le fans dei Westlife mi avevano dato. "Che succede?" domandò Kian sorridendo "Sono meravigliata…" "E perché piccola?" "ED HAI IL CORAGGIO DI CHIEDERMI PERCHE'?" gli urlai dietro prima di iniziare a ridere. "Le VOSTRE fans mi hanno sommerso di regali! Mi hanno scattato delle foto e mi hanno dato delle lettere!". La testa di Shane, sbucò in mezzo ai due sedili. "Che ragazze gentili!!! Mi hanno fatto fare l'autografo!!!" poi il ragazzo mi guardò "Tu non sei felice che ti abbiano rivolto tante attenzioni?" "Sì… solo che mi aspettavo un plotone di esecuzione ad accogliermi…" ribattei guardando Shane. Kian scoppiò in una fragorosa risata "Un plotone d'esecuzione?" "Sì!!! Non capisci? Io sto insieme al ragazzo dei loro sogni… dovrebbero tentare di uccidermi, non trattarmi così bene!". Kian spinse indietro la testa di Shane ("Ehi! Ma che modi!" fu la sua reazione) e si avvicinò a me baciandomi la fronte. "Ogni volta che qualcuna di loro mi incontra per strada, mi riempie di domande su di te…". Alzò una mano, e con essa tappò gli occhi a Shane; poi iniziò a darmi un bacio tra una parola e l'altra. "Anche io… SMACK… sono rimasto meravigliato… SMACK… evidentemente… SMACK… il fatto che tu sia una fan (durante una delle nostre telefonate, prima che ci mettessimo insieme, gli ammisi che ero una fan dei Westlife, e che lui era il mio preferito. Contrariamente a quanto mi aspettassi, iniziò a ridere "Veramente?" "Sì… non sei arrabbiato vero?" "Arrabbiato? E perché mai? Attualmente ho appena trovato anche io la mia fan preferita…" "E chi sarebbe?" domandai pronta a sentire la peggiore delle risposte. "Tu…" fu invece il sussurro sexy che sentii dall'altra parte del telefono. Comunque… sarebbe meglio tornare in macchina…)… SMACK… le ha rese più propense ad accettare la realtà… SMACK… perché ti vedono come una di loro… BIG SMACK…". Quando riuscii a farlo staccare da me, iniziai ad osservare le lettere. "Kian… secondo me ci sono dentro delle minacce di morte…" sussurrai aprendone una. Ridendo, Kian avviò il motore ed iniziò a guidare verso la sua casa.
Al contrario di quello che pensavo, le lettere erano tutte amichevoli ed alcune mi chiedevano di diventare loro pen-friend. Io ero talmente assorta nella lettura, e Kian nella guida, che sobbalzammo quando sentimmo la sirena della polizia. Kian guardò nello specchietto retrovisore "Ci stanno facendo cenno di fermarci…" disse iniziando a guardarsi intorno alla ricerca di un posto per poter accostare. In quel momento, mi ricordai che Shane era in silenzio da un bel po' di tempo. Mi girai con l'intenzione di chiedere "Cosa è successo Shane… ti sei addormentato?", ma iniziai ad urlare come una pazza. Kian, non capendo perché gridavo in quella maniera assurda, voltò la testa ed iniziò ad urlare nella mia stessa maniera. Cosa era successo? vi chiederete voi. Ebbene: Shane aveva fuori il busto dalla macchina e salutava tutte le altre macchine. Mi affacciai al finestrino ed iniziai a gridare "SHANE… PER CARITA' DI DIO… TORNA DENTRO!!! COSI' RISCHIERAI DI AMMAZZARTI!!!!!!!!!!!!". Shane si voltò sorridente verso di me e rispose "NON MI SUCCEDERA' NIENTE!!! E' BELLO SALUTARE TUTTI… ED E' ANCORA PIU' BELLO QUANDO TI RISPONDONO!!!!!!!". Ritirai la testa e mi inginocchiai sul sedile. Nel frattempo sentivo che Kian diceva: "Ti prego… salvalo amore…". Presi Shane per la cintura dei pantaloni ed iniziai a tirarlo. Dopo qualche strattone, il ragazzo si decise ad entrare, ed io e Kian ci lasciammo sfuggire un respiro di sollievo. Quando riuscimmo ad accostare, un'agente si avvicinò a Shane "Scusi signore… ma le sembra il modo di andare in giro? Non solo ha rischiato la sua vita, ma ha messo in pericolo anche quella delle altre persone!!!" poi si rivolse a me ed a Kian "E voi due? Non vi siete accorti di niente?". Kian rispose "Vede agente… il fatto è che Shane è un ragazzo molto calmo e quando non l'abbiamo più sentito, pensavamo si fosse addormentato… non pensavamo di certo stesse facendo quello che stava facendo!!!!". Il poliziotto guardò Kian e Shane più attentamente, alla fine li riconobbe, e si ricordò dell'articolo che parlava del problema di Shane. "Allora sarebbe meglio che la signorina rimanga dietro con lui!". "Sì…" rispondemmo tutti e tre contemporaneamente. "Per questa volta siete salvi… tenete d'occhio il vostro amico…". E poi si girò per salire in macchina. Da quel momento in poi, io rimasi vicino a Shane.
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Capitolo
9
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Eravamo arrivati a Sligo e stavamo per arrivare alla casa di Kian. Shane si era addormentato sulle mie gambe e in quell'attimo, avrebbe fatto tenerezza a chiunque. Quando arrivammo davanti al giardino dell'abitazione del mio amore, Kian si girò verso di me. Guardò per un attimo Shane "Sembra proprio un bimbo…" "Già…" fu l'unica cosa che riuscii a rispondere. Volevo tanto che Shane tornasse quello di un tempo. Aveva una vita che poteva offrirgli tante cose, e lui doveva sfruttare questa vita… Kian scese dalla macchina ed io svegliai Shane. In un primo momento sembrò stordito, ma iniziò a sorridere quando si ricordò di essere nella sua città natale. Scesi dalla macchina, ed un bimbo mi piombò in braccio. "Finalmente sei arrivata!!!!!" urlò mentre mi abbracciava. Kian iniziò a ridere e così fecero anche i suoi genitori. Guardai il bambino e capii al volo che era Colm. Prima di parlare lanciai uno sguardo del tipo 'E' il tuo fratellino Colm… giusto?' a Kian, che si avvicinò accarezzando la testa del bambino "Joyce… lui è il mio fratellino Colm… Colm lei è
Joyce… la ragazza di cui ti ho parlato…". Colm rispose "Lo so!!! Altrimenti perché credi che la sto abbracciando?". Il bimbo mi guardò nuovamente e mi fece cenno di abbassarmi. Quando fui alla sua altezza, mi diede un bacio sulla guancia "Ciao… io sono Colm…". Ricambiai il suo bacio e dissi "Ciao Colm… io sono Joyce…". Osservai il bambino. Aveva la stessa pettinatura di Kian. Gli occhi ed il sorriso erano identici a quelli del fratello. Evidentemente doveva avere anche la sua stessa vitalità. Quando mi alzai, vidi che i genitori di Kian erano davanti a me. Kian prese la mia mano nella sua, e mi condusse vicino a loro "Mamma… papà… lei è la mia adorata Joyce…" e poi si girò verso di me sorridendo "Joyce… loro sono Patricia, mia madre, e Kevin, mio padre…". Patricia si avvicinò e prese la mia mano "E' un piacere conoscerti… Kian non ha fatto altro che parlarci di te…" poi fu il turno di suo marito. "Attualmente ci ha raccontato talmente tanto di te che ci sembra di conoscerti…" "Grazie… il piacere è tutto mio…". Mentre Kian prendeva le valige, sua madre mi fece entrare in casa ed il padre mi presentò alla ragazzina che era arrivata verso di me "Lei è
Marielle… la sorella minore di Kian! Marielle… vieni ad incontrare Joyce…". Marielle si avvicinò sorridente ed anche in lei, riuscii a rivedere Kian, poiché gli occhi ed il sorriso erano gli stessi. "Oh finalmente!!! Non vedevo l'ora che tu arrivassi!!! Ciao Joyce!" "Ciao Marielle…" la ragazza mi abbracciò "Finalmente… ci sei qui tu! Se non saresti venuta, sarei stata in grado di uccidere mio fratello! Tutte le sere arrivava in camera mia ed incominciava a parlarmi di te per ore!". Iniziai a ridere e Kian arrossendo si intromise "Non crederle!!!! Lo sai che io non lo farei mai!!!". Due ragazze arrivarono alle nostre spalle "Joyce ti conviene non credere a Kian! Faceva esattamente la stessa cosa con me!" "Ed a me raccontava come lo fa' impazzire il modo in cui ti sposti i capelli dagli occhi… la maniera in cui ridi quando lui ti fa il solletico… ed anche come…" "Ehi!!!! Basta… smettetela!" piagnucolò
Kian, poi si avvicinò a Patricia e con gli occhi imploranti continuò "Mamma… falle smettere!!!!" "Oh Kian… perché fai così?" "Mamma… non devono dirle queste cose!!!!" "Oh tesoro… e perché no, tu sei innamorato di lei…" "Sì mamma… ma questi sono i miei segreti!!! Lei non deve saperli!!!". "Kian… per favore piantala!" esclamò una delle due ragazze "Ciao! Io sono Fenella e lei è
Viv…" "E' bello sapere che passerai con noi il Natale…" poi si avvicinò e sussurrò nel mio orecchio "Almeno il nostro fratellino sarà troppo impegnato con te e terrà la bocca chiusa per qualche ora!" "MAAAMMAAAAA!!!!" frignò
Kian. Lo guardai sorridendo e poi mi rivolsi alle sue sorelle "Sono felice di conoscervi anche io! E spero di non darvi troppo disturbo durante la mia permanenza!!!". Tutta la famiglia urlò "Ma che disturbo!!!". Shane, che nel frattempo aveva osservato tutta la scena in silenzio, iniziò a sentire la mancanza della sua famiglia e notai che era diventato triste, prima che potessi dire qualsiasi cosa, Kian mi interruppe "Ehi amico! Che succede?" "Anche io voglio stare con i miei fratelli…". Patricia si avvicinò a lui e lo abbracciò
"Shane… vieni con me…" e lo condusse verso una porta chiusa. "Aprila…" bisbigliò
Kian. Shane la aprì con cautela e quando guardò in soggiorno, non poté credere ai suoi occhi. Tutti i suoi fratelli, con rispettivi consorti e figli, erano nel salotto del suo amico e lo stavano aspettando a braccia aperte. Shane rimase a guardarli con gli occhi spalancati e solo quando gli diedi una leggera spinta, si decise a correre da loro. Shane corse ad abbracciare sua sorella maggiore, e in un momento anche gli altri membri della sua famiglia furono vicini a lui. Riuscivo a sentire la felicità che il mio amico stava provando in quel momento, ed unita anche al desiderio di voler una famiglia iniziai a piangere. Kian mi strinse prontamente nelle sue braccia e coccolandomi dolcemente, continuava a ripetere "Shhh… calmati piccola… vedrai che andrà tutto bene…". Poi asciugò le mie lacrime ed iniziò a baciarmi. La sua famiglia intonò un "Ohhhhh… che dolci…" e poi rivolgendosi verso Shane continuarono con "Ahhhhh… che carini…". Dopo un momento, l'attimo di commozione finì, ed i fratelli di Shane lo portarono via con loro. Prima di salire in macchina, Shane mi abbracciò forte e sussurrò "Grazie… grazie Joyce…". Gli baciai una guancia e lo guardai sparire nel buio della notte irlandese. Quando la strada fu deserta, io e Kian tornammo in casa. Prendendomi per mano, mi fece fare il giro turistico. "Ok… adesso ti mostro la stanza dove dormirai…" e mi portò in camera sua. Entrai e la osservai. Non era tanto grande, ma potevo vedere un giovane Kian intento a far pratica con i suoi strumenti. Il letto era nascosto dietro la porta, e ai suoi piedi, c'era un comodino con sopra uno stereo, dei cappellini, un peluche di Taz ed una scatola metallica di media grandezza. Subito di fianco, c'era un amplificatore, seguito da un porta abiti in legno, e da una chitarra elettrica. Continuando si trovava l'armadio, sopra il quale c'era un'altra chitarra e poi la finestra. Vicino alla finestra c'era la scrivania. Era sommersa da biglietti di Natale e lettere. Nell'angolo vicino al muro però, c'era uno spazio visibile, ed era riempito da un portaritratti contenente una nostra foto, scattata il giorno del nostro primo appuntamento. Eravamo andati allo zoo (N.d.A.: fatemi sognare di poter essere io ad accompagnarlo all'appuntamento dei suoi sogni…), ed eravamo vicino alla gabbia dei leoni. Uno di quegli enormi felini, aveva deciso di sbadigliare rumorosamente, mostrando la sua perfetta dentatura, proprio mentre io e Kian aspettavamo che ci scattassero la foto. Risultato? Quando sentii il mezzo ruggito di 'Simba', saltai in aria e mi ritrovai con le braccia intorno al collo di Kian. Lui, dal canto suo aveva iniziato a ridere e ne aveva approfittato per stringermi a lui. Restai a contemplare l'immagine per un attimo e mi resi conto che era in assoluto la foto più bella che mi avessero mai fatto. Kian mi mise le braccia intorno alla vita ed appoggiò il mento sulla mia spalla. "Non hai idea di quanto io adori quella foto… e così naturale, e tu sei bellissima…". Mi voltai verso di lui e lo abbracciai. "Piccola… ti ricordi quell'appuntamento?" "E come non potrei… era la prima volta che uscivamo insieme…" "Già… era appena passato un giorno dal nostro primo bacio… e quando ti sei stretta a me, ho capito che tu saresti stata la persona più importante della mia vita…" sussurrò iniziandomi a baciare. Lentamente ci spostammo verso il suo letto, e ci sdraiammo. I suoi baci si riempivano sempre di più di passione, e le sue mani accarezzavano la pelle sotto il mio maglione. Mentre si spostava dalle labbra al collo, mormorò "Dio mio… mi sei mancata più di quanto pensassi…". Mentre baciava il lobo dell'orecchio, tenevo la sua testa tra le mani e giocavo con i suoi capelli. Era una cosa che lo faceva impazzire, anche se normalmente chi toccava i suoi capelli, non vedeva più la luce del sole… "Ti amo Kian…" alzò i suoi occhi azzurri su di me "Ti amo anche…" e la porta si spalancò. Le teste di due ragazzi furono dentro la camera. "Cia…" iniziò il più alto, ma si fermò di scatto quando vide il modo in cui io e Kian eravamo sdraiati. Diciamo che non eravamo tanti composti, e le nostre gambe, erano intrecciate con quelle dell'altro. "Oops… mi sa che abbiamo interrotto qualcosa…" esclamò l'altro ragazzo. Immediatamente io e Kian ci sedemmo e proprio lui cercò una scusa plausibile "E' tutto ok ragazzi… stavamo solo… noi… eravamo… dunque… Ah ecco! Stavamo solo rilassandoci!". "Sì come no… comunque… presumo che tu debba essere Joyce io sono Tom!" "Ed io sono Gavin!" poi quest'ultimo si rivolse a Kian "Aehm… Kian… la bocca…" mugugnò indicando il contorno della bocca. Mi voltai verso Kian e vidi che intorno alle sue labbra c'era un enorme alone di rossetto rosa. Kian guardò la mia espressione e poi quella dei fratelli "Che c'è che non va con la mia bocca?". Tom iniziò a ridere "Diciamo che come tonalità, quel rossetto, ti dona!". "Davvero? Ho del rossetto sulla bocca?" domandò estasiato. Gavin continuò "Attualmente non è proprio sulla bocca…" ed iniziò ad indicargli i punti sporchi di rossetto. Kian li lasciò andare avanti per un attimo, ed alla fine li guardò scocciato "Dico io! Avrò pure il diritto di farmi baciare dalla mia ragazza!!!". Gavin e Tom, si guardarono e si scambiarono un'occhiata comprensiva. "Ok fratellino porcellino… noi ce ne andiamo così tu puoi farti fare quello che vuoi…" "Ed in più tenteremo di tenere lontano tutti!" e prima ancora che uscissero dalla camera, io e Kian avevamo iniziato nuovamente a baciarci.
Dopo cena, restai con tutta la famiglia seduta intorno al fuoco. Io e Kian eravamo seduti ai piedi del divano, e lui mi teneva stretta a lui. I suoi genitori mi stavano raccontando le avventure dei loro figlioli nell'età infantile. Si poteva benissimo sentire l'atmosfera Natalizia e l'amore che tutta la famiglia provava. Colm poi, mi sfidò ad una battaglia con la Playstation e mentre noi ci davamo guerra all'ultimo sangue, Kian iniziò a suonare il piano. Non appena le sue dita si posarono sui tasti, io mi schiantai contro un muro e lasciai il numero uno al bambino. Come ipnotizzata, mi alzai ed andai vicino a lui. Guardandolo incantata, mi ricordai quando mio padre mi prendeva sulle sua ginocchia ed iniziava a suonare il pianoforte. Ero ancora una bambina, ma l'immagine era ancora nitida nella mia mente. La figura di Kian si confuse con quella di papà, ed inconsciamente, allungai una mano per poter toccargli una guancia. Le lacrime scendevano dai miei occhi. Quando la sua pelle fu sotto il mio tatto, Kian si girò sorridente verso di me. Vide subito che stavo piangendo e così smise di suonare. Le sue braccia furono intorno a me. "Che succede?" domandò. "Sei bravissimo…" risposi singhiozzando. Le altre persone nella stanza, capirono immediatamente che qualcosa non andava, e silenziosamente ci lasciarono soli. "Anche il mio papà… suonava come te…". Kian mi strinse ancora più forte "Oh Kian… mi mancano… quando oggi ti ho visto con la tua famiglia, ho realizzato anche io ne voglio una come la tua… voglio che i miei genitori siano come i tuoi…" nascosi il mio viso nel suo maglione. Kian non disse nulla e continuò a farmi sfogare fino a quando, esausta, non mi addormentai stretta a lui. Kian mi prese in braccio e mi portò nella sua camera, depositandomi sul letto. Stava per uscire, quando sua mamma aprì la porta "Caro… rimani con lei…" e se ne andò, lasciandoci soli. Kian iniziò a svestirmi, e dopo avermi messo sotto le coperte, si tolse tutti i vestiti e si accoccolò vicino a me. I nostri corpi erano tiepidi. "Avrai quella famiglia… te lo giuro piccola…".
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Capitolo
10
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"Kian? Puoi venire un momento per favore?" urlò suo padre dalla cucina. Kian che era impegnato a sbaciucchiarmi, mi lasciò andare con dei grossi lacrimoni agli occhi. Lo guardai sparire e capii che il giorno dopo avrei dovuto dirgli tutto, avrei dovuto parlargli della visita che avevo fatto qualche giorno prima dal dottore, e fargli sapere quale era stato l'esito. Pregavo solo che non la prendesse male come l'avevo presa io. Lui era l'unica persona che avevo bisogno per affrontare tutto. Era sempre stato vicino a me, ed ero sicura che anche in quel momento non mi avrebbe mai abbandonato.
Intanto in cucina…
"Dimmi papà…" urlò Kian non appena avvistò suo padre. "Kian… stanotte mi servirebbe il tuo aiuto…" "Proprio stanotte?". Kevin lo guardò sogghignando "So bene cosa vorresti fare stanotte…". Kian divenne tutto rosso, ma senza ribattere, continuò a seguire il discorso "Dovresti vestirti da Babbo Natale…" "PERCHE'?????" "Perché sai bene che Colm rimarrà in salotto con la speranza di vedere qualcuno, con una lunga barba bianca, vestito di rosso, posare dei pacchi sotto l'albero…". Kian sospirò pesantemente "Papà… non puoi chiederlo a Tom?" "Già fatto… ho chiesto sia a Tom che a Gavin, ma entrambi hanno risposto: 'Mi spiace papà, ma quest'anno è il turno di Kian!' e mi pare anche che abbiano ragione!" "Oh…" rispose demoralizzato Kian. A dir la verità i suoi programmi per la serata erano altri, ma non poteva permettersi di deludere i suoi genitori e neanche il suo adorato fratellino. "Eh va bene…". Kevin si rallegrò immediatamente. "Grazie figliolo…" poi gli mise un braccio intorno alle spalle e gli sussurrò nell'orecchio "Adesso va in bagno e prepara un bel bagno caldo per Joyce… poi, quando lei sarà pronta, portala in città e divertitevi…" "Ma…" "Niente ma… si vede lontano un miglio che quella ami quella ragazza più della tua stessa vita…" "Io…" "Non provare a dire che non è vero!" "Io non nego niente… anzi lo ammetto senza problemi!" "Bravo Kian! Sono orgoglioso di te… e sono felice di sapere che anche Joyce prova lo stesso sentimento verso di te…" "Come fai a dirlo?" chiese il ragazzo meravigliato. Suo padre lo guardò esasperato "Come faccio a dirlo? Ci vorrebbe un cieco per non vedere la maniera in cui ti guarda…" "E la maniera in cui arrossisce quando tu non le togli gli occhi di dosso!" "Mamma…" "Il rossore che ha sulle guance quando tu hai gli occhi su di lei, è diverso da ogni altro tipo… è quello di una ragazza che vive solo per te…". Kian iniziò a rispondere, ma non riuscì a dire neanche una parola, poiché i suoi genitori lo avevano spinto fuori dalla cucina. Rimase un attimo a fissare in silenzio la porta che gli era appena stata chiusa in faccia, e dopo un attimo, si diresse sorridente verso il bagno.
"Tesoro!!" sussurrò entrando in camera. Mi girai verso di lui "Che c'è?" "Niente… devi solo venire con me e toglierti tutti i vestiti!" "KIAN!!!!!!". Il ragazzo iniziò a ridere "Non è nulla di quello che stai pensando… a meno che tu non voglia…" "Non mi sembra il caso! E' pieno giorno, e tutti i tuoi famigliari sono in casa…" "Allora? Io non ci vedo nulla di male… siamo solo due ragazzi innamorati che esplorano il corpo umano…". Gli diedi una leggera spinta e lui ne approfittò per prendere la mia mano nella sua ed iniziare a portarmi dietro di lui. Una volta in bagno, Kian chiuse la porta dietro di noi, e poi con un sorriso maligno, girò la chiave. Aprii la bocca per parlare, ma mi bloccai quando sentii il profumo delle viole, mi voltai verso la vasca da bagno e la vidi piena d'acqua e di schiuma. Le sue braccia mi tirarono verso il suo corpo, ed iniziò a girarmi in modo che potessimo guardarci. Mi abbracciò e per un attimo restammo in silenzio solo ad assaporare il battito del cuore dell'altro. "Amore… non possiamo…" "Attualmente sì… i miei genitori mi hanno in un certo senso, dato il permesso…". Lo guardai e gli sorrisi. Kian iniziò gentilmente a togliermi i vestiti e non appena la mia pelle veniva a contatto con la luce, non perdeva occasione di riempirmi tutta con i suoi dolci baci. Quando lui ebbe finito di spogliarmi, rimase ad osservare il mio corpo. Con una mano ne tracciò tutti i lineamenti, ed alla fine, prima di iniziare a baciarmi, bisbigliò "Hai un corpo magnifico… tutte le curve sono perfette, e le forme sono ben modellate…". Assaporai il gusto delle sue labbra, e quando mi allontanai da lui, incontrai i suoi occhi "Senti chi parla…" "No piccola… non sto scherzando… adoro il tuo fisico… vorrei passare tutta la vita solo a baciare la tua pelle… (e baciò la mia pelle)… e ad accarezzarti… (e mi accarezzò le parti che precedentemente le sue labbra avevano toccato)…". Senza dire niente, mi alzai in punta di piedi, ed iniziai a baciarlo con quella tutta quella passione che avevo per lui, ma che non avevo mai avuto il coraggio di mostrargli. Gli sbottonai in fretta la camicia, e quando sentii la sua pelle sotto le mie mani, ricoprii di baci il suo torace, mandandolo così in un'estasi si piacere. Mentre io ero impegnata a baciargli il collo, lui si lasciò cadere i pantaloni e con il mio aiuto si sfilò lentamente i boxer. Subito dopo, Kian mi alzò nelle sue braccia e mi depose nell'acqua calda. Quando anche lui fu completamente sommerso, iniziammo a fare l'amore con una passione tale, che contribuì ad aumentare il forte desiderio che avevamo l'uno per l'altra.
"Ma dove siete stati?" urlò Colm correndoci incontro. Io e Kian avevamo ancora il viso rosso, a causa della potente sauna che avevamo appena fatto. Tom ci guardò sorridendo "Fa caldo… vero Joyce?" "Abbastanza… ma il mio parere conta poco, poiché soffro poco il freddo…" "Capisco… e scommetto che Kian ti ha aiutato ad alimentare questo calore…" "TOM!" urlò Patricia "Smettila per favore! Non mettere in imbarazzo Joyce e tuo fratello!". Kian la guardò sorridendo, e prendendomi per mano, sparimmo per le strade di Sligo.
Kian mi mostrò ogni angolo di Sligo, dai monumenti ai negozi, dai parchi ai ristoranti. I suoi occhi brillavano mentre mi parlava della sua città. Non mi era mai capitato di vedere così tanta allegria in lui. Certo, devo ammettere che Kian era spesso vivace, ma durante gli altri giorni, si poteva facilmente intaccare quella vivacità. Avevo imparato a vivere con il suo carattere, e con il passare del tempo, anche i suoi difetti mi avevano stregato. Diciamo la verità, quando gli venivano le lune improvvise e mi rispondeva con un tono duro e forte, il più delle volte ci rimanevo male. Non capivo perché doveva trattarmi in quella maniera senza un motivo. Un giorno litigammo per chi aveva preparato la cena migliore e non ci parlammo per ventiquattr'ore. Però durante il tragitto verso la scuola, mi resi conto che il motivo per cui non ci rivolgevamo più la parola, era veramente stupido: così, non appena tornai a casa, mi buttai tra le sue braccia e restammo a baciarci ed a dirci 'Perdonami… sono stato un vero stupido…' oppure 'Non avrei dovuto parlarti con quel tono…" e cose così. Girovagammo per le strade della cittadina tenendoci per mano. Le fans che ci incontravano per strada, ci salutavano cordialmente, ma nessuna ci fermava per chiedere a Kian l'autografo. Guardando i visi delle persone, si potevano notare solo facce sorridenti "Kian, hai notato che le persone sono tutte felici?" "Sì… dopotutto chi è triste nel periodo di Natale? Nell'aria puoi sentire solo amore e i profumi dei dolci Natalizi…" rispose sorridendo "E poi tu sei insieme alle persone che adori!" concluse baciandomi una guancia. Iniziava a farsi buio e decidemmo di tornare a casa, per poterci preparare al grande cenone della vigilia.
Entrammo in casa e Shane ci piombò addosso. "Non vedevo l'ora di stare con voi…" gridò abbracciandoci. "Shane… non sai quanto sono felice di vederti!" ribattei rispondendo alla sua forte stretta. Quando entrammo in sala da pranzo notai che c'era, oltre la famiglia Egan, anche la famiglia Filan e Feehily. Non appena Mark mi vide, si avvicinò e mi salutò affettuosamente "Troppo affettuosamente!" commentò
Kian. Io e Mark lo guardammo prima di scoppiare in una fragorosa risata. Quando Patricia ci comunicò che potevamo iniziare ad accomodarci all'immensa tavola, mi ritrovai seduta tra Colm e Mark. Kian e Shane, rimasero a guardarli con la bocca spalancata, prima di avvicinarsi minacciosi e attirare la loro attenzione. "Scusate… vorremo sapere cosa avete in mente…" "Niente Kian, voglio stare solo vicino a lei…" "Scordatelo pulce…" e siccome ne Kian ne Shane riuscirono a sedersi vicino a me, si sistemarono nei posti di fronte. Fu il Natale più bello della mia vita, mi sentii in famiglia e tutti mi aiutarono ad ambientarmi nel migliore dei modi. Non sapevo ancora che quello era solo l'inizio della felicità…
Kian aprì silenziosamente la finestra del soggiorno ed entrò cercando di non fare il minimo rumore. Scrutò la stanza buia e notò il suo fratellino profondamente addormentato sul divano posto vicino all'enorme albero di Natale. Svuotò velocemente il sacco e poi, dopo aver dato un leggero bacio sulla fronte del piccolo Colm, iniziò a salire le scale. Arrivò nella sua camera, e socchiudendo la porta, guardò se ero addormentata. Notando il mio respiro regolare entrò e chiuse la porta dietro di lui. Ancora vestito da Babbo Natale, si sedette vicino a me e prese la mia mano nella sua. Restò in silenzio ad osservarmi e sottovoce, iniziò ad intonare una meravigliosa canzone d'amore. Dopo pochi istanti aprii gli occhi solo per scoprire il mio fantastico uomo vicino a me. Aprii la bocca per parlare, ma Kian mi fermò posando un dito sulle sue labbra. Allora appoggiai nuovamente la testa sul cuscino ed assaporai le parole di quella canzone. Kian continuò a cantare dolcemente e quando ebbe finito, restò ad osservarmi sorridendo. Mi sedetti e presi il suo viso tra le mie mani ed iniziai a baciarlo "Ti amo Joyce… Buon Natale…" sussurrò senza fiato. Lo guardai e gli tolsi il cappello rosso e la lunga barba bianca "Ecco… questo è il mio Kian…" bisbigliai baciandogli la punta del naso. "Tesoro… mi dispiace averti svegliato, ma…" "Shhh… grazie… è stato bellissimo da parte tua…" risposi spingendo la mia bocca contro la sua. "Fai l'amore con me…" fu l'unica cosa che riuscii a chiedergli quando mi allontanai da lui. Kian mi fece sdraiare e si sedette sopra di me e sfilò delicatamente la mia maglia. Baciò il collo, passando poi alla spalla, dove, con la mano abbassò la spallina del reggiseno. Si staccò da me e con un movimento veloce, si tolse l'enorme casacca rossa, rivelando il suo petto ben levigato e modellato. Mi tirò vicino a lui e riprendendo a baciarmi, tolse il reggiseno. Mi racchiuse in un abbracciò protettivo è lasciò che le nostre pelli venissero a contatto. Si abbassò ed iniziò ad abbassare i pantaloncini. "Mmhh… le mutandine di pizzo…" disse iniziando a ridere "Mr. Egan… ti consiglio di non ridere tanto… aspetta che arrivi il mio turno e poi riderò io dei tuoi boxer!". Incominciò a morsicare l'ombelico e continuando a baciarmi, arrivò alle labbra. "Attualmente… io non indosso boxer…" replicò maliziosamente prima di alzarsi in piedi e farsi cadere i pantaloni. Iniziai a ridere come una pazza, e presto anche Kian seguì il mio esempio. Lo tirai sopra di me e presto la casa tornò nel silenzio più toltale. Entrambi ci eravamo persi negli occhi dell'altro e le nostre labbra si erano incontrate in un tenero bacio. Quando capii che lui si preparava per entrare dentro di me, chiusi gli occhi e mi strinsi forte a lui. Kian si fermò di scatto "Che succede…" "Ho paura Kian…" "Di cosa tesoro mio…" "Di tutto… tante volte ho persino paura di te…" "Perché?" "Perché… non so quali sono i tuoi veri sentimenti… voglio dire, so che mi ami… lo capisco quando ti guardo negli occhi, quando tu mi tocchi e quando parli con me… ma sono terrorizzata dal fatto che tu possa incontrare qualche ragazza migliore di me e lasciarmi per…" "Smettila… non voglio sentire il resto…" disse azzittendomi con un bacio. Poi i suoi occhi si incollarono ai miei "Ti amo… sei la cosa più importante per me… e se mi dai il tuo permesso, adesso te lo dimostro…" gli sorrisi. Kian si inumidì le labbra con la lingua e mi baciò dolcemente, successivamente premette le sue labbra più forte contro le mie, facendo scivolare la sua lingua nella mia bocca, esplorandola gentilmente. Misi le mie braccia intorno alle sue forti spalle e lasciai che fosse lui a dare il ritmo… quel dolce e amabile ritmo che solo lui riusciva a dare. Mi baciò ancora con più delicatezza quando notò che non riuscivo più a stare dietro alla sua vigorosa lingua…
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Capitolo
11
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Mi svegliai la mattina successiva con la testa sulla sua spalla ed un suo forte braccio intorno a me. Alzai lo sguardo e vidi che era ancora addormentato. Alcune ciocche dei suoi splendidi capelli biondi, ricadevano sui suoi occhi. Lentamente iniziò a svegliarsi e quando si ricordò che era con me e che avevamo da poco finito di fare l'amore iniziò a sorridere come se non ci fosse un domani. "Joyce… mio Dio, ti amo da impazzire…" sussurrò. Mi sdraiai sopra di lui e mentre mi avvicinavo alle sue labbra per baciarlo, la porta si aprì "BUON NATALE RAGA…". Io e Kian sobbalzammo e guardammo Shane che era rimasto a guardarci shockato e ferito, si girò ed iniziò a correre. "SHANE!!!!!!!!!!" urlammo io e Kian per tentare di fermarlo. Sentimmo la porta di casa aprirsi e poi sbattere violentemente. Io mi piombai fuori dal letto e misi addosso le prime cose che vidi (attualmente era il vestito da Babbo Natale di Kian…) e mi precipitai dietro Shane. Sapevo che quello che provava per me era un affetto profondo, probabilmente era proprio amore come diceva lui, e per questo ero a conoscenza del fatto che l'immagine con cui ci aveva visto poco prima, gli aveva profondamente lacerato il cuore. Non deve essere tanto bello vedere la persona di cui sei innamorata a letto facendo l'amore con uno con uno che non sei tu. Kian seguì il mio esempio, e per coprirsi prese il lenzuolo. Corsi fuori dalla porta ed iniziai a correre guardandomi intorno in cerca di Shane. Al mio contrario, Kian si fermò sulla soglia di casa perché si accorse di essere tutto nudo. Entrò tenendo la testa bassa e quando iniziò a salire le scale, sentì la voce di sua madre. Andò in salotto e cercò di nascondere il suo imbarazzo. "Cosa è successo? Perché Shane è corso fuori dalla porta in quella maniera?". Kian scrutò la stanza, e vide che era piena di persone, alcune delle quali non aveva mai visto, ma sapeva con esattezza chi erano. "Ecco…" non sapeva che scusa inventarsi… era evidente che sotto il lenzuolo non indossava niente e così disse la verità
"Shane ci ha visto mentre facevamo l'amore…". Il silenzio calò su tutti e quella calma gli diede sui nervi "CHE SUCCEDE? SIAMO UNA COPPIA, E COME TALE ABBIAMO UNA VITA SESSUALE!" urlò prima di sparire al piano superiore. "Guarda il fratellino…" sussurrò Tom per rompere la tensione, poi si rivolse ai suoi genitori "Sentite… lo sappiamo tutti che Kian non è un santo… e lui e Joyce sono innamorati, quindi è logico che completino quest'amore avendo rapporti…". Patricia e Kevin annuirono e poi iniziarono a ridere "Non avrei mai pensato che Kian avrebbe potuto essere così spontaneo davanti a tutti noi…" "Già… bisogna ammirare il suo coraggio… nessuno ammetterebbe così apertamente davanti ai propri parenti che stava facendo l'amore con la sua ragazza…". Una delle tre persone che erano sedute sul divano, iniziò a ridere "Allora è una cosa comune tra quei due ragazzi ammettere di fare l'amore con l'altro…". "Devo ammettere che il ragazzo ha fegato… dire davanti a noi di andare a letto con lei…" "Caro! Non saltare alle conclusioni! Se non sbaglio anche noi facevamo lo stesso… ma tu al contrario di Kian non l'hai mai ammesso…". Tutti vennero interrotti dal ragazzo in persona che era tornato vestito e con le guance tutte rosse. Si rivolse all'uomo vicino alla finestra "Prima di uscire di casa per andare a cercare Joyce e Shane, vorrei parlare con lei…". La persona lo seguì in cucina. Kian chiuse accuratamente la porta e si voltò per affrontare quel signore dai lineamenti duri, ma dagli occhi dolci e sensibili. "Io… dovrei chiedere una cosa a Joyce, ma prima di fare qualsiasi mossa, vorrei chiedere a lei…".
Stavo correndo per le strade deserte di Sligo vestita da Babbo Natale alla ricerca di Shane. Erano passate quasi quattro ore dal momento in cui avevo lasciato casa Egan, ed ero stanca e infreddolita. 'Oh Shane… dove sei…'. Avevo guardato dappertutto, stando al ricordo del giro che Kian mi aveva fatto fare il giorno precedente. I negozi erano tutti chiusi e io non sapevo dove sbattere la testa. Ero persino andata al Carlton Caffè, ma avevo trovato solo i fratelli di Shane. Le gambe mi facevano male per il troppo correre così decisi di prendere una pausa, e mi sedetti su una panchina nel primo parco che incontrai. Guardai una coppia di mezz'età che camminava e teneva le redini di due cavalli. "CAVALLI!!!". Mi alzai e mi diressi verso di loro. "Buon Natale signori…" "Buon Natale a te figliola… stai cercando qualcuno?" "Sì… ma lei come fa a saperlo?" "Intuito…" rispose l'uomo. Guardai le due persone e le trovai alquanto familiari "E' un ragazzo alto poco più di me, hai i capelli castani corti e due grandi occhi nocciola…" "Stai parlando di Shane…". Riuscii solamente ad annuire. Come faceva quella donna a sapere il suo nome? "Hai provato alle stalle di famiglia?" "No… io non…" "Dunque… per arrivare alle scuderie devi…" ed iniziò ad indicarmi la strada. "Grazie mille… ed ancora Buon Natale…" ed iniziai a correre verso l'uscita del parco. "Buon Natale…" "Buon Natale Joyce…". Quando sentii il mio nome, mi voltai, ma non c'era più traccia di quella coppia. Dieci minuti dopo, stavo mettendo piede nelle stalle della famiglia di Shane. Iniziai a guardare in giro, ma sentii il nitrito di un cavallo. Mi diressi verso il recinto e vidi un ragazzo correre all'impazzata su un cavallo. Shane non sembrava essere in lui. Alcune persone si sarebbero spaventate, ma io avevo fiducia in Shane e nella sua capacità nel cavalcare. Il ragazzo mi vide immediatamente, e rallentò la corsa. Scese da sella e si avvicinò allo steccato dove io ero seduta. Non disse niente. Iniziai il discorso "Buon Natale… piccolo Shane…" dissi mettendogli le braccia al collo… Ottenni una dura risposta "Io non sono piccolo…". Mi allontanai da lui "Shane… tu hai un adorabile viso ed assomiglia a quello di un bambino…". Mi guardò e prese le mie mani "Joyce io… voglio guarire…". Il cuore si fermò. "Perciò non tornerò con te… andrò in una clinica e tornerò il vecchio Shane… voglio essere amato da te…" "Shane ma io ti amo…" "Non nella maniera in cui voglio io…" "Ma questo non ha nulla a che fare con la tua malattia…" "Sì…" "NO! Devi capire che io sono innamorata di Kian e che voglio solo lui…". Shane abbassò lo sguardo "Lo so… ma io voglio restarti vicino e sostenerti… in questo stato faccio ben poco…" "Non è vero, in questi ultimi mesi mi hai aiutato tantissimo…". Gli baciai la fronte "Tu sei una delle persone a cui voglio più bene… e sono orgogliosa della scelta che hai fatto…". Ci abbracciamo forte "Tornerò in piena forma…". Iniziai a piangere "Grazie Shane… mi hai appena fatto il regalo più bello…". Restammo un attimo a parlare e lui decise di insegnarmi a cavalcare. Appena salii in sella, Shane lasciò le redini ed iniziò a correre urlando "KIAN!!!". Non riuscii neanche a girare la testa, ero troppo paralizzata dalla paura. "Allora come va?" domandò Kian avvicinandosi "Male…" riposi. "Shane… tirami giù di qua…" gli dissi quasi sull'orlo di piangere. Shane mi prese tra le sue braccia e senza farmi toccare il suolo, mi consegnò a Kian, che sorridendo esclamò "Andiamo tutti e tre a casa a celebrare il Natale…". Kian confessò di avere due enormi regali per me ed io replicai "Anche io ho due regali… ed uno forse è più grande dei tuoi messi insieme…". Poi toccai le spalle dei miei due uomini ed iniziai a correre.
Shane e Kian iniziarono ad inseguirmi e riuscirono a prendermi solo mentre stavo per entrare in casa. Kian mi coprì gli occhi e mi condusse in soggiorno. "Uno… due… e tre…" sussurrò prima di togliere le sue mani. Persi tutte le parole. Gli occhi si riempirono di lacrime. Sentii il suolo mancare da sotto i piedi. Kian fu prontamente al mio fianco per sorreggermi. Davanti a me c'erano i miei genitori e la mitica nonna Sylvia. Non sapevo cosa fare, la mamma si avvicinò e mi strinse forte a lei. Il primo abbraccio che ricevevo dalla mamma. Il primo VERO abbraccio, pieno d'amore. Papà esitò un attimo, ma Kian gli sorrise facendogli cenno di sì con la testa. In un attimo anche lui aveva le sua braccia intorno a me. Tutti e tre piangevamo, ed entrambi i miei genitori continuavano a chiedere il mio perdono, che avevano ottenuto non appena i miei occhi si erano posati su di loro. "Che ci fate tutti e tre qua?" chiesi tra le lacrime "Chiedilo a Kian…" rispose papà. Mi girai e mi avvicinai al mio adorato Kian. "Grazie… grazie… non sai quanto significa per me…" sussurrai abbracciandolo forte. Immediatamente anche lui rispose all'abbraccio ed il momento successivo stavo piangendo disperatamente come una bambina tra le sue braccia. Io e la mia famiglia passammo tutto il pomeriggio a parlare. Kian qualche volta mi 'rapiva' e mi portava al piano vicino a lui, dove ogni volta, iniziava a cantarmi una canzone che aveva scritto per me.
Shane se ne andò poco prima di cena, e Kian fu felice quanto me di sapere la decisione che aveva preso Shane e nuovamente lacrime di gioia iniziarono a scorrere.
Eravamo seduti a tavola, e Kian prese la mia mano "Credo sia arrivato il momento del secondo regalo…". Si alzò in piedi e diventò tutto rosso "Oh mio Dio… quanta gente…" sussurrò. Respirò profondamente, ma non trovando il coraggio, mi fece alzare e mi portò con lui in un angolo della stanza. Mi guardò negli occhi "Ti amo piccola Joyce…" "Ti amo anche io Kian…" e gli baciai la punta del naso. Sorrise e dopo andò avanti "Quando stanotte mi hai detto che non sai quanto sia profondo il mio amore, mi sono sentito ferito… voglio dire…" portò la mia mano sul suo cuore e sentii il battito irregolare "Il mio cuore batte in questa maniera tutte le volte che ti vedo… che sono con te… E batte perché sei tu ad alimentarlo… io ammiro tutto di te… e credo che tu sia molto più forte di me… sei diventata grande da sola… e questo rivela la tua personalità. Ma allo stesso tempo sei la ragazza più dolce che abbia mai conosciuto…". Fece una pausa per calmarsi. "E poi ci sono quelle piccole cose di te che mi fanno letteralmente impazzire d'amore…". Si avvicinò alle mie labbra e le baciò leggermente. Poi continuò "La maniera in cui inizi a piangere quando sei stanca e non sai più cosa fare… il modo in cui mi spettini i capelli… come ti tocchi l'orecchio quando hai sonno… e poi, hai presente quando noi due siamo sul divano a guardare un film? Tu appoggi sempre la testa sulla mia spalla e pochi secondi dopo ti addormenti stretta a me… o anche quando la mattina vengo a svegliarti e tu prendi il tuo cuscino e me lo tiri dietro, poi sei pentita ed esci dal letto venendo da me e abbracciandomi… anche se so bene che ti riaddormenti non appena sai che ci sono io a sorreggerti… e poi…" si avvicinò al mio orecchio e finì la frase "… la dolcezza che usi quando fai l'amore con me…". Arrossii e lui andò avanti "E quando la mattina apro gli occhi e ti vedo vicino a me, so che vorrei averti per tutto il resto della mia vita…". Tirò fuori da tasca una piccola scatolina nera e lentamente si inginocchiò davanti a me. "Piccola mia… vuoi sposarmi?". Restai ad osservare gli occhi di Kian per tantissimo tempo. Passarono diversi minuti e intuii che durante quel piccolo periodo, il ragazzo davanti a me attraversò l'inferno, ma non sapevo cosa rispondergli. Alla fine lui si alzò e terrorizzato mi strinse a lui "Joyce… so bene che noi siamo insieme da meno di un anno, ma se noi due ci amiamo questo non ha importanza… ma posso anche capire se tu mi dicessi di no. Hai solo diciotto anni e…" "Sì…" lo interruppi sussurrando tra le lacrime che avevano iniziato a scendere dai miei occhi. Il cuore di Kian aumentò ancora di più i battiti. "Shhh piccola… è tutto ok…". Ci allontanammo e restammo a guardarci negli occhi. Kian lentamente prese l'anello di diamanti e me lo mise al dito, dandomi poi un bacio appassionato. Quando ci staccammo, mi alzai in punta di piedi e gli sussurrai all'orecchio "Io ti sposo… ma non prima di otto mesi…". Guardai la sua espressione cambiare da felice a meravigliata. Continuai bisbigliando "Stai per diventare padre…". La sua reazione arrivò subito "Oh mio Dio… grazie Joyce… mi hai fatto i due regali più belli che potessi mai farmi…" sussurrò stringendomi forte e lasciando libero sfogo alle lacrime. Restammo in piedi ognuno nelle braccia dell'altro per tantissimo tempo, ignorando le persone che aveva iniziato a farci i loro complimenti per il matrimonio.
Tornammo al tavolo e guardammo i nostri famigliari. "Io e Joyce ci sposeremo l'autunno dell'anno prossimo… prima vorremmo che il nostro bimbo venisse alla luce…". Tutti saltarono in piedi urlando e correndo vicino a noi ci sommersero di baci e abbracci. Adesso sì che adoravo la mia vita…
Immagino che abbiate capito cosa domandò Kian a mio padre poco tempo prima in cucina. ("…ma prima di fare qualsiasi mossa, vorrei chiedere a lei… la mano di sua figlia…")
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Capitolo
12
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"Forza Joyce… spingi…" sussurrò Kian asciugandomi le gocce di sudore che scendevano dalla fronte "Stai andando benissimo tesoro… non preoccuparti di nulla, e pensa solo a respirare…" "Oh Kian per favore, so io quando devo spingere quindi stai zitto!!!!!" risposi cercando di sorridere. Scommetto ci sarebbero state migliaia di ragazze che avrebbero dato tutto quello che avevano per dare alla luce il figlio di Kian, e altrettante per avere il proprio fidanzato al loro fianco quando il bimbo sarebbe venuto alla luce, ma in quel momento avrei voluto dargli un pugno in faccia e dirgli di allontanarsi da me. ('Ma come? Nei precedenti undici capitoli viveva per lui, ed ora…' ma il fatto era che in quel mi stava talmente soffocando, che sembrava mi stesse rubando l'ossigeno che serviva a me…). Comunque in quel momento ero all'ospedale e il mio bambino stava per nascere. Erano passati otto lunghi mesi da quando Kian mi aveva chiesto di diventare sua moglie, e durante quel periodo, io avevo terminato gli studi e lui mi era rimasto vicino per aiutarmi in tutto. A scuola molte persone non si aspettavano che io fossi incinta, e così rimasero sconvolte quando notarono che non stavo solamente ingrassando, ma che dentro di me portavo il figlio di Kian. Per i più tradizionalisti poi, era un vero scandalo che noi avessimo un bambino senza nemmeno essere sposati. Ma questo a noi non importava, l'unica cosa a cui badavamo era la nostra felicità e siccome le nostre famiglie erano d'accordo con noi, a noi andava bene come erano le cose. E poi cosa voleva dire essere sposati? Essere insieme davanti al Signore e per lo stato. Ma la cosa più importante di tutto era l'amore, e quello di certo non mancava. Il matrimonio era stato fissato per il venticinque di settembre ed io e Kian passavamo serate intere a parlare del nostro futuro.
E la cosa più importante era Shane. Il ragazzo era entrato in una clinica pochi giorni dopo l'inizio del nuovo anno. All'inizio sembrava non rispondere alle cure, ed i dottori non riuscivano a capire se era una cosa voluta oppure era dovuto ai medicinali che non avevano l'effetto desiderato. Durante la mia permanenza a Sligo, andai a trovarlo tutti i giorni, ma una volta quando entrai, mi comunicarono che Shane non poteva ricevere visite. La cosa mi stupì parecchio, ma il dottore mi spiegò il motivo della scelta. "Se vogliamo che Shane incominci a dare qualche segno di miglioramento, è meglio che per qualche giorno nessuno gli stia vicino. Siamo sicuri che se ciò accadesse, la sua determinazione nel guarire aumenterebbe notevolmente, e lui inizierebbe a dare dei segnali positivi…". Ed infatti fu così. Il giorno prima di partire, Kian entrò in camera e mi disse che c'era una telefonata per me. "Una telefonata?" ripetei meravigliata. Non avevo la minima idea di chi poteva telefonarmi a casa di Kian, ma comunque andai a rispondere "Sì?" "Joyce…" sussurrò la persona dall'altra parte del telefono. "Shane… tutto bene?" chiesi notando che la sua voce era tremante. "No…" ripose "Puoi venire?". Non me lo veci dire un'altra volta. Avvisai Kian e corsi dal mio amico. Arrivai nella sua camera ancora correndo e lo vidi seduto sul letto con le ginocchia tra le braccia, che piangeva disperatamente. Non appena sentì la porta chiudersi, alzò il suo sguardo su di me "Sono morti Joyce… i miei genitori non ci sono più…". Mi avvicinai a lui e lo abbracciai. Shane appoggiò la testa sulla mia spalla, e non fece nulla per fermare le lacrime che stavano scendendo dai suoi occhi. Lo feci sfogare e me ne andai solamente quando lui si fu addormentato. Capivo che aveva iniziato a reagire, non gli era mai capitato di ricordare l'incidente a parte se non c'era qualche fatto strettamente legato. Restai ad osservarlo mentre lui respirava profondamente durante il suo sonno e pregai perché il signore aiutasse Shane e non lo facesse soffrire, dopotutto aveva già sofferto tanto e non era giusto che i suoi occhi fossero sempre pieni di lacrime. Anche quando me ne andai dall'Irlanda, io e Shane continuammo a tenerci in contatto e lui mi raccontava dei progressi che stava facendo. Finalmente il vecchio Shane stava tornando ed ero sicura che non se ne sarebbe più andato.
Le doglie mi erano venute da circa quattro ore, ed era successo mentre stavamo celebrando la fine degli esami. Eravamo a casa con la mia famiglia e quella di Kian e c'erano anche Nicky, Bryan, Mark e persino Shane. Kian aveva invitato tutti i miei amici e compagni di scuola e stavamo festeggiando tutti insieme. Stavo ballando quando sentii il bambino scalciare. Corsi da Kian e presi la sua mano, appoggiandola sul pancione. Al ragazzo non era capitato spesso di sentire il bambino scalciare e quando succedeva e lui era vicino a me, correvo da lui per renderlo partecipe alla mia felicità. Proprio mentre lui stava baciando la mia pancia, sentii che qualcosa era diverso dal solito. Diventai pallida e quando Kian mi guardò, iniziò ad andare nel panico più totale. "Che succede? Dimmi che stai bene… Dammi un cenno di vita!" "Oh oh… Kian… mi si sono appena rotte le acque…". Tutti si azzittirono e guardarono nella nostra direzione. "Cosa è successo?" domandò Bryan avvicinandosi. "Io… lei… stiamo per diventare padri… madri…" "Vuoi dire genitori?" chiese Annie. Kian annuì ancora shockato anche se a quella espressione erano mischiate felicità, timore e paura di non essere all'altezza del compito che gli sarebbe stato affidato. Quando mi accasciai dal dolore, Kian si svegliò dal suo stato, ed iniziando a correre in giro per la casa insieme a mia madre e mia nonna per preparare tutto l'occorrente che mi sarebbe servito. Dieci minuti dopo, io ero seduta su un lettino e lui era con me, mentre tutti gli invitati attendevano impazienti in sala d'attesa. "Kian… fuori ci sono un po' di persone che vorrebbero sapere come sta Joyce…" disse una vecchia infermiera. Kian prese la mia mano e mi guardò come per dire 'No… io sto con lei!', ma dovette ricredersi quando gli comandai "Vai! Per favore vai…". Kian uscì dalla stanza ed andò dagli altri. "Che succede figliolo?" chiese sua madre. Kian la guardò sull'orlo del pianto "Non mi vuole, mi ha cacciato via…". I nostri genitori iniziarono a ridere e poi Kevin proseguì "Scommetto che tu le stavi suggerendo di spingere e di non dimenticare di respirare…" "Sì… io volevo esserle d'aiuto… dopo tutto tra poco da lei uscirà il nostro piccolo… e non voglio che lei sia da sola… e poi sta soffrendo così tanto…". Patricia gli si avvicinò e lo abbracciò "Non preoccuparti… è naturale, lei è spaventata quando te, e se la soffochi peggiori la situazione…" "Anche tua madre ha fatto la stessa cosa con me… per sette volte!!!". Allora si intromise mio padre "Forza Kian… anche se lei ti ha cacciato via, siamo sicuri che non vede l'ora che tu sia di nuovo al suo fianco…" "E dopo tutto questo è solo il primo…". Kian arrossì e sussurrò "Non so se lei ne vorrà ancora… credo che la prossima volta che scoprirà di essere incinta, verrà da me con un fucile…". Tutti si guardarono ed iniziarono a ridere. Shane si avvicinò a Kian "Stalle vicino amico…" "E come faccio? Se mi avvicino mi uccide…". Shane stava per ribattere quando l'infermiera, lo interruppe "Kian… io credo che una persona stia per venire a questo mondo e Joyce…" "Non mi interessa cosa dice Joyce…" ribatté Kian entrando nella stanza e guardandomi "Io voglio stare con te…" sussurrò. "Kian… io ti voglio… ho bisogno di te…" bisbigliai in pena. Allora lui si avvicinò e prese la mia mano. Gliela strinsi talmente forte che Kian iniziò ad urlare. "Oh Dio! La prossima volta che mi metti incinta… vengo da te con un fucile…" sussurrai mentre il dottore si preparava con camice e guanti. "Forza Joyce… adesso devi lasciare da parte il dolore e devi concentrarti e spingere quando te lo dico io…". Terrorizzata iniziai a respirare come una pazza, e Kian tentò di calmarmi, anche se lui era agiato come lo ero io. "OK… adesso spingi…". Iniziai a spingere con tutte le forze che avevo in corpo. "Brava tesoro… spingi… adesso respira…" sussurrava Kian. "Ancora Joyce…". E nuovamente spinsi. Mi appoggiai al cuscino "Non ce la faccio…" "Come non ce la fai? Io vedo la testa…" "Forza amore…" guardai i suoi occhi e li fidi pieni d'amore e di speranza. Allora mi alzai reggendomi sui gomiti e continuai a spingere. Sentii il bambino uscire dal mio corpo, e quello che fino a poco tempo prima era una delle sensazioni più dolorose del mondo, si era trasformata in una delle più belle. Poi il pianto. "Complimenti… avete avuto uno splendido maschietto… uno dei più belli che abbia mai visto…". L'infermiera si avvicinò e mise il bimbo tra le mie braccia. Guardai Kian e lo vidi incantato, "Kian… il nostro bimbo…". Allora si avvicinò e mi baciò la testa "Grazie piccola… è bellissimo…". Guardai il bambino che adesso si era calmato "Non ringraziare solo me… senza la tua parte, adesso questa stellina non sarebbe qui…". Kian alzò una mano ed accarezzò la sua testa, leggermente e delicatamente, come se fosse terrorizzato di rompere quella piccola creatura. "Vuoi tenerlo?" gli chiesi dopo che lui si fu messo vicino a me sul letto. Senza togliere gli occhi di dosso a nostro figlio, annuì con la testa e così gli consegnai il fagottino. Kian lo tenne stretto vicino a lui e proprio in quel attimo, il bimbo aprì gli occhi, rivelando il colore. Azzurri. Della stessa intensità di quelli del padre. Alzò gli occhi su di me e dopo un attimo si avvicinò e mi baciò dolcemente. "Come lo chiamiamo?" domandò. Ci pensai un attimo "Shane…" sussurrai. "Shane Daniel…" continuò
Kian. "Shane Daniel Patrick…" conclusi. Kian mi guardò sorridendo "Shane Daniel Patrick Egan…". Mi ridiede in braccio il bimbo e racchiudendomi nel suo abbraccio sussurrò "Ciao Shane…". Restammo in quell'atto di venerazione per circa dieci minuti ed alla fine Kian si alzò ed andò a dare la buona notizia. Quando tornò da me, i nostri genitori i restanti membri dei Westlife ed Annie, erano con lui. Kian corse nuovamente al mio fianco e si riaccomodò vicino a me. Tutti ci fecero le loro congratulazioni e nessuno si dimenticò di dire che il nostro piccolo Shane era bellissimo. Guardai Kian e lui sorrise; allora mi voltai verso gli altri e cercai quella persona. Quando i miei occhi lo trovarono, iniziai a parlare "Shane… vieni qui!". Il ragazzo si avvicinò e guardò il bambino. "E' bellissimo… Joyce meno male che assomiglia a te!". Mentre tutti ridevano, Kian lo guardò minacciosamente "Bada a come parli Filan!!! Questo bimbo l'ho fatto anche io!!!". Alzai il bambino e lo misi tra le braccia del nostro amico. "Shane… vorremmo che tu fossi il padrino del nostro piccolo Shane…". Il ragazzo ci guardò meravigliato; poi iniziò a sorridere allegramente "Certo che sarò il suo padrino… non chiedo altro… dopotutto lui è il bimbo delle persone più importanti per me…". Ed eccolo ritornato, il vecchio adorato Shane. Dopo poco tempo, sentii tutta la stanchezza piombarmi addosso e così diedi il piccolo in braccio al mio amore. Mi appoggiai al suo petto e guardando Shane che era nel suo mondo dei sogni, mi addormentai, ascoltando i battiti del cuore di
Kian…
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Capitolo
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La macchina scendeva lentamente verso il viale della chiesa. Al mio fianco c'era papà, ed era emozionato quanto me. Shane era con la mamma e Patricia, che si erano offerte di badare a lui durante la cerimonia, anche se so benissimo che sarebbe toccato ad Annie guardare dietro il bambino, poiché le due mamme avrebbero iniziato a piangere. Quel giorno il sole risplendeva e l'aria era ancora calda, nonostante l'estate era già finita. Durante la notte, avevo dormito poco. L'agitazione era troppa e non avere Kian vicino a me, non mi aiutava di certo. Il piccolo Shane, che aveva poco più di un mese, aveva incominciato a piangere e mi ero alzata per andare a vedere cosa aveva il bimbo. Dopo averlo cambiato e nutrito, lo rimisi nella culla e così come si era svegliato, adesso si era riaddormentato. Restai ad osservarlo per tanto tempo, sorridendo al pensiero che era cresciuto dentro di me, e che in lui c'era una parte mia e di Kian. Penso di essermi addormentata su una sedia vicino a lui, perché quando aprii gli occhi era già mattina e la mamma, con la nonna e Annie stavano correndo come delle disperate in giro per la casa. Mi buttarono sotto la doccia e quando uscii, trovai un parrucchiere ed una truccatrici pronti per rendermi la sposa più bella di tutte. Dovetti discutere per il modo in cui dovevo portare i capelli ed alla fine riuscii a vincere io e sotto il lungo velo, avevo dei boccoli che ricadevano lungo le spalle, ed alcuni di questi erano fissati con delle roselline bianche. Il trucco fu leggero, ma quando ebbe finito, stentavo quasi a riconoscermi. Ed era finalmente arrivato il momento di indossare il vestito, che io avevo scelto con mia mamma e Patricia. Era di seta color crême, e la gonna ricadeva lunga ed ampia, terminando con un corto strascico. Il bustino era di pizzo tutto lavorato, ed il velo era anche lui di pizzo e terminava poco prima dello strascico. Mi guardai allo specchio, e rimasi senza parole. Non mi ero mai vista così bella e felice. Annie entrò in camera mia sorridendo "Sei fantastica Joyce…". Diventai rossa ed abbassai la testa. La mia amica si avvicinò "Ma manca ancora qualche cosa…" e sogghignando mi diede in mano una giarrettiera. La presi e sorrisi, pensando a come avrebbe reagito Kian quando lo avrebbe visto. Kian… tra poco sarei stata sua per sempre… Io, lui e il piccolo Shane…
Uscii dalla macchina, e presi il braccio che mio padre mi stava offrendo. Lentamente iniziammo a salire i gradini della chiesetta che avevamo scelto per il matrimonio. C'erano tantissimi fiori sull'entrata ed insieme ad essi, i biglietti di auguri che le fans di Kian avevano lasciato. Entrai in chiesa e guardai verso l'altare…
Kian era emozionato e non sapeva più cosa fare. Sapeva che questo giorno sarebbe arrivato, ma non capiva l'agitazione che lo tormentava. Poi la musica della marcia nuziale iniziò a suonare e tutti si alzarono in piedi. Il ragazzo lentamente iniziò a voltarsi verso l'entrata e sentì che il suo cuore cessò di battere quando mi vide arrivare verso di lui. Si aggrappò a Shane sussurrando "Il signore mi sta permettendo di sposare il più bello dei suoi angeli…". Sentii i suoi occhi fissi su di me, e sorrisi dolcemente quando mio padre mise la mia mano in quella di Kian, come per simboleggiare che da quel momento era solo lui che doveva prendersi cura di me. Il mio sposo si avvicinò e baciò teneramente la mia guancia, e la cerimonia iniziò. "Vuoi tu… Kian, prendere la qui presente Joyce come tua legittima sposa… in salute ed in malattia… in buona e cattiva sorte… finché morte non vi separi?". Kian si girò verso di me e sorrise "Lo voglio…". "E vuoi tu… Joyce, prendere il qui presente Kian, come tuo legittimo sposo… in salute ed in malattia… in buona e cattiva sorte… finché morte non vi separi?" "Lo voglio…" bisbigliai. "Ora… se qualcuno conosce una sola ragione perché questa coppia non venga unita nel sacro vincolo del matrimonio, parli ora o taccia per sempre…". Ci fu una breve pausa di silenzio, e mentre il prete stava per ricominciare, sentimmo un bimbo ridere. Ci girammo per vedere nostro figlio seduto allegramente in braccio a Bryan, che giocava con i suoi piedini e ci guardava divertito. "Gli anelli per favore…" sussurrò il sacerdote. Shane prontamente posò le fedi nuziali sulla Bibbia. Kian prese un anello ed iniziò a leggere dal sacro libro "Io, Kian, prendo te, Joyce, come mia legittima sposa, per amarti ed onorarti per tutto il resto della mia vita… finché morte non ci separi…" e mandandomi uno dei suoi meravigliosi sorrisi, infilò l'anello sul mio dito. Adesso era il mio turno, presi la fede e guardandolo negli occhi, iniziai a pronunciare "Io, Joyce, prendo te, Kian, come mio legittimo sposo, per amarti ed onorarti per tutto il resto della mia vita… finché morte non ci separi…" e timidamente feci scivolare la sottile fascia d'oro sul suo dito. "E dal potere conferitomi dalla santa chiesa cattolica e dalla Repubblica d'Irlanda, vi dichiaro marito e moglie… Puoi baciare la sposa…" concluse il prete. Kian si girò raggiante verso di me, prendendomi tra le sue braccia ed iniziando a baciarmi.
I festeggiamenti per il nostro matrimonio, continuarono per buona parte della giornata e si conclusero a tarda sera, quando io lanciai il bouquet, prima di salire in macchina con Kian ed il bimbo e dare il via ad una nuova vita…
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Epilogo |
Il pianto di un neonato mi svegliò ed aprii gli occhi quando sentii il corpo vicino a me muoversi e piombarsi fuori dal letto mormorando qualcosa di incomprensibile. Focalizzai la stanza ed iniziai a pensare alla mia vita. Avevo trentatré anni, un marito stupendo ed una famiglia fantastica. Erano già passati quindici anni dal giorno del matrimonio, e dal nostro amore erano venuti fuori cinque bambini, la più piccola di questi, era nata meno di due settimane fa, ma già si poteva vedere la somiglianza che aveva con il padre. Shane nel frattempo si era creato anche lui una famiglia e lui e sua moglie Annie erano innamoratissimi. Alcune volte il ricordo dell'incidente lo perseguita tuttora, ma questa volta accanto a lui ha una persona che lo ama e che si prende cura di lui.
Kian tornò sorridente verso il letto. "Con quella voce avrà un futuro da cantante assicurato…". Si accoccolò vicino a me e mi guardò negli occhi e poi sussurrò dolcemente e lentamente nel mio orecchio "Ti amo Joyce… lo sai che tu sei la cosa più importante per me…". Ed incominciando a baciarci ed a perderci ognuno nel corpo dell'altro, quella notte creammo una nuova vita…
FINE
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