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L’identificazione

L’identificazione

 

Nella teoria psicoanalitica freudiana, i meccanismi di difesa sono dei moti inconsci, dei movimenti di energia psichica che avvengono in situazioni ansiogene, a sostegno dell’Io. Uno di questi meccanismi di difesa, è l’identificazione, attraverso il quale si modella il proprio comportamento secondo il comportamento di un’altra persona; questo meccanismo è completamente inconscio: se invece siamo consapevoli di volere “copiare” qualche tratto di una persona ammirata eseguiamo un’imitazione.

L’identificazione ha spesso effetti postivi, ma a volte può condurre a effetti indesiderabili o disastrosi: può aiutare l’individuo a soddisfare i suoi bisogni, specie quelli di sicurezza. E’ anche utile quando fa assorbire ambizioni, ideali ed obbiettivi che danno la spinta ad agire in modo costruttivo.

Per contro l’identificazione è dannosa quando è esagerata: gli individui che si identificano troppo a fondo con qualche personaggio si distaccano dalla realtà della vita quotidiana fino a giungere, in alcuni casi, a forme psicotiche o caratteriali. Tale meccanismo diventa nocivo anche quando si fissa: se c’è un eccessivo divario tra quanto si desidera fare e quanto si fa realmente, è facile che compaiano sentimenti  di inadeguatezza, d’inferiorità ed anche di colpa.

Le identificazioni sono di basilare importanza in una possibile valutazione degli effetti psicologici dei fumetti : questi meccanismi avvengono a livello profondo, non controllati dal soggetto, e talora possono incidere sul comportamento lasciando tracce durature sulla personalità. I processi di identificazione più incisivi avvengono di solito con i genitori, o comunque con persone con cui si trascorre molto tempo; tuttavia si possono avere identificazioni con persone estranee, mai conosciute direttamente, che fanno presa su di noi esercitando un particolare fascino. Infine possono verificarsi identificazioni anche con personaggi immaginari; eroi di romanzi, attori o i personaggi dei fumetti. Attraverso i meccanismi identificativi il lettore trae dal fumetto gratificazione per desideri che altrimenti non emergerebbero; identificandosi con i personaggi è come se potesse compierne le gesta. Bender (1954) riscontrò che alcuni bambini trovano nell’identificazione con alcuni eroi dei comics una insospettata risorsa terapeutica, capace di risolvere le loro ansietà, e di migliorare il loro adattamento e la sicurezza emotiva. Minelli (1992) trovò che alcuni adolescenti, attraverso l’identificazione con Dylan Dog , riuscivano a percorrere itinerari di elaborazione del lutto, successivamente alla morte di una persona cara. Inoltre, l’identificazione con i personaggi dei fumetti, il bambino può inoltre sviluppare la capacità di role-taking ed uscire dall’egocentrismo (Imbasciati-Castelli, 1975).

Pertanto, lo psicoterapeuta dell’età evolutiva che conosce le strutture iterative dei racconti a fumetti e le caratteristiche dei personaggi, può disporre di alcune particolari chiavi di lettura; ad esempio, è facile notare come in “Braccio di Ferro” venga offerta la possibilità di elaborare il complesso edipico, che secondo la teoria psicoanalitica freudiana si dovrebbe risolvere intorno ai cinque anni. Negli albi di Braccio di Ferro, che ottengono molte preferenze ( secondi solo a Disney nel genere comico classico ) nei bambini in fase di latenza (post-Edipo), il modello identificatorio che viene offerto alle femmine è Olivia, il cui fisico goffo ed approssimativo in tema di femminilità permette di elaborare le preoccupazioni rispetto al proprio corpo in relazione al costituirsi dell’identità femminile. Ai maschi, viene invece offerto un bambino che porta il nome di un diffuso vezzeggiativo dell’organo sessuale maschile, presumibilmente figlio del protagonista; Pisellino al quale non vengono disegnate neanche le gambe, non sa di preciso come è nato ed ha tutta l’aria di un fallo in stato di quiete; partecipa passivamente all’onnipotenza della figura paterna ed ha spesso bisogno di soccorso e protezione.

Infine è opportuno ricordare che l’analisi psicologica dei fumetti in relazione ai meccanismi identificativi assume molta importanza quando ci si accorge che essi possono essere considerati come uno specchio della società: infatti gli eroi di carta riflettono in ogni epoca le caratteristiche, i valori, i bisogni e le fantasie che rappresentano quello che prevale nelle strutture di personalità delle giovani generazioni.

 

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