Il
successo
L'emergere del rock
(anni sessanta)
Negli anni cinquanta l'America e
la sua "nuova generazione" cercavano nuovi modi di esprimersi e di
intendere il rock and roll. La musica surf era ormai stata influenzata dall'avvento di Elvis Presley e verso la fine degli anni cinquanta il pubblico era aperto a nuove mode e nuove
tendenze.[18]
Nell'underground americano
iniziavano a sentirsi le prime chitarre distorte e i primi urlatori del rock and roll; i Rolling Stones avevano
dato una grande svolta alla musica già con i primi dischi, ponendo in risalto
le chitarre e la batteria incalzante, con ritmi semplici ma incisivi, unendo
blues e puro garage rock; tutto
appariva incredibilmente giovane e fresco, tanto che già nel 1965
centinaia di gruppi seguivano le orme degli Stones. Tra gli iniziatori sono da
considerare anche i Kinks, gruppo inglese che incise la prima canzone hard rock (You Really Got Me) nel 1964. Alcuni gruppi puntavano alle
melodie strizzando l'occhio anche alla sperimentazione come i Beatles che tra pezzi lenti e canzoni psichedeliche si
ispiravano a gruppi come Beach Boys e The Byrds, altri ricercavano soltanto il rock crudo e veloce
ponendo la voce da "bambino arrabbiato" come alternativa all'ormai
superato Elvis Presley che nella metà degli anni sessanta era ormai apprezzato soltanto dalla vecchia
generazione e da qualche irriducibile fan.
Il fenomeno Stones e Beatles si estese nel 1966
quando innumerevoli gruppi, ognuno con caratteristiche proprie, portavano alla
luce tutti i sentimenti di ribellione che erano nell'aria in quei tempi in
America. Nacquero generi come il garage rock (con un suono molto ruvido e considerato il
progenitore del punk rock) e il freakbeat, di indubbia influenza Beatles, ma il tutto
appariva incredibilmente nuovo.[19]
A questi si aggiunse Hendrix, uno dei più grandi chitarristi della storia della
musica, il quale apportò una dose di psichedelia, mutuata della scena inglese da gruppi come i Beatles, aggiungendo un autentico virtuosismo.
Il successo del festival di Woodstock,
nell'estate del 1969, fu la consacrazione della nuova cultura giovanile: mezzo milione di persone si riunì per tre
giorni, ritrovandosi a condividere, grazie a un concerto, passioni politiche,
gioie e problemi nel segno del folk di Joan Baez e Bob Dylan (anche se non
partecipò al festival), ma anche e soprattutto della nuova musica rock (fra gli
altri The Who, Jimi Hendrix, Ten Years After).[20]
Frank Zappa in concerto (1975)
Nell'underground americano nacquero alcuni tra
i più grandi esponenti del rock, come Captain Beefheart, Frank Zappa e Tim Buckley. Definibili come "i tre freak",
modificarono il rock fino a renderlo una musica universale: Captain Beefheart
(un ottimo cantante rock), soprattutto nel suo capolavoro Trout Mask Replica,
non teneva conto dell'armonia e delle regole convenzionali che caratterizzavano
allora la musica, tanto che alcuni suoi brani erano privi di un ritmo definito,
altri chiaramente stonati, e la sua voce veniva utilizzata in maniera
grottesca; Frank Zappa miscelò tutti i generi musicali inventati nel XX secolo:
jazz, rock, blues, elettronica, il tutto influenzato a volte dal suo amico,
nonché rivale, Captain Beefheart. Tim Buckley, uno fra i più apprezzati
cantanti rock mai esistiti, con la sua voce dal timbro caratteristico, diede
del rock una sua versione cerebrale e malinconica. Captain Beefheart fu il
primo musicista che compose alcune opere giudicate come capolavori (Trout
Mask Replica, Safe As Milk, Mirror Man) senza essere un intellettuale, tanto che spesso oggi rimane incompreso, così
come Tim Buckley. Captain Beefheart, morto nel dicembre del 2010
a 69 anni, rimase per lungo tempo l'unico superstite tra i tre freak,
pur avendo abbandonato le scene musicali nella metà degli anni ottanta dedicandosi alla pittura (divenendo uno dei più
grandi pittori dell'arte contemporanea). Frank
Zappa morì di cancro nel 1993 mentre Tim Buckley morì di overdose
negli anni settanta, lasciando al mondo un figlio che non conobbe
mai, Jeff Buckley.
Tra i più importanti "intellettuali" del
rock si possono annoverare i Velvet Underground. I
quattro componenti del gruppo: Lou Reed, autore dei
testi, chitarrista e cantante, John Cale, violista e
bassista, Sterling Morrison,
chitarrista, e Maureen "Moe" Tucker, geniale donna batterista,
cambiarono radicalmente la definizione di rock. Autori di soli 4 album, i
Velvet Underground scrissero due pietre miliari del rock, The Velvet Underground
& Nico e White Light/White Heat.
The Velvet Underground
& Nico venne ignorato dalla critica del tempo, essendo al di
fuori di tutti i canoni del rock, e il suo merito fu riconosciuto decenni più
tardi. Dopo questi due album Lou Reed cacciò dalla band John Cale accusandolo
di accanito sperimentalismo (Heroin ne è un esempio, con assolo caotico,
rumoroso, paranoico, dissonante di viola
elettrica), e Cale venne sostituito con un organista meno
"problematico". I Velvet Underground si sciolsero nella prima metà
degli anni settanta; si riformarono negli anni novanta in occasione di alcuni concerti dal vivo, ma dopo
la morte del chitarrista Sterling Morrison si sciolsero definitivamente.
Altro gruppo imprescindibile furono i Doors,
storico gruppo rock californiano autore di indimenticabili melodie e testi
interessanti anche da un punto di vista letterario e poetico, grazie al genio
di Jim Morrison, voce del gruppo. Tra i lavori vanno segnalati l'esordio omonimo, il successivo Strange Days, Waiting for the Sun, Morrison
Hotel, che contiene la stupenda Roadhouse Blues e l'ultimo lavoro in
studio di registrazione della band, che prende il nome L.A. Woman,
omaggio poetico e triste di Jim Morrison alla città di Los Angeles.