La battaglia di Canne

by Ing. Giuseppe De Marco

GLI INDIZI DELLE FONTI LETTERARIE E STORICHE

La rocca di Canne

 

Polibio III, 107: I due eserciti rimasero accampati l'uno di fronte all'altro per tutto l'inverno e la primavera seguente: già la buona stagione permetteva di vettovagliarsi con i prodotti dell'annata, quando Annibale mosse con le sue truppe dal campo presso Gerunio. Giudicando vantaggioso costringere i nemici a combattere a ogni costo, si impadronì della rocca della città di nome Canne. In questa i Romani avevano raccolto il grano e gli altri vettovagliamenti dal territorio di Canusio, e da qui li portavano nell'accampamento di mano in mano che se ne presentava il bisogno. La città veramente era già stata distrutta in precedenza (1), ma la conquista da parte dei Cartaginesi della rocca e delle vettovaglie produsse fra i Romani non piccolo turbamento: in seguito a quella occupazione, essi si trovarono in difficoltà non solo per i rifornimenti, ma anche perché la rocca di Canne si trovava in posizione vantaggiosa rispetto a tutto il territorio circostante.

(1)             Secondo la versione inglese Polybius, The Histories of Polybius, 2 Vols., trans. Evelyn S. Shuckburgh (London: Macmillan, 1889),  I. 264-275: III, 107: Thus through all that winter and spring the two armies remained encamped facing each other. But when the season for the new harvest was come, Hannibal began to move from the camp at Geronium; and making up his mind that it would be to his advantage to force the enemy by any possible means to give him battle, he occupied the citadel of a town called Cannae, into which the corn and other supplies from the district round Canusium were collected by the Romans, and conveyed thence to the camp as occasion required. The town itself, indeed, had been reduced to ruins the year before: but the capture of its citadel and the material of war contained in it, caused great commotion in the Roman army; for it was not only the loss of the place and the stores in it that distressed them, but the fact also that it commanded the surrounding district.

la rocca di Canne era già stata distrutta l’ANNO PRIMA (YEAR BEFORE) in occasione del primo passaggio di Annibale nell’Apulia. Nella versione italiana il tempo da determinato (l’anno prima) diventa indeterminato (in precedenza). E’ il segno tangibile della tendenza dei traduttori a ritoccare i testi storici con la pessima abitudine di sostituire i nomi propri delle fonti con quelli delle località odierne (Afidus=Ofanto, Cannae=Canne, ecc.).

Tito Livio XXII, XLIII: ... onde per quasi unanime deliberazione partirono, incalzati dal Fato, a rendere famosa Canne per la sconfitta romana. Presso questo borgo aveva Annibale posto il campo, ...

Appiano VII,XVII: I Romani....cavarono in tanto dispetto quattr'altre legioni da Roma contro di Annibale, intimando da ogni parte le truppe degli alleati per la Puglia. Elessero poi i consoli Emilio Paolo per la fama sua militare avendo fatta la guerra contro gl'Illirj, e Terenzio Varrone pel favore del popolo.........Or questi ricevuta la milizia la quale era nella Puglia, avendo in tutto settantamila a piede, e sei mila a cavallo, misero il campo intorno di un villaggio Canne denominato; ed Annibale il campo suo pose a dirimpetto di essi.

Appiano VII,XXIV: ....altri (ed eran due mila) direttisi al villaggio di Canne,....

Silio Italico VIII,622: Appena giunsero a Canne, ai resti dell'antica città, piantarono sugli sciagurati valli le infauste insegne.

Tito Livio XXII, XLIX: Allora una fuga generale e sfrenata. Sette mila uomini ripararono nel campo minore, dieci nel maggiore, due circa nel vicino borgo di Canne, ma questi, non essendo il borgo punto fortificato, furono subito accerchiati dai cavalieri di Cartalone.

Canne è una città, un villaggio, un'antica città o un borgo che si identifica morfologicamente in una rocca che occupa una posizione geografica favorevole rispetto a tutto il territorio circostante. La rocca è situata vicino al luogo della battaglia e circa duemila romani vi si rifugiarono nel giorno della battaglia ma furono subito accerchiati dai cavalieri di Cartalone. Evidentemente per essere utilizzata come rifugio dai Romani la rocca non solo è posseduta dai Romani ma deve trovarsi su un percorso che non interseca sia il luogo della battaglia sia il campo cartaginese, per cui è logico dedurre che la rocca è situata nella parte posta a Nord di tali luoghi. Del resto risulta molto chiaro dal testo di Livio che anche le altre due vie di fuga dei Romani (settemila ripararono nel campo minore, diecimila nel campo maggiore) sono rappresentate dai due campi romani, posti entrambi a Nord del luogo della battaglia.

La rocca è per sua natura un'entità morfologica molto netta: è una cima isolata di un monte dotato di pareti a forte pendenza e recante alla sua sommità una breve spianata. Quando la cima risulta fortificata da mura o da palizzate allora la cima è definita una roccaforte. Per quanto asserito da Livio ("non essendo il borgo punto fortificato") la rocca di Canne non risulta essere una roccaforte, ma soltanto una rocca la cui capacità di difesa era affidata esclusivamente alla forte pendenza delle sue pareti.

La definizione di rocca comporta automaticamente la sua appartenenza alla linea spartiacque o displuviale che separa due bacini idrografici, ossia la linea che separa lo scolo delle acque di pioggia. Ciò significa che una rocca è rilevabile facilmente dal profilo (proiezione della sezione verticale) effettuato lungo la linea spartiacque. Il problema dell'ubicazione di una rocca si semplifica notevolmente perché la ricerca può essere effettuata soltanto su tali linee anziché sull'intero piano di appartenenza. In sostanza, una volta delimitata la regione di appartenenza di una rocca, anche in maniera grossolana e per eccesso, è sufficiente esaminare tutti i profili delle linee spartiacque della regione di appartenenza. Su questi profili si possono poi individuare le cime isolate e in funzione della pendenza delle pareti stabilire quelle che possono essere definite rocche. Il procedimento di ricerca delle cime isolate può essere effettuato in maniera ancora più semplice se si dispone di una carta a curve di livello. In questo caso basta isolare le zone che abbiano curve di livello chiuse.

Abbiamo già visto nella pagina dedicata alla definizione di “ROCCA” che una rocca deve necessariamente rispettare una delle seguenti forme geometriche, che derivano esclusivamente dalla definizione stessa di rocca:

1) le forme elementari di un tronco di cono o di una piramide a base poligonale, nei casi ideali:

2) una composizione variamente assortita delle forme elementari o forme complesse, nei casi reali:

 

Pertanto, esaminiamo adesso la zona vicina al luogo della battaglia identificato nell’attuale località dell’Ischia Rotonda ed evidenziamo sulla mappa dell’I.G.M. tutte le cime isolate suddividendole in ordine delle altezze possedute rispetto all’are circostante. Si ottiene la seguente figura:

1 – Accampamento maggiore romano sulla riva sinistra (Piano Iscarami)

2 – Accampamento minore romano sulla riva destra (Pezza della Corte e Pezza del Mulino)

4 – La piana della battaglia di Canne (Ischia Rotonda)

5 – Guado sul fiume Fortore

A – Rocca di Monte San Giovanni (Comune di Carlantino)

B – Rocca di Ciaferrone (Comune di Macchia Valfortore)

C – Rocca di Defensola (Comune di Macchia Valfortore)

 

Si individuano così soltanti n. 3 rocche situate a Nord del Luogo della battaglia i cui dati caratteristici sono riassunti nel seguente prospetto:

 

Rocca

Altitudine max

[m. s.l.m.]

Altezza min. su

area circostante

Area

Km2

A – Monte San Giovanni

640

90

0,3994

B - Ciaferrone

312

12

0,0252

C - Defensola

253

25

0,0484

 

 

Si nota immediatamente che le rocche B e C sono troppo piccole in estensione e poco alte (appena 12 e 25 m.) e con pareti a debole pendenza, quindi facilmente accessibili, mentre la rocca A di Monte San Giovanni è l’unica che possiede i requisiti indicati dalle fonti.

 

 

Sull’ellissoide internazionale orientato a Greenwich la rocca di Canne, coincidente con l’attuale Monte San Giovanni nel Comune di Carlantino (FG), possiede le seguenti coordinate geografiche:

 

Latitudine Nord: 41° 36’ 06,914”

Longitudine Est: 14° 58’ 30,035”

 

Con queste coordinate il problema topografico dell’ubicazione della rocca di Canne può considerarsi concluso.

 

La visione diretta della rocca di Monte San Giovanni è ancora più convincente, infatti basta guardare le fotografie seguenti:

 

Vista Ovest

 

Vista Sud-Ovest

 

Vista Sud

 

Vista Sud-Est

 

Vista Nord-Est

 

Il pianoro di Monte San Giovanni è stato accuratamente ispezionato nell’ultimo decennio ed ha restituito numerosi reperti archeologici, oggi conservati e visibili nel deposito archeologico del Comune di Carlantino. I reperti archeologici rinvenuti e le evidenze in situ attestano la presenza di un centro abitato di epoca romana (maggiormente per l’età repubblicana IV-I sec. a.C.) e uno di epoca medievale (VII-XIV sec. d.C.) identificato nel Casale di San Giovanni Maggiore. I reperti più significativi sono rappresentati da una collezione di circa 300 monete e da un numero notevole di ghiande di piombo. Queste ultime rappresentano la prova più evidente dell’attacco della rocca da parte dei Cartaginesi: la prima volta l’anno prima (217 a.C.) quando Annibale arriva in Apulia, la seconda volta quando Annibale distrugge la rocca di Canne per costringere i Romani a combattere e la terza volta per catturare i duemila Romani rifugiatosi a Canne nel giorno della battaglia.

 

SILIO ITALICO – LE PUNICHE - LIBRO I,314

Hic cerebram fundit Baliari verbere glandem terque levi ducta circum caput altus habena permissum ventis abscondit in aere telum hic valido librat stridentia saxa lacerto huic impulsa levi torquetur lancea nodo.

Questi roteando la fionda spagnuola lancia infinite ghiande di piombo; gira tre volte sul capo la cedevole corda e così con il favore dei venti manda per l'aria il piombo. Altri con il braccio poderoso respinge sassi che fischiano in aria, o scaraventa lance possenti unite fra loro da lievi legami.

 

Le ghiande di piombo rinvenute su Monte San Giovanni

 

 

 

  

Un ringraziamento particolare al Dott. Francesco Paolo Maulucci della Sovrintendenza Archeologica di Foggia che ha reso possibile la costituzione del deposito archeologico comunale di Carlantino.

Chiedo scusa a tutti quei lettori che hanno seguito questa mia ricerca per aver abusato della loro pazienza e attenzione, ma spero di essere stato utile alla soluzione di questo annoso problema.

Grazie a tutti.

Ing. Giuseppe De Marco