La rocca di Canne

una ricerca dell'Ing. Giuseppe De Marco

GLI INDIZI DELLE FONTI LETTERARIE

Il fiume della battaglia di Canne

 

POLIBIO - Storie - L. III,110: Il giorno successivo Lucio, non giudicando opportuno combattere, né potendo ancora ritirarsi con l'esercito senza pericolo, fece accampare due terzi delle sue forze presso il fiume chiamato Aufìdo, l'unico che attraversi l'Appennino: (è questa la catena montuosa che segna lo spartiacque fra i fiumi d'Italia che sfociano nel mar Tirreno e quelli che sfociano nell'Adriatico; varcando con il suo corso l'Appennino, l'Aufido ha la sorgente nel versante dell'Italia rivolto al Tirreno, e sbocca invece nell'Adriatico); con la terza parte dei soldati pose il campo al di là del fiume a levante del guado, alla distanza di circa dieci stadi dai suoi alloggiamenti e di poco più da quelli degli avversari, intendendo così proteggere i soldati dell'altro campo che foraggiavano e minacciare invece i Cartaginesi.

SILIO ITALICO - Le puniche - L. I,50: Che io scorga dal mio trono Canne, tomba d'Italia, e la terra iapigea ricoperta per la strage degli Ausonii, e ti veda, Aufido, fuori dalle ripe anguste aprirti a stento un varco fra elmi, loriche e cadaveri mutilati, verso il mare Adriatico.

SILIO ITALICO - Le puniche - L. VII,479: Ma voi, figlie mie, mentre si svolge lo stame immutabile, fuggite le infauste arene dell'Adriatico Sasone. L'Aufido gonfio di cadaveri si getterà nel mare con onde sanguigne;

SILIO ITALICO - Le puniche - LIBRO IX,227: Dell'ala destra, dove erra con le sue curve sinuose l'Aufido, è condottiero Magone.

LIVIO - Storia di Roma - L. XXII - Cap. XLIV - Canne: i consoli discordi: I consoli, inseguito il Pùnico con un costante servizio di esplorazione lungo il cammino giunsero presso Canne, ed ivi, ormai in vista del nemico, formarono due campi quasi alla stessa di- stanza che avevano stabilita presso Gereonio, dividendo come allora le forze. Il fiume Aufido, scorrendo presso entrambi i campi, dava modo, pur non senza contrasti, di provvedere acqua secondo l'opportunità di ciascuno; però i Romani prendevano l'acqua più liberamente dal campo minore che era posto di là dall'Aufido, perché su la riva opposta non v'erano presidii nemici.

LIVIO - Storia di Roma - L. XXV - Cap. XII: Due erano le profezie di Marcio: l'autorità della prima - venuta alla luce dopo che il fatto era accaduto e dunque avvalorata dal fatto di essersi dimostrata veritiera - aggiunse credibilità anche alla seconda, il cui tempo non era ancora venuto. La prima profezia vaticinava il disastro di Canne pressappoco con queste parole: "O discendente dai Troiani, fuggi il fiume Canna, perché gente straniera non ti costringa a venire a battaglia nella pianura di Diomede. Tuttavia tu non mi crederai, finché non avrai riempito di sangue la pianura, finché il fiume non porterà dalla terra feconda al vasto mare molte migliaia di tuoi morti; la tua carne deve diventare cibo per i pesci, per gli uccelli, per le fiere che popolano le terre". E quelli che avevano militato in quei luoghi riconoscevano i campi di Diomede di Argo e il fiume Canna, così come riconoscevano il disastro stesso.

PLUTARCO - Vite Parallele - Fabio Massimo - 15: Ma Terenzio, dopo aver insistito affinché i due consoli tenessero il comando a giorni alterni, si accampò di fronte ad Annibale lungo il fiume Aufido, presso la città chiamata Canne,  e sul far del giorno diede il segnale di battaglia - esso consiste in una tunica di porpora che viene spiegata sopra la tenda del generale, così che da principio i Cartaginesi rimasero turbati constatando l'audacia del comandante romano e il grande numero dei combattenti, in confronto dei quali essi non erano nemmeno la metà;

TOLOMEO - Geografia - Libro III, Cap. 1 - Città sulla costa:

degli Apuli Dauni, sul mare Ionio

Salapia

42*20

40°20

Sipuntum

42*20

40°30

Apenestae

42*20

40°45

Monti Garganus

42*40

41°00

E vicino al golfo dell'Adriatico, Hyrium

42*30

41°15

dei Frentani su questo golfo (Adriatico)

La foce del fiume Tifernus

42*00

41°30

Buca

41*40

41°40

Istonium

41*30

41°45

Da questi passi risulta evidente che il fiume della battaglia di Canne, che a noi giunge denominato "Aufido" (Polibio, Livio, Silio Italico, Plutarco), ma anche "Canna" (Livio), è un fiume Appenninico (Polibio) che sfocia nel mare Adriatico (Polibio, Silio Italico), in corrispondenza del litorale denominato "Sasone" (Silio Italico).

Il dato, che a prima vista può sembrare banale e scontato, riveste, invece, un significato prettamente geografico: il fiume Aufido appartiene al bacino idrografico del mare Adriatico. La delimitazione di tale bacino possiede, secondo Tolomeo, un confine preciso sulla costa settentrionale del Gargano, vicino alla città di Hyrium, in direzione occidentale. Per Tolomeo le località di Salapia, Sipuntum, Apenestae, Monti Garganus ed Hyrium si trovano sul mare Ionio, mentre il fiume Tifernus, Buca ed Istonium si trovano sul mare Adriatico.

A questo punto è facile determinare il confine interno del bacino del mare Adriatico di Tolomeo seguendo la linea spartiacque che separa i fiumi del mare Tirreno da quelli del mare Adriatico. La situazione è rappresentata nella figura seguente:

In conclusione:

-        il fiume della battaglia di Canne, denominato "Aufido" o "Canna", appartiene al bacino idrografico del mare Adriatico  delimitato, secondo Tolomeo, dalla linea rossa della figura precedente;

-        il fiume Ofanto, secondo Tolomeo, appartiene al bacino del mare Ionio e quindi non può essere il fiume della battaglia di Canne.