La rocca di Canne
una ricerca dell'Ing. Giuseppe De Marco
Criteri adottati
La
ricerca sulla localizzazione del famoso sito della battaglia di Canne è stata
eseguita adottando i criteri generali dettati dallo scrittore Polibio nelle sue Storie:
L. III,9: Io
affermo invece che i lettori devono bensì tenere conto dell'autorità di chi
scrive, ma non stimarla indiscutibile e per lo più trarre il loro giudizio
dall'attento esame dei fatti.
L. III,36: Affinché, per l'ignoranza dei
luoghi, la narrazione non rimanga del tutto oscura ai lettori, bisogna che io
spieghi donde Annibale abbia preso le mosse, quali e quanti paesi abbia
attraversato e in quale parte d'Italia sia disceso. Non bisogna però
semplicemente citare i nomi dei luoghi, dei fiumi e delle città, come fanno
alcuni storici, ritenendo che ciò sia assolutamente sufficiente per fornire una
conoscenza chiara e precisa. Da parte mia sono convinto che la citazione dei nomi
sia molto utile per richiamare alla memoria luoghi noti: per i
luoghi ignoti invece la citazione dei nomi presenta la stessa utilità di suoni
e parole privi di significato. La mente infatti manca di ogni
riferimento, né può connettere il nome a nulla di conosciuto, per modo che la
menzione rimane vaga e confusa. Bisogna quindi indicare un metodo che permetta
ai lettori di accostare in certa misura a cognizioni note e sicure quanto si
dice di luoghi ignoti. Prima e più importante conoscenza
comune a tutti gli uomini, è quella della ordinata suddivisione dello spazio che ci
circonda, per cui ognuno, per quanto di levatura limitata, distingue l'oriente,
l'occidente, il mezzogiorno e il settentrione: seconda è quella per cui,
classificando secondo ciascuna delle suddette divisioni i vari luoghi della
terra e riferendo col pensiero i nomi che sentiamo citare a una delle zone
suddette, ricorriamo, per avere un'idea di località ignote e mai viste, a
nozioni familiari e conosciute.
L. III,38: Questo ho detto perché la mia
narrazione non rimanga oscura a chi è ignaro dei luoghi, ma perché anch'egli
sulla base delle divisioni universali dello spazio si possa orientare e sappia
riferire col pensiero a una nozione precisa le località nominate.
Come infatti per vedere un oggetto siamo soliti rivolgere lo sguardo alla
direzione indicata, così dobbiamo indirizzare e orientare il pensiero verso i
luoghi sui quali la storia richiama la nostra attenzione.
Da questi criteri è facile ricavare delle regole pratiche per effettuare una
ricerca di località ignote:
1.
astenersi
dall'esprimere giudizi soggettivi del tipo: questo scrittore è attendibile,
quello no, questo è più autorevole, quello no; tutti gli scrittori che hanno
narrato la battaglia di Canne hanno scritto e trasmesso i dati che avevano a
disposizione; il lettore non deve fare altro che valutarli e trarre il proprio
convincimento dall'attento esame dei fatti;
2.
quando il
luogo è ignoto il suo toponimo è un'etichetta senza alcun significato; infatti
per il topografo non importa se il punto da determinare è denominato con
"A" o "B" o "C", ciò che conta è la relazione
spaziale determinata dai punti noti e dai dati a disposizione; relazione da
collegare a cognizioni note e sicure nel caso di luoghi ignoti; la traduzione
pedissequa dell'idronimo "Aufidus" nell'attuale "Ofanto"
non ha alcun significato per la localizzazione della battaglia di Canne perché
basta leggere poche righe delle fonti letterarie per rendersi immediatamente
conto che il fiume non può essere l'Ofanto; sarebbe come affermare che la
Calabria di Plinio (parte dell'odierna penisola salentina) coinciderebbe con
l'attuale regione della Calabria, solo perché il toponimo coincide, e ciò è
manifestamente falso.
3.
raggruppare
le informazioni di carattere tecnico-scientifico contenute nelle fonti
letterarie secondo le due caratteristiche fondamentali proprie di un qualsiasi
evento reale o fatto:
a.
tempo: cronologia e durata degli eventi;
b.
spazio:
o
iniziale
individuazione di una regione spaziale di ricerca, determinata per eccesso
rispetto a quella incognita, in modo da essere sicuri al 100% di contenere il
luogo cercato;
o
restringimento
successivo di tale regione mediante le informazioni classificate ai diversi
livelli di nostra conoscenza: stato (Italia), regione (Puglia o Apulia o
Iapigia), provincia (Apulia propriamente detta o regno di Dauno), comune o agro
(Canne), località (la rocca di Canne, presso il fiume "Aufidus",
sulla riva est del fiume "Aufidus", a levante del guado).
Si può
dimostrare scientificamente che rispettando questi criteri il luogo della
battaglia di Canne e la rocca di Canne non si trovano sull'Ofanto ma in
tutt'altra località: nel Subappennino Dauno Settentrionale in provincia di
Foggia, sull'odierno fiume Fortore.
Il
ruolo di "indizio" della fonte scritta poteva evitare l'errore
archeologico di Canne sull'Ofanto.
Unità
di misura adottate
Le
unità di misura adottate nella presente ricerca sono quelle di lunghezza e di
superficie dei Romani. Ecco come le descrive Cesare Cantù nei "Documenti
alla Storia Universale", Edizione VII Torinese del MDCCCXLVIII, Tomo I,
pag. 745 e seg.:
L'unità di misura era presso i Romani chiamata pes, piede,
tolta dal corpo umano, come pure cubitus, palmus, digitus,
il cui rapporto tra loro e col piede restava determinato naturalmente, come
vediamo nell'antichità. Palmus indicava la larghezza della mano o delle
dita riunite insieme, eccettuato il pollice; quattro volte la larghezza della
mano corrispondeva comunemente alla lunghezza del piede; ed un piede e mezzo
fanno un cubito, cioè la lunghezza della punta del gomito fino all'estremità
dell'indice disteso. Così quattro digiti formavano un palmo; sedici digiti o
quattro palmi, un piede; ventiquattro digiti o sei palmi, un piede e mezzo,
ossia un cubito.
Misure di lunghezza dei Romani.
|
|
metri |
|
|
metri |
1. |
Sicilicus |
0.0062 |
14. |
Dextans |
0.2463 |
2. |
Semuncia |
0.0123 |
15. |
Deunx |
0.2709 |
3. |
Digitus |
0.0185 |
16. |
Pes (piede romano) |
0.2955 |
4. |
Uncia |
0.0246 |
17. |
Palmipes |
0.3694 |
5. |
Sescuncia |
0.0369 |
18. |
Cubitus |
0.4433 |
6. |
Sextans |
0.0493 |
19. |
Gradus |
0.7388 |
7. |
Quadrans, palmus |
0.0739 |
20. |
Passus |
1.4776 |
8. |
Triens |
0.0985 |
21. |
Decempeda |
2.9551 |
9. |
Quincunx |
0.1231 |
22. |
Actus |
35.4616 |
10. |
Semis, semipes |
0.1478 |
23. |
Stadium |
184.70 |
11. |
Septunx |
0.1724 |
24. |
Mille passim (miglio) |
1477.57 |
12. |
Bes |
0.1970 |
25. |
Leuca |
2216.35 |
13. |
Dodrans |
0.2216 |
|
|
|
1 miglio = 8 stadi = 1000 passi = 5000 piedi = 1477.57 metri
Misure di superficie dei Romani.
|
|
Metri quadr. |
1. |
Pes quadratus |
0.0873 |
2. |
Scripulum |
8.75 |
3. |
Uncia |
209.59 |
4. |
Clima |
314.38 |
5. |
Actus quadratus |
1257.53 |
6. |
Jugerum |
2515.06 |
7. |
Heredium |
5030.11 |
8. |
Centuria |
503011 |
9. |
Saltus |
2012044 |