La rocca di Canne

Una ricerca dell'Ing. Giuseppe De Marco

Le fonti letterarie

C. PLINII SECUNDI (PLINIO IL VECCHIO)

HISTORIARUM MUNDI

Estratti libro III

 

SITUS, GENTES, MARIA, OPPIDA, PORTUS, MONTES, FLUMINA, MENSURAE, POPULI QUI SUNT AUT FUERUNT.

SECUNDA ITALIAE REGIO

SECONDA REGIONE D'ITALIA

XVI. Conectitur secunda regio, amplexa Hirpinos, Calabriam, Apuliam, Salentinos, CCL M sinu, qui Tarentinus appellatur, ab oppido Laconum, in recessu hoc intimo situm, contributa eo maritima colonia, quae ibi fuerat. Abest CXXXVI M pass. a Lacinio promontorio, adversam ei Calabriam in paeninsulam emittens. Graeci Messapiam a duce appellavere et ante Peucetiam, a Peucetio Oenotri fratre. In Salentino agro inter promontoria C M pass. intersunt: latitudo paeninsulae a Tarento Brundisium terreno itinere XXXXV M pass. patet multoque brevius a portu Sasina.

XVI. Congiugnesi la seconda regione con questa, la quale abbraccia gli Irpini, la Calabria, la Puglia, e terra d'Otranto col golfo di dugento cinquanta miglia, il qual si chiama Tarentino da una città di Lacedemoni posta in questa ultima parte, contributavi una colonia marittima, che fu quivi. È lontano cento trentasei miglia dal promontorio Lacinio, mettendo nella Calabria, penisola che gli è opposta. I Greci la chiamarono Messapia da Messapo lor capitano, e prima Peucecia, da Peucezio fratello d'Enotro. Nel paese Salentino fra i promontorii è cento miglia di spazio: la larghezza della penisola da Taranto a Brindisi per terra è trentacinque miglia, e molto meno dal porto di Sasina.

Oppida per continentem a Tarento, Varia, cui cognomen ob Apulae Messapia, Aletium. In ora vero Senonum, Callipolis, quae nunc est Anxa, LXII M pass. a Tarento. In XXXII M promunturium quod Acran Iapygian vocant, quo longissime in maria excurrit Italia. Ab eo Basta oppidum et Hydruntum decem ac novem M pass. ad discrimen Jonii et Adriatici maris, qua in Graeciam brevissimus transitus: ex adverso Apolloniatum oppidum latitudine intercurrentis freti, quinquaginta M non amplius.

Le città per terra ferma da Taranto, Varia, cognominata la Pugliese, Messapia, Lezze. E alla riviera, Gallipoli dei Senoni, che ora è Anza, sessantadue miglia da Taranto. Indi trentadue miglia il promontorio, che si chiama Acragiapigia, per dove l'Italia lunghissimamente si distende in mare. Dipoi v'è Basta città, e Otranto diciannove miglia di spazio fra il mare Ionio e l'Adriatico, dove è un brevissimo passaggio in Grecia. All'incontro v'è la città di Apollonia, con larghezza del mare, ch'entra fra terra, cinquanta miglia e non più.

Hoc intervallum pedestri continuare transitu pontibus jactis primum Pyrrhus Epiri rex cogitavit, post eum M. Varro, quum classibus Pompeji piratico bello praeesset. Utrumque aliae inpedivere curae. Ab Hydrunte Soletum desertum, dein Fratruertium: portus Tarentinus, statio militum, Lupia, Balesium, Caelium, Brundisium L M passuum ab Hydrunte, in primis Italiae portu nobile, ac velut certiore transitu, sic utique longiore, excipiente Illyrica urbe Dyrrachio CCXX M trajectu.

Questo intervallo pensò già Pirro re degli Epiroti di volerlo congiugnere in modo, che si camminasse a piedi per ponti fatti: dopo lui M. Varrone ebbe il medesimo disegno, quando egli governava l'armata di Pompeo nella guerra de' Corsali. E l'uno e l'altro fu impedito da altri pensieri. Dopo Otranto v'è Soleto abbandonato, dipoi Fratuerzio: il porto di Taranto, Lupia stanza di soldati, Balesio, Celio, Brindisi cinquanta miglia da Otranto, nobilissimo porto d'Italia, e benchè di più lungo, di più certo e sicuro passaggio, dal quale a Durazzo città di Schiavonia sono dugentoventi miglia.

Brundisio conterminus Pediculorum ager. Novem adolescentes totidemque virgines ab Illyriis tredecim populos genuere. Pediculorum oppida Rudiae, Egnatia, Barion, ante Iapyx a Daedali filio, a quo et Iapygia, Amnes, Pactius, Aufidus ex Hirpinis montibus Canusium praefluens.

Con Brindisi confina il paese dei Pediculi. Nove giovanetti, e altrettante fanciulle venendo quivi di Schiavonia generarono tredici popoli. Le città de' Pediculi sono, Rudia, Egnazia, Barione, prima chiamate Iapide dal figliuolo di Dedalo, da cui anco ebbe il come la Iapigia. I fiumi, il Pattio, e l'Aufido, il quale scendendo dai monti Irpini va a Canusio.

Hinc Apulia Dauniorum cognomine a duce Diomedis socero. In qua oppidum Salapia, Hannibalis meretricio amore inclytum, Sipontum, Uria: amnis Cerbalus, Dauniorum finis: portus Agasus, promontorium montis Gargani, a Salentino sive Iapygio CCXXXIV M pass. ambitu Gargani: portus Garnae, lacus Pantanus. Flumen portuosum Frento, Teanum Apulorum: itemque Larinatum Cliternia, Tifernus amnis. Inde regio Frentana.

Dipoi v'è la Puglia de' Dauni, così chiamata dal duce loro suocero di Diomede. Nella quale è la città di Salapia, famosa per l'amor meretricio d'Annibale: Siponto e Uria: il fiume Cerbalo, confine de' Dauni: il porto Agaso, il promontorio del monte Gargano, lontano da Salentino, ovvero Iapigio dugento trentaquattro miglia col circuito di Gargano: il porto di Garna, il lago Pantano. Il fiume portuoso di Frento, Teano di Puglia: Larino, Cliternia, il fiume Tiferno. Dipoi la regione Frentana.

Ita Apulorum genera tria: Teani, a duce e Grajis: Lucani subacti a Calchante, quae loca nunc tenent Atinates. Dauniorum praeter supra dicta coloniae Luceria, Venusia. Oppida: Canusium, Arpi, aliquando Argos Hippium Diomede condente, mox Argyrippa dictum. Diomedes ibi delevit gentes Monadorum, Dardorumque, et urbes duas, quae in proverbii ludicrum vertere, Apinam et Tricam.

E così vi sono tre sorti di Pugliesi: i Teani, così detti dal duce loro, uno de' Greci: i Lucani, soggiogati da Calcante, i quali luoghi sono ora posseduti dagli Atinati. Oltra le sopraddette, v'è la colonia de' Dauni, Luceria, Venosa: la città Canosa, Arpi, già detto Argo Ippio, edificandolo Diomede, dipoi chiamato Argirippa. Quivi Diornede disfece i popoli Monadi, e i Dardi, e due città, le quali si voltarono in ischerno di proverbio, Apina e 'I'rica.

Cetero intus in secunda regione, Hirpinorum colonia una Beneventum, auspicatius mutato nomine, quae quondam appellata Maleventum: Auseculani, Aquiloni, Abellinates cognomine Protropi, Compsani, Caudini: Ligures, qui cognominantur Corneliani, et qui Baebiani: Vescellani, Deculani, Aletrini, Abellinates cognominati Marsi, Atrani, Aecani, Alfellani, Atinates, Arpani, Borcani, Collatini, Corinenses, et nobiles clade Romana Cannenses, Dirini, Forentani, Genusini, Hordonienses, Hyrini, Larinates, cognomine Frentani, Metinates, ex Gargano Mateolani, Neretini, Matini, Rubustini, Syluini: Strabellini, Turmentini, Vibinates, Venusini, Ulurtini. Calabrorum mediterranei: Aegetini, Apamestini, Argentini, Butuntinenses, Deciani, Brumbestini, Norbanenses, Palionenses, Sturnini, Tutini. Salentinorum: Aletini, Basterbini, Neretini, Valentini, Veretini.

L'altre fra terra nella seconda regione, Benevento una colonia degli Irpini, avendo con miglior augurio cambiato nome; perché già, fu chiamata Malevento. Gli Auseculani, gli Aquiloni, gli Abellinati cognominati Protropi, i Compsani, i Caudini: i Liguri, che son chiamali Corneliani, e i Bebiani ancora: i Vescellani, i Deculani, gli Aletrini, gli Abellinati cognominati Marsi, gli Atrani, gli Ecani, gli Afellani, gli Attinati, gli Arpani, i Borcani, i Collatini, i Corinesi e i Cannesi, nobili per la rotta dei Romani, i Dirini, i Forentani, i Genusini, gli Ordoniesi, gli Irini, i Larinati, cognominati Frentani, i Metinati, i Mateolani da Gargano, i Neritini, i Matini, i Robustini, i Siluini, gli Strabellini, i Turmentini, i Vibinati, i Venusini, gli Ulurtini. I mediterranei di Calabria, gli Egetini, gli Apamestini, gli Argentini, i Butuntinesi, i Deciani, i Brumbestini, i Norbaniesi, i Palionesi, gli Sturnini, i Tutini. Di terra d'Otranto, gli Aletini, i Basterbini, i Neretini, i Valentini, e i Veretini.