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Il
mito dell’Etna si collega direttamente a quello di Tifone.
Quando Zeus scaraventò i Titani nel Tartaro essi non si
diedero per vinti.
Tartaro, per vendetta, si unì con Gea e procreò
Tifone, mostro orribile, alto come le montagne, che aveva torso
e braccia d'uomo, ma cento teste di serpente.
Nessun altro Gigante poteva competere con Tifone per statura e
forza: era alato e dalle bocche delle sue cento teste gettava
fuoco e mandava ruggiti e sibili.
Il mito narra che quando gli Dei videro arrivare Tifone sull'Olimpo
scapparono tutti tranne Zeus e Atena.
Zeus, allora, scagliò alcuni fulmini contro Tifone e lo
colpì con una falce d'acciaio, affinché non potesse
contrastare la sua sovranità.
Benchè ferito Tifone riuscì tuttavia ad avere la
maglio su Zeus: avvolto nelle spire dei serpenti, non poté
più difendersi e si lasciò strappare da Tifone la
falce.
Con la falce Tifone amputò a Zeus i tendini delle mani,
lo trasportò in una grotta della Cilicia, e nella medesima
grotta nascose i tendini, avvolti in una pelle d'orso.
Ermes ed Agipan, però, rubarono i tendini e li restituirono
a Zeus, il quale riapparve in cielo in un carro tirato da cavalli
alati e riprese il combattimento con Tifone. |