Etna, terra di miti e leggende
Il mito dell’Etna si collega direttamente a quello di Tifone.
Quando Zeus scaraventò i Titani nel Tartaro essi non si diedero per vinti.
Tartaro, per vendetta, si unì con Gea e procreò Tifone, mostro orribile, alto come le montagne, che aveva torso e braccia d'uomo, ma cento teste di serpente.
Nessun altro Gigante poteva competere con Tifone per statura e forza: era alato e dalle bocche delle sue cento teste gettava fuoco e mandava ruggiti e sibili.
Il mito narra che quando gli Dei videro arrivare Tifone sull'Olimpo scapparono tutti tranne Zeus e Atena.
Zeus, allora, scagliò alcuni fulmini contro Tifone e lo colpì con una falce d'acciaio, affinché non potesse contrastare la sua sovranità.
Benchè ferito Tifone riuscì tuttavia ad avere la maglio su Zeus: avvolto nelle spire dei serpenti, non poté più difendersi e si lasciò strappare da Tifone la falce.
Con la falce Tifone amputò a Zeus i tendini delle mani, lo trasportò in una grotta della Cilicia, e nella medesima grotta nascose i tendini, avvolti in una pelle d'orso.
Ermes ed Agipan, però, rubarono i tendini e li restituirono a Zeus, il quale riapparve in cielo in un carro tirato da cavalli alati e riprese il combattimento con Tifone.
La lotta durò a lungo ma alla fine Zeus lo incatenò supino sotto l'isola di Sicilia che egli, con la sua mole, occupò tutta, da Capo Peloro a Capo Pachino e sino al Lilibeo e sulla testa di mezzo gli pose come peso il cono dell'Etna.
Il mito narra che Tifone rimase per sempre sepolto sotto l'Etna così ogniqualvolta si scuote nel tentativo di liberarsi fa tremare la terra che lo sovrasta, mentre dalla bocca vomita fuoco e fiamme, e sputa cenere e lapilli.
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