Un insolito pupazzo di neve si è presentato alla nostra porta verso le 14 di mercoledì 6 febbraio; era nostro figlio, fortunosamente ritornato da scuola, scuola sita in quel di Gavi, non in Lapponia!
E nostro figlio ha fatto senz'altro molta meno strada in mezzo alla tormenta di neve che imperversava a quell'ora di quei bambini incamminatisi su per il monte, per tornare a casa loro, verso Bosio, e Cadepiaggio.

Bambini, come si può notare, che prendono l'iniziativa, che non si perdono d'animo, di fronte ad una totale assenza di assistenza nei loro confronti da parte degli adulti.
Già, gli adulti, questi pontefici che salgono in cattedra ogni qualvolta ritengono di dover dispensare perle di saggezza a beneficio di queste selvatiche bestioline, i bambini appunto, ma quel giorno, sotto la tormenta, a Gavi, non c'erano.

Conoscendo il nostro piccolo pupazzo di neve e con un occhio all'evolversi della situazione abbiamo potuto valutare il tempo necessario all'andare in suo soccorso, e non c'è n'è comunque stato bisogno.
Lo stesso hanno fatto altri genitori di figli che questa attuale società non merita.
Ovviamente i genitori di Bosio si sono incontrati a metà strada con i loro figli (loro han dovuto partire in soccorso; lì è molto, ma molto, più distante).

Quasi un anno fa, mercoledì 17 gennaio 2001 (che sia una maledizione legata al mercoledì ?! ) le nostre strade si erano trasformate in piste più adatte a slitte trainate da cani siberiani o da renne che ad automezzi.

Oggi, 6 febbraio 2002 le cose non sono cambiate !!
Pare evidente che inverno dopo inverno il copione si ripeta tristemente e oltre alla neve fiocchino anche i disagi.
Quest'anno le manchevolezze dei nostri amministratori o di chi comunque gestisce dei servizi, ha raggiunto livelli incredibili.

Abitiamo in una zona in cui le precipitazioni nevose sono nella norma, eppure a quanto pare non esiste un "piano d'intervento" per far fronte ad un'emergenza peraltro legata ad un evento puramente meteorologico e quindi circoscritto nel tempo.

Non si chiedeva l'intervento della Protezione Civile, ma semplicemente che QUALCUNO si informasse se i trasporti erano garantiti o magari si valutasse l'evenienza di una chiusura anticipata delle lezioni o comunque si preoccupasse del destino di quei sfortunati che dopo aver atteso invano un mezzo di trasporto, coraggiosi e risoluti hanno trovato la soluzione al problema da soli.

Coraggiosi e risoluti perchè non dimentichiamo che sono poco più che bambini in odore di adolescenza, ma che ci hanno dato un saggio di determinazione e maturità ben maggiore dei cosidetti adulti, che di fronte alla neve cadono ormai in uno stato confusionale senza speranza comportandosi in modo approssimativo ed imprudente !

Prof. Stretti Roberto

Tel. 0143/ 64.33.82