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Gavi e dintorni - Appunti e note di Roberto Stretti

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Parliamo di politica
Gavi, 04 settembre 2002
Prosegue tra i paradossi la vicenda Cementir
MEGLIO UNA TROTA DEL SINDACO?
Si deve ringraziare la trota fario ed il suo periodo riproduttivo (dal primo ottobre) se siamo ancora qui a discutere senza che sia stata ancora realizzata la presa di captazione


Gavi - Finalmente, forse toccati dai numerosi tentativi dell'impresa "Ruberto" (che per conto della Cementir S.p.A. del Gruppo Caltagirone sta costruendo l'acquedotto alternativo alle fonti del Rollino) di forzare il blocco costituito da cittadini della valle e da qualche amministratore, atto ad impedire l'ingresso - è bene ricordare - in un Parco Naturale per realizzare una presa di captazione dell'acqua del Rio Acque Striate in una zona il cui le rocce sono composte in grande quantità di tremolite, la variante peggiore dell'amianto, l'amministrazione comunale di Gavi ha indetto un'assemblea pubblica invitando amministratori locali, rappresentanti della Provincia e della Regione, nel pregiato Teatro di Gavi.

Presenti: quasi al completo la maggioranza comunale, il dottor Massa forse in veste di Consigliere Provinciale e suo rappresentante, o forse come capo gruppo della minoranza "ombra" (vista la mancata partecipazione al dibattito e l'uscita anticipata dopo una telefonata), il Presidente del Parco, il sindaco di Carrosio, il vice presidente della Comunità Montana, il consigliere di minoranza di Voltaggio Bisio, mentre era assente come al solito il suo Sindaco.
Presenti anche alcuni Sindaci di comuni limitrofi che hanno espresso in consiglio comunale solidarietà e preoccupazione per la riduzione dell'acqua del torrente Lemme che alimenta i loro pozzi di captazione, ma soprattutto per il modesto valore che sembra essere dato ormai alla parola democrazia in questa vicenda, dove la figura del sindaco pare essere equiparata ad un amministratore di un grosso condominio.

Tra i presenti, oltre alle Forze dell'Ordine, anche agenti in borghese della Digos che hanno suscitato perplessità e sdegno nei cittadini.
Nella realtà l'unico rappresentante della Regione era la dottoressa Albano che ha ribadito l'importanza della difesa dell'ambiente e delle nostre risorse naturali: è lecito domandarsi se sostiene questa posizione anche nei consigli Regionali.
Se sì, non se n'è accorto nessuno. Infatti, ancora in data 22 giugno 2002, non risultava nessuna interrogazione a favore della "sua Vallemme" nonostante che l'inizio di questo grave problema sia datato 2001 e si debba ringraziare la trota fario ed il suo periodo riproduttivo (dal primo ottobre) se siamo ancora qui a discutere senza che sia stata ancora realizzata la presa di captazione.

L'intervento del Consigliere Bisio, sempre vivace e colorito, ha messo al corrente i presenti che in occasione dell'ennesimo tentativo da parte della ditta Ruberto di forzare il blocco di coloro che hanno a cuore le sorti della valle, che presidiano l'entrata del Parco, i Carabinieri di Voltaggio hanno iniziato a prendere le generalità dei presenti i quali hanno sottolineato l'ingiustizia di essere i soli a doverle fornire suggerendo che venissero richieste anche agli operai della ditta. Per questo, improvvisamente, due di loro si davano alla fuga inseguiti dalle Forze dell'Ordine per i boschi.
Erano forse lavoratori non in regola o peggio dei clandestini?

Certo è che il clima che si va ormai respirando non è dei migliori e la Vallemme sembra terra di confine dove tutto è lecito e giustificabile dai potenti per gli interessi di pochi: si credeva che fatti molto gravi fossero già avvenuti e difficilmente eguagliabili, ma il giorno successivo a questa serata è accaduto l'incredibile! Come riportato in altra parte di questo settimanale, nella mattinata un cronista di un giornale locale seguiva i camion della ditta Ruberto che trasportavano materiale proveniente dagli scavi per la posa in opera della tubazione dell'acquedotto, lungo la strada tra Carrosio e Voltaggio, probabilmente contenente amianto fino ad una discarica nei pressi di Tortona dove cercava di documentare fotograficamente il fatto e per questo veniva allontanato in malo modo.
Purtroppo in occasione dell'ultimo carico il Sig. Giannoni di Carrosio decideva di fare la medesima cosa, ma veniva tamponato da uno dei due camion dai quali scendevano ben cinque individui che passati all'azione gli strappavano la sua macchina fotografica, per poi passare a malmenarlo brutalmente tanto da costringerlo a dover ricorrere alle cure mediche con successivo ricovero al nosocomio di Tortona.
Ci si interroga se viviamo ancora in Piemonte o senza avvedercene ci siamo trasferiti in qualche area sub-urbana degradata nel profondo Sud in mano a loschi personaggi mafiosi.

L'ultima notizia in questo deserto dove la democrazia sta agonizzando, è che il Prefetto ha deciso di aprire un fascicolo sulla questione dopo aver ricevuto un esposto del Presidente del Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo che si andava ad aggiungere a quello dei Sindaci di Gavi e Carrosio e a quelli di privati cittadini, senza però iscrivere per il momento nessuno nel registro degli indagati.


Gavi, 04 settembre 2002

07set02 pubblicato sul n.23 di Cittadella
Periodico della provincia alessandrina - Cittadella - Periodico della provincia alessandrina -
Prof. Roberto Stretti

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