Scelgo Verona come prima maratona "da papà con figlio al seguito" perchè ottima base d'appoggio familiare, oltre a Silvia ci saran a tifare pure la mia mamma e compagno. L'organizzazione è al solito espletata per tempo, che da un anno a questa parte, vola proprio via veloce. Rispetto al solito, il programma di allenamento podisitco rimane invariato con i soliti km (pochi ma buoni) e le solite gare (tante), quello natatorio pure, mentre la bici sembra proprio accantonata, ed è qui, con la carenza delle 3-4 ore di pedalata abituali il sabato mattina, che mi sento timoroso: l'ho sempre considerato come il "lungo prediletto".
In ogni caso mi ritrovo alla partenza, affacciato dal balcone dell'albergo (ottima scelta), bello pronto, superati i raffreddori di stagione e le ore tolte al sonno dal mio amato Nicola che però con la sua presenza mi ripaga sopra ogni cosa.

fasi iniziali

Con il pettorale colorato personalizzato usufruisco della miglior griglia di partenza che gestisce oltre 1800 maratoneti (dopo un'ora ed un quarto ben di più saranno, ahiME', i runners sulla mezza distanza...).
Obiettivo dichiarato a chi me lo chiede è 2.39, ossia migliorare il pb di Barcelona 2009; certo che 2.38.59 sarebbe meglio, così come anche solo limare l'ultimo tempo in maratona, 2.44 quello di Berlino, sarebbe una gran cosa...(ci sarebbe anche una bevuta in palio con un fanfurellone rivale concittadino in realtà ;-))
Pronti partiti, con il primo km in leggera salita sul lungo corso che esce dalle mura della città, vede i "mai visti così tanti" africani al via prendere il largo, mentre un drappello composto da lepri e le prime tre donne, anch'esse di colore, solo pochi metri avanti a me...essendo il ritmo poco più veloce del mio, sui 3e50, decido di attaccarmi e di sfruttarne scia e appunto ritmo, simultaneamente ad un'altra manciata di podisti. Dopo neanche 4km però l'andatura aumenta sensibilmente (avevo anche sentito gli allenatori in bicicletta dar di numeri tipo 2.33 finale...troppo per me), quindi rallento e mi sintonizzo su quanto premeditato, ossia 3.45 al km, con passaggi ogni 5km tra i 18.30 e 19 minuti. In breve mi ritrovo a condurre un gruppetto che addirittura si congratula e compiace della mia costante andatura; la prima parte del percorso è bella filante con poche curve ma diversi saliscendi, mi avvisano che nell'ultima parte, in centro, si attraverserà più volte l'Adige, ponti in agguato insomma, ma soprattutto ciotolato, e curve e controcurve. Proseguo concentrato sul mio ritmo, con l'occhio a quel 3.45 bello evidente sul mio gps, mentre avevo messo già da parte i riferimenti orizzontali sul percorso, con km e bip dei vari strumenti da polso, mio compreso, del tutto asincronizzati. Ogni tanto qualcuno si affianca come per darmi il cambio, ma avverto il suo respiro non proprio ottimale, segno con conferma seguente che il drappello è destinato a sfoltirsi sempre più.
Alla mezza stupito e contento constato il miglior passaggio possibile, ossia quello che non prevalica la soglia di presunzione, 1.18.45. Ricalcolo tra me e me che sensazioni alla mano il personale non è un'utopia, che devo però trattenermi e rimaner concentrato su quel ritmo, senza farmi prender nè da entusiasmo, nè da paure: consapevole che con una seconda mezza più lenta anche di oltre un minuto, quanto desiderato si può portare a casa! Dal 25° mi avvicino sempre più ad altri maratoneti che mi avevan fin lì preceduto, tra questi la terza donna...fino al 30° però, la monotonia del lungo Adige viene pareggiata da una fastidiosa brezza contraria, che sfido col desiderio di affrontare quanto prima il temuto tratto di percorso in quel di Verona città, la parte antica. Manco farlo apposta, accade l'inaspettato: si sapeva certo che negli ultimi 10 km il percorso della maratona si sovrapponeva a quella della maratonina, ma non mi immaginavo proprio di dover subire un intralcio simile, tuttaltro confidavo in un aiuto psicologico! Che alla fine forse forse c'è stato, non vedevo l'ora finisse ed in fondo non m'è pesata 'sta cosa psicologicamente. Di sicuro non aver potuto seguire la strada migliore nel labirinto dei calli del centro storico, intento piuttosto a dribblare con aiuto di grida e braccia chi, in ogni caso rispettosamente, faceva la sua gara ad oltre 5' al km, fa lievitare l'average pace del mio Timex di un paio di secondi. Unito ai saliscendi ed al giustificabile calo di rendimento dopo quasi due ore e mezzo di corsa, sento tutto ciò pesare sulle gambe ma oramai l'Arena è circondata, attraversata e conquistata tra gli applausi e le "spinte" dei miei cari a quali dedico ed intendo trasmettere con orgoglio tutta la mia soddisfazione e felicita!

Alla fine il riscontro cronometrico lima il personale di 8 secondi, 2h39m41s, relegandomi in 23a posizione assoluta come 2° di categoria; considerando a freddo nel complesso, dati del gps, altimetria del percorso generale, ma soprattutto, negli ultimi 10 km, il fondo in ciotolato, le curve su strade strette ed affollatissime tanto da costringermi a spingere e/o zigzagare fin quasi a fermarmi "per l'aperitivo" ai ristori (degli altri) credo di aver come minimo "regalato" un minuto....pensando inoltre ad un percorso tipo Berlino, ritengo addirittura di potermi arrogare un ulteriore potenziale PB! Correre avanti per credere ;-)