STRONGMAN, ora so cosa vuol dire: non solo un percorso, davvero tosto, ad ostacoli, che affronti chi più chi meno in un due-tre ore, ma un'esperienza memorabile, iniziata dall'incontro all'aereoporto di venerdì pomeriggio, terminata con gli abbracci di arrivederci di lunedì all'alba. Ho condiviso tutto proprio tutto assieme ad un gruppo speciale, formato da persone mai viste prima, ma come se si fossero conosciute da sempre, Amici: questa è la parte più bella della passione che ci accomuna, la Corsa, la stessa che ha incrociato le nostre Storie (raccolte da Manlio). Ringrazio la Gazzetta dello Sport e Fisherman's Italia che mi ha dato questa opportunità che ho cercato di ripagare con entusiasmo, orgoglio e massimo impegno, sempre divertendomi. Mi sento fortunato a raccontare questa avventura, iniziata con una candidatura improvvisata, nata lì, sul momento quella mattina presto di gennaio. Prima l'illusione, poi il dubbio sul motivo fortunato per cui sia stato scelto; in cuor mio la speranza è sempre stata fosse diviso equamente tra i due aspetti segnalati e che ho cercato di confermare sul campo durante tutto il weekend: dai riscontri che sto ricevendo, posso dire di esserci riuscito! :-) Va bene il tutto sommato "relativo" aspetto agonistico, vabbè "ironman", "maratoneta", ma non vado alle Olimpiadi, mi alzo presto ogni mattina per andare a lavorare: a lavorare in un luogo, dove nascono si i bambini - è nato un anno fa mio figlio (mi dà una carica di energia incredibile, mi ricarica, non mi fa fermare perchè sà che se mi fermo mi spengo) - ma dove vengono curati i più sfortunati e dove putroppo ne muoiono nonostante le cure e l'impegno e la loro forza mai vista altrove. Se possibile vorrei poter dare un messaggio ai bimbi più fortunati, sani come il mio Nicola: quello di impegnarsi e lottare, dare il massimo nelle cose che fanno viste le loro possibilità. Perciò per quel che dipende da noi, dico sempre qualsiasi cosa facciamo dobbiamo farla al meglio, per Rispetto. Magari mettendoci entusiasmo, simpatia, essendo cordiali e sorridenti! Ecco, si, così rischi di diventare Strongman! Fatto sta che venerdì 15 aprile mi incontro prima con Simone da Treviso, per poi raggiungere il resto della spedizione a Bergamo, dal cui aereoporto è previsto il volo che ci porterà a Dusselsdorf. In men che non si dica, diventiamo "gruppo" che siamo già a destinazione, il Nurburgring. Il lussuoso, magari modesto per i tedeschi, albergo che ci ospita è parte stessa del famoso circuito di Formula 1, la location della Fisherman's Friend Strongman Run 2011. In stanza mi ritrovo sul letto il sacco gara con all'interno pettorale, caramelle ("vuoi una fisherman?"), card di accesso, giubbino antivento (che si aggiunge alla felpa già consegnata in Italia)...roba da VIP insomma! Sabato mattina reincontro a colazione, incredibile come siam già tutti così uniti, quanto io conosca già i nomi di tutti, quanto loro sappiano..... quanto parli e quanto e cosa mangi!!! La giornata vola letteralmente tutti assieme ascoltando ciascuno le storie altrui, passeggiando tra gli stands, seduti davanti ad un boccale di birra o ad un piatto di salsiccia (lunga ma lunga eh?)....altro briefing che l'evento prende corpo, la sera prevede il Pre-Run-Party, con l' Official Welcoming alle 7 pm, cena e danze scatenate fin le 2 am, da Strongman di razza insomma! Ovviamente chi mi conosce..ehm...sa che sono sempre ligio al protocollo (specie di questo tipo) che viene proposto; sul momento chi punta su di me, agonisticamente parlando, comincia a dubitarne...mah! Ma è già mattino che a colazione, leggermente differita stavolta, ci si ritrova, pronti ad entrare nel campo di battaglia, luna park dei runner, tra i compagni di avventura miei, compagni di gioco di tutti i diecimila e più partenti. Perso un po' di tempo in area VIP, anzi no, non butterei un solo secondo di questo weekend, senza riscaldamento, cerchiamo di entrare il più davanti possibile nella griglia di partenza, all'italiana insomma: chi più sfacciatamente, nel mezzo, fronte media, chi defilato, leggi me...che dopo l'ingresso dei top team sponsorizzati, riesco praticamente ad approfittarne stando in prima fila. Le emozioni del momento, l'eccitazione alle mie spalle, la musica travolgente...un pensiero ai miei cari, sono lì grazie a loro in fondo, è tutta energia che vedrò di non farmi mancare. Lo sparo e via, i primi metri, sembran quasi una corsa su strada, ove, ben abituato, mi trovo nelle prime posizioni a controllare gli "avversari", poi un po più indietro per vedere come affrontano il primo ostacolo, che come i successivi 13 (da compiere due volte), conosco solo "di nome", sulla carta insomma: "double trouble", una sequenza alternata di blocchi di fieno e copertoni da saltare tre volte. Grazie alla velocità e la fiducia riposta sulle mie leve, supero baldanzoso la prima serie, ma alla seconda, infilo il piede tra due gomme affiancate, la gamba mi sprofonda e con un effetto "depilazione" rimango incastrato!!! Cominciamo bene penso tra me e me, è meglio iniziare a ridere insomma...dopo qualche secondo riprocedo, assaporando un tratto del percorso che sarà frequente, dentro il circuito automobilistico: la via di fuga in ghiaino...non male....poi si sale poi si scende poi si salgono degli spalti e si riscende a tutta nel bosco, tra i prati, saltando fossi, schivando pozze...siamo nel "devil's playground", non dura poco, anzi, a mio avviso prosegue anche dopo e tra gli ostacoli seguenti: "cool down" dove invece di scivolare balzo alle massime falcate fino a scavalcare il guado finale, "cliffhanger", il più temuto, vista la mia scarsa trazione degli arti superiori, che in un paio di secondi (era corta la scala per fortuna!) supero seppur al limite della regolarità cedendo proprio sul bordo del...baratro (no dai) ;-) Consapevole a quel punto di trovarmi tra "i primi cinquanta" (=aspettative di Manlio, e quasi di Silvia e Valentina - "nei dieci" - ma per meriti danzanti ;-)...), appurato che di corribile, viste le pendenze non ce n'è poi tanto, decido di cominciare a gestirmi per il secondo giro, affrontando con gran divertimento "down under", un vascone di acqua gelida (ed al primo giro non ancora troppo infangata), attraversato da tronchi piazzati orizzontalmente, solo in teoria da superare in apnea...e successivamente con attenzione, concentrazione ed equilibrio "hang over", forse il più fastidioso diciamo, una rete stesa orizzontalmente sopra a della melma fangosa. Tra saliscendi ripidissimi con i fondi più disparati (antitesi del tartan), a metà giro si affronta "schicksalsberg", una lunga e ripida salita, almeno in asfalto per fortuna, assolutamente il tratto più faticoso ed impegnativo del tracciato, nella cui parte finale sono stati piazzati non-ricordo-quanti muri di fieno da 3 metri ciascuno! Ebbene, il primo giro mi devo arrangiare da solo con aiuto di rincorsa e tutta la forza di braccia e...denti(!) dal momento che superati tutti, mi accorgo di aver incollato del fieno al palato!!! :-) Il tentativo di togliermelo correndo infilando un dito in bocca si trasforma in un tentativo di vomitare (scusate, ma rideteci su, anche questo fa "strong"!) L'ostacolo 8, "kiesimandsharo", tanto per cambiare si maschera per così dire con le ascese già affrontate in precedenza, magari confondendosi tra una gradinata (scivolosissima il secondo giro perchè in prossimità di un ristoro coi suoi resti di bevande, bucce di arance e banane...)e una montagna di terra o ghiaia da superare a quattro zampe, per poi ridiscendere culo a terra...a sì, siam rientrati nel circuito fianco pista, a proposito di ghiaia. Ma devo dire di aver imparato la tecnica, effettivamente ho sempre guadagnato terreno (se vi interessa chiedetemelo ;-P) Finalmente "fishernetz", la piscina gelata dalla quale devi uscire "non assiderato" arrampicandoti su una rete....sopravvalutata, due bracciate e mezzo e non fai la fine del tonno che ha sbagliato mare; gli ultimi 4 ostacoli del giro, sicuramente sono i più divertenti, perchè costruiti e posizionati in rapida successione nel mezzo del circuito, a stretto contatto con il pubblico festante, a dir poco, una bolgia pazzesca (e ci credo a guardare noi altri!!!). "Dirty dancing", la vasca di fango, al primo passaggio ancora tale, "stairway to heaven" la piramide di blocchi di fieno che ti fa salire e poi scendere di almeno 5 metri, "hot wheels", i copertoni buttati disordinatamente per slogarti come minimo le caviglie, ed all'ultimo "alcatraz", dove in partenza ci avrei giocato il "fil rouge", visti i miei allenamenti domestici con Nicola (vere e proprie gare!): non avevo pensato al fondo ghiaioso in verità, nonchè alle ferite e contusioni varie a gambe e ginocchia che fin lì mi ero meritato. Ultima parabolica lato ghiaia e poi rettilineo finale per concludere il giro e cominciarne il secondo. Son passati quasi 45 minuti, presto!, sotto l'ora e mezza potrei farcela, penso tra me, imponendomi il divieto di farmi superare cominciando a puntare chi sta davanti. E' però una cosa non fattibile, quando all'orizzonte intravedo il muro di doppiati che mi accingo a raggiungere in prossimità del terzo ostacolo: assolutamente nulla di drammatico, anzi tutt'altro...l'esperienza strongman la vivo sicuramente meglio in questo frangente, chiedendo strada al grido "tzwai runde bitte", "sorry", ridendo da matti superando chiappe di omaccioni nudi infangate al vento, costumi tra i più improponibili persino a carnevale, ma soprattutto sfruttando l'aiuto e l'altruismo (ricambiato con qualche abbraccio e stretta di mano) di chi mi aiuta a salire gli ostacoli divenuti insormontabili in autonomia vista l'assenza di rincorsa e la naturale stanchezza. Gli ultimi ostacoli sono un tripudio di divertimento, festa e...fango, proprio un "dirty dancing" dove a proposito mi aspettavo una voragine verso la fine dell'ostacolo: temo di averla attraversata montando sulla schiena di qualcuno che si era spalmato sotto il "tiramisù".....chiedo perdono! Ultimissimi ostacoli e la festa sembra già finita, non resta che il rettilineo finale, già mi mancano(!) ma non assolutamente la spinta che avverto di IreneCinziaManlioMariaMariellaSimonaOliviaSilviaValentinaDanielai2Andreai2FilippoGaspareSimoneOmarTuqGladiatoreSpritzAlessandroMichelePinoRobertoEnrico.... così come quella da casa da chi mi vuole bene, che spero tanto di aver reso orgogliosi! ASSIEME siamo arrivati 25mi, in 1 ora e 34 minuti, meri numeri che poco quantificano un qualcosa che rimarrà sempre dentro di me, sempre dentro ciascuno di noi GRANDISSIMI STRONGMAN.

 

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Articolo su Correre di settembre 2011