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XVIII GIORNATA MONDIALE DELLA
GIOVENTÙ
MESSAGGIO DEL SANTO
PADRE GIOVANNI PAOLO II
PER LA XVIII GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ
(13 APRILE 2003)
"Ecco la tua madre!" (Gv 19,27)
Carissimi giovani!
1. E' per me una gioia costantemente rinnovata rivolgervi uno speciale
Messaggio in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù, per
testimoniarvi anche in questo modo l'affetto che vi porto. Custodisco
nella
memoria, come un ricordo luminoso, le impressioni suscitate in me dai
nostri
incontri nelle Giornate Mondiali: i giovani e il Papa insieme, con una
schiera di Vescovi e di sacerdoti, guardano a Cristo, luce del mondo, Lo
invocano e Lo annunciano all'intera famiglia umana. Mentre rendo grazie a
Dio per la testimonianza di fede che avete dato ancora recentemente a
Toronto, vi rinnovo l'invito pronunciato sulle rive del lago Ontario: «La
Chiesa guarda a voi con fiducia e attende che diventiate il popolo delle
beatitudini!» (Exhibition Place, 25 luglio 2002).
Per la XVIII Giornata Mondiale della Gioventù che celebrerete nelle
diverse
diocesi del mondo, ho scelto un tema in relazione con l'Anno del Rosario:
"Ecco la tua madre!" (Gv 19,27). Prima di morire, Gesù offre all'apostolo
Giovanni quanto ha di più prezioso: sua Madre, Maria. Sono le ultime
parole
del Redentore, che assumono perciò un carattere solenne e costituiscono
come
il suo testamento spirituale.
2. Le parole dell'angelo Gabriele a Nazareth: "Ti saluto, o piena di
grazia"
(Lc 1, 28) illuminano anche la scena del Calvario. L'Annunciazione si pone
agli inizi, la Croce segna il compimento. Nell'Annunciazione, Maria dona
nel
suo seno la natura umana al Figlio di Dio; ai piedi della Croce, in
Giovanni, accoglie nel suo cuore l'umanità intera. Madre di Dio fin dal
primo istante dell'Incarnazione, Ella diventa Madre degli uomini negli
ultimi momenti della vita del Figlio Gesù. Lei, che è senza peccato, al
Calvario "conosce" nel proprio essere la sofferenza del peccato, che il
Figlio prende su di sé per salvare gli uomini. Ai piedi della Croce su cui
sta morendo Colui che ha concepito con il "sì" dell'Annunciazione, Maria
riceve da Lui quasi una "seconda annunciazione": «Donna, ecco il tuo
figlio!» (Gv 19,26).
Sulla Croce, il Figlio può riversare la sua sofferenza nel cuore della
Madre. Ogni figlio che soffre ne sente il bisogno. Anche voi, cari
giovani,
siete posti di fronte alla sofferenza: la solitudine, gli insuccessi e le
delusioni nella vostra vita personale; le difficoltà di inserzione nel
mondo
degli adulti e nella vita professionale; le separazioni e i lutti nelle
vostre famiglie; la violenza delle guerre e la morte degli innocenti.
Sappiate però che nei momenti difficili, che non mancano nella vita di
ognuno, non siete soli: come a Giovanni ai piedi della Croce, Gesù dona
anche a voi sua Madre, perché vi conforti con la sua tenerezza.
3. Il Vangelo dice poi che «da quel momento il discepolo la prese nella
sua
casa» (Gv 19,27). Questa espressione, tanto commentata fin dalle origini
della Chiesa, non designa soltanto il luogo in cui abitava Giovanni. Più
che
l'aspetto materiale, essa evoca la dimensione spirituale di tale
accoglienza, del nuovo legame che si instaura fra Maria e Giovanni.
Voi, cari giovani, avete più o meno la stessa età di Giovanni e lo stesso
desiderio di stare con Gesù. Oggi è a voi che Cristo chiede espressamente
di
prendere Maria "nella vostra casa", di accoglierla "tra i vostri beni" per
imparare da Lei, che «serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore»
(Lc 2,19), la disposizione interiore all'ascolto e l'atteggiamento di
umiltà
e di generosità che la contraddistinsero come prima collaboratrice di Dio
nell'opera della salvezza. E' Lei che, svolgendo il suo ministero materno,
vi educa e vi modella fino a che Cristo non sia formato in voi pienamente
(cfr Rosarium Virginis Mariae, 15).
4. Per questo ripeto anche oggi il motto del mio servizio episcopale e
pontificale: «Totus tuus». Ho costantemente sperimentato nella mia vita la
presenza amorevole ed efficace della Madre del Signore; Maria mi
accompagna
ogni giorno nel compimento della missione di Successore di Pietro.
Maria è Madre della divina grazia, perché è Madre dell'Autore della
grazia.
Affidatevi a Lei con piena fiducia! Risplenderete della bellezza di
Cristo.
Aperti al soffio dello Spirito, diverrete apostoli intrepidi, capaci di
diffondere intorno a voi il fuoco della carità e la luce della verità.
Alla
scuola di Maria, scoprirete l'impegno concreto che da voi Cristo
s'attende,
imparerete a mettere Lui al primo posto nella vostra vita, ad orientare a
Lui i pensieri e le azioni.
Cari giovani, lo sapete: il cristianesimo non è un'opinione e non consiste
in parole vane. Il cristianesimo è Cristo! E' una Persona, è il Vivente!
Incontrare Gesù, amarlo e farlo amare: ecco la vocazione cristiana. Maria
vi
viene donata per aiutarvi ad entrare in un rapporto più vero, più
personale
con Gesù. Con il suo esempio, Maria vi insegna a posare uno sguardo
d'amore
su di Lui, che ci ha amati per primo. Con la sua intercessione, Ella
plasma
in voi un cuore di discepoli capaci di mettersi in ascolto del Figlio, che
rivela il volto autentico del Padre e la vera dignità dell'uomo.
5. Il 16 ottobre 2002 ho proclamato l'"Anno del Rosario" ed ho invitato
tutti i figli della Chiesa a fare di questa antica preghiera mariana un
esercizio semplice e profondo di contemplazione del volto di Cristo.
Recitare il Rosario significa infatti imparare a guardare Gesù con gli
occhi
di sua Madre, amare Gesù con il cuore di sua Madre. Consegno oggi
idealmente
anche a voi, cari giovani, la corona del Rosario. Attraverso la preghiera
e
la meditazione dei misteri, Maria vi guida con sicurezza verso il suo
Figlio! Non vergognatevi di recitare il Rosario da soli, mentre andate a
scuola, all'università o al lavoro, per strada e sui mezzi di trasporto
pubblico; abituatevi a recitarlo tra voi, nei vostri gruppi, movimenti e
associazioni; non esitate a proporne la recita in casa, ai vostri genitori
e
ai vostri fratelli, poiché esso ravviva e rinsalda i legami tra i membri
della famiglia. Questa preghiera vi aiuterà ad essere forti nella fede,
costanti nella carità, gioiosi e perseveranti nella speranza.
Con Maria, ancella del Signore, scoprirete la gioia e la fecondità della
vita nascosta. Con Lei, discepola del Maestro, seguirete Gesù lungo le
strade di Palestina, divenendo testimoni della sua predicazione e dei suoi
miracoli. Con Lei, Madre dolorosa, accompagnerete Gesù nella passione e
nella morte. Con Lei, Vergine della speranza, accoglierete l'annuncio
gioioso della Pasqua e il dono inestimabile dello Spirito Santo.
6. Cari giovani, solo Gesù conosce il vostro cuore, i vostri desideri più
profondi. Solo Lui, che vi ha amati fino alla morte (cfr Gv 13,1), è
capace
di colmare le vostre aspirazioni. Le sue sono parole di vita eterna,
parole
che danno senso alla vita. Nessuno all'infuori di Cristo potrà darvi la
vera
felicità. Seguendo l'esempio di Maria, sappiate dirGli il vostro "sì"
incondizionato. Non ci sia posto nella vostra esistenza per l'egoismo né
per
la pigrizia. Ora più che mai è urgente che voi siate le "sentinelle del
mattino", le vedette che annunciano le luci dell'alba e la nuova primavera
del Vangelo, di cui già si vedono le gemme. L'umanità ha un bisogno
imperioso della testimonianza di giovani liberi e coraggiosi, che osino
andare controcorrente e proclamare con forza ed entusiasmo la propria fede
in Dio, Signore e Salvatore.
Sapete anche voi, cari amici, che questa missione non è facile. Essa
diventa
addirittura impossibile, se si conta solo su se stessi. Ma «ciò che è
impossibile agli uomini, è possibile a Dio» (Lc 18,27; 1,37). I veri
discepoli di Cristo hanno coscienza della propria debolezza. Per questa
ragione pongono tutta la loro fiducia nella grazia di Dio che accolgono
con
cuore indiviso, convinti che senza di Lui non possono fare nulla (cfr Gv
15,5). Ciò che li caratterizza e li distingue dal resto degli uomini non
sono i talenti o le disposizioni naturali. E' la loro ferma determinazione
a
camminare alla sequela di Gesù. Siate loro imitatori come essi lo furono
di
Cristo! E "possa egli davvero illuminare gli occhi della vostra mente per
farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria
racchiude la sua eredità fra i santi e qual è la straordinaria grandezza
della sua potenza verso di noi credenti secondo l'efficacia della sua
forza"
(Ef 1,18-19).
7. Cari giovani, il prossimo Incontro Mondiale si terrà, come sapete, nel
2005 in Germania, nella città e diocesi di Colonia. La strada è ancora
lunga, ma i due anni che ci separano da quell'appuntamento possono servire
di preparazione intensa. Vi aiutino nel cammino i temi che ho scelto per
voi:
- 2004, XIX Giornata Mondiale della Gioventù: «Vogliamo vedere Gesù» (Gv
12,21);
- 2005, XX Giornata Mondiale della Gioventù: «Siamo venuti per adorarlo» (Mt
2,2).
Vi ritroverete intanto nelle vostre Chiese locali per la Domenica delle
Palme: vivete con impegno, nella preghiera, nell'ascolto attento e nella
condivisione gioiosa queste occasioni di "formazione permanente",
manifestando la vostra fede fervida e devota! Come i Magi, siate anche voi
pellegrini animati dal desiderio di incontrare il Messia e di adorarlo!
Annunciate con coraggio che Cristo, morto e risorto, è vincitore del male
e
della morte!
In questo tempo minacciato dalla violenza, dall'odio e dalla guerra,
testimoniate che Egli è il solo che possa donare la vera pace al cuore
dell'uomo, alle famiglie e ai popoli della terra. Impegnatevi a ricercare
e
promuovere la pace, la giustizia e la fraternità. E non dimenticate la
parola del Vangelo: «Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati
figli di Dio» (Mt 5,9).
Nell'affidarvi alla Vergine Maria, Madre di Cristo e Madre della Chiesa,
vi
accompagno con una speciale Benedizione Apostolica, segno della mia
fiducia
e conferma del mio affetto per voi.
Dal Vaticano, 8 marzo 2003
IOANNES PAULUS II
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