|
|
|
|
|
|
|
|
Otto Volte Beati |
|
|
|
|
|
|
|
«Chi non ha letto il
Discorso della Montagna » (Matteo 5-7), afferma
lo scrittore francese Francois Mauriac (1
885-1970), «non è in grado di sapere cosa sia
il cristianesimo». E le Beatitudini con cui il
discorso si apre (5,3-10) sono forse la pagina
più alta e celebre di Matteo. In otto frasi
solenni e paradossali vengono proclamati
'beati" gli sconfitti e gli infelici della
storia: «Beati i poveri in spirito... Beati gli
afflitti... Beati i miti... Beati gli affamati e
assetati di giustizia... Beati i
misericordiosi... Beati i puri di cuore... Beati
gli operatori di pace... Beati i perseguitati per
la giustizia ... ».
Una nona beatitudine - «Beati voi quando
v'insulteranno ... » - è in realtà una specie
di commento all'ottava e ultima beatitudine.
Fondamentali sono la prima e la sesta che
coinvolgono 'spirito" e "cuore'. Nel
linguaggio biblico questi due vocaboli non
significano intimità o vaga spiritualità,
bensì la profondità della coscienza che è
sorgente dell'essere e dell'agire di tutta la
persona. Ciò che esige Gesù dal suo discepolo
(e per Matteo "discepolo' è sinonimo di
"cristiano') è una tensione totale e
assoluta, è un atteggiamento totale di
donazione, di distacco e di amore e non soltanto
alcune opere da compiere in alcune ore della
vita. Non per nulla Gesù dichiara: «Siate
perfetti come perfetto è il Padre vostro
celeste» (5,48).
Questa pagina potente e delicata ha lasciato una
traccia anche in chi era lontano dalla fede, come
confesserà lo scrittore ateo francasse André
Gide che nell'opera Nuovi nutrimenti (1935)
riconoscerà la forza dirornpente delle parole di
Cristo, anche là dove egli sembra invocare la
scelta masochistica dell'afflizione: «
Interpreta male questa parola chi vi vede un
incoraggiamento a piangere». in realtà è un
appello a sperare nella vera consolazione,
ritrovando "conforto" nel senso
originario del termine, cioè fortezza e forza.
Ora noi vorremmo solo evocare l'ingresso delle
Beatitudini nella musica. Faremo, tra i tanti,
solo due esempi. Il primo è quello del francese
César Frank (1882-1890) che, per ben dieci anni,
lavorerà a un immenso oratorio musicale
intitolato appunto Us Béatitudes, apprezzato da
Débussy e distribuito nell'arco di due ore.
Stupende sono le parti in cui Cristo si presenta
in scena come protagonista per offrire una parola
che valichi i secoli e «faccia rinascere la
speranza». Ma un cenno particolarmente intenso
vorrei riservare al massimo musicista italiano
vivente, Goffredo Petrassi, a cui sono legato da
amicizia e venerazione profonda. Nel 1968 egli ha
commentato musicalmente le Beatitudines come
«testimonianza per Martin Luther King»: in soli
12 minuti cinque strumenti e un basso (o un
baritono) offrono un testo musicale spoglio,
dotato di estrema semplicità, densità e
purezza. Speriamo che venga riproposto
all'ascolto e alla meditazione in qualche
esecuzione! |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Tratto da Famiglia Cristiana |
|
|
|