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Nelle mani
dellOnnipotente |
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Nei mari estremi è il titolo di un libro
autobiografico della scrittrice Lalla Romano
apparso nel 1987 e riedito lo scorso anno da
Einaudi con uninteressante premessa che,
tra laltro, spiegava anche il valore
allusivo di quel titolo. Esso, infatti, ricalca
lequivalente di una novella di Hans
Christian Andersen, famoso autore ottocentesco
danese di fiabe. In quella novella si
giustificava già la vera origine di quel titolo:
due marinai, personaggi del racconto, prima di
addormentarsi leggono un brano della Bibbia. E
una sera simbattono nel Salmo 139 (138),9:
«... pur nei mari estremi, la Tua mano mi guida,
mi sostiene la Tua destra!». Alla fine, quando
il sonno avvolge il lettore, «la Bibbia era
sotto il capo del marinaio, e la Fede e la
Speranza nel suo cuore. Dio era con lui... pur
nei mari estremi».
Ebbene, il Salmo 139 che invitiamo a cercare
nella Bibbia presente in tutte le case dei nostri
lettori è un gioiello di grande bellezza e di
intensa spiritualità. «Vi si avverte»,
scriveva ii teologo A.T. Robinson, «il senso
miracoloso, avvincente e straordinario di Dio che
si proietta in ogni direzione, sopra, sotto,
innanzi e indietro». È lesperienza della
presenza totale di Dio, dalla quale è folle
fuggire. San Paolo ad Atene, citando il poeta
greco Arato di Soli (III sec. a.C.), affermava
che «in Lui viviamo, ci muoviamo ed esistiamo»
(Atti 17,28).
Si inizia celebrando lonniscienza divina:
Dio mi conosce «quando seggo e quando mi alzo,
quando cammino e quando sosto», azioni estreme
che riassumono tutte le altre. Gli sono familiari
anche il pensiero e la mia parola prima ancora
che sboccino.
Si esalta, poi, lonnipresenza divina: tutto
lo spazio è percorso dal Signore, quello
verticale (cielo-inferi) e lorizzontale
(est-aurora e ovest-mar Mediterraneo); anche il
tempo con la sua sequenza notte-giorno è
perlustrato da Dio, al quale non resiste né la
tenebra né la morte. Il salmista si fissa
successivamente sulla realtà più stupenda,
luomo, prodigio di Dio.
Attraverso il simbolo del vasaio, dello scultore
e dei tessitore si dipinge lazione divina
nel segreto del grembo della madre.
Il Creatore riesce a scorgere in
quellembrione già tutto il suo destino
futuro:
«Anche lembrione i tuoi occhi lhanno
visto», si legge nel versetto 16, «e nel tuo
libro erano tutti scritti i giorni che furono
formati quandancora non ne esisteva uno!».
In finale il Salmo esplode in un grido veemente
contro i nemici di Dio che si illudono di
sfidarlo. Ma il tono globale dellinno è
quello della serenità: si è certi che non si
può cader fuori dalle mani
dellOnnipotente.
Anche un antico testo aramaico, scoperto a
El-Amarna, in Egitto, affermava: «Se noi saliamo
in cielo, se noi scendiamo negli inferi, la
nostra testa è nelle Tue mani!».
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Tratto da Famiglia Cristiana |
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