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Melchisedek
figura di Cristo |
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Melchisedek, re di Salem,
offrì pane e vino: era sacerdote del Dio
altissimo e benedisse Abram con queste parole:
Sia benedetto Abram dal Dio altissimo, creatore
del cielo e della terra e benedetto sia il Dio
altissimo, che ti ha messo in mano i tuoi
nemici».
Così si legge in Genesi, 14,18-20, un brano che
la liturgia cristiana propone nella solennità
del Corpo e del Sangue del Signore. La ragione è
evidente nel segno del pane e del vino,
lofferta che questo re cananeo della futura
città di Gerusalemme, la capitale del re Davide,
presenta al patriarca biblico Abramo.
Certo, come scriveva Paul Claudel nel suo dramma
Lannunzio a Maria (1912), «interroga la
vecchia terra ed essa ti risponderà col pane e
col vino». Ma per il cristiano questi frutti
della terra diventano segno di un mistero più
alto, quello delleucaristia.
È in questa luce che lepisodio di
Melchisedek acquista una luce diversa nel suo
senso originario.
Per lantico autore della Genesi
lofferta di pane e vino ad Abramo, che
tornava da una spedizione militare e passava nel
territorio del re di Salem, era un segno di
ospitalità:
si offrono, infatti, cibo e bevanda per le truppe
affamate e per il loro capo Abramo, indicando
accoglienza, sicurezza e permesso di transito.
Ma già la Lettera agli Ebrei andrà oltre e
vedrà nel volto di Melchisedek il profilo del
sacerdote perfetto Gesù Cristo (capitolo 7),
come cantava padre Turoldo:
«Nessuno ha mai saputo di lui, / donde venisse,
chi fosse suo padre; / questo soltanto sappiamo:
che era / il sacerdote del Dio altissimo. / Era
figura di un altro, latteso, / il solo re
che ci liberi e ci salvi: / un re che preghi per
luomo e lo ami, / ma che vada a morire per
gli altri; / uno che si offra nel pane e nel vino
/ al Dio altissimo in segno di grazie: / il pane
e il vino di uomini liberi, / dietro Abramo da
sempre in cammino».
È in questa linea che Melchisedek entra nel
Canone eucaristico romano:
«Tu che hai voluto accettare i doni di Abele il
giusto, il sacrificio di Abramo, nostro padre
nella fede, e loblazione pura e santa di
Melchisedek, tuo sommo sacerdote, volgi sulla
nostra offerta il tuo sguardo sereno e benigno».
È per questo che nei mosaici della basilica di
Santa Maria Maggiore a Roma (V sec.) la scena di
Melchisedek è staccata dalla sequenza logica del
ciclo musivo e collocata vicino allaltare
per sottolineare il legame con leucaristia.
Sulla parete interna della facciata della
cattedrale francese di Reims (XIII sec.)
lincontro tra Abramo e il re di Salem è
rappresentato proprio come se fosse la comunione
eucaristica, mentre Rubens nel 600 situerà
la scena allinterno dellarazzo che ha
per tema Il trionfo dellEucaristia.
Ormai il pane e il vino sono quelli deposti sulla
tavola dell'ultima cena di Gesù e la spiegazione
del loro valore è quella delle parole che Cristo
pronunzia nella sinagoga di Cafarnao:
«Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e
il pane che io darò è la mia carne per la vita
del mondo... Chi mangia la mia carne e beve il
mio sangue dimora in me io in lui» (Giovanni
6,51.56).
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Tratto da Famiglia Cristiana |
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