|
|
|
|
|
|
|
|
II
sacrificio di Isacco |
|
|
|
|
|
|
|
Una quercia fulminata era
il Vegliardo. / Volavano « sulla fronte nubi /
come a una vetta alta e nuda. /Ma legato il basto
al giumento, / tagliò con lucida calma la legna.
/ Indi, la mano dei fanciullo / perduta nella sua
grande mano, / prese lombra di lui / a
ondeggiare sullaltopiano... / O Vecchio,
comera il volto del Dio? / forse un
lenzuolo di sangue? / o una roccia nera, un
cratere in
fiamme? / O Signore mio, amato e crudele!».
Sono i primi e lultimo verso di una
specie di ballata che David M. Turoldo ha
dedicato a uno degli episodi più alti e
drammatici della Bibbia, il cosiddetto sacrificio
di Isacco (Genesi 22).
Lo ricordiamo ora, nella solennità della Pasqua,
perché la tradizione cristiana - a partire dalla
stessa Lettera agli Ebrei (11,17-19) - lha
interpretato come un segno del sacrificio e della
risurrezione di Cristo: in questa luce la scena
è già raffigurata in un affresco della
catacomba romana di Priscilla (III sec.) e anche
un pittore ebreo come Marc Chagall nelle vetrate
realizzate per le cattedrali francesi di Metz
(1958) e Reims (1974) assocerà Isacco e Gesù,
sulla scia di una lunga serie di riletture
cristiane a partire dai Padri della Chiesa. Ma
anche la lista degli artisti, degli scrittori e
dei musicisti chi sono stati conquistati da
questa pagina biblica è sterminata.
Un noto biblista tedesco, Gerard von Rad,
nellopera Il sacrificio di Abramo (ed.
Morcelliana) ha voluto raccogliere quattro
interpretazioni esemplari di questa vicenda:
quella di Lutero, la bellissima rielaborazione
del filosofo danese Soe ren Kierkegaard
(1813-1855), quella del filosofo ateo polacco
Leszlek Kolakowski e, infine, la stupenda tela
dellErmitage di San Pietroburgo in Russia
in cui Rembrandt (1606-1699) raffigura Abramo che
copre con la sinistra il volto del figlio perché
non veda suo padre nel gesto fatale e assurdo. Ma
ritorniamo su questo episodio sconvolgente,
cercando di individuarne a più riprese il senso
genuino.
Cè, infatti, chi lo ha letto in chiave
psicanalitica come un contrasto tra la paternità
tirannica e la filiazione: Abramo si libera dalla
paternità intesa come possesso del figlio,
divenendo il vero genitore che ama e lascia che
il figlio raggiunga la sua autonomia. Cè
chi ha visto - come il celebre filosofo Kant -
nel comando divino di sacrificare il figlio un
inganno satanico perché in contrasto col
comandamento del Decalogo: «Non uccidere!».
Cè, poi, chi ha pensato a una specie di
parabola della ragion di stato chi si sostituisce
a Dio scimmiottandone gli ordini ma creando solo
morte immoralità e cè chi ha visto nel
sacrificio finale dellariete la
sostituzione attraverso un rito, della violenza
che mette in contrasto le varie generazioni e
le classi sociali tra loro.
Qual è, invece, il vero significato che
lautore biblico riservava a
quellordine del "Dio amato e
crudele"?
Lo vedremo la settimana prossima.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Tratto da Famiglia Cristiana |
|
|
|