Preghiera di Cristo

Mi nutro di fame. Ho piedi callosi, piagati,

la veste consunta e l’ossa pesanti e spezzate

Per mille stagioni, le strade del mondo ho solcate;

cercando, pregando, implorando 

Una mano pietosa, un tozzo di pane, un segno d’amore

costante che unga le piaghe, corrose dal tempo.

 Ma nulla, ma nulla, ma nulla, nemmeno il ladrone pentito,

tra l’uomo ho trovato.

Son solo, son triste, tra logge dorate e sterili cuori morenti,

tra pianti di schiavi, rantolio di anime fugenti.

Ho, fabbro pietoso, contorci i tuoi chiodi, roventa l’acciaio, cospargi di pece

e vetrame il legno incrociato. Son pronto, son lieto…

M’adagio sognando e gemendo sul triste Calvario e odo tra il rombo,

di mille illusioni lontane,

il pianto accorato di folle smarrite.

Ancora io muoio, ancora non grido, ma prego;

ho fame, ho sete, ho piedi callosi inchiodati, le mani vermiglie, il cuore

spezzato…  ma tamo, ma t’amo, ma t’amo!