PREGARE IL PADRE PERCHE’ SIA GLORIFICATO
Il Rinnovamento non è un gruppo
politico, sociale o culturale, soltanto la lode a Dio, accomuna questo popolo
eterogeneo, sparso in tutto il mondo. Solo questa, dà pieno significato alle
riunioni del Rinnovamento.
L’uomo, solo per il fatto di
esistere, riflette la grandezza di Dio. Pregare Dio è perciò un impegno è un
dovere, deve diventare lo scopo principale della vita. La preghiera che facciamo
a Dio su questa terra, non è altro che un prepararsi per l’eternità, attività
unica della chiesa celeste è, lodare Dio, come i santi e gli angeli descritti
da San Giovanni nel libro dell’Apocalisse.
“
I quattro esseri vivente hanno ciascuno sei ali, intorno e dentro sono
costellati d'occhi; giorno e notte non cessano di ripetere:
Santo, santo, santo il
Signore Dio, l’Onnipotente, Colui che è e che viene!
E ogni volta che questi
essere viventi rendevano gloria, e onore e grazie a colui che è seduto sul
trono e che vive nei secoli nei secoli, i ventiquattro vegliardi si prostravano
davanti a Colui che vive nei secoli dei secoli e gettavano le loro corone
davanti al trono, dicendo:
“Tu sei degno, o
Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria, l’onore e la potenza,
perché tu hai creato
tutte le cose, e per la tua volontà furono create e sussistono” (Apocalisse,
4, 8-11; 7,11-12).
“Lodare Dio”!….
Quest’espressione suona come un qualcosa di bello e affascinante per chi ha un
forte desiderio di incontrare Dio. ( là dove manca il desiderio di incontrarsi
con Dio non vi sono credenti, ma povere caricature di persone che si rivolgono a
Dio per paura o per interesse).
Lodare e glorificare il Padre vuol
dire esaltare la grandezza, la bellezza e la maestà, lo splendore di Dio.
Significa esprimere, attraverso grida e acclamazioni, l’ammirazione per Dio
che ha compiuto tanti prodigi nella nostra vita. E’ “l’ansia” di
“benedire” Dio che ci ha amato con amore infinito. La lode, fa sì che
l’uomo si dimentichi di se stesso e abbia occhi solo per Lui, come i quattro
esseri viventi che sono intorno e dentro costellati d'occhi e glorificano Dio
sul trono esercitando un ruolo sacerdotale e regale.(Gli occhi sono il simbolo
dell’onniscienza e provvidenza di Dio, di cui quegli angeli sono interpreti ed
esecutori). (La descrizione elabora Ezechiele 1,5 - 21; 10, 9- 22).
Si può pregare per amore o per
interesse. In altre parole Gesù nel vangelo fa una distinzione tra coloro che
pregano, dicendo ai suoi discepoli:
“Quando
pregate, non fate come i pagani, i quali credono di essere ascoltati a forza di
parole”.(Matteo; 6,7).
E’ bello stare davanti al
Signore, in adorazione, meditare dei versetti della Bibbia e interiorizzarli nel
cuore, senza sprecare parole come i pagani, dice Gesù in questo versetto ma
stare di fronte a Lui. Il santo curato D'Ars, uomo di santità. Si racconta, che
nella sua parrocchia, c’era un vecchietto, che stava sempre dinanzi al
Signore, e il curato D'Ars dopo aver visto la frequenza di quel vecchietto,
chiese: cosa fai sempre qui? Rispose il vecchietto sto di fronte a Dio, io lo
adoro e Lui guarda me.
Il rapporto con Dio è vero, e a
Lui gradito, solo se costruito sull’amore per Lui, senza paure e senza
interessi personali. Con l’esempio come con l’istruzione, Gesù ha insegnato
ai suoi discepoli il dovere e la maniera di pregare. Leggiamo altri versetti del
vangelo di Matteo.
Gesù disse:
“Pregando
poi, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle
sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità
vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando preghi, entra
nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre
tuo, che vede nel segreto ti ricompenserà” (Matteo 6 - 5,6).
Ancora, Gesù insiste che essere in
relazione con Dio non deve essere: né un rapporto commerciale tanto meno di
sudditanza.”
Disse: “Non vi ho chiamato servi ma amici”.
Continua dicendo: “Non schiavi ma figli”, non
costretti ma liberi nell’aderire alle sue proposte.
Di conseguenza non ci può essere vero amore verso Dio quando
non si sappia (o non si voglia) incontrarlo su questa lunghezza d'onda.
Chi non ama dice
l’apostolo Giovanni nella 1^ lettera, non ha conosciuto Dio perché Dio è
amore.
Si
può persino pregare, ma non giungere alla piena conoscenza di Dio, soltanto
l’amore ci unisce a Lui, pienamente e stabilmente.
Spesso i cristiani
trovano difficoltà ad andare d'accordo perfino dentro la chiesa.
Eppure Gesù a detto:
“Da
questo si capirà che siete miei discepoli, da come vi amate gli uni e gli
altri”.
Oggi le persone che
vivono fuori della chiesa, vogliono e pretendono una maggiore testimonianza da
noi che diciamo di frequentare la chiesa, i gruppi di rinnovamento che parlano
di Dio, di proclamare Gesù il Signore, di mostrare con i fatti che siamo suoi
discepoli e confermarlo con la vita. No a parole, la gente ormai e stufa di
sentire solo discorsi, ci vogliono i fatti. Bisogna che avvenga una vera
conversione nella nostra vita; come Paolo è stato trasformato dopo
l’esperienza fatta nella via di Damasco. A messo in pratica le parole di Gesù,
che gli disse:
“
Su alzati e rimettiti in piedi; ti sono apparso in fatti per costituirti
ministro e testimone di quelle cose che hai visto e di quelle per cui ti apparirò
ancora. Per questo ti libererò dal popolo e dai pagani, ai quali ti mando ad
aprire loro gli occhi, perché passino dalle tenebre alla luce e dal potere di
satana a Dio e ottengono la remissione dei peccati e l’eredità in mezzo a
coloro che sono stati santificati per la fede in me. (Atti 26 - 16, 18).
Noi siamo chiamati a dare
testimonianza nella vita, affinché il Padre sia glorificato.
Dobbiamo mostrare il fuoco dello
Spirito Santo, ricevuto nel battesimo, confermato nella cresima, chiesto nel
nome di Gesù nella preghiera, un fuoco che possa essere sempre acceso.
Bisogna fare una verifica nella
propria vita, in me arde ancora questa brace? Questo fuoco è stato acceso nella
mia vita? Fratelli, chi ha fuoco vivo porta luce e gioia, coloro che hanno la
brace spenta portano freddezza e solo parole.
Gesù
ci dice: “Come vorrei che questo fuoco sia sempre acceso!
(Cf Lc 12,49).
I
gruppi o le comunità quando si presentano cosi freddi, e i fedeli aspri e
criticoni, è perché circola uno spirito di non perdono, mancanza di stima che
spegne tutta la gioia e l’amore. Se ci capita d'essere cosi, cominciamo a
pregare il Signore che ci a posti in questa comunità e osserviamo bene il
nostro atteggiamento. La preghiera comunitaria deve essere rivolta al Padre, il
luogo dove siamo riuniti è santo perché Dio è presente.
“Quando vi mettete a pregare se avete qualcosa con
qualcuno perdonate”.
Se
ci sono discordie gelosie invidia non c’è effusione di Spirito Santo. La
nostra forza è l’unione con i fratelli e ciascuno di noi sono membra
dell’unico corpo.
“La gloria di Dio, è
l’uomo vivente”.
Disse Gesù:
“Chi
vede Me vede il Padre”. (cf Giovanni 14,9b). “ Chi mi ama sarà amato dal
Padre mio e anche Io lo amerò e mi manifesterò a lui”.
Paolo
ha scritto:
“Rivestitevi
dunque, come amati di Dio, santi e diletti, di sentimenti di misericordia, di
bontà, d'umiltà, di mansuetudine, di pazienza; sopportandovi a vicenda e
perdonandovi scambievolmente, se qualcuno abbia di che lamentarsi nei riguardi
degli altri. Come il Signore vi ha perdonato, cosi fate anche voi. E la pace di
Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo
corpo; e siate riconoscenti”! ( Colossesi. 3,12 - 15).
E Gesù ci dice:
“ Siate dunque perfetti come il Padre vostro celeste” (Mt
5,48).
Ancora il Signore, con il canto del profeta Isaia, ci dice:
“Alzati,
rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra
di te (Isaia 60,1).
Se tutti i cristiani fossero vissuti secondo la loro
responsabilità e privilegio e si fossero perdonati a vicenda, non avremmo oggi
tutte queste divisioni! E’ un nostro meraviglioso privilegio di perdonare e
amare, lasciare che i nostri cuori siano sempre pieni di pace ed essere sempre
riconoscenti a Dio. Come il Signore non guarda i nostri difetti cosi noi non
dobbiamo guardare i difetti degli altri. Il Signore c’invita a rivestirci di
viscere di misericordia, ed essere perfetti come il Padre. I difetti di un
figlio li vedono sia la madre sia la gente, la differenza sta in questo la madre
li vede in maniera diversa, la madre cerca di coprire il difetto del figlio, la
gente no anzi si mette in atteggiamento di giudizio. Bisogna avere stima dei
fratelli non bisogna giudicarsi a vicenda, perchè il giudizio spetta solo a
Dio, invece bisogna stimarci l’uno con l’altro con amore.
Non bisogna avere invidia di nessuno perché è un peccato che
fa parte dei vizi capitali. (mortali). I vizi capitali sono:
(la superbia,
l’avarizia, l’invidia, l’ira, la lussuria, la golosità, la pigrizia o
l’accidia).
( Dice il nuovo catechismo della
chiesa cattolica, sono capitali o mortali perchè, sono peccati che producono
altri peccati, portando alla morte spirituale).
Questi vizi sono come il gas che
non si vede, però è micidiale. Il modo di mettere in chiaro i vizi sono quelli
di smascherarli, dicendo a Dio di liberarci.
Noi dobbiamo cercare Gesù nel
nostro cuore perché prima che Gesù viene nel gruppo, deve vivere in noi, perché
siamo “tempio santo di Dio” “naos”. Il “tempio” costruito da
Salomone è stata la dimora di Dio per Israele. Prima era costruito su pietra,
ma il Signore a voluto, la sua dimora nel nostro cuore, per essere con Cristo,
per Cristo e in Cristo, come pietre vive per un edificio santo, questo tempio e
come la casa costruita sulla roccia, che è Gesù Cristo. Non bisogna costruire
sulla sabbia. Per quelli che costruiscono sulla sabbia non ci sarà condono
edilizio perchè alle prime difficoltà sarà abbattuta. C’è solo una zona
edificabile sul piano regolatore di Dio ed è Cristo Gesù, dove nessuno in
maniera assoluta riuscirà a battere. Mosè
quando fece l’esperienza nel monte Sinai, notarono subito la sua
trasformazione. Mosè primo cercava Dio sul monte e poi Dio dava disposizioni da
dare al suo popolo.
Oggi se
noi cerchiamo Dio con tutto il cuore, lo Spirito Santo ci guiderà alla verità
tutta intera e c’innalzerà su come aquila, ed è proprio cosi; tutti hanno
visto degli uccelli grandi volare su nel cielo, cosa fanno, prima s’innalzano
in volo, danno un colpo d'ala e poi si fanno guidare dalle correnti. Cosi noi ci
dobbiamo fare guidare dallo Spirito di Dio