Notizie storiche
Come trovarci
La fondazione di
Casteltermini risale al 1629 ad opera del barone Gian Vincenzo
Maria Termini e Ferreri, discendente da una nobile famiglia
catalana, trasferitasi in Sicilia nel 1209 al seguito della regina
Costanza che veniva nell’isola per sposare Federico II. A lui
erano state affidate le terre del feudo di Chiudìa, dove già da
tempo alcuni contadini abitavano nell’antico
casale arabo, in quello che oggi è il quartiere più alto del
paese: “U cravaniu”. Il 5 Aprile del 1629 il Barone Gian Vincenzo
Maria Termini e Ferreri ottenne dal viceré di Filippo IV di
Spagna, Francesco de la Cueva duca D’Albunquuerque la “Licentia
Populandi”, ovvero il permesso di poter popolare e costruire il
paese: con tale concessione fu insignito dal Titolo di Principe di
Casteltermini e fu il 33° principe siciliano a sedere nel braccio
militare del parlamento.
Successivamente
con i maggiorenti del paese stipulò un solenne e formale
convenzione denominata “ I capitoli della terra “. In questa
convenzione le parti stabilirono le regole e le condizioni del
possedere e i servigi e i tributi da corrispondere. Le vantaggiose
condizioni promesse dal principe, fecero si che molte famiglie
allettate anche dalla fertilità della terra giungessero dai vicini
paesi di Mussomeli, Campofranco e Sutera e che il paese vedesse in
un breve arco di tempo la costruzione di numerose abitazioni e
delle prime grandi opere. Per i primi anni della sua nascita
Casteltermini fu retta dai “Segreti Baronali” successivamente
quando con un decreto del Parlamento furono abolite le leggi
feudali, Casteltermini ebbe il suo primo Consiglio Comunale e il
Sindaco eletto dal popolo che fu Don Francesco Franciamore.
Rispetto ai comuni
limitrofi, Casteltermini ebbe un rapido ed intenso sviluppo
economico e demografico che ne fece ben presto u8no dei centri più
importanti. La sua economia, una volta poggiante in gran parte
sull’agricoltura e sulle miniere di zolfo, si è oggi trasformata
in senso artigianale, industriale e comme sciale. Vi sono numerose
Chiese ricche di arte e di storia aperte al culto; scuole di ogni
ordine di grado; servizi sociali per la funzione di una utenza
sempre più vasta come la grande biblioteca comunale che accoglie
migliaia di volumi con annesso antiquarium dove si conservano in
apposite teche di cristallo opere dello scultore castelterminese
Michele Caltegirone inteso Quarantino.
Casteltermini è
patria di numerosi uomini illustri distintisi in ogni ramo del
sapere. Fra tutti, Giovanni Agostino De Cosmi (illustre
pedagogista ed insigne filosofo), Gaetano Di Giovanni (egregio
storico e folklorista).
Descrizione
dell’ambiente
Quasi nel centro dell'antica Val
di Mazara, a confine boreale dell'odierna d'Agrigento, si eleva
maestoso e sublime il monte di Cammarata. Dalle falde meridionali
di questo monte si staglia una diramazione di monticelli e di
collinette, che mentre si prolunga fino al fiume Platani, viene
limitata dal bacino del fiumicello Turbolo e dal corso superiore
dallo stesso fiume Platani ossia dal San Pietro- Platani.
Sul dorso orientale di questa
diramazione, sopra un progetto del monte Pecoraio, si erge, col
prospetto a mezzogiorno, il grosso e civile comune di
Casteltermini, a 37°, 30', 15'' di latitudine boreale; 0°, 18',
0'' all'est, dal meridiano di Palermo; e 1°, 0', 22'' all'est dal
meridiano di Roma; e a 482 metri sul livello del mare. Numerosi e
importanti comuni gli fanno corona. A nord Cammarata e San
Giovanni Gemini, Acquaviva Platani, l'antica Sutera, Campofranco,
Milena, Grotte, Comitini, Aragona Sant'Angelo Muxsaro, San Biaggio
Platani, Cianciana Allessandria della Rocca e Santo Stefano di
Quischina.
L'agro di Casteltermini contiene
14 feudi che tuttora conservano l'antica denominazione, ogni feudo
a sua volta si suddivide in " quartarati o quarti" cioè contrade:
Chiudia, che conserva qualche antica grotta e forse vi fiorì una
borgata sicana, e dopo il casale musulmano Chidia; Mancanaro;
Grifo; Vaccarizzo con i ruderi della bizantina fortezza la Motta e
del villaggio normanno di Motta Sant'Agata; Viviano che contenne
l'omonimo villaggio bizantino di Bigiano; Senapa; Campisca; Lupo
Nero dove si riscontrano antiche grotticelle; Mustolito; Marcello
con le sue grotte trogloditiche e sepolcrali e le macerie della
sua ellenica Macella; Fabbrica dove sorgono dei primordiali
caverne e dove ospitò il casale Cabica di fondazione saracena;
Chipirdia con gli avanzi musulmano Cadia; Stretto con le sue
vetustissime grotte, le borgate sciane, per la collocazione della
greca Alesa - Comite, chiamate dai romani Salasso - Comizia; la
Stazione Comiciana del viario dell'Imperatore Antonino e il
fortilizio bizantino la Pastiglia ossia di Fontanafredda; Mandria
Vecchia con il villaggio musulmano Camuti.
Il territorio di Casteltermini
gira per 46 chilometri di confine.
Il clima.
Casteltermini si trova a m. 554
sul livello del mare ed ha un clima temperato. L'atmosfera
ordinariamente è umida per l'influenza dei monti circostanti e
soprattutto per quello di Cammarata. Le piogge sono frequenti sia
d'inverno sia nella primavera, ma in estate sono scarsissime e
avvolte si rasenta la siccità. In autunno ritornano le acque
accompagnate da tuoni e burrasche, assenti sono gli uragani.
I venti dominanti sono il
Libeccio ed il ponente; poi quelli di tramontana, poi il maestro,
i venti di levante sono rarissimi. Non di rado si fa sentire, lo
scirocco con il suo calore soffocante ma di breve durata.
La descrizione dell'ambiente di Casteltermini è
tratta dallo storico locale delle <<Notizie storiche su
Casteltermini e suo territorio>>, volume I, editore Arnaldo Forni,
1869
Midi sottofondo: Voglio
vedere il tuo volto RnS |
|