Fraternità amore pazienza accoglienza reciproca

Ai gruppi del RnS, il Santo Padre augura che siano luoghi significativi di fraternità e di amore, di pazienza e di accoglienza reciproca. (Ap 1,9 ss ). Fraternità e amore sono i termini che caratterizzano la novità di rapporti che si istaurano fra membri delle assemblee nelle quali si condivide uno stato di comunione creato dallo Spirito del Signore .Si tratta di un grande prodigio per la comunità dei fedeli dove aleggia lo Spirito effuso a Pentecoste , sono assemblee nelle quali si realizza "la grande chiesa di Dio" dove fra fratelli di fede si crea una parentela spirituale che è ben più importante di quella carnale .Se cerchiamo la parola fraternità nel vocabolario della lingua italiana scopriamo che si parla di affetto fraterno, di accordo tra persone .si attribuisce alla fraternità una pace profonda ed una buona disponibilità di prestare la propria opera agli altri. 

Da queste poche cose si capisce che la fraternità è un bisogno universale di tutti gli uomini ,tutti abbiamo di sentirci fratelli .La fraternità è quindi una esigenza intima di tutti noi, nessuno escluso. Non so se avete notato che quando gli altri ci accolgono ci sentiamo fratelli; quando veniamo considerati fratelli il nostro cuore si allarga, ci sentiamo felici, avvertiamo il legame che c'è tra di noi e questo ci da tanta pace, tanta gioia, allo stesso modo quando veniamo esclusi cioè non trattati da fratelli rimaniamo esclusi cioè non trattati da fratelli rimaniamo turbati ci fa soffrire questo ci fa capire che l'uomo ha bisogno di affetto fraterno.

La fraternità di cui si parla nei nostri gruppi di Rinnovamento invece è cosa ben diversa, qualcosa di più profondo. La fraternità di cui ci parla il Signore è la capacità che lo Spirito Santo suscita dentro di noi, di eliminare il senso di estraneità tra tutti quanti noi. Infatti, se uno è fratello, non è un estraneo come posso sentirmi fratello? Con l'azione dello Spirito , che ci fa riconoscere figli di Dio. Fare buona accoglienza al fratello significa uscire dal nostro egoismo per dargli un pò del nostro tempo, della nostra solidarietà e stima e prima ancora ascoltarlo con pazienza. Noi abbiamo ricevuto lo Spirito Santo nel battesimo e la dove è lo Spirito c'è Gesù e il Padre, e non possiamo inchinarci davanti al Tabernacolo e poi nello stesso tempo non tenere in grande considerazione nostri fratelli che sono tabernacolo vivente.

San Paolo raccomandava ai cristiani di Roma " accoglietevi gli uni e gli altri, come Cristo ha accolto voi" (Rom 15,7) e Gesù ci indica due segni distintivi per essere suoi discepoli: "Padre fa che siano una cosa sola come io sono con te". Ecco dunque il modello della nostra accoglienza nei confronti dei fratelli. Come ci ha accolti Gesù? ci ha accolti quando eravamo ancora peccatori; anche se spesso lo abbiamo offeso e voltato le spalle ci ha accolti gratuitamente, ci ha accolti nonostante l'immenso dislivello che c'è tra noi e Lui. Anche noi dobbiamo fare lo stesso, cominciare dalle persone più vicine accogliersi cioè accettarsi reciprocamente tra fratelli della comunità, nella nostra famiglia nell'ambiente di lavoro.  

Il nostro Maestro Gesù può insegnarci queste cose con l'aiuto dello Spirito Santo che noi chiediamo incessantemente nella preghiera. Dobbiamo essere molto attenti fratelli miei non dobbiamo dimenticare che questa fraternità a qualcuno da fastidio ed è il nostro nemico spirituale il diavolo che in ogni modo vuole distruggerla, non vuole che ci amiamo e sta sempre pronto all'attacco e ci incita allo scoraggiamento ed ecco perché a volte di speriamo e litighiamo, teniamolo presente questo nemico senza paura perché non può nulla contro di noi, perché noi apparteniamo a Gesù e nessuno  può nulla contro i suoi figli. Dobbiamo avere il coraggio di scegliere Gesù, di accettarlo come Signore della nostra vita e che in noi ci sia un Rinnovamento nello Spirito Santo e accogliere la sua Parola che ci trasforma. 

Cominciamo da questa sera a riflettere su ciò che significa chiamarci fratelli, perché di solito lo diciamo molto spesso ma superficialmente, dobbiamo veramente comprendere che questa è una chiamata del Signore ad essere fratelli in tutto e per tutto, e la chiamata che il RnS ci propone, mentre noi a volte accogliamo un fratello con entusiasmo ma passato quel momento siamo capaci di dir male.Accogliamoci dunque con con lo stesso amore che Gesù ci dona a noi, con umiltà e pazienza nel rispetto reciproco. Il Signore ha dato dei tempi a tutti e chi siamo noi per cambiare i tempi del Signore? Accogliamo tutti i fratelli nel nostro cuore aiutandoci a portare i pesi gli uni degli altri, sostenendoci  in tutti i bisogni, questo aiuto è fondamentale ed è il segno che lo Spirito Santo agisce. 

L'azione dello Spirito tra noi è proprio come quella del sangue che, circolando tra le membra, fa si che essa abbiano la vita, la grazia, in abbondanza. Anche noi, se vogliamo collaborare con lo Spirito Santo, siamo chiamati a questa forma di accoglienza reciproca sul modello di quella realizzata da Cristo Gesù. Lo Spirito Santo ci mostra Cristo negli altri, un Cristo in formazione ancora incompleto, che assume via via i connotati dell'uomo ma è sempre il cristo che è negli altri. Ogni creatura è dotata di una ricchezza inimmaginabile essere figlio di Dio, creatura pensata come un progetto d'amore unico. Sotto questa prospettiva è più semplice accoglierci, mentre è molto più complicato se guardiamo ai fratelli nella loro umanità. Dobbiamo avere gli occhi penetranti della fede, illuminati dalla luce dello Spirito, per accogliere nel fratello il volto di Cristo. Talvolta ci capita di restare meravigliati, quando attraverso uno spiraglio, Dio ci consente di penetrare nel fratello e scoprire un abisso di luce e di bontà. Allora si rivelano la presenza di Cristo e l'opera dello Spirito.

Siamo chiamati ad avere un cuore spazioso che non condanna e non giudica, ma accogli il fratello un cuore che è disponibile a gioire o a piangere con lui, due braccia pronte ad aprirsi, cosi da poter riconoscere il nostro prossimo nell'abbraccio fraterno, confessargli che non ci è estraneo, che lo riconosciamo che appartiene all'unica famiglia di Dio, due mani tese che si offrono per aiutare, per soccorrere nel momento del bisogno. Il bacio che ci scambiamo è quello di cui parla San Paolo: " salutatevi gli uni e gli altri con il bacio santo" (Rom 16,16). Nell'assemblea Ebraica il bacio significava l'amore di Dio. Questo bacio deve significare l'amore di Gesù il suo perdono che attraverso di noi dona ai fratelli dire ad essi "ti amo" e baciarli significa dire "Dio ti ama" per cui il bacio assume una valenza sacramentale, nel senso che è una realtà visibile che il nostro bacio espressione umana che esprime affetto , gioia, fraternità, assume calore divino nella luce dello Spirito nella santità dell'abbraccio Paterno. In questo modo possiamo condividere il nostro cammino e quello che ha vissuto il fratello possa anche a me e insieme cresciamo. Se operiamo così vedremo che la comunità crescerà, solo cosi possiamo dire di aver incontrato Cristo Gesù che cambia trasforma la nostra vita che Gesù è il Signore della nostra vita.

Amen Alleluia.