Il Rinnovamento è uno speciale dono dello Spirito alla Chiesa del nostro tempo

In occasione della XXIV Convocazione del RnS, il Santo Padre ha inviato una lettera di affettuoso saluto al Vescovo di Rimini e a tutti coloro che si sono riuniti per tale convocazione. La lettera del Santo Padre ribadisce e mette in luce i principi aspetti che devono caratterizzare la vita spirituale del nostro movimento. Noi ci apprestiamo "umilmente" ad illustrare tali aspetti divedendoli in 8 punti. Il 1° punto che mi accingo a presentare viene così sintetizzato: "Il RnS è uno speciale dono dello Spirito Santo alla Chiesa del nostro tempo" . 

Noi sappiamo che nel Gennaio 1996, abbiamo ottenuto l'approvazione  del nostro statuto da parte della conferenza Episcopale Italiana. Pertanto, il RnS entra a far parte dell'insieme dei gruppi riconosciuti della Chiesa ma l'espressione de Santo Padre va al di là dell'avvenimento formale che legalizza la nostra posizione. Il RnS è uno speciale dono dello Spirito Santo per la Chiesa  . Il Papa stesso ci dice che il nostro movimento è stato suscitato dallo Spirito Santo per la Chiesa. Per tale ragione, ognuno di noi, facente parte del RnS, deve comprendere e deve sentire di essere parte vivente di questo speciale dono. e?, altresì, una grande responsabilità perché il RnS siamo noi, ognuno di noi. Come dice Sebastiano Fascetta, dobbiamo essere consapevoli di far parte di un "progetto di Dio che trascende i nostri limiti.

Lo Spirito Santo agisce tramite noi e noi dobbiamo essere sempre sotto la sua luce. Dobbiamo essere animati dallo Spirito Santo in ogni momento della nostra vita. Quando invochiamo lo Spirito Santo dobbiamo credere fermamente e desiderare ardentemente ciò che pronunciamo:

Spirito Santo fondimi!

Spirito Santo plasmami!

...... ....riempimi!

............usami!

"Fondimi": cioè scioglimi Signore, annulla iol mio egoismo il mio "io" prepotente.

"Plasmami": ricostruiscimi come vuoi tu Signore, modellami secondo la tua Parola.

"Riempimi": riempimi dei tuoi santi doni e fra tutti della carità, Signore, che io possa donare amore intorno a me.

"Usami": sono il tuo povero servo Signore. Fa di me ciò che vuoi e fa che io possa accettare la tua volontà e sia capace di servire il mio prossimo.

Ed il Santo Padre continua nel dire: "I movimenti e le nuove comunità ecclesiali devono saper rispondere fedelmente a questa chiamata del Signore". Il verbo "sapere" indica che dobbiamo essere capaci, che dobbiamo mettercela tutta per dire "si". Dobbiamo dire Si come Maria disse "SI". Il Signore ci chiama, Il Signore è Gesù! Fermiamoci e mettiamoci ai suoi piedi affidiamogli la nostra vita e diciamo "Signore io voglio dire si alla tua chiamata!". Noi dobbiamo collaborare con Cristo per la salvezza nostra e della Chiesa. Per questo dobbiamo rispondere fedelmente, senza tornare indietro, senza tornare nei nostri passi.

La nostra fedeltà deve essere illimitata perchè il Signore Gesù ci ha chiamati affinché il suo Regno cresca, affinché la sua Chiesa cresca. Ricordava il Cardinale De Giorgi, all'incontro che si è tenuto a Margifaraci il 4 novembre 2001, che noi dobbiamo sentire il senso di appartenenza non solo al RnS ma alla Chiesa e dobbiamo vivere nella comunione tra di noi e cosi gli altri movimenti della Chiesa perché, insieme, ci contrapponiamo alla cultura predominante del mondo che è una cultura di odio, di vendetta, di arrivismo e di supremazia dell'uomo sull'altro.

Il SAnto Padre, nella sua lettera, precisa ancora le caratteristiche fondamentali del RnS in questi termini:

Fiducia in Cristo

Obbedienza al Vangelo

Capacità di coraggio

Fervore spirituale 

Esperienza di gioia

Fiducia in Cristo: il nostro è un movimento che proclama innanzitutto la Signoria di Gesù. Cristo Gesù è il nostro Signore e davanti a Lui noi ci prostriamo, lo adoriamo e gridiamo con voce unanime "Ti amo, Signore, mia forza, Signore mia roccia, mia fortezza, mio liberatoreMio Dio, mia rupe, in cui trovo riparo; mio scudo e baluardo, mia potente salvezza. Invoco il Signore, degno di lode, e sarò salvato dai miei nemici. (Sal 18,2-4)

Obbedienza al Vangelo: Ascoltiamo cosa ci dice Samuele: "Il Signore forse gradisce gli olocausti e i sacrifici come obbedire alla voce del Signore? Ecco, l'obbedire è meglio del sacrificio, l'essere docili è più del grasso degli arieti" (1° Sam 15,22). Noi dobbiamo essere docili alla Parola e reallizzare la Parola e concretizzarla. Dobbiamo essere testimoni viventi della Parola intorno a noi, incominciando della nostra famiglia, con i vicini, nell'ambiente di lavoro... Dobbiamo trasformarci nella Parola perchè tutti vedano che siamo seguaci di Cristo.

Capacità di coraggio:  Così saremo uniti a Cristo e noi di Chi avremo timore? Il nostro coraggio nasce dall'essere innestati a Cristo. Anche nella sofferenza, nella prova dobbiamo rimanere in Cristo.

E Con fervore: invochiamo lo Spirito Santo affinché possa fonderci, plasmarci, riempirci ed usarci. Affinché  possa colmarci dei suoi santi doni e fra tutti del fuoco dell'amore affinchè possiamo riversare tale amore in chiunque ci circonda e sul creato intero.

E'" quale gioia quando mi dissero andremo alla casa del Signore". Noi crediamo nella speranza di Cristo nella Chiesa, nel nostro movimento e in noi. 

Quale gioia più grande possiamo avere di questa fede nella presenza di Cristo Gesù dentro ognuno di noi? Noi, qui riuniti, spezziamo il pane, che è la Parola, come facevano gli apostoli: " E spezzavano il pane prendendo i pasti con letizia". Anche noi dobbiamo avere il cuore ricolmo di gioia e dar lode al Signore perché:

"E'bello dar lode al Signor

e cantare al tuo nome, o Altissimo,

annunziare al mattino il tuo amore,

la tua fedeltà lungo la notte,

sull'arpa a dieci corde e sulla lira,

con canti sulla cedra.

Poichè mi rallegri il cuore con le tue meraviglie,

esulto per l'opera delle tue mani". (Sal 92,1-5)