Siracide - Capitolo 1
I. RACCOLTA DI SENTENZE
L'origine della sapienza
[1]Ogni
sapienza viene dal Signore
ed è sempre con lui.
[2]La sabbia del
mare, le gocce della pioggia
e i giorni del mondo chi potrà contarli?
[3]L'altezza del cielo, l'estensione della terra,
la profondità
dell'abisso chi potrà esplorarle?
[4]Prima di ogni cosa fu creata la
sapienza
e la saggia prudenza è da sempre.
[5]A chi fu rivelata
la radice della sapienza?
Chi conosce i suoi disegni?
[6]Uno solo
è sapiente, molto terribile,
seduto sopra il trono.
[7]Il Signore
ha creato la sapienza;
l'ha vista e l'ha misurata,
l'ha diffusa su tutte
le sue opere,
[8]su ogni mortale, secondo la sua generosità,
la
elargì a quanti lo amano.
Il timore di Dio
[9]Il timore
del Signore è gloria e vanto,
gioia e corona di esultanza.
[10]Il
timore del Signore allieta il cuore
e dà contentezza, gioia e lunga vita.
[11]Per chi teme il Signore andrà bene alla fine,
sarà benedetto
nel giorno della sua morte.
[12]Principio della sapienza è temere il
Signore;
essa fu creata con i fedeli nel seno materno.
[13]Tra
gli uomini essa ha posto il nido, fondamento perenne;
resterà fedelmente con
i loro discendenti.
[14]Pienezza della sapienza è temere il Signore;
essa inebria di frutti i propri devoti.
[15]Tutta la loro casa
riempirà di cose desiderabili,
i magazzini dei suoi frutti.
[16]Corona della sapienza è il timore del Signore;
fa fiorire la
pace e la salute.
[17]Dio ha visto e misurato la sapienza;
ha
fatto piovere la scienza e il lume dell'intelligenza;
ha esaltato la gloria
di quanti la possiedono.
[18]Radice della sapienza è temere il
Signore;
i suoi rami sono lunga vita.
Pazienza e controllo di sé
[19]La collera ingiusta non si potrà giustificare,
poiché il
traboccare della sua passione sarà la sua rovina.
[20]Il paziente
sopporterà per qualche tempo;
alla fine sgorgherà la sua gioia;
[21]per qualche tempo terrà nascoste le parole
e le labbra di
molti celebreranno la sua intelligenza.
Sapienza e rettitudine
[22]Fra i
tesori della sapienza sono le massime istruttive,
ma per il peccatore la
pietà è un abominio.
[23]Se desideri la sapienza, osserva i
comandamenti;
allora il Signore te la concederà.
[24]Il timore
del Signore è sapienza e istruzione,
si compiace della fiducia e della
mansuetudine.
[25]Non essere disobbediente al timore del Signore
e non avvicinarti ad esso con doppiezza di cuore.
[26]Non essere
finto davanti agli uomini
e controlla le tue parole.
[27]Non
esaltarti per non cadere
e per non attirarti il disonore;
[28]il
Signore svelerà i tuoi segreti
e ti umilierà davanti all'assemblea,
[29]perché non hai ricercato il timore del Signore
e il tuo cuore
è pieno di inganno.
Siracide - Capitolo 2
Il timore di Dio nella prova
[1]Figlio, se ti presenti per servire il Signore,
prepàrati
alla tentazione.
[2]Abbi un cuore retto e sii costante,
non ti
smarrire nel tempo della seduzione.
[3]Stà unito a lui senza
separartene,
perché tu sia esaltato nei tuoi ultimi giorni.
[4]Accetta quanto ti capita,
sii paziente nelle vicende dolorose,
[5]perché con il fuoco si prova l'oro,
e gli uomini ben accetti
nel crogiuolo del dolore.
[6]Affidati a lui ed egli ti aiuterà;
segui la via diritta e spera in lui.
[7]Quanti temete il Signore,
aspettate la sua misericordia;
non deviate per non cadere.
[8]Voi
che temete il Signore, confidate in lui;
il vostro salario non verrà meno.
[9]Voi che temete il Signore, sperate i suoi benefici,
la
felicità eterna e la misericordia.
[10]Considerate le generazioni
passate e riflettete:
chi ha confidato nel Signore ed è rimasto deluso?
O chi ha perseverato nel suo timore e fu abbandonato?
O chi lo ha
invocato ed è stato da lui trascurato?
[11]Perché il Signore è
clemente e misericordioso,
rimette i peccati e salva al momento della
tribolazione.
[12]Guai ai cuori pavidi e alle mani indolenti
e al
peccatore che cammina su due strade!
[13]Guai al cuore indolente
perché non ha fede;
per questo non sarà protetto.
[14]Guai a voi
che avete perduto la pazienza;
che farete quando il Signore verrà a
visitarvi?
[15]Coloro che temono il Signore non disobbediscono alle
sue parole;
e coloro che lo amano seguono le sue vie.
[16]Coloro
che temono il Signore cercano di piacergli;
e coloro che lo amano si saziano
della legge.
[17]Coloro che temono il Signore tengono pronti i
loro
cuori
e umiliano l'anima loro davanti a lui.
[18]Gettiamoci nelle braccia del Signore
e non nelle braccia
degli uomini;
poiché, quale è la sua grandezza,
tale è anche la sua
misericordia.
Siracide - Capitolo 3
Doveri verso i genitori
[1]Figli, ascoltatemi, sono vostro padre;
agite in modo da
essere salvati.
[2]Il Signore vuole che il padre sia onorato dai
figli,
ha stabilito il diritto della madre sulla prole.
[3]Chi
onora il padre espia i peccati;
[4]chi riverisce la madre è come chi
accumula tesori.
[5]Chi onora il padre avrà gioia dai propri figli
e sarà esaudito nel giorno della sua preghiera.
[6]Chi riverisce
il padre vivrà a lungo;
chi obbedisce al Signore dà consolazione alla madre.
[7]Chi teme il Signore rispetta il padre
e serve come padroni i
genitori.
[8]Onora tuo padre a fatti e a parole,
perché scenda su
di te la sua benedizione.
[9]La benedizione del padre consolida le
case dei figli,
la maledizione della madre ne scalza le fondamenta.
[10]Non vantarti del disonore di tuo padre,
perché il disonore
del padre non è gloria per te;
[11]la gloria di un uomo dipende
dall'onore del padre,
vergogna per i figli è una madre nel disonore.
[12]Figlio, soccorri tuo padre nella vecchiaia,
non contristarlo
durante la sua vita.
[13]Anche se perdesse il senno, compatiscilo
e non disprezzarlo, mentre sei nel pieno vigore.
[14]Poiché la
pietà verso il padre non sarà dimenticata,
ti sarà computata a sconto dei
peccati.
[15]Nel giorno della tua tribolazione Dio si ricorderà di
te;
come fa il calore sulla brina, si scioglieranno i tuoi peccati.
[16]Chi abbandona il padre è come un bestemmiatore,
chi insulta
la madre è maledetto dal Signore.
L'umiltà
[17]Figlio, nella tua
attività sii modesto,
sarai amato dall'uomo gradito a Dio.
[18]Quanto più sei grande, tanto più umìliati;
così troverai
grazia davanti al Signore;
[19]perché grande è la potenza del Signore
[20]e dagli umili egli è glorificato.
[21]Non cercare le
cose troppo difficili per te,
non indagare le cose per te troppo grandi.
[22]Bada a quello che ti è stato comandato,
poiché tu non devi
occuparti delle cose misteriose.
[23]Non sforzarti in ciò che
trascende le tue capacità,
poiché ti è stato mostrato
più di quanto
comprende un'intelligenza umana.
[24]Molti ha fatto smarrire la loro
presunzione,
una misera illusione ha fuorviato i loro pensieri.
L'orgoglio
[25]Un cuore ostinato
alla fine cadrà nel male;
chi ama il pericolo in esso si perderà.
[26]Un cuore ostinato sarà oppresso da affanni,
il peccatore
aggiungerà peccato a peccato.
[27]La sventura non guarisce il
superbo,
perché la pianta del male si è radicata in lui.
[28]Una
mente saggia medita le parabole,
un orecchio attento è quanto desidera il
saggio.
Carità verso i poveri
[29]L'acqua spegne un fuoco acceso,
l'elemosina espia i
peccati.
[30]Chi ricambia il bene provvede all'avvenire,
al
momento della sua caduta troverà un sostegno.
Siracide - Capitolo 4
[1]Figlio, non rifiutare il sostentamento al povero,
non essere insensibile allo sguardo dei bisognosi.
[2]Non
rattristare un affamato,
non esasperare un uomo gia in difficoltà.
[3]Non turbare un cuore esasperato,
non negare un dono al
bisognoso.
[4]Non respingere la supplica di un povero,
non
distogliere lo sguardo dall'indigente.
[5]Da chi ti chiede non
distogliere lo sguardo,
non offrire a nessuno l'occasione di maledirti,
[6]perché se uno ti maledice con amarezza,
il suo creatore
esaudirà la sua preghiera.
[7]Fatti amare dalla comunità, davanti a
un grande abbassa il capo.
Porgi l'orecchio al povero
e rispondigli al
saluto con affabilità.
[9]Strappa l'oppresso dal potere
dell'oppressore,
non esser pusillanime quando giudichi.
[10]Sii
come un padre per gli orfani
e come un marito per la loro madre
e sarai
come un figlio dell'Altissimo,
ed egli ti amerà più di tua madre.
La sapienza educatrice
[11]La
sapienza esalta i suoi figli
e si prende cura di quanti la cercano.
[12]Chi la ama ama la vita,
quanti la cercano solleciti saranno
ricolmi di gioia.
[13]Chi la possiede erediterà la gloria,
qualunque cosa intraprenda, il Signore lo benedice.
[14]Coloro
che la venerano rendono culto al Santo,
e il Signore ama coloro che la
amano.
[15]Chi l'ascolta giudica con equità;
chi le presta
attenzione vivrà tranquillo.
[16]Chi confida in lei la otterrà in
eredità;
i suoi discendenti ne conserveranno il possesso.
[17]Dapprima lo condurrà per luoghi tortuosi,
gli incuterà timore
e paura,
lo tormenterà con la sua disciplina,
finché possa fidarsi di
lui,
e lo abbia provato con i suoi decreti;
[18]ma poi lo
ricondurrà sulla retta via
e gli manifesterà i propri segreti.
[19]Se egli batte una falsa strada, lo lascerà andare
e
l'abbandonerà in balìa del suo destino.
Pudore e rispetto umano
[20]Figlio, bada alle circostanze e guàrdati dal male
così non
ti vergognerai di te stesso.
[21]C'è una vergogna che porta al
peccato
e c'è una vergogna che è onore e grazia.
[22]Non usare
riguardi a tuo danno
e non vergognarti a tua rovina.
[23]Non
astenerti dal parlare nel momento opportuno,
non nascondere la tua sapienza.
[24]Difatti dalla parola si riconosce la sapienza
e l'istruzione
dai detti della lingua.
[25]Non contraddire alla verità,
ma
vergògnati della tua ignoranza.
[26]Non arrossire di confessare i
tuoi peccati,
non opporti alla corrente di un fiume.
[27]Non
sottometterti a un uomo stolto,
e non essere parziale a favore di un
potente.
[28]Lotta sino alla morte per la verità
e il Signore Dio
combatterà per te.
[29]Non essere arrogante nel tuo linguaggio,
fiacco e indolente invece nelle opere.
[30]Non essere come un
leone in casa tua,
sospettoso con i tuoi dipendenti.
[31]La tua
mano non sia tesa per prendere
e chiusa invece nel restituire.
Siracide - Capitolo 5
Ricchezza e presunzione
[1]Non
confidare nelle tue ricchezze
e non dire: «Questo mi basta».
[2]Non seguire il tuo istinto e la tua forza,
assecondando le
passioni del tuo cuore.
[3]Non dire: «Chi mi dominerà?»,
perché
il Signore senza dubbio farà giustizia.
[4]Non dire: «Ho peccato, e
che cosa mi è successo?»,
perché il Signore è paziente.
[5]Non
esser troppo sicuro del perdono
tanto da aggiungere peccato a peccato.
[6]Non dire: «La sua misericordia è grande;
mi perdonerà i molti
peccati»,
perché presso di lui ci sono misericordia e ira,
il suo sdegno
si riverserà sui peccatori.
[7]Non aspettare a convertirti al Signore
e non rimandare di giorno in giorno,
poiché improvvisa scoppierà l'ira
del Signore
e al tempo del castigo sarai annientato.
[8]Non
confidare in ricchezze ingiuste,
perché non ti gioveranno nel giorno della
sventura.
Fermezza e dominio di sé
[9]Non
ventilare il grano a qualsiasi vento
e non camminare su qualsiasi sentiero.
[10]Sii costante nel tuo sentimento,
e unica sia la tua parola.
[11]Sii pronto nell'ascoltare,
lento nel proferire una risposta.
[12]Se conosci una cosa, rispondi al tuo prossimo;
altrimenti
mettiti la mano sulla bocca.
[13]Nel parlare ci può essere onore o
disonore;
la lingua dell'uomo è la sua rovina.
[14]Non meritare
il titolo di calunniatore
e non tendere insidie con la lingua,
poiché la
vergogna è per il ladro
e una condanna severa per l'uomo falso.
[15]Non far male né molto né poco,
e da amico non divenire
nemico,
Siracide - Capitolo 6
[1]perché un cattivo nome si attira vergogna e disprezzo;
così accade al peccatore, falso nelle sue parole.
[2]Non ti
abbandonare alla tua passione,
perché non ti strazi come un toro furioso;
[3]divorerà le tue foglie e tu perderai i tuoi frutti,
sì da
renderti come un legno secco.
[4]Una passione malvagia rovina chi la
possiede
e lo fa oggetto di scherno per i nemici.
L'amicizia
[5]Una bocca amabile
moltiplica gli amici,
un linguaggio gentile attira i saluti.
[6]Siano in molti coloro che vivono in pace con te,
ma i tuoi
consiglieri uno su mille.
[7]Se intendi farti un amico, mettilo alla
prova;
e non fidarti subito di lui.
[8]C'è infatti chi è amico
quando gli fa comodo,
ma non resiste nel giorno della tua sventura.
[9]C'è anche l'amico che si cambia in nemico
e scoprirà a tuo
disonore i vostri litigi.
[10]C'è l'amico compagno a tavola,
ma
non resiste nel giorno della tua sventura.
[11]Nella tua fortuna sarà
come un altro te stesso,
e parlerà liberamente con i tuoi familiari.
[12]Ma se sarai umiliato, si ergerà contro di te
e dalla tua
presenza si nasconderà.
[13]Tieniti lontano dai tuoi nemici,
e
dai tuoi amici guàrdati.
[14]Un amico fedele è una protezione
potente,
chi lo trova, trova un tesoro.
[15]Per un amico fedele,
non c'è prezzo,
non c'è peso per il suo valore.
[16]Un amico
fedele è un balsamo di vita,
lo troveranno quanti temono il Signore.
[17]Chi teme il Signore è costante nella sua amicizia,
perché
come uno è, così sarà il suo amico.
La scuola della sapienza
[18]Figlio, sin dalla giovinezza medita la disciplina,
conseguirai la sapienza fino alla canizie.
[19]Accòstati ad essa
come chi ara e chi semina
e attendi i suoi ottimi frutti;
poiché
faticherai un pò per coltivarla,
ma presto mangerai dei suoi prodotti.
[20]Essa è davvero aspra per gli stolti,
l'uomo senza coraggio
non ci resiste;
[21]per lui peserà come una pietra di prova,
non
tarderà a gettarla via.
[22]La sapienza infatti è come dice il suo
nome,
ma non a molti essa è chiara.
[23]Ascolta, figlio, e
accetta il mio parere;
non rigettare il mio consiglio.
[24]Introduci i tuoi piedi nei suoi ceppi,
il collo nella sua
catena.
[25]Piega la tua spalla e portala,
non disdegnare i suoi
legami.
[26]Avvicìnati ad essa con tutta l'anima
e con tutta la
tua forza resta nelle sue vie.
[27]Seguine le orme e cercala, ti si
manifesterà;
e una volta raggiunta, non lasciarla.
[28]Alla fine
troverai in lei il riposo,
ed essa ti si cambierà in gioia.
[29]I
suoi ceppi saranno per te una protezione potente,
le sue catene una veste di
gloria.
[30]Un ornamento d'oro ha su di sé,
i suoi legami sono
fili di porpora violetta.
[31]Te ne rivestirai come di una veste di
gloria,
te ne cingerai come di una corona magnifica.
[32]Se lo
vuoi, figlio, diventerai saggio;
applicandoti totalmente, diventerai abile.
[33]Se ti è caro ascoltare, imparerai;
se porgerai l'orecchio,
sarai saggio.
[34]Frequenta le riunioni degli anziani;
qualcuno è
saggio? Unisciti a lui.
[35]Ascolta volentieri ogni parola divina
e le massime sagge non ti sfuggano.
[36]Se vedi una persona
saggia, và presto da lei;
il tuo piede logori i gradini della sua porta.
[37]Rifletti sui precetti del Signore,
medita sempre sui suoi
comandamenti;
egli renderà saldo il tuo cuore,
e il tuo desiderio di
sapienza sarà soddisfatto.
Siracide - Capitolo 7
Consigli diversi
[1]Non fare il
male, perché il male non ti prenda.
[2]Allontànati dall'iniquità ed
essa si allontanerà da te.
[3]Figlio, non seminare nei solchi
dell'ingiustizia
per non raccoglierne sette volte tanto.
[4]Non
domandare al Signore il potere
né al re un posto di onore.
[5]Non
farti giusto davanti al Signore
né saggio davanti al re.
[6]Non
cercare di divenire giudice,
che poi ti manchi la forza di estirpare
l'ingiustizia;
altrimenti temeresti alla presenza del potente
e
getteresti una macchia sulla tua dirittura.
[7]Non offendere
l'assemblea della città
e non degradarti in mezzo al popolo.
[8]Non ti impigliare due volte nel peccato,
perché neppure di uno
resterai impunito.
[9]Non dire: «Egli guarderà all'abbondanza dei
miei doni,
e quando farò l'offerta al Dio altissimo
egli l'accetterà».
[10]Non mancar di fiducia nella tua preghiera
e non trascurare di
fare elemosina.
[11]Non deridere un uomo dall'animo amareggiato,
poiché c'è chi umilia e innalza.
[12]Non fabbricare menzogne
contro tuo fratello
e neppure qualcosa di simile contro l'amico.
[13]Non volere in nessun modo ricorrere alla menzogna,
perché le
sue conseguenze non sono buone.
[14]Non parlar troppo nell'assemblea
degli anziani
e non ripetere le parole della tua preghiera.
[15]Non disprezzare il lavoro faticoso,
neppure l'agricoltura
creata dall'Altissimo.
[16]Non unirti alla moltitudine dei peccatori,
ricòrdati che la collera divina non tarderà.
[17]Umilia
profondamente la tua anima,
perché castigo dell'empio sono fuoco e vermi.
[18]Non cambiare un amico per interesse,
né un fratello fedele
per l'oro di Ofir.
[19]Non disdegnare una sposa saggia e buona,
poiché la sua bontà val più dell'oro.
[20]Non maltrattare uno
schiavo che lavora fedelmente
né un mercenario che dà tutto se stesso.
[21]Ami l'anima tua un servo saggio
e non ricusargli la
libertà.
I figli
[22]Hai bestiame? Abbine
cura;
se ti è utile, resti in tuo possesso.
[23]Hai figli?
Educali e sottomettili fin dalla giovinezza.
[24]Hai figlie? Vigila
sui loro corpi
e non mostrare loro un volto troppo indulgente.
[25]Accasa una figlia e avrai compiuto un grande affare;
ma
sposala a un uomo assennato.
[26]Hai una moglie secondo il tuo cuore?
Non ripudiarla;
ma di quella odiata non fidarti.
I genitori
[27]Onora tuo padre
con tutto il cuore
e non dimenticare i dolori di tua madre.
[28]Ricorda che essi ti hanno generato;
che darai loro in cambio
di quanto ti hanno dato?
I sacerdoti
[29]Temi con tutta
l'anima il Signore
e riverisci i suoi sacerdoti.
[30]Ama con
tutta la forza chi ti ha creato
e non trascurare i suoi ministri.
[31]Temi il Signore e onora il sacerdote,
consegna la sua parte,
come ti è stato comandato:
primizie, sacrifici espiatori, offerta delle
spalle,
vittima di santificazione e primizie delle cose sante.
I poveri e gli afflitti
[32]Al
povero stendi la tua mano,
perché sia perfetta la tua benedizione.
[33]La tua generosità si estenda a ogni vivente
e al morto non
negare la tua grazia.
[34]Non evitare coloro che piangono
e con
gli afflitti mòstrati afflitto.
[35]Non indugiare a visitare un
malato,
perché per questo sarai amato.
[36]In tutte le tue opere
ricordati della tua fine
e non cadrai mai nel peccato.
Siracide - Capitolo 8
Prudenza e riflessione
[1]Non
litigare con un uomo potente
per non cadere poi nelle sue mani.
[2]Non litigare con un uomo ricco,
perché egli non t'opponga il
peso del suo danaro,
poiché l'oro ha corrotto molti
e ha fatto deviare
il cuore dei re.
[3]Non litigare con un uomo linguacciuto
e non
aggiungere legna sul suo fuoco.
[4]Non scherzare con l'ignorante,
perché non siano disprezzati i tuoi antenati.
[5]Non insultare un
uomo convertito dal peccato,
ricòrdati che siamo tutti degni di pena.
[6]Non disprezzare un uomo quando è vecchio,
perché anche di noi
alcuni invecchieranno.
[7]Non gioire per la morte di qualcuno;
ricòrdati che tutti moriremo.
La tradizione
[8]Non disdegnare
i discorsi dei saggi,
medita piuttosto le loro massime,
perché da essi
imparerai la dottrina
e potrai essere a servizio dei grandi.
[9]Non trascurare i discorsi dei vecchi,
perché anch'essi hanno
imparato dai loro padri;
da essi imparerai l'accorgimento
e come
rispondere a tempo opportuno.
La prudenza
[10]Non attizzare le
braci del peccatore,
per non bruciare nel fuoco della sua fiamma.
[11]Non ritirarti dalla presenza del violento,
perché egli non
ponga un agguato contro di te.
[12]Non imprestare a un uomo più forte
di te;
quello che gli hai prestato, consideralo come perduto.
[13]Non garantire oltre la tua possibilità;
se hai garantito,
preòccupati di soddisfare.
[14]Non muovere causa a un giudice,
perché giudicheranno in suo favore secondo il suo parere.
[15]Con
un avventuriero non metterti in viaggio,
per paura che ti diventi
insopportabile;
egli agirà secondo il suo capriccio
e andrai con lui in
rovina per la sua insipienza.
[16]Non litigare con un irascibile
e non traversare con lui un luogo solitario,
perché ai suoi occhi il
sangue è come nulla,
dove non c'è possibilità di aiuto ti assalirà.
[17]Non consigliarti con lo stolto,
perché non saprà mantenere un
segreto.
[18]Davanti a uno straniero non fare nulla di riservato,
perché non sai che cosa ne seguirà.
[19]Con un uomo qualsiasi non
aprire il tuo cuore
ed egli non abbia a portar via il tuo bene.
Siracide - Capitolo 9
Le donne
[1]Non essere geloso
della sposa amata,
per non inculcarle malizia a tuo danno.
[2]Non
dare l'anima tua alla tua donna,
sì che essa s'imponga sulla tua forza.
[3]Non incontrarti con una donna cortigiana,
che non abbia a
cadere nei suoi lacci.
[4]Non frequentare una cantante,
per non
esser preso dalle sue moine.
[5]Non fissare il tuo sguardo su una
vergine,
per non essere coinvolto nei suoi castighi.
[6]Non dare
l'anima tua alle prostitute,
per non perderci il patrimonio.
[7]Non curiosare nelle vie della città,
non aggirarti nei suoi
luoghi solitari.
[8]Distogli l'occhio da una donna bella,
non
fissare una bellezza che non ti appartiene.
Per la bellezza di una donna
molti sono periti;
per essa l'amore brucia come fuoco.
[9]Non
sederti mai accanto a una donna sposata,
non frequentarla per bere insieme
con lei
perché il tuo cuore non si innamori di lei
e per la tua passione
tu non scivoli nella rovina.
Rapporti con gli uomini
[10]Non
abbandonare un vecchio amico,
perché quello recente non è uguale a lui.
Vino nuovo, amico nuovo;
quando sarà invecchiato, lo berrai con piacere.
[11]Non invidiare la gloria del peccatore,
perché non sai quale
sarà la sua fine.
[12]Non compiacerti del benessere degli empi,
ricòrdati che non giungeranno agli inferi impuniti.
[13]Tieniti
lontano dall'uomo che ha il potere di uccidere
e non sperimenterai il timore
della morte.
Se l'avvicini, stà attento a non sbagliare
perché egli non
ti tolga la vita;
sappi che cammini in mezzo ai lacci
e ti muovi
sull'orlo delle mura cittadine.
[14]Rispondi come puoi al prossimo
e consìgliati con i saggi.
[15]Conversa con uomini assennati
e ogni tuo colloquio sia sulle leggi dell'Altissimo.
[16]Tuoi
commensali siano gli uomini giusti,
il tuo vanto sia nel timore del Signore.
[17]Un lavoro per mano di esperti viene lodato,
ma il capo del
popolo è saggio per il parlare.
[18]Un uomo linguacciuto è il terrore
della sua città,
chi non sa controllar le parole sarà detestato.
Siracide - Capitolo 10
Il governo
[1]Un governatore
saggio educa il suo popolo,
l'autorità di un uomo assennato sarà ben
ordinata.
[2]Quale il governatore del popolo, tali i suoi ministri;
quale il capo di una città, tali tutti gli abitanti.
[3]Un re
senza formazione rovinerà il suo popolo;
una città prospererà per il senno
dei capi.
[4]Il governo del mondo è nelle mani del Signore;
egli
vi susciterà al momento giusto l'uomo adatto.
[5]Il successo
dell'uomo è nelle mani del Signore,
che investirà il magistrato della sua
autorità.
Contro l'orgoglio
[6]Non
crucciarti con il tuo prossimo per un torto qualsiasi;
non far nulla in
preda all'ira.
[7]Odiosa al Signore e agli uomini è la superbia,
all'uno e agli altri è in abominio l'ingiustizia.
[8]L'impero
passa da un popolo a un altro
a causa delle ingiustizie, delle violenze e
delle ricchezze.
[9]Perché mai si insuperbisce chi è terra e cenere?
Anche da vivo le sue viscere sono ripugnanti.
[10]La malattia è
lunga, il medico se la ride;
chi oggi è re, domani morirà.
[11]Quando l'uomo muore eredita insetti, belve e vermi.
[12]Principio della superbia umana è allontanarsi dal Signore,
tenere il proprio cuore lontano da chi l'ha creato.
[13]Principio
della superbia infatti è il peccato;
chi vi si abbandona diffonde intorno a
sé l'abominio.
Per questo il Signore rende incredibili i suoi castighi
e
lo flagella sino a finirlo.
[14]Il Signore ha abbattuto il trono dei
potenti,
al loro posto ha fatto sedere gli umili.
[15]Il Signore
ha estirpato le radici delle nazioni,
al loro posto ha piantato gli umili.
[16]Il Signore ha sconvolto le regioni delle nazioni,
e le ha
distrutte fin dalle fondamenta della terra.
[17]Le ha estirpate e
annientate,
ha fatto scomparire dalla terra il loro ricordo.
[18]Non è fatta per gli uomini la superbia,
né per i nati di
donna l'arroganza.
Gli uomini degni di onore
[19]Quale stirpe è onorata? La stirpe dell'uomo.
Quale stirpe
è onorata?
Coloro che temono il Signore.
[20]Quale stirpe è
ignobile? La stirpe dell'uomo.
Quale stirpe è ignobile?
Coloro che
trasgrediscono i comandamenti.
[21]Tra i fratelli è onorato il loro
capo,
ma coloro che temono il Signore lo sono ai suoi occhi.
[22]Uno ricco, onorato o povero,
ponga il proprio vanto nel
timore del Signore.
[23]Non è giusto disprezzare un povero assennato
e non conviene esaltare un uomo peccatore.
[24]Il nobile, il
giudice e il potente sono onorati;
ma nessuno di loro è più grande di chi
teme il Signore.
[25]Uomini liberi serviranno un servo sapiente;
un uomo intelligente non mormora per questo.
Umiltà e verità
[26]Non fare il
saccente nel compiere il tuo lavoro
e non gloriarti al momento del bisogno.
[27]Meglio uno che lavora e abbonda di tutto
che chi va in giro
vantandosi e manca di cibo.
[28]Figlio, con modestia glorifica
l'anima tua
e rendile onore secondo che merita.
[29]Chi darà
ragione a uno che si dà torto da sé?
Chi stimerà uno che si disprezza?
[30]Un povero è onorato per la sua scienza,
un ricco è onorato
per la sua ricchezza.
[31]Chi è onorato nella povertà,
quanto più
lo sarà nella ricchezza?
Chi è disprezzato nella ricchezza,
quanto più
lo sarà nella povertà?
Siracide - Capitolo 11
Non fidarsi delle apparenze
[1]La sapienza dell'umile gli farà tenere alta la testa,
gli
permetterà di sedere tra i grandi.
[2]Non lodare un uomo per la sua
bellezza
e non detestare un uomo per il suo aspetto.
[3]L'ape è
piccola tra gli esseri alati,
ma il suo prodotto ha il primato fra i dolci
sapori.
[4]Non ti vantare per le vesti che indossi
e non
insuperbirti nel giorno della gloria,
poiché stupende sono le opere del
Signore,
eppure sono nascoste agli uomini le opere sue.
[5]Molti
sovrani sedettero sulla polvere
e uno sconosciuto cinse il loro diadema.
[6]Molti potenti furono umiliati profondamente;
uomini illustri
furono consegnati in potere altrui.
Riflessione e lentezza
[7]Non
biasimare prima di avere indagato,
prima rifletti e quindi condanna.
[8]Non rispondere prima di avere ascoltato,
in mezzo ai discorsi
non intrometterti.
[9]Per una cosa di cui non hai bisogno non
litigare,
non immischiarti nelle liti dei peccatori.
[10]Figlio,
la tua attività non abbracci troppe cose;
se esageri, non sarai esente da
colpa;
anche se corri, non arriverai e non riuscirai a scampare con
la
fuga.
[11]C'è chi lavora, fatica e si affanna:
eppure resta tanto
più indietro.
Fiducia in Dio solo
[12]C'è chi
è debole e ha bisogno di soccorso,
chi è privo di beni e ricco di miseria:
eppure il Signore lo guarda con benevolenza,
lo solleva dalla sua
bassezza
[13]e lo fa stare a testa alta, sì che molti ne sono
stupiti.
[14]Bene e male, vita e morte,
povertà e ricchezza,
tutto proviene dal Signore.
[15]Sapienza, senno e conoscenza della
legge vengono dal Signore;
carità e rettitudine sono dono del Signore.
[16]Errore e tenebre sono per gli empi
e il male resta per i
malvagi.
[17]Il dono del Signore è assicurato ai pii
e il suo
favore li rende felici per sempre.
[18]C'è chi è ricco a forza di
attenzione e di risparmio;
ed ecco la parte della sua ricompensa:
[19]mentre dice: «Ho trovato riposo; ora mi godrò i miei beni»,
non sa quanto tempo ancora trascorrerà;
lascerà tutto ad altri e morirà.
[20]Stà fermo al tuo impegno e fanne la tua vita,
invecchia
compiendo il tuo lavoro.
[21]Non ammirare le opere del peccatore,
confida nel Signore e persevera nella fatica,
perché è facile per il
Signore
arricchire un povero all'improvviso.
[22]La benedizione
del Signore è la ricompensa del pio;
in un istante Dio farà sbocciare la sua
benedizione.
[23]Non dire: «Di che cosa ho bisogno
e di quali
beni disporrò d'ora innanzi?».
[24]Non dire: «Ho quanto mi occorre;
che cosa potrà ormai capitarmi di male?».
[25]Nel tempo della
prosperità si dimentica la sventura;
nel tempo della sventura non si ricorda
la prosperità.
[26]E' facile per il Signore nel giorno della morte
rendere all'uomo secondo la sua condotta.
[27]L'infelicità di
un'ora fa dimenticare il benessere;
alla morte di un uomo si rivelano le sue
opere.
[28]Prima della fine non chiamare nessuno beato;
un uomo
si conosce veramente alla fine.
Diffidare del cattivo
[29]Non
portare in casa qualsiasi persona,
perché sono molte le insidie del
fraudolento.
[30]Una pernice da richiamo in gabbia, tale il cuore del
superbo;
come una spia egli attende la tua caduta.
[31]Cambiando
il bene in male tende insidie,
troverà difetti anche nelle cose migliori.
[32]Con una scintilla di fuoco si riempie il braciere,
il
peccatore sta in agguato per spargere sangue.
[33]Guàrdati dal
malvagio, poiché egli il male prepara,
che non contamini per sempre anche
te.
[34]Ospita un estraneo, ti metterà sottosopra ogni cosa
e ti
renderà estraneo ai tuoi.
Siracide - Capitolo 12
I benefici
[1]Se fai il bene,
sappi a chi lo fai;
così avrai una ricompensa per i tuoi benefici.
[2]Fà il bene al pio e ne avrai il contraccambio,
se non da lui,
certo dall'Altissimo.
[3]Nessun beneficio a chi si ostina nel male
né a chi rifiuta di fare l'elemosina.
[4]Dà al pio e non aiutare
il peccatore.
[5]Benefica il misero e non dare all'empio,
impedisci che gli diano il pane e tu non dargliene,
perché egli non ne
usi per dominarti;
difatti tu riceverai il male in doppia misura
per
tutti i benefici che gli avrai fatto.
[6]Poiché anche l'Altissimo
odia i peccatori
e farà giustizia degli empi.
[7]Dà al buono e
non aiutare il peccatore.
Veri e falsi amici
[8]L'amico
non si può riconoscere nella prosperità,
ma nell'avversità il nemico non si
nasconderà.
[9]Quando uno prospera, i suoi nemici sono nel dolore;
ma quando uno è infelice, anche l'amico se ne separa.
[10]Non
fidarti mai del tuo nemico,
poiché, come il metallo s'arrugginisce, così la
sua malvagità.
[11]Anche se si abbassa e cammina curvo,
stà
attento e guardati da lui;
compòrtati con lui come chi pulisce uno specchio
e ti accorgerai che la sua ruggine non resiste a lungo.
[12]Non
metterlo al tuo fianco, perché non ti rovesci e si ponga al tuo posto,
non
farlo sedere alla tua destra,
perché non ricerchi la tua sedia, e alla fine
tu conosca la verità delle mie parole e senta rimorso per i miei detti.
[13]Chi avrà pietà di un incantatore morso da un serpente e di quanti
si avvicinano alle belve?
[14]Così capita a chi si associa a un
peccatore
e s'imbratta dei suoi misfatti.
[15]Per un momento
rimarrà con te, ma se cadi, egli non reggerà più.
[16]Il nemico ha il
dolce sulle labbra,
ma in cuore medita di gettarti in una fossa.
Il
nemico avrà lacrime agli occhi,
ma se troverà l'occasione, non si sazierà
del tuo sangue.
[17]Se ti capiterà il male, egli sarà là per il primo
e, con il pretesto di aiutarti, ti prenderà per il tallone.
[18]Scuoterà il capo e batterà le mani,
poi bisbigliando a lungo
cambierà faccia.
Siracide - Capitolo 13
Frequentare i propri uguali
[1]Chi maneggia la pece si sporca,
chi frequenta il superbo
diviene simile a lui.
[2]Non portare un peso troppo grave,
non
associarti ad uno più forte e più ricco di te.
Come una pentola di coccio
farà società con una caldaia?
Questa l'urterà e quella andrà in frantumi.
[3]Il ricco commette ingiustizia e per di più grida forte,
il
povero riceve ingiustizia e per di più deve scusarsi.
[4]Se puoi
essergli utile, approfitterà di te;
se hai bisogno, ti abbandonerà.
[5]Se possiedi, vivrà con te;
ti spoglierà e non ne avrà alcuna
pena.
[6]Ha bisogno di te? Ti imbroglierà, ti sorriderà
e ti darà
una speranza, ti rivolgerà belle parole
e domanderà: «Di che cosa hai
bisogno?».
[7]Ti farà arrossire con i suoi banchetti,
finché non
ti avrà spremuto due o tre volte.
Alla fine ti deriderà; poi vedendoti ti
eviterà
e scuoterà il capo davanti a te.
[8]Stà attento a non
lasciarti imbrogliare
né umiliare per la tua stoltezza.
[9]Quando
un potente ti chiama, allontànati;
egli ti chiamerà sempre di più.
[10]Non essere invadente per non essere respinto,
ma non
allontanarti troppo per non essere dimenticato.
[11]Non credere di
trattare alla pari con lui
e non fidarti delle sue molte parole;
[12]con la sua molta loquacità ti metterà alla prova
e quasi
sorridendo ti esaminerà.
[13]Spietato chi non mantiene le parole,
non ti risparmierà maltrattamenti e catene.
[14]Guardati e stà
attento, perché cammini insieme alla tua rovina.
[15]Ogni creatura
vivente ama il suo simile,
ogni uomo il suo vicino.
[16]Ogni
essere si accoppia secondo la sua specie;
l'uomo si associa a chi gli è
simile.
[17]Che cosa vi può essere in comune tra il lupo e l'agnello?
Lo stesso accade fra il peccatore e il pio.
[18]Quale pace può
esservi fra la iena e il cane?
Quale intesa tra il ricco e il povero?
[19]Sono preda dei leoni gli ònagri nel deserto;
così pascolo dei
ricchi sono i poveri.
[20]La condizione umile è in abominio al
superbo,
così il povero è in abominio al ricco.
[21]Se il ricco
vacilla, è sostenuto dagli amici;
se il povero cade, anche dagli amici è
respinto.
[22]Se cade il ricco, molti lo aiutano;
dice cose
insulse? Eppure lo si felicita.
Se cade il povero, lo si rimprovera;
se
dice cose assennate, non ci si bada.
[23]Parla il ricco, tutti
tacciono
ed esaltano fino alle nuvole il suo discorso.
Parla il povero e
dicono: «Chi è costui?».
Se inciampa, l'aiutano a cadere.
[24]La
ricchezza è buona, se è senza peccato;
la povertà è cattiva a detta
dell'empio.
[25]Il cuore dell'uomo cambia il suo volto
o in bene
o in male.
[26]Indice di un cuore buono è una faccia gioiosa,
ma
la scoperta di proverbi è un lavoro ben faticoso.
Siracide - Capitolo 14
La vera felicità
[1]Beato l'uomo
che non ha peccato con le parole
e non è tormentato dal rimorso dei peccati.
[2]Beato chi non ha nulla da rimproverarsi
e chi non ha perduto
la sua speranza.
Invidia e avarizia
[3]A un uomo
gretto non conviene la ricchezza,
a che servono gli averi a un uomo avaro?
[4]Chi accumula a forza di privazioni accumula per altri,
con i
suoi beni faran festa gli estranei.
[5]Chi è cattivo con se stesso
con chi si mostrerà buono?
Non sa godere delle sue ricchezze.
[6]Nessuno è peggiore di chi tormenta se stesso;
questa è la
ricompensa della sua malizia.
[7]Se fa il bene, lo fa per
distrazione;
ma alla fine mostrerà la sua malizia.
[8]E' malvagio
l'uomo dall'occhio invidioso;
volge altrove lo sguardo e disprezza la vita
altrui.
[9]L'occhio dell'avaro non si accontenta di una parte,
l'insana cupidigia inaridisce l'anima sua.
[10]Un occhio cattivo
è invidioso anche del pane
e sulla sua tavola esso manca.
[11]Figlio, per quanto ti è possibile, tràttati bene
e presenta
al Signore le offerte dovute.
[12]Ricòrdati che la morte non tarderà
e il decreto degli inferi non t'è stato rivelato.
[13]Prima di
morire fà del bene all'amico,
secondo le tue possibilità sii con lui
generoso.
[14]Non privarti di un giorno felice;
non ti sfugga
alcuna parte di un buon desiderio.
[15]Forse non lascerai a un altro
le tue sostanze
e le tue fatiche per esser divise fra gli eredi?
[16]Regala e accetta regali, distrai l'anima tua,
perché negli
inferi non c'è gioia da ricercare.
[17]Ogni corpo invecchia come un
abito,
è una legge da sempre: «Certo si muore!».
[18]Come foglie
verdi su un albero frondoso:
le une lascia cadere, altre ne fa spuntare,
lo stesso avviene per le generazioni di carne e di sangue:
le une
muoiono, altre ne nascono.
[19]Ogni opera corruttibile scompare;
chi la compie se ne andrà con essa.
Felicità del saggio
[20]Beato
l'uomo che medita sulla sapienza e ragiona con l'intelligenza,
[21]che considera nel cuore le sue vie:
ne penetrerà con la mente
i segreti.
[22]La insegue come uno che segue una pista,
si
apposta sui suoi sentieri.
[23]Egli spia alle sue finestre e starà ad
ascoltare alla sua porta.
[24]Fa sosta vicino alla sua casa
e
fisserà un chiodo nelle sue pareti;
[25]alzerà la propria tenda
presso di essa
e si riparerà in un rifugio di benessere;
[26]metterà i propri figli sotto la sua protezione
e sotto i suoi
rami soggiornerà;
[27]da essa sarà protetto contro il caldo,
egli
abiterà all'ombra della sua gloria.
Siracide - Capitolo 15
[1]Così agirà chi teme il Signore;
chi è fedele alla
legge otterrà anche la sapienza.
[2]Essa gli andrà incontro come una
madre,
l'accoglierà come una vergine sposa;
[3]lo nutrirà con il
pane dell'intelligenza,
e l'acqua della sapienza gli darà da bere.
[4]Egli si appoggerà su di lei e non vacillerà,
si affiderà a lei
e non resterà confuso.
[5]Essa l'innalzerà sopra i suoi compagni
e gli farà aprir bocca in mezzo all'assemblea;
[6]egli troverà
contentezza e una corona di gioia
e otterrà fama perenne.
[7]Gli
insensati non conseguiranno mai la sapienza,
i peccatori non la
contempleranno mai.
[8]Essa sta lontana dalla superbia,
i
bugiardi non pensano ad essa.
[9]La sua lode non s'addice alla bocca
del peccatore,
perché non gli è stata concessa dal Signore.
[10]La lode infatti va celebrata con sapienza;
è il Signore che
la dirigerà.
La libertà umana
[11]Non dire:
«Mi son ribellato per colpa del Signore»,
perché ciò che egli detesta, non
devi farlo.
[12]Non dire: «Egli mi ha sviato»,
perché egli non ha
bisogno di un peccatore.
[13]Il Signore odia ogni abominio,
esso
non è voluto da chi teme Dio.
[14]Egli da principio creò l'uomo
e
lo lasciò in balìa del suo proprio volere.
[15]Se vuoi, osserverai i
comandamenti;
l'essere fedele dipenderà dal tuo buonvolere.
[16]Egli ti ha posto davanti il fuoco e l'acqua;
là dove vuoi
stenderai la tua mano.
[17]Davanti agli uomini stanno la vita e la
morte;
a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà.
[18]Grande
infatti è la sapienza del Signore,
egli è onnipotente e vede tutto.
[19]I suoi occhi su coloro che lo temono,
egli conosce ogni
azione degli uomini.
[20]Egli non ha comandato a nessuno di essere
empio
e non ha dato a nessuno il permesso di peccare.
Siracide - Capitolo 16
Maledizione degli empi
[1]Non
desiderare una moltitudine di figli buoni a nulla,
non gioire per figli
empi.
[2]Se aumentano di numero non gioire,
se sono privi del
timore del Signore.
[3]Non confidare su una loro vita lunga
e non
fondarti sul loro numero,
poiché è preferibile uno a mille
e morir senza
figli che averne degli empi.
[4]La città potrà ripopolarsi per opera
di un solo assennato,
mentre la stirpe degli iniqui sarà distrutta.
[5]Il mio occhio ha visto molte simili cose;
il mio orecchio ne
ha sentite ancora più gravi.
[6]Nell'assemblea dei peccatori un fuoco
si accende,
contro un popolo ribelle è divampata l'ira.
[7]Dio
non perdonò agli antichi giganti,
che si erano ribellati per la loro forza.
[8]Non risparmiò i concittadini di Lot,
che egli aveva in orrore
per la loro superbia.
[9]Non ebbe pietà di nazioni di perdizione,
che si erano esaltate per i loro peccati.
[10]Così trattò i
seicentomila uomini
che sono periti per l'ostinazione del loro cuore.
[11]Ci fosse un solo uomo di dura cervice,
sarebbe strano se
restasse impunito,
[12]poiché misericordia e ira sono in Dio,
potente quando perdona e quando riversa l'ira.
[13]Tanto grande
la sua misericordia,
quanto grande la sua severità;
egli giudicherà
l'uomo secondo le sue opere.
[14]Non sfuggirà il peccatore con la sua
rapina,
ma neppure la pazienza del pio sarà delusa.
[15]Egli farà
posto a tutta la sua generosità;
ciascuno sarà trattato secondo le sue
opere.
La ricompensa è certa
[16]Non
dire: «Mi terrò celato al Signore!
Chi penserà a me lassù?
[17]Non sarò riconosciuto fra un popolo numeroso,
chi sarò io in
mezzo a una creazione senza numero?».
[18]Ecco il cielo e il cielo
dei cieli,
l'abisso e la terra sussultano quando egli appare.
[19]Anche i monti e le fondamenta della terra
si scuotono di
spavento quando egli li guarda.
[20]Ma nessuno riflette su queste
cose;
al suo modo di agire chi ci bada?
[21]Anche la bufera che
nessuno contempla,
e la maggior parte delle sue opere, sono nel mistero.
[22]«Chi a Dio annunzierà le opere di giustizia?
Ovvero chi le
attende? L'alleanza infatti è lontana».
[23]Tali cose pensa chi ha il
cuore perverso;
lo stolto, appunto errando, pensa sciocchezze.
L'uomo nella creazione
[24]Ascoltami, figlio, e impara la scienza;
e sii attento nel
tuo cuore alle mie parole.
[25]Manifesterò con esattezza la mia
dottrina;
con cura annunzierò la scienza.
[26]Nella creazione del
Signore le sue opere sono fin dal principio,
e dalla loro origine ne separò
le parti.
[27]Egli ordinò per l'eternità le sue opere,
ne stabilì
l'attività per le generazioni future.
Non hanno fame né si stancano,
eppure non interrompono il loro lavoro.
[28]Nessuna di loro urta
la sua vicina,
mai disubbidiranno ad un suo comando.
[29]Dopo ciò
il Signore riguardò sulla terra
e la riempì dei suoi doni.
[30]Ne
ricoprì la superficie con ogni genere di viventi
e ad essa faranno
ritorno.
Siracide - Capitolo 17
[1]Il Signore creò l'uomo dalla terra
e ad essa lo fa
tornare di nuovo.
[2]Egli assegnò agli uomini giorni contati e un
tempo fissato,
diede loro il dominio di quanto è sulla terra.
[3]Secondo la sua natura li rivestì di forza,
e a sua immagine li
formò.
[4]Egli infuse in ogni essere vivente il timore dell'uomo,
perché l'uomo dominasse sulle bestie e sugli uccelli.
[5]Discernimento, lingua, occhi, orecchi e cuore
diede loro
perché ragionassero.
[6]Li riempì di dottrina e d'intelligenza,
e
indicò loro anche il bene e il male.
[7]Pose lo sguardo nei loro
cuori
per mostrar loro la grandezza delle sue opere.
[8]Loderanno
il suo santo nome
per narrare la grandezza delle sue opere.
[9]Inoltre pose davanti a loro la scienza
e diede loro in eredità
la legge della vita.
[10]Stabilì con loro un'alleanza eterna
e
fece loro conoscere i suoi decreti.
[11]I loro occhi contemplarono la
grandezza della sua gloria,
i loro orecchi sentirono la magnificenza della
sua voce.
[12]Disse loro: «Guardatevi da ogni ingiustizia!»
e
diede a ciascuno precetti verso il prossimo.
Il giudice divino
[13]Le loro
vie sono sempre davanti a lui,
non restano nascoste ai suoi occhi.
[14]Su ogni popolo mise un capo,
ma Israele è la porzione del
Signore.
[15]Tutte le loro opere sono davanti a lui come il sole,
i suoi occhi osservano sempre la loro condotta.
[16]A lui non
sono nascoste le loro ingiustizie,
tutti i loro peccati sono davanti al
Signore.
[17]La beneficenza dell'uomo è per lui come un sigillo,
egli serberà la generosità come la propria pupilla.
[18]Alla fine
si leverà e renderà loro la ricompensa,
riverserà su di loro il
contraccambio.
[19]Ma a chi si pente egli offre il ritorno,
consola quanti vengono meno nella pazienza.
Invito alla penitenza
[20]Ritorna al Signore e cessa di peccare,
prega davanti a lui
e cessa di offendere.
[21]Fà ritorno all'Altissimo e volta le spalle
all'ingiustizia;
detesta interamente l'iniquità.
[22]Negli inferi
infatti chi loderà l'Altissimo,
al posto dei viventi e di quanti gli rendono
lode?
[23]Da un morto, che non è più, la riconoscenza si perde,
chi è vivo e sano loda il Signore.
[24]Quanto è grande la
misericordia del Signore,
il suo perdono per quanti si convertono a lui!
[25]L'uomo non può avere tutto,
poiché un figlio dell'uomo non è
immortale.
[26]Che c'è di più luminoso del sole? Anch'esso scompare.
Così carne e sangue pensano al male.
[27]Esso sorveglia le
schiere dell'alto cielo,
ma gli uomini sono tutti terra e cenere.
Siracide - Capitolo 18
Grandezza di Dio
[1]Colui che
vive per sempre ha creato l'intero universo.
[2]Il Signore soltanto è
riconosciuto giusto.
[3]A nessuno è possibile svelare le sue opere
e chi può indagare le sue grandezze?
[4]La potenza della sua
maestà chi potrà misurarla?
Chi riuscirà a narrare le sue misericordie?
[5]Non c'è nulla da togliere e nulla da aggiungere;
non è
possibile indagare le meraviglie del Signore.
[6]Quando uno ha
finito, allora comincia;
quando si ferma, allora rimane perplesso.
L'uomo è un nulla
[7]Che è
l'uomo? E a che può servire?
Qual è il suo bene e qual è il suo male?
[8]Quanto al numero dei giorni dell'uomo,
cento anni sono gia
molti.
[9]Come una goccia d'acqua nel mare e un grano di sabbia
così questi pochi anni in un giorno dell'eternità.
[10]Per questo
il Signore è paziente con gli uomini
e riversa su di essi la sua
misericordia.
[11]Vede e conosce che la loro sorte è misera,
per
questo moltiplica il perdono.
[12]La misericordia dell'uomo riguarda
il prossimo,
la misericordia del Signore ogni essere vivente.
[13]Egli rimprovera, corregge, ammaestra
e guida come un pastore
il suo gregge.
[14]Ha pietà di quanti accettano la dottrina
e di
quanti sono zelanti per le sue decisioni.
Il modo di dare
[15]Figlio, ai
benefici non aggiungere il rimprovero,
e a ogni dono parole amare.
[16]La rugiada non mitiga forse il calore?
Così una parola è più
pregiata del dono.
[17]Ecco, non vale una parola più di un ricco
dono?
L'uomo caritatevole offre l'una e l'altro.
[18]Lo stolto
rimprovera senza riguardo,
il dono dell'invidioso fa languire gli
occhi.
Riflessione e previsione
[19]Prima di parlare, impara;
curati ancor prima di ammalarti.
[20]Prima del giudizio esamina te stesso,
così al momento del
verdetto troverai perdono.
[21]Umìliati, prima di cadere malato,
e quando hai peccato, mostra il pentimento.
[22]Nulla ti
impedisca di soddisfare a tempo un voto,
non aspettare fino alla morte per
sdebitarti.
[23]Prima di fare un voto prepara te stesso,
non fare
come un uomo che tenta il Signore.
[24]Pensa all'ira del giorno della
morte,
al tempo della vendetta,
quando egli distoglierà lo sguardo da
te.
[25]Pensa alla carestia nel tempo dell'abbondanza;
alla
povertà e all'indigenza nei giorni di ricchezza.
[26]Dal mattino alla
sera il tempo cambia;
e tutto è effimero davanti al Signore.
[27]Un uomo saggio è circospetto in ogni cosa;
nei giorni del
peccato si astiene dalla colpa.
[28]Ogni uomo assennato conosce la
sapienza
e a colui che l'ha trovata rende omaggio.
[29]Quelli
istruiti nel parlare anch'essi diventano saggi,
fanno piovere massime
eccellenti.
Dominio di sè
[30]Non seguire le
passioni;
poni un freno ai tuoi desideri.
[31]Se ti concedi la
soddisfazione della passione,
essa ti renderà oggetto di scherno ai tuoi
nemici.
[32]Non godere una vita di piaceri,
sua conseguenza è una
doppia povertà.
[33]Non impoverire scialacquando con denaro preso a
prestito,
quando non hai nulla nella borsa.
Siracide - Capitolo 19
[1]Un operaio ubriacone non arricchirà;
chi disprezza
il poco cadrà presto.
[2]Vino e donne traviano anche i saggi,
ancor più temerario è chi frequenta prostitute.
[3]Tarli e vermi
lo erediteranno,
il temerario sarà eliminato.
Contro le chiacchiere
[4]Chi si
fida con troppa facilità è di animo leggero,
chi pecca danneggia se stesso.
[5]Chi si compiace del male sarà condannato;
[6]chi odia
la loquacità sfugge al male.
[7]Non riferire mai una diceria
e
non ne avrai alcun danno;
[8]non parlarne né all'amico né al nemico,
e se puoi farlo senza colpa, non svelar nulla.
[9]Altrimenti chi
ti ascolta diffiderà di te
e all'occasione ti avrà in odio.
[10]Hai udito una parola? Muoia con te!
Stà sicuro, non ti farà
scoppiare.
[11]Per una parola lo stolto ha i dolori,
come la
partoriente per un bambino.
[12]Una freccia confitta nella carne
della coscia:
tale una parola in seno allo stolto.
Verificare le dicerie
[13]Interroga l'amico: forse non ha fatto nulla,
e se qualcosa
ha fatto, perché non continui più.
[14]Interroga il prossimo: forse
non ha detto nulla,
e se qualcosa ha detto, perché non lo ripeta.
[15]Interroga l'amico, perché spesso si tratta di calunnia;
non
credere a ogni parola.
[16]C'è chi sdrucciola, ma non di proposito;
e chi non ha peccato con la sua lingua?
[17]Interroga il tuo
prossimo, prima di minacciarlo;
fà intervenire la legge
dell'Altissimo.
Vera e falsa sapienza
[18]Tutta
la sapienza è timore di Dio
e in ogni sapienza è la pratica della legge.
[19]Non c'è sapienza nella conoscenza del male;
non è mai
prudenza il consiglio dei peccatori.
[20]V'è un'abilità che è
abominevole,
c'è uno stolto cui manca solo la saggezza.
[21]Meglio uno di scarsa intelligenza ma timorato,
che uno molto
intelligente ma trasgressore della legge.
[22]Esiste un'abilità
scaltra, ma ingiusta;
c'è chi intriga per prevalere in giudizio.
[23]C'è il malvagio curvo nella sua tristezza,
ma il suo intimo è
pieno di inganno;
[24]abbassa il volto e finge di essere sordo,
ma, quando non è osservato, avrà il sopravvento.
[25]E se per
mancanza di forza gli è impedito di peccare,
all'occasione propizia farà del
male.
[26]Dall'aspetto si conosce l'uomo;
dal volto si conosce
l'uomo di senno.
[27]Il vestito di un uomo, la bocca sorridente
e
la sua andatura rivelano quello che è.
Siracide - Capitolo 20
Silenzio e parola
[1]C'è un
rimprovero che è fuori tempo,
c'è chi tace ed è prudente.
[2]Quanto è meglio rimproverare che covare l'ira!
[3]Chi
si confessa colpevole evita l'umiliazione.
[4]Un eunuco che vuol
deflorare una ragazza,
così chi vuol rendere giustizia con la violenza.
[5]C'è chi tace ed è ritenuto saggio,
e c'è chi è odiato per la
sua loquacità.
[6]C'è chi tace, perché non sa che cosa rispondere,
e c'è chi tace, perché conosce il momento propizio.
[7]L'uomo
saggio sta zitto fino al momento opportuno,
il millantatore e lo stolto lo
trascurano.
[8]Chi abbonda nel parlare si renderà abominevole;
chi vuole assolutamente imporsi sarà odiato.
Paradossi
[9]Nelle disgrazie può
trovarsi la fortuna per un uomo,
mentre un profitto può essere una perdita.
[10]C'è una generosità, che non ti arreca vantaggi
e c'è chi
dall'umiliazione alza la testa.
[12]C'è chi compra molte cose con
poco,
e chi le paga sette volte il loro valore.
[13]Il saggio si
rende amabile con le sue parole,
le cortesie degli stolti sono sciupate.
[14]Il dono di uno stolto non ti gioverà,
perché i suoi occhi
bramano ricevere più di quanto ha dato.
[15]Egli darà poco, ma
rinfaccerà molto;
aprirà la sua bocca come un banditore.
Oggi darà un
prestito e domani richiederà; uomo odioso è costui.
[16]Lo stolto
dice: «Non ho un amico,
non c'è gratitudine per i miei benefici.
[17]Quelli che mangiano il mio pane sono lingue cattive».
Quanto
spesso e quanti si burleranno di lui!
Parole maldestre
[18]Meglio
scivolare sul pavimento che con la lingua;
per questo la caduta dei cattivi
giunge rapida.
[19]Un uomo senza grazia è un discorso inopportuno:
è sempre sulla bocca dei maleducati.
[20]Non si accetta una
massima dalla bocca dello stolto,
perché non è mai detta a proposito.
[21]C'è chi è impedito di peccare dalla miseria
e durante il
riposo non avrà rimorsi.
[22]C'è chi si rovina per rispetto umano
e si rovina per la faccia di uno stolto.
[23]C'è chi per rispetto
umano fa promesse a un amico;
in tal modo se lo rende gratuitamente
nemico.
La menzogna
[24]Brutta macchia
nell'uomo la menzogna,
si trova sempre sulla bocca degli ignoranti.
[25]Meglio un ladro che un mentitore abituale,
ma tutti e due
condivideranno la rovina.
[26]L'abitudine del bugiardo è un disonore,
la vergogna lo accompagnerà sempre.
Sulla sapienza
[27]Il saggio si
fa onore con i discorsi,
l'uomo prudente piace ai grandi.
[28]Chi
lavora la terra accrescerà il raccolto;
chi piace ai grandi si fa perdonare
l'ingiustizia.
[29]Regali e doni accecano gli occhi dei saggi,
come bavaglio sulla bocca, soffocano i rimproveri.
[30]Sapienza
nascosta e tesoro invisibile:
a che servono l'una e l'altro?
[31]Fa meglio chi nasconde la stoltezza
che colui che nasconde la
sapienza.
Siracide - Capitolo 21
Peccati diversi
[1]Figlio, hai
peccato? Non farlo più
e prega per le colpe passate.
[2]Come alla
vista del serpente fuggi il peccato:
se ti avvicini, ti morderà.
Denti
di leone sono i suoi denti,
capaci di distruggere vite umane.
[3]Ogni trasgressione è come spada a doppio taglio:
non c'è
rimedio per la sua ferita.
[4]Spavento e violenza fanno svanire la
ricchezza;
così la casa del superbo sarà devastata.
[5]La
preghiera del povero va dalla sua bocca agli orecchi di Dio,
il giudizio di
lui verrà a suo favore.
[6]Chi odia il rimprovero segue le orme del
peccatore,
ma chi teme il Signore si convertirà di cuore.
[7]Da
lontano si riconosce il linguacciuto,
ma l'assennato conosce il suo
scivolare.
[8]Chi costruisce la sua casa con ricchezze altrui
è
come chi ammucchia pietre per l'inverno.
[9]Mucchio di stoppa è una
riunione di iniqui;
la loro fine è una fiammata di fuoco.
[10]La
via dei peccatori è appianata e senza pietre;
ma al suo termine c'è il
baratro degli inferi.
Il saggio e lo stolto
[11]Chi
osserva la legge domina il suo istinto,
il risultato del timore del Signore
è la sapienza.
[12]Non diventerà educato chi manca di capacità,
ma c'è anche una capacità che aumenta l'amarezza.
[13]La scienza
del saggio cresce come una piena;
il suo consiglio è come una sorgente di
vita.
[14]L'interno dello stolto è come un vaso rotto,
non potrà
contenere alcuna scienza.
[15]Se un assennato ascolta un discorso
intelligente,
l'approverà e lo completerà;
se l'ascolta un dissoluto, se
ne dispiace
e lo getta via dietro la schiena.
[16]Il parlare
dello stolto è come un fardello nel cammino,
ma sulle labbra
dell'intelligente si trova la grazia.
[17]La parola del prudente è
ricercata nell'assemblea;
si rifletterà seriamente sui suoi discorsi.
[18]Come casa in rovina, così la sapienza per lo stolto;
scienza
dell'insensato i discorsi incomprensibili.
[19]Ceppi ai piedi è la
disciplina per l'insensato
e come manette nella sua destra.
[20]Lo stolto alza la voce mentre ride;
ma l'uomo saggio sorride
appena in silenzio.
[21]Ornamento d'oro è la disciplina per
l'assennato;
è come un monile al braccio destro.
[22]Il piede
dello stolto si precipita verso una casa;
l'uomo sperimentato si mostrerà
rispettoso.
[23]Lo stolto spia dalla porta l'interno della casa;
l'uomo educato se ne starà fuori.
[24]E' cattiva educazione d'un
uomo origliare alla porta;
l'uomo prudente ne resterebbe confuso.
[25]Le labbra degli stolti ripetono sciocchezze,
le parole dei
prudenti sono pesate sulla bilancia.
[26]Sulla bocca degli stolti è
il loro cuore,
i saggi invece hanno la bocca nel cuore.
[27]Quando un empio maledice l'avversario, maledice se stesso.
[28]Il maldicente danneggia se stesso
e sarà detestato dal suo
ambiente.
Siracide - Capitolo 22
Il pigro
[1]Il pigro è simile a
una pietra imbrattata,
ognuno fischia in suo disprezzo.
[2]Il
pigro è simile a una palla di sterco,
chi la raccoglie scuote la
mano.
I figli degeneri
[3]Vergogna per
un padre avere un figlio maleducato,
se si tratta di una figlia, è la sua
rovina.
[4]Una figlia prudente sarà un tesoro per il marito,
quella disonorevole un dolore per chi l'ha generata.
[5]La
sfacciata disonora il padre e il marito,
e dall'uno e dall'altro sarà
disprezzata.
[6]Come musica durante il lutto i discorsi fuori tempo,
ma frusta e correzione in ogni tempo sono saggezza.
Saggezza e follia
[7]Incolla
cocci chi ammaestra uno stolto,
sveglia un dormiglione dal sonno profondo.
[8]Ragiona con un insonnolito chi ragiona con lo stolto;
alla
fine egli dirà: «Che cosa c'è?».
[9]Piangi per un morto, poiché ha
perduto la luce;
piangi per uno stolto, poiché ha perduto il senno.
[10]Piangi meno tristemente per un morto, chè ora riposa,
ma la
vita dello stolto è peggiore della morte.
[11]Il lutto per un morto,
sette giorni;
per uno stolto ed empio tutti i giorni della sua vita.
[12]Con un insensato non prolungare il discorso,
non frequentare
l'insipiente;
[13]guàrdati da lui, per non avere noie
e per non
contaminarti al suo contatto.
Allontànati da lui e troverai pace,
non
sarai seccato dalla sua insipienza.
[14]Che c'è di più pesante del
piombo?
E qual è il suo nome, se non «lo stolto»?
[15]Sabbia,
sale, palla di ferro
sono più facili a portare che un insensato.
[16]Una travatura di legno ben connessa in una casa
non si
scompagina in un terremoto,
così un cuore deciso dopo matura riflessione
non verrà meno al momento del pericolo.
[17]Un cuore basato su
sagge riflessioni
è come un intonaco su un muro rifinito.
[18]Una
palizzata posta su un'altura
di fronte al vento non resiste,
così un
cuore meschino, basato sulle sue fantasie,
di fronte a qualsiasi timore non
resiste.
L'amicizia
[19]Chi punge un
occhio lo farà lacrimare;
chi punge un cuore ne scopre il sentimento.
[20]Chi scaglia pietre contro uccelli li mette in fuga,
chi
offende un amico rompe l'amicizia.
[21]Se hai sguainato la spada
contro un amico,
non disperare, può esserci un ritorno.
[22]Se
hai aperto la bocca contro un amico,
non temere, può esserci
riconciliazione,
tranne il caso di insulto e di arroganza,
di segreti
svelati e di un colpo a tradimento;
in questi casi ogni amico scomparirà.
[23]Conquìstati la fiducia del prossimo nella sua povertà
per
godere con lui nella sua prosperità.
Nel tempo della tribolazione restagli
vicino,
per aver parte alla sua eredità.
[24]Prima del fuoco
vapore e fumo nel camino,
così prima dello spargimento del sangue le
ingiurie.
[25]Non mi vergognerò di proteggere un amico,
non mi
nasconderò davanti a lui.
[26]Se mi succederà il male a causa sua,
chiunque lo venga a sapere si guarderà da lui.
Vigilanza
[27]Chi porrà una
guardia sulla mia bocca,
sulle mie labbra un sigillo prudente,
perché io
non cada per colpa loro
e la mia lingua non sia la mia rovina?
Siracide - Capitolo 23
[1]Signore, padre e padrone della mia vita,
non
abbandonarmi al loro volere,
non lasciarmi cadere a causa loro.
[2]Chi applicherà la frusta ai miei pensieri,
al mio cuore la
disciplina della sapienza?
Perché non siano risparmiati i miei errori
e
i miei peccati non restino impuniti,
[3]perché non si moltiplichino i
miei errori
e non aumentino di numero i miei peccati,
io non cada
davanti ai miei avversari
e il nemico non gioisca sul mio conto.
[4]Signore, padre e Dio della mia vita,
non mettermi in balìa di
sguardi sfrontati
[5]e allontana da me la concupiscenza.
[6]Sensualità e libidine non s'impadroniscano di me;
a desideri
vergognosi non mi abbandonare.
I giuramenti
[7]Figli, ascoltate
l'educazione della bocca,
chi l'osserva non si perderà.
[8]Il
peccatore è vittima delle proprie labbra,
il maldicente e il superbo vi
trovano inciampo.
[9]Non abituare la bocca al giuramento,
non
abituarti a nominare il nome del Santo.
[10]Come uno schiavo
interrogato di continuo
non sarà senza lividure,
così chi giura e ha
sempre in bocca Dio
non sarà esente da peccato.
[11]Un uomo dai
molti giuramenti si riempie di iniquità;
il flagello non si allontanerà
dalla sua casa.
Se cade in fallo, il suo peccato è su di lui;
se non ne
tiene conto, pecca due volte.
Se giura il falso non sarà giustificato,
la sua casa si riempirà di sventure.
Le parole impure
[12]C'è un modo
di parlare che si può paragonare alla morte;
non si trovi nella discendenza
di Giacobbe.
Dagli uomini pii tutto ciò sia respinto,
così non si
rotoleranno nei peccati.
[13]La tua bocca non si abitui a volgarità
grossolane,
in esse infatti c'è motivo di peccato.
[14]Ricorda
tuo padre e tua madre, quando siedi tra i grandi,
non dimenticarli mai
davanti a costoro,
e per abitudine non dire sciocchezze;
potresti
desiderare di non essere nato
e maledire il giorno della tua nascita.
[15]Un uomo abituato a discorsi ingiuriosi
non si correggerà in
tutta la sua vita.
[16]Due specie di colpe moltiplicano i peccati, la
terza provoca l'ira:
[17]una passione ardente come fuoco acceso
non si calmerà finché non sarà consumata;
un uomo impudico nel suo corpo
non smetterà finché non lo divori il fuoco;
per l'uomo impuro ogni pane
è appetitoso,
non si stancherà finché non muoia.
[18]L'uomo
infedele al proprio letto
dice fra sé: «Chi mi vede?
Tenebra intorno a
me e le mura mi nascondono;
nessuno mi vede, che devo temere?
Dei miei
peccati non si ricorderà l'Altissimo».
[19]Il suo timore riguarda
solo gli occhi degli uomini;
non sa che gli occhi del Signore
sono
miriadi di volte più luminosi del sole;
essi vedono tutte le azioni degli
uomini
e penetrano fin nei luoghi più segreti.
[20]Tutte le cose,
prima che fossero create, gli erano note;
allo stesso modo anche dopo la
creazione.
[21]Quest'uomo sarà punito nelle piazze della città,
sarà preso dove meno se l'aspetta.
La donna adultera
[22]Così della
donna che abbandona suo marito,
e gli presenta eredi avuti da un estraneo.
[23]Prima di tutto ha disobbedito alle leggi dell'Altissimo,
in
secondo luogo ha commesso un torto verso il marito,
in terzo luogo si è
macchiata di adulterio
e ha introdotto in casa figli di un estraneo.
[24]Costei sarà trascinata davanti all'assemblea
e si procederà a
un'inchiesta sui suoi figli.
[25]I suoi figli non avranno radici,
i suoi rami non porteranno frutto.
[26]Lascerà il suo ricordo in
maledizione,
la sua infamia non sarà cancellata.
[27]I superstiti
sapranno
che nulla è meglio del timore del Signore,
nulla più dolce
dell'osservare i suoi comandamenti.
Siracide - Capitolo 24
Discorso della sapienza
[1]La
sapienza loda se stessa,
si vanta in mezzo al suo popolo.
[2]Nell'assemblea dell'Altissimo apre la bocca,
si glorifica
davanti alla sua potenza:
[3]«Io sono uscita dalla bocca
dell'Altissimo
e ho ricoperto come nube la terra.
[4]Ho posto la
mia dimora lassù,
il mio trono era su una colonna di nubi.
[5]Il
giro del cielo da sola ho percorso,
ho passeggiato nelle profondità degli
abissi.
[6]Sulle onde del mare e su tutta la terra,
su ogni
popolo e nazione ho preso dominio.
[7]Fra tutti questi cercai un
luogo di riposo,
in quale possedimento stabilirmi.
[8]Allora il
creatore dell'universo mi diede un ordine,
il mio creatore mi fece posare la
tenda
e mi disse: Fissa la tenda in Giacobbe
e prendi in eredità
Israele.
[9]Prima dei secoli, fin dal principio, egli mi creò;
per tutta l'eternità non verrò meno.
[10]Ho officiato nella tenda
santa davanti a lui,
e così mi sono stabilita in Sion.
[11]Nella
città amata mi ha fatto abitare;
in Gerusalemme è il mio potere.
[12]Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso,
nella
porzione del Signore, sua eredità.
[13]Sono cresciuta come un cedro
sul Libano,
come un cipresso sui monti dell'Ermon.
[14]Sono
cresciuta come una palma in Engaddi,
come le piante di rose in Gerico,
come un ulivo maestoso nella pianura;
sono cresciuta come un platano.
[15]Come cinnamòmo e balsamo ho diffuso profumo;
come mirra
scelta ho sparso buon odore;
come gàlbano, ònice e storàce,
come nuvola
di incenso nella tenda.
[16]Come un terebinto ho esteso i rami
e
i miei rami son rami di maestà e di bellezza.
[17]Io come una vite ho
prodotto germogli graziosi
e i miei fiori, frutti di gloria e ricchezza.
[18]Avvicinatevi a me, voi che mi desiderate,
e saziatevi dei
miei prodotti.
[19]Poiché il ricordo di me è più dolce del miele,
il possedermi è più dolce del favo di miele.
[20]Quanti si
nutrono di me avranno ancora fame
e quanti bevono di me, avranno ancora
sete.
[21]Chi mi obbedisce non si vergognerà,
chi compie le mie
opere non peccherà».
La sapienza e la legge
[22]Tutto
questo è il libro dell'alleanza del Dio altissimo,
la legge che ci ha
imposto Mosè,
l'eredità delle assemblee di Giacobbe.
[23]Essa
trabocca di sapienza come il Pison
e come il Tigri nella stagione dei frutti
nuovi;
[24]fa traboccare l'intelligenza come l'Eufrate
e come il
Giordano nei giorni della mietitura;
[25]espande la dottrina come il
Nilo,
come il Ghicon nei giorni della vendemmia.
[26]Il primo non
ne esaurisce la conoscenza
né l'ultimo la può pienamente indagare.
[27]Il suo pensiero infatti è più vasto del mare
e il suo
consiglio più del grande abisso.
[28]Io sono come un canale derivante
da un fiume
e come un corso d'acqua sono uscita verso un giardino.
[29]Ho detto: «Innaffierò il mio giardino
e irrigherò la mia
aiuola».
Ed ecco il mio canale è diventato un fiume,
il mio fiume è
diventato un mare.
[30]Farò ancora splendere la mia dottrina come
l'aurora;
la farò brillare molto lontano.
[31]Riverserò ancora
l'insegnamento come una profezia,
lo lascerò per le generazioni future.
[32]Vedete, non ho lavorato solo per me,
ma per quanti cercano la
dottrina.
Siracide - Capitolo 25
Proverbi
[1]Di tre cose mi
compiaccio e mi faccio bella,
di fronte al Signore e agli uomini:
concordia di fratelli, amicizia tra vicini,
moglie e marito che vivono
in piena armonia.
[2]Tre tipi di persone io detesto,
la loro vita
è per me un grande orrore:
un povero superbo, un ricco bugiardo,
un
vecchio adultero privo di senno.
I vecchi
[3]Nella giovinezza non
hai raccolto;
come potresti procurarti qualcosa nella vecchiaia?
[4]Come s'addice il giudicare ai capelli bianchi,
e agli anziani
intendersi di consigli!
[5]Come s'addice la sapienza ai vecchi,
il discernimento e il consiglio alle persone eminenti!
[6]Corona
dei vecchi è un'esperienza molteplice,
loro vanto il timore del
Signore.
Proverbio numerico
[7]Nove
situazioni io ritengo felici nel mio cuore,
la decima la dirò con le parole:
un uomo allietato dai figli,
chi vede da vivo la caduta dei suoi nemici;
[8]felice chi vive con una moglie assennata,
colui che non pecca
con la sua lingua,
chi non deve servire a uno indegno di lui;
[9]fortunato chi ha trovato la prudenza,
chi si rivolge a orecchi
attenti;
[10]quanto è grande chi ha trovato la sapienza,
ma
nessuno supera chi teme il Signore.
[11]Il timore del Signore è più
di ogni cosa;
chi lo possiede a chi potrà esser paragonato?
Le donne
[12]Qualunque ferita,
ma non la ferita del cuore;
qualunque malvagità, ma non la malvagità di una
donna;
[13]qualunque sventura, ma non la sventura
causata dagli
avversari;
qualunque vendetta, ma non la vendetta dei nemici.
[14]Non c'è veleno peggiore del veleno di un serpente,
non c'è
ira peggiore dell'ira di un nemico.
[15]Preferirei abitare con un
leone e con un drago
piuttosto che abitare con una donna malvagia.
[16]La malvagità di una donna ne àltera l'aspetto,
ne rende il
volto tetro come quello di un orso.
[17]Suo marito siede in mezzo ai
suoi vicini
e ascoltandoli geme amaramente.
[18]Ogni malizia è
nulla, di fronte alla malizia di una donna,
possa piombarle addosso la sorte
del peccatore!
[19]Come una salita sabbiosa per i piedi di un
vecchio,
tale la donna linguacciuta per un uomo pacifico.
[20]Non
soccombere al fascino di una donna,
per una donna non ardere di passione.
[21]Motivo di sdegno, di rimprovero e di grande disprezzo
è una
donna che mantiene il proprio marito.
[22]Animo abbattuto e volto
triste
e ferita al cuore è una donna malvagia;
[23]mani inerti e
ginocchia infiacchite,
tale colei che non rende felice il proprio marito.
[24]Dalla donna ha avuto inizio il peccato,
per causa sua tutti
moriamo.
[25]Non dare all'acqua un'uscita
né libertà di parlare a
una donna malvagia.
[26]Se non cammina al cenno della tua mano,
toglila dalla tua presenza.
Siracide - Capitolo 26
[1]Beato il marito di una donna virtuosa;
il numero
dei suoi giorni sarà doppio.
[2]Una brava moglie è la gioia del
marito,
questi trascorrerà gli anni in pace.
[3]Una donna
virtuosa è una buona sorte,
viene assegnata a chi teme il Signore.
[4]Ricco o povero il cuore di lui ne gioisce,
in ogni tempo il
suo volto appare sereno.
[5]Tre cose teme il mio cuore,
per la
quarta sono spaventato:
una calunnia diffusa in città, un tumulto di popolo
e una falsa accusa: tutto questo è peggiore della morte;
[6]ma
crepacuore e lutto è una donna gelosa di un'altra
e il flagello della sua
lingua si lega con tutti.
[7]Giogo di buoi sconnesso è una donna
malvagia,
colui che la domina è come chi acchiappa uno scorpione.
[8]Gran motivo di sdegno una donna ubriaca,
non riuscirà a
nascondere la vergogna.
[9]La scostumatezza di una donna è
nell'eccitazione degli sguardi,
si riconosce dalle sue occhiate.
[10]Fà buona guardia a una figlia libertina,
perché non ne
approfitti, se trova indulgenza.
[11]Guàrdati dal seguire un occhio
impudente,
non meravigliarti se ti spinge verso il male.
[12]Come
un viandante assetato apre la bocca
e beve qualsiasi acqua a lui vicina,
così essa siede davanti a ogni palo
e apre a qualsiasi freccia la
faretra.
[13]La grazia di una donna allieta il marito,
la sua
scienza gli rinvigorisce le ossa.
[14]E' un dono del Signore una
donna silenziosa,
non c'è compenso per una donna educata.
[15]Grazia su grazia è una donna pudica,
non si può valutare il
peso di un'anima modesta.
[16]Il sole risplende sulle montagne del
Signore,
la bellezza di una donna virtuosa adorna la sua casa.
[17]Lampada che arde sul candelabro santo,
così la bellezza del
volto su giusta statura.
[18]Colonne d'oro su base d'argento,
tali sono gambe graziose su solidi piedi.
Cose tristi
[19]Due cose mi
serrano il cuore, la terza mi provoca all'ira:
un guerriero che languisca
nella miseria,
uomini saggi trattati con disprezzo,
chi passa dalla
giustizia al peccato;
il Signore lo tiene pronto per la spada.
Il commercio
[20]A stento un
commerciante sarà esente da colpe,
un rivenditore non sarà immune dal
peccato.
Siracide - Capitolo 27
[1]Per amor del denaro molti peccano,
chi cerca di
arricchire procede senza scrupoli.
[2]Fra le giunture delle pietre si
conficca un piuolo,
tra la compra e la vendita si insinua il peccato.
[3]Se uno non si aggrappa in fretta al timor del Signore,
la sua
casa andrà presto in rovina.
La parola
[4]Quando si agita un
vaglio, restano i rifiuti;
così quando un uomo riflette, gli appaiono i suoi
difetti.
[5]La fornace prova gli oggetti del vasaio,
la prova
dell'uomo si ha nella sua conversazione.
[6]Il frutto dimostra come è
coltivato l'albero,
così la parola rivela il sentimento dell'uomo.
[7]Non lodare un uomo prima che abbia parlato,
poiché questa è la
prova degli uomini.
La giustizia
[8]Se cerchi la
giustizia, la raggiungerai
e te ne rivestirai come di un manto di gloria.
[9]Gli uccelli sostano presso i loro simili,
la lealtà ritorna a
quelli che la praticano.
[10]Il leone sta in agguato della preda,
così il peccato di coloro che praticano l'ingiustizia.
[11]Nel
discorso del pio c'è sempre saggezza,
lo stolto muta come la luna.
[12]Tra gli insensati bada al tempo, tra i saggi fèrmati a lungo.
[13]Il discorso degli stolti è un orrore,
il loro riso fra i
bagordi del peccato.
[14]Il linguaggio di chi giura spesso fa rizzare
i capelli,
e le loro questioni fan turare gli orecchi.
[15]Uno
spargimento di sangue è la rissa dei superbi,
le loro invettive sono un
ascolto penoso.
I segreti
[16]Chi svela i
segreti perde la fiducia
e non trova più un amico per il suo cuore.
[17]Ama l'amico e sii a lui fedele,
ma se hai svelato i suoi
segreti, non seguirlo più,
[18]perché come chi ha perduto un defunto,
così tu hai perduto l'amicizia del tuo prossimo.
[19]Come un
uccello, che ti sei fatto scappare di mano,
così hai lasciato andare il tuo
amico e non lo riprenderai.
[20]Non seguirlo, perché ormai è lontano;
è fuggito come una gazzella dal laccio.
[21]Poiché una ferita si
può fasciarla
e un'ingiuria si può riparare,
ma chi ha svelato segreti
non ha più speranza.
Ipocrisia
[22]Chi ammicca con
l'occhio trama il male,
e nessuno potrà distoglierlo.
[23]Davanti
a te il suo parlare è tutto dolce,
ammira i tuoi discorsi,
ma alle tue
spalle cambierà il suo parlare
e porrà inciampo alle tue parole.
[24]Io odio molte cose, ma nessuna quanto lui,
anche il Signore
lo ha in odio.
[25]Chi scaglia un sasso in alto, se lo scaglia sulla
testa,
e un colpo a tradimento ferisce chi lo vibra.
[26]Chi
scava una fossa vi cadrà dentro,
chi tende un laccio vi resterà preso.
[27]Il male si riverserà su chi lo fa,
egli non saprà neppure da
dove gli venga.
[28]Derisione e insulto per il superbo,
la
vendetta, come un leone, lo attende al varco.
[29]Saran presi al
laccio quanti gioiscono per la caduta dei pii,
il dolore li consumerà prima
della loro morte.
Il rancore
[30]Anche il rancore
e l'ira sono un abominio,
il peccatore li possiede.
Siracide - Capitolo 28
[1]Chi si vendica avrà la vendetta dal Signore
ed
egli terrà sempre presenti i suoi peccati.
[2]Perdona l'offesa al tuo
prossimo
e allora per la tua preghiera ti saranno rimessi i peccati.
[3]Se qualcuno conserva la collera verso un altro uomo,
come
oserà chiedere la guarigione al Signore?
[4]Egli non ha misericordia
per l'uomo suo simile,
e osa pregare per i suoi peccati?
[5]Egli,
che è soltanto carne, conserva rancore;
chi perdonerà i suoi peccati?
[6]Ricòrdati della tua fine e smetti di odiare,
ricòrdati della
corruzione e della morte
e resta fedele ai comandamenti.
[7]Ricòrdati dei comandamenti
e non aver rancore verso il
prossimo,
dell'alleanza con l'Altissimo
e non far conto dell'offesa
subìta.
Le liti
[8]Astieniti dalle risse
e sarai lontano dal peccato,
perché un uomo passionale attizza una rissa.
[9]Un uomo peccatore semina discordia tra gli amici
e tra persone
pacifiche diffonde calunnie.
[10]Secondo la materia del fuoco, esso
s'infiamma,
una rissa divampa secondo la sua violenza;
il furore di un
uomo è proporzionato alla sua forza,
la sua ira cresce in base alla sua
ricchezza.
[11]Una lite concitata accende il fuoco,
una rissa
violenta fa versare sangue.
[12]Se soffi su una scintilla, si
accende;
se vi sputi sopra, si spegne;
eppure ambedue le cose escono
dalla tua bocca.
La lingua
[13]Maledici il
delatore e l'uomo di doppia lingua,
perché fa perire molti che vivono in
pace.
[14]Una lingua malèdica ha sconvolto molti,
li ha scacciati
di nazione in nazione;
ha demolito forti città e ha rovinato casati potenti.
[15]Una lingua malèdica ha fatto ripudiare donne eccellenti,
privandole del frutto delle loro fatiche.
[16]Chi le presta
attenzione non trova pace,
dalla sua dimora scompare la serenità.
[17]Un colpo di frusta produce lividure,
ma un colpo di lingua
rompe le ossa.
[18]Molti sono caduti a fil di spada,
ma non
quanti sono periti per colpa della lingua.
[19]Beato chi se ne
guarda, chi non è esposto al suo furore,
chi non ha trascinato il suo giogo
e non è stato legato con le sue catene.
[20]Il suo giogo è un
giogo di ferro;
le sue catene catene di bronzo.
[21]Spaventosa è
la morte che procura,
in confronto è preferibile la tomba.
[22]Essa non ha potere sugli uomini pii,
questi non bruceranno
alla sua fiamma.
[23]Quanti abbandonano il Signore in essa cadranno,
fra costoro divamperà senza spegnersi.
Si avventerà contro di loro come
un leone
e come una pantera ne farà scempio.
[24]Ecco, recingi
pure la tua proprietà con siepe spinosa,
lega in un sacchetto l'argento e
l'oro,
[25]ma controlla anche le tue parole pesandole
e chiudi
con porte e catenaccio la bocca.
[26]Stà attento a non sbagliare a
causa della lingua,
perché tu non cada davanti a chi ti insidia.
Siracide - Capitolo 29
Il prestito
[1]Chi pratica la
misericordia concede prestiti al prossimo,
chi lo soccorre di propria mano
osserva i comandamenti.
[2]Dà in prestito al prossimo nel tempo del
bisogno,
e a tua volta restituisci al prossimo nel momento fissato.
[3]Mantieni la parola e sii leale con lui,
così troverai in ogni
momento quanto ti occorre.
[4]Molti considerano il prestito come cosa
trovata
e causano fastidi a coloro che li hanno aiutati.
[5]Prima
di ricevere, ognuno bacia le mani del creditore,
parla con tono umile per
ottenere gli averi dell'amico;
ma alla scadenza cerca di guadagnare tempo,
restituisce piagnistei e incolpa le circostanze.
[6]Se riesce a
pagare il creditore riceverà appena la metà,
e dovrà considerarla come una
cosa trovata.
In caso contrario, il creditore sarà frodato dei suoi averi
e avrà senza motivo un nuovo nemico;
maledizioni e ingiurie gli
restituirà,
renderà insulti invece dell'onore dovuto.
[7]Molti
perciò, per tale cattiveria, rifiutan di prestare:
hanno paura di perdere i
beni senza ragione.
L'elemosina
[8]Tuttavia sii
longanime con il misero,
e non fargli attender troppo l'elemosina.
[9]Per il comandamento soccorri il povero,
secondo la sua
necessità non rimandarlo a mani vuote.
[10]Perdi pure denaro per un
fratello e amico,
non si arrugginisca inutilmente sotto una pietra.
[11]Sfrutta le ricchezze secondo i comandi dell'Altissimo;
ti
saranno più utili dell'oro.
[12]Rinserra l'elemosina nei tuoi scrigni
ed essa ti libererà da ogni disgrazia.
[13]Meglio di uno scudo
resistente e di una lancia pesante,
combatterà per te di fronte al
nemico.
Le cauzioni
[14]L'uomo buono
garantisce per il prossimo,
chi ha perduto il pudore lo abbandona.
[15]Non dimenticare il favore di chi si è fatto garante,
poiché
egli si è impegnato per te.
[16]Il peccatore dilapida i beni del suo
garante,
l'ingrato di proposito abbandonerà chi l'ha salvato.
[17]La cauzione ha rovinato molta gente onesta,
li ha sballottati
come onda del mare.
[18]Ha mandato in esilio uomini potenti,
costretti a errare fra genti straniere.
[19]Un peccatore che
offre premurosamente garanzia
e ricerca guadagni, sarà coinvolto in
processi.
[20]Aiuta il tuo prossimo secondo la tua possibilità
e
bada a te stesso per non cadere.
L'ospitalità
[21]Indispensabili
alla vita sono l'acqua, il pane, il vestito
e una casa che serva da riparo.
[22]E' meglio vivere da povero sotto un tetto di tavole,
che
godere di cibi sontuosi in case altrui.
[23]Del poco come del molto
sii contento,
così non udirai il disprezzo come straniero.
[24]Triste vita andare di casa in casa,
non potrai aprir bocca,
dove sarai come straniero.
[25]Avrai ospiti, mescerai vino senza un
grazie,
inoltre ascolterai cose amare:
[26]«Su, forestiero,
apparecchia la tavola,
se hai qualche cosa sotto mano, dammi da mangiare».
[27]«Vattene, forestiero, cedi il posto a persona onorata;
mio
fratello sarà mio ospite, ho bisogno della casa».
[28]Tali cose sono
dure per un uomo che abbia intelligenza:
i rimproveri per l'ospitalità e gli
insulti di un creditore.
Siracide - Capitolo 30
L'educazione
[1]Chi ama il
proprio figlio usa spesso la frusta,
per gioire di lui alla fine.
[2]Chi corregge il proprio figlio ne trarrà vantaggio
e se ne
potrà vantare con i suoi conoscenti.
[3]Chi ammaestra il proprio
figlio renderà geloso il nemico,
mentre davanti agli amici potrà gioire.
[4]Muore il padre? E' come se non morisse,
perché lascia un suo
simile dopo di sé.
[5]Durante la vita egli gioiva nel contemplarlo,
in punto di morte non prova dolore.
[6]Di fronte ai nemici lascia
un vendicatore,
per gli amici uno che sa ricompensarli.
[7]Chi
accarezza un figlio ne fascerà poi le ferite,
a ogni grido il suo cuore sarà
sconvolto.
[8]Un cavallo non domato diventa restio,
un figlio
lasciato a se stesso diventa sventato.
[9]Coccola il figlio ed egli
ti incuterà spavento,
scherza con lui, ti procurerà dispiaceri.
[10]Non ridere con lui per non doverti con lui rattristare,
che
non debba digrignare i denti alla fine.
[11]Non concedergli libertà
in gioventù,
non prendere alla leggera i suoi difetti.
[12]Piegagli il collo in gioventù
e battigli le costole finché è
fanciullo,
perché poi intestardito non ti disobbedisca
e tu ne abbia un
profondo dolore.
[13]Educa tuo figlio e prenditi cura di lui,
così non dovrai affrontare la sua insolenza.
La salute
[14]Meglio un povero
di aspetto sano e forte
che un ricco malato nel suo corpo.
[15]Salute e vigore valgono più di tutto l'oro,
un corpo robusto
più di un'immensa fortuna.
[16]Non c'è ricchezza migliore della
salute del corpo
e non c'è contentezza al di sopra della gioia del cuore.
[17]Meglio la morte che una vita amara,
il riposo eterno che una
malattia cronica.
[18]Leccornie versate su una bocca chiusa
tali
le offerte cibarie poste su una tomba.
[19]A che serve all'idolo
l'offerta di frutti?
Esso non mangia né sente il profumo;
così è il
perseguitato dal Signore.
[20]Osserva con gli occhi e sospira,
come un eunuco che abbraccia una vergine e sospira.
La gioia
[21]Non abbandonarti
alla tristezza,
non tormentarti con i tuoi pensieri.
[22]La gioia
del cuore è vita per l'uomo,
l'allegria di un uomo è lunga vita.
[23]Distrai la tua anima, consola il tuo cuore,
tieni lontana la
malinconia.
La malinconia ha rovinato molti,
da essa non si ricava nulla
di buono.
[24]Gelosia e ira accorciano i giorni,
la
preoccupazione anticipa la vecchiaia.
[25]Un cuore sereno è anche
felice davanti ai cibi,
quello che mangia egli gusta.
Siracide - Capitolo 31
Le ricchezze
[1]L'insonnia per
la ricchezza logora il corpo,
l'affanno per essa distoglie il sonno.
[2]L'affanno della veglia tien lontano l'assopirsi,
come una
grave malattia bandisce il sonno.
[3]Un ricco fatica nell'accumulare
ricchezze
e se smette, si ingolfa nei piaceri.
[4]Un povero
fatica nelle privazioni della vita
e se smette, cade nell'indigenza.
[5]Chi ama l'oro non sarà esente da colpa,
chi insegue il denaro
per esso peccherà.
[6]Molti sono andati in rovina a causa dell'oro,
il loro disastro era davanti a loro.
[7]E' una trappola per
quanti ne sono entusiasti,
ogni insensato vi resta preso.
[8]Beato il ricco, che si trova senza macchia
e che non corre
dietro all'oro.
[9]Chi è costui? noi lo proclameremo beato:
difatti egli ha compiuto meraviglie in mezzo al suo popolo.
[10]Chi ha subìto la prova, risultando perfetto?
Sarà un titolo
di gloria per lui.
Chi, potendo trasgredire, non ha trasgredito,
e
potendo compiere il male, non lo ha fatto?
[11]Si consolideranno i
suoi beni
e l'assemblea celebrerà le sue beneficenze.
I banchetti
[12]Hai davanti una
tavola sontuosa?
Non spalancare verso di essa la tua bocca
e non dire:
«Che abbondanza qua sopra».
[13]Ricòrdati che l'occhio cattivo è un
male.
Che cosa è stato creato peggiore dell'occhio?
Per questo esso
lacrima in ogni circostanza.
[14]Dove guarda l'ospite, non stendere
la mano;
non intingere nel piatto insieme con lui.
[15]Giudica le
esigenze del prossimo dalle tue;
e su ogni cosa rifletti.
[16]Mangia da uomo ciò che ti è posto innanzi;
non masticare con
voracità per non renderti odioso.
[17]Sii il primo a smettere per
educazione,
non essere ingordo per non incorrere nel disprezzo.
[18]Se siedi tra molti invitati,
non essere il primo a stendere
la mano.
[19]Quanto poco è sufficiente per un uomo educato,
una
volta a letto non si sente soffocato.
[20]Sonno salubre con uno
stomaco ben regolato,
al mattino si alza e il suo spirito è libero.
Travaglio di insonnia, coliche e vomiti
accompagnano l'uomo ingordo.
[21]Se sei stato forzato a eccedere nei cibi,
àlzati, và a
vomitare e sarai sollevato.
[22]Ascoltami, figlio, e non
disprezzarmi,
alla fine troverai vere le mie parole.
In tutte le azioni
sii moderato
e nessuna malattia ti coglierà.
[23]Molte labbra
loderanno chi è splendido nei banchetti,
e vera è la testimonianza della sua
munificenza.
[24]La città mormora di chi è tirchio nei banchetti;
ed esatta è la testimonianza della sua avarizia.
Il vino
[25]Non fare il forte
con il vino,
perché ha mandato molti in rovina.
[26]La fornace
prova il metallo nella tempera,
così il vino i cuori in una sfida di
arroganti.
[27]Il vino è come la vita per gli uomini,
purché tu
lo beva con misura.
Che vita è quella di chi non ha vino?
Questo fu
creato per la gioia degli uomini.
[28]Allegria del cuore e gioia
dell'anima
è il vino bevuto a tempo e a misura.
[29]Amarezza
dell'anima è il vino bevuto in quantità,
con eccitazione e per sfida.
[30]L'ubriachezza accresce l'ira dello stolto a sua rovina,
ne
diminuisce le forze e gli procura ferite.
[31]Durante un banchetto
non rimproverare il vicino,
non deriderlo nella sua letizia.
Non dirgli
parola di rimprovero
e non tormentarlo col chiedergli ciò che ti
deve.
Siracide - Capitolo 32
I banchetti
[1]Ti hanno fatto
capotavola? Non esaltarti;
comportati con gli altri come uno di loro.
Pensa a loro e poi mettiti a tavola;
[2]quando avrai assolto il
tuo compito, accòmodati
per ricrearti con loro
e ricevere la corona per
la tua cortesia.
[3]Parla, o anziano, ciò ti s'addice,
ma con
discrezione e non disturbare la musica.
[4]Quando ascolti non
effonderti in chiacchiere,
non fare fuori luogo il sapiente.
[5]Sigillo di rubino in un anello d'oro
è un concerto musicale in
un banchetto.
[6]Sigillo di smeraldo in una guarnizione d'oro
è
la melodia dei canti unita alla dolcezza del vino.
[7]Parla,
giovinetto, se è necessario,
ma appena un paio di volte, se interrogato.
[8]Compendia il tuo discorso, molte cose in poche parole;
compòrtati come uno che sa ma che tace.
[9]Fra i grandi non
crederti loro uguale,
se un altro parla, non ciarlare troppo.
[10]Prima del tuono viene la folgore,
la grazia precede l'uomo
modesto.
[11]All'ora stabilita àlzati e non restare per ultimo,
corri a casa e non indugiare.
[12]Là divèrtiti e fà quello che
desideri,
ma non peccare con un discorso arrogante.
[13]Per tutto
ciò benedici chi ti ha creato,
chi ti colma dei suoi benefici.
Il timore di Dio
[14]Chi teme il
Signore accetterà la correzione,
coloro che lo ricercano troveranno il suo
favore.
[15]Chi indaga la legge ne sarà appagato,
ma l'ipocrita
vi troverà motivo di scandalo.
[16]Quanti temono il Signore
troveranno la giustizia,
le loro virtù brilleranno come luci.
[17]Un uomo peccatore schiva il rimprovero,
trova scuse secondo i
suoi capricci.
[18]Un uomo assennato non trascura l'avvertimento,
quello empio e superbo non prova alcun timore.
[19]Non far nulla
senza riflessione,
alla fine dell'azione non te ne pentirai.
[20]Non camminare in una via piena d'ostacoli,
per non inciampare
contro i sassi.
[21]Non fidarti di una via senza inciampi,
[22]e guàrdati anche dai tuoi figli.
[23]In ogni azione
abbi fiducia in te stesso,
poiché anche questo è osservare i comandamenti.
[24]Chi crede alla legge è attento ai comandamenti,
chi confida
nel Signore non resterà deluso.
Siracide - Capitolo 33
[1]Chi teme il Signore non incorre in alcun male,
se
subisce tentazioni, ne sarà liberato di nuovo.
[2]Un uomo saggio non
detesta la legge,
ma l'ipocrita a suo riguardo è come una nave nella
tempesta.
[3]L'uomo assennato ha fiducia nella legge,
la legge
per lui è degna di fede come un oracolo.
[4]Prepàrati il discorso,
così sarai ascoltato;
concatena il tuo sapere e poi rispondi.
[5]Ruota di carro il sentimento dello stolto,
il suo ragionamento
è come l'asse che gira.
[6]Come uno stallone è un amico beffardo,
nitrisce sotto chiunque lo cavalca.
Condizioni disuguali
[7]Perché
un giorno è più importante d'un altro?
Eppure la luce di ogni giorno
dell'anno viene dal sole.
[8]Essi sono distinti secondo il pensiero
del Signore
che ha variato le stagioni e le feste.
[9]Alcuni
giorni li ha nobilitati e santificati,
altri li ha lasciati nel numero dei
giorni ordinari.
[10]Anche gli uomini provengono tutti dalla polvere
e dalla terra fu creato Adamo.
[11]Ma il Signore li ha distinti
nella sua grande sapienza,
ha assegnato loro diversi destini.
[12]Alcuni li ha benedetti ed esaltati, altri li ha santificati e
avvicinati a sé,
altri li ha maledetti e umiliati
e li ha scacciati
dalle loro posizioni.
[13]Come l'argilla nelle mani del vasaio
che la forma a suo piacimento,
così gli uomini nelle mani di colui che
li ha creati,
per retribuirli secondo la sua giustizia.
[14]Di
fronte al male c'è il bene, di fronte alla morte, la vita;
così di fronte al
pio il peccatore.
[15]Considera perciò tutte le opere dell'Altissimo;
due a due, una di fronte all'altra.
[16]Io mi sono dedicato per
ultimo allo studio,
come un racimolatore dietro i vendemmiatori.
[17]Con la benedizione del Signore ho raggiunto lo scopo,
come un
vendemmiatore ho riempito il tino.
[18]Badate che non ho faticato
solo per me,
ma per quanti ricercano l'istruzione.
[19]Ascoltatemi, capi del popolo,
e voi che dirigete le
assemblee, fate attenzione.
Indipendenza
[20]Al figlio e
alla moglie, al fratello e all'amico
non dare un potere su di te finché sei
in vita.
Non dare ad altri le tue ricchezze,
perché poi non ti penta e
debba richiederle.
[21]Finché vivi e c'è respiro in te,
non
abbandonarti in potere di nessuno.
[22]E' meglio che i figli ti
preghino
che non rivolgerti tu alle loro mani.
[23]In tutte le
azioni sii sempre superiore,
non permettere che si offuschi la tua fama.
[24]Quando finiranno i giorni della tua vita,
al momento della
morte, assegna la tua eredità.
Gli schiavi
[25]Foraggio,
bastone e pesi per l'asino;
pane, castigo e lavoro per lo schiavo.
[26]Fà lavorare il tuo servo, e potrai trovare riposo,
lasciagli
libere le mani e cercherà la libertà.
[27]Giogo e redini piegano il
collo;
per lo schiavo cattivo torture e castighi.
[28]Fallo
lavorare perché non stia in ozio,
poiché l'ozio insegna molte cattiverie.
[29]Obbligalo al lavoro come gli conviene,
e se non obbedisce,
stringi i suoi ceppi.
[30]Non esagerare con nessuno;
non fare
nulla senza giustizia.
[31]Se hai uno schiavo, sia come te stesso,
poiché l'hai acquistato con il sangue.
[32]Se hai uno schiavo,
trattalo come fratello,
perché ne avrai bisogno come di te stesso,
[33]Se tu lo maltratti ed egli fuggirà,
per quale strada andrai a
ricercarlo?
Siracide - Capitolo 34
I sogni
[1]Speranze vane e
fallaci sono proprie dell'uomo insensato,
i sogni danno le ali agli stolti.
[2]Come uno che afferra le ombre e insegue il vento,
così chi si
appoggia ai sogni.
[3]Questo dopo quello: tale la visione di sogni,
di fronte a un volto l'immagine di un volto.
[4]Dall'impuro che
cosa potrà uscire di puro?
E dal falso che cosa potrà uscire di vero?
[5]Oracoli, auspici e sogni sono cose vane,
come vaneggia la
mente di una donna in doglie.
[6]Se non sono inviati dall'Altissimo
in una sua visita,
non permettere che se ne occupi la tua mente.
[7]I sogni hanno indotto molti in errore,
hanno deviato quanti
avevano in essi sperato.
[8]Senza menzogna si deve adempiere la
legge,
la sapienza in bocca verace è perfezione.
I viaggi
[9]Chi ha viaggiato
conosce molte cose,
chi ha molta esperienza parlerà con intelligenza.
[10]Chi non ha avuto delle prove, poco conosce;
chi ha viaggiato
ha accresciuto l'accortezza.
[11]Ho visto molte cose nei miei viaggi;
il mio sapere è più che le mie parole.
[12]Spesso ho corso
pericoli mortali;
ma sono stato salvato grazie alla mia esperienza.
[13]Lo spirito di coloro che temono il Signore vivrà,
perché la
loro speranza è posta in colui che li salva.
[14]Chi teme il Signore
non ha paura di nulla,
e non teme perché egli è la sua speranza.
[15]Beata l'anima di chi teme il Signore;
a chi si appoggia? Chi
è il suo sostegno?
[16]Gli occhi del Signore sono su coloro che lo
amano,
protezione potente e sostegno di forza,
riparo dal vento
infuocato e riparo dal sole meridiano,
difesa contro gli ostacoli, soccorso
nella caduta;
[17]solleva l'anima e illumina gli occhi,
concede
sanità, vita e benedizione.
Sacrifici
[18]Sacrificare il
frutto dell'ingiustizia è un'offerta da burla;
i doni dei malvagi non sono
graditi.
[19]L'Altissimo non gradisce le offerte degli empi,
e
per la moltitudine delle vittime non perdona i peccati.
[20]Sacrifica
un figlio davanti al proprio padre
chi offre un sacrificio con i beni dei
poveri.
[21]Il pane dei bisognosi è la vita dei poveri,
toglierlo
a loro è commettere un assassinio.
[22]Uccide il prossimo chi gli
toglie il nutrimento,
versa sangue chi rifiuta il salario all'operaio.
[23]Uno edifica, l'altro abbatte: che vantaggio se ne ricava oltre la
fatica?
Uno prega, l'altro maledice:
quale delle due voci ascolterà il
Signore?
[25]Lavarsi dopo aver toccato un morto, poi toccarlo di
nuovo:
quale utilità c'è in simile abluzione?
[26]Così l'uomo che
digiuna per i suoi peccati
e poi va e li commette di nuovo.
Chi
ascolterà la sua supplica?
Quale utilità c'è nella sua umiliazione?
Siracide - Capitolo 35
Legge e sacrifici
[1]Chi osserva
la legge moltiplica le offerte;
chi adempie i comandamenti offre un
sacrificio di comunione.
[2]Chi serba riconoscenza offre fior di
farina,
chi pratica l'elemosina fa sacrifici di lode.
[3]Cosa
gradita al Signore è astenersi dalla malvagità,
sacrificio espiatorio è
astenersi dall'ingiustizia.
[4]Non presentarti a mani vuote davanti
al Signore,
tutto questo è richiesto dai comandamenti.
[5]L'offerta del giusto arricchisce l'altare,
il suo profumo sale
davanti all'Altissimo.
[6]Il sacrificio dell'uomo giusto è gradito,
il suo memoriale non sarà dimenticato.
[7]Glorifica il Signore
con animo generoso,
non essere avaro nelle primizie che offri.
[8]In ogni offerta mostra lieto il tuo volto,
consacra con gioia
la decima.
[9]Dà all'Altissimo in base al dono da lui ricevuto,
dà di buon animo secondo la tua possibilità,
[10]perché il
Signore è uno che ripaga,
e sette volte ti restituirà.
La giustizia divina
[11]Non
cercare di corromperlo con doni, non accetterà,
non confidare su una vittima
ingiusta,
[12]perché il Signore è giudice
e non v'è presso di lui
preferenza di persone.
[13]Non è parziale con nessuno contro il
povero,
anzi ascolta proprio la preghiera dell'oppresso.
[14]Non
trascura la supplica dell'orfano
né la vedova, quando si sfoga nel lamento.
[15]Le lacrime della vedova non scendono forse sulle sue guance
e
il suo grido non si alza contro chi gliele fa versare?
[16]Chi venera
Dio sarà accolto con benevolenza,
la sua preghiera giungerà fino alle nubi.
[17]La preghiera dell'umile penetra le nubi,
finché non sia
arrivata, non si contenta;
[18]non desiste finché l'Altissimo non sia
intervenuto,
rendendo soddisfazione ai giusti e ristabilendo l'equità.
[19]Il Signore non tarderà
e non si mostrerà indulgente sul loro
conto,
[20]finché non abbia spezzato le reni agli spietati
e si
sia vendicato delle nazioni;
[21]finché non abbia estirpato la
moltitudine dei violenti
e frantumato lo scettro degli ingiusti;
[22]finché non abbia reso a ognuno secondo le sue azioni
e
vagliato le opere degli uomini secondo le loro intenzioni;
[23]finché
non abbia fatto giustizia al suo popolo
e non lo abbia allietato con la sua
misericordia.
[24]Bella è la misericordia al tempo dell'afflizione,
come le nubi apportatrici di pioggia in tempo di siccità.
Siracide - Capitolo 36
Preghiera per la liberazione e la rinascita di
Israele
[1]Abbi pietà di noi, Signore Dio di
tutto, e guarda,
infondi il tuo timore su tutte le nazioni.
[2]Alza la tua mano sulle nazioni straniere,
perché vedano la tua
potenza.
[3]Come ai loro occhi ti sei mostrato santo in mezzo a noi,
così ai nostri occhi mòstrati grande fra di loro.
[4]Ti
riconoscano, come noi abbiamo riconosciuto
che non c'è un Dio fuori di te,
Signore.
[5]Rinnova i segni e compi altri prodigi,
glorifica la
tua mano e il tuo braccio destro.
[6]Risveglia lo sdegno e riversa
l'ira,
distruggi l'avversario e abbatti il nemico.
[7]Affretta il
tempo e ricòrdati del giuramento;
si narrino le tue meraviglie.
[8]Sia consumato dall'ira del fuoco chi cerca scampo;
gli
avversari del tuo popolo vadano in perdizione.
[9]Schiaccia le teste
dei capi nemici
che dicono: «Non c'è nessuno fuori di noi».
[10]Raduna tutte le tribù di Giacobbe,
rendi loro il possesso
come era al principio.
[11]Abbi pietà, Signore, del popolo chiamato
con il tuo nome,
di Israele che hai trattato come un primogenito.
[12]Abbi pietà della tua città santa, di Gerusalemme tua stabile
dimora.
[13Riempi Sion della tua maestà
il tuo popolo della tua gloria.
[14]Rendi testimonianza alle creature che sono tue fin dal principio,
adempi le profezie fatte nel tuo nome.
[15]Ricompensa coloro che
sperano in te,
i tuoi profeti siano degni di fede.
[16]Ascolta,
Signore, la preghiera dei tuoi servi,
secondo la benedizione di Aronne sul
tuo popolo.
[17]Sappiano quanti abitano sulla terra
che tu sei il
Signore, il Dio dei secoli.
Discernimento
[18]Il ventre
consuma ogni cibo, eppure un cibo è preferibile a un altro.
[19]Il
palato distingue al gusto la selvaggina,
così una mente assennata distingue
i discorsi bugiardi.
[20]Un cuore perverso causerà dolore,
un
uomo dalla molta esperienza saprà ripagarlo.
Scelta di una donna
[21]Una
donna accetterà qualsiasi marito,
ma una giovane è migliore di un'altra.
[22]La bellezza di una donna allieta il volto;
e sorpassa ogni
desiderio dell'uomo;
[23]se vi è poi sulla sua lingua bontà e
dolcezza,
suo marito non è più uno dei comuni mortali.
[24]Chi si
procura una sposa, possiede il primo dei beni,
un aiuto adatto a lui e una
colonna d'appoggio.
[25]Dove non esiste siepe, la proprietà è
saccheggiata,
ove non c'è moglie, l'uomo geme randagio.
[26]Chi
si fida di un ladro armato che corre di città in città?
[27]Così
dell'uomo che non ha un nido
e che si corica là dove lo coglie la
notte.
Siracide - Capitolo 37
Falsi amici
[1]Ogni amico dice:
«Anch'io ti sono amico»,
ma esiste l'amico che lo è solo di nome.
[2]Non è forse un dolore mortale
un compagno e un amico
trasformatosi in nemico?
[3]O inclinazione malvagia, da dove sei
balzata,
per ricoprire la terra con la tua malizia?
[4]Il
compagno si rallegra con l'amico nella felicità,
ma al momento della
disgrazia gli sarà ostile.
[5]Il compagno soffre con l'amico per
ragioni di stomaco,
ma di fronte al conflitto prenderà lo scudo.
[6]Non ti dimenticare dell'amico dell'anima tua,
non scordarti di
lui nella tua prosperità.
I consiglieri
[7]Ogni
consigliere suggerisce consigli,
ma c'è chi consiglia a proprio vantaggio.
[8]Guàrdati da un consigliere,
infòrmati quali siano le sue
necessità
- egli nel consigliare penserà al suo interesse -
perché non
getti la sorte su di te
[9]e dica: «La tua via è buona»,
poi si
terrà in disparte per vedere quanto ti accadrà.
[10]Non consigliarti
con chi ti guarda di sbieco,
nascondi la tua intenzione a quanti ti
invidiano.
[11]Non consigliarti con una donna sulla sua rivale,
con un pauroso sulla guerra,
con un mercante sul commercio,
con un
compratore sulla vendita,
con un invidioso sulla riconoscenza,
con uno
spietato sulla bontà di cuore,
con un pigro su un'iniziativa qualsiasi,
con un mercenario annuale sul raccolto,
con uno schiavo pigro su un gran
lavoro;
non dipendere da costoro per nessun consiglio.
[12]Invece
frequenta spesso un uomo pio,
che tu conosci come osservante dei
comandamenti
e la cui anima è come la tua anima;
se tu inciampi, saprà
compatirti.
[13]Segui il consiglio del tuo cuore,
perché nessuno
ti sarà più fedele di lui.
[14]La coscienza di un uomo talvolta suole
avvertire
meglio di sette sentinelle collocate in alto per spiare.
[15]Al di sopra di tutto questo prega l'Altissimo
perché guidi la
tua condotta secondo verità.
Vera e falsa sapienza
[16]Principio di ogni opera è la ragione,
prima di ogni azione
è bene riflettere.
[17]Radice dei pensieri è il cuore,
queste
quattro parti ne derivano:
[18]bene e male, vita e morte,
ma su
tutto domina sempre la lingua.
[19]C'è l'uomo esperto maestro di
molti,
ma inutile per se stesso.
[20]C'è chi posa a saggio nei
discorsi ed è odioso,
a costui mancherà ogni nutrimento;
[21]non
gli è stato concesso il favore del Signore,
poiché è privo di ogni sapienza.
[22]C'è chi è saggio solo per se stesso,
i frutti della sua
scienza sono sicuri.
[23]Un uomo saggio istruisce il suo popolo,
dei frutti della sua intelligenza ci si può fidare.
[24]Un uomo
saggio è colmato di benedizioni,
quanti lo vedono lo proclamano beato.
[25]La vita dell'uomo ha i giorni contati;
ma i giorni di Israele
sono senza numero.
[26]Il saggio otterrà fiducia tra il suo popolo,
il suo nome vivrà per sempre.
La temperanza
[27]Figlio, nella
tua vita prova te stesso,
vedi quanto ti nuoce e non concedertelo.
[28]Difatti non tutto conviene a tutti
e non tutti approvano ogni
cosa.
[29]Non essere ingordo per qualsiasi ghiottoneria,
non ti
gettare sulle vivande,
[30]perchè l'abuso dei cibi causa malattie,
l'ingordigia provoca coliche.
[31]Molti sono morti per ingordigia,
chi si controlla vivrà a lungo.
Siracide - Capitolo 38
Medicina e malattia
[1]Onora il
medico come si deve secondo il bisogno,
anch'egli è stato creato dal
Signore.
[2]Dall'Altissimo viene la guarigione,
anche dal re egli
riceve doni.
[3]La scienza del medico lo fa procedere a testa alta,
egli è ammirato anche tra i grandi.
[4]Il Signore ha creato
medicamenti dalla terra,
l'uomo assennato non li disprezza.
[5]L'acqua non fu forse resa dolce per mezzo di un legno,
per
rendere evidente la potenza di lui?
[6]Dio ha dato agli uomini la
scienza
perché potessero gloriarsi delle sue meraviglie.
[7]Con
esse il medico cura ed elimina il dolore
e il farmacista prepara le miscele.
[8]Non verranno meno le sue opere!
Da lui proviene il benessere
sulla terra.
[9]Figlio, non avvilirti nella malattia,
ma prega il
Signore ed egli ti guarirà.
[10]Purìficati, lavati le mani;
monda
il cuore da ogni peccato.
[11]Offri incenso e un memoriale di fior di
farina
e sacrifici pingui secondo le tue possibilità.
[12]Fà poi
passare il medico
- il Signore ha creato anche lui -
non stia lontano da
te, poiché ne hai bisogno.
[13]Ci sono casi in cui il successo è
nelle loro mani.
[14]Anch'essi pregano il Signore
perché li guidi
felicemente ad alleviare la malattia
e a risanarla, perché il malato ritorni
alla vita.
[15]Chi pecca contro il proprio creatore
cada nelle
mani del medico.
Il lutto
[16]Figlio, versa
lacrime sul morto,
e come uno che soffre crudelmente inizia il lamento;
poi seppelliscine il corpo secondo il suo rito
e non trascurare la sua
tomba.
[17]Piangi amaramente e alza il tuo lamento,
il lutto sia
proporzionato alla sua dignità,
un giorno o due, per prevenire le dicerie,
quindi consòlati del tuo dolore.
[18]Difatti il dolore precede la
morte,
il dolore del cuore logora la forza.
[19]In una disgrazia
resta a lungo il dolore,
una vita di miseria è dura al cuore.
[20]Non abbandonare il tuo cuore al dolore;
scaccialo pensando
alla tua fine.
[21]Non dimenticare: non ci sarà infatti ritorno;
al morto non gioverai e farai del male a te stesso.
[22]Ricòrdati
della mia sorte che sarà anche la tua:
«Ieri a me e oggi a te».
[23]Nel riposo del morto lascia riposare anche il suo
ricordo;
consòlati di lui, ora che il suo spirito è partito.
Lavori manuali
[24]La sapienza
dello scriba si deve alle sue ore di
quiete;
chi ha poca attività
diventerà saggio.
[25]Come potrà divenir saggio chi maneggia l'aratro
e si vanta di brandire un pungolo?
Spinge innanzi i buoi e si occupa del
loro lavoro
e parla solo di vitelli?
[26]Pone la sua mente a
tracciare solchi,
non dorme per dare il foraggio alle giovenche.
[27]Così ogni artigiano e ogni artista
che passa la notte come il
giorno:
quelli che incidono incisioni per sigilli
e con pazienza cercano
di variare l'intaglio;
pongono mente a ritrarre bene il disegno
e stanno
svegli per terminare il lavoro.
[28]Così il fabbro siede davanti
all'incudine
ed è intento ai lavori del ferro:
la vampa del fuoco gli
strugge le carni,
e col calore del fornello deve lottare;
il rumore del
martello gli assorda gli orecchi,
i suoi occhi sono fissi al modello
dell'oggetto,
è tutto preoccupato per finire il suo lavoro,
sta sveglio
per rifinirlo alla perfezione.
[29]Così il vasaio seduto al suo
lavoro
gira con i piedi la ruota,
è sempre in ansia per il suo lavoro;
tutti i suoi gesti sono calcolati.
[30]Con il braccio imprime una
forma all'argilla,
mentre con i piedi ne piega la resistenza;
è
preoccupato per una verniciatura perfetta,
sta sveglio per pulire il
fornello.
[31]Tutti costoro hanno fiducia nelle proprie mani;
ognuno è esperto nel proprio mestiere.
[32]Senza di loro sarebbe
impossibile costruire una città;
gli uomini non potrebbero né abitarvi né
circolare.
[33]Ma essi non sono ricercati nel consiglio del popolo,
nell'assemblea non hanno un posto speciale,
non siedono sul seggio del
giudice,
non conoscono le disposizioni del giudizio.
[34]Non
fanno brillare né l'istruzione né il diritto,
non compaiono tra gli autori
di proverbi;
ma sostengono le cose materiali,
e la loro preghiera
riguarda i lavori del mestiere.
Siracide - Capitolo 39
Lo scriba
[1]Differente è il
caso di chi si applica
e medita la legge dell'Altissimo.
Egli indaga la
sapienza di tutti gli antichi,
si dedica allo studio delle profezie.
[2]Conserva i detti degli uomini famosi,
penetra le sottigliezze
delle parabole,
[3]indaga il senso recondito dei proverbi
e
s'occupa degli enigmi delle parabole.
[4]Svolge il suo compito fra i
grandi,
è presente alle riunioni dei capi,
viaggia fra genti straniere,
investigando il bene e il male in mezzo agli uomini.
[5]Di buon
mattino rivolge il cuore
al Signore, che lo ha creato, prega davanti
all'Altissimo,
apre la bocca alla preghiera, implora per i suoi peccati.
[6]Se questa è la volontà del Signore grande,
egli sarà ricolmato
di spirito di intelligenza,
come pioggia effonderà parole di sapienza,
nella preghiera renderà lode al Signore.
[7]Egli dirigerà il suo
consiglio e la sua scienza,
mediterà sui misteri di Dio.
[8]Farà
brillare la dottrina del suo insegnamento,
si vanterà della legge
dell'alleanza del Signore.
[9]Molti loderanno la sua intelligenza,
egli non sarà mai dimenticato,
non scomparirà il suo ricordo,
il suo
nome vivrà di generazione in generazione.
[10]I popoli parleranno
della sua sapienza,
l'assemblea proclamerà le sue lodi.
[11]Finché vive, lascerà un nome più noto di mille,
quando muore,
avrà gia fatto abbastanza per sé.
Invito a lodare Dio
[12]Esporrò
ancora le mie riflessioni,
ne sono pieno come la luna a metà mese.
[13]Ascoltatemi, figli santi, e crescete
come una pianta di rose
su un torrente.
[14]Come incenso spandete un buon profumo,
fate
fiorire fiori come il giglio,
spargete profumo e intonate un canto di lode;
benedite il Signore per tutte le opere sue.
[15]Magnificate il
suo nome;
proclamate le sue lodi
con i vostri canti e le vostre cetre;
così direte nella vostra lode:
[16]«Quanto sono magnifiche tutte
le opere del Signore!
Ogni sua disposizione avrà luogo a suo tempo!».
Non c'è da dire: «Che è questo? Perché quello?».
Tutte le cose saranno
indagate a suo tempo.
[17]Alla sua parola l'acqua si ferma come un
cumulo,
a un suo detto si aprono i serbatoi delle acque.
[18]A un
suo comando si realizza quanto egli vuole;
nessuno può ostacolare il suo
aiuto.
[19]Ogni azione umana è davanti a lui,
non è possibile
nascondersi ai suoi occhi.
[20]Il suo sguardo passa da un'eternità
all'altra,
nulla è straordinario davanti a lui.
[21]Non c'è da
dire: «Che è questo? Perché quello?»
poiché tutte le cose sono state create
per un fine.
[22]La sua benedizione si diffonde come un fiume
e
irriga come un'inondazione la terra.
[23]Così le genti
sperimenteranno la sua ira,
come trasformò le acque in deserto salato.
[24]Le sue vie sono diritte per i santi,
ma per gli empi piene di
inciampi.
[25]I beni per i buoni furon creati sin da principio,
ma anche i mali per i peccatori.
[26]Le cose di prima necessità
per la vita dell'uomo sono:
acqua, fuoco, ferro, sale,
farina di
frumento, latte, miele,
succo di uva, olio e vestito.
[27]Tutte
queste cose per i pii sono beni,
ma per i peccatori diventano mali.
[28]Ci sono venti creati per castigo,
e nella loro furia
rafforzano i loro flagelli;
quando verrà la fine, scateneranno violenza,
e placheranno lo sdegno del loro creatore.
[29]Fuoco, grandine,
fame e morte
son tutte cose create per il castigo.
[30]Denti
delle fiere, scorpioni e vipere,
e spade vendicatrici sono per la rovina
degli empi.
[31]Esulteranno al comando divino;
sono pronte sulla
terra per tutti i bisogni.
A tempo opportuno non trasgrediranno la parola.
[32]Per questo ero convinto fin dal principio,
vi ho riflettuto e
l'ho messo per iscritto:
[33]«Tutte le opere del Signore sono buone;
egli provvederà tutto a suo tempo».
[34]Non c'è da dire: «Questo
è peggiore di quello»,
a suo tempo ogni cosa sarà riconosciuta buona.
[35]Ora cantate inni con tutto il cuore e con la bocca
e benedite
il nome del Signore.
Siracide - Capitolo 40
Miseria dell'uomo
[1]Una sorte
penosa è disposta per ogni uomo,
un giogo pesante grava sui figli di Adamo,
dal giorno della loro nascita dal grembo materno
al giorno del loro
ritorno alla madre comune.
[2]Materia alle loro riflessioni e ansietà
per il loro cuore
offrono il pensiero di ciò che li attende e il giorno
della fine.
[3]Da chi siede su un trono glorioso
fino al misero
che giace sulla terra e sulla cenere;
[4]da chi indossa porpora e
corona
fino a chi è ricoperto di panno grossolano,
non c'è che sdegno,
invidia, spavento, agitazione,
paura della morte, contese e liti.
[5]Durante il riposo nel letto il sogno notturno turba le sue
cognizioni.
[6]Per un poco, un istante, riposa;
quindi nel sonno,
come in un giorno di guardia,
è sconvolto dai fantasmi del suo cuore,
come chi è scampato da una battaglia.
[7]Mentre sta per mettersi
in salvo si sveglia,
meravigliandosi dell'irreale timore.
[8]E'
sorte di ogni essere vivente, dall'uomo alla bestia,
ma per i peccatori
sette volte tanto:
[9]morte, sangue, contese, spada,
disgrazie,
fame, calamità, flagelli.
[10]Questi mali sono stati creati per i
malvagi,
per loro causa si ebbe anche il diluvio.
[11]Quanto è
dalla terra alla terra ritorna;
quanto è dalle acque rifluisce nel
mare.
Massime diverse
[12]Ogni regalo
per corrompere e l'ingiustizia spariranno,
mentre la lealtà resterà sempre.
[13]Le ricchezze degli ingiusti si seccheranno come un torrente,
come un grande tuono rimbomba via durante la pioggia.
[14]Come
l'ingiusto aprendo le mani si rallegrerà,
così i trasgressori cadranno in
rovina.
[15]La stirpe degli empi non aumenterà i suoi rami,
le
radici impure saranno sopra una pietra dura.
[16]Il giunco su ogni
corso d'acqua e sugli argini di un fiume
sarà tagliato prima di ogni altra
erba.
[17]La bontà è come un giardino di benedizioni,
la
misericordia dura sempre.
[18]La vita di chi basta a se stesso e del
lavoratore sarà dolce,
ma più ancora lo sarà per chi trova un tesoro.
[19]I figli e la fondazione di una città assicurano un
nome,
ma più ancora sarà stimata una donna senza macchia.
[20]Vino e
musica rallegrano il cuore,
ma più ancora lo rallegra l'amore della
sapienza.
[21]Il flauto e l'arpa rendono piacevole il canto,
ma
più ancora di essi una voce soave.
[22]L'occhio desidera grazia e
bellezza,
ma più ancora di esse il verde dei campi.
[23]Il
compagno e l'amico si incontrano a tempo opportuno,
ma più ancora di essi
moglie e marito.
[24]I fratelli e un aiuto servono nell'afflizione,
ma più ancora salverà la carità.
[25]Oro e argento rendono sicuro
il piede,
ma ancora di più si apprezza un consiglio.
[26]Ricchezze e potenza sollevano il cuore,
ma più ancora di esse
il timore del Signore.
Con il timore del Signore non manca nulla;
con
esso non c'è bisogno di cercare aiuto.
[27]Il timore del Signore è
come un giardino di benedizioni;
la sua protezione vale più di qualsiasi
altra gloria.
Mendicità
[28]Figlio, non vivere
da mendicante.
E' meglio morire che mendicare.
[29]Un uomo che
guarda alla tavola altrui
ha una vita che non si può chiamar tale.
Si
contaminerà con cibi stranieri;
l'uomo sapiente ed educato se ne guarderà.
[30]Nella bocca sarà dolce il mendicare per un impudente,
ma nel
suo ventre brucerà come fuoco.
Siracide - Capitolo 41
La morte
[1]O morte, come è
amaro il tuo pensiero
per l'uomo che vive sereno nella sua agiatezza,
per l'uomo senza assilli e fortunato in tutto,
ancora in grado di
gustare il cibo!
[2]O morte, è gradita la tua sentenza
all'uomo
indigente e privo di forze,
vecchio decrepito e preoccupato di tutto,
al
ribelle che ha perduto la pazienza!
[3]Non temere la sentenza della
morte,
ricòrdati dei tuoi predecessori e successori.
[4]Questo è
il decreto del Signore per ogni uomo;
perché ribellarsi al volere
dell'Altissimo?
Siano dieci, cento, mille anni;
negli inferi non ci sono
recriminazioni sulla vita.
Destino degli empi
[5]Figli
abominevoli sono i figli dei peccatori,
una stirpe empia è nella dimora dei
malvagi.
[6]L'eredità dei figli dei peccatori andrà in rovina,
con la loro discendenza continuerà il disonore.
[7]Contro un
padre empio imprecano i figli,
perché sono disprezzati a causa sua.
[8]Guai a voi, uomini empi,
che avete abbandonato la legge di Dio
altissimo!
[9]Quando nascete, nascete per la maledizione;
quando
morite, erediterete la maledizione.
[10]Quanto è dalla terra
ritornerà alla terra,
così gli empi dalla maledizione alla distruzione.
[11]Il lutto degli uomini riguarda i loro cadaveri,
il nome non
buono dei peccatori sarà cancellato.
[12]Abbi cura del nome, perché
esso ti resterà
più di mille grandi tesori d'oro.
[13]I giorni di
una vita felice sono contati,
ma un buon nome dura sempre.
La vergogna
[14]Figli, custodite
l'istruzione in pace;
ma sapienza nascosta e tesoro invisibile,
l'una e
l'altro a che servono?
[15]Meglio chi nasconde la sua stoltezza
di chi nasconde la sua sapienza.
[16]Pertanto provate vergogna in
vista della mia parola,
perché non è bene arrossire per qualsiasi vergogna;
non tutti stimano secondo verità tutte le cose.
[17]Vergognatevi
della prostituzione davanti al padre e alla madre
della menzogna davanti a
un capo e a un potente,
[18]del delitto davanti a un giudice e a un
magistrato,
dell'empietà davanti all'assemblea del popolo,
[19]della slealtà davanti al compagno e all'amico,
del furto
nell'ambiente in cui ti trovi,
[20]di venir meno al giuramento e
all'alleanza,
di piegare i gomiti sul pane,
[21]del disprezzo di
ciò che prendi o che ti è dato,
di non rispondere a quanti salutano,
[22]dello sguardo su una donna scostumata,
del rifiuto fatto a un
parente,
[23]dell'appropriazione di eredità o donazione,
del
desiderio per una donna sposata,
[24]della relazione con la sua
schiava,
- non accostarti al suo letto -
[25]delle parole
ingiuriose davanti agli amici
- dopo aver donato, non offendere -
[26]della ripetizione di quanto hai udito
e della rivelazione di
notizie segrete.
[27]Allora sarai veramente pudico
e troverai
grazia presso chiunque.
Siracide - Capitolo 42
[1]Non ti vergognare delle cose seguenti
e non
peccare per rispetto umano:
[2]della legge dell'Altissimo né
dell'alleanza,
della sentenza per assolvere l'empio,
[3]dei conti
con il socio e con i compagni di viaggio,
del dono di un'eredità agli amici,
[4]dell'esattezza della bilancia e dei pesi,
dell'acquisto di
molte o poche cose,
[5]della contrattazione sul prezzo con i
commercianti,
della frequente correzione dei figli
e del far sanguinare
i fianchi di uno schiavo pigro.
[6]Con una moglie malvagia è
opportuno il sigillo,
dove ci sono troppe mani usa la chiave.
[7]Qualunque cosa depositi, contala e pesala;
il dare e l'avere
sia tutto per iscritto.
[8]Non vergognarti di correggere l'insensato
e lo stolto
e il vecchio decrepito che disputa con i giovani;
sarai così
veramente assennato
e approvato da ogni vivente.
Affanni di un padre per sua figlia
[9]Una figlia è per il padre un'inquietudine segreta,
la
preoccupazione per lei allontana il sonno:
nella sua giovinezza, perché non
sfiorisca,
una volta accasata, perché non sia ripudiata.
[10]Finché è ragazza, si teme che sia sedotta
e che resti incinta
nella casa paterna;
quando è con un marito, che cada in colpa,
quando è
accasata, che sia sterile.
[11]Su una figlia indocile rafforza la
vigilanza,
perché non ti renda scherno dei nemici,
oggetto di
chiacchiere in città e favola della gente,
sì da farti vergognare davanti a
tutti.
Le donne
[12]Non mostri la sua
bellezza a qualsiasi uomo,
non segga a ciarlare insieme con le altre donne,
[13]perché dagli abiti esce fuori la tignola
e dalla donna
malizia di donna.
[14]Meglio la cattiveria di un uomo che la bontà di
una donna,
una donna che porta vergogna fino allo scherno.
II. LA GLORIA DI DIO
1. NELLA NATURA
[15]Ricorderò
ora le opere del Signore
e descriverò quanto ho visto.
Con le parole del
Signore sono state create le sue opere.
[16]Il sole con il suo
splendore illumina tutto,
della gloria del Signore è piena la sua opera.
[17]Neppure i santi del Signore sono in grado
di narrare tutte le
sue meraviglie,
ciò che il Signore onnipotente ha stabilito
perché
l'universo stesse saldo a sua gloria.
[18]Egli scruta l'abisso e il
cuore
e penetra tutti i loro segreti.
L'Altissimo conosce tutta la
scienza
e osserva i segni dei tempi,
[19]annunziando le cose
passate e future
e svelando le tracce di quelle nascoste.
[20]Nessun pensiero gli sfugge,
neppure una parola gli è
nascosta.
[21]Ha ordinato le meraviglie della sua sapienza,
poiché egli è da sempre e per sempre.
Nulla può essergli aggiunto e
nulla tolto,
non ha bisogno di alcun consigliere.
[22]Quanto sono
amabili tutte le sue opere!
E appena una scintilla se ne può osservare.
[23]Tutte queste cose vivono e resteranno per sempre
in tutte le
circostanze e tutte gli obbediscono.
[24]Tutte sono a coppia, una di
fronte all'altra,
egli non ha fatto nulla di incompleto.
[25]L'una conferma i meriti dell'altra,
chi si sazierà nel
contemplare la sua gloria?
Siracide - Capitolo 43
Il sole
[1]Orgoglio dei cieli è
il limpido firmamento,
spettacolo celeste in una visione di gloria!
[2]Il sole mentre appare nel suo sorgere proclama:
«Che
meraviglia è l'opera dell'Altissimo!».
[3]A mezzogiorno dissecca la
terra,
e di fronte al suo calore chi può resistere?
[4]Si soffia
nella fornace per ottenere calore,
il sole brucia i monti tre volte tanto;
emettendo vampe di fuoco,
facendo brillare i suoi raggi, abbaglia gli
occhi.
[5]Grande è il Signore che l'ha creato
e con la parola ne
affretta il rapido corso.
La luna
[6]Anche la luna sempre
puntuale nelle sue fasi
regola i mesi e determina il tempo.
[7]Dalla luna dipende l'indicazione delle feste,
luminare che
decresce fino alla sua scomparsa.
[8]Da essa il mese prende nome,
mirabilmente crescendo secondo le fasi.
E' un'insegna per le milizie
nell'alto
splendendo nel firmamento del cielo.
Le stelle
[9]Bellezza del cielo
la gloria degli astri,
ornamento splendente nelle altezze del Signore.
[10]Si comportano secondo gli ordini del Santo,
non si stancano
al loro posto di sentinelle.
L'arcobaleno
[11]Osserva
l'arcobaleno e benedici colui che l'ha fatto,
è bellissimo nel suo
splendore.
[12]Avvolge il cielo con un cerchio di gloria,
l'hanno
teso le mani dell'Altissimo.
Le meraviglie della natura
[13]Con un comando invia la neve,
fa guizzare i fulmini del
suo giudizio.
[14]Così si aprono i depositi
e le nubi volano via
come uccelli.
[15]Con potenza condensa le nubi,
che si
polverizzano in chicchi di grandine.
[16a]Al suo apparire sussultano
i monti;
[17a]il rumore del suo tuono fa tremare la terra.
[16b]Secondo il suo volere soffia lo scirocco,
[17b]così
anche l'uragano del nord e il turbine di vento.
[18]Fa scendere la
neve come uccelli che si posano,
come cavallette che si posano è la sua
discesa;
l'occhio ammira la bellezza del suo candore
e il cuore stupisce
nel vederla fioccare.
[19]Riversa sulla terra la brina come il sale,
che gelandosi forma come tante punte di spine.
[20]Soffia la
gelida tramontana,
sull'acqua si condensa il ghiaccio;
esso si posa
sull'intera massa d'acqua,
che si riveste come di corazza.
[21]Inaridisce i monti e brucia il deserto;
divora l'erba come un
fuoco.
[22]Il rimedio di tutto, un annuvolamento improvviso,
l'arrivo della rugiada ristora dal caldo.
[23]Dio con la sua
parola ha domato l'abisso
e vi ha piantato isole.
[24]I naviganti
parlano dei pericoli del mare,
a sentirli con i nostri orecchi restiamo
stupiti;
[25]là ci sono anche cose singolari e stupende,
esseri
viventi di ogni specie e mostri marini.
[26]Per lui il messaggero
cammina facilmente,
tutto procede secondo la sua parola.
[27]Potremmo dir molte cose e mai finiremmo;
ma per concludere:
«Egli è tutto!».
[28]Come potremmo avere la forza per lodarlo?
Egli, il Grande, al di sopra di tutte le sue opere.
[29]Il
Signore è terribile e molto grande,
e meravigliosa è la sua potenza.
[30]Nel glorificare il Signore esaltatelo
quanto potete, perché
ancora più alto sarà.
Nell'innalzarlo moltiplicate la vostra forza,
non
stancatevi, perché mai finirete.
[31]Chi lo ha contemplato e lo
descriverà?
Chi può magnificarlo come egli è?
[32]Ci sono molte
cose nascoste più grandi di queste;
noi contempliamo solo poche delle sue
opere.
[33]Il Signore infatti ha creato ogni cosa,
ha dato la
sapienza ai pii.
Siracide - Capitolo 44
2. NELLA STORIA
L'elogio degli antenati
[1]Facciamo dunque l'elogio degli uomini illustri,
dei nostri
antenati per generazione.
[2]Il Signore ha profuso in essi la gloria,
la sua grandezza è apparsa sin dall'inizio dei secoli.
[3]Signori
nei loro regni, uomini rinomati per la loro potenza;
consiglieri per la loro
intelligenza
e annunziatori nelle profezie.
[4]Capi del popolo
con le loro decisioni
e con l'intelligenza della sapienza popolare;
saggi discorsi erano nel loro insegnamento.
[5]Inventori di
melodie musicali
e compositori di canti poetici.
[6]Uomini ricchi
dotati di forza,
vissuti in pace nelle loro dimore.
[7]Tutti
costoro furono onorati dai contemporanei,
furono un vanto ai loro tempi.
[8]Di loro alcuni lasciarono un nome,
che ancora è ricordato con
lode.
[9]Di altri non sussiste memoria;
svanirono come se non
fossero esistiti;
furono come se non fossero mai stati,
loro e i loro
figli dopo di essi.
[10]Invece questi furono uomini virtuosi,
i
cui meriti non furono dimenticati.
[11]Nella loro discendenza dimora
una preziosa eredità, i loro nipoti.
[12]La loro discendenza
resta fedele alle promesse
e i loro figli in grazia dei padri.
[13]Per sempre ne rimarrà la discendenza
e la loro gloria non
sarà offuscata.
[14]I loro corpi furono sepolti in pace,
ma il
loro nome vive per sempre.
[15]I popoli parlano della loro sapienza,
l'assemblea ne proclama le lodi.
Enoch
[16]Enoch piacque al
Signore e fu rapito,
esempio istruttivo per tutte le generazioni.
Noè
[17]Noè fu trovato perfetto
e giusto,
al tempo dell'ira fu riconciliazione;
per suo mezzo un resto
sopravvisse sulla terra,
quando avvenne il diluvio.
[18]Alleanze
eterne furono stabilite con lui,
perché non fosse distrutto ogni vivente con
il diluvio.
Abramo
[19]Abramo fu grande
antenato di molti popoli,
nessuno ci fu simile a lui nella gloria.
[20]Egli custodì la legge dell'Altissimo,
con lui entrò in
alleanza.
Stabilì questa alleanza nella propria carne
e nella prova fu
trovato fedele.
[21]Per questo Dio gli promise con giuramento
di
benedire i popoli nella sua discendenza,
di moltiplicarlo come la polvere
della terra,
di innalzare la sua discendenza come gli astri
e di dar
loro un'eredità da uno all'altro mare,
dal fiume fino all'estremità della
terra.
Isacco e Giacobbe
[22]Anche a
Isacco fu fatta la stessa promessa
a causa di Abramo suo padre.
[23]Dio fece posare sulla testa di Giacobbe
la benedizione di
tutti gli uomini e l'alleanza;
lo confermò nelle sue benedizioni,
a lui
diede il paese in eredità e lo divise in varie parti,
assegnandole alle
dodici tribù.
Siracide - Capitolo 45
Mosè
[1]Da lui fece sorgere un
uomo di pietà,
che riscosse una stima universale
e fu amato da Dio e
dagli uomini:
Mosè, il cui ricordo è benedizione.
[2]Lo rese
glorioso come i santi
e lo rese grande a timore dei nemici.
[3]Per la sua parola fece cessare i prodigi
e lo glorificò
davanti ai re;
gli diede autorità sul suo popolo
e gli mostrò una parte
della sua gloria.
[4]Lo santificò nella fedeltà e nella mansuetudine;
lo scelse fra tutti i viventi.
[5]Gli fece udire la sua voce;
lo introdusse nella nube oscura
e gli diede a faccia a faccia i
comandamenti,
legge di vita e di intelligenza,
perché spiegasse a
Giacobbe la sua alleanza,
i suoi decreti a Israele.
Aronne
[6]Egli innalzò Aronne,
santo come lui,
suo fratello, della tribù di Levi.
[7]Stabilì con
lui un'alleanza perenne
e gli diede il sacerdozio tra il popolo.
Lo
onorò con splendidi ornamenti
e gli fece indossare una veste di gloria.
[8]Lo rivestì con tutta la magnificenza,
lo adornò con paramenti
maestosi:
calzoni, tunica e manto.
[9]All'orlo della sua veste
pose melagrane,
e numerosi campanelli d'oro all'intorno,
che suonassero
al muovere dei suoi passi,
diffondendo il tintinnio nel tempio,
come
richiamo per i figli del suo popolo.
[10]L'ornò con una veste sacra,
d'oro,
violetto e porpora, capolavoro di ricamo;
con il pettorale del
giudizio, con i segni della verità,
e con tessuto di lino scarlatto,
capolavoro di artista;
[11]con pietre preziose, incise come sigilli,
su castoni d'oro, capolavoro di intagliatore,
quale memoriale con le
parole incise
secondo il numero delle tribù di Israele.
[12]Sopra
il turbante gli pose una corona d'oro
con incisa l'iscrizione sacra,
insegna d'onore, lavoro stupendo,
ornamento delizioso per gli occhi.
[13]Prima di lui non si erano viste cose simili,
mai un estraneo
le ha indossate;
esse sono riservate solo ai suoi figli
e ai suoi
discendenti per sempre.
[14]I suoi sacrifici vengono tutti bruciati,
due volte al giorno, senza interruzione.
[15]Mosè lo consacrò e
l'unse con l'olio santo.
Costituì un'alleanza perenne per lui
e per i
suoi discendenti, finché dura il cielo:
quella di presiedere al culto ed
esercitare il sacerdozio
e benedire il popolo nel nome del Signore.
[16]Il Signore lo scelse tra tutti i viventi
perché gli offrisse
sacrifici,
incenso e profumo come memoriale
e perché compisse
l'espiazione per il suo popolo.
[17]Gli affidò i suoi comandamenti,
il potere sulle prescrizioni del diritto,
perché insegnasse a Giacobbe i
decreti
e illuminasse Israele nella sua legge.
[18]Contro di lui
insorsero uomini estranei
e furono gelosi di lui nel deserto;
erano gli
uomini di Datan e di Abiron
e quelli della banda di Core, furiosi e
violenti.
[19]Il Signore vide e se ne indignò;
essi finirono
annientati nella furia della sua ira.
Egli compì prodigi a loro danno
per distruggerli con il fuoco della sua fiamma.
[20]E aumentò la
gloria di Aronne,
gli assegnò un patrimonio, gli riservò le primizie dei
frutti,
dandogli innanzi tutto pane in abbondanza.
[21]Si nutrono
infatti delle vittime offerte al Signore
che egli ha assegnato ad Aronne e
ai suoi discendenti.
[22]Tuttavia non ha un patrimonio nel paese del
popolo,
non c'è porzione per lui in mezzo al popolo,
perché il Signore è
la sua parte e la sua eredità.
Pincas
[23]Pincas, figlio di
Eleazaro, fu il terzo nella gloria
per il suo zelo nel timore del Signore
per la sua fermezza quando il popolo si ribellò,
egli infatti intervenne
con generoso coraggio
e placò Dio in favore di Israele.
[24]Per
questo fu stabilita con lui un'alleanza di pace,
perché presiedesse al
santuario e al popolo;
così a lui e alla sua discendenza fu riservata
la
dignità del sacerdozio per sempre.
[25]Ci fu anche un'alleanza con
Davide,
figlio di Iesse, della tribù di Giuda;
la successione reale dal
padre a uno solo dei figli,
la successione di Aronne, a tutta la sua
discendenza.
[26]Vi infonda Dio sapienza nel cuore
per governare
il popolo con giustizia,
perché non scompaiano le virtù dei padri
e la
loro gloria nelle varie generazioni.
Siracide - Capitolo 46
Giosuè
[1]Valoroso in guerra
Giosuè figlio di Nun,
successore di Mosè nell'ufficio profetico;
egli,
secondo il significato del suo nome,
fu grande per la salvezza degli eletti
di Dio,
compiendo la vendetta contro i nemici insorti,
per assegnare il
possesso a Israele.
[2]Come era glorioso quando alzava le braccia
e brandiva la spada contro le città!
[3]Chi prima di lui era
stato così saldo?
Egli guidava le guerre del Signore.
[4]Al suo
comando non si arrestò forse il sole
e un giorno divenne lungo come due?
[5]Egli invocò l'Altissimo sovrano,
mentre i nemici lo premevano
da ogni parte;
lo esaudì il Signore onnipotente
scagliando chicchi di
grandine di grande potenza.
[6]Egli piombò sul popolo nemico
e
nella discesa distrusse gli avversari,
perché le genti conoscessero la sua
forza
e che il loro avversario era il Signore.
Caleb
[7]Rimase infatti fedele
all'Onnipotente
e al tempo di Mosè compì un'azione virtuosa
con Caleb,
figlio di Iefunne,
opponendosi all'assemblea,
impedendo che il popolo
peccasse
e dominando le maligne mormorazioni.
[8]Questi due soli
si salvarono
fra i seicentomila fanti,
per introdurre Israele nella sua
eredità,
nella terra in cui scorrono latte e miele.
[9]Il Signore
concesse a Caleb una forza
che l'assistette sino alla vecchiaia,
perché
raggiungesse le alture del paese,
che la sua discendenza potè conservare in
eredità,
[10]sì che tutti gli Israeliti sapessero
che è bene
seguire il Signore.
I Giudici
[11]Quanto ai Giudici,
ciascuno con il suo nome,
coloro il cui cuore non commise infedeltà
né
si allontanarono dal Signore,
sia il loro ricordo in benedizione!
[12]Le loro ossa rifioriscano dalle tombe
e il loro nome si
perpetui sui figli,
poiché essi sono gia glorificati.
Samuele
[13]Samuele, amato dal
suo Signore,
di cui fu profeta, istituì la monarchia
e consacrò i
principi del suo popolo.
[14]Secondo la legge del Signore governò la
comunità
e il Signore volse lo sguardo benevolo su Giacobbe.
[15]Per la sua fedeltà si dimostrò profeta,
con le parole fu
riconosciuto veggente verace.
[16]Egli invocò il Signore onnipotente,
quando i nemici lo premevano all'intorno,
con l'offerta di un agnello da
latte.
[17]Il Signore tuonò dal cielo;
con grande fragore fece
udire la voce,
[18]sterminò i capi dei nemici
e tutti i principi
dei Filistei.
[19]Prima dell'ora del suo eterno sonno,
così
attestò davanti al Signore e al suo Messia:
«Denari e neanche dei sandali,
da alcun vivente ho accettato» e nessuno potè contraddirlo.
[20]Perfino dopo la sua morte profetizzò,
predicendo al re la sua
fine;
anche dal sepolcro levò ancora la voce
per allontanare in una
profezia l'iniquità dal popolo.
Siracide - Capitolo 47
Natan
[1]Dopo di questi sorse
Natan,
per profetizzare al tempo di Davide.
Davide
[2]Come il grasso si
preleva nel sacrificio pacifico,
così Davide dagli Israeliti.
[3]Egli scherzò con leoni quasi fossero capretti,
con gli orsi
quasi fossero agnelli.
[4]Nella giovinezza non ha forse ucciso il
gigante
e cancellata l'ignominia dal popolo,
scagliando con la fionda la
pietra,
che abbattè la tracotanza di Golia?
[5]Poiché aveva
invocato il Signore altissimo,
egli concesse alla sua destra la forza
di
eliminare un potente guerriero
e riaffermare la potenza del suo popolo.
[6]Così l'esaltarono per i suoi diecimila,
lo lodarono nei canti
del Signore
e gli offrirono un diadema di gloria.
[7]Egli infatti
sterminò i nemici all'intorno
e annientò i Filistei, suoi avversari;
distrusse la loro potenza fino ad oggi.
[8]In ogni sua opera
glorificò
il Santo altissimo con parole di lode;
cantò inni a lui con
tutto il cuore
e amò colui che l'aveva creato.
[9]Introdusse
musicanti davanti all'altare;
raddolcendo i canti con i loro suoni;
[10]conferì splendore alle feste,
abbellì le solennità fino alla
perfezione,
facendo lodare il nome santo di Dio
ed echeggiare fin dal
mattino il santuario.
[11]Il Signore gli perdonò i suoi peccati,
innalzò la sua potenza per sempre,
gli concesse un'alleanza regale
e
un trono di gloria in Israele.
Salomone
[12]Dopo di lui sorse
un figlio saggio,
che, in grazia sua, ebbe un vasto regno.
[13]Salomone regnò in tempo di pace,
Dio dispose che tutto fosse
tranquillo all'intorno
perché costruisse una casa al suo nome
e
preparasse un santuario perenne.
[14]Come fosti saggio nella
giovinezza,
versando copiosa intelligenza come acqua d'un fiume!
[15]La tua scienza ricoprì la terra,
riempiendola di sentenze
difficili.
[16]Il tuo nome giunse fino alle isole lontane;
fosti
amato nella tua pace.
[17]Per i tuoi canti, i tuoi proverbi, le tue
massime
e per le tue risposte ti ammirarono i popoli.
[18]Nel
nome del Signore Dio,
che è chiamato Dio di Israele,
accumulasti l'oro
quasi fosse stagno,
come il piombo rendesti abbondante l'argento.
[19]Ma accostasti i tuoi fianchi alle donne,
e ne fosti dominato
nel corpo.
[20]Così deturpasti la tua gloria e profanasti la tua
discendenza,
sì da attirare l'ira divina sui tuoi figli
e sofferenze con
la tua follia.
[21]Il regno fu diviso in due
e in Efraim si
instaurò un potere ribelle.
[22]Ma il Signore non rinnegherà la sua
misericordia
e non permetterà che venga meno alcuna delle sue parole.
Non farà perire la posterità del suo eletto
né distruggerà la stirpe di
colui che lo amò.
Concesse un resto a Giacobbe
e a Davide un germoglio
nato dalla sua stirpe.
Roboamo
[23]Salomone andò a
riposare con i suoi padri,
lasciando dopo di sé un discendente,
stoltezza del popolo e privo di senno,
Roboàmo, che si alienò il popolo
con i suoi consigli.
Geroboamo
[24]Geroboàmo figlio
di Nabàt fece peccare Israele
e aprì a Efraim la via del peccato;
le
loro colpe si moltiplicarono assai,
sì da farli esiliare dal proprio paese.
[25]Essi commisero ogni genere di malvagità
finché non giunse su
di loro la vendetta.
Siracide - Capitolo 48
Elia
[1]Allora sorse Elia
profeta, simile al fuoco;
la sua parola bruciava come fiaccola.
[2]Egli fece venire su di loro la carestia
e con zelo li ridusse
a pochi.
[3]Per comando del Signore chiuse il cielo,
fece
scendere così tre volte il fuoco.
[4]Come ti rendesti famoso, Elia,
con i prodigi!
E chi può vantarsi di esserti uguale?
[5]Risvegliasti un defunto dalla morte
e dagli inferi, per
comando dell'Altissimo;
[6]tu che spingesti re alla rovina,
uomini gloriosi dal loro letto.
[7]Sentisti sul Sinai rimproveri,
sull'Oreb sentenze di vendetta.
[8]Ungesti re come vindici
e
profeti come tuoi successori.
[9]Fosti assunto in un turbine di fuoco
su un carro di cavalli di fuoco,
[10]designato a rimproverare i
tempi futuri
per placare l'ira prima che divampi,
per ricondurre il
cuore dei padri verso i figli
e ristabilire le tribù di Giacobbe.
[11]Beati coloro che ti videro
e che si sono addormentati
nell'amore!
Perché anche noi vivremo certamente.
Eliseo
[12]Appena Elia fu
avvolto dal turbine,
Eliseo fu pieno del suo spirito;
durante la sua
vita non tremò davanti ai potenti
e nessuno riuscì a dominarlo.
[13]Nulla fu troppo grande per lui; nel sepolcro il suo corpo
profetizzò.
[14]Nella sua vita compì prodigi
e dopo la morte
meravigliose furono le sue opere.
Infedeltà e castigo
[15]Con
tutto ciò il popolo non si convertì
e non rinnegò i suoi peccati,
finché
non fu deportato dal proprio paese
e disperso su tutta la terra.
[16]Rimase soltanto un popolo poco numeroso
con un principe della
casa di Davide.
Alcuni di costoro fecero ciò che è gradito a Dio,
ma
altri moltiplicarono i peccati.
Ezechia
[17]Ezechia fortificò la
sua città
e condusse l'acqua nel suo interno;
scavò con il ferro un
canale nella roccia
e costruì cisterne per l'acqua.
[18]Nei suoi
giorni Sennàcherib fece una spedizione
e mandò il gran coppiere;
egli
alzò la mano contro Sion
e si vantò spavaldamente con superbia.
[19]Allora si agitarono loro il cuore e le mani,
soffrirono come
le partorienti.
[20]Invocarono il Signore misericordioso,
stendendo le mani verso di lui.
Il Santo li ascoltò subito dal cielo
e li liberò per mezzo di Isaia.
[21]Egli colpì l'accampamento
degli Assiri,
e il suo angelo li sterminò,
Isaia
[22]perché Ezechia aveva
fatto quanto è gradito al Signore,
e seguito con fermezza le vie di Davide
suo antenato,
come gli additava il profeta Isaia,
grande e verace nella
visione.
[23]Nei suoi giorni retrocedette il sole,
egli prolungò
la vita del re.
[24]Con grande ispirazione vide gli ultimi tempi,
e consolò gli afflitti di Sion.
[25]Egli manifestò il futuro sino
alla fine dei tempi,
le cose nascoste prima che avvenissero.
Siracide - Capitolo 49
Giosia
[1]Il ricordo di Giosia è
una mistura di incenso,
preparata dall'arte del profumiere.
In ognibocca
è dolce come il miele,
come musica in un banchetto.
[2]Egli si
dedicò alla riforma del popolo
e sradicò i segni abominevoli dell'empietà.
[3]Diresse il suo cuore verso il Signore,
in un'epoca di iniqui
riaffermò la pietà.
Ultimi re e ultimi profeti
[4]Se
si eccettuano Davide, Ezechia e Giosia,
tutti commisero peccati;
poiché
avevano abbandonato la legge dell'Altissimo,
i re di Giuda scomparvero.
[5]Lasciarono infatti la loro potenza ad altri,
la loro gloria a
una nazione straniera.
[6]I nemici incendiarono l'eletta città del
santuario,
resero deserte le sue strade,
[7]secondo la parola di
Geremia, che essi maltrattarono
benché fosse stato consacrato profeta nel
seno materno,
per estirpare, distruggere e mandare in rovina,
ma anche
per costruire e piantare.
[8]Ezechiele contemplò una visione di
gloria,
che Dio gli mostrò sul carro dei cherubini.
[9]Si ricordò
dei nemici nel vaticinio dell'uragano,
beneficò quanti camminavano nella
retta via.
[10]Le ossa dei dodici profeti rifioriscano dalle loro
tombe,
poiché essi consolarono Giacobbe,
lo riscattarono con una
speranza fiduciosa.
Zorobabele e Giosuè
[11]Come
elogiare Zorobabele?
Egli è come un sigillo nella mano destra.
[12]Così anche Giosuè figlio di Iozedèk;
essi nei loro giorni
riedificarono il tempio
ed elevarono al Signore un tempio santo,
destinato a una gloria eterna.
Neemia
[13]Anche la memoria di
Neemia durerà a lungo;
egli rialzò le nostre mura demolite
e vi pose
porte e sbarre; fece risorgere le nostre case.
Ricapitolazione
[14]Nessuno fu
creato sulla terra eguale a Enoch;
difatti egli fu rapito dalla terra.
[15]Non nacque un altro uomo come Giuseppe,
capo dei fratelli,
sostegno del popolo;
perfino le sue ossa furono onorate.
[16]Sem
e Set furono glorificati fra gli uomini,
ma superiore a ogni creatura
vivente è Adamo.
Siracide - Capitolo 50
Il sacerdote Simone
[1]Simone,
figlio di Onia, sommo sacerdote,
nella sua vita riparò il tempio,
e nei
suoi giorni fortificò il santuario.
[2]Da lui furon poste le
fondamenta del doppio rialzo,
l'alto contrafforte della cinta del tempio.
[3]Ai suoi tempi fu scavato il deposito per le acque,
un
serbatoio ampio come il mare.
[4]Premuroso di impedire la caduta del
suo popolo,
fortificò la città contro un assedio.
[5]Come era
stupendo quando si aggirava fra il popolo,
quando usciva dal santuario
dietro il velo.
[6]Come un astro mattutino fra le nubi,
come la
luna nei giorni in cui è piena,
[7]come il sole sfolgorante sul
tempio dell'Altissimo,
come l'arcobaleno splendente fra nubi di gloria,
[8]come il fiore delle rose nella stagione di primavera,
come un
giglio lungo un corso d'acqua,
come un germoglio d'albero d'incenso nella
stagione estiva
[9]come fuoco e incenso su un braciere,
come un
vaso d'oro massiccio,
ornato con ogni specie di pietre preziose,
[10]come un ulivo verdeggiante pieno di frutti,
e come un
cipresso svettante tra le nuvole.
[11]Quando indossava i paramenti
solenni,
quando si rivestiva con gli ornamenti più belli,
salendo i
gradini del santo altare dei sacrifici,
riempiva di gloria l'intero
santuario.
[12]Quando riceveva le parti delle vittime
dalle mani
dei sacerdoti,
mentre stava presso il braciere dell'altare,
circondato
dalla corona dei fratelli
come fronde di cedri nel Libano,
e lo
circondavano come fusti di palme,
[13]mentre tutti i figli di Aronne
nella loro gloria,
con le offerte del Signore nelle mani,
stavano
davanti a tutta l'assemblea di Israele,
[14]egli compiva il rito
liturgico sugli altari,
preparando l'offerta all'Altissimo onnipotente.
[15]Egli stendeva la mano sulla coppa
e versava succo di uva,
lo spargeva alle basi dell'altare
come profumo soave all'Altissimo, re
di tutte le cose.
[16]Allora i figli di Aronne alzavano la voce,
suonavano le trombe di metallo lavorato
e facevano udire un suono
potente
come richiamo davanti all'Altissimo.
[17]E subito tutto
il popolo insieme
si prostrava con la faccia a terra,
per adorare il
Signore, Dio onnipotente e altissimo.
[18]I cantori intonavano canti
di lodi,
il loro canto era addolcito da una musica melodiosa.
[19]Il popolo supplicava il Signore altissimo
in preghiera
davanti al Misericordioso,
finché fosse compiuto il servizio del Signore
e terminasse la funzione liturgica.
[20]Allora, scendendo, egli
alzava le mani
su tutta l'assemblea dei figli di Israele
per dare con le
sue labbra la benedizione del Signore,
gloriandosi del nome di lui.
[21]Tutti si prostravano di nuovo
per ricevere la benedizione
dell'Altissimo.
Esortazione
[22]Ora benedite il
Dio dell'universo,
che compie in ogni luogo grandi cose,
che ha esaltato
i nostri giorni fino dalla nascita,
che ha agito con noi secondo la sua
misericordia.
[23]Ci conceda la gioia del cuore e ci sia pace nei
nostri giorni
in Israele, per tutti i giorni futuri.
[24]La sua
misericordia resti fedelmente con noi
e ci riscatti nei nostri
giorni.
Proverbio numerico
[25]Contro
due popoli sono irritato,
il terzo non è neppure un popolo:
[26]quanti abitano sul monte Seir e i Filistei
e lo stolto popolo
che abita in Sichem.
Conclusione
[27]Una dottrina di
sapienza e di scienza
ha condensato in questo libro
Gesù figlio di
Sirach, figlio di Eleàzaro, di Gerusalemme,
che ha riversato come pioggia la
sapienza dal cuore.
[28]Beato chi mediterà queste cose;
le fissi
bene nel cuore e diventerà saggio;
[29]se le metterà in pratica, sarà
forte in tutto,
perché la luce del Signore è la sua strada.
Siracide - Capitolo 51
Inno di ringraziamento
[1]Ti
glorificherò, Signore mio re,
ti loderò, Dio mio salvatore;
glorificherò
il tuo nome,
[2]perché fosti mio protettore e mio aiuto
e hai
liberato il mio corpo dalla perdizione,
dal laccio di una lingua
calunniatrice,
dalle labbra che proferiscono menzogne;
di fronte a
quanti mi circondavano
sei stato il mio aiuto e mi hai liberato,
[3]secondo la tua grande misericordia e per il tuo nome,
dai
morsi di chi stava per divorarmi,
dalla mano di quanti insidiavano alla mia
vita,
dalle molte tribolazioni di cui soffrivo,
[4]dal
soffocamento di una fiamma avvolgente,
e dal fuoco che non avevo acceso,
[5]dal profondo seno degli inferi,
dalla lingua impura e dalla
parola falsa.
[6]Una calunnia di lingua ingiusta era giunta al re.
La mia anima era vicina alla morte,
la mia vita era alle porte degli
inferi.
[7]Mi assalivano dovunque e nessuno mi aiutava;
mi
rivolsi per soccorso agli uomini, ma invano.
[8]Allora mi ricordai
delle tue misericordie, Signore,
e delle tue opere che sono da sempre,
perché tu liberi quanti sperano in te,
li salvi dalla mano dei nemici.
[9]Ed innalzi dalla terra la mia supplica;
pregai per la
liberazione dalla morte.
[10]Esclamai: «Signore, mio padre tu sei
e campione della mia salvezza,
non mi abbandonare nei giorni
dell'angoscia,
nel tempo dello sconforto e della desolazione.
Io loderò
sempre il tuo nome;
canterò inni a te con riconoscenza».
[11]La
mia supplica fu esaudita;
tu mi salvasti infatti dalla rovina
e mi
strappasti da una cattiva situazione.
[12]Per questo ti ringrazierò e
ti loderò,
benedirò il nome del Signore.
Poema sulla ricerca della sapienza
[13]Quando ero ancora giovane, prima di viaggiare,
ricercai
assiduamente la sapienza nella preghiera.
[14]Davanti al santuario
pregando la domandavo,
e sino alla fine la ricercherò.
[15]Del
suo fiorire, come uva vicina a maturare,
il mio cuore si rallegrò.
Il
mio piede si incamminò per la via retta;
dalla giovinezza ho seguito le sue
orme.
[16]Chinai un poco l'orecchio per riceverla;
vi trovai un
insegnamento abbondante.
[17]Con essa feci progresso;
renderò
gloria a chi mi ha concesso la sapienza.
[18]Sì, ho deciso di
metterla in pratica;
sono stato zelante nel bene, non resterò confuso.
[19]La mia anima si è allenata in essa;
fui diligente nel
praticare la legge.
Ho steso le mani verso l'alto;
ho deplorato che la
si ignori.
[20]A lei rivolsi il mio desiderio,
e la trovai nella
purezza.
In essa acquistai senno fin da principio;
per questo non la
abbandonerò.
[21]Le mie viscere si commossero nel ricercarla;
per
questo ottenni il suo prezioso acquisto.
[22]Il Signore mi ha dato in
ricompensa una lingua,
con cui lo loderò.
[23]Avvicinatevi, voi
che siete senza istruzione,
prendete dimora nella mia scuola.
[24]Fino a quando volete rimanerne privi,
mentre la vostra anima
ne è tanto assetata?
[25]Ho aperto la bocca e ho parlato:
«Acquistatela senza denaro.
[26]Sottoponete il collo al suo
giogo,
accogliete l'istruzione.
Essa è vicina e si può trovare.
[27]Vedete con gli occhi che poco mi faticai,
e vi trovai per me
una grande pace.
[28]Acquistate anche l'istruzione con molto denaro;
con essa otterrete molto oro.
[29]Si diletti l'anima vostra della
misericordia del Signore;
non vogliate vergognarvi di lodarlo.
[30]Compite la vostra opera prima del tempo
ed egli a suo tempo
vi ricompenserà».
La
Bibbia