Anche se scritte qualche anno fa, le testimonianze di due giovani detenuti affermano ancora oggi la grandezza dell'amore di Dio. Invitiamo i lettori ad unirsi alla nostra preghiera per essi e per tutti i loro "compagni di viaggio"
Mi chiamo
Marco e sono detenuto nel carcere di
Pianosa. Fino a qualche tempo fa, deridevo e disprezzavo un ragazzo carcerato
come me per la sua conversione. Grazie alla suo testimonianza, invece, il
Signore ha rapito me nel medesimo modo in cui ha fatto con lui, con la stessa
potenza con cui ha aperto il suo cuore, così ha spalancato le barriere dei mio.
Credo che il vero frutto dell'opero dei Signore sia tutto ciò che sta accadendo
attorno a me; in diverse carceri, infatti, come Sulmono, Pionosa e Avellino, i
detenuti si riuniscono per lodare Dio, e tutto grazie al grandissimo amore che
Gesù ha messo nel cuore di tutti noi.
Mi
chiamo Gianní e sono attualmente detenuto presso la Caso di Reclusione di
Pianosa Isola, per espiare uno pena di ventisei anni. Sono in carcere da otto
anni e a volte mi pare di esserci nato. Tutto cominciò quando avevo 21 anni: allora
pensavo di conoscere il mondo intero, mentre, al contrario, non conoscevo
neppure me stesso. Alcuni anni fa, ho avuto il piacere di incontrare e
collaborare con le sorelle di Madre Teresa di Caicutta. Ebbene, quella luce che
loro mi hanno fatto intravedere, l'ho incontrato in pieno quando ho cominciato a
frequentare il gruppo del Rinnovamento che si è formato a Pianosa. E proprio
vero: vivevo nelle tenebre e Gesù mi ha liberato accettandomi per quello che
ero, colmandomi di gioia e di tanto amore, senza pensare ad alcuna vendetta.
Credetemi, ora mi trovo in balia delle braccia di Gesù, che mi sta guidando per
una strada meravigliosa, tanto che se io vorrà ' sono pronto a servirlo per il
resto della mia vita. Infatti, appena le circostanze lo permetteranno, entrerà
in una casa religiosa.
Tratta dalla rivista "Rinnovamento nello Spirito Santo "marzo 1997"