Saverio, 35 anni, affetto dalla nascita da una grave forma di paralisi spastica. Durante la settimana di spiritualità al Gever ha raccontato la sua storia, trascritta con l'aiuto dei partecipanti.
Ho vissuto sempre lontano dai miei familiari. Sono stato in vari luoghi
di assistenza e, quando mi trovavo lì, non facevo altro che aspettare la mia
mamma. Speravo sempre che venisse a trovarmi, ma veniva soltanto una volta
all'anno. Non ho mai avuto rapporti affettivi con la mia famiglia, tuttavia
pensavo che una volta tornato a casa sarei stato bene. Era soltanto
un'illusione. Dentro di me c'era tanta amarezza, perché mi accorgevo che per me
era difficile essere bene accetto anche in casa mia. Ricordo che una volta
chiesi a mia madre: «Mi vuoi bene?»; lei rispose chiedendomi: «Hai farne?» e
se ne andò via.
Spesso mi chiudeva in casa. Loro pensavano che io non capissi. Soffrivo queste
pene sulla mia pelle. Poi, quando ho imparato a parlare, dicevo che in casa
sentivo sempre il profumo di Gesù. I miei familiari, invece, sentivano uno
strano odore e riempivano le stanze con lo spray; dicevano che serviva per la
casa, ma io continuavo a sentire il profumo di Gesù, perché avevo voglia di
vivere, avevo voglia di sentirmi uomo. Nella mia vita ho sempre affrontato con
coraggio i miei problemi. Così, anche quando le persone venivano a trovarmi per
parlare dei loro affanni, io le
ascoltavo e davo loro dei consigli. Ecco, quando io ascoltavo i miei
amici lo facevo con amore; dentro di me, però, stavo male, perché quando
parlavo loro dei miei problemi dicevano che mi facevo compatire. Tutto questo
fino a quando ho incontrato un amico vero: Gesù. Da quel momento ho
ricominciato a lottare. Comunque, ho sofferto molto, anche nei rapporti con le
ragazze: loro non capivano i miei sentimenti e li schiacciavano. Dicevano che
ero bravo, simpatico, intelligente, ma non capivano ciò che provavo nel
profondo: non ero bello.
Ho
amato molte donne e, anche se mi hanno fatto sempre del male, le ho portate nel
cuore. Adesso ho una ragazza alla quale voglio molto bene, perché mi sa capire;
lei non cammina, ma parla col cuore. Quando non c'è mi manca, ma io sento che
è sempre qui con me. Voglio ringraziare il Rinnovamento, che frequento ormai da
anni, perché mi ha aiutato a capire il vero senso della vita. Questo lo dico
con il cuore, perché altrimenti so che sarei ancora arrabbiato. Quando ho
capito, ho guardato le mani di Gesù e ho provato l'amore vero, non quello
banale, ma quello che mi nasce dal cuore. Ringrazio anche tutti voi che mi
accettate come un amico che semina amore. Questo è per me molto importante.
Grazie.
Saverio
Tratto dalla rivista "Rinnovamento nello Spirito Santo "marzo 99"