Riscoprire la forza della parola di Dio e abbandonarsi al suo ascolto è come abbeverarsi a una fonte sempre viva, saziare l'anima che languisce.
Mi chiamo Gianni, ho 39 anni e la prima cosa che voglio fare è
ringraziare Gesù per avermi parlato, attraverso i fratelli che animavano a
Gaver, in modo così chiaro e forte; per questo desidero ringraziarli per la
loro docilità allo Spirito Santo. Ho aspettato di proposito a scrivere questa
testimonianza «per mettermi alla prova» e vedere cosa avrei fatto, nella vita
quotidiana, dopo quello che ho provato al Gaver con Gesù.
Come
ero prima: un uomo che per un lutto familiare (la morte di mio padre) era
arrivato al punto di odiare Dio. Ma Gesù, che ha un cuore tanto grande, non ne
ha tenuto conto e, con pazienza e amore, ha continuato a starmi accanto in ogni
momento della mia vita. Con il tempo ho preso coscienza della presenza di Gesù
accanto a me; negli ultimi anni me lo ha dimostrato in tutti i modi: mi ha
aiutato in famiglia, nel lavoro, nei rapporti affettivi... Insomma, io ho
contato su di lui e non sono rimasto deluso. Avevo ripreso, solo nell'ultimo
anno, a frequentare costantemente l'Eucaristia della domenica; sapevo cos'era la
Bibbia, ma non l'avevo mai aperta; non sapevo cosa fosse l'ascolto della parola
di Gesù. Facevo fare tutto a lui, che non mi ha mai deluso, mentre io...
Poi,
un giorno, sono partito per il Gaver: avevo bisogno di stare con me stesso e con
Gesù. Ma, come al solito, già pensavo al pranzo del ritorno, con un amico, in
un buon ristorante; mi dicevo: «Dopo una settimana di "stecchetto e
clausura"!». Invece, è successa una cosa straordinaria: Gesù si è
manifestato in tutta la sua potenza, mi è entrato nel cuore, e io ascoltavo gli
insegnamenti con una «fame» che all'inizio mi ha quasi spaventato, ma poi è
stato
bellissimo. Alzarsi presto la mattina e andare in cappella per ascoltare Gesù;
la sera, anziché uscire con gli amici per prendere un gelato, stare all'ascolto
di Gesù, è stata una cosa bellissima, unica. Il mio lauto pranzo del ritorno
si è trasformato nell'acquisto della mia prima Bibbia, che adesso è sempre con
me. Grazie, Gesù' Ora io sono costantemente al tuo ascolto e aperto ai tuoi
insegnamenti per diventare un tuo umile discepolo. Tu sei la cosa più
importante della mia vita, prima di tutto! Comincerò a frequentare il gruppo di
preghiera e, con il tempo, quando tu me lo dirai, vorrei portare la tua Parola a
chi ne ha bisogno
Gianni
Tratto dalla rivista "Rinnovamento nello Spirito Santo "marzo 99"