Nel momento in cui il Signore ci manifesta la sua potenza, la nostra vita si apre alle meraviglie del suo amore.
Mi chiamo Franco, sono sposato
con Pina e ho tre figli. Voglio raccontare che cosa il Signore ha fatto per noi e parlarvi della misericordia che ci ha usato.Dopo aver ricevuto i sacramenti dell'iniziazione cristiana, mi sono allontanato dalla Chiesa, anche a motivo del lavoro che, all'età di 15 anni, ho intrapreso. Mi sono infatti imbarcato su navi da pesca oceanica per diversi anni e questo tipo di lavoro, essendo io molto giovane, ha formato in me un carattere duro e introverso e mi ha portato a vivere nel libertinaggio, senza preoccuparmi dei valori morali e sociali. Frequentavo un ambiente dove la bestemmia era molto diffusa e l'unico pensiero per me importante era quello di avere una vita agiata, per cui mi accanivo a giocare al lotto e al totocalcio. A Dio non pensavo mai e la Chiesa la vedevo come un edificio materiale, mentre i preti mi sembravano degli impiegati del Vaticano. Nonostante ciò, nel 1980, mi sposai con Pina in chiesa perché ci piaceva farlo, ma senza comprendere il valore del sacramento, anche perché non si facevano ancora i corsi di preparazione al matrimonio. Dopo l'inizio della vita matrimoniale decisi di cambiare lavoro e ne trovai uno in fabbrica. Accanto a mia moglie la mia vita cominciò a cambiare; riaffioravano in me valori sani come l'amore per la famiglia, la fedeltà coniugale e tutto ciò che di bello può esserci in un rapporto di coppia. Poi fummo allietati dalla nascita di due bambini e, per dare loro un'educazione religiosa, decidemmo di frequentare la messa domenicale. A livello personale devo dire che non capivo nulla di quello che si faceva, per cui mi distraevo e spesso mi annoiavo, né davo alcun peso a quello che diceva il prete.
Una domenica dell'ottobre 1988 però, il Signore volle manifestare la sua potenza nella nostra vita. Dopo la lettura del Vangelo, vidi un laico andare al microfono e la cosa suscitò in me una certa curiosità, poiché non avevo mai visto nulla di simile. Lui si presentò dicendo che era un giudice e
raccontò come il Signore aveva cambiato la sua vita chiamandolo in un cammino di fede nel RnS. Non ho mai ricordato cosa disse, ma so che parlò di gioia, di pace, di serenità: tutte cose che ci edificarono e ci incuriosirono perché inconsciamente le cercavamo.
Alla fine della testimonianza il parroco annunciò che il martedì successivo ci sarebbe stato in parrocchia il primo incontro per costituire un gruppo di preghiera del RnS. Alla fine della Messa nacque in noi il desiderio di saperne di più e di chiedere se a questi incontri si potevano portare anche i bambini che, si sa, "danno fastidio". Il parroco, con nostro stupore, ci disse che i bambini erano i primi chiamati a lodare il Signore. Così decidemmo di partecipare al primo incontro, anche se eravamo ignari di tutto.
Rimanemmo scandalizzati! Non avevamo mai visto niente di simile: le preghiere fatte ad alta voce, i canti festosi, le mani alzate; e noi, abituati ad una fede intimistica, ci chiedevamo se tutto quello fosse normale o il frutto di un fanatismo esagerato. Fortunatamente p. Colonna, con una sua catechesi, ci fece capire il significato di una preghiera così festosa, facendoci l'esempio dei tifosi che osannano la loro squadra del cuore allo stadio. Se questo avveniva per una squadra, tanto più era degno il Signore di ricevere le nostre lodi! Così, nonostante fossero rimaste ancora alcune perplessità, il martedì successivo decidemmo di tornare di nuovo e da quella volta non siamo più mancati.
Piano piano, muovendo piccoli passi, ci siamo aperti al dono dello Spirito Santo e la sua luce è entrata nei nostri cuori e nelle nostre menti, trasformandoci e vivificandoci interiormente. Per la nostra crescita spirituale sono stati poi molto importanti i corsi estivi, i raduni nazionali di Rimini, le conferenze per animatori di novembre. Tutto questo a lode e gloria del Signore che ha fatto meraviglie.
Franco
Tratta dalla rivista "Rinnovamento nello Spirito Santo" ottobre 99