I
PERICOLI DEL SATANISMO GIOVANILE
Carlo Climati
Un
inquietante fatto di cronaca ha richiamato, recentemente, l’attenzione dei
mass media sul problema del satanismo giovanile: l’omicidio di Suor Maria
Laura Mainetti, uccisa a Chiavenna, in provincia di Sondrio, da tre ragazze
di diciassette anni.
Si
è trattato di un vero e proprio “sacrificio” al diavolo. Le tre
ragazze, infatti, erano appassionate di esoterismo e di “rock satanico”.
Nei loro diari, gli inquirenti hanno trovato le immagini e i testi delle
canzoni del cantante trasgressivo Marilyn Manson. Inoltre, simboli diabolici
come la croce rovesciata e il “sei-sei”sei”, numero biblico
dell’Anticristo.
Suor
Maria Laura Mainetti era sempre pronta a correre in aiuto delle persone in
difficoltà. La sera del delitto, una delle ragazze le ha telefonato
fingendosi disperata: “Sono incinta. Vogliono farmi abortire. Vediamoci
subito”.
Ma
era una trappola. La religiosa è stata convinta a recarsi in una zona
isolata, in mezzo al bosco. Il giorno dopo è stata ritrovata in una pozza
di sangue, trafitta da diciannove coltellate al volto, alla gola e al
torace.
Le
tre giovani di Chiavenna hanno raccontato che la suora, mentre veniva
colpita, era in ginocchio e pregava a mani giunte. Le sue ultime parole sono
state le stesse di Gesù in croce: “Signore, perdonale. Non sanno quello
che fanno”. Nel frattempo, le ragazze continuavano ad accoltellarla e ad
insultarla. Si è trattato, dunque, di un vero e proprio martirio.
Che
cosa può aver spinto tre ragazze di un paesino della Lombardia a compiere
un gesto così disumano e sanguinario? La risposta a questa domanda va
cercata nel triste fenomeno del satanismo giovanile, che ultimamente sembra
essere in aumento. Cresce sempre di più il numero dei ragazzi che si
dichiarano affascinati dal diavolo e da un certo tipo di rock nichilista ed
anticristiano.
E’
proprio questo genere di musica a fare da “ponte” tra i giovani ed il
culto del diavolo. Partendo dal semplice ascolto di un disco, si può
arrivare alla pratica del satanismo. Questo accade perché alcuni cantanti
aderiscono apertamente alle sette sataniche, e si fanno portatori del loro
messaggio.
Fra
gli esponenti di spicco della corrente del “rock satanico” c’è
proprio Marilyn Manson, “idolo” delle ragazze che hanno compiuto il
delitto di Chiavenna. Questo cantante americano ha fatto della trasgressione
la sue arma fondamentale. Il suo stesso nome, non a caso, racchiude una
perfida provocazione. Unisce il mito dell’attrice Marilyn Monroe al triste
ricordo di Charles Manson, uno squilibrato che negli anni sessanta diede
vita ad una setta responsabile di vari omicidi.
Marilyn
Manson, alcuni anni fa, ha incontrato Anton Lavey, fondatore della Chiesa di
Satana americana, ed è stato ordinato “sacerdote” del diavolo. I suoi
dischi, purtroppo, sono stati un formidabile “spot pubblicitario” per
questa organizzazione. Blanche Barton, un’esponente della setta, ha
ammesso: “Abbiamo ricevuto molte domande da parte di ragazzi che hanno
iniziato ad interessarsi al satanismo grazie alla musica e
all’atteggiamento di Marilyn Manson”.
La
Chiesa di Satana è nata a San Francisco nel 1966 per iniziativa
dell’occultista Anton LaVey e
del regista Kenneth Anger, autore di film come “Invocation of my demon
brother” (Invocazione di mio fratello demonio), e “Lucifer Rising”
(Lucifero che sorge).
Questa
organizzazione, negli Stati Uniti, è considerata perfettamente legale. E’
una vera e propria “religione”, con tanto di “Bibbia”,
“sacerdoti” e “comandamenti”. I responsabili di questa setta,
infatti, non commettono i tipici reati del satanismo. Non fanno sacrifici
umani e non praticano la violenza sessuale. Si limitano semplicemente a
diffondere la loro “ideologia” satanica.
Purtroppo,
però, tra gli insegnamenti della Chiesa di Satana troviamo argomenti che
non promettono nulla di buono: l’esaltazione del peccato, della vendetta
ed una concezione dell’uomo simile all’animale. Certi messaggi negativi
vengono trasmessi ai giovani con l’aiuto dei cantanti che collaborano con
questa organizzazione, come Marilyn Manson, King Diamond e gli Acheron. Se
non esistessero certi “ponti”, la diffusione del satanismo tra i ragazzi
sarebbe ben più limitata.
Purtroppo,
il “rock satanico” sembra essere diventato un ottimo affare per le case
discografiche. I giovani, oggi, sono considerati dei “bidoni aspiratutto”,
ai quali è lecito offrire qualunque cosa, pur di arricchirsi alle loro
spalle. E così li si riempie di magia, satanismo, violenza, sangue e
prodotti consumistici che rappresentano un vero e proprio veleno per
l’anima.
Un
grande scrittore, Gilbert Keith Chesterton, diceva che “la gioia è il
gigantesco segreto del cristiano”. Il satanismo, invece, propone ai
giovani una filosofia di vita completamente opposta. Trasmette ai ragazzi un
senso di pessimismo e di sconforto. Non a caso, Don Bosco era solito
ricordare che “chi è triste ha il diavolo vicino”.
Seguendo
i cattivi maestri del “rock satanico”, i giovani rischiano di cadere
facilmente nella trappola del nichilismo e della perdita di ogni valore.
Vengono risucchiati da una sensazione di vuoto e di smarrimento, in cui il
culto del male trova un terreno fertilissimo. Lo ha spiegato, alcuni anni
fa, il Cardinale Joseph O’Connor, Arcivescovo di New York, parlando
proprio del satanismo: “E’ importante per tutti noi ricordarci quanto
siano vulnerabili i giovani quando vengono privati di tutti i valori
assoluti, degli insegnamenti morali, schietti, onesti, non equivoci e non
confusi, quando non c’è nessuno a dir loro ciò che è giusto e ciò che
è sbagliato. A essi viene offerto un messaggio secondo il quale nessuno ha
il diritto di dir loro che cosa fare, di dir loro ciò che è bene e ciò
che è male. Ora, tutto questo crea un terribile vuoto, un vuoto dentro il
quale Satana ama introdursi”.
Articolo
pubblicato sulla rivista “Il Timone”
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