I TESTIMONI DI GEOVA
Il popolo dell’"apocalisse rinviata"
Andrea Menegotto
Siamo ormai abituati a vedere i Testimoni di Geova, soprattutto nel corso dei fine settimana, girare fra le vie di città e paesi con la tradizionale cravatta e l’immancabile valigetta. Spesso ci mostriamo indispettiti dalla loro insistenza per scambiare qualche parola con noi, ma ben poco conosciamo di loro. Tutta la storia dei Testimoni di Geova ruota attorno ad una serie di date previste per la fine di questo mondo, annunciate e in seguito smentite. M. James Penton, il maggior storico del geovismo, non senza una nota di umorismo, ha intitolato la sua opera principale Apocalypse Delayed, cioè "L’Apocalisse rinviata".
Per tutta la sua vita il fondatore, Charles Taze Russell (1852-1916), fece riferimento al 1914 come data prevista per la fine visibile di questo mondo. Egli si riallacciava alla data-chiave del 1874, in cui la tradizione cristiano-avventista poneva l’inizio dei quarant’anni di preparazione per la fine del presente ordine di cose, atteso appunto per il 1914. Tale costruzione subì un colpo durissimo in questo stesso anno, quando la fine di questo mondo non si verificò. Il fondatore allora annunciò che la Prima Guerra Mondiale era "l’inizio della fine", ma in realtà nei molti suoi scritti egli aveva previsto cose maggiori che una guerra.
Il suo successore, Joseph Franklin Rutherford (1869-1942), si trovò di fronte a questo problema, ma dimostrò fin dall’inizio della sua presidenza una grande energia. Offrì ai suoi seguaci due nuove date, il 1918 e il 1920, che poi furono smentite, e ripropose nuovi calcoli annunciando a gran voce, attraverso una grande campagna mondiale, la fine di questo mondo per il 1925. Ma anche in questa data non accadde nulla e la nuova delusione fu ancora più grave della prima. Il movimento riuscì però a salvarsi in quanto Rutherford sostituì alla struttura piuttosto elastica ideata dal fondatore una rigida gerarchia basata su un’obbedienza quasi militare, detta "teocrazia" (governo di Dio e dei suoi rappresentanti). Il secondo presidente, gradatamente, tolse dalla circolazione gli scritti di Russell, modificò tutto il sistema di date, e cercò di risolvere il problema posto dal 1914 affermando che in quell’anno qualcosa si era realmente verificato: Cristo sarebbe venuto sulla terra, ma non visibilmente, piuttosto in maniera invisibile. Quindi Rutherford mise da parte la data della tradizione cristiano-avventista (il 1874), in cui Russel aveva previsto - come abbiamo accennato - l’inizio dei quarant’anni di preparazione per la fine di questo mondo e annunciato il ritorno invisibile di Cristo.
Il terzo presidente, Nathan Homer Knorr (1905-1977), si lasciò indurre ad annunciare un nuova data per la fine del mondo, il 1975, anno in cui - secondo i suoi calcoli - sarebbero scaduti seimila anni dalla creazione di Adamo. Memore delle precedenti delusioni, si mosse con maggior circospezione rispetto ai suoi predecessori, ma non riuscì ad evitare critiche e problemi.
Frederick Franz (1893-1992), che successe a Knorr, nel 1980 dovette affrontare una grossa crisi in quanto un gruppo di dirigenti geovisti propose una revisione dottrinale, tornando di nuovo sulla questione del 1914. La tesi tradizionale, affermatasi da Rutherford in poi, ritiene che la fine visibile di questo mondo dovrà verificarsi quando sarà ancora in vita almeno una persona che era "viva e cosciente" nel 1914 (l’anno in cui secondo il geovismo si sarebbe verificata la venuta invisibile di Cristo). In Matteo 24,34 leggiamo: "In verità vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo accada". La generazione di cui parla Gesù, secondo i Testimoni di Geova, è quella del 1914 e il "tutto questo" non è altro che la fine del mondo. Questa dottrina è rischiosa, in quanto - come è naturale - il numero di persone già nate nel 1914 con il passare del tempo cala sempre più, ma il Corpo Direttivo che guida i Testimoni di Geova (oggi presieduti da Milton G. Henschel) non sembra intenzionato ad apportare modifiche sostanziali alla stessa. Neppure quando saranno defunte tutte le persone vive nel 1914, comunque, tale data rappresenterà un problema insormontabile per i geovisti, vista la loro estrema abilità, dimostrata nel corso della storia, nel cambiare date. Uno fra i maggiori esperti mondiali in tema di nuove religioni, l’amico prof. Massimo Introvigne (Direttore scientifico del Centro Studi sulle Nuove Religioni) afferma: "Quanto alle date, i capi dei Testimoni di Geova hanno ormai una lunga esperienza che ha insegnato loro come, senza troppi danni, si può sempre ‘rinviare l’Apocalisse’".
I Testimoni di Geova, che di fronte al Cattolico raramente preparato su questioni dottrinali e bibliche mostrano spavaldi atteggiamenti di sicurezza in ciò che proclamano, dovrebbero innanzitutto meditare sulle contraddizioni presenti nella loro storia e della loro dottrina, che qui, seppur schematicamente, ci siamo sforzati di mettere in luce. Chi fra di essi ha avuto il coraggio di riflettervi ha lasciato la congregazione e spesso è ritornato all’"ovile" (cfr. Gv 10,16), la Chiesa Cattolica, che il Signore Gesù ha voluto erede e depositaria della Sua Verità.
"Io sono la Via, la Verità e la Vita…!" n. III\ 7.
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Pierluigi Zoccatelli:
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