IL "RITORNO" DEGLI ANGELI
"Gli
angeli sono creature spirituali che incessantemente glorificano Dio e
servono i suoi disegni salvifici nei confronti delle altre creature: 'Ad
omnia bona cooperantur angeli - Gli angeli cooperano ad ogni nostro
bene'" (Catechismo della Chiesa Cattolica,
1992, n. 350).
Dopo che le
librerie negli Stati Uniti attente ai temi "esoterici" e del New
Age avevano proclamato il 1997 "anno
delle fate", le stesse annunciano che il 1999 è l’"anno
degli angeli". E’ risaputo che le mode culturali e spirituali
americane giungono nel Vecchio Continente con un certo ritardo, di fatto
però, anche concentrando l’attenzione semplicemente sul panorama
italiano, si può constatare che da qualche tempo non solo i libri, ma
anche giornali, riviste e oggettistica più o meno religiosa testimoniano
un revival, un rinnovato interesse per l’angelologia.
Gli angeli,
dunque, non sarebbero semplici ricordi di antichi catechismi polverosi.
Un’indagine del CESNUR (Centro
studi sulle Nuove Religioni) presentata nel corso di un Convegno
svoltosi a Torre Canavese il 2 maggio 1999, rileva che su un campione
nazionale di mille intervistati dai 14 anni in su, il 67,36% degli
italiani crede negli angeli. Il dato scende al 59,02% tra chi ha un’età
compresa fra i 30 e i 60 anni e sale al 71,07% fra chi ha tra i 14 e i 19
anni. I cattolici praticanti, quanto a credenza negli angeli (70,24%), si
differenziano solo lievemente dal resto della popolazione. Così commenta
i risultati della ricerca Massimo Introvigne, direttore scientifico del
CESNUR: "Proprio questo dato, insieme al fatto che agli angeli
credano di più i giovani, dimostra che la credenza negli angeli in gran
parte non deriva dal cattolicesimo tradizionale ma dalla cultura popolare,
dalla televisione, dal cinema. Sono angeli postmoderni, non
necessariamente cristiani". Potremmo dire che se da un lato
certamente la credenza nell’esistenza degli angeli è parte della fede
della Chiesa, dall’altro gli "angeli postmoderni" in gran
parte sono angeli New Age e, dunque, vi è un grosso rischio di confusione
dottrinale per chi – persona in ricerca spirituale o semplicemente
curioso – si accosta alla tematica.
L’angelologia
alternativa alla tradizione cristiana non ha origini recentissime; essa
getta le sue radici nello zoroastrismo (l’antica religione di Zoroastro,
VII secolo a. C.), che si presenta più ricco di riferimenti angelici
rispetto alla tradizione ebraico-cristiana, all’interno della quale
anche il Nuovo Testamento appare piuttosto sobrio, mentre gli apocrifi
come il Libro di Enoch (che hanno avuto la funzione di fonte per la
speculazione gnostica e cabalistica) contengono maggiori riferimenti. In
epoca moderna lo sviluppo dell’angelologia alternativa deve senza dubbio
molto all’apporto del visionario svedese Emanuel Swedenborg (1688-1772),
per il quale gli angeli sono ex-uomini che hanno percorso un certo
itinerario. I mormoni subiscono l’influenza swedenborgiana, infatti nel
loro testo sacro Dottrina e Alleanze (130,5) si afferma che gli
angeli con cui abbiamo a che fare sono stati tutti uomini e donne. In
seguito, la Società Teosofica (fondata nel 1875 a New York dall’esoterista
russa Helena Petrovna Blavatsky e dall’avvocato spiritista americano
colonnello Henry Steel Olcott) identifica i devas, gli spiriti
della natura, con gli angeli. Questa interpretazione si perpetua nel New
Age, infatti i fondatori della comunità-giardino di Findhorn che –
fondata nel 1962 – sta all’origine del New Age, affermano di parlare
con i devas, ma pubblicano libri in cui appare evidente
l’identificazione degli spiriti della natura con gli angeli. Oggi, nel
New Age in declino, l’attenzione per la tematica angelica è presente in
maniera decisamente consistente grazie soprattutto al channeling,
la forma moderna dello spiritismo dove si afferma di poter parlare con una
serie di entità fra cui, appunto, gli angeli.
Il rinnovato
interesse per la tematica angelica può condurre a diversi esiti: in
alcuni casi può sfociare, come mostra il channeling, nel magico e
nello spiritico; ambiti che la Chiesa cattolica ha ripetutamente
condannato come incompatibili con un autentico atteggiamento di fede. In
altri casi l’angelologia alternativa, seppure spesso in contrasto con la
dottrina cattolica, può condurre l’uomo del nostro tempo a riflettere
su valori e temi fondamentali per l’esistenza e l’agire umano. Ancora,
il revival angelico può portare all’interesse per una riscoperta
della seria angelologia e può suscitare espressioni artistiche di
indubbio valore, necessariamente da distinguersi rispetto alla vera e
propria "paccottiglia". E’ questo il caso del film Così
lontano, così vicino di Win Wenders (1993) che è valso al regista
tedesco una laurea honoris causa in teologia all’Università di
Friburgo. Già dal titolo è possibile cogliere il senso della realtà
angelica che emerge dal film: la realtà trascendente è per sua stessa
natura "lontana" dall’uomo, ma al contempo Dio è
"vicino" attraverso quelle espressioni del suo amore che sono
gli angeli.
Dunque, se i
tanti e innegabili problemi dottrinali posti dall’angelologia
alternativa richiamano – nella prospettiva della Nuova Evangelizzazione
– la necessità di un riannuncio della Verità cristiana, il
"ritorno degli angeli" ci ricorda in ogni caso quell’anelito,
troppo spesso dimenticato ma sempre presente nell’uomo, a
"sollevare lo sguardo" al di sopra della realtà materiale per
cogliere il senso vero e profondo del proprio esistere.